Pubblicato il 4 Novembre 2022

Storie in pellicola / La bellezza delicata di essere fratelli

Storie in pellicola / La bellezza delicata di essere fratelli

Pubblicato il 4 Novembre 2022

Tempo di lettura: 2 minuti

Corti, che passione!

Debutto natalizio in grande stile per Disney che, il 2 novembre, ha presentato il nuovo, magico cortometraggio di Natale, Il Dono, in supporto del partner di beneficienza di lunga data Make-A-Wish, una onlus il cui scopo è realizzare i desideri di bambini e bambine con gravi patologie. Il lancio è avvenuto sui vari profili social Disney in 46 Paesi tra Europa, Nord America, Sud America, Africa e Asia.

Il corto rappresenta il capitolo conclusivo della trilogia di Natale, Una famiglia, infinite emozioni, con quella stessa famiglia che si prepara al periodo delle festeall’arrivo di un nuovo bambino.
Il Dono racconta una storia di unici legami tra fratelli, vissuta attraverso gli occhi della più piccola, Ella, che deve adattarsi alle nuove dinamiche familiari create dal nuovo arrivo. Al cuore della storia troviamo un adorato peluche di Topolino che unisce presente, passato e futuro. All’inizio del corto Max, il fratello maggiore, dà il peluche di Topolino a Ella per regalarle un po’ di conforto durante la notte. Sarà poi lei a donare il peluche al nuovo arrivato in segno di benvenuto. Il tutto, nella versione italiana, con la bella colonna sonora Tutto e ancor di più, interpretata da Diana Del Bufalo, attrice e cantante che ha già collaborato con Disney prestando la propria voce a Isabela Madrigal in Encanto, film vincitore dell’Oscar nel 2021 e ambientato tra le montagne colombiane.


Il Dono
segue il corto iniziale del 2020, Lola, che parte nel 1940, mostrandoci la bambina Lola ricevere un peluche di Topolino. Prosegue con Lola diventata ormai anziana, che negli anni continua a preparare le decorazioni di Natale con sua nipote Nicole, e si conclude ai nostri giorni, con Nicole ormai adulta e madre di una famiglia che si allargherà ulteriormente in quest’ultimo capitolo. Bella storia di un legame profondo nonna-nipote, rafforzato anche dalle tradizioni natalizie tramandate di generazione in generazione.
Un Nuovo Papà è invece il secondo capitolo arrivato nel Natale 2021.
Qui si seguivano Nicole, cresciuta e diventata mamma, e i suoi bambini Max ed Ella mentre davano il benvenuto in famiglia al nuovo papà adottivo Mike. Al centro della narrazione, uno speciale libro di favole per celebrare la magia che si crea quando si trascorre del tempo insieme. Perché favole, famiglia, magia e Natale vanno assolutamente insieme.

I corti di Natale 2020 e 2021 hanno superato i 184 milioni di visualizzazioni in tutto il mondo.
Ci aspettiamo lo stesso successo per questo terzo appuntamento.
Perché questi corti restano delicati e una grande passione di grandi e piccini.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Da sempre appassionata di scrittura e letteratura, ha pubblicato su riviste italiane e straniere, è autrice del romanzo, “Il Francobollo dell’Avenida Flores”, ambientato fra Città del Messico, Parigi e Scozia e traduttrice dal francese, per Curcio Editore, di La Bella e la Bestia, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Ha collaborato con BioEcoGeo, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, Mosca Oggi, eniday.com e coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma. Scrive su Meer (ex Wall Street International Magazine).
Periscopio

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica dell’oggetto giornale [1], un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare il basso e l’altocontaminare di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono” dentro e fuori di noi”, denunciare il vecchio che resiste e raccontare i germogli di nuovo,  prendere parte per l’eguaglianza e contro la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo..

Con il quotidiano di ieri, così si dice, ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Tutto Periscopio è free, ogni nostro contenuto può essere scaricato liberamente. E non troverete, come è uso in quasi tutti i quotidiani,  solo le prime tre righe dell’articolo in chiaro e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica, ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni” . Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e ci piacerebbe cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori) a tutti quelli che coltivano la curiosità, e non ai circoli degli specialisti, agli addetti ai lavori, agli intellettuali del vuoto e della chiacchera.

Periscopio è di proprietà di una S.r.l. con un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratico del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome ferraraitalia [2], Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Conta oggi 300.000 lettori in ogni parte d’Italia e vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma anche e soprattutto da chi lo legge e lo condivide con altri che ancora non lo conoscono. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Francesco Monini

[1] La storia del giornale è piuttosto lunga. Il primo quotidiano della storia uscì a Lipsia, grande centro culturale e commerciale della Germania, nel 1660, con il titolo Leipziger Zeitung e il sottotitolo: Notizie fresche degli affari, della guerra e del mondo. Da allora ha cambiato molte facce, ha aggiunto pagine, foto, colori, infine è asceso al cielo del web. In quasi 363 anni di storia non sono mancate novità ed esperimenti, ma senza esagerare, perché “un quotidiano si occupa di notizie, non può confondersi con la letteratura”.

[2] Non ci dimentichiamo di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno il giornale si confeziona. Così Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 


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