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Giorno: 22 Novembre 2018

Scuola, ecco il kit per gli insegnati di sostegno nasce a Bologna un progetto UE per l’inclusione

Da: Irecoop

Irecoop capofila, coinvolti 5 Paesi. Si punta a coinvolgere 20.000 docenti in regione
La coop sociale Archilabò al lavoro su un’App per studenti con disabilità cognitive

(Bologna, 22 novembre 2018) – L’aumento degli alunni con disabilità certificate di vario tipo chiede un cambio di passo al mondo della scuola sul fronte dell’inclusione scolastica e sociale. Succede in Emilia-Romagna, dove il numero di alunni disabili nell’anno scolastico 2018-19 è aumentato del 4,35% (superano i 17.000) e dove il numero dei docenti di sostegno nelle sole scuole statali è arrivato al 17% del totale, pari a 9.265 (compresi quelli in deroga).
E’ in primis a questi insegnanti che si rivolge “All-Inclusive School”, il progetto europeo coordinato da Irecoop Emilia-Romagna (ente di formazione di Confcooperative) con il supporto dell’Ufficio Scolastico Regionale e in collaborazione con altri partner europei, partito ufficialmente pochi giorni fa a Bologna con l’obiettivo di preparare un kit di strumenti da mettere a disposizione del personale docente. Realizzato all’interno del programma Erasmus+, “All-Inclusive School” è indirizzato ad insegnanti ed educatori delle scuole secondarie che si occupano del sostegno scolastico di alunni con disabilità cognitive lievi, come ad esempio i disturbi specifici dell’apprendimento (dsa) che nella nostra regione interessano circa 24.000 studenti, quasi il 5% del totale.
Obiettivo di “All-Inclusive School” è fare in modo che i materiali per l’inclusione scolastica prodotti dal team di lavoro siano adottati da 10 Istituti scolastici secondari dell’Emilia-Romagna, 5 istituti della rete spagnola ACES, 2 istituti in Germania, 8 nella Contea di Vaslui in Romania e 2 in Belgio.
Per quanto riguarda la sola Emilia-Romagna, l’obiettivo a lungo termine è quello di coinvolgere 170 Istituti scolastici di secondo grado, 20.000 insegnanti e 800 operatori delle cooperative che forniscono servizi educativi.
Agli insegnanti, e più in generale al personale educativo che comprende anche educatori e tutor, “All-Inclusive School” intende fornire tre strumenti principali in grado di aumentare la capacità di inclusione degli studenti con difficoltà cognitive lievi: “All-in Identikit”, che definisce e descrive le caratteristiche dell’insegnante europeo inclusivo, “All-in Teacher kit”, una guida pratica all’uso di strategie e metodologie didattiche inclusive e cooperative, “All-in Social Book Creator”, una Web App gratuita per la costruzione e condivisione di contenuti digitali ad alta accessibilità.
“Le nostre cooperative sono quotidianamente impegnate in interventi di inclusione sociale rivolte a persone con difficoltà, abbiamo quindi ritenuto importante mettere queste competenze al servizio del sistema scolastico regionale ed europeo, nella prospettiva di dotare gli insegnanti di strumenti adeguati per lavorare nel sostegno scolastico” dichiara Pierlorenzo Rossi, presidente Irecoop Emilia-Romagna. “Siamo convinti che occorra fare rete per dare risposte a bisogni sempre più emergenti nella società, per questo Irecoop conduce il progetto in partnership con molte altre realtà europee e con la fondamentale collaborazione di Regione, Ufficio Scolastico Regionale e Ausl di Bologna”.
“All-Inclusive School” avrà una durata biennale e vede impegnata una pluralità di soggetti. Ad affiancare Irecoop Emilia-Romagna c’è innanzitutto la cooperativa sociale bolognese Archilabò (che seguirà in particolare lo sviluppo della App) e l’Istituto tecnico “I. Calvi” di Finale Emilia (Mo), dove verranno in primis sperimentati i materiali del progetto. Gli altri partner europei sono il Colegio Huerta Santa Ana di Siviglia (Spagna), il Landkreis Kassel del distretto di Kassel (Germania), il Vaslui County School Inspectorate e il Vaslui County Centre of Resources and Educational Assistance di Vaslui (Romania), lo University College of Leuven Limburg di Leuven (Belgio).

Liberaidee a Ferrara – Presentazione del dossier “Droghe: tra narcotraffico e spaccio in Emilia-Romagna” – 26 novembre ore 21 Factory Grisù

Da: Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie – Coordinamento di Ferrara

Dal 22 novembre al 10 dicembre il viaggio di Liberaidee sarà in Emilia-Romagna: iniziative, spettacoli, dibattiti, eventi sportivi, cene e formazioni per animare un dibattito locale che, a partire dai dati raccolti in ogni regione attraverso una ricerca sociale sulla presenza e sulla percezione delle mafie e della corruzione nel nostro paese, ha l’obiettivo di riscrivere l’agenda dell’associazionismo in tema di mafie e corruzione.

Proprio dalla ricerca di Liberaidee emerge che, secondo quanti hanno risposto ai questionari nella nostra regione, il traffico di stupefacenti è l’attività principale delle mafie in Emilia-Romagna.

A Ferrara, tra gennaio e settembre 2018, ci sono state 90 operazioni antidroga, che hanno portato al sequestro di 49,613 kg di droghe.

Come si è evoluto negli anni il traffico internazionale di droga che ha Ferrara e i suoi Lidi come punto di arrivo e di smercio per i carichi di sostanze stupefacenti? Quali sono le possibili forme di contrasto a un fenomeno così complicato e in continua evoluzione?

Se ne parlerà in occasione della presentazione del dossier Droghe: tra narcotraffico e spaccio in Emilia-Romagna, tappa ferrarese della carovana di LiberaIdee – organizzata dal Coordinamento Provinciale e dal Presidio studentesco di Ferrara di Libera – lunedì 26 novembre alle ore 21 negli spazi di Factory Grisù (via Poledrelli, 21), partner dell’iniziativa e uno dei luoghi da cui parte il progetto di riguadagnare spazio alle piazze di spaccio in città, attraverso la rigenerazione urbana e la rioccupazione dei luoghi pubblici da parte della comunità.

Il rapporto, promosso dal Coordinamento Regionale e prodotto grazie al contributo, per acquisizione delle fonti, di tutti i Coordinamenti territoriali dell’Emilia-Romagna, rende una chiara fotografia del fenomeno, dando conto dell’importanza in materia di una complessiva ed efficace politica di prevenzione e repressione del fenomeno che, inevitabilmente, trae origine da una costante sinergia di tutti gli attori coinvolti, sul piano istituzionale e associativo.

Ospiti di Donato La Muscatella, referente del Coordinamento di Ferrara di Libera, saranno: Sofia Nardacchione, responsabile Informazione Libera E-R e curatrice del dossier, Sara Tanzarella, referente del Presidio studentesco “Giuseppe Francese” di Ferrara di Libera, e Nicola Bianchi, giornalista de Il Resto del Carlino.

Dat disposizioni anticipate di trattamento – Il convegno in materia di testamento biologico per saperne di più

Da: Notai di Ferrara

Ultimi giorni per iscriversi al convegno‘DAT: Disposizioni anticipate di trattamento. Il diritto di scegliere, il dovere di informare’ per saperne di più in materia di testamento biologico, organizzato dal Collegio Notarile di Ferraravenerdì 30 novembre 2018 alle ore 15. Data la notevole affluenza di iscritti, l’evento non si terrà più solo al Ridotto del Teatro Comunale ‘Claudio Abbado’ di Ferrara (corso Martiri della Libertà 5), come già in precedenza anticipato, ma anche in contemporanea alla sala conferenze della vicinissima Camera di Commercio di Ferrara (al secondo piano della sede camerale di largo Castello 10), in diretta streaming. Per partecipare ci sono ancora alcuni posti disponibili (sarà possibile iscriversi fino a esaurimento posti).Per prenotazioni scrivere al Consiglio Notarile di Ferrara: consiglioferrara@notariato.it. Per maggiori informazioni: 0532.200196.

Cos’è cambiato in Italia con l’approvazione della legge sul fine vita (la legge n. 219 del 22 dicembre 2017)?Che cosa sono le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT)? Quali trattamenti medici riguardano? Come si affrontanotemi profondi, legati alla vita e alla morte? Tante questioni, che mettono a confronto diritto e scienza, medicina eletteratura, psicologia e sociologia. Queste e molte altre sono le domande alle quali si vuole dare rispostacon il convegno aperto e gratuito alla cittadinanza, che si avvale del patrocinio del Comune di Ferrara e la collaborazione della libreria IBS+Libraccio di Ferrara, del Teatro Comunale ‘Claudio Abbado’ di Ferrara e della Camera di Commercio di Ferrara.

Il convegno è promosso all’interno del più ampio percorso de ‘I notai con la città’, iniziativa che mira a far conoscere tematiche giuridiche di attualità, rivolgendosi non solo ai professionisti del settore, ma anche a tutte quelle persone che vogliano informarsi e approfondire il diritto attraverso il supporto e l’interpretazione di specialisti della materia.
L’obiettivo è affrontare sia dal punto di vista giuridico che da quello medico e psicologico le sfide, i dubbi, i diritti legati al testamento biologico, materia oggetto di discussione da decenni in Italia e che ancora divide il sentire civile del Paese, anche dopo la promulgazione della nuova legge. Ne parleranno: il costituzionalista Paolo Veronesi (Università di Ferrara),Rosa Maria Gaudio(Università di Ferrara),il notaio bolognese Marco Saladini Pilastri, (Commissione interdisciplinare in materia di DAT gestita dall’Assessorato alla Sanità della Regione), la psicoterapeuta Giusi Di Donato, Camilla Ghedini(giornalista e autrice)ePaolo Crepet (psichiatra, sociologo e scrittore). A coordinare gli interventi è Pierluigi Masini, giornalista e scrittore.

Sanità. Via libera dalla Conferenza delle Regioni alla ripartizione di 300 milioni di euro

Da: Regione Emilia Romagna

Sanità. Via libera dalla Conferenza delle Regioni alla ripartizione di 300 milioni di euro, all’Emilia-Romagna quasi 24 milioni, di cui oltre 3 per finanziare nel triennio 2018/2021 201 borse di studio aggiuntive per la medicina generale. Bonaccini e Venturi: “Risorse importanti, ma il nostro giudizio sulla parte sanità ad oggi resta negativo. Bene le borse aggiuntive, uno strumento in più per fronteggiare la futura carenza di medici”

Le risorse assegnate sono quelle già previste per il 2018 e riguardano vari comparti, tra cui il finanziamento della sanità penitenziaria, il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari e il fondo per l’esclusività di rapporto del personale dirigente

Bologna – Via libera dalla Conferenza delle Regioni alla ripartizione, per il 2018, di oltre 300 milioni di euro per la sanità: quasi 24 milioni (23.700.000), circa l’8% dell’ammontare complessivo, vanno all’Emilia-Romagna. Fondi che riguardano diversi ambiti, tra i quali la sanità penitenziaria e il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, ma destinati anche a finanziarie borse di studio aggiuntive per la specializzazione dei medici di medicina generale: per l’Emilia-Romagna, nel triennio 2018/2021, saranno 201 in più.

“Si tratta di risorse importanti, peraltro già previste per il 2018, che vengono destinate a molteplici settori sanitari, ma che potrebbero essere erogate con maggiore efficacia se fossero accorpate al riparto del Fondo sanitario, come la Conferenza della Regioni ha già chiesto- sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Siamo particolarmente soddisfatti dell’assegnazione di specifici fondi, per l’Emilia-Romagna oltre 3 milioni e 300mila euro, per incrementare il numero delle borse di studio per la formazione in medicina generale: uno strumento in più in mano alle Regioni per fronteggiare il problema del ricambio generazionale dei medici. Su questo punto abbiamo cercato di fare la nostra parte, incrementando nel 2018 i contratti finanziati in misura ancora maggiore degli anni passati”.

In Emilia-Romagna, infatti, quest’anno sono raddoppiati i contratti di formazione per i medici specializzandi finanziati interamente con risorse regionali: sono passati dai 52 del 2017 ai 100 del 2018, il numero più alto in Italia.

“Questa è una piccola cosa importante, ma il nostro giudizio sulla parte sanità, ad oggi, vista la legge di bilancio per il 2019 del Governo, resta negativo. E abbiamo ribadito le nostre richieste al Governo proprio stamattina, chiedendo il rinvio del nostro parere a una Conferenza straordinaria per la prossima settimana, in modo che in questi giorni si possa provare ulteriormente ad avvicinare le posizioni. Ora- aggiungono Bonaccini e Venturi- è quantomai necessario e fondamentale avere certezze sull’incremento del fondo sanitario e sul rinnovo del contratto della dirigenza medica”.

La ripartizione delle risorse

Questa la ripartizione delle risorse assegnate all’Emilia-Romagna, e stabilita a livello nazionale in sede di Conferenza delle Regioni e Conferenza Unificata:

Fondo sanità penitenziaria: 10 milioni 445mila euro
Fondo di superamento degli Ospedali giudiziari: 4 milioni 64mila
Fondo per l’esclusività di rapporto del personale dirigente: 2 milioni 863mila
Fondo sanitario assistenza stranieri non in regola: 2 milioni 854mila
Fondo aggiuntivo borse di studio medicina generale: 3 milioni 338mila per il triennio 2018/2021
Fondo risorse aggiornamento tariffe assistenza termale: 148 mila 500 euro.

Articolo 1 – Tragedia a Bosco Mesola

Da: Articolo 1 – MdP – Ferrara

Ieri mattina a Bosco Mesola si è verificata l’ennesima tragedia sul lavoro. La vittima è un operaio di 68 anni, la 644ma sul luogo di lavoro in Italia dall’inizio dell’anno, secondo le stime dell’Osservatorio Caduti sul Lavoro. La 1250ma contando anche gli incidenti in itinere. Numeri orribili, che non fanno che aumentare: il 5% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La decima vittima del 2018 nella nostra provincia, triste primatista assoluta in regione. Dato che diventa impressionante e balza ai primi posti delle classifiche nazionali, se rapportato al numero di lavoratori del territorio.
Dietro le doverose e imprescindibili statistiche, ci sono però le persone. Donne e uomini a cui viene strappata la vita da un destino assurdo e ingiustificabile, lasciando dietro di loro un vuoto incolmabile, affettivo e troppo spesso anche economico.
Il sentimento di dolore per questa nuova disgrazia è grande, insopportabile. La morte sul lavoro può e deve essere evitata con ogni mezzo disponibile, materiale e legislativo. Il rispetto da parte di lavoratori e datori di lavoro delle norme di sicurezza esistenti, l’utilizzo dei sistemi di protezione e l’applicazione delle buone prassi sono comportamenti irrinunciabili, cui né per fretta, leggerezza e esigenze economiche è possibile derogare. Purtroppo, in un mondo del lavoro sempre più guidato dalla logica della gara al ribasso, ciò accade invece di continuo. Lavoratrici e lavoratori non più persone, ma numeri e costi da abbattere.
Vogliamo a tal proposito introdurre un’ulteriore riflessione. Non è ammissibile che una persona, a 68 anni, sia ancora in attività lavorativa. Soprattutto nel caso di mansioni usuranti, pericolose e impegnative che richiedono elevati livelli di forza fisica, energie e riflessi. Riteniamo che a questa età ogni donna e uomo abbia maturato il diritto di godere del meritato riposo, dedicandosi ai propri cari. Nessuno dovrebbe essere costretto a lavorare per poter garantire la propria sussistenza e quella della propria famiglia, oltre una certa soglia anagrafica. Uno stato che non solo tollera, ma rende obbligatori questi casi, non adempie al proprio ruolo, abdicando al dovere costituzionale di garantire a ciascuno il diritto ad una esistenza dignitosa, anche predisponendo opportuni programmi previdenziali ed assistenziali.
Articolo 1 – MDP ritiene pertanto sia necessaria, oggi più che mai, una completa revisione della normativa in materia di lavoro, che rimetta al centro il lavoratore, i sui diritti, la sua sicurezza, la sua dignità. Superando quindi norme quali Jobs Act e Riforma Fornero che, a nostro avviso, hanno costituito un sostanziale arretramento per quanto riguarda i diritti e le tutele duramente conquistati in decenni di lotte. Unendoci al dolore della famiglie delle vittime, assieme a tutte le lavoratrici, i lavoratori e le OO.SS. oggi ancor più vigorosamente vogliamo ribadire che non si può morire di lavoro.

Entro il 15 dicembre proposte e suggerimenti per aggiornare il Piano di prevenzione della corruzione e della trasparenza della Provincia

Da: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

In occasione dell’aggiornamento del Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza, da effettuarsi entro il 31 gennaio 2019, la Provincia di Ferrara avvia come di consueto un percorso partecipativo rivolto a tutti i soggetti interessati, al fine di migliorare la strategia di prevenzione della corruzione e promuovere un maggior livello di trasparenza dell’azione amministrativa.
Le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria, gli operatori del terzo settore, le associazioni dei consumatori e tutti i cittadini interessati, hanno tempo fino al 15 dicembre 2018 per inviare contributi, proposte, suggerimenti e osservazioni al seguente indirizzo di posta elettronica: trasparenza@provincia.fe.it .
Gli interessati possono prendere visione del Piano per gli anni 2018-2020 in corso di aggiornamento, al seguente indirizzo:
http://www.provincia.fe.it/L190/?idSezione=31&id=&sort=&activePage=&search=

Presentazione libro “La strada di Marco” (23 novembre 2018)

Da: Organizzatori

Perché scrivere un libro su Marco Coletta? A proteggere il canale che lo ha inghiottito, mancava la protezione, mancava quel guardrail di lamiera che delimita il pezzo d’asfalto con il vuoto. Un filo vitale che, sette mesi dopo, è stato installato e ha salvato la bellezza di undici vite umane.
Su tutto questo il libro vorrà porre l’attenzione, a partire dall’incapacità dell’istituzione di proteggere una sua arteria viaria importante, purtroppo una delle tante ancora oggi lasciate al fato in giro per l’Italia.
Vorrà raccontare la breve vita di un ragazzo poco più che ventenne, dei suoi sogni, del suo calvario e quello di una famiglia che ha lottato fino all’ultimo per ridargli giustizia. Perdendo tutto, ma mai la dignità.

Venerdì 23 novembre 2018, alle ore 17.30, presso la libreria Feltrinelli (via Garibaldi 30, Ferrara), sarà presentato il volume del giornalista Nicola Bianchi: ‘La strada di Marco. Storia di un ragazzo, di una curva maledetta e di una battaglia giudiziaria da Ferrara a Strasburgo: il “caso Coletta” ’ (Faust Edizioni, collana di criminologia. Prefazione dell’avvocato Nicodemo Gentile).
Ne parlerà con l’autore Anja Rossi.
Saranno presenti Antonella Finotti e Daniele Coletta (genitori di Marco).
L’editore devolverà in beneficenza i proventi della vendita del libro.

9 settembre 2005.
Una notte.
Un canale.
Un ragazzo.
Sedici metri di guardrail (mancanti).
Due genitori-coraggio.

Ho acquisito, grazie a questa esperienza, la consapevolezza che la Giustizia, anche quando arriva, non lenisce le ferite né attenua il dolore per quella perdita immane, che giunge inaspettata e che stravolge l’esistenza.
Disorienta però quando Essa rimane una chimera, un’entità impalpabile, che, invece di proteggere, mostra il suo lato ruvido a chi già è stato duramente colpito.
Dalla prefazione di NICODEMO GENTILE

NICOLA BIANCHI (Portomaggiore, 1978). Giornalista professionista dal 2007, è vice caposervizio della re-dazione ferrarese di “QN – il Resto del Carlino”. Cronista di nera e giudiziaria, ha raccontato i casi più scottanti della provincia: dall’omicidio Aldrovandi al crac Coopcostruttori, dal fallimento Carife alla costruzione dell’ospedale di Cona.
Nel 2015 è stato votato “giornalista dell’anno” dall’Associazione Stampa Ferrara per avere contribuito, con i suoi articoli-inchiesta, alla riapertura delle indagini su un ‘cold case’ di trent’anni prima: l’assassinio, a Goro, del diciottenne Willy Branchi.

Dal degrado a ritrovo sicuro: Piazza della Repubblica a Ferrara, progetto premiato il 22/11 ad Urbanpromo (Triennale – Milano)

Da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara

“Fino a quattro anni fa era luogo di sbandati ed in preda al degrado: oggi Piazza della Repubblica è punto di incontro vivo e glamour della nostra città di Ferrara”. L’area a ridosso del Castello Estense vide però la reazione forte e positiva dei commercianti Ascom che decisero di porre fine a quella terra di nessuno e come dire di riprendersi – di rigenerare appunto – quel pezzo di città . Insomma di dare un segnale concreto e costruttivo.
Ora in quella stessa piazza l’ora dell’aperitivo diventa sinonimo a Ferrara di eleganza, accoglienza ed ospitalità per i ferraresi (e non solo ovviamente), tra i tavolini dei locali che lì insistono e lavorano con entusiasmo e passione (pizzeria, caffetteria, ristorante, gastronomia, albergo…) tant’ è da essere ribattezzata e riconosciuta informalmente come “piazza del gusto” per via della sua vocazione enogastronomica.
Il progetto di rigenerazione urbana – coordinato da Ascom Ferrara – è stato tra i protagonisti del concorso nazionale Urbanpromo Progetti per il Paese – promosso dalla Confcommercio negli spazi della Triennale di Milano – e diventa esempio riconosciuto e premiato oggi pomeriggio (22 novembre) per come si è intervenuti – come associazione di categoria di riferimento del Terziario – per risanare una porzione della città.

“E’ una grande soddisfazione aver avuto questo riconoscimento non solo per noi ma sopratutto per gli operatori e per la città. Abbiamo creduto da subito che rigenerare quel comparto urbanistico – spiega il presidente di Ascom Ferrara Giulio Felloni – fosse centrale. E’ importantissimo rigenerare con interventi architettonici ed urbanistici, ma soprattutto bisogna lavorare nelle relazioni e nel contesto delle attività commerciali che lì insistono” considera Felloni.
In pratica Ascom “E’ stata l’autentica cabina di regia – con la collaborazione del Comune di Ferrara e della locale Camera di Commercio, con il totale coinvolgimento dei commercianti della piazza ed in fase iniziale addirittura del mondo della scuola – per attivare una serie di iniziative ed eventi di marketing integrato che permettesse di riportare in auge Piazza della Repubblica. Attraverso una rete di impresa i commercianti hanno ottenuto uno specifico finanziamento dal locale ente camerale – ricorda il direttore Davide Urban – e poi hanno continuato ad investire ed a realizzare iniziative su quella Piazza. A noi il compito – specifica il direttore Ascom Ferrara – di coordinare le iniziative, di mantenere attive e quotidiane le relazioni con gli operatori e le istituzioni nella consapevolezza – che diventata anno dopo anno un evidente certezza sotto gli occhi di tutti – che rigenerare quel porzione del centro storico abbia direttamente ed indirettamente favorito lo sviluppo non solo delle attività economiche ma certamente creato le premesse per realizzare relazioni sociali vivaci, positive e sicure nella città”. Un esempio da seguire e che è stato illustrato nel dettaglio per immagini oggi (22/11) in un’articolata relazione dallo stesso Urban a Milano nell’ambito della manifestazione confederale per illustrare le buone pratiche di rigenerazione nelle città.

Le Forze dell’Ordine scendono in campo per la donazione del sangue: questa mattina la Prefettura di Ferrara e l’Avis provinciale hanno siglato un Protocollo d’Intesa.

Da: Prefettura di Ferrara

Il Prefetto di Ferrara Michele Campanaro e il Presidente dell’AVIS provinciale Davide Brugnati hanno siglato questa mattina in Prefettura il Protocollo d’intesa tra le Forze dell’Ordine e l’AVIS, per la promozione della donazione del sangue. L’accordo si propone di sviluppare iniziative di incentivazione alla donazione tra il personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, del Corpo della Guardia di Finanza, del Corpo della Polizia Penitenziaria, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dell’Ufficio Circondariale Marittimo, anche al fine di veicolare messaggi positivi rivolti ai cittadini.
L’accordo, che ha durata triennale rinnovabile per ulteriori due trienni, impegna le Forze dell’Ordine a donare in prima persona, ma anche a svolgere insieme all’Avis attività di promozione sul territorio al fine di far crescere il numero dei donatori. “Il progetto – ha sottolineato il Prefetto -coerentemente con le finalità istituzionali di AVIS, promuove la donazione del sangue come gesto di responsabilità finalizzato al raggiungimento dell’autosufficienza di sangue e di plasma. Questo patto – ha proseguito il rappresentante del Governo – vuole favorire la partecipazione attiva alla vita sociale attraverso la donazione del sangue, quale espressione di cittadinanza attiva e partecipata, e a diffondere corretti stili di vita tra i giovani, promuovendo la cultura della solidarietà e del rispetto di sé e degli altri, collegandola al concetto di benessere”.
Tra le iniziative qualificanti del Protocollo, della cui esecuzione è stato incaricato un tavolo di coordinamento in Prefettura, si evidenziano: la sensibilizzazione alla promozione del dono del sangue; la ricerca e lo studio di iniziative che favoriscano la pratica del volontariato; l’organizzazione di convegni tematici attinenti ad aspetti sanitari e sociali della donazione del sangue; la costituzione di gruppi organizzati Avis e donazione sangue da parte degli appartenenti alle Forze dell’Ordine; la realizzazione di iniziative congiunte per la prevenzione delle dipendenze, in particolare dell’uso di sostanze stupefacenti e dell’abuso di alcol nelle fasce giovanili.
La sottoscrizione in Prefettura è avvenuta alla presenza dei vertici di Questura, Comando Provinciale dei Carabinieri, Comando provinciale della Guardia di Finanza, Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, Casa Circondariale di Ferrara ed Ufficio Circondariale Marittimo di Portogaribaldi (FE). Era presente anche il Comandante del Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico (FE), Generale di divisione Antonio Conserva, che ha annunciato la prossima adesione al Protocollo.

Il Prefetto Campanaro ha ricevuto il Comandante Regionale dell’Emilia Romagna della Guardia di Finanza, Generale di Divisione Giuseppe Gerli.

Da: Prefettura di Ferrara

Nella mattinata odierna, il Prefetto di Ferrara Michele Campanaro ha ricevuto in visita di cortesia il Generale di Divisione Giuseppe Gerli, Comandante Regionale dell’Emilia Romagna della Guardia di Finanza, che nell’occasione era accompagnato dal Comandante provinciale Col. Cosimo D’Elia.

L’incontro, che si è svolto in un clima di grande cordialità, ha rappresentato l’occasione per rafforzare il livello di collaborazione, consentendo di intrattenersi sui principali temi della sicurezza pubblica in provincia di Ferrara.

“Desidero esprimere il mio compiacimento per i risultati conseguiti e per il lavoro svolto quotidianamente dal Corpo della Guardia di Finanza in questa provincia”, ha sottolineato il Prefetto nel corso dell’incontro. “Ritengo fondamentale – ha proseguito il Rappresentante del Governo – il ruolo del Corpo di polizia a competenza speciale, impegnato per il massimo sforzo nell’azione di contrasto all’economia criminale ed alle forme di illegalità che compromettono il tessuto sociale ed economico del territorio”.

Jazz Club Ferrara – Sabato 24/11 al Torrione torna Bill Carrothers in solo, un’occasione unica per immergersi nell’universo musicale di uno straordinario pianista

Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 24 novembre il Jazz Club Ferrara ospita una nuova performance in solo del pianista statunitense Bill Carrothers, un’occasione unica per potersi immergere completamente nell’universo musicale di uno straordinario artista. Appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival.

Sabato 24 novembre (inizio ore 21.30) il Jazz Club Ferrara ospita una nuova performance in solo del pianista statunitense Bill Carrothers, un’occasione unica per potersi immergere completamente nell’universo musicale di questo straordinario artista. Appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival.
La musica di Bill Carrothers è al contempo intellettuale e comunicativa, basata su una profonda conoscenza dello strumento e delle sue tessiture armoniche. Le sue fonti d’ispirazione abbracciano tutto il Novecento, spaziando dalla musica classica al jazz, ai repertori più disparati della tradizione americana. Per molti Carrothers, classe 1964, rappresenta la più sincera e naturale estensione dell’estetica musicale di Bill Evans, lo testimoniano i numerosi dischi che ha realizzato, molti dei quali hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti.
Dopo aver vissuto per un lungo periodo a New York collaborando a fianco di artisti quali Dave Douglas, Curtis Fuller, Freddie Hubbard, Lee Konitz, Gary Peacock, Toots Thielemans, ed essersi esibito in prestigiose venue e festival sparsi in giro per il mondo, il pianista di Minneapolis si è traferito con la famiglia nella parte più a nord della penisola del Michigan, in un luogo quasi completamente isolato e circondato per tre quarti dai boschi dell’Ottawa National Forest. Ecco perché, ogni qualvolta Carrothers è in tournée in Europa, il Jazz Club Ferrara non si fa sfuggire l’occasione di ospitarlo. Negli anni lo abbiamo ascoltato in trio con Bill Stewart e Drew Gress, Jim Black e Ben Street, Dave King e Billy Peterson, a capo del largo organico Armistice Day e in piano solo.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Marchetti (LN): Batterio killer, Venturi fuori “tempo massimo”: via alla profilassi per tutti gli operatori sanitari a contatto col macchinario “sospetto”

Da: Gruppo Lega Nord Emilia Romagna

Il consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti, ha depositato interrogazione in Regione: “Perché l’assessore alla Sanità ha inviato solo adesso lettere a diecimila pazienti operati in cardiochirurgia con l’utilizzo della macchina cuore-polmone sotto inchiesta? Subito controlli e profilassi per tutti gli operatori sanitari presenti nelle sale operatorie”

“È ingiustificabile il ritardo col quale l’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, si sta attivando per arginare i rischi connessi al “batterio killer” (Mycobacterium chimaera ndr), che ha già fatto 2 vittime in Emilia-Romagna (decessi avvenuti al Salus Hospital di Reggio Emilia) e 6 in Veneto, benché il medesimo assessore fosse a conoscenza sin dalla scorsa estate dei probabili rischi connessi alla “macchina cuore-polmone”, utilizzata per regolare la temperatura del sangue in circolazione extracorporea durante gli interventi cardiochirurgici”.

Così il consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti, commenta la notizia del prossimo invio da parte della Regione di una lettera ad almeno diecimila pazienti operati in cardiochirurgia con l’utilizzo della macchina cuore-polmone, in cui spiegherà quel che sta succedendo e in cui inviterà i pazienti, in caso di sintomi febbrili persistenti, di recarsi dal proprio medico di base.

“La nota alla stampa dell’assessore regionale alla Sanità nella quale si afferma che “siamo di fronte ad un evento raro, causato probabilmente da un lotto di macchinari prodotti dalla stessa azienda”, non rassicura certamente la popolazione emiliano-romagnola e tantomeno è rassicurante apprendere che la Regione sta preparando un’informativa che invierà a tutti i pazienti operati nelle cardiochirurgie che hanno richiesto l’utilizzo della macchina cuore-polmone considerando anche il periodo di incubazione del batterio. Tanto più che i decessi dei due pazienti ricoverati al “Salus Hospital” di Reggio Emilia (struttura accreditata dal servizio sanitario nazionale) avvenuti la scorsa estate vennero segnalati per tempo al Ministero della salute” rincara il consigliere leghista.

Ora non c’è più tempo da perdere, pertanto la Regione non “ritiene opportuno attivare con immediatezza controlli ed indagini di laboratorio specifiche su tutti i pazienti sottoposti a interventi di cardiochirurgia con ausilio delle apparecchiature per individuare i potenziali infettati?” scrive Marchetti nell’interrogazione alla Giunta regionale.

“È altresì necessario effettuare i medesimi controlli, tramite la medicina del lavoro, su tutti gli operatori sanitari presenti nelle sale operatorie in cui veniva utilizzato il macchinario “cuore-polmone” oggi sotto inchiesta” conclude il leghista.

Liberaidee in Emilia Romagna in viaggio contro e mafie e corruzione

Da: Organizzatori

Dal 22 novembre al 10 dicembre il viaggio di Liberaidee sarà in Emilia-Romagna: iniziative,
spettacoli, dibattiti, eventi sportivi, cene e formazioni per animare un dibattito locale che, a partire
dai dati raccolti in ogni regione attraverso una ricerca sociale sulla presenza e sulla percezione
delle mafie e della corruzione nel nostro paese, ha l’obiettivo di riscrivere l’agenda
dell’associazionismo in tema di mafie e corruzione.
La ricerca sociale partecipata sulla presenza e percezione delle mafie e della corruzione è stata
condotta con un approccio innovativo, volto non solo a descrivere le azioni criminali, ma anche a
indagare sulla percezione del fenomeno nei diversi contesti, mettendo insieme due visioni: quella
percettiva diffusa e quella qualitativa di chi fa un lavoro da un punto di vista inquirente e di azione
repressiva contro le mafie.

DATI. Cosa emerge dalla ricerca quantitativa
In Emilia-Romagna, dove sono stati somministrati 674 questionari, il fenomeno mafioso è percepito
da quasi otto intervistati su dieci come un fenomeno globale, mentre di fatto quasi nessuno – né in
Italia né tanto meno in Emilia Romagna – ritiene che i gruppi mafiosi siano presenti solo nel Sud
del paese.
Per due rispondenti emiliano-romagnoli su tre (66,8%) la presenza della mafia nella
propria zona è preoccupante e, tra questi, la maggior parte la considera anche socialmente pericolosa (un dato congruente con quello nazionale). Un quarto circa
degli intervistati considera invece marginale il ruolo della mafia nel luogo in cui
risiede.
Secondo i rispondenti, tra le attività principali della mafia in Emilia Romagna vi sono
innanzitutto il traffico di stupefacenti e poi, a seguire, il riciclaggio di denaro, la
turbativa di appalti e lo sfruttamento della prostituzione. Il riciclaggio e lo
sfruttamento della prostituzione, insieme al controllo del gioco d’azzardo, si
distinguono inoltre per essere segnalati in misura significativamente superiore alla
media nazionale, le estorsioni, la corruzione dei dipendenti pubblici, smaltimento
illecito di rifiuti e lo scambio di voti appaiono sottostimati rispetto a quanto emerge
a livello nazionale.
Nell’opinione dei rispondenti – che potevano scegliere due diverse modalità di
risposta – la mafia toglie soprattutto libertà, giustizia, sicurezza e fiducia nelle
istituzioni.

Nella maggior parte dei casi – due rispondenti su tre, un dato congruente con il
campione nazionale – gli intervistati sanno che i beni che sono stati confiscati
vengono poi dati in uso per fini istituzionali o sociali.
Quasi due rispondenti su tre sono a conoscenza dell’esistenza di almeno un bene
confiscato in Emilia Romagna; tra questi, prevale la quota di coloro che, pur avendone notizia,
non dispongono di informazioni puntuali circa la sua collocazione sul territorio.
La conoscenza di progetti di riutilizzo dei beni confiscati nel territorio regionale è
meno diffusa in Emilia Romagna rispetto al campione nazionale, mentre è molto più
elevata la quota di coloro che dichiarano di essere a conoscenza di progetti
localizzati al di fuori della regione.
La percezione della diffusione complessiva della corruzione in Emilia Romagna
risulta meno marcata rispetto al campione nazionale (66,3% a fronte dal 73,4%). In
particolare, oltre la metà dei rispondenti ritiene che la corruzione sia “abbastanza” presente nel territorio regionale, mentre meno del 15% la ritiene molto diffusa.

LE INIZIATIVE.
La ricerca ha come modalità di diffusione un grande viaggio nazionale e internazionale, che sta
portando nelle piazze, nelle sedi delle istituzioni, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, i dati e l’analisi
che ne deriva, per poter animare un dibattito pubblico che oggi va rivivificato.
Il viaggio sarà in Emilia-Romagna dal 22 novembre al 10 dicembre con nove iniziative tra Bologna,
Parma, Piacenza, Ferrara, Cesena e Reggio Emilia.
La ricerca completa verrà presentata, insieme al viaggio, giovedì 22 novembre alle 11 alle Cucine
Popolari di via del Battiferro 2, a Bologna.
Temi centrali del viaggio in Emilia-Romagna saranno i beni confiscati, con l’iniziativa che si terrà
a Piacenza il 26 novembre su “Il futuro dei beni confiscati in Emilia-Romagna”; il traffico di
stupefacenti, con la presentazione del dossier sulle droghe in Emilia-Romagna, a Ferrara il 26
novembre sera.
Due incontri saranno sulla narrazione delle mafie, entrambi a Bologna: sabato 1 dicembre,
all’interno del Festival dell’Informazione Libera e dell’Impegno, l’iniziativa “La mafia è finzione?”,
sulla percezione che emerge da film e letteratura sulla presenza mafiosa, e il seminario di
aggiornamento professionale rivolto ai giornalisti, “L’Italia sommersa, tra mafie e corruzione”, che si
terrà il 10 dicembre.
I giovani saranno i protagonisti dell’iniziativa del 23 novembre, a Parma, con la costituzione del
Presidio universitario di Libera Parma intitolata a “Ilaria Alpi”, la cui presentazione ufficiale
avverrà a seguito del conferimento della Laurea magistrale ad honorem a Don Luigi Ciotti.
Il tema che verrà affrontato a Cesena durante la giornata del 27 novembre sarà quello delle
agromafie, nell’evento “Sconfiggere le mafie con gusto”, che vedrà la partecipazione di Gian
Carlo Caselli.
A Reggio Emilia, infine, il 29 novembre si parlerà del primo comune sciolto per mafia in EmiliaRomagna,
con “Saluti da Brescello”, e il 2 dicembre, con “Libera i colori”, al centro ci saranno
“movimenti, riflessioni e sapori per, su e della multiculturalità”.

CIV, ad Interpoma Bolzano 2018 forte interesse per le ultime novità delle varietà di melo. Il progetto Modì® verso i 1000 ettari, con prospettive in Usa ed Australia

Da: Civ

CIV – Consorzio Italiano Vivaisti di San Giuseppe di Comacchio ha partecipato per la prima volta con un proprio spazio espositivo alla Fiera internazionale Interpomadi Bolzano (15-17 novembre) che si conferma la più grande fiera internazionale dedicata alla filiera della mela ed a tutti i suoi operatori, dalla coltivazionealla conservazione fino alla commercializzazione.
Attivo dal 1983, CIV nasce della messa in comune delle attività di ricerca ed innovazione varietale da parte di tre vivai leader nel settore: Vivai Mazzoni, Salvi Vivai, Tagliani Vivai. Dai suoi campi sperimentali e da collaborazioni con Università ed enti di ricerca esteri sono natenuove varietà vegetali di frutta che uniscono l’alta qualità al ridotto fabbisogno energetico e al basso impatto ambientale. “Il nostro Programma Ricerca & Sviluppo – spiega il Presidente CIV Pier Filippo Tagliani – si basa su alcune semplici linee-guida: naturale rusticità delle piante; facilità diproduzione secondo tecniche agronomiche convenzionali e buona adattabilità ai metodi di produzione integrata e biologica, grazie alla tolleranza alle malattie ed alle ridotte esigenze idriche e nutrizionali che garantiscono un basso impatto ambientale; ottime caratteristiche di consistenza e conservazione”. “Alla fiera di Bolzano il Consorzio Italiano Vivaisti – aggiunge il Presidente Pier Filippo Tagliani – ha ottenuto un ottimo riscontro di gradimento ed interesse da parte di importanti operatori del settoreper le caratteristiche organolettiche ed agronomiche delle novità presentate: dalle varietà precoci alle tardive; rosse, verdi e/o gialle, bicolori; resistenti alla ticchiolatura e con ottime caratteristiche di lunga conservazione ed eccellenti qualità organolettiche”.
Il Variety ManagerMarco Bertolazzi evidenzia che “tra le mele della serie SweetResistants® (Smeraldapbr, Fujionpbr, ecc.) spicca, ad esempio, la varietà Smeraldapbr– con due epoche di raccolta a distanza di un mese a seconda che la si voglia verde oppure gialla – è adatta sia alla coltivazione tradizionale sia a quella biologica”. Dario Mauro Lezziero, Modì® Project Manager, aggiunge che “la mela CIVG198*/Modi® è promossa internazionalmente attraverso qualificati Licenziatari (i.e.: Turchia, Serbia, Stati Uniti, Australia, Uruguay, Cile e Nuova Zelanda, ecc…) e dal 2018 è sbarcata nel continente indiano grazie ad un accordo con un Partner di Mumbai. Il progetto internazionale mela Modi® ha un obiettivo globale (Emisfero Nord ed Emisfero Sud) entro i prossimi anni di raggiungere circa 1.000 ettari di produzione. Interessanti sono le nuove prospettive d’impianto in California e le attività di marketing svolte dai partner australiani!”.
“Ad Interpoma – aggiunge il VarietyManager CIV, Marco Bertolazzi – abbiamo incontrato la clientela e gli operatori nazionali ed internazionali con cui intendiamo avviare o migliorare collaborazioni per sviluppare la genetica del nostro Consorzio. La ricerca di collaborazioni ha portatoinfattialla finalizzazione di accordi di cooperazione internazionale con importanti aziende vivaistiche, di produzione e commercializzazione della fruttae/o gruppi verticalmente integrati (vivaismo/produzione/commercializzazione) per poter sviluppare alcune varietà di melo nei mercati del Far East, Africa, Europa, bacino Mediterraneo, Americhe ed Oceania cercando anche di coinvolgere gli attori più a valle della filiera (grandi aziende di commercializzazione/marketing/retailers) al fine di creare nuove filiere integrate, creando valore aggiunto per il consumatore finale e garantendo maggiore redditività a tutte le parti coinvolte” conclude Bertolazzi.

Reddito di solidarietà. A ‘Vista da vicino’ la misura di sostegno della Regione a favore delle persone in difficoltà economica. Come fare domanda, quanti ne beneficiano, a quali condizioni

Da: Regione Emilia Romagna

Sei persone raccontano la loro storia, il patto che hanno sottoscritto, impegnandosi in un percorso di reinserimento sociale e lavorativo, e come le risorse del Res li aiutino a sostenere spese spesso di prima necessità

Bologna- Martina, Mara, Piero, Alice, Leonardo, Claudio sono i protagonisti della puntata di ‘Vista da vicino’ interamente dedicata al Res, il Reddito di solidarietà, misura voluta dalla Regione per aiutare persone e famiglie in difficoltà.

La puntata del format in onda nel circuito delle emittenti locali dà spazio alle loro storie, ciascuna diversa dall’altra ma con il comune denominatore di aver ricevuto un sostegno che ha permesso loro di non isolarsi, un aiuto economico mensile per ripartire, ma anche di far fronte a spese per cure sanitarie, generi alimentari, l’affitto.

‘Vista da vicino’ illustra come ottenere il reddito di solidarietà, in cosa consiste sia la parte economica sia il patto che il beneficiario deve stringere con i servizi sociali, che stilano per ciascun caso un progetto personalizzato di reinserimento lavorativo, formativo o di inclusione sociale.

‘Vista da vicino’ è on line sul sito della www.regione.emilia-romagna.it, e sui social network, Youtube e Facebook. In allegato giorni e orari della messa in onda.

Consumi: Emilia Romagna, arriva l’olio nuovo, in calo dell’11,2%

Da: Coldiretti Emilia Romagna

Coldiretti, degustazione e raccolta firme contro cibo anonimo

Poco ma buono. Scende a circa 11 mila quintali la produzione di olio extravergine d’oliva dell’Emilia Romagna con un calo dell’11,2% per cento rispetto agli oltre 12.400 quintali del 2017. Lo comunica Coldiretti Emilia Romagna sulla base dei dati Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) alla vigilia della “festa dell’olio e della molitura delle olive” che si svolgerà nei mercati di Campagna Amica nel fine settimana del 24 e 25 novembre. A pesare sul calo produttivo – spiega Coldiretti regionale – sono stati il gelo invernale di Burian e i venti accompagnati dalla pioggia durante la fioritura che hanno ridimensionato pesantemente i raccolti in tutta Italia, dove la produzione è in calo del 38 per cento. La qualità – secondo Coldiretti Emilia Romagna – risulta però elevata e i consumatori potranno constatarlo personalmente nei mercati di Campagna Amica dove sarà in degustazione l’olio nuovo a partire da quello di Brisighella, il primo olio ad ottenere la denominazione d’origine controllata (Dop), che sarà messo in degustazione sabato 24 novembre dalle 8.30 alle 13.00 al mercato coperto di Campagna Amica di Ravenna in piazza dei Carabinieri (angolo via Bovini – via Canalazzo) insieme con l’olio di antiche varietà di olive come la Nostrana di Brisighella, l’Orfana, la Ghiacciola, che saranno accompagnate da pane biologico. Sempre sabato 24 novembre dalle 9.00 alle 12.30 a Parma, presso il mercato di Campagna Amica del Barilla Center si svolgerà un laboratorio sull’olio extravergine d’oliva con attività didattiche per le scolaresche e degustazioni guidate per tutti i clienti del mercato. Domenica 25 novembre sarà la volta del mercato Campagna Amica di Prosperino a Reggio Emilia in piazza san Prospero dove dalle 9.00 alle 19.00 ci saranno informazioni e degustazioni dell’olio extravergine.

In tutti gli eventi – informa Coldiretti Emilia Romagna – ci sarà la raccolta firme per la petizione “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) con la quale i consumatori potranno chiedere alla Commissione di Bruxelles di agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione sulla provenienza di ciò che mangiano, un’iniziativa approvata dalla stessa Commissione UE e promossa da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, che ha il sostegno di numerose organizzazioni italiane ed europee.

Quella dell’ulivo è una coltura che in Emilia Romagna è in costante crescita: secondo l’analisi di Coldiretti su dati Istat, gli impianti di ulivo sono aumentati in dieci anni del 30%, passando dai 3.051 ettari del 2006 ai 3.971 ettari del 2017. Grazie anche ai cambiamenti climatici, con l’innalzamento della temperatura media la pianta dell’ulivo ha ripreso ad essere coltiva in tutte le province emiliano romagnole, eccetto Ferrara. La parte del leone spetta alla Romagna, con Rimini che coltiva 1.644 ettari, seguita da Forlì-Cesena con 1.345. In queste due province viene prodotto l’olio extravergine d’oliva Dop “Colline di Romagna”. La provincia di Ravenna, dove vengono coltivati 600 ettari, con l’extravergine di Brisighella ha il primato della prima Dop di olio in Italia. Anche in provincia di Bologna la coltivazione è in ripresa, con 320 ettari, mentre gli uliveti sono più contenuti nelle restanti province: Modena (20 ettari), Piacenza (18), Parma (16) Reggio Emilia (12).

Il patrimonio olivicolo dell’Emilia Romagna – informa Coldiretti regionale – è determinante sul piano economico, paesaggistico e ambientale. La coltura occupa, infatti, aree marginali che presentano elevate pendenze, difficili da coltivare, ed è proprio in questi ambiti territoriali che l’olivo diventa un importante elemento del paesaggio rurale e svolge un ruolo insostituibile di salvaguardia dell’ambiente contro il dissesto idrogeologico.

Prima Rassegna del quinto Festival delle Arti “In cerca di Infinito”- dal 24 Novembre al 9 Dicembre al Palazzo Sacrati Muzzarelli Crema di Ferrara

Da: Organizzatori

Evento di arti visive/performance/musica e danza con il Patrocinio del Comune di Ferrara
A cura di Francesca Mariotti
ASSOCIAZIONE CULTURALE OLIMPIA MORATA
www.associazioneolimpiamorata.jimdo.com
Ospiti ufficiali i Maestri Roberto Rampinelli e Giuseppe La Bruna
Artisti in mostra: Marco Tidu, Paola Zannini, Andrea Boarini, Davide Barioni, Italo Pulcini,
Renzo Sbolci, Silvio Zago, Cristina Mavaracchio, Laura Rondinini, Martina Tamberi, Ludovica
Scroffa, Luca Pugliese, Monica Argentino.
Il Festival delle Arti riprende con la sua 5° Edizione nell’autunno 2018, con l’intento di ospitare nella città
estense un buon panorama dedicato alle arti visive e contemporanee; come elemento caratteristico, oltre a
coinvolgere diversi artisti tra pittura scultura e fotografia, il Festival si aprirà, di volta in volta nelle diverse
sedi che coinvolgerà, alle nuove tecnologie ed a tutte le espressioni della creatività come la Moda, l’arte
performativa, la Musica e lo spettacolo con Teatro, Poesia e “provocazioni” del contemporaneo.
Francesca Mariotti, già curatrice di numerosi eventi e in qualità di Presidente dell’Associazione Olimpia Morata di
Ferrara, sarà affiancata da socie e collaboratrici, artiste e appassionate, creando un Evento di Arte Contemporanea
che catalizzerà tutta la città.
Ospiti ufficiali I maestri Roberto Rampinelli di Monza e Giuseppe La Bruna di Venezia, il primo illustre pittore e
incisore, il secondo scultore, entrambe docenti presso prestigiose sedi che interverranno durante il Festival con incontri di
approfondimento e loro lavori in mostra in alcune occasioni.
Si inizierà a NOVEMBRE 2018, con una prima Rassegna nelle belle Sale di Palazzo Crema, situato nel cuore della
città patrimonio dell’Unesco, Via Cairoli 13, per una presentazione del Progetto espositivo complessivo ed un primo
nucleo di Artisti che renderanno preziosa la manifestazione con la loro presenza. Durante l’esposizione si avrà modo di
ospitare un incontro del Progetto di SLOW READING, il 1 Dicembre 2018, ore 17.30, tra letture e musica, con la
scrittrice Federica Santoro ed il suo romanzo “PASSAGGI INTORNO” con intervento del Dott. Paolo Bianconi,
psicologo e psicoterapeuta.
L’apparato espositivo iniziale a Palazzo Crema, ospiterà inoltre un nuovo appuntamento con “L’ARTE CONTRO LA
VIOLENZA”, iniziativa che porterà alcuni artisti a Ferrara per fare il punto sulla situazione della DONNA in questo mondo
sempre più oggetto di VIOLENZE.
Sarà dedicata a questo tema infatti il Finissage di Venerdì 7 Dicembre 2018, ore 17.30, con la stupenda
performance di Monica Argentino (Alice Moon), artista eclettica, romana, nota a livello nazionale, con
“FlowerInCage”, performance di Body Painting in cui si vuole rappresentare la capacita’ delle donne di trasformare
il dolore in forza. L’artista trasforma il corpo della modella in un fiore simbolico, violato nel silenzio di una societa’
troppe volte cieca, carceriere del suo malessere, ma che resiste ed esiste con la sua bellezza. Una riflessione
sulle violenze di genere e sulla resistenza e resilienza delle donne.
Il Festival delle Arti 2018/2019 sarà nuovamente occasione per confrontarsi con un Contemporaneo sempre
più globalizzato e coinvolto in fatti, pensieri e tendenze che attraverso l’Arte sono colte e portate a conoscenza a tutti, a
volte prima che il mondo possa coglierle dalla cronaca!
Infine riprenderà vita una bella collaborazione con i ragazzi del Conservatorio di Ferrara che in alcuni di questi eventi
interverranno con la loro bellissima Musica. Oltre all’amico Simone Montanari, violoncellista eccezionale ed alla
meravigliosa voce di Cristina Miriam Chiaffoni, attrice e soprano, socia dell’Olimpia Morata che sarà con noi
quando libera da impegni teatrali.
La collaborazione con altre attività culturali della città Estense e non solo, arricchirà i diversi appuntamenti
in programma dall’autunno 2018 alla primavera 2019, nell’ottica di numerosi scambi culturali cui
l’Associazione Olimpia Morata tiene particolarmente.
Artisti italiani e stranieri troveranno una vetrina illustre e prestigiosa in cui poter esprimere al meglio la loro arte nei sei mesi in cui si svilupperà il Festival: pittura, fotografia, installazioni e scultura saranno miscelate nelle varie tecniche e materiali, nelle nuove espressioni e divagazioni per una avventura sensoriale e visiva sulle nuove frontiere dell’arte
contemporanea.

Marchetti (LN): “Via l’arabo dalla segnaletica ospedaliera, l’inglese basta e avanza”

Da: Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna

Il consigliere della Lega Nord, Daniele Marchetti, impegna la Giunta regionale “ad indicare, nelle linee guida del Sistema sanitario regionale, la lingua inglese come unica lingua integrativa all’italiano da inserire nelle nuove installazioni segnaletiche dei nosocomi della regione”

“Che c’azzecca la lingua araba nella segnaletica degli ospedali dell’Emilia-Romagna?”. A chiederlo è il consigliere regionale della Lega Nord, Daniele Marchetti, che oggi ha presentato una risoluzione che impegna la Giunta “ad indicare, nelle linee guida del Sistema sanitario regionale, la lingua inglese come unica lingua integrativa all’italiano da inserire nelle nuove installazioni segnaletiche dei nosocomi della regione. Questo perché in quasi tutti i Paesi europei l’inglese è la lingua straniera più insegnata negli istituti di istruzione primaria e secondaria. A livello UE, quasi tutti gli alunni (il 97,3%), studiavano inglese durante l’istruzione secondaria inferiore nel 2014. Inoltre, la percentuale di alunni che imparano l’inglese a livello primario è aumentata a livello UE di 18,7 punti percentuali dal 2005, raggiungendo il 79,4%” spiega il consigliere leghista.

Pertanto, se è vero che la semplificazione è una delle strade da intraprendere per migliorare l’efficienza comunicativa e l’integrazione tra cittadini italiani e cittadini stranieri che fruiscono del nostro servizio sanitario è anche vero che non è certo la lingua araba, che spesso troviamo nelle segnaletiche all’interno degli spazi del Servizio sanitario regionale, ad agevolare i fruitori degli spazi e nemmeno li aiuta ad integrarsi” sottolinea Marchetti.

Da qui la richiesta del consigliere del Carroccio, che aggiunge: “La volontà di indurre immigrati da Paesi arabi ad usare l’inglese rappresenta anche uno strumento in grado di facilitare la loro integrazione nella nostra società, giacché non si può pensare che dobbiamo essere noi, a casa nostra, a dover imparare la lingua araba per agevolare il loro inserimento sociale nel nostro Paese”.

Il Consorzio Visit Ferrara si presenta alla Fiera Internazionale del Turismo TT Warsaw a Varsavia (polonia), dal 22 al 24 novembre 2018

Da: Consorzio Visit Ferrara

Dal 22 al 24 novembre 2018 a Varsavia (Polonia) si tiene la prestigiosa Fiera Internazionale del Turismo TT Warsaw, uno degli eventi per il turismo più sentiti e importanti in Polonia e nell’Europa Centro-Orientale. La fiera è l’occasione di allacciare importanti rapporti di lavoro e, per il settore consumer, per conoscere le destinazioni e pianificare le vacanze. Il Consorzio Visit Ferrara partecipa per presentare il territorio e i suoi circa 90 operatori turistici di tutta la Provincia.

interventi

Circolo Unione Ferrara – Conferenza del Prof. Luigi Davide Mantovani

Da: Circolo Unione Ferrara

Sabato 24 novembre alle ore 19,30 il Prof. Luigi Davide Mantovani terrà per i soci del Circolo Unione e per i loro ospiti una conferenza sul tema:

“Carbonari, massoni, libertini a Ferrara all’inizio dell’Ottocento”

Dopo il periodo giacobino e napoleonico, una dura Restaurazione spinse una parte significativadella società italianaadoperare nelle sètte segrete (massoneria, carboneria, società della Guelfa) per alimentare e sviluppare i temi del patriottismo, delle costituzioni, dei codici, delle leggi.
Ferrara fu un importante luogo della carboneria, come snodo della diffusione di questa setta nel Veneto. Tuttavia il movimento più rilevante fu quello del libertinismo che poté contare su figure di grande valore intellettuale, di cui il Prof. Mantovani parlerà.

Prof. Luigi Davide Mantovani

Laureato in lettere Moderne a Bologna, con una tesi in Storia del Risorgimento, èstatovice sindaco di Migliarino e di Ferrara, vice presidente dell’Istituto dei Beni Culturali dell’Emilia – Romagna, direttore della rivista FerraraStoria. Attualmente è presidente del comitato di Ferrara dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano.
E’ autore di numerosi lavori storici che riguardano soprattutto il Risorgimento, Ferrara e il suo territorio nel periodo che va dal 1796 all’inizio del fascismo, la storia delle istituzioni pubbliche, della carboneria, la figura di Matteotti.

La cerimonia di consegna del premio della Camera di Commercio per il miglior progetto di alternanza scuola-lavoro ieri (22 novembre) in Camera di commercio alla classe 3^N – Meccanica Meccatronica e Energia dell’IIS Copernico Carpeggiani e alle classi 4^Y- 5^Q e O Indirizzo Economico Sociale e Linguistico del Liceo Ariosto

Da: Camera di Commercio di Ferrara

Seconde classificate – categoria Licei – le classi 3^A e 4^A – indirizzo Economico Sociale – del LiceoCarducci

E’ andato alla Classe 3^N (indirizzo Meccanica , Meccatronica e Energia) dell’IIS Copernico Carpeggiani, nella categoria Istituti tecnici e professionali, ed alle Classi V4^ Y – 5^ Q e O – indirizzo Economico Sociale e Linguistico – dell’Ariosto, nella categoria Licei, il primo Premio della Camera di commercio per il miglior progetto di alternanza scuola lavoro ( seconda sessione anno 2018) ideato, elaborato e realizzato dagli studenti e dai tutor degli Istituti scolastici ferraresi di secondo grado. Così ha deciso la Commissione di valutazione formata, tra gli altri, da docenti universitari, che ha collocato sul gradino più alto del podio il video multimediale dell’ Istituto Copernico Carpeggiani “ Scuola e Industria 4.0 – con confidenza e competenza verso industria 4.0 ” e del Liceo Ariosto “Da Torino a Ferrara e Ritorno – lavorare con i libri”.
600 euro per ogni scuola: questo l’assegno consegnato ieri mattina (22 novembre), in una affollata conferenza stampa, dal presidente della Camera di commercio di Ferrara, Paolo Govoni, nell’ambito di un nutrito programma di iniziative – ricordiamo il “Job Learn Week” di ottobre, la formazione “sul campo” di imprenditori e insegnanti, attraverso il modello ”Impresa in azione” e “Camera Orienta” in programma a gennaio 2019 – dell’Ente di Largo Castello per promuovere l’alternanza scuola-lavoro e favorire la costituzione e l’animazione di network territoriali con gli istituti scolastici, il mondo delle imprese, gli enti pubblici e quelli del no profit.
Gli studenti del Copernico Carpeggiani, coordinati dal professor Giovagnoli Emanuele, docente di Sistemi e Automazione, hanno partecipato alla manifestazione fieristica “ FARETE 2018”, con le imprese EFM IMPIANTI SRLS e OBERTI SRL, guidati dai tutor aziendali Balanzoni Luigi e Bonora Roberto, per presentare al pubblico della fiera nuove schede che, connesse ai sistemi meccanici, sfruttano la tecnologia pneumatica per l’automazione al fine di progettare e realizzare un apparato meccanico controllato a distanza per la gestione di dati, informazioni e conservazione degli stessi.
Le alunne del Liceo Ariosto, seguiti dalle professoresse Stefania Borini e Roberta Mori, hanno lavorato in due contesti successivi – il Salone del Libro di Torino (Torino, 10-14 maggio) e il Festival di Internazionale (Ferrara, 5-7 ottobre) – come blogger per scrivere testi di cronaca/commento in forma di post corredati da immagini e video. Le studentesse sono state seguite dal tutor aziendale Augusta Giovannoli.
Secondo classificato – categoria Licei – il progetto “Laboratorio di educazione ai linguaggi audiovisivi: “Il ghetto di Ferrara” – Il filo della Memoria”, delle classi 3^A e 4^A – indirizzo Economico Sociale – del Liceo Carducci, al quale è andato un assegno di 400 euro, realizzato in collaborazione con AIDEL Sentieri Multimediali e la tutor aziendale Rita Bertoncini, con la realizzazione delle riprese della zona storica del Ghetto di Ferrara e dell’intervista al sarto, testimone della storia del quartiere, nella sua bottega.
Tutor scolastico del Progetto è la Professoressa M. Cristina Marchioli.
Giunto alla terza edizione, il Premio “Storie di Alternanza” è un progetto, molto sentito dalla Camera di commercio, alla quale la legge di riforma affida una serie di nuove funzioni in materia proprio di orientamento scolastico e alternanza scuola-lavoro. Tra queste, anche la gestione del Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro, punto d’incontro (virtuale) tra le scuole e le strutture che sono disponibili ad ospitare studenti in esperienze di alternanza e apprendistato per offrire loro un periodo di apprendimento on the job.
Al Premio della Camera di commercio, i cui battenti riapriranno nel 2019, possono partecipare gli studenti, singoli o in gruppo, che:
• facciano parte di una o più classi di uno stesso o più istituti di istruzione secondaria superiore;
• abbiano svolto e concluso, a partire dall’entrata in vigore della legge n. 107/2015, un percorso di alternanza scuola-lavoro (presso imprese, Enti, professionisti, impresa simulata, etc.);
• abbiano realizzato un racconto multimediale (video) che presenti l’esperienza di alternanza realizzata, le competenze acquisite e il ruolo dei tutor (scolastici ed esterni).
Per INFO Ufficio Relazioni con il Pubblico tel 0532-783802/903 urp@fe.camcom.it

Fabbri e Liverani: “Pesca di Frodo: la proposta della Lega va avanti. Grande convergenza politica e tempi celeri”

Da: Ufficio Stampa Lega Nord Emilia Romagna

“Siamo molto soddisfatti della forte convergenza politica che abbiamo raccolto sul nostro disegno di legge regionale contro il bracconaggio ittico. Oggi, in Commissione V, è stato deciso un iter operativo per dare sostanza al testo che abbiamo depositato lo scorso marzo: a breve verrà formato un intergruppo che si occuperà della elaborazione del progetto, a cui parteciperanno tutte le forze politiche oltre a tecnici regionali e rappresentanti delle associazioni e, inoltre, è già stato delineato un calendario di massima delle fasi operative per rendere effettivo, quanto prima, al progetto. Siamo contenti che finalmente sia stata riconosciuta l’urgenza di intervenire contro la piaga del bracconaggio, anche in modo preventivo, e siamo certi che l’affidamento delle zone d’acqua alle associazioni sportive, tramite concessioni, sia la formula migliore per tutelare la salute del territorio e per proteggerlo dal pericolo della pesca di frodo in attesa dell’inasprimento delle pene a livello nazionale”.

Così Alan Fabbri, capogruppo Lega Nord in Regione e Andrea Liverani, consigliere Lega Nord, a nome di tutto il gruppo Lega intervengono dopo la seduta di Commissione V che si è tenuta questa mattina durante la quale si è discusso del disegno di legge contro il bracconaggio ittico presentata dalla Lega Nord lo scorso marzo.

“Il nostro progetto prevede di affidare, tramite concessioni, la gestione delle acque alle associazioni sportive, con lo scopo di contrastare bracconaggio ittico e spopolamento dei fiumi. Di fatto con questa legge la Regione avrà la possibilità di affidare i corsi d’acqua tramite concessioni ad associazioni o federazioni di pescatori sportivi, che potranno utilizzarli per finalità compatibili conservazione dei patrimoni ittici e dell’ecosistema e, in cambio, dovranno garantire una vigilanza ittica organizzata”, spiegano ancora Fabbri e Liverani.

La Commissione ha deciso che “coordinatori dell’intergruppo saranno il consigliere della Lega, Andrea Liverani, e il consigliere del Pd, Paolo Calvano, e che all’elaborazione del testo definitivo parteciperanno anche i rappresentanti della associazioni sportive oltre che dei tecnici esperti della Regione”, aggiungono “in questo modo siamo certi si arriverà ad un progetto condiviso e non più procrastinabile, considerato che nelle Regioni vicine la possibilità di affidare in concessione le zone d’acqua esiste già da tempo”.

PD: Pesca. Calvano chiede l’istituzione di un intergruppo in Regione sul tema del bracconaggio

Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico – Assemblea Legislativa Emilia-Romagna

Questa mattina alla Commissione Legalità, nell’ambito della discussione di una proposta della Lega di modifica della legge sulla pesca nelle acque interne, il consigliere regionale Paolo Calvano ha proposto l’istituzione di un intergruppo di lavoro fra i diversi partiti per far fronte comune sul bracconaggio.

«La Lega nel proprio progetto di legge propone di istituire aree di pesca regolamentata affidate in concessione ai richiedenti. Una proposta interessante che merita però un approfondimento politico e tecnico, per evitare di incorrere in norme inattuabili o di difficile attuazione – spiega Calvano –. Per questo, anche a fronte dell’interesse comune di tutti i partiti a contrastare il fenomeno del bracconaggio, ho sottolineato la necessità di costituire un intergruppo di lavoro in Regione tra tutte le forze politiche, per approfondire ulteriormente il tema e verificare se esistano azioni comuni da mettere in campo, per meglio tutelare la fauna ittica e l’esercizio della pesca. La mia proposta ha accolto il parere favorevole dei consiglieri della Lega, che ringrazio, e da oggi lavoreremo per capire quali strategie adottare».

L’obiettivo della Regione prosegue nel coordinare forze ed interventi a contrasto della pesca illegale, che sta mettendo in crisi il patrimonio ittico dell’intero bacino fluviale padano. «Già nel febbraio 2017 è stata approvata la legge che tutela i pescatori e contrasta il bracconaggio – conclude Calvano –, ed un ulteriore passo avanti in questa battaglia contro i crimini ambientali lungo il fiume Po è stato fatto nei mesi scorsi con l’accordo triennale, al quale hanno aderito oltre all’Emilia-Romagna, anche Lombardia, Piemonte e Veneto, le autorità di bacino del Po e le prefetture dei rispettivi capoluoghi regionali».

Sabato 24 novembre 2018 ore 17 recital pianistico Paolo Zentilin – Ridotto del Comunale – Circolo Frescobaldi

Da: Circolo Culturale Amici Della Musica Girolamo Frescobaldi

Sabato 24 novembre 2018 alle ore 17 recital pianistico di Paolo Zentilin nel Ridotto del Teatro Comunale Claudio Abbado di Corso Martiri della Libertà 6, Ferrara: il giovane pianista e compositore friulano ritorna “a furor di popolo” a suonare nella città estense dopo il grande successo conseguito l’estate scorsa a Musica a Marfisa d’Este, ospite anche stavolta del Circolo Frescobaldi e dell’Associazione Malati Alzheimer (AMA) di Ferrara. Biglietti: interi 7 euro; ridotti fino a 20 anni 5 euro; soci Circolo Frescobaldi e allievi del Conservatorio Frescobaldi 1 euro.
«Essendo per me un debutto in questa sala importante – ha dichiarato Zentilin – avrei pensato a brani che suono da un po’ di tempo e quindi il più possibile “collaudati”. Propongo perciò la Sonata in La maggiore K.331 di Mozart con il celebre Rondò alla turca, poi L’iIsle joyeuse di Claude Debussy ed il Carnaval op. 9 di Robert Schumann.»
Paolo Zentilin ha conseguito al Conservatorio “G. Tartini” di Trieste il Diploma Accademico di I e II livello, indirizzo interpretativo, entrambi con il massimo dei voti e la lode. Parallelamente agli studi musicali, si è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi del capoluogo friulano.
Continua tuttora gli studi di composizione al Conservatorio di Trieste, nella classe di Fabio Nieder, e in tale ambito ha recentemente pubblicato per la casa editrice Wilhelm Hansen una trascrizione per pianoforte e fisarmonica del “Concerto per fisarmonica e orchestra op.146” del compositore danese Niels Viggo Bentzon, suscitando un notevole interesse di critica.

Unife: Incontro – Clima. Molti dati, pochi risultati

Da: Università di Ferrara

Sabato 24 novembre 2018 -Ore 15.00 – 18.00
Aula magna Dipartimento di Economia e Management, via Voltapaletto 11

Il recente rapporto del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) delinea uno scenario quanto mai allarmante: non solo si confermano le previsioni sul cambiamento climatico, ma si delinea un quadro peggiore rispetto alle conoscenze precedenti.
I dati sono tanti, gravi e inequivocabili. L’accordo fra gli scienziati è ormai pressoché totale.
Eppure il tema è uscito dall’agenda politica e dal dibattito pubblico. Cosa è successo? e come riprendere i fili di un discorso politico che consenta un’azione efficace?

“Clima. Molti dati, pochi risultati” è l’incontro pubblico organizzato per sabato 24 novembre alle 15. presso l’ Aula magna del Dipartimento di Economia e Management, via Voltapaletto 11. L’organizzazione è a cura del Laboratorio di ricerca in storia e comunicazione della scienza DOS – Design of science e dal Master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara.
Intervengono Carmela Vaccaro, geologa dell’Università di Ferrara ed Elena Pulcini, filosofa politica dell’Università di Firenze

Lo studio dell’IPCC, uscito in ottobre, rivela che la temperatura media sulla superficie delle terre emerse e degli oceani è cresciuta di 0,17°C ogni decennio, dal 1950 ad oggi. Se questa tendenza non dovesse cambiare, la Terra potrebbe raggiungere il tetto di 1,5 gradi in più, rispetto ai livelli pre-industriali, già tra il 2030 e il 2052, invece che nel 2100, come ipotizzato nel precedente Accordo di Parigi.
Uno dei messaggi chiave del rapporto è che le conseguenze di tale aumento delle temperature si stanno già verificando, come mostrano l’aumento della frequenza dei fenomeni meteorologici estremi, l’innalzamento del livello del mare e la diminuzione del ghiaccio marino artico.
Nel nostro Paese, stando ai dati aggiornati ad ottobre, l’Istituto superiore per la ricerca e protezione ambientale (Ispra) segnala il 2018 come l’anno più caldo di tutta la serie storica di dati controllati dall’Istituto, e afferma che in Italia l’anno in corso risulta essere l’anno più caldo da almeno due secoli circa, e che in questo quadro vanno inseriti gli eventi meteorologici estremi che hanno determinato nei giorni scorsi gravi conseguenze per la popolazione, l’ambiente e il territorio del Paese.
Sarà Carmela Vaccaro, geologa presso il nostro ateneo, a illustrare i principali dati scientifici.
Se il grido d’allarme lanciato concordemente dagli scienziati è forte e chiaro, debolissimo è invece il dibattito pubblico e pressoché ammutolita la voce della politica.
Il contributo di Elena Pulcini muove proprio dal fatto che possiamo essere perfettamente a conoscenza di determinate minacce senza che questo ci coinvolga emotivamente e ci faccia agire coerentemente. Oltre a “conoscere” il rischio, dobbiamo capire come è cambiato l’uomo contemporaneo in quella che è chiamata la “società del rischio”.
Paura e responsabilità sono le parole chiave. Partendo da lì è possibile cominciare ad avviare un percorso che ci porti ad avere «cura del mondo», assumendoci la responsabilità nei confronti dell’avvenire, sfidando il suo carattere di minaccia
Michele Fabbri e Marco Bresadola, direttori del Laboratorio DOS introducono il tema e coordinano l’incontro

ONU: Bene stop multinazionali a etichette semaforo

Da: Coldiretti Emilia Romagna

Salve produzioni dell’Emilia Romagna, Parmigiano, Prosciutto, Zucchero

Il dietrofront sull’etichetta semaforo da parte delle multinazionali del cibo che abbandonano il progetto comune di utilizzare sui propri prodotti il sistema oggi utilizzato in Gran Bretagna, già al centro di numerose critiche, è una buona notizia per prodotti dell’Emilia Romagna come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, ma anche per lo zucchero (che dovrebbe essere sostituito da edulcoranti artificiali) che nella nostra regione vede impegnata l’unica industria saccarifera italiana, la Coprob, cooperativa produttori bieticoli di Minerbio (Bologna).

Ad affermarlo è Coldiretti Emilia Romagna dopo l’annuncio da parte di Coca Cola, Nestlè, Mondelez, Unilever e PepsiCo di voler rinunciare al progetto di dotarsi di una propria etichetta nutrizionale, avviato nel marzo del 2017. Il sistema – spiega Coldiretti regionale – si basava sul modello del semaforo adottato in Gran Bretagna usando i tre colori, rosso, giallo e verde per segnalare la presenza di grassi, zuccheri e sale per le singole porzioni di cibo. Dopo un anno e mezzo di tentativi, anche con il coinvolgimento di scienziati e gruppi di consumatori, i cinque colossi del cibo sono stati costretti a gettare la spugna – sostiene la Coldiretti – per le opposizioni ad un sistema informativo incompleto e fuorviante.

La retromarcia delle multinazionali – sottolinea Coldiretti regionale – rappresenta un segnale importante rispetto al nuovo tentativo di presentare all’Onu una risoluzione, basata su semafori e tasse per esortare gli Stati ad “adottare politiche fiscali e regolatorie che dissuadano dal consumo di cibi insalubri”. La proposta, già bocciata dall’assemblea delle nazioni Unite il 27 settembre scorso, è stata ripresentata da sette Paesi (Brasile, Francia, Indonesia, Norvegia, Senegal, Sudafrica e Thailandia) con l’obiettivo di trovare una posizione comune in vista dell’ultima convocazione dell’anno per l’Assemblea generale.

Si punta a colpire gli alimenti che contengono zuccheri, grassi e sale chiedendo di predisporre apposite etichette nutrizionali e di riformulare le ricette, sulla base di un modello di alimentazione artificiale e basato sulla chimica che mette di fatto in pericolo – denuncia Coldiretti – il futuro dei prodotti Made in Italy dalle tradizioni plurisecolari trasmesse da generazioni di agricoltori che si sono impegnati per mantenere le caratteristiche inalterate nel tempo.

Ferrara vista dal laboratorio fotografico. Continuano a Wunderkammer i laboratori didattici

Da: Istituto Comprensivo 2

Continuano venerdì 23 novembre alle 16 alle 19 le aperture didattiche della mostra fotografica “Ferrara vista dal laboratorio fotografico- Ditta Fortini Maria e BB Professional
Photolab”, organizzata a Wunderkammer. A Palazzo Savonuzzi in via Darsena, 57 (location partner Consorzio Wunderkammer e comunicazione a cura di APS Basso Profilo) sarà visitabile fino al 2 dicembre, con apertura nelle giornate di venerdì 30 novembre dalle 16 alle 19, sabato 1 e domenica 2 dalle 9.30 alle 12.30 . Al termine dell’allestimento sarà possibile per le scuole, le associazioni e altri interessati, richiedere il riallestimento della mostra. Mercoledì 21 novembre ha dato il via al ciclo di visite guidate e laboratori didattici rivolti alle scuole con la classe 4 A della Scuola primaria Alda Costa. La classe, accompagnata dalle docenti Gloria Fabbri e Roberta Raiteri, dopo la visita guidata in compagnia di alcuni tra i curatori, Maria Bonora, Mauro Borghi Leopoldo Santini e Paola Chiorboli, è stata coinvolta in un laboratorio di incisione curato da Susanna Losciale, come interpretazione della sezione della mostra dedicata a mappe e piante antiche della città di Ferrara. Per l’ICS Alda Costa, soggetto partner della mostra, l’attività rientra nel Progetto Erasmus Mystery of History 2017/19, in collaborazione con altri istituti italiani, croati e sloveni.

Dal bagno alla stanza da letto la strada non sempre è breve

Il water-closet così come lo conosciamo oggi è stato inventato intorno al 1885, quando Thomas Crapper aggiunse alla tazza lo sciacquone. Un’invenzione rivoluzionaria in quanto l’acqua permetteva di pulire il gabinetto consentendo di liberarsi in modo efficiente di materiali ad alto contenuto batterico che altrimenti avrebbero potuto favorire l’insorgenza e la diffusione di malattie e infezioni. Come non ricordare che tutto questo, nell’indimenticato film ambientato nel medioevo “Non ci resta che piangere”, terrorizzava il compianto attore napoletano Massimo Troisi.

Per noi occidentali, europei e nord americani, rappresenta una realtà scontata e i più giovani, e più abituati alle comodità della nostra vita moderna, faranno molta fatica ad immaginare che circa 4,5 miliardi di persone non hanno ancora accesso alla toilette. In realtà, fuori dal cerchio magico, l’accesso all’acqua è una realtà fatta di file e di lunghe passeggiate e il problema è particolarmente acuto nel continente africano. Più della metà della popolazione di Eritrea (76%), Niger (71%), Ciad (68%) e Sud Sudan (61%), ad esempio, non ha accesso a servizi igienici di base. In altre parole defecano all’aperto.

Anche in India si vive lo stesso dramma, rappresentato tra l’altro in un film bolliwoodiano dal titolo “Toilet: a love story”. In questo caso un dramma dovuto più a scelte legate alla tradizione che alle possibilità economiche. Costume indiano vuole, infatti, che gli escrementi in casa ne deturpino la purezza per cui meglio andare per campi e magari di notte.

In Africa il problema è un po’ più variegato e sotto certi aspetti ci interessa anche di più dovendo convivere con i suoi flussi migratori. Nel 2015 l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha classificato il Ghana come settimo paese più sporco del mondo, e questo dovuto proprio alla pratica della defecazione all’aperto. Secondo David Duncan, responsabile di Wash (Water, Sanitation and Hygiene) nell’ufficio dell’Unicef in Ghana, la maggior parte delle persone nelle tre regioni del Nord del paese non vede un bagno come una necessità perché la defecazione all’aperto è una pratica diffusa da generazioni.

In ogni caso, al di là di tradizioni o sentimenti, l’accesso all’acqua e alla toilette vanno di pari passo con il dramma della mortalità per malattie dovute alla carenza di igiene. Secondo i dati dell’Unicef e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’accesso all’acqua in questo continente avviene come da tabella di seguito:

Regione Da fonte: gestita in modo sicuro di base limitata Non controllata Da acque di superfice
Middle East and North Africa 77% 16% 4% 2% 1%
Eastern and Southern Africa 26% 28% 18% 16% 12%
West and Central Africa 23% 40% 10% 20% 7%

che rapportato a quanto succede dalle nostre parti dà l’idea del dramma

Regione Da fonte: gestita in modo sicuro di base limitata Non controllata Da acque di superfice
North America 99% 1%
Western Europe 96% 3% 1%

Secondo il World Economic Forum, l’acqua rappresenta un rischio globale tra i più importanti a livello mondiale anche dal punto di vista economico. Infatti stima che ogni anno si perdono 260 miliardi di dollari a causa della mancanza di acqua di base e di servizi igienico-sanitari. Per il Ghana, che abbiamo citato sopra, il costo fu stimato nel 2012 dalla Banca Mondiale in 79 milioni di euro l’anno. Un accesso universale a questi servizi porterebbe invece benefici per quasi 18,5 miliardi di dollari.

Garantire l’accesso all’acqua, scrive il W.e.f, ha profonde conseguenze. Per ogni dollaro investito in acqua e servizi igienico-sanitari, c’è un ritorno di 4 dollari dovuti a costi sanitari più bassi, maggiore produttività e meno decessi.

Ma passiamo alla buona notizia.

Bill Gates, l’inventore del Dos prima e del Windows dopo, ha presentato a Pechino il water del futuro, che funziona senza acqua né fognature. La ‘Reinvented toilet’ grazie a una reazione chimica trasforma i rifiuti umani in acqua pulita, elettricità e fertilizzante. Per il progetto la Fondazione Bill e Melinda Gates ha stanziato 200 milioni di dollari in sette anni, meno di 30 milioni l’anno.

L’idea della fondazione è di destinare questo water in particolare ai paesi poveri dove le scarse condizioni igienico-sanitarie uccidono ogni anno quasi mezzo milione di bambini di età sotto i cinque anni, dice la pubblicità.

Certo sapere che meno di 30 milioni l’anno in ricerca potrebbero salvare la vita a milioni di bambini africani e creare migliori condizioni igieniche e di vivibilità in un intero continente dovrebbe far venire i brividi. Pensare a quanto la tecnologia stia andando avanti, a quanto il futuro sia già alle porte, al fatto che forse siamo già noi il futuro dovrebbe porci domande molto intriganti, sollevare dubbi riguardo al nostro modello di sviluppo e persino avanzare accuse rivolte ai padroni del progresso.

Mentre milioni di bambini, donne e uomini soffrono e muoiono per malattie legate alle condizioni igieniche scopriamo che modesti investimenti potrebbero risollevare le loro sorti. Abbiamo la tecnologia per andare avanti ma rimaniamo ancorati a concetti vecchi come l’attesa dell’iniziativa privata, della carità e dei tempi del ricco uomo d’affari.

Discutiamo su che tipo di politica dobbiamo applicare nei confronti dei migranti ma non ci chiediamo come aiutarli davvero e questo perché la risposta passa sempre dagli interessi economici nonostante sia anche provato che a far stare bene l’Africa ci si potrebbe anche guadagnare. Si guadagnerebbe di più portando sviluppo e donando condizioni migliori di vita attraverso il progresso tecnologico piuttosto che essere costretti ad inviare aiuti, cibo e medicine.

Ma se il dibattito fosse approfondito si rischierebbe di scoprire che le spese degli aiuti sono a carico della collettività mentre i guadagni dello sfruttamento a beneficio di azionisti di multinazionali, petrolieri, finanzieri e grandi società (mi permetto di consigliare la lettura di “Confessioni di un sicario dell’economia. La costruzione dell’impero americano nel racconto di un insider” di John Perkins).

Il punto, come sempre, è che noi (gente comune con molto cuore e pochi soldi) ci guadagneremmo mentre tutti gli azionisti che operano, a volte inconsapevolmente, in questi Paesi e in compagnia dei Paesi occidentali che trovano più comodo sfruttare (vedi Francia) che cooperare, ci perderebbero.

Che sforzo sarebbe stato per uno Stato investire 30 milioni all’anno per creare un oggetto salva vite del genere? E forse ci sarebbero voluti anche meno di 7 anni se avessero partecipato tutti insieme i paesi europei. Avrebbero creato ricchezza anche da noi, pagando ricercatori e dando contributi alle università e si sarebbero meritati quel premio Nobel 2012 per la pace che ad oggi risulta un po’ “rubato”, viste le troppe partecipazioni ad interventi armati e la continua vendita di armi all’estero.

Da una parte gli stati africani non possono spendere perché hanno debiti da ripagare, non hanno personale specializzato né un sistema per poter arrivare ad invenzioni di tale portata. Dall’altra la ricca Europa dell’euro non può spendere per le regole di Maastricht e di Lisbona che impongono austerità, anche questa per ripagare i debiti. L’Africa accomunata all’Europa, entrambe carenti di sovranità, entrambe avviluppate nell’incubo del debito mentre aspettano l’autorizzazione alla sopravvivenza, allo sviluppo, al progresso.

Sempre di più il nostro futuro dipenderà da un ricco privato, da una multinazionale o da qualche lobby. Questo è il mondo senza sovranità, ovvero senza la possibilità di decidere in autonomo la propria evoluzione oppure attraverso libere istituzioni, rappresentate da persone liberamente elette dai popoli. Un mondo privato dello spazio dove poter esercitare la democrazia, globalizzato d’imperio, finanziarizzato per legge, povero e senza futuro per scelta.

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