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Mese: Dicembre 2016

Sisma: da Hera un contributo di 20mila euro

Da: Hera

Sisma: da Hera un contributo di 20mila euro grazie all’impegno dei cittadini nella raccolta differenziata della carta

La multiutility ha aderito alla campagna con cui il Comieco destina 7 euro ogni 100 kg di carta raccolta a settembre ai territori del centro Italia colpiti dalle scosse di terremoto cominciate il 24 agosto. L’impegno di Hera nella gara di solidarietà è stato confermato anche da altre iniziative e dall’invio di tecnici sui luoghi del sisma

La solidarietà può essere un grande motivo per fare bene la raccolta differenziata. Per questo il Gruppo Hera ha rilanciato l’appello del Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica), che in collaborazione con Anci e il Consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi (Conai) ha deciso di devolvere alle popolazioni colpite dalle violente scosse di terremoto, iniziate il 24 agosto, 7 euro per ogni 100 kg di carta, cartone e cartoncino raccolti in più a settembre rispetto allo stesso mese del 2015.
Con 9.871 tonnellate di carta raccolte nei territori gestiti, circa

290mila kg in più rispetto alle 9.581 tonnellate di settembre 2015, Hera, grazie alla collaborazione dei cittadini, ha contribuito all’iniziativa del Comieco per un importo di oltre 20mila euro.

Ha quindi avuto successo l’invito che la multiutility ha rivolto alle famiglie e alle attività commerciali e produttive dei comuni serviti, in particolare quelle che producono grandi quantitativi di carta, per sostenere l’iniziativa utilizzando i servizi a disposizione sui territori, le raccolte stradali e domiciliari, le stazioni ecologiche, per conferire i materiali cartacei.

L’impegno di Hera nella maratona di solidarietà è stato confermato anche attraverso un accordo, sottoscritto sempre a settembre dal Gruppo con le Segreterie Confederali Regionali Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia Romagna, del Friuli Venezia Giulia, delle Marche e del Veneto, con cui i lavoratori hanno destinato alle popolazioni colpite dal sisma un contributo volontario pari a un’ora di lavoro. Un equivalente contributo è stato inoltre devoluto da tutte le società del Gruppo operanti nei vari territori.

In un momento di grave emergenza, Hera ha potuto fornire anche un contributo tecnico alle popolazioni colpite dal sisma. Nei luoghi interessati dal terremoto, l’azienda, in coordinamento con la Protezione Civile, ha messo a disposizione i propri tecnici e mezzi di pronto intervento equipaggiati.
Tre i campi allestiti che gli operatori hanno dotato di acqua per le docce, i bagni, la cucina e la postazione medica della Croce Rossa.
È stata realizzata inoltre la rete fognaria, mentre i tecnici specialisti delle reti elettriche hanno ultimato gli allacciamenti e garantito la fornitura di energia.

Due premi a Carla Sautto Malfatto

Da: Organizzatori

Si conclude in bellezza, il 2016, per la scrittrice e pittrice ferrarese Carla Sautto Malfatto, che al XX Concorso Internazionale di Poesia “Il Saggio- Città di Eboli” (SA) ha conseguito due importanti premi. La sua poesia “Basta troppe parole” si è classificata al secondo posto nella sezione a tema libero che ha visto concorrere 834 testi provenienti da tutta Italia e dall’estero. Un lusinghiero risultato per un elaborato che la stessa autrice definisce “ardito” in quanto denuncia l’uso smodato della “parola” a discapito dell’“azione”. – È stato un rischio, – commenta Sautto, – inviare una lirica su questo argomento proprio ad un concorso dove la parola è regina. Ma, evidentemente, la Giuria ha compreso che il mio appello era a salvaguardia della bellezza e dell’utilità di questo straordinario strumento posseduto dagli uomini –. Una poesia, spiega Sautto, che depreca il quotidiano impiego, in molti settori, di “troppe parole” che si rivelano “l’oppio del concreto”, formando “tappi d’indifferenza” come “protesi inamovibili” dinnanzi ad “urla di dolore” che non hanno bisogno del “sovraccarico di altro suono”. Non manca l’appunto agli “abbacinati di lessico” “acrobati della lingua slegata/ a farsi eco in bocca/ e megafono a specchio… dell’inconsapevolezza del mai provato”. E, nella chiusa, Sautto decreta, con sarcasmo, che “quando saprà togliermi/ un solo nervo del mio male” “e portare granulosa giustizia e pietà/ a chi non ha più fiato” allora crederà “alla parola funambolica” “e non più ad uno sguardo di dita operose,/ dilagante a sorprendere se stesso/ e chi lo riceve”.
Sautto ha inoltre ottenuto, nella sezione “Libri editi e inediti” dello stesso Concorso, un ottimo VI posto con la sua pluripremiata silloge di racconti “Farfalle e Scorpioni”, in gara con quasi 300 volumi tra poesia, narrativa e saggistica. “Farfalle e Scorpioni” ha già ricevuto il Premio Finalista, con medaglia del Comune, al 40° “Città di Fucecchio” (FI), la Menzione d’Onore all’Internazionale “Prato: un tessuto di cultura”, il Premio Speciale all’Internazionale “Locanda del Doge” di Rovigo.
Il XX Concorso Internazionale “Il Saggio- Città di Eboli”, cui quest’anno Poste Italiane ha dedicato un Annullo Filatelico Speciale, è stato indetto dal Centro Culturale Studi Storici di Eboli presieduto dal Cav. Giuseppe Barra e ha ricevuto il patrocinio di Presidenza del Consiglio dei Ministri, Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, Università degli Studi di Salerno, Regione Puglia, Regione Veneto, Provincia di Salerno, Città di Eboli, Camera di Commercio di Salerno.

Abbonamenti annuali a tariffa agevolata ‘Mi Muovo Insieme’ 2017

Da: Tper

Tper informa che sono già disponibili i moduli per la richiesta degli abbonamenti annuali 2017 “Mi Muovo Insieme” a tariffe agevolate riservate alle categorie sociali previste dalla delibera n.1982/2015 della Regione Emilia-Romagna (anziani con limiti di reddito, persone con disabilità, famiglie numerose, rifugiati e richiedenti asilo, vittime di tratta di esseri umani).

I moduli di richiesta e tutte le informazioni utili su requisiti, tariffe e documentazione da presentare all’atto del rinnovo o della sottoscrizione di un nuovo abbonamento sono scaricabili dal sito web di Tper, alla pagina www.tper.it/mimuovoinsieme, oltre che reperibili nei punti vendita aziendali Tper di Bologna e Ferrara, presso i quali è possibile acquistare l’abbonamento a partire dal 1° gennaio 2017.

Tper SpA

Il gipsy jazz dà il benvenuto al 2017

Da: Jazz Club Ferrara

Lunedì 2 gennaio, per il secondo appuntamento firmato Downtown Tower, il Clandestino di via Ragno dà il benvenuto al nuovo anno con il gipsy jazz dello scatenato Minor Swing Quintet. Compongono il gruppo i virtuosi Paolo Prosperini alla chitarra solista, Alessandro Cosentino al violino, Laura Masi alla chitarra ritmica, Francesco Angelini alla tastiera e Tommy Ruggero alle percussioni. Segue il concerto l’infuocata jam session. Appuntamento realizzato in collaborazione con Jazz Club Ferrara.

Lunedì 2 gennaio (ore 21.15), il gipsy jazz dello scatenato Minor Swing Quintet approda a Downtown Tower, la fortunata rassegna del Clandestino di via Ragno realizzata in collaborazione con Jazz Club Ferrara. Compongono il gruppo i virtuosi Paolo Prosperini alla chitarra solista, Alessandro Cosentino al violino, Laura Masi alla chitarra ritmica, Francesco Angelini alla tastiera e Tommy Ruggero alle percussioni.
L’ispirazione di questi cinque musicisti di Bologna, Castelmaggiore e San Lazzaro di Savena, nasce da uno dei brani più celebri di Django Reinhardt, “Minor Swing”.
Tra loro c’è chi proviene dalla musica classica, chi ha un piede in Africa, chi fa le fiamme con l’ukulele e chi “grooveggia” col Fender Rhodes, ma spinti dall’amore comune per il gipsy jazz e altrettanto desiderosi di creare un proprio sound, hanno deciso di riprendere i brani della tradizione per farli propri, contestualizzandoli nella “loro” Bologna anni 2000.

L’eterogeneità della band, che accomuna percorsi musicali differenti, è quindi la chiave di volta del processo di modernizzazione del genere. Il risultato è una miscela esplosiva che condisce la tradizione manouche con idee e arrangiamenti freschi e coraggiosi. Segue il concerto l’imprevedibile jam session.

I prossimi appuntamenti firmati Downtown Tower da non perdere sono il 9 gennaio con l’originale blues del Roberto Morbioli Trio ed il 16 gennaio con lo scatenato funk dei giovanissimi Duck Juice.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline: 0532 767101

DOVE
Clandestino, via Ragno 50 – Ferrara

COSTI E ORARI
Ingresso libero
Concerto 21.15
Jam session 22.45

‘La Bella e la Bestia’ alla Sala Estense: lo spettacolo più emozionante del Baule Volante

Da: Il Baule Volante

Lunedì 2 Gennaio alle ore 16,30 la rassegna natalizia Babbo Natale, Gnomi e Folletti prosegue, alla Sala Estense (Ferrara, Piazza Municipale), con il terzo appuntamento a teatro. Il Baule Volante, la compagnia della nostra città, presenta il suo spettacolo più emozionante e più amato “La Bella e la Bestia” una fiaba senza tempo che ha girato l’Europa.
Torna a Ferrara La Bella e la Bestia, il fortunatissimo spettacolo della compagnia di casa che narra una vicenda antica e nota al pubblico di grandi e piccini ma sempre avvincente ed emozionante in questa versione prodotta da Accademia Perduta/Romagna Teatri per la regia di Roberto Anglisani.
La storia è quella di un mercante, padre di tre figlie, che si smarrisce nel bosco, di ritorno da uno sfortunato viaggio d’affari. L’uomo trova rifugio nel palazzo della Bestia, un essere orribile, metà uomo e metà belva. Qui cerca di rubare una rosa e per questo la Bestia lo minaccia di morte. L’unica sua possibilità di salvezza è che sia una delle sue figlie a morire al suo posto.
La più bella delle tre figlie accetta il sacrificio e si reca al palazzo. Ma andrà incontro a un altro destino.
Con Bella e Bestia prosegue, per Il Baule Volante, un percorso sulla narrazione a due voci e contestualmente un lavoro di ricerca sul tema della diversità. Attraverso l’avvincente intreccio di questa fiaba classica, la compagnia offre una personale disamina di alcuni aspetti di questo tema quanto mai attuale, in particolare, in questo caso, del ‘diverso’ che sta dentro ogni individuo.
Nasce così una storia ricca di fascino e di emozione, in cui i significati più reconditi vengono illustrati attraverso la parola e il movimento. Lo spettacolo utilizza infatti principalmente la tecnica del racconto orale, con la sua essenzialità ed immediatezza. Ma spesso la parola si fonde al movimento espressivo o lascia completamente lo spazio a sequenze di ‘gesti-sintesi’, nel tentativo di cogliere l’essenza più profonda del racconto, con pochi oggetti e costumi, lasciando alla voce e al corpo tutta la loro forza evocativa.

Dopo anni di successi ininterrotti fra cui la menzione speciale Eolo Awards (maggior riconoscimento nazionale del teatro per ragazzi) e la presentazione dello spettacolo al Festival 2Mondi di Spoleto e al Festival Teatralia di Madrid, La Bella e la Bestia è stato presentato nel corso di interminabili tournée in patria – con oltre 600 repliche nei maggiori teatri italiani – e prodotto in versione francese con la collaborazione di centri importanti come la Scène Nationale d'Albi , nei Pirenei (che ha accolto la compagnia in residenza) e il Centre Culturel di Vendenheim, in Alsazia.

Con oltre 100 repliche all’attivo, lo spettacolo è stato così richiesto, nella sua versione francese, dai maggiori teatri d’oltralpe toccando in pratica tutte le regioni dalla Normandia alla Provenza ed infine è stato selezionato per essere presentato a RéGéNération, l’esclusivo festival francese di Teatro Jeune Public che ha luogo a Lione.

Splendide soddisfazioni per la piccola compagnia ferrarese che però ancora si offre con piacere al pubblico della città, per regalare un’emozione, per condividere tante fatiche e tanti successi e per il piacere di sentirsi nuovamente a casa, dopo tanto viaggiare e prima di ricominciare la nuova tournée già in corso nella presente stagione.

Per tutti i bambini dai 6 agli 11 anni.
Inizio spettacoli: ore 16,30 (la biglietteria apre a partire dalle ore 15,30)
Biglietti: adulti € 6,00, bambini € 5,00
Il giorno stesso di ogni spettacolo, dalle ore 10,00 alle ore 12,00, è possibile effettuare prenotazioni telefoniche con assegnazione di posto telefonando al numero 0532 77 04 58.

L’INTERVENTO
Sull’abbandono scolastico e altri discorsi

L’abbandono della scuola resta un tema scottante e purtroppo ancora irrisolto. In Europa, il nostro Paese non figura tra quelli più virtuosi in proposito, e questo segnala un deficit importante del nostro impianto educativo, soprattutto in prospettiva futura. Una nostra lettrice ci ha fornito un interessante spunto di riflessione.

di Marcella Mascellani

Ho avuto il piacere di partecipare a due interessantissimi incontri organizzati da Promeco nel 2015 intitolato “Tutti gli adolescenti vanno a scuola” e dall’Assessorato Cultura Turismo Giovani nel 2016 su “Dispersione scolastica: la prevenzione possibile”.
Ero convinta che quella dell’abbandono scolastico fosse una questione ormai superata nel nostro Paese: davo per scontato, cioè, che il minimo scolastico fosse attribuibile, ai giorni nostri, al quinquennio della scuola secondaria di secondo grado.
Mi sbagliavo.
Ci sono ragazzi che abbandonano la scuola con il consenso dei genitori per cultura o per necessità famigliari, ad esempio per andare a lavorare nel ristorante di famiglia o perché madre e padre non credono nel valore culturale dato dall’istruzione scolastica e ragazzi che abbandonano, invece, senza alcun consenso.
L’abbandono scolastico sul quale vorrei puntare i riflettori è, appunto, il secondo, quello, cioè, non sostenuto dall’avvallo dei genitori, quello dove l’allontanamento dal contesto scolastico accende un periodo di travagliati e difficili rapporti famigliari.
Il mio ricordo di scuola dell’obbligo risaliva agli anni fine settanta/ inizio ottanta. Una esperienza, quella della scuola superiore, che ha accompagnato la mia crescita adolescenziale senza particolari traumi, solo qualche sconforto.
Ricordo che per alcuni non era così. C’era chi con la fine della terza media o al massimo della seconda superiore, lasciava la scuola e iniziava a lavorare. L’insegnante sentenziava “suo/a figlio/a non è adatto a proseguire gli studi, non ha le capacità per studiare. Sarà sicuramente un bravo/a lavoratore/ice”.
Per i figli “non dotati” delle famiglie economicamente benestanti, invece, il destino era un altro: era previsto “l’approdo” alla scuola privata che consentiva il completamento del percorso didattico fino alla laurea.
Poi sulla scuola ho sentito teorizzare frequentando pedagogia. Ho ascoltato ipotizzare sulla capacità dell’insegnante di tracciare, attraverso la modulazione della didattica, i segni dell’apprendimento sulla tavola intonsa che è l’alunno.
Dieci anni fa, dopo un lungo intervallo, ho ricominciato ad occuparmi di scuola.
Con mia immensa sorpresa era rimasta quella di ventiquattro anni prima (coincidenti con la fine del mio percorso di scuola superiore) nella didattica e nei contenuti, ma era cambiato il mondo attorno ad essa.
Il patto, l’alleanza generazionale genitori/insegnanti si era rotto, anzi, frantumato.
“Nel nostro tempo l’insegnante è sempre più solo . La sua solitudine non riveste solo la sua condizione di precariato sociale, ma, come abbiamo visto, anche la rottura di un patto generazionale coi genitori”. E ancora…… “genitori sempre più complici e alleati dei figli sempre meno riconoscenti e sempre più pretenziosi, i quali anziché sostenere l’azione educativa della Scuola, di fronte al primo ostacolo, preferiscono spianare la strada ai loro figli, evitare l’inciampo, per esempio cambiando scuola o insegnanti, insomma recriminando continuamente contro l’Altro come fanno i loro stessi figli” – M.Recalcati, L’ora di lezione – Einaudi 2014.
Insegnanti investiti del ruolo di educatori di alunni “ineducati” e genitori “sostegno didattico” dei propri figli. Gli studenti più fortunati hanno a loro disposizione un genitore pomeridiano che impreca ed urla all’orecchio del proprio figlio un’inflessione didattica inesistente, ma che comunque garantisce una presenza. C’è invece chi non ha il genitore presente o disponibile e ricorre, quindi, ad un supporto di insegnamento domestico almeno per il periodo della scuola elementare e gli anni della scuola media.
Insomma, un incalcolabile sommerso di ore di ripetizione di ragazzi di qualsiasi ordine e grado scolastico del quale difficilmente i genitori parlano.
Purtroppo c’è anche chi di una di queste due opzioni non può beneficiare e rischia l’abbandono.
Alcuni anni fa ho partecipato ad una interessantissima serata “Educare insieme” organizzata dalla scuola media T.Bonati di Ferrara. Gli invitati alla serata erano i volontari dall’associazione “s.o.s dislessia” con sede nella nostra città. Gli adulti accompagnavano una decina di ragazzi, ormai frequentanti la scuola superiore, che incominciarono a raccontare la loro esperienza scolastica agli esordi dell’aspetto dislessia/discalculia.
Il loro racconto riportava un denominatore comune: oltre all’angosciante ricordo della loro difficoltà, l’incapacità (o la negazione) da parte dell’insegnante di riconoscere il problema. Paradossalmente se ne erano accorti prima i genitori degli insegnanti stessi, ricorrendo poi ad una certificazione che potesse in un qualche modo tutelare il proprio/a figlio/a. Una gran confusione di ruoli.
Diversi esempi, quindi, per sostenere che la scuola di oggi si trova in difficoltà.
Il frutto di tale problematicità provoca insofferenza, disagio scolastico e disaffezione alla scuola (studenti) e al proprio lavoro (insegnanti).
A volte provoca anche delle vittime: i ragazzi che abbandonano la scuola.
Dietro un abbandono c’è sempre un dramma. Sicuramente un dramma famigliare.
Ogni volta che un ragazzo “si ritira” dalla scuola perde una delle occasioni più belle e importanti della propria vita: l’opportunità unica e irripetibile di condividere una esperienza di apprendimento con il gruppo dei pari. Certo a scuola si può anche decidere di tornare dopo un abbandono, ma non sarebbe più la stessa cosa.
Nei ragazzi che abbandonano la scuola c’è la sensazione che nessuno più creda in loro, che agli insegnanti non importi nulla della loro presenza scolastica.
Nei genitori nasce l’idea di non essere stati sufficientemente in grado di sostenere i propri figli.
La mamma di un ragazzo che ha abbandonato la scuola dopo diversi tentativi di dissuasione da parte della famiglia stessa e di alcuni insegnanti mi scrive: “la scuola di oggi non è preparata a fronteggiare l’idea che nasce nel ragazzo dell’abbandono. Annaspa elargendo servizi di aiuto, ma in realtà difficilmente tale aiuto porta ad un risultato sul predestinato”.
La perdita di autostima dello studente spesso provoca chiusura in se stesso o, per reazione opposta, un comportamento deviante. I genitori e gli insegnanti si sentono destabilizzati e demotivati nel loro ruolo e addirittura incapaci di affrontare un evento del genere.
Importantissima la figura dello psicologo, come esperto esterno, che può contenere i danni che precedono o seguono l’abbandono.
Credo, però, che alla scuola di oggi occorra molto di più.
L’elevato numero di “misurazioni” e “certificazioni” di bambini e ragazzi fanno pensare che la scuola sia un luogo nel quale ci si debba più difendere che apprendere.
Allo stesso tempo agli insegnanti è richiesta una competenza ed una preparazione da un punto di vista della modulazione della didattica che non sempre riescono a mettere in pratica (vi par semplice per l’insegnante muoversi nelle varie sfaccettature dei così detti “bisogni speciali”?).
Ecco perché all’interno della scuola dovrebbe essere prevista una figura pedagogica che aiuti l’insegnante a livello pratico ad una stesura di una didattica personalizzata qualora fosse necessario.
Ecco allora che il genitore non troverebbe così indispensabile ricorrere ad un esperto che “certifichi” un limite o una inadeguatezza.
Supportare, quindi, l’insegnante e l’alunno.
In una sensibilissima nota di M.Recalcati in “L’ora di lezione” (2014) descrivendosi nella sua esperienza scolastica riporta: “Fui bocciato in seconda elementare perché giudicato incapace di apprendere. Quando parlo, cercando di insegnare qualcosa, è sempre a lui che mi rivolgo, al bambino idiota che sono stato. (…………) Nelle persone alle quali mi rivolgo mentre insegno cerco sempre il volto annoiato e un po’ ebete del bambino che sono stato. (…….) Devo rendere accessibile l’oggetto di cui parlo oltre che a me stesso a quell’altro me che mi ascolta e non capisce”.
Concluderei questa mia modesta riflessione sulla scuola di oggi, e in particolare sull’abbandono scolastico, con un quesito espresso da Ermanno Tarracchini e Valeria Bocchini nel loro interessantissimo articolo “La scuola e noi” del luglio 2013. Riferendosi all’ossessione diagnostica dei giorni nostri, ci fanno capire che siamo ad un bivio nel panorama scolastico per quanto riguarda la valutazione dei nostri ragazzi: “L’identificazione e la riduzione della loro persona ad un loro presunto disturbo o bisogno speciale, oppure la valorizzazione di biografie e personalità in continua evoluzione le quali, se non verrà loro impedito, sapranno prima o poi trovare una strada?”
Nella lettura del loro articolo troverete una convincente risposta.

La taverna di Dio

di Cristiano Mazzoni

In un angolo della piccola sala, ad un tavolo appartato, seduto su una seggiola impagliata, giaceva un uomo, canuto, robusto, di corporatura possente. L’uomo aveva una lunga barba bianca, capelli molto lunghi acconciati con strani dreadlock ante litteram. Era abbigliato in modo strano, sembrava avesse una tunica bianca lunga, con calzari antichi, simili a quelli utilizzati dai romani duemila anni fa. Anche la taverna a dire il vero era strana, si direbbe vintage, utilizzando un vocabolo moderno che però poco si addiceva al luogo. Pochi ed educati avventori, nessuno schiamazzo, musica irriconoscibile in sottofondo, molte caraffe d’acqua e vino sui tavoli, fette di pane ed olio, zuppe di ceci e fagioli. Nessuno che si abbuffasse o che galleggiasse sopra alle righe.
L’uomo, nel tavolo più lontano dal bancone, fumava assorto una pipa, lunga e sottile, davanti a se una piccola caraffa di vino vermiglio ed un bicchiere mezzo vuoto, una fetta di pane intonsa e le posate ordinate a lato del piatto. L’uomo, di cui si capiva l’ascendente ed il carisma, aveva la faccia particolarmente corrucciata, rughe di pensiero ed espressione gli solcavano il viso abbronzato. Con la mano sinistra si sorreggeva la testa, appoggiando il gomito sul tavolo. Fumava talmente lentamente che le braci nella caldaia rischiavano di spegnersi.
Borbottava tra se, sembrava disperato era come se fosse consapevole del suo fallimento, senza conoscerne appieno le ragioni.
« Dove ho sbagliato ? Quando sono diventato l’oggetto, l’arma con cui gli uomini mascherano la propria ottusità e la propria cattiveria ? Si scannano tra di loro da millenni, inneggiando ai miei nomi, mi dipingono su scudi crociati, su mezze lune, sui baveri di nere uniformi, crociate e controcrociate, inquisizione, evangelizzazione, olocausti, religioni di stato e stati religiosi »
« Giuro, se non fossi colui che è, darei ragione a quel ragazzone tedesco, con la barba, che è qui da noi da poco; si la religione è l’oppio dei popoli, il fumo con cui le menti ottuse si inebriano confondendo la morte con la salvezza, l’intolleranza con la tolleranza, il profitto a discapito di tutti e tutto, l’abbruttimento con la bellezza. Blasfemi. Uccidono con tutte le armi visibili ed invisibili, con le bombe intelligenti e sante, con le lame antiche e nuove, col fuoco depuratore, col petrolio ed i soldi, con gli imperi e l’imperialismo. A mia immagine e somiglianza ? ma chi ha scritto questa cazzata ? occhio per occhio dente per dente, per rimanere ciechi e sdentati. Credono di conoscermi, vogliono sapere, mi trasformano in ciò che gli fa più comodo. Se non fossi io, sarei ateo ».
Nel frattempo, altri due uomini, altrettanto fuori dal tempo discutono a bassa voce, quasi sussurrando per non farsi sentire, al bancone del bar. Uno di spalle, sui trent’anni, atletico, capelli lunghi e barba incolta, non fosse stato per la tunica e i sandali sarebbe stato tale e quale al front man dei Doors, Jim Morrison, l’altro altrettanto aggraziato nelle membra ma più anziano, aveva una kefiah sulla testa ed una lunga barba scura.
I due, sembrava non volessero farsi sentire dagli altri, strani avventori della locanda.
« Preparati che fra poco ci chiama e vedrai, quanto sarà incazzato con noi ».
« Lo so, Lui ci ha mandato sulla terra a diffondere il verbo, ma che colpa ne abbiamo noi, se quelli non hanno capito una parola, che sia una. Hanno traviato, stuprato, violentato il nostro esempio. Sono acciecati dalle scritture, sono avulsi nelle loro idee, che non riescono a capire quanto sia bella la diversità, di pensieri parole opere e omissioni. La storia insegna, ma gli uomini sono degli scolari inetti, disattenti ed ottusi».
Nella taverna, si aggiravano nel contempo, con fare rilassato strani personaggi. Un corpulento uomo glabro, abbigliato con una specie di pannolino gigante, parlava roteando ritmicamente le braccia ed indicando punti lontani in un immaginario universo di luce, mentre due avventori lo ascoltano con dedizione. Un indiano metropolitano, raccontava, deluso e rassegnato, fiabe sulla natura, sull’ acqua, sull’ aria, sulla madre terra e sul fuoco, nel paese degli uomini, oramai popolato solo da ombre erranti, disperse tra i fumi di un alcool velenoso.
Sembravano tutte persone importanti, anche se definirle persone era abbastanza riduttivo, se non offensivo, forse blasfemo.
L’interno della locanda era caratterizzato da una luminosità tenue, emessa da antiche lampade ad olio, con una strana caratteristica, non si esaurivano, lo stoppino rimaneva acceso e non si accorciava mai. Tavolini quadrati e tondi apparecchiati in maniera minimal con tovaglie di carta del pane, gialla. Qualche caraffa di vino si perdeva nel mare magno di brocche d’acqua, fresca e talmente limpida da sembrare inesistente.
L’unico vizio che pareva concesso in quel locale, era quello del fumo, che a dir la verità sembra più vapore, non si percepiva infatti lo sgradevole odore del tabacco stantio, ma un salubre aroma salmastro, quasi termale.
« Muhammad, Emanuele, venite qui ! »
Una voce possente, impositiva, saturò l’ambiente dell’osteria. Dopo quel tuono, tutti gli occhi si rivolsero ai due uomini appoggiati al bancone.
« Lo sapevo, questa volta è arrabbiato forte, e pure sono millenni che gli uomini utilizzano il suo o nostro nome per compiere delle immani porcherie » sussurrò a mezza voce uno dei due.
« Siamo qui Padre, ci devi parlare ? »
« Vi devo parlare ? Ma la guardate la TV satellitare oppure state tutto il giorno a cazzeggiare nel limbo ? »
« Ma noi veramente …. »
« Mi piacerebbe sapere che cosa gli avete raccontato a quelli laggiù, ho investito un sacco di forze per farvi studiare, vi ho mandato a mio nome e questo è il risultato ? Guerre sante, guerre di religione, guerre umanitarie, guerre di evangelizzazione, guerre di potere, guerre economiche, guerre per il petrolio, guerre tra razze, guerre tra pastori ed allevatori ed altre mille. Non ci siamo dimenticati che siamo monoteisti vero ? no perché, se così non fosse, al vostro posto avrei mandato giù Marte ! »
« Io ho 99 nomi, sono uno e trino, molti mi aspettano come Messia, altri mi vedono come essere femminile, altri come Budda, altri come il tuono, il magnanimo, come il Creatore, come la luce, ecc. ecc. e noi da quassù solo questo siamo riusciti a creare ? un mondo d’odio ? La tolleranza, la giustizia, la bontà, la pace, ma dove sono finite ? siamo solo chiacchiere e distintivo ? e poi, ma voi lo sapete, che saranno almeno 5 secoli che qui su da noi arrivano più atei che credenti ? abbiamo creato dei mostri che si nutrono dei bambini, altroché i comunisti di una volta …. »
E continua « Col diluvio abbiamo già provato e non abbiamo risolto nulla, ho scacciato i mercanti dal tempio, ma si sono moltiplicati come i Gremlins, le sette piaghe sono diventate sette milioni e niente, Gomorra è più potente che mai; questi sono di capa tosta. Un idea ce l’avrei. Mi incazzo, scendo giù io, tolgo il potere ai potenti e lo consegno nelle mani dei bambini, creo delle infantocrazie e gli adulti intolleranti e tronfi, i capi, i governanti, gli egoisti, i predicatori d’odio, li faccio tutti lavorare in fabbriche di giocattoli. Gli vieto la tessera della FIOM e li faccio sgobbare in catene di montaggio, senza pause e con gli straordinari non pagati. Altro che armi e bombe. Prendo le armi del mondo, le fondo e costruisco materiali per cavalli a dondolo ».
L’uomo dalla lunga barba bianca pareva davvero arrabbiato, nella taverna calò un ondata di freddo glaciale, tutte le fiammelle delle candele e delle lampade ad olio sobbalzarono all’unisono.
Nello stesso momento entrò nella locanda, un ometto vestito di tutto punto, giacca e cravatta compresi, che si diresse nel tavolo d’angolo, dove erano seduti i tre.
« Amici, sono venuto a regalarvi il libro con le parole di Geova, non abbiate indugio, leggete il verbo e cantate con noi ». Disse, l’ometto appena entrato.
« Testimone ? ma non hai visto chi siamo ? il libro delle parole, a noi ? Ascolta, non abbiamo tempo, prenditi una pausa e vatti a vedere la partita. Al campo celeste c’è un partitone, profeti contro angeli, di alla maschera che ti mando io. Vedrai che ti fanno entrare. »
« Grazie, grazie, vado subito e chissà che non riesca a piazzare qualche libro. »
« Ecco. Bravo, vai. »
« E quindi capo, cosa facciamo come mettiamo una pezza ai nostri errori ? »
« Stavo pensando di rimandare giù, a mio nome un po’ dei ragazzi che non credono in me. Comincerei col tedesco, l’argentino e due italiani (sardi). Li manderei in missione per conto di Dio, in ogni angolo di quel piccolo e derelitto pianeta e farei capire a quel branco di testine di cernia, che la vita è gioia, tolleranza, ricerca delle differenze, biodiversità di pensiero, luce. Il male è l’oscurantismo del denaro, degli assolutismi, degli integralismi, delle religioni vissute come prevaricazione, come noi contro di voi, come il mio Dio è migliore del tuo. Sulla terra esiste una sola razza, quella umana, diceva uno scienziato, che pure lui non credeva in me. E poi, mi viene pure una domanda, com’è che tutti quelli che mi rappresentano, che conoscono la mia parola, che hanno vissuto nella rettitudine, pur essendo peccatori, non sono religiosi ? Non è che poi, alla fine, sono ateo anch’io ? »

Prorogate al 2020 le attuali concessioni per il commercio ambulante

Da: Ascom Ferrara

Il decreto “Mille Proroghe” ha spostato l’asticella delle attuali concessioni del commercio su base pubblica (ambulantato – direttiva Bolkenstein) prorogandole al prossimo 2020.
Una boccata d’ossigeno per gli ambulanti che si sarebbero trovati ad affrontare il rinnovo delle concessioni con tutti i Comuni italiani: infatti entro la primavera del prossimo 2017 erano previste in origine le presentazioni dei bandi relativi per le riassegnazioni dei posteggi su area pubblica, con tutti i necessari adempimenti burocratici che sarebbero intervenuti tassativamente già dal prossimo gennaio (domande di partecipazione…). Un discorso che interessa sia i mercati settimanali ma anche le fiere.
Di fatto il decreto governativo con la proroga intervenuta invece sospende la procedura dei bandi in essere con l’effetto di allineare e rendere omogenee tutte le scadenze portandole ad un ‘unica data appunto e cioè al dicembre del 2020.
Una decisione che quindi permette non solo il mantenimento della propria postazione attuale ma di rinviare ai prossimi anni le spese relative alla partecipazione del bando. Le sedi Ascom Confcommercio sul territorio saranno a disposizione per tutte le informazioni del caso.

La tovaglia

di Carla Sautto Malfatto

Rammendo lo strappo su una tovaglia
regalata a mia suocera,
ritornata in suo ricordo.
Mi ostino a passare l’ago e il filo
in trame inconsistenti
un inutile lavoro
una perdita di tempo.
Caparbia, è come tessere una gomena
su un petalo sfiorito.
Non voglio lasciare andare
questo pezzo di stoffa, al macero, dove è destinato
consunto, a vita finita.
Oggi insisto ancora, poi sarà in bucato
e rattoppato, in profumo, sulla tavola
dopo lo stiro.
Vi ho ricamato i fiori che piacevano a lei…
So già che terrò solo quelli, ritagliati,
magari perduti nel cassetto della dimenticanza,
ma non così persi.

(Carla Sautto Malfatto – tutti i diritti riservati)

31 Dicembre: riflessioni sul Capodanno

Il Capodanno è un appuntamento a cui non ci si può sottrarre: lo attendiamo con trepidazione perché ne abbiamo bisogno. E’ una di quelle scadenze che segnano la scansione del tempo che passa, una data che ci permette di sospendere per un attimo la lunga quotidianità, giorno dopo giorno, ci offre il beneficio di prendere respiro ed ossigenarci quel tanto che basta per riprendere il cammino ed affrontare un nuovo divenire. Ma soprattutto ci autorizza a lasciarci alle spalle tutto ciò che di negativo ha caratterizzato certi momenti e tutto quello che non ha lasciato segno nel nostro processo di crescita individuale. Abbondano i buoni propositi, i nuovi progetti, gli entusiasmi, le promesse, le scaramanzie e le propiziazioni perché è il momento giusto in cui rigenerarsi, rinascere, ricominciare. Ci sentiamo in preda a quell’euforia che sicuramente accompagnerà la notte del 31 dicembre ma che speriamo intimamente non ci abbandoni anche gli altri giorni dell’anno; formuliamo nuovi ottimistici pensieri positivi davanti a un inevitabile bilancio dei 365 giorni trascorsi, in cui attività e passività immancabilmente differiscono e le criticità occupano un posto d’onore.

Diventiamo tutti abili nell’analizzare le nostre azioni passate e le attività che abbiamo intrapreso, le scelte che abbiamo operato, i comportamenti e i risultati, quasi fossimo impeccabili psicanalisti di noi stessi, ci confrontiamo e ne parliamo con gli altri con quella leggerezza e quella voglia di esternare che anticipa il radicale cambiamento prossimo venturo. Carichiamo di grandi attese l’anno nuovo che verrà e diamo il via ai grandi festeggiamenti che lo introdurranno nelle nostre vite. Speranza e aspettativa per noi stessi e per la collettività, per quella società umana più globale di cui facciamo parte e che, magari solo in poche occasioni, ricordiamo con trasporto, partecipazione e condivisione perché il Capodanno unisce in un unico magico momento.
E’ per questo che amiamo così tanto questa festa che assume le manifestazioni più varie in ogni angolo di mondo e da sempre è presente nelle culture e civiltà della nostra storia, anche se in date a volte diverse, con antiche origini pagane o religiose piuttosto che trovate più recenti. Ed è per questo che siamo disposti ad adottare e attivare ogni tipo di gesto e ritualità scaramantica per rafforzare le nostre convinzioni e speranze, indirizzare il destino dalla nostra parte, strizzare l’occhio all’anno in arrivo e, perché no?, divertirci.

Non importa se noi mangiamo un bel piatto di lenticchie mentre in Spagna sono previsti 12 chicchi d’uva, uno ogni rintocco della mezzanotte, per favorire nuove entrate finanziarie. O il colore rosso da indossare in Europa per l’evento, piuttosto che il giallo in Brasile. Non importa nemmeno se solo in Colombia, la notte del 31 dicembre, gli uomini si fanno un grande giro nel quartiere trascinando una valigia vuota per propiziare un anno ricco di viaggi e scoperte. Mettiamoci le Filippine, dove a fine anno si tengono accese tutte le luci di casa e aperte porte e finestre per allontanare gli spiriti maligni, per poi chiudere precipitosamente tutto a mezzanotte. A El Salvador è il turno dell’uovo rotto in un bicchiere e tenuto sul davanzale fino mattina; sarà la forma assunta che determinerà l’andamento dell’anno successivo. Un po’ come in Finlandia, dove lo stesso trattamento viene riservato ad un cucchiaio di metallo fuso introdotto nell’acqua. E’ anche un po’ come raccontava sempre mia nonna: in alcune valli del Trentino veniva usato il mercurio che, a seconda delle linee e disegni che formava, pronosticava bella o cattiva sorte. In fondo, non esiste grande differenza di latitudine e longitudine per quanto riguarda la paura del futuro, il bisogno di controllare ciò che deve ancora venire, la propensione all’invocazione e all’ingraziarsi chi può effettivamente determinare gli eventi. Molto più pragmatici gli scozzesi che, non appena le campane smettono di suonare la mezzanotte, al primo amico o vicino di casa che varca la soglia regalano una moneta, del pane, un pugno di sale, del carbone e whisky. Ricchezza, cibo, sapore, calore e buon umore.

La notte del 31, fra un po’, ci sarà chi festeggerà follemente, chi fingerà di divertirsi, chi rimarrà tra le tranquille pareti domestiche da solo o in compagnia e chi lo passerà viaggiando, chi andrà a dormire alle 22, chi guarderà i fuochi d’artificio dalle finestre dell’ospedale o dal carcere, chi dormirà per strada perché il 31 dicembre è un giorno come un altro, chi lavorerà per far divertire gli altri, chi rimarrà nelle redazioni dei giornali e delle TV per raccontare.

In qualunque dei casi, Buon Anno a tutti, ma proprio tutti. E che succeda quello che ciascuno desidera che accada.

2017: infrastrutture, semplificazione e nuove leggi su urbanistica, musica e sport

Da: Regione Emilia-Romagna

Nell’incontro di fine anno con i giornalisti, il presidente della Regione fa il punto sul lavoro svolto: “Impegni rispettati nei tempi promessi”. Il presidente Mattarella invitato per il 5° anniversario del sisma

Il 2017 sarà l’anno delle infrastrutture e della lotta alla burocrazia. Perché è anche da questa strada che passano lo sviluppo e la competitività del territorio. Ma sarà anche l’anno di nuove leggi per l’urbanistica, la musica e lo sport, con l’obiettivo di destinare 20 milioni di euro al miglioramento e alla realizzazione di nuovi impianti.

A disposizione dell’Emilia-Romagna, nell’ambito della legislatura, ci sono circa 3,5 miliardi di euro per nuovi investimenti volti al completamento di opere infrastrutturali strategiche, da Piacenza a Rimini, al potenziamento del trasporto pubblico locale, della mobilità ciclistica e del sistema aeroportuale. Per la provincia di Ferrara sono previsti investimenti per oltre 243 milioni e 600 mila euro, derivanti in gran parte dalla Regione, dal programma Anas 2016-2020, da Rfi e dal ministero delle Infrastrutture e trasporti. In particolare, le opere nel ferrarese riguardano: progetto definitivo SS16 Argenta; SS 16 Argenta, 1^ stralcio; idrovia Ferrarese; interramento ferrovia Ferrara-Codigoro e Ferrara-Ravenna.

A fare il punto sui risultati raggiunti nei primi due anni di lavoro e sui prossimi obiettivi è stato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nell’incontro di fine anno con i giornalisti. “Siamo quelli che le infrastrutture vogliono vederle realizzate, dopo troppi anni di stallo. Di alcune sono già partiti i cantieri, altri sono prossimi al via. Nella legislatura, possiamo contare su un pacchetto da 2 miliardi di euro per nuovi investimenti infrastrutturali, a cui si aggiunge il miliardo e 300 milioni per la Cispadana. Risorse straordinarie, che serviranno ad aumentare la competitività del territorio e a dare ossigeno al mondo del lavoro e delle imprese”.

L’obiettivo è “continuare a crescere e ad essere una delle locomotive del Paese”, perché, ha sottolineato Bonaccini “i dati che dal 2014 ad oggi confermano un calo della disoccupazione del 2%, per quanto buoni, non ci bastano: vogliamo portarla al 5% entro il 2020. Attraverso il Patto per il lavoro, ulteriori investimenti per l’attrattività, che ha già portato in Emilia-Romagna importanti gruppi internazionali, e per l’export, che continua a crescere soprattutto nell’agroalimentare. Abbiamo scommesso sul turismo come volano di sviluppo e i numeri ci stanno dando ragione, con il 2016 che si chiuderà con oltre 48 milioni di presenze. Abbiamo raddoppiato i fondi per la cultura- ha aggiunto- e a fine legislatura saranno triplicati. Stiamo lavorando alla nuova legge sulla musica, per valorizzare la grande esperienza e le tante eccellenze del nostro territorio. In agricoltura continuiamo a garantire una performance tra le migliori del Paese: entro il prossimo anno saranno investiti altri 500 milioni di euro dal Programma di sviluppo rurale”. Al centro anche le politiche per il rilancio della montagna, con 10 milioni di euro destinati a migliorare e potenziare la viabilità dell’Appennino.

Poi, lo sport, dove l’Emilia-Romagna si è già resa protagonista conquistando nuove manifestazioni nazionali e internazionali. “Contiamo di utilizzare- ha annunciato il presidente- 20 milioni del Fondo di sviluppo e coesione, da destinare a un bando unico per l’impiantistica sportiva”.

Altra sfida da vincere, dopo quelle dell’abbattimento delle liste d’attesa in sanità e dei vaccini obbligatori, su cui l’Emilia-Romagna ha fatto da apripista a livello nazionale, quella della burocrazia: “Parola d’ordine è semplificazione. Risultati concreti li porterà già la nuova legge sull’urbanistica, che prevede un unico strumento per la pianificazione territoriale, con un notevole abbattimento del tempo e dei passaggi burocratici necessari. Ma nel 2017 istituiremo una cabina di regia, con il coinvolgimento del territorio, per aggredire un problema ancora troppo presente nella vita quotidiana di cittadini e imprese. La sfida è abbattere la burocrazia, senza arretrare di un millimetro sulla legalità”.
Un impegno, quest’ultimo, che continuerà a partire dalle zone della ricostruzione, dove, ha anticipato Bonaccini, è attesa la possibile visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, invitato per il quinto anniversario del terremoto, a maggio. “Già 25 Comuni hanno concluso la ricostruzione e sono usciti dal cratere, oltre l’80% delle persone è tornata a vivere nelle proprie case ristrutturate, la stragrande maggioranza delle scuole è stata ricostruita. Ma lo sforzo prosegue per semplificare e accelerare”.

“Abbiamo raggiunto importanti obiettivi, in tempi rapidi, anche grazie al buon lavoro svolto con l’Assemblea legislativa e al confronto sul territorio- ha concluso Bonaccini-. Adesso andiamo avanti, riprendendo anche a tenere sedute della Giunta in tutte le province e continuando a incontrare cittadini e imprese. Sono stati due anni positivi, gli impegni sono stati rispettati nei tempi promessi. Anche questo è un modo per far recuperare fiducia nella politica e nelle istituzioni”. /EC

Sicurezza stradale, resoconto 2016 della Polizia Locale

Da: Comune di Copparo

Fine anno e tempo di bilanci anche per il Comando di Polizia Locale Terre e Fiumi, che rende noto il resoconto delle attività svolte sul territorio dell’Unione per il 2016. Molti i campi di intervento soprattutto in materia di sicurezza e prevenzione, questa una breve sintesi.
Il 2016 ha visto il debutto di “Targa System”, per il controllo delle targhe dei veicoli in movimento (in collegamento di rete con il database nazionale della Motorizzazione Civile), in questo modo sono stati individuati e tolti dalla circolazione 32 veicoli sprovvisti di copertura assicurativa.
Targa System non rileva la velocità, ma è in grado di verificare in tempo reale, oltre che le mancate coperture assicurative, anche i veicoli non in regola con la revisione periodica e il rintraccio dei veicoli rubati.
Sempre in materia di sicurezza stradale, nel 2016, gli agenti di Polizia Locale hanno lavorato per il controllo dell’autotrasporto nazionale e internazionale. Trentatre le patenti sospese ad autotrasportatori per manomissione del tachigrafo per la registrazione dei tempi di guida e di riposo. Il controllo degli autotreni che solcano le strade del territorio è un tema di grande importanza per la sicurezza degli automobilisti. Le manomissioni trovate sono di varia natura, si va dalle calamite sul sensore, ai cavi che producono un cortocircuito per bloccare temporaneamente le registrazioni, a veri e propri sistemi nascosti installati da professionisti.
Inoltre, eseguiti dalla Polizia Locale 245 verbali per il mancato rispetto dei tempi di guida e di riposo, infrazioni che non prevedono il ritiro della patente di guida, ma solo una sanzione.
Gli incidenti stradali sono stati in tutto 125 con un aumento rispetto ai 108 incidenti dello scorso anno, sono aumentati gli incidenti dovuti a distrazione del conducente (uscite di strada anche in tratti di rettilinei e privi di traffico). Il dato non è da sottovalutare e deve far riflettere, in quanto per banali distrazioni molto spesso evitabili, si rischia di procurare danni anche seri a se stessi e agli altri.
La polizia locale oltre ai controlli in materia di sicurezza stradale è intervenuta anche per individuare possibili abusi edilizi, segnalando sei casi di irregolarità edilizia.

I numeri del Capodanno

Da: Eventi Made Eventi

Di solito “dare i numeri” si dice quando si perde il controllo, in questo caso invece è proprio per avere tutti sotto controllo che il Capodanno dà i numeri. E sono numeri davvero eccezionali. Cominciamo dal personale impegnato.

Per la sicurezza e quindi il presidio ed il controllo dei varchi sono impegnati circa 100 uomini della varie forze di polizia, a questi si aggiungono altri 100 uomini tra personale di polizia privata (Top Secret), Protezione Civile, volontari. Dunque 200 persone addette alla nostra sicurezza e al controllo.

Ci sono poi 30 addetti al pronto soccorso tra quelli impegnati nelle ambulanza (che sono 5) e il cosiddetto personale appiedato e cioè dei soccorritori pronti ad intervenire nel più breve tempo possibile, essendo in mezzo alla gente, sulle piazze. Il presidio sanitario sarà composto anche da un Centro Radio e da un Centro medico avanzato con 4 equipaggi appiedati.
Ci sono poi i vigili del fuoco, 16 uomini che presidiano tutte le location dove staziona il pubblico (anche negli Imbarcaderi, al Teatro Nuovo). I vigili del fuoco saranno dotati anche di un’autobotte.
Gli artisti impegnati negli spettacoli tra Piazza Castello, il Teatro Nuovo, il Ridotto del Comunale e i palazzi delle cene sono 30. Negli Imbarcaderi, tra la Corte Estense, gli armigeri e le danzatrici ci sono altre 15 persone, tutti in costume rigorosamente rinascimentale. Sempre a presidio delle varie location ci sono 20 addetti all’accoglienza e al guardaroba.

Il personale organizzativo, formato dagli staff di Delphi International e Made Eventi, e che ha coordinato tutti gli eventi del Natale e Capodanno a Ferrara è composto di altre 21 persone, tra i quali il direttore artistico Alessandro Pasetti, il direttore generale Riccardo Cavicchi e il direttore di palco Rossano Scanavini ai quali vanno aggiunti i collaboratori della Studio Sigfrida coordinati dal direttore di produzione Paolo Vettorello e i dipendenti del Comune di Ferrara in servizio tutta la notte. Ci sono poi da aggiungere 40 persone fra personale tecnico audio-luci e il personale addetto alla diretta televisiva (Telestense).
Cinque persone si occuperanno dell’Incendio del Castello fra i quali il direttore artistico di Parente Fireworks, Giuliano Sardella.

E veniamo alle cene. Cinque le location che vedranno i turisti festeggiare Capodanno a tavola. Gli Imbarcaderi del Castello Estense, la Caffetteria del Castello, Palazzo Crema, Palazzo della Racchetta e il Ridotto del Teatro Comunale. Fra cuochi, camerieri e personale di sala e bar ci sono 60 persone, dirette dallo chef Mauro Spadoni di Sapori d’Amare. In queste location verranno “messe a tavola” 1219 persone, provenienti per il 95% da fuori Ferrara, un gruppo anche dalla Germania. Dunque ricapitolando per la notte di Capodanno, per far divertire la città e i turisti saranno al lavoro 437 persone alle quali si aggiungono le 1219 che si siederanno a tavola. Quasi duemila persone per uno spettacolo che già si preannuncia da tutto esaurito.

Gli spettacoli di Capodanno
Spettacoli e animazione sono previsti in tutte le location dove si tengono le cene, oltre agli spettacoli pubblici. Riassumiamo i principali.

Alle ore 21 comincia lo show in piazza Castello, tutto rigorosamente dal vivo. Dalle ore 22 lo show diventa anche lo spettacolo televisivo trasmesso in diretta da Telestente e che sarà visibile in tutta la regione e nel Veneto, oltre che in diretta streaming. Sul palco di piazza Castello saliranno: Le Voci sole, cinque voci femminili che sono le protagoniste di alcuni dei musical italiani più importanti che stanno girando i teatri italiani in questo stagione. Ci sarà poi il gruppo formato da Leonardo Veronesi and friends, con la voce di

Oscar Nini e la chitarra di Silvia Zaniboni, bravissima performer della band di Bobby Solo.
Ci saranno poi tre giovanissimi talenti della musica leggera italiana come Katrin Roselli, Chiara Sandrini e Rossella Longo. Verso la mezzanotte si aggiungerà poi il cast di Makkeroni capitanato da Roberto Ferrari, con il cabarettista di Colorado, Andrea Fratellini, e i fantastisti Domenico Lannutti e Gaby Corbo. La serata sarà presentata da Laura Sottili e Nicola Franceschini.

Alle 20.30 prenderà il via lo spettacolo del Teatro Nuovo “Makkeroni a Capodanno, makkeroni tutto l’anno”. Anche in questo caso o spettacolo sarà aperto dalle Voci Sole e poi il cast di Makkeroni con Roberto Ferrari e Corrado Boldi, con il cabarettista di Colorado, Andrea Fratellini, e i fantastisti Domenico Lannutti e Gaby Corbo. Un momento musicale sarà affidato alla voce di Rossella Longo.

Dalle ore 20.00 tutti coloro che parteciperanno al Gran Gala della Belle Epoque, al Ridotto del Teatro Comunale, saranno accolti e intrattenuti durante la serata da un duo di eccezione formato dal pianista Ricky Scandiani e da Ambra Bianchi, che alternerà voce, flauto e arpa. Ricky Scandiani e Ambra Bianchi sono docenti presso la Scuola di Musica Moderna di Ferrara. Ambra Bianchi flautista e vocalist, poliedrica interprete dalla classica al progressive, dal pop al jazz, incontra l’eccentrico pianismo di Ricky Doc Scandiani, dando vita ad un duo che propone un repertorio di grandi classici della musica leggera italiana ed internazionale.
Ecco allora che i generi e gli stili si mescolano,della buona musica d’ascolto.

E all’Ice Park cioccolata gratis per tutti
Continuano le iniziative al Decathlon Ice Park in Piazza XXIV maggio. Il 30 dicembre e il 5 gennaio, dalle 15 alle 19, per la gioia dei golosi, cioccolata calda gratis per tutti i bambini fino a 14 anni presso il Punto Ristoro “Nonno Umberto” di fianco alla pista da sci. L’8 gennaio dalle 15.30 invece tanta musica e divertimento con le Dogato Sisters and friends, un gruppo musicale composto da nove voci femminili, diretto da Rossano Scanavini, che propone rivisitazioni di alcuni dei più bei brani della musica italiana, dagli anni’60 ad oggi.

Nato nel 2014, il gruppo ha una formazione fissa tutta al femminile con due voci maschili Roberto Rimondi e Andrea Molinari “Moli” oltre alle special guest Chiara Sandrini e Francesca Checchi e devolve i suoi incassi in beneficienza.
Il Decathlon Ice Park, che rimarrà aperto fino al 15 gennaio, è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20 fino all’8 gennaio, mentre fino al 15 gennaio seguirà i seguenti orari: il 13 gennaio dalle 14.00 alle 20.00, il 14 gennaio dalle 10.00 alle 20.00 e il 15 gennaio dalle 9.00 alle 17.00.

Teatro Ferrara Off: coinvolgimento record nel 2016

Da: Ferrara Off

Nel bilancio di fine anno oltre 70 eventi, la sfida del 2017: attivare la nuova sala per corsi e prove

Settanta eventi e quasi duemila spettatori, undici corsi di formazione e più di mille associati: il teatro Ferrara Off festeggia l’arrivo del nuovo anno con la soddisfazione di aver chiuso il 2016 in bellezza, sommando ai traguardi raggiunti grazie alla programmazione teatrale il successo ottenuto dalle tante rassegne organizzate in città e dall’ultima grande impresa che ha coinvolto ferraresi e turisti, la Maratona Orlando dedicata al più celebre poema di Ludovico Ariosto.

«Abbiamo inaugurato lo spazio di viale Alfonso I d’Este solo tre anni fa – raccontano gli attori Marco Sgarbi e Roberta Pazi, tra i fondatori di Ferrara Off – e siamo contenti che, in così poco tempo, la città abbia imparato a conoscere e ad apprezzare le nostre proposte. Non è sempre facile catturare l’attenzione delle persone e nemmeno conquistare la loro fiducia, ma la strada che abbiamo intrapreso ci sembra quella giusta, considerati i risultati ottenuti in termini di partecipazione. Il successo della maratona di lettura organizzata a Palazzo Diamanti assieme alla Fondazione Ferrara Arte rappresenta tantissimo: testimonia la vivacità di una città che ha voglia di farsi coinvolgere, impegnata a valorizzare la propria tradizione eppure pronta a lanciarsi in nuove avventure».

I numeri sono da record: la lettura integrale e senza interruzioni del poema, che si è svolta presso la Pinacoteca Nazionale tra venerdì 2 e sabato 3 dicembre, è durata 36 ore e ha coinvolto mille lettori, con 1400 spettatori e 70mila persone raggiunte tramite social network, connesse alla diretta streaming. Inoltre durante l’evento le sale al piano terra di Palazzo Diamanti – dove fino al 29 gennaio è possibile ammirare la mostra “Orlando – 500 anni” – hanno accolto 1.185 visitatori.

«Cerchiamo di diversificare la programmazione per arrivare a un pubblico il più possibile eterogeneo – prosegue il regista Giulio Costa -. Per questo comprendiamo spettacoli di generi diversi, dalla prosa alla danza contemporanea, dal teatro ragazzi all’approfondimento artistico, e sempre per questo cerchiamo spesso di portare Ferrara Off fuori dallo spazio teatrale, organizzando manifestazioni in sinergia con le associazioni e le realtà attive localmente. Già durante l’estate, con i venticinque appuntamenti della Biblioteca itinerante di letteratura, avevamo sperimentato la formula della lettura ad alta voce, allestita in contesti diversi, dagli orti di Terraviva al chiostro di Santo Spirito, al tranquillo giardino della Casa dell’Ariosto. L’esito della maratona è stato l’apice di un percorso». La sfida per il 2017 sarà quella di rendere operativa la nuova sala allestita all’interno del teatro, che servirà ad accogliere prove, corsi, mostre ed eventi speciali.

La stagione 2017 comincerà sabato 21 gennaio alle 21 con “Dux in scatola”, monologo di Daniele Timpano dedicato alle avventure post mortem del cadavere di Benito Mussolini. Lo spettacolo sarà ad ingresso gratuito per i possessori della gift card Regalo Off, dal valore di 50 euro, che comprende – oltre a “Dux in scatola” – un carnet di cinque spettacoli a scelta, la tessera associativa e la shopper dell’associazione. Nuovi workshop e corsi di danza contemporanea verranno attivati tra gennaio e febbraio: il primo a cominciare sarà “Signum”, condotto dalla danzatrice Elisa Mucchi, rivolto alle persone mature interessate ad esprimersi e migliorare la consapevolezza del proprio corpo attraverso il movimento.

Notte di Capodanno in Carlo Mayr

Da: Associazione Mayr+Verdi

Notte di Capodanno in via Carlo Mayr: pubblici esercizi in modalità all-night-long

Se il centro storico di Ferrara si prepara ad accogliere per l’ultimo dell’anno l’invasione di decine di migliaia di persone, Ferraresi e turisti, con i tradizionali cenoni e spettacoli e l’imperdibile ‘Incendio del Castello’ di mezzanotte, gli esercizi commerciali e della ristorazione della zona di Via Carlo Mayr e Piazza Verdi, non vogliono certo farsi trovare impreparati ad accogliere nel migliore dei modi i tanti visitatori.

La notte tra il 31 dicembre e l’ 1 gennaio i pubblici esercizi della Via resteranno tutti regolarmente aperti fino a notte fonda, ed è la prima volta, per festeggiare e brindare, insieme ai ferraresi e ai turisti, l’arrivo del nuovo anno, o se preferite l’addio a questo 2016 . Nella zona molto conosciuta per la presenza di Pub, wine bar, birrerie e ristoranti, molti esercizi saranno aperti fin dagli orari diurni pronti a soddisfare tutti coloro a caccia di succulenti piatti tipici, di un buon bicchiere di vino, di un birrino o anche di emozioni con un film al Cinema Apollo o di una leggiadra pattinata sulla pista del ghiaccio di Piazza Verdi.

Dall’Antas Pub, al Rosafante, all’XI Comandamento, dal Gatto Bianco, alla pizzeria da Giuseppe, all’Apelle, al Mandolino, al Messisbugo, dalla Maison, allo Stra Bar, al Frattino per finire alla cornetteria Los Cornetteros, vi attendono tutti in Carlo Mayr per gridare tutt’insieme 10-9- 8…2-1 BUONANNOOO

Ridurre la ZTL di Comacchio, la proposta di Ascom

Da: Ascom Ferrara

Un incontro richiesto quello odierno (30/12) in Comune a Comacchio da Ascom Confcommercio che nei giorni scorsi aveva chiesto all’Amministrazione Comunale di anticipare la verifica sul test relativo alla ZTL sperimentale (entrata in funzione a giugno scorso) nella città del Trepponti; una Zona a Traffico Limitato che aveva sollevato innumerevoli proteste da parte dei commercianti preoccupati anzi arrabbiati dalla rigidità dell’applicazione che di fatto blindava il centro storico. “Abbiamo trovato una predisposizione almeno di massima a trattare la questione e la volontà espressa dalla stessa Amministrazione Comunale – rappresentata dal sindaco Fabbri, dall’assessore Provasi e dal comandante della Polizia Municipale Claps – di valutare in modo periodico e più ampio il tema del commercio con eventuali incentivi e bandi specifici per una riqualificazione più complessiva del Centro storico – spiega Massimo Cestari negoziante e rappresentante di Confcommercio accompagnato dal segretario Ascom Dario Rondina – siamo determinati a chiedere da un lato la riduzione oraria della ZTL anche in funzione della stagionalità perché ad esempio nei mesi invernali la chiusura del Centro risulta allontanare i clienti e dall’altra una flessibilità legata alla necessaria logistica degli operatori (ampliamento orari carico e scarico, corrieri, rappresentanti…). Tra l’altro come Ascom abbiamo sottolineato la caduta degli incassi sopratutto nei mesi invernali e crediamo che la chiusura e la rigidità della Ztl abbiano avuto purtroppo la loro negativa influenza su fenomeno”.
Per questo Ascom ha richiesto una finestra di apertura per la ZTL di almeno due ore mattutine e altre due pomeridiane per dare maggiore respiro, flessibilità e per permettere agli acquirenti di accedere tranquillamente alla ZTL, rendendo più appetibile commercialmente Comacchio per eventuali nuove imprese. Come pure è stato rammentato dall’Associazione lo studio Iscom Group presentato l’anno scorso e che già evidenziava la necessità di un progetto di riqualificazione.
Diventa così sempre più importante l’incontro convocato da Ascom il prossimo 3 gennaio (Teatro dell’Asilo del Duomo, a partire dalle ore 20,30) quando la stessa associazione ha già chiamato a raccolta gli operatori commerciali e turistici di Comacchio per fare il punto e trovare una soluzione che sia accessibile e non …blindata.
L’appuntamento con l’Amministrazione Comunale è fissata indicativamente intorno al 10 gennaio per riaffrontare la situazione nella speranza che alle parole di apertura…seguono le aperture (quelle vere ai Varchi della ZTL).

Teatro in carcere: Traitsis alla Casa di Reclusione di Korydallòs

Da: Balamòs Teatro

Incontri e laboratori teatrali di Michalis Traitsis nell’Istituto Penitenziario Maschile di Korydallòs (Atene).

Michalis Traitsis, direttore artistico di Balamòs Teatro e responsabile dei laboratori teatrali del Centro Teatro Universitario di Ferrara, è stato invitato in Grecia a presentare il progetto teatrale ‘Passi Sospesi’ che dirige negli Istituti Penitenziari di Venezia e a svolgere attività laboratoriali presso la Casa di Reclusione Maschile di Korydallòs (Atene). Dopo una prima esperienza che si è svolta nel Giugno del 2015 presso il carcere minorile di Avlòna (Atene) e una serie di incontri e laboratori rivolti agli operatori del settore presso la Fondazione Onassis di Atene, sono previste due giornate di lavoro:

– martedì 3 gennaio 2017 dalle ore 11.00 alle ore 16.00, incontro e laboratorio teatrale con la comunità terapeutica dei detenuti tossicodipendenti alla Casa di Reclusione Maschile di Korydallòs (Atene)

– giovedì 5 gennaio 2017 dalle ore 10.00 alle ore 14.00, incontro e laboratorio con il gruppo teatrale dell’ospedale psichiatrico giudiziario della Casa di Reclusione Maschile di Korydallòs (Atene).

Entrambi gli interventi fanno parte di uno scambio di collaborazioni internazionali attivati dal 2015, compreso l’incontro Teatro in Carcere: dentro e oltre i confini – che si è svolto nell’ottobre del 2015 nell’ambito del festival della rivista Internazionale presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara, partner scientifico del progetto teatrale ‘Passi Sospesi’ – con la presenza di esponenti delle istituzioni che operano all’interno degli Istituti Penitenziari in Grecia.

Dodicesima edizione de ‘La Befana del Poliziotto’

Da: Organizzatori

Dodicesima edizione de ‘La Befana del Poliziotto’ organizzato dal Reparto di Polizia Penitenziaria di Ferrara

Anche per quest’anno, come dal 2005, il Comando di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale Costantino SATTA di Ferrara, in collaborazione con il Presidio Ospedaliero di Cona (Fe) – Unità Operativa di Pediatria, dipartimento materno infantile, ha organizzato, per le ore 10.00 del giorno 6 Gennaio 2017, la manifestazione di solidarietà La Befana del Poliziotto.

Una rappresentanza del Personale di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale Costantino SATTA di Ferrara si recherà presso il Reparto di Pediatria per donare a tutti i bambini degenti doni, regali, giochi, cercando di portare un momento di serenità ed allegria, insieme ad una delegazione di clown operatori de i VOLONTARI DEL SORRISO di Ferrara ed personaggi fantastici STAR WORS.

I doni ed i giochi sono donati dal negozio LA GIOCHERIA di Ferrara in via F.L, Ferrara n. 24/A che si ringrazia per il prezioso gesto di attenzione e solidarietà.

La newsletter del 30 dicembre 2016

Da: Comune di Ferrara

BANDI DI GARA – Tutta la documentazione consultabile sul sito del Comune di Ferrara
Lavori di ampliamento della scuola primaria di Voghiera, pubblicato l’avviso per ‘manifestazione di interesse’

Scadranno il 12 gennaio 2017 i termini per partecipare alla manifestazione di interesse, da parte di operatori economici, ad essere invitati alla procedura negoziata, ai sensi dell’art. 36, comma 2, lett. c, del d.lgs. 50/2016, per lavori di ampliamento della scuola primaria di Voghiera, per l’importo di € 241.409,39 (oltre iva) a base d’appalto, di cui € 8.590,61 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d’asta. (cup j47b15000040005), tramite il Servizio Intercomunale Appalti ‘Terre Estensi’ (SIATE).

L’avviso e la relativa documentazione sono consultabili sul sito www.comune.fe.it alla voce ‘Bandi di gara’ http://servizi.comune.fe.it/index.phtml?id=222

FESTA DI CAPODANNO – Istituito un pronto intervento ambientale attivo 24 su 24. La cittadinanza invitata a conferire correttamente i rifiuti
In occasione della festa di fine anno Hera scende in campo con servizi straordinari di pulizia

In occasione della festa in piazza, sostenuta da Hera, che culminerà con l'”incendio del Castello”, l’azienda ha moltiplicato gli sforzi per garantire un’adeguata pulizia della città con servizi di pulizia preventiva, presidio del territorio e pulizia generale finale.

Pulizia preventiva
Hera ha organizzato un piano d’intervento che prevede un notevole impiego di mezzi e di personale. I preparativi sono già iniziati. In questi giorni Hera ha posizionato, oltre ai cestini porta rifiuti presenti, altri 80 contenitori collocati nel centro storico e attorno al Castello. Dalla prima mattinata di domani (31 dicembre) si provvederà a svolgere un’accurata pulizia della piazza, della zona del Castello e delle zone limitrofe con interventi straordinari di spazzamento manuale e meccanizzato mettendo in campo: una idropulitrice, quattro spazzatrici e 13 operatori e un tecnico di coordinamento.

Presidio ambientale durante la festa
Per far fronte ad ogni emergenza Hera istituirà un pronto intervento ambientale attivo 24 su 24. Tecnici saranno presenti in piazza per fronteggiare criticità ambientali. Sarà garantito inoltre il servizio di raccolta vetro presso i bar del centro.

Pulizia finale
Quando la festa si avvierà alla conclusione, verso le 4 del mattino, un tecnico di Hera sarà sul posto per coordinare gli interventi di pulizia. Saranno impiegati: un mezzo per la raccolta rifiuti affiancato da due operatori a terra, 3 autospazzatrici con 6 operatori, un’idropulitrice con operatore e 6 operatori a terra per il servizio di svuotamento dei cestini. Complessivamente si prevede l’impiego di un tecnico, di 20 operatori e di 9 mezzi.
Dove non sarà possibile accedere con i mezzi meccanici, si ricorrerà allo spazzamento manuale.

Hera invita tutti i partecipanti alla festa a non abbandonare i rifiuti a terra ma a conferirli correttamente negli appositi contenitori. Anche questo sarà un buon modo per iniziare il 2017

Lettera aperta al Presidente della Repubblica e al Ministro dell’Economia e delle Finanze sulla situazione della Cassa di Risparmio di Ferrara
di Tiziano Tagliani

Lettera aperta del Sindaco di Ferrara e Presidente della Provincia di Ferrara Tiziano Tagliani al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan sulla situazione della Cassa di Risparmio di Ferrara

Ill.mo Sig. Presidente della Repubblica Italiana

Spett.le Sig. Ministro dell’Economia e delle Finanze

Da Sindaco di Ferrara e Presidente della nostra Provincia mi sento obbligato a rappresentarVi uno sconcerto profondo dei miei concittadini i quali – pur consapevoli che le radici remote della crisi della Banca locale CARIFE vadano ricercate in operazioni incongrue del passato a partire dalla Direzione Murolo, e che la Magistratura dovrà presto dire se ed in che misura sussistano responsabilità personali degli amministratori per quelle vicende e quelle successive – tuttavia non comprendono, come anche io non comprendo, se il sistema che nel nostro paese presiede alle tutele del risparmio ed oggi anche del lavoro abbia profili non dico di equità, ma addirittura di logicità e coerenza. Ai nostri occhi infatti, la vicenda CARIFE appare paradossale, così come paradossale è che fino ad oggi nessuno, se non i risparmiatori e i lavoratori, risponda per errori macroscopici, omissioni, ritardi che a noi risultano chiaramente imputabili alle istituzioni che hanno gestito questa crisi aziendale.

In primo luogo, la Banca d’Italia ed il Ministero della Economia e delle Finanze, dopo due anni di commissariamento che non ha risanato la banca, hanno autorizzato commissari e Fondazione Carife ad approvare nella assemblea straordinaria dei soci del luglio 2015 un progetto di salvataggio che questi stessi enti hanno poi giudicato inattuabile qualche settimana più tardi. La soluzione negata a CARIFE – ma poi approvata per la Cassa di Risparmio di Cesena e prima ancora per TERCAS – fu accantonata con il decreto “salvabanche”, a valle del quale oggi ci troviamo con l’imminente riduzione di oltre un terzo dei dipendenti CARIFE e, quale magra consolazione, un parziale ristorno ai soli obbligazionisti .

I cittadini ferraresi si chiedono se in Italia sia ancora la politica a governare l’economia, o non avvenga piuttosto il contrario. E si chiedono anche se tra i principi cardine di qualsivoglia soluzione normativa vi sia ancora l’uguaglianza di trattamento tra i cittadini e tra i lavoratori. Sotto i loro occhi vi è l’evidenza che per MPS, per Popolare di Vicenza (istituto che per mesi è stato ipotizzato quale possibile acquirente di CARIFE), CARIGE e Veneto Banca, siano state ideate soluzioni diverse. Conosco la motivazione tecnica di questa disparità di trattamento: CARIFE è in risoluzione, le altre banche no; ma la risoluzione è la conseguenza – e non la causa – di una scelta effettuata a monte e che ha condotto alla presente situazione. Se a ciò si arriva per un errore tecnico di valutazione, una congiuntura sfavorevole nei rapporti con BCE, perché la politica non pone rimedio ad una disparità tanto evidente?

Vi chiedo dunque di fornirmi le parole per rispondere ai miei concittadini, Vi chiedo soprattutto se chi doveva controllare, chi doveva risanare, ma soprattutto chi doveva impostare – per la crisi, ormai evidente, del sistema bancario italiano – soluzioni rispettose di quel principio di eguaglianza sostanziale dei cittadini italiani che è fondamento costituzionale del nostro Stato, abbia operato senza vincoli di responsabilità e quindi, mi sia concesso, irresponsabilmente; stabilendo così, implicitamente, il principio che possano essere adottati pesi e misure diverse a seconda della banca, della provincia o del momento in cui è stato affrontato (nel caso di Ferrara forse sarebbe più appropriato dire “affondato”) il problema.

Signor Presidente, signor Ministro, Vi prego di credere che il tono concitato che pervade questo mio appello non è che il riflesso della preoccupazione dei miei concittadini, quei concittadini di fronte quali mi presento quale rappresentante locale della nostra Repubblica. Sono certo che saprete fornirmi le risposte necessarie a rinsaldare in loro la fiducia nelle Istituzioni e l’orgoglio di essere italiani.

Nel formulare i più sinceri auguri di Buon Anno, Vi porgo i più cordiali saluti,

Il sindaco di Ferrara e presidente della Provincia di Ferrara

Tiziano Tagliani

CITTA’ SOLIDALE E SICURA – Il gruppo di giovani è ospite dell’Hub di Pontelagoscuro. Prosegue l’impegno di volontariato per la cura dei beni comuni
Richiedenti asilo tinteggiano i muri della Darsena insieme all’associazione Comitato Zona Stadio

Nel pomeriggio di giovedì 29 dicembre un gruppo di giovani richiedenti asilo – ospiti dell’Hub di Pontelagoscuro – ha ripulito dalle scritte e tinteggiato i muri della Darsena insieme ad alcuni membri dell’associazione “Comitato Zona Stadio”. Era stata la stessa associazione, attiva per la cura del Quartiere Giardino, a segnalare all’Amministrazione comunale l’evidente stato di degrado del manufatto.

Prosegue così l’impegno di volontariato per la cura dei beni comuni dei giovani richiedenti asilo coinvolti nel progetto Ferrara Mia. Il progetto, nato dalla collaborazione tra Asp-Centro Servizi alla persona e vari settori dell’Amministrazione comunale (in primis, l’Ufficio Sicurezza Urbana) continua a coinvolgere giovani in attesa dell’esame della domanda di asilo dando loro l’opportunità di un impegno socializzante e tendente all’integrazione con il tessuto sociale ospitante.
In effetti il Ministero dell’Interno precisa che le attività proposte ai richiedenti asilo devono essere svolte esclusivamente su base volontaria e gratuita, finalizzate al raggiungimento di uno scopo sociale e non lucrativo, prevedendo una copertura assicurativa e una formazione adeguata alle attività che saranno svolte.

Lettera aperta del Sindaco Tagliani al Presidente della Repubblica: che fine fará la CARIFE?

Di Tiziano Tagliani

Lettera aperta del Sindaco di Ferrara e Presidente della Provincia di Ferrara Tiziano Tagliani al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan sulla situazione della Cassa di Risparmio di Ferrara
 

Ill.mo Sig. Presidente della Repubblica Italiana

Spett.le Sig. Ministro dell’Economia e delle Finanze

Da Sindaco di Ferrara e Presidente della nostra Provincia mi sento obbligato a rappresentarVi uno sconcerto profondo dei miei concittadini i quali – pur consapevoli che le radici remote della crisi della Banca locale CARIFE vadano ricercate in operazioni incongrue del passato a partire dalla Direzione Murolo, e che la Magistratura dovrà presto dire se ed in che misura sussistano responsabilità personali degli amministratori per quelle vicende e quelle successive – tuttavia non comprendono, come anche io non comprendo, se il sistema che nel nostro paese presiede alle tutele del risparmio ed oggi anche del lavoro abbia profili non dico di equità, ma addirittura di logicità e coerenza. Ai nostri occhi infatti, la vicenda CARIFE appare paradossale, così come paradossale è che fino ad oggi nessuno, se non i risparmiatori e i lavoratori, risponda per errori macroscopici, omissioni, ritardi che a noi risultano chiaramente imputabili alle istituzioni che hanno gestito questa crisi aziendale.

In primo luogo, la Banca d’Italia ed il Ministero della Economia e delle Finanze, dopo due anni di commissariamento che non ha risanato la banca, hanno autorizzato commissari e Fondazione Carife ad approvare nella assemblea straordinaria dei soci del luglio 2015 un progetto di salvataggio che questi stessi enti hanno poi giudicato inattuabile qualche settimana più tardi. La soluzione negata a CARIFE – ma poi approvata per la Cassa di Risparmio di Cesena e prima ancora per TERCAS – fu accantonata con il decreto “salvabanche”, a valle del quale oggi ci troviamo con l’imminente riduzione di oltre un terzo dei dipendenti CARIFE e, quale magra consolazione, un parziale ristorno ai soli obbligazionisti .

I cittadini ferraresi si chiedono se in Italia sia ancora la politica a governare l’economia, o non avvenga piuttosto il contrario. E si chiedono anche se tra i principi cardine di qualsivoglia soluzione normativa vi sia ancora l’uguaglianza di trattamento tra i cittadini e tra i lavoratori. Sotto i loro occhi vi è l’evidenza che per MPS, per Popolare di Vicenza (istituto che per mesi è stato ipotizzato quale possibile acquirente di CARIFE), CARIGE e Veneto Banca, siano state ideate soluzioni diverse. Conosco la motivazione tecnica di questa disparità di trattamento: CARIFE è in risoluzione, le altre banche no; ma la risoluzione è la conseguenza – e non la causa – di una scelta effettuata a monte e che ha condotto alla presente situazione. Se a ciò si arriva per un errore tecnico di valutazione, una congiuntura sfavorevole nei rapporti con BCE, perché la politica non pone rimedio ad una disparità tanto evidente?

Vi chiedo dunque di fornirmi le parole per rispondere ai miei concittadini, Vi chiedo soprattutto se chi doveva controllare, chi doveva risanare, ma soprattutto chi doveva impostare – per la crisi, ormai evidente, del sistema bancario italiano – soluzioni rispettose di quel principio di eguaglianza sostanziale dei cittadini italiani che è fondamento costituzionale del nostro Stato, abbia operato senza vincoli di responsabilità e quindi, mi sia concesso, irresponsabilmente; stabilendo così, implicitamente, il principio che possano essere adottati pesi e misure diverse a seconda della banca, della provincia o del momento in cui è stato affrontato (nel caso di Ferrara forse sarebbe più appropriato dire “affondato”) il problema.

Signor Presidente, signor Ministro, Vi prego di credere che il tono concitato che pervade questo mio appello non è che il riflesso della preoccupazione dei miei concittadini, quei concittadini di fronte quali mi presento quale rappresentante locale della nostra Repubblica. Sono certo che saprete fornirmi le risposte necessarie a rinsaldare in loro la fiducia nelle Istituzioni e l’orgoglio di essere italiani.

Nel formulare i più sinceri auguri di Buon Anno, Vi porgo i più cordiali saluti,

Il sindaco di Ferrara e presidente della Provincia di Ferrara

Tiziano Tagliani

 

Trascorri le Feste a Palazzo dei Diamanti

Da: Comune di Ferrara

Aperture serali straordinarie

Il 31 dicembre tutti i ferraresi e i turisti presenti in città avranno l’opportunità di visitare la mostra Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi fino alle ore 23.30 (chiusura della biglietteria ore 23.00), trascorrendo le ultime ore del vecchio anno, prima dello spettacolo pirotecnico ‘Incendio al Castello’, tra i capolavori di Tiziano, Mantegna, Leonardo, Raffaello e Botticelli.

Dall’1 all’8 gennaio 2017, inoltre, la rassegna rimarrà eccezionalmente aperta fino alle ore 22.30 (chiusura della biglietteria ore 22.00).
Per l’occasione, alle ore 21.00, sono in programma delle visite guidate per singoli visitatori al costo di 5 euro a persona (biglietto d’ingresso escluso). La prenotazione della visita guidata è obbligatoria e si può effettuare scrivendo a visitamostraferrara@gmail.com oppure contattando il numero 3331581942 (dal lunedì al venerdì dalle ore 14.00 alle ore 18.00).

Ricordiamo che, visto il grande successo, l’apertura della mostra è stata prorogata al 29 gennaio.

Per informazioni e prenotazioni: 0532 244949, www.palazzodiamanti.it,
facebook.com/palazzodiamanti.it

“Gender Revolution”: la copertina del National Geographic che farà la storia

Ci guarda dritta negli occhi Avery Jackson, con l’ innocenza mista a sfrontatezza tipica dei suoi nove anni. La maglietta é rosa, così come alcune ciocche dei suoi capelli: “la miglior cosa di essere una ragazza è non dover più fingere di essere un ragazzo” dichiara.
Avery é un transgender ed é la protagonista di una copertina che fará storia: quella che il National Geographic, edizione Usa, ha dedicato alla storia di bambini transgender sparsi in tutto il mondo e che sarà in edicola, in edizione italiana, il prossimo 3 gennaio.

É la prima volta che una persona transgender conquista la prima pagina di una rivista.

Il suo direttore Susan Goldberg  ha spiegato ai microfoni della NBC: “Abbiamo voluto guardare al ruolo tradizionale della figura del gender nel mondo, ma anche a qualcosa di più introspettivo. Ci sono molte prime pagine sulle star, ma non c’è una reale copertura e comprensione riguardo le persone reali e i problemi che ogni giorno affrontano riguardo le questioni di genere”. Il 6 febbraio andrá inoltre in onda, sul canale National Geogeaphic, un documentario dal titolo “Gender Revolution: un viaggio con  Katie Couric ,” che parlerà di “tutto quello che volevate chiedere sui gender ma avevate paura di chiedere”.

Di Avery non é la prima volta che si sente parlare. I video postati su You Tube dalla madre Debi, che si dichiara una fervente credente, hanno totalizzato milioni di visualizzazioni: la bambina del Kansas parla di sé stessa con molta franchezza ” Quando sono nata i medici hanno dichiarato che fossi un bambino ma io sapevo dentro il mio cuore di essere a tutti gli effetti una ragazza”. I genitori sono diventati paladini della causa transgender dichiarando un amore incondizionato alla loro bambina. In un tweet comparso diversi giorni fa Debi Jackson ha scritto:”Sto tremando così tanto che riesco a malapena a scrivere. Grazie per aver scelto Avery” e ha lanciato l’ hashtag #transisbeautiful.

Un tema delicatissimo quella della disforia di genere, a maggior ragione perché coinvolge il mondo dei bambini, ma che il National Geographic ritiene di aver trattato in modo completo e positivo, raccogliendo le riflessioni e le esperienze di vita di bambini sparsi nei cinque continenti.

Nel nostro Paese, prima ancora dell’uscita della rivista a gennaio, é già in corso un acceso dibattito tra il direttore del National Geographic Italia Marco Cattaneo e il caporedattore di Avvenire, Luciano Moia. Quest’ultimo in un articolo intitolato “Bambini sbattuti in prima pagina per la propoganda transgender” aveva fortemente criticato la scelta operata dalla rivista scientifica di strumentalizzare, a suo modo di vedere, le storie private e problematiche dei minori coinvolti nel reportage. Per il giornalista la disforia di genere riguarda solo una piccola percentuale di “bambini nati con gli organi genitali non pienamente sviluppati o con gravi difetti nello sviluppo anatomico”: l’aver quindi titolato il discusso dossier “Gender Revolution” assume per il giornalista una valenza propagandistica fuori luogo.

All’accusa di strumentalizzazione e banalizzazione di Moia di quella che é, a suo modo di vedere, una “patologia”, ha risposto il direttore Marco Cattaneo il quale evidenzia come “Mi pare che l’autore dell’articolo apparso su “Avvenire” abbia trattato il numero con superficialità, senza approfondirne con attenzione i contenuti. Perchè National Geographic prende atto di una situazione di grande attualità molto dibattuta, e la analizza da tutti i punti di vista, senza pregiudizi né posizioni dogmatiche, senza piegarla ad alcun tipo di propaganda”.

Il dibattito é appena agli inizi e di sicuro l’argomento é destinato ad assumere sempre più importanza nella nostra societá. Avery Jackson ci guarda dritta negli occhi da una copertina destinata a passare alla storia e noi, a prescindere da come la si pensi, non potremmo non riflettere su quanto ci raccontano quei bambini.

Spettacolo di Beneficenza ‘pattinatale’

Da: Organizzatori

Puntuale alle 20.30, venerdì 23 dicembre al Pala Hilton Pharma di Ferrara si è svolta la prima edizione di PATTINATALE 2016 lo show sui pattini della Pattinatori Estensi, in collaborazione con AMA-Associazione Malattia Alzheimer Ferrara, alla quale è stato devoluto l’incasso della serata.

Prima di dare inizio al vero spettacolo, Cinzia Roana ha ricevuto un prestigioso riconoscimento alla carriera da parte di Vittorio Bruni, presidente uscente della Pattinatori Estensi, che commosso ha elogiato e ringraziato Cinzia per l'impegno che quotidianamente dedica a tutti i suoi ragazzi.

A seguire è stata proposta una dimostrazione di Tangoterapia metodo ‘Riabilitango’, un momento ricco di emozione durante il quale le insegnanti di Tango Argentino, Elisa Mucchi e Giulia Casadio, sono riuscite a far danzare con i piedi, le mani e soprattutto il cuore, le quasi 1200 persone presenti all’interno del palazzetto.  Il progetto è promosso dall’A.M.A. che ha scelto di farsi pioniera nel proporre il progetto ‘Riabilitango’ nel territorio ferrarese, con la collaborazione del Centro per i Disordini Cognitivi di Ferrara – Unità Operativa di Neurologia (Ospedale di Cona).

L’iniziativa si rivolge ai malati e ai loro famigliari in virtù degli effetti benefici del tango per migliorare le attività della vita quotidiana e l’autonomia della persona.
Ha aperto ufficialmente la serata il sax magico di Andrea Poltronieri che ha deliziato il pubblico con due assoli natalizi. A seguire un’intercalare, senza accenni di pausa, di coreografie pattinate e danzate anche sulle voci dal vivo delle guest stars presenti all’evento: Heron Borelli e Ilaria de Angelis, rispettivamente Gringoire e Fiordaliso del cast di Notre Dame de Paris del grande Riccardo Cocciante. Particolarmente intensi i momenti di Cinzia e Alberto, che hanno decisamente incantato per grazia, eleganza e bravura. 

Circa 160 gli atleti in pista, la più piccolina delle quali, ElisaVittoria, ha calcato orgogliosamente la pista, pattini ai piedi, dall’alto dei suoi 3 anni e mezzo di età; tra questi anche le ragazze del GTD diretto da Anna Lolli e DNA diretto da Fabrizio Lolli. La serata si è splendidamente conclusa con un regalo inaspettato al pubblico presente direttamente da Notre Dame de Paris due dei brani più conosciuti: Ilaria de Angelis con ‘Zingara’ ed Heron Borelli con ‘Il tempo delle cattedrali’ hanno ulteriormente incantato una serata dall’atmosfera già perfetta.

Tutto lo show è stato  ideato dal genio creativo di Cinzia abilmente coadiuvata nella parte della regia luci dalla grande  esperienza di Tony Labriola.

Festa di Capodanno: anche Hera si prepara all’evento

Da: Hera

Hera scende in campo con servizi straordinari di pulizia.

In occasione della festa in piazza, sostenuta da Hera, che culminerà con l’”incendio del Castello”, l’azienda ha moltiplicato gli sforzi per garantire un’adeguata pulizia della città con servizi di pulizia preventiva, presidio del territorio e pulizia generale finale.

Pulizia preventiva
Hera ha organizzato un piano d’intervento che prevede un notevole impiego di mezzi e di personale. I preparativi sono già iniziati. In questi giorni Hera ha posizionato, oltre ai cestini porta rifiuti presenti, altri 80 contenitori collocati nel centro storico e attorno al Castello. Dalla prima mattinata di domani (31 dicembre) si provvederà a svolgere un’accurata pulizia della piazza, della zona del Castello e delle zone limitrofe con interventi straordinari di spazzamento manuale e meccanizzato mettendo in campo: una idropulitrice, quattro spazzatrici e 13 operatori e un tecnico di coordinamento.

Presidio ambientale durante la festa
Per far fronte ad ogni emergenza Hera istituirà un pronto intervento ambientale attivo 24 su 24. Tecnici saranno presenti in piazza per fronteggiare criticità ambientali. Sarà garantito inoltre il servizio di raccolta vetro presso i bar del centro.

Pulizia finale
Quando la festa si avvierà alla conclusione, verso le 4 del mattino, un tecnico di Hera sarà sul posto per coordinare gli interventi di pulizia.
Saranno impiegati: un mezzo per la raccolta rifiuti affiancato da due operatori a terra, 3 autospazzatrici con 6 operatori, un’idropulitrice con operatore e 6 operatori a terra per il servizio di svuotamento dei cestini.
Complessivamente si prevede l’impiego di un tecnico, di 20 operatori e di 9 mezzi.
Dove non sarà possibile accedere con i mezzi meccanici, si ricorrerà allo spazzamento manuale.

Hera invita tutti i partecipanti alla festa a non abbandonare i rifiuti a terra ma a conferirli correttamente negli appositi contenitori. Anche questo sarà un buon modo per iniziare il 2017

L’addio alle scene de I Phoo al Cinepark e Cineplus

Da: Apollo Cinepark

Oggi, Venerdì 30 dicembre un evento unico al Cinepark di Cento e Cineplus di Comacchio: in diretta via satellite da Bologna alle 20.30 sarà proietatto in sala il concerto di addio alla carriera de I Pooh.

Prendete una delle band che ha fatto la storia della musica italiana, un gruppo che ha raccolto attorno a sé centinaia di migliaia di fan: 100 milioni di dischi venduti, 50 anni di carriera e di successi straordinari. Chi fermerà la musica,Piccola Katy, La donna del mio amico… Tutte canzoni che sono entrate nel linguaggio comune e ancor oggi fanno parte delle giornate di tantissimi di noi.
Sembrava avessero già fatto tutto. Sembrava non ci fossero altre vette da conquistare. E invece, dopo mezzo secolo di concerti e dischi strabilianti, ora con il loro ULTIMO tour i Pooh stanno battendo ogni record e superando ogni aspettativa. Di nuovo. Come è sempre stato. Con la loro reunion Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Stefano D’Orazio, di nuovo insieme aRiccardo Fogli, hanno riempito stadi e palazzi dello sport di tutta Italia con biglietti polverizzati tappa dopo tappa all’apertura delle prevendite. Il loro ultimo album è balzato in testa alle classifiche, conquistando il disco di platino in pochissimo tempo.
Ma anche questo non era abbastanza. I Pooh, per chiudere il cerchio, scelgono di tornare dove tutto è cominciato: in quella Bologna che amano e che questa volta trasforma l’ultimo concerto in un evento irripetibile trasmesso in diretta via satellite nei cinema italiani per un’ultima notte insieme ai Pooh. Una carrellata dei più grandi successi della band: una festa senza precedenti, un appuntamento imperdibile trasmesso in esclusiva nelle sale per unire i fan di tutte le città d’Italia in un momento di gioia e condivisione, solo oggi, venerdì 30 dicembre alle ore 20.30. Per regalare un abbraccio finale a tutti i loro fan e per concludere il loro 50esimo anno insieme nel migliore dei modi.

Pallamano, accordo sul PalaBoschetto: ha vinto il buon senso

Da: Paola Peruffo

Stamani la giunta del Comune di Ferrara ha deciso di approvare il prolungamento della concessione d’uso della palestra “Bombonati” (meglio conosciuta come Palaboschetto) fino al 30 giugno 2017, consentendo quindi sia all’Ariosto Pallamano (che si era aggiudicata il bando oggetto di successivo ricordo) che alla Handball Estense, di terminare i campionati, senza alcun sconvolgimento in termini di allenamenti delle prime squadre e delle rispettive compagini giovanili.
Esprimo la mia personale soddisfazione in quanto, pur senza essere giunti a una situazione definitiva (il 4 aprile prossimo il Tar si pronuncerà sul ricorso presentato da Handball Estense nda) grazie al buon senso, tutte le società coinvolte potranno terminare l’anno sportivo con maggiore serenità, continuando a condividere – come fatto sinora – una struttura appositamente predisposta per la pallamano maschile e femminile, sport che ha radici profonde a Ferrara.

Sono estremamente felice che oltre 100 famiglie possano proseguire con fiducia nello sport scelto dai propri figli, in particolare per le atlete delle squadre femminili, perché erano quelle che rischiavano di essere maggiormente danneggiate dall’eventuale uso esclusivo della palestra da parte di una sola delle due società sopra citate.

Grazie quindi al personale del servizio sport del Comune di Ferrara, in particolare all’assessore Simone Merli, agli organi di stampa e a tutti coloro che hanno permesso di superare gli attriti e di far vincere lo sport.

Paola Peruffo
Vicepresidente Commissione
Pari Opportunità
Comune di Ferrara

Al Winter Wonderland, il concerto di Cristina d’Avena

Da: Organizzatori

Il parco giochi al coperto più grande d’Italia continua a regalare emozioni tra i padiglioni di Ferrara Fiere, con un programma che offre giorno dopo giorno nuove sorprese per grandi e piccini.

Una novità su tutte quella della giornata dedicata alla Spal del 27 dicembre, in cui Winter Wonderland ha ospitato i ragazzi del settore giovanile, che si sono divertiti tra un’attrazione e l’altra per l’intero pomeriggio, fino all’arrivo alle ore 18.30 di una rappresentanza della prima squadra accompagnata dal presidente Walter Mattioli.
Anche grazie al sostegno di PFF Group, sponsor ufficiale del settore giovanile biancazzurro, tanti piccoli supporter accompagnati dalle famiglie hanno potuto stringere la mano, farsi autografare sciarpe e magliette e scattarsi foto con i loro beniamini. Eros Schiavon, Luigi Grassi, Andrea Beghetto e Walter Mattioli hanno fatto una breve passerella sul palco con la mascotte Winterello, prima di dedicarsi totalmente ai propri tifosi per le foto di rito e un aperitivo in compagnia dei propri fan.
Non sono stati però solo i giocatori della Spal gli ospiti d’onore della manifestazione: nella giornata del 26 dicembre hanno infatti trascorso qualche ora a Winter Wonderland il comico Giuseppe Giacobazzi e Eva Pevarello, terza classificata dell’ultima edizione di X Factor.
Il prossimo appuntamento da non perdere sarà oggi, venerdì 30 alle ore 18, con il concerto di Cristina D’Avena e il live show di Andrea Poltronieri. In occasione dell’evento è previsto un bus navetta gratuito da piazza Travaglio a Ferrara Fiere e ritorno. Il servizio è previsto anche nella giornata del 5 gennaio.
Il 31 dicembre l’appuntamento con la grande festa di capodanno, con cenone e dj set.
Oltre agli eventi speciali e le tante attrazioni presenti, Winter Wonderland offre tutti i giorni un ricco programma per i più piccoli con il Christmas Circus, il Gioca Teatro, i laboratori per i bambini, il trucca bimbi, la baby dance, i contest fotografici e il Winterello show.
Nel corso dell’evento spazio anche alla solidarietà. Winter Wonderland mette in palio un TV Samsung da 49 pollici al fortunato che indovinerà il numero esatto delle palline contenute all’interno del box posto di fonte all’info point, al padiglione 3. L’offerta libera, per partecipare alla lotteria, verrà devoluta interamente all’Associazione Giulia.
Winter Wonderland sarà aperto tutti i giorni fino all’8 gennaio e poi i week end del 14/15 e 21/22 gennaio.

Capodanno in Pinacoteca

Da: Gallerie Estensi

#DOMENICALMUSEO

Aperti a Capodanno. Le Gallerie Estensi resteranno aperte il giorno di Capodanno. Ma capodanno, domenica 1 gennaio, sarà anche #Domenicalmuseo: e quindi, oltre che aperte, le Gallerie Estensi saranno anche a ingresso gratuito come ogni prima domenica del mese.

Questi gli orari dei vari istituti:
la Galleria Estense di Modena resterà aperta al pubblico dalle ore 14.00 alle ore 19.30.
Alle ore 17.00 Nunzia Lanzetta condurrà la visita guidata dal titolo “I duchi d’Este. Curiosità e intrighi alla corte di Modena”, un percorso attraverso le opere della collezione per svelare particolari intriganti della vita di corte, con i suoi segreti, gli intrighi di palazzo, le congiure, le storie d’amore consumate tra le stanze chiuse della residenza ducale.

Per informazioni: tel. 059 4395707.

Il Palazzo Ducale di Sassuolo resterà aperto al pubblico dalle 14.00 alle 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00).

Le visite guidate gratuite si effettueranno alle ore 15.00 e alle ore 16.30.
Prenotazioni, fino ad esaurimento dei posti disponibili, tramite l’URP – Ufficio Relazioni con il Pubblico, tel. 0536 880801; e-mail: urp@comune.sassuolo.mo.it

La Pinacoteca Nazionale di Ferrara resterà aperta al pubblico dalle ore 13.30 alle ore 19.00.
Per informazioni: tel. 0532 205844.
Come per ogni prima domenica del mese, il Mibact lancia una campagna social dedicata ad un tema specifico, che ricorrerà per tutto il mese: il tema del mese di gennaio è #Lartetisomiglia.

Visitate le Gallerie Estensi e, muniti di smartphone o macchina fotografica, cercate tra le collezioni volti e ritratti di personaggi che vi ricordano qualcuno. Infine, postateli sui social con l’hashtag #lartetisomiglia.