Skip to main content

Mese: Novembre 2015

L’INTERVISTA
In cerca di umanità con Tindaro Granata

“Sgocciolo che siamo gente sola. Stiamo morendo per far vivere i nostri desideri, dimenticando come sia bello vivere per far vivere i desideri degli altri. Egoismo genera Solitudine. Solitudine genera Invidia. Invidia genera Infelicità”

Questa sera al Teatro Comunale di Occhiobello e domani sera nella sala di Teatro Off al Baluardo del Montagnone: “Invidiatemi come io ho invidiato voi” e “Antropolaroid”, due spettacoli, un solo autore e un solo argomento. L’autore e regista è Tindaro Granata, che porta sul palco l’umanità, filtrata attraverso il microcosmo dei rapporti famigliari. O meglio porta sul palco la mancanza di umanità e il ricordo di quando, forse, c’era ancora: un odioso caso di abuso su minore finito in tragedia come punto di partenza per indagare le solitudini e gli egoismi quotidiani che lo hanno reso possibile; la storia recente della propria terra narrata ridando corpo e voce a ricordi ereditati dalla propria famiglia. In entrambi i casi Tindaro Granata offre al pubblico istantanee dalla società italiana del Novecento, una società di cui ognuno di noi fa parte e che ognuno di noi può contribuire a cambiare.

Tindaro-Granata
Tindaro Granata. Foto di Attilio Marasco

Originario di Tindari, nella provincia di Messina, decidi di trasferirti giovanissimo a Roma per fare l’attore. Come hai preso questa decisione e come sei diventato attore? Lo rifaresti?
E’ stato un amore capitato per caso. Da ragazzo non volevo studiare e una mia professoressa delle superiori mi consigliò, anziché leggere i libri, di guardare dei film che erano presenti nella biblioteca della scuola. Erano film del neorealismo italiano, come Vittorio De Sica o Roberto Rossellini, e della commedia all’italiana, come Monicelli e Germi. Fu guardando quelle pellicole che decisi che quella sarebbe stata la mia vita.
Poi mi trasferii a Roma e, mentre mi mantenevo lavorando in un negozio di scarpe, frequentai dei corsi di teatro. Un giorno a un corso ci mandarono a fare un provino di teatro con Massimo Ranieri. Il provino andò bene: mi scelse e iniziai a fare l’attore proprio con lui.
Lo rifarei, lo rifarei, lo rifarei!

Sei qui per mettere in scena i tuoi ultimi due lavori, “Invidiatemi come io ho invidiato voi” a Occhiobello e “Antropolaroid” a Ferrara Off, dove terrai anche un laboratorio sul personaggio. Come hai conosciuto queste realtà?
Sono stato contattato da Marco Sgarbi. Avevo però già sentito parlare di Ferrara Off e dell’Associazione Arkadiis che si occupa della stagione di Occhiobello da alcuni spettatori che vivono a Milano, ma che sono originari di qui.

Entrambi gli spettacoli parlano di sofferenza e del microcosmo delle relazioni famigliari. “Invidiatemi come io ho invidiato voi” parla della sofferenza della società causata dall’egoismo e dall’indifferenza. Tu stesso scrivi “Egoismo genera Solitudine. Solitudine genera Invidia. Invidia genera Infelicità”. Come è nato questo spettacolo?
Mi piace dire che parlano di vita, che sono una riproduzione più o meno fedele di certe dinamiche di vita e che sono come l’esistenza: complessi e semplici allo stesso modo.
Lo spettacolo “Invidiatemi come io ho invidiato voi” nasce dopo aver visto un processo durante un programma televisivo. Scrivendo lo spettacolo sono partito da ciò che avevo visto, ma per concentrarmi sulla solitudine che ognuno di noi vive a causa del proprio egoismo, per parlare di una società di cui mi sento parte. Non ho voluto concentrarmi sulla storia.

Come avete lavorato sui personaggi? Immagino non sia stato facile togliere ogni pre-giudizio…
Infatti non è stato facile, ma i miei attori – Francesca Porrini, Paolo Li Volsi, Mariangela Granelli, Giorgia Senesi e Bianca Pesce, Emiliano Masale e Caterina Carpio – sono stati straordinariamente disponibili e molto attenti a tutto: a me, al testo, alle persone che andavano ad interpretare (perché i nostri personaggi sono persone reali), alla storia e soprattutto al pubblico che ci avrebbe visto in scena.
Abbiamo cercato di lavorare e recitare pensando che i personaggi che portavamo in scena potevano essere nostri familiari, nostri amici, nostri conoscenti, perciò senza giudizio accusatorio.

Sbaglio se dico che lo spettacolo è costruito intorno a un’assenza: quella della bambina, che diventa l’emblema di come stiamo sempre più perdendo di vista le questioni, i valori fondanti dell’essere e del vivere insieme?
No, non sbagli. E’ tutto costruito sulla sua mancanza: sulla mancanza di una certa umanità, quella bella, quell’umanità che significa solidarietà, cura, rispetto, attenzione per gli altri.

Invidiatemi come io ho invidiato voi
Una scena di Invidiatemi come io ho invidiato voi. © Proxima Res. Foto di Andrea Macchia

Anche in “Antropolaroid” si parla di un abuso e di sofferenza, ma c’è anche tanta voglia di vivere, si può dire che qui c’è ancora la speranza?
Gli abusi che metto in scena sono solo una parte della vita. Non toccano lo spettacolo né i personaggi che lo subiscono. La gioia di vivere e la gioia di cercare la bellezza della vita è il sentimento fondamentale che esiste in ogni mia opera. Ho bisogno di creare speranza, anche lì dove apparentemente non c’è. Nello spettacolo “Invidiatemi” non c’è esplicitamente: la speranza non la porta lo spettacolo, ma lo spettatore che viene a vederlo.

“Antropolaroid” è una tua rielaborazione della tradizione del ‘cunto’ siciliano e nello stesso tempo è un’epopea famigliare, la ‘tua’ epopea famigliare. Qualcuno dei tuoi famigliari ha assistito allo spettacolo e quali sono state le loro reazioni?
I miei genitori, mio fratello e cognata, i miei nipotini allora di 4 e 6 anni, i miei zii e cugini e tutto il mio paese. La storia è romanzata perciò alcuni mi hanno obiettato alcune cose che non corrispondevano al vero… o forse non corrispondevano al vero che loro conoscevano.

Lo spettacolo è costruito intorno a tre elementi: la luce, la voce, il corpo…
Sì. Ma aggiungerei anche : ricordo, terra, antichità, futuro, gioia, tristezza, passione, sangue, anima, dolore, risate… Ti ricordi quanti pomeriggi che correvano risate? Non si può raccontare quanto si rideva quando eravamo giovani!

In “Antropolaroid” racconti come la Sicilia è cambiata, o non è cambiata, in questo secolo. Da quando te ne sei andato, hai visto cambiamenti? Quali?
Non è cambiato nulla. Forse è un bene per certi versi, per altri è un grande male. Certo le persone ai semafori stanno col cellulare in mano, nei bar anche. La gente è come nel resto d’Italia: si fa selfie, i bambini hanno il cellulare e scaricano da internet giochi improbabili. Non è cambiato nulla, fortunatamente, siamo come eravamo 100 anni fa.

Link correlati
Leggi la nostra recensione di “Invidiatemi come io ho invidiato voi”
Invidiatemi come io ho invidiato voi, venerdì 27 novembre, Teatro Comunale Occhiobello
Antropolaroid, sabato 28 novembre, Teatro Ferrara Off

IL DOCUMENTO
Ecco il dossier con le esternazioni del vescovo Negri

Ecco le esternazioni pubbliche del vescovo di Ferrara e Comacchio monsignor Luigi Negri contenute nel dossier che l’associazione ferrarese “Pluralismo e dissenso” invierà entro la metà di dicembre a papa Francesco nonché al cardinale Angelo Bagnasco presidente della Cei e a monsignor Nunzio Galantino, che della Conferenza episcopale è segretario generale, accompagnate da una lettera in cui si esprime “il profondo disagio dei sottoscrittori”.
Chi è interessato può leggere l’appello sul sito di Pluralismo e Dissenso [vai]

Questo è il dossier prodotto.

 

Postribolo a cielo aperto

29/06/2013 – Fonte: http://www.estense.com/?p=312081
“Non consentirò più, e studieremo i modi, che la piazza della Cattedrale, corpo unico con la Cattedrale stessa, e quindi nella piena disponibilità della Chiesa di Ferrara-Comacchio, possa servire a queste vicende che, come ho già detto altre volte, sono un postribolo a cielo aperto”. […] Il discorso di Negri si concentra subito sulle serate universitarie e sul divertimento dei mercoledì sera: “è inutile prendersela con chi non capisce le questioni economiche quando la generazione adulta, e addirittura le istituzioni, consentono a centinaia o migliaia di giovani di bruciare la loro vita, quasi tutte le notti, in enormi sbronze di alcol e droga. Stanno a vedere e, al massimo, intervengono per ridurre le conseguenze negative sul piano dell’estetica della piazza o della vita della città. Certamente non consentirò più, e studieremo i modi, che la piazza della Cattedrale, corpo unico con la Cattedrale stessa, e quindi nella piena disponibilità della Chiesa di Ferrara-Comacchio, possa servire a queste vicende che, come ho già detto altre volte, sono un postribolo a cielo aperto”.

05/07/2013 – Fonte: http://www.estense.com/?p=313135
Dopo il “postribolo” il vescovo di Ferrara, nel giustificare il termine usato, rincara la dose. E descrive orge e scene di empietà davanti al duomo. In un’intervista al Carlino Luigi Negri racconta di visioni da sabbah delle streghe proprio sotto le sue finestre: “persone intente in atti di promiscuità. Ho visto scene di sesso tra due ragazzi e un gruppo, evidentemente ubriaco, coinvolto in atteggiamenti orgiastici. Io non ho mai visto un postribolo. Ma l’idea era quella”.[…] il vescovo garantisce di esser stato testimone di tutto ciò mentre tornava a casa alle 3 di notte. E tra i rimedi proposti, se le amministrazioni locali non metteranno freno alla “movida” ferrarese (che tra l’altro non ha mai dato adito a episodi rilevanti da codice penale), come extrema ratio pensa già alla recinzione della parte antistante l’ingresso del Duomo.

17/09/2013 – Fonte: http://www.estense.com/?p=328604
Il postribolo? “Nei giorni in cui ho fatto quelle affermazioni mi è apparso in sogno mio padre e mi ha chiesto ‘ma ne valeva la pena di fare tutto questo casino?’ La risposta è sì, ne valeva la pena”. È lo strascico onirico di Luigi Negri che lo ha accompagnato i giorni successivi alle famose esternazioni sulla movida ferrarese.

Vietato suonare Bach in chiesa

22/07/2013 – Fonte: http://www.estense.com/?p=317040
La Curia di Ferrara-Comacchio interviene nuovamente nella vita cittadina, questa volta in quella di Codigoro, dando parere negativo allo svolgimento del concerto “Solo Bach”, eseguito dal violinista serbo Jovan Kolundzjia, all’interno della chiesa dell’abbazia di Pomposa. Il motivo: non si tratta di musica liturgica e, dunque, niente concerto dentro l’edificio sacro. “Erano già stati distribuiti i volantini con il programma e invece è arrivato il parere negativo della Curia – spiega Cesare Bornazzini, regista (principalmente di cortometraggi), già collaboratore di Pupi Avati e, soprattutto, profondo conoscitore del complesso di Pomposa, curatore di un documentario e di un sito internet dedicato all’abbazia -. La cosa mi ha sorpreso perché proprio con Bach ci sono stati illustri precedenti di concerti all’interno di una chiesa, se non sbaglio anche un concerto eseguito da Uto Ughi”. Ma non solo, come ricorda ancora Bornazzini, “a Pomposa è probabilmente nato e ha operato il Guido Monaco (conosciuto anche come Guido d’Arezzo, ndr) che fu l’inventore dei nomi delle note musicali, dunque non c’è nessun altra chiesa se non quella di Pomposa che potrebbe essere soggetta ad una eventuale eccezione sulla musica non liturgica”.

Sul caso di Erik Zattoni

17/10/2013 – Fonte: http://www.estense.com/?p=335670
Anche papa Ratzinger avrebbe dovuto sapere. Così come sapeva il predecessore di monsignor Luigi Negri, l’allora vescovo di Ferrara, Paolo Rabitti. Lo stesso Negri, nonostante affermi di essersi “responsabilmente e debitamente informato a seguito dell’incursione subita da “Le iene””, in realtà era stato già informato il 13 aprile tramite lettera della Congregazione della dottrina per la fede, a firma dell’arcivescovo Luis F. Ladaria. Informati, insomma, di quella storia emersa ora grazie al racconto del figlio di una madre stuprata a 14 anni e messa incinta dal prete del paese. È una storia sbagliata, di quelle, per dirla con le parole di De Andrè, “da dimenticare”. Ma Erik Zattoni e sua madre, violentata nel 1980 da un prete all’epoca 54enne, non ce l’hanno proprio fatta a dimenticare. Erik cerca giustizia per lei, per se stesso, per quel padre vestito di nero che ha riconosciuto la paternità solo dopo essere stato messo con le spalle al muro dal test del dna. Una storia che Erik ha svelato alle telecamere delle Iene decidendo di renderla pubblica, raccontandola anche alla Rete Nazionale L’Abuso, una onlus nata dall’idea di un gruppo di vittime di preti pedofili che hanno formato una rete di supporto alla quale le stesse vittime possono rivolgersi.

Dal comunicato ufficiale dell’ufficio stampa diocesano pubblicato il giorno 17/10/2013:
“[…] Visto che comunque pare che sia una questione di cronologia e di tempi, e che è accusato di essere responsabile di cose accadute oltre trent’anni fa, l’Arcivescovo ci tiene a precisare, al fine di evitare spiacevoli equivoci in futuro, che non ha avuto nessuna parte nella dichiarazione della prima guerra mondiale e neppure della seconda e certamente non si è inteso con il presidente americano per lo sgancio della bomba atomica sul Giappone.”
Ufficio Stampa Diocesano

Opinioni o discriminazioni?

13/07/2014 – Fonte: http://www.estense.com/?p=397547
Un rimprovero diretto a Comune, Provincia, le istituzioni che – insieme a Università e associazioni – hanno manifestato la propria contrarietà alla manifestazione delle Sentinelle in Piedi. […] E dopo la premessa sulla necessità del pluralismo arriva l’attacco: “Non è consentito a nessuno, meno che mai alle Istituzioni Pubbliche – afferma Negri, richiamando in tutta evidenza Comune e Provincia ma anche l’Università di Ferrara che avevano formalmente preso le distanze dall’iniziativa delle Sentinelle in Piedi – di assumere il compito di discriminare tra forme culturali, sociali e religiose, approvandone alcune, magari quelle che sono in linea con l’ideologia di coloro che guidano le Istituzioni stesse, piuttosto che altre, ingenerando così una disparità di considerazione e di trattamento tra le varie realtà presenti nella società. Tutte le forme di vita, di cultura, di espressione sociale, di intervento politico, debbono avere, in uno Stato democratico, gli stessi diritti e perciò debbono anche sottoporsi agli stessi doveri. Nessuno può discriminare!”.

Sulla Shoah

21/08/2014 – Fonte: http://www.estense.com/?p=404170
La cacciata e la persecuzione dei cristiani in Iraq come quella degli ebrei sotto il nazismo. […] A questo punto il vescovo azzarda un paragone che a molti potrà sembrare quantomeno azzardato: “Non si capisce perché alcune cose (sic) vengano chiamate Shoah e per queste non venga usato lo stesso termine, che dice di una spaventosa e dissennata ideologica violenza contro l’altro semplicemente perché ha una posizione religiosa diversa dalla propria”.

I grillini e la messa

10/06/2014 – Fonte: http://www.estense.com/?p=466067
“Cosa ci vengono a fare i grillini a messa? – si chiede provocatoriamente Negri -. A chi non crede nella Trinità e pensa che tutto si possa costruire con le proprie mani, compreso la salvezza… beh, ne tragga le conseguenze”

Scalfari

3/11/2014 – Fonte: http://www.estense.com/?p=418783
Al contrario, secondo l’Arcivescovo, “l’uomo di cultura è a contatto con un’alterità, non con oggetti. La realtà è una presenza, che l’uomo non può pensare di possedere ma in cui entra con il senso del proprio limite. La conoscenza dunque è un incontro: il Papa ha detto una cosa importante perdendo l’occasione di farla sapere a tutti – ha bacchettato – visto che l’ha detta a Scalfari, che non merita gli si dicano cose intelligenti. Il Papa ha detto che la realtà è un incontro in cui la personalità si arricchisce, ed immagine di questo incontro è l’amore tra uomo e donna. La natura dunque è segno di Dio, come lo è l’uomo: dovunque il guardo giro, immenso Dio, ti vedo, scriveva Pietro Metastasio”.

Le crociate, movimento di fede

7/11/2014 – Fonte: http://www.estense.com/?p=420133
Una linea che l’arcivescovo Negri accoglie con lode, tornando a rafforzare una definizione di crociata come “movimento di fede, impeto gratuito e missionario”, estranea quindi a cause economiche e politiche. Gli applausi della sala testimoniano come sia condivisa l’esegesi dell’arcivescovo, che a più riprese si dice “grato alle crociate” e descrive quale “civiltà che ha maturato la propria identità e che non può chiudersi nel particolarismo” quella che si rese protagonista della riconquista dei luoghi del Cristianesimo. E a qualsivoglia interpretazione ideologica, Negri risponde: “Non dobbiamo giustificare nessuno, la fede dei crociati si è espressa nella violenza, ma non l’ha mai generata, una fede che è Una, e aveva bisogno del Corpo, di Gerusalemme”. [Le crociate] “hanno permesso la sopravvivenza del continente che – così interviene Negri – ha visto rallentata e rimandata l’invasione turca che ci avrebbe altrimenti consegnato alla storia un’altra Italia”. Le crociate devono dunque intendersi come “opere di libertà”, un insegnamento, sottolinea ancora l’arcivescovo, che “il medioevo ci ha consegnato: soltanto sotto un’unica fede si possono articolare pluralità, quelle invocate oggi sono falsificate da una base relativistica, così la mentalità laicista porterà all’autodistruzione dell’Europa”.

Sull’Islam

12/01/2015 – Fonte: http://www.estense.com/?p=432292
“Alle religioni nelle quali la violenza è teorizzata e indicata come atto pratico – afferma Negri – ci si deve opporre con nettezza”. […] “Per la conoscenza che ho delle grandi religioni occidentali e asiatiche – afferma il vescovo -, la violenza non è nelle teorie ma è un fatto comportamentale. Più facilmente, come ha mostrato il ‘900, è l’ideologia condita da ateismo a produrre violenza. Fatta questa precisazione, l’unica religione che tematizza la violenza come direttiva teorica e pratica è l’Islam.

Sull’accoglienza dei migranti

25/04/2015 – Fonte: http://www.estense.com/?p=455628
La diocesi di Ferrara prende le distanze dalle recenti dichiarazioni sull’accoglienza dei migranti rilasciate da don Domenico Bedin. E lo fa, assieme al vescovo Luigi Negri, sottolineando “con forza che [loro] non hanno alcuna parte nelle dichiarazioni rilasciate da don Domenico Bedin, riguardo alle possibili politiche migratorie sul territorio ferrarese, poiché non sono di loro specifica competenza”. Una presa di distanza che fa riflettere, se si tiene presente che anche Papa Francesco sul tema dell’immigrazione lascia trasparire costantemente le proprie idee e solo pochi giorni fa, in seguito all’ennesima tragedia nel Mediterraneo, ha ringraziato l’Italia per “l’impegno che sta profondendo per accogliere i numerosi migranti che, a rischio della vita, chiedono accoglienza”, parlando dei rifugiati come di “fratelli nostri che cercano una vita migliore: affamati, perseguitati, feriti, sfruttati, vittime della guerra” e chiedendo più supporto da parte dell’Europa poiché “è evidente che le proporzioni del fenomeno richiedono un coinvolgimento molto più ampio. Non dobbiamo stancarci nel sollecitare un impegno più esteso”. Un pensiero che, nel contesto locale, vede proprio Don Bedin in prima linea: ieri il parroco è intervenuto sulla Nuova Ferrara lanciando un appello per l’accoglienza dei flussi migratori nel territorio, affrontando il tema sia da un punto di vista etico – il dovere di assistere i rifugiati – che dal lato pratico, cioè parlando dei possibili progetti di formazione professionale e di coinvolgimento sociale per i nuovi arrivati. “Avevo semplicemente intenzione – spiega il parroco ad Estense.com – di spiegare che al di là dell’emergenza attuale, accogliere gli immigrati in maniera intelligente può diventare un’occasione per la nostra provincia. Un arricchimento sia giovanile che professionale”. Concetti di cui avevamo discusso con il ‘don’ durante una recente visita alle sue associazioni, quando aveva tratteggiato chiaramente i confini tra accoglienza ‘attiva’ e ‘passiva’. Idee che non sembrano molto apprezzate nella diocesi ferrarese, che nel comunicato che riportiamo integralmente afferma di non voler affrontare il tema delle politiche sull’immigrazione poiché non di competenza della Chiesa: “L’Arcivescovo Sua Eccellenza Monsignor Luigi Negri e la Diocesi di Ferrara Comacchio sottolineano con forza che non hanno alcuna parte nelle dichiarazioni rilasciate sulla stampa locale di oggi da don Domenico Bedin, riguardo alle possibili politiche migratorie sul territorio ferrarese, poiché non sono di loro specifica competenza. Precisano altresì che non intendono rispondere di alcuna dichiarazione rilasciata fuori o all’insaputa dell’Ufficio Stampa Diocesano. L’Arcivescovo e la Diocesi inoltre, in perfetta coerenza con quanto realizzato finora, ribadiscono la loro piena disponibilità ad una proficua collaborazione con le autorità competenti per tutte le necessità sociali, incluse le politiche migratorie”. Bedin nel frattempo cerca di non alzare i toni ed evita attentamente di entrare in polemiche vere o presunte: “Non ho nessuna intenzione di replicare, volevo solo intervenire sul tema dell’accoglienza e mi pare di aver detto concetti molto laici, che non coinvolgono assolutamente l’autorità ecclesiastica. Avendo in gestione una comunità di accoglienza, ho espresso un’opinione personale e sociale, che da quanto mi risulta non è diversa da quella della Chiesa”.

Sugli omosessuali

18/08/2015 – Fonte: http://www.estense.com/?p=478486
Ora che l’omosessualità sta ottenendo un riconoscimento sociale pensano di essere il meglio del meglio. Ma fino a poco tempo fa l’omosessualità era considerata un’anomalia”. “E quindi?”, chiede l’intervistatrice di fronte alla inconsueta argomentazione ‘storica’. “Quindi dovrebbero ricordarlo”.

Tutto il mondo è in mano al demonio

15/11/2015 – Fonte: http://www.estense.com/?p=494931
“Devo dire la verità: tutto il mondo è in mano al demonio”, ha confessato l’arcivescovo Luigi Negri dal pulpito del duomo dove ha officiato ieri mattina i funerali di Pierluigi Tartari, rapinato nella sua casa in via Ricciardelli ad Aguscello il 9 settembre scorso e barbaramente ucciso da tre uomini provenienti dall’est Europa, ora assicurati alla giustizia e in attesa di processo.

 

Qui l’articolo sull’evento di oggi [leggi]

La programmazione della prossima settimana all’Apollo Cinepark

da: ufficio stampa Apollo Cinepark

La settimana di programmazione all’Apollo vede arrivare sul grande schermo “Il viaggio di Arlo”, film d’animazione del 2015 realizzato dai Pixar Animation Studios e distribuito dalla Walt Disney Pictures di Peter Sohn; “Il Sapore del Successo”, diretto da John Wells e scritto da Steven Knight. Il film racconta delle vicissitudini di uno chef super stellato ed ha per protagonista Bradley Cooper, affiancato da Sienna Miller, Omar Sy, Matthew Rhys, Emma Thompson, Daniel Brühl e Uma Thurman. In sala anche “La Felicità è un Sistema complesso”, commedia di Gianni Zanasi con un eccellente Valerio Mastandrea.
Lunedì alle ore 21.00 il film di animazione “The Peanuts” in lingua originale.
Restano inoltre in programmazione Gli Ultimi saranno gli ultimi, Dobbiamo Parlare e “Iqbal – Bambini senza paura”, film di animazione di Michel Fuzellier e Babak Payami che denuncia il lavoro minorile.

logo-regione-emilia-romagna

Tavolo di salvaguardia occupazionale in Regione per la ditta Saeco

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Convocato dall’assessore Costi per mercoledì 2 dicembre, in accordo con la Città metropolitana di Bologna e il sindaco di Gaggio Montano

Un tavolo di salvaguardia occupazionale per la ditta Saeco di Gaggio Montano (Bologna): l’ha convocato in Regione mercoledì prossimo 2 dicembre, alle 16.30, l’assessore alle Attività produttive Palma Costi, in accordo con le istituzioni coinvolte, il sindaco della Città metropolitana di Bologna Virginio Merola e il sindaco di Gaggio, Maria Elisabetta Tanari. Una decisione, questa, maturata dopo la notizia dell’esubero di 243 lavoratori della ditta, in seguito alla riduzione della produzione, prevista per il 2016, a sole 90.000 macchine. Oltre alle istituzioni, sono state invitate al tavolo tutte le parti interessate (l’azienda, Unindustria Bologna, i sindacati di categoria), “in modo da affrontare con tempestività – ha sottolineato l’assessore Costi – questa preoccupante vicenda”. L’obiettivo, ha proseguito Costi, è “impegnare tutte le parti nella ricerca di una soluzione in grado di garantire la massima tutela per i lavoratori e le maggiori garanzie produttive in una realtà estremamente significativa per il nostro territorio”.
Per la Città metropolitana, ha sottolineato il sindaco Merola, “il tema della tutela occupazionale e delle attività produttive della montagna è centrale. Faremo la nostra parte, assieme alla Regione, per coinvolgere il Governo così da trovare una soluzione a questa vicenda”. Per Tanari, sindaco di Gaggio Montano, è “fondamentale intervenire con tempestività in merito a una situazione che rischia di porre in grave difficoltà un’intera vallata, già messa a dura prova da altre importanti crisi aziendali. Il momento drammatico che sta vivendo la più grande azienda del nostro territorio, punto fondamentale e strategico per l’occupazione di tanti lavoratori e lavoratrici della nostra montagna, rappresenta una priorità per le istituzioni, per mettere in campo tutti insieme, come sta accadendo, ogni azione necessaria per ridurre al minimo le gravissime conseguenze che potrebbero scaturire”.

Confartigianato: “Tutto quello che sto per dirvi è falso”

da: ufficio stampa e comunicazione di Camilla Ghedini

«L’economia è come la società. Ci sono le vittime e i carnefici. Le prime si aiutano, le seconde si combattono». Così Tiziana Di Masi ha chiuso giovedì sera, alla Sala Estense, lo spettacolo Tutto quello che sto per dirvi è falso (Compagnia La Piccionaia), organizzato a Ferrara dalla Confartigianato col patrocinio della Camera di Commercio. Alla 105esima replica, in tour in tutta Italia dall’ottobre 2013, sostenuto, tra gli altri, dal Ministero per lo Sviluppo Economico e dalla Commissione Europea (oltre che dal Sistema Moda Veneto, che riunisce tutte le sigle associative), il monologo di Tiziana Di Masi – testi del giornalista Andrea Guolo – ha letteralmente ipnotizzato il pubblico. Ha infatti ‘raccontato’ la contraffazione e le sue derive attraverso esempi tanto semplici – «sapete come riconoscere l’olio vero di oliva?» – quanto potenti – «se su un aereo si usano ricambi non adeguati, il mezzo cade e si muore» – spiegando come ormai compriamo senza toccare, senza annusare, senza leggere etichette e verificare la tracciabilità dei prodotti. Sfruttamento del lavoro, salute, rapporto tra imprenditori ‘furbi’ e criminalità. Tutti questi concetti sono stati sviscerati, ad uno ad uno, col supporto dei numeri forniti dalle inchieste, senza nessuna possibilità di interpretazione. «Cent’anni di lotte per la conquista dei diritti sono finiti in paccottiglia. Questa guerra terminerà quando anche noi, come consumatori, acquisteremo scegliendo con la testa. Anche noi abbiamo responsabilità». Ad aprire la serata è stato il segretario generale, Giuseppe Vancini, che ha premiato sei aziende del territorio per avere sempre prodotto e promosso il Made in Italy. E che ha rimarcato come sia importante «trattare questi temi con linguaggi diversi, capaci di arrivare a tutti, quindi imprenditori e consumatori». Presente in rappresentanza della Regione il consigliere Pd Paolo Calvano, che ha rimarcato come il tema della lotta alla contraffazione sia caro alle istituzioni.

Martedì 1 dicembre alla Sala Estense di Ferrara il Laboratorio Teknehub di Unife organizza il Seminario “Disabilità e sicurezza: garantire la protezione di tutti”

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Alla Sala estense il Laboratorio Teknehub di Unife organizza il Seminario “Disabilità e sicurezza: garantire la protezione di tutti”

Martedì 1 dicembre dalle ore 13.30 alle ore 18 presso la Sala Estense, (piazza Municipale), si terrà il Seminario “Disabilità e sicurezza: garantire la protezione di tutti. Gestire la sicurezza anche in presenza di utenti con disabilità fisiche o cognitive”, organizzato dal TekneHub, Laboratorio del Tecnopolo di Ferrara in coordinamento con il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, l’Università di Trieste, CERPA Italia onlus, la Fondazione Bambini e Autismo onlus, la Fondazione Down Friuli Venezia Giulia, il Gruppo Ottima Seniors, Lettura Agevolata Associazione onlus, Equality & Diversity di Unife, Istituzione Scolastica del Comune di Ferrara e il Consorzio Futuro in Ricerca
“Gli spazi in cui ogni giorno viviamo o lavoriamo dovrebbero essere progettati per essere accoglienti e accessibili a tutti – spiega Maddalena Coccagna, Architetto e Ricercatrice del TekneHub – La normativa italiana è tra le prime e le più complete in materia di accessibilità, tuttavia le regole esistenti trovano una limitata applicazione oppure vengono intese come standard anziché come prestazioni minime. Pertanto vengono ancora costruiti o ristrutturati edifici prestando scarsa attenzione alla presenza di utenti con difficoltà fisiche (anziani, bambini, disabili motori, sordi, ipovedenti, ecc) e spesso con nessun riguardo alle necessità delle persone con problemi cognitivi”.
Obiettivo principale del seminario è ribadire il diritto di tutti a vivere in ambienti sicuri ed accessibili, sottolineando la necessità delle persone di entrare in modo agevole negli edifici ed uscirne con altrettanta sicurezza. Dando per scontato che gli edifici pubblici e privati devono essere liberamente utilizzabili, è oggi necessario che la mobilità in quegli ambienti sia altrettanto chiara e sicura anche in caso di pericolo.
“La normativa antincendio è certamente un ottimo punto di partenza per pianificare strategie di intervento – prosegue Maddalena Coccagna – però esistono anche altre emergenze (ad esempio allagamenti, crolli o black‐out) che possono mettere in crisi un edificio e rendere per alcuni impossibile mettersi al sicuro, in quanto non in grado di accedere in autonomia a zone protette o di comprendere da soli il pericolo. Affollamenti, confusione, scarsa organizzazione o l’indisponibilità di alcuni accessi, percorsi o ascensori, sono elementi che possono limitare la capacità di esodo degli individui, trasformando anche un edificio accessibile in uno da cui, in caso di pericolo, non si può uscire. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, oltre a molte Associazioni e gruppi di ricerca, sono già in prima linea nell’affrontare il tema della pianificazione delle emergenze e nel proporre soluzioni idonee a garantire la sicurezza di tutti. È possibile fare molto di più attraverso una educazione diffusa, formando le persone che ogni giorno devono gestire strutture complesse o farsi carico della salute di altri. Questo seminario vuole dare spazio a coloro che ogni giorno sono costretti ad adattare le proprie esigenze di vita a spazi non rispettosi del loro benessere e sicurezza, diritti che dovrebbero essere invece garantiti a tutti”.
Per informazioni: formazioneth@unife.it

Tper

Venerdì 4 dicembre sciopero di 24 ore del personale delle autolinee Tper

da: ufficio stampa Tper

Per venerdì 4 dicembre, l’Organizzazione Sindacale USB LAVORO PRIVATO ha proclamato uno sciopero di 24 ore del personale del settore automobilistico aziendale Tper dei bacini di servizio di Bologna e Ferrara.
Queste le modalità per i servizi di bus Tper, nel rispetto delle fasce di garanzia previste:
Per il personale viaggiante dei servizi automobilistici e filoviari Tper dei bacini di servizio di Bologna e Ferrara (bus e corriere) lo sciopero si svolgerà dalle ore 8.30 alle ore 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio.
Negli orari di sciopero, i servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano non saranno garantiti.
Più precisamente per i mezzi urbani, suburbani ed extraurbani del bacino di Bologna saranno garantite solamente le corse dal capolinea centrale verso periferia, e viceversa, con orario di partenza fino alle ore 8.15 al mattino e fino alle ore 19.15 alla sera.
Durante lo sciopero, al call-center telefonico 051-290290 sarà garantita la presenza di un operatore fino alle ore 9 e dalle ore 16 al termine del servizio.
Per effetto dello sciopero, gli sportelli Tper di via San Donato 25, attivi per il rilascio di contrassegni per le aree regolamentate dal Piano Sosta, potranno essere chiusi o subire una riduzione dei servizi.
Per le linee urbane di Imola verranno garantite tutte le corse complete in partenza dalla stazione ferroviaria, o dall’autostazione, fino alle ore 8.20 al mattino e fino alle ore 19.20 alla sera.
Per i mezzi urbani di Ferrara, per quelli extraurbani e del servizio Taxibus saranno garantite solamente le corse dai capilinea periferici, centrali e intermedi con orario di partenza fino alle ore 8.15 al mattino e fino alle ore 19.15 alla sera.
L’Azienda adotterà ogni misura tecnico-organizzativa utile ad agevolare, al termine dello sciopero, un più celere ed integrale ripristino del servizio.
L’iniziativa di sciopero non coinvolge il personale viaggiante del settore ferroviario di Tper: pertanto, venerdì 4 dicembre il servizio dei treni Tper sarà regolarmente effettuato.

Domenica 29 novembre a Comacchio il ringraziamento dei pescatori

da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Domenica 29 novembre 2015 seconda giornata del ringraziamento dei pescatori a Comacchio

E’ in programma al santuario di S.Maria in aula regia a Comacchio domenica 29 novembre organizzata da Coldiretti Impresa Pesca Ferrara.
Anche i pescatori avranno la possibilità, domenica 29 novembre a Comacchio, presso il santuario di Santa Maria in Aula Regia, di celebrare la Giornata del Ringraziamento.
Organizzata per la seconda volta da Coldiretti Pesca, la Giornata dedicata ai pescatori ed alle loro famiglie, prevede la celebrazione della Santa Messa alle ore 11.00, a seguire, alle 12.00 la Benedizione delle Barche e dei Pescatori nella vicina darsena di Santa Maria.
Conclusione con il pranzo comunitario nei locali della Parrocchia.
“E’ un momento importante di riflessione sull’annata che si conclude – commenta il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli – ed occasione di incontro e ritrovo anche conviviale tra i pescatori e gli operatori del settore ittico, nel corso del quale ritrovare le motivazioni ed i valori di un’attività dura, spesso avara di soddisfazioni, soggetta come ormai tutti i settori, a norme e leggi complesse e contraddittorie. Vogliano dare opportunità di una giornata di serenità, dove incontrarsi e dove condividere anche con i nostri ospiti, ledifficoltà di ogni giorno e le prospettive per una crescita del settore, nel quale crediamo e stiamo investendo per essere a fianco degli operatori secondo le linee di azione di Coldiretti, a salvaguardia delle produzioni tipiche etradizionali, di origine certa da porre sul mercato in modo distintivo”.

La polizia provinciale e municipale di Bondeno contro la pesca di bracconaggio nel Bondenese

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Intervento della Polizia provinciale e della Polizia municipale Alto Ferrarese in territorio di Bondeno

La Polizia provinciale e municipale dell’Alto Ferrarese, presidio di Bondeno, hanno sanzionato la notte scorsa tre pescatori di frodo residenti nella vicina Romagna, per avere steso circa 200 metri di reti tipo tramaglio nel canale Pilastresi.
Con perfetta sincronia e un azzeccato appostamento, prima è stato individuato dagli agenti provinciali il furgone con il quale i tre sono giunti nel Bondenese a compiere azioni vietate dalla legge e poi, con il faro posto sull’auto, sono stati individuati dalla Polizia municipale mentre a bordo di una barca stavano navigando per salpare le reti poste in acqua.
Immediatamente sono stati liberati 200 chilogrammi di pesce catturato e di seguito è avvenuto il recupero delle reti, alcune delle quali chiudevano completamente tutto il tratto del corso d’acqua, con l’utilizzo di una seconda imbarcazione.
Operazione che ha consentito di liberare in acqua altri 800 chili di pesce, fra siluri, carpe, temoli russi e abramidi, con alcuni esemplari anche oltre i dieci chili di peso.
“Con questo intervento – commentano il sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini, e il presidente della Provincia, Tiziano Tagliani – è stata applicata per la prima volta la legge regionale introdotta nel luglio scorso, che consente il sequestro del furgone, destinato molto probabilmente alla confisca definitiva. Così – continuano i due amministratori – possiamo colpire più nel vivo chi infrange la legge”.
Oltre al furgone sono poi finiti sotto sequestro anche i 200 metri di rete ed entrambe le barche usate dai tre uomini.
“Un altro segnale importante nella lotta a questi predoni delle nostre acque – continua il Comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli – e ancora una volta un buon risultato ottenuto dalla collaborazione di più forze”.
Un ringraziamento, infine, è rivolto dal primo cittadino matildeo a volontari e agenti municipali, la cui azione anche notturna vuole essere un segnale chiaro rivolto ai bracconieri.

I Consorzi di Bonifica protagonisti nel masterplan per il Sud

da: ufficio stampa A.N.B.I.

A Cagliari Massimo Gargano: “Il nuovo masterplan per il Sud è una sfida fra territori in cui i Consorzi di Bonifica devono giocare un ruolo di leadership progettuale ed operativa”

“Auspichiamo che gli impegni assunti dalla politica sarda in merito alla nuova Legge Regionale sulla Bonifica si traducano in una nuova, positiva stagione per i Consorzi di bonifica dopo due pessime leggi di settore, che hanno impoverito la competitività della aziende agricole dell’Isola, complici anche i ripetuti commissariamenti degli enti consortili.”
E’ questa l’analisi di Massimo Gargano, Direttore Generale dell’ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), intervenuto a Cagliari al convegno sul Masterplan per il Sud, organizzato dall’ANBI Sardegna, cui sono intervenuti il Presidente del Consiglio Regionale, On.le Gianfranco Ganau, gli Assessori Elisabetta Falchi e Paolo Giovanni Maninchedda e, il Presidente della Commissione Agricoltura Sardegna, Luigi Lotto.
“Il mantra della carenza di finanziamenti è un alibi, che non regge più soprattutto nel momento, in cui l’Italia sta per restituire, all’Unione Europea, ingenti risorse assegnate e non spese. Le risorse economiche ci sono – prosegue Gargano – anche se sarà più impegnativo ottenerle e si dovrà operare sulla qualità della spesa: dal Piano di Sviluppo Rurale alla Legge di Stabilità, dal Fondo di Rotazione agli stanziamenti contro il rischio idrogeologico. Il masterplan per il Sud ne è ulteriore esempio: 95 miliardi da assegnare alle Regioni, che presenteranno progetti infrastrutturali strategici, definitivi ed esecutivi. E’ quindi necessario stimolare le scelte politiche ed accelerare le pratiche burocratiche, forti dei tanti progetti esecutivi, presentati dai Consorzi di bonifica anche in Sardegna. Il nuovo Masterplan per il Sud – conclude il Direttore Generale ANBI – si presenta come una sfida fra territori nel nome di quella cultura del fare, che permea i Consorzi di bonifica ed una cui recente testimonianza è il ruolo assunto nella diffusione e gestione dei Contratti di Fiume, nuovo strumento di gestione condivisa del territorio.”

Domani ad Argenta incontro a teatro promosso da Spi Cgil contro la violenza sulle donne

da: Ufficio Segreteria Spi Cgil Ferrara

Ad Argenta, sabato 28 novembre, dalle 10 alle 12 nella Sala Teatro Mercato (piazza Marconi) incontro del ciclo “Nessuno escluso. Tutti insieme contro la violenza sulle donne” ideato e curato da Barbara Pizzo. È prevista la lettura di brani di un dossier con testimonianze sulla violenza di genere, eseguita dagli studenti dell’Istituto di istruzione secondaria superiore locale, con l’accompagnamento musicale di Vincenzo Forlani e Mauro Pambianchi. Inoltre saranno proiettate foto provenienti dall’Archivio Udi – Biennale donna di Ferrara, ed è in programma una performance di “AZ Spazio Danza”. Interverranno Antonio Fiorentini (sindaco di Argenta), Samuela Pamini (assessore comunale alle Pari opportunità), Paola Castagnotto (presidente del Centro Donna Giustizia) Manuela Fantoni (segretaria provinciale Spi-Cgil Ferrara), Donata Giusti (coordinamento donne Slc-Cgil) e Liviana Zagagnoni (presidente provinciale dell’Udi).

Viaggio nell’opposto per irridere vizi e vezzi del potere

agguato all'incrocioUn romanzo degno del grande Jules Verne, pubblicato oggi per la prima volta in Italia, una riscoperta avventurosa e piacevole quella fatta dall’editore Marcos y Marcos con Lo strano manoscritto trovato in un cilindro di rame. Un gioiello. Paragonato anche ai Viaggi di Gulliver di Jonathan Swift per il sapere coniugare fantasia e satira in un’allegoria dell’Inghilterra e della Francia settecentesca nonché nell’animo umano e della sua vanità, Lo strano manoscritto è uno dei romanzi di James de Mille più noto in Inghilterra, pubblicato per la prima volta nel 1888 e recentemente rivalutato, riletto e rilanciato (ne ha parlato anche The Guardian, vedi).

Come Swift faceva il resoconto di viaggi presso strani popoli, imitando e parodiando lo stile delle avventure di quel periodo (si pensi al Robinson Crusoe di Daniel Defoe), e criticava la società e il comportamento umano del tempo, così de Mille trova ogni pretesto per irridere i meccanismi del potere, la politica, la pretesa razionalità dell’uomo, i valori della società, i vizi e i comportamenti dei suoi contemporanei, l’assurdità delle convenzioni sociali, l’irrazionalità della guerra, il ruolo della morte e dell’amore.

James de Mille

Tutto si presenta alla rovescia, in un crescendo di storie e suspense.

Siamo sul Falcon, un elegante veliero bloccato dalla bonaccia tra Madeira e le Canarie, dove Lord Featherstone e i suoi tre compagni di viaggio, il dottor Congreve, lo scienziato Oxanden e l’amico Malick, ingannano l’attesa facendo gareggiare barchette di carta nella calma piatta dell’oceano trasparente. Così giocherellando, s’imbattono in un misterioso cilindro metallico, incrostato di conchiglie, che contiene un manoscritto affidato al mare da Adam More, naufrago in una terra lontana e sconosciuta, oltre i confini del mondo.

Gli amici, a turno, leggono quelle incredibili pagine, increduli, meravigliati e stupefatti: passano tra vulcani minacciosi, attraversano ghiacci e arrivano a verdi baie, dove uomini strani vivono con una filosofia, valori e tradizioni tutte loro. Paiono accoglienti e gentili, ma odiano la luce, (sopravv)vivendo in caverne buie, tristi e spoglie, e considerano la povertà come un grande privilegio, la ricchezza e il potere una temibile maledizione, la morte una meta ambita e l’amore corrisposto un’autentica e terribile calamità. Tutto l’inverso di quello che abitualmente si crede, di quanto sente Adam More, rappresentante di un’altra specie.

Fortunatamente, accanto a lui si trova Almah, anch’essa straniera, giunta lì per caso, molto simile a quell’uomo venuto da lontano. Entrambi sono legati e uniti dall’amore per la vita e la luce e s’innamorano perdutamente l’un l’altra. Ciascuno è pronto a sacrificarsi per l’altro, se non fosse che morire, in quel paese di ombre, è la più bella cosa, il più alto onore che si possa tributare a qualsiasi essere vivente… e poi chi si ama, in quelle terre, deve separarsi, quella è la felicita più grande. Ma per loro, cosi diversi, come poter fuggire insieme?

Fra le varie avventure, fra una pausa e l’altra, i quattro amici discutono, cercano spesso spiegazioni realistiche di quanto emerge dal manoscritto: forse si tratta di popolazioni di origine semitica, dalla «spiritualità» sviluppata fino alle estreme conseguenze e questo spiegherebbe la scelta della povertà come distacco dai beni materiali e l’esaltazione della vita ultraterrena, tipica di molte religioni successive, per esempio il Buddismo o il Bramanesimo. Forse si tratta di altro. Idee, discussioni, riflessioni e congetture di uomini colti e razionali.

Fra supposizioni e citazioni di classici, come L’Edipo a Colono di Sofocle, la Germania di Tacito, Il Paradiso perduto di Milton, eccoci allora proiettati nel non senso, in un’atmosfera avventurosa che ci chiede pathos, in una storia che ci fa viaggiare lontano e perdere nell’immensità della ragione e del suo contrario, evadendo forzatamente dalla realtà. E cercando una chiave di lettura del diverso che spesso ci disorienta. Da leggere.

 

Residenza di James De Mille al 72 South Park Street, Halifax

Il Kohen si strinse le mani, sempre più smarrito. / «Non riesco a capire» disse. «Un pazzo può anche pensare di amare la vita e desiderare le ricchezze, ma quanto all’amore, nemmeno un pazzo potrebbe pensare al contraccambio, perché la natura stessa della passione d’amore è la più assoluta dedizione, che escludeva di per sé ogni contraccambio; di conseguenza, il sentimento che porta a desiderare il contraccambio non può essere amore. Non ho idea di cosa potrebbe essere, anzi, non ho mai sentito parlare di una cosa del genere, non è mai stata registrata negli annali. Cos’è l’amore? È il flusso ardente di tutto l’essere, il desiderio di un cuore umano di sperperare tutti i suoi tesori per un altro. L’amore è più dell’annullamento di sé; è dedizione e assoluta abnegazione. / L’amore dà tutto e non può assolutamente ricevere nulla in cambio. Un amore ricambiato vorrebbe dire egoismo, sarebbe una contraddizione. Quanto più si ama, tanto meno si desidera qualcosa in cambio». / «Cosa?» esclamai io. «Tra voi gli amanti non si sposano mai?» / «Amanti che si sposano? Assurdo!» / Il Kohen scosse la testa. / «Purtroppo a volte capita» disse «ed è una situazione, ovviamente, angosciante. Per il bene dei figli i genitori spesso rimangono insieme, ma in molti casi si separano. È davvero una terribile disgrazia quando marito e moglie si amano». (…)

Da Lo strano manoscritto trovato in un cilindro di rame, Marcos y Marcos, 2015, 332 p.

Oggi in Ariostea, Carlo Galli sui nemici della democrazia

Nell’ambito del quarto ciclo di incontri “La democrazia come problema”, oggi, venerdì 27 novembre alle ore 17 in Biblioteca Ariostea a Ferrara, Carlo Galli parlerà sul tema “I nemici della democrazia“, introdotto da Anna Quarzi.
Organizzati da l’Istituto Gramsci e l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, gli incontri partono dall’idea che un tempo la democrazia aveva nemici esterni, che l’attaccavano frontalmente, in nome di principi alternativi. Il pensiero reazionario cattolico, il tradizionalismo, il socialdarwinismo, il pensiero gerarchico, le varie forme di anti-individualismo e di anti-parlamentarismo, lo stesso marxismo, le ideologie totalitarie, sono alcuni esempi di questa ostilità esterna di principio. Oggi i nemici della democrazia (a parte alcuni fenomeni esterni come Isis) nascono dal suo interno, come sue immanenti contraddizioni. Sono le dinamiche anti-individualistiche a cui approda l’individualismo ideologico del neoliberismo; sono il trionfo del capitale e delle sue logiche, e la sconfitta del lavoro; sono l’indebolimento dei partiti, dei sindacati e del parlamento che sfociano in una società indistinta e disgregata guidata da un comando politico decisionista e plebiscitario; sono la colonizzazione dell’immaginario individuale e collettivo a opera dell’ideologia dominante, con radicale perdita dello spirito critico; sono il populismo aggressivo e l’apatia astensionistica; sono il terrorismo e le reazioni securitarie a esso.

A cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

La conferenza si tiene oggi venerdì 27 novembre 2015, alle ore 17.00, nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, in via delle Scienze 17, a Ferrara.

Leggi gli articoli correlati cliccando sul titolo:
Intervista a Giorgio Galli “Giorgio Galli: la democrazia ora è un guscio vuoto, il potere si esercita senza il controllo dei cittadini” di Bruno Vigilio Turra
La presentazione del ciclo di incontri “Che problema la democrazia!” di Federica Pezzoli
Il programma degli incontri “Tutti i problemi della democrazia” di Federica Pezzoli

Breve profilo di Carlo Galli (tratto da Wikipedia)
Carlo Galli (Modena, 7 dicembre 1950) è un politico, accademico e filosofo politico italiano, editorialista politico e deputato per il Partito Democratico. Nel 1972 si laurea in filosofia con Felice Battaglia, presso l’Università di Bologna, dove nel 1978 inizia la propria carriera accademica come assistente ordinario di Storia delle dottrine politiche. Dal 1983 al 1999 è professore associato di Storia del pensiero politico contemporaneo presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, e poi fino al 2003 è professore di Storia delle dottrine politiche e Preside della Facoltà di Scienze Politiche – sede di Forlì.[1] Dal 2004 è professore ordinario di Storia delle dottrine politiche presso il Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell’Università di Bologna.
Ha fatto parte, dal 1985 al 1990, della redazione della rivista «il Mulino», e dal 2006 al 2009 è stato membro della direzione. Nel 1987 è stato tra i fondatori della rivista «Filosofia Politica», della quale è direttore. Dal 2006 al 2012 è stato presidente del Consiglio editoriale della casa editrice il Mulino. Dal 2008 al 2012 è stato presidente della classe di Scienze Morali dell’Accademia delle Scienze di Bologna. È presidente, dal 2009, della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna. Ha ideato e dirige numerose collane scientifiche presso editori come il Mulino e Laterza. Ha partecipato a numerosi convegni e seminari presso diverse Università europee, statunitensi e sudamericane. Ha diretto l’Enciclopedia del pensiero politico (Roma – Bari, Laterza, 2000, II ed. 2005). Collabora con diversi periodici culturali e politici, ed è editorialista politico per alcuni dei più importanti quotidiani nazionali.

Tutti felici e contenti

tiziano-terzani
Tiziano Terzani

Oggi l’economia è fatta, per costringere tanta gente, a lavorare a ritmi spaventosi per produrre delle cose per lo più inutili, che altri lavorano a ritmi spaventosi, per poter comprare, perché questo è ciò che da soldi alle società multinazionali, alle grandi aziende, ma non dà felicità alla gente. Io trovo che c’è una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola felice, ed è contento, accontentarsi, uno che si accontenta è un uomo felice. (Tiziano Terzani)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Auguri James Marshall

Sbattiamocene bellamente di tutto anche oggi che tanto abbiamo un motivo validissimo.
Perché oggi, nel 1942, nasceva Jimi Hendrix, anzi James MARSHALL Hendrix.
Che altro poteva fare uno con Marshall come secondo nome?
Ovvio, benedire l’umanità col feedback.
La figura di Hendrix è una delle più universali ma anche equivocate della storia della musica.
Amato anche da chi non bazzica blues e r’n’r, oggetto di un culto a volte imbarazzante e purtroppo per lui (e anche per noi) congelato in questo status di santone e santino della chitarra.
Oggi però vorrei ricordarlo in un altro modo.
Ammetto di aver ricevuto la mia vocazione di smanazzachitarre grazie a lui, durante una noiosissima ora di matematica in prima superiore.
Così noiosa che quasi mi apparve Lui, Jimi in persona dicendomi una roba tipo: hey ciccio dai suona la chitarra.
Potere di Hendrix o potere della noia?
Boh, chi lo sa.

Brano: “Room Full Of Mirrors  di Jimi Hendrix” Album: “First Rays Of The New Rising Sun” del 1997
Brano: “Room Full Of Mirrors di Jimi Hendrix”
Album: “First Rays Of The New Rising Sun” del 1997

Forse della noia perché il povero Jimi di potere sembra averne poco ormai.
Se ne avesse avrebbe fatto piazza pulita da tempo, provvedendo a incenerire tutti quelli che lo ricordano esclusivamente come manico-della-chitarra.
Io, dicevo prima, lo vorrei ricordare in un altro modo.
Sarei pazzo a mettere in dubbio la sua enorme, gigantesca grandezza come chitarrista.
Ma lotto da una vita per dare la stessa luce anche alla sua enorme, gigantesca grandezza come autore di canzoni.
Jimi è stato l’esatto contrario del manico-della-chitarra.
Tutta la sua abilità sullo strumento e tutto il suo cuore li metteva al servizio del pezzo, non di inutili baracconate da guitar wanker.
A dimostrazione di questo c’è un fatto assoluto: non ha mai scazzato una cover.
Può sembrare apparentemente stupido l’utilizzo delle cover per valutare quanto si è bravi a a scrivere canzoni.
Però se persino una massima autorità – più o meno universalmente riconosciuta – come Bob Dylan ha ammesso di preferire la versione Hendrix della sua (!) All Along The Watchtower vorrà pur dire qualcosa, no?
Comunque lasciando in pace il vecchio Bobby D. a mio avviso basta far girare uno album a caso dell’Experience per capire davvero chi è stato Hendrix.
Dei pezzi come Love or Confusion, 1983 – potremmo citare titoli per delle ore – non escono a chiunque.
Poi sì, quando si buttava su un assolo ciao a tutti.
Ma quegli assoli doveva cacciarli su una base solida e questa base solida era un corpus di canzoni perfette figlie del loro tempo quanto di un orecchio costantemente teso al futuro.
Un orecchio completamente libero da preconcetti e dedito a una sola cosa, le possibilità dei suoni nella loro totalità.
E per totalità intendo anche il rumore.
In questo senso Hendrix è stato un bluesman degli anni ’20/’30 con un muro di Marshall dietro.
E per quanto mi riguarda anche un protopunkone vero.
Uno che ha reso possibili cose come i Blue Cheer e i Sonic Youth non può essere la bandiera di quella gente che legge le riviste di chitarre.
Hendrix è roba per i fan dei Flipper.
Quindi oggi, per onorare questo Jimi un po’ meno considerato, mi sembra giusto fargli gli auguri con una versione abbastanza oscura di quello che secondo me è uno dei suoi pezzi migliori.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

radio@radiostrike.info
www.radiostrike.org

Sabato 28 Novembre presso Spazio D’Arte L’Altrove di Ferrara omaggio alla Metafisica con l’inaugurazione della mostra “L’introspezione, il tempo, l’armonia”

da: organizzatori

Nell’ambito ed a conclusione del 3° FESTIVAL DELLE ARTI dell’anno 2015 lo Spazio d’arte L’Altrove e l’Associazione culturale Olimpia Morata presentano alla città una bellissima ed interessante esposizione in cui due artisti, veneti, CARMINE TISBO e FRANCO BENNATO, non si confrontano ma si uniscono in un discorso di cui L’INTROSPEZIONE è forse la prima chiave di lettura.
Una Mostra particolare…un bel connubio tra pittura e scultura!!! in cui il Silenzio e il Tempo entrano in contatto con l’anima creatrice dell’artista….
Nel momento in cui Ferrara rende omaggio alla Metafisica di De Chirico, non potevamo non accogliere due artisti che quella meravigliosa lezione stanno proseguendo con la loro ricerca. Un percorso che vede il loro cammino andare nella stessa direzione, cogliendo dentro di sè l’ispirazione e le tematiche di cui tutti hanno necessità in questa nostra società problematica.
Ora che il Caos e l’intolleranza rendono l’uomo indifferente all’uomo, ritrovare in se stessi i valori che fanno della Vita qualcosa di degno, vuol dire tornare al denominatore comune dell’Umanità intera. L’Arte dimostra di essere sempre un passo avanti sulla via di questa Umanità allo sbando…..
Per tutto questo sarà interessante incontrare e parlarne con gli artisti non solo nel momento inaugurale, ma anche nell’incontro che si terrà il 9 dicembre prossimo, alle ore 17.30, per sentire direttamente da loro questo percorso.Ricerca artistica che sfocerà nella creazione di un vero e proprio MANIFESTO DELL’ARTE ANIMISTA , perchè diretta all’interno dell’Uomo alla sua Anima o Spirito o Inconscio che dir si voglia…a ciò che fa dell’Uomo un Uomo , pieno di pensieri, emozioni e misteri …infiniti e diversi per ognuno.. “L’opera d’Arte e’ il percorso che fa un pensiero, un sentimento, un’emozione, quando sceglie le sembianze di cui vestirsi e attraverso le quali manifestarsi. Ammantato di parole non dette ma soltanto velatamente sussurrate, nel gioco dei sensi, il frutto della mente, del cuore, della creativita’ si stacca dalla mano, dal pennello, dallo scalpello, dagli strumenti che l’hanno forgiato, per diventare opera d’Arte, per iniziare a presentare il proprio esistere al mondo…..
L’opera d’Arte diviene …, mezzo per trasmettere, per raccontare, per rivelare, una sferzata di energia per l’artista che la crea e per colui che, ammirandola, ne legge innumerevoli significati…”
Questo è il pensiero di base dei due artisti, mossi dal sentimento e dallo spirito che li sospinge lungo un cammino di ricerca interiore e artistica, affiancati e vicini…l’Arte che porta ad una “conoscenza dell’interiorità” poichè “, per loro, “La mente deve essere consapevole dell’Anima” e non ne può assolutamente prescindere.
Discorso interessante e su cui ognuno di noi dovrebbe riflettere e trovare risposte per la propria vita.
La mostra proseguirà fino al 13 dicembre 2015.

Domenica 29 novembre seconda giornata di Serie B di Tchoukball: i tchoukers ferraresi in trasferta a Empoli

da: Ufficio Stampa Ferrara Tchoukball

Per la seconda giornata del Campionato Italiano di Serie B, domenica 29 novembre il Ferrara Tchoukball andrà in trasferta a Empoli.
Il debutto di due settimane fa ha confermato che le due giovani squadre ferraresi possono giocare un ruolo di primo piano nel girone che unisce Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Umbria. Nel confronto con Lendinara ed Este entrambe hanno ottenuto due vittorie a testa, soccombendo solamente ai Dragons di Lendinara, quarti nella passata stagione e favoriti per l’accesso ai play off promozione. In particolare gli Afternuts (nella foto) tutti nati nel 2000, hanno ceduto solo di tre punti nel rush finale rimanendo in partita per tutto il match.
I Wildnuts, squadra totalmente rinnovata con molti debuttanti (tutti al disotto dei diciotto anni), pur pagando lo scotto dell’inesperienza hanno raccolto in ogni caso due vittorie.
Per tutti i giovani tchoukers ferraresi il buon inizio permette di guardare al futuro in chiave di esperienza per realizzare pienamente le indubbie potenzialità presenti fra giocatori e giocatrici della rosa dei due team.
A Empoli si presenta un altro tassello nel mosaico della stagione: ad attendere gli estensi le due squadre di casa e la neonata società di Perugia.
I più esperti e favoriti dal pronostico sono certamente i padroni di casa Red Wallers che nella prima giornata hanno fatto bottino pieno nelle partite con le squadre di Forlì e Bologna. A seguire gli altri toscani Blue Wallers con due vittorie e gli N’Grifati di Perugia con una.
Un banco di prova interessante per il gruppo che rappresenta il futuro del Ferrara Tchoukball.
Il pullman con giocatori e tifosi porterà l’entusiasmo del Ferrara Tchoukball a vivere una bella giornata a Empoli, la capitale toscana del Tchoukball.
Nove partite nel programma, col seguente calendario:
9.30 Blue Wallers Empoli – Ravenna SS Redentore
10.30 Red Wallers Empoli – Ferrara Afternuts
11.30 Perugia N’Grifati – Ferrara Wildnuts
12.30 Red Wallers Empoli – Ravenna SS Redentore
13.30 Perugia N’Grifati – Ferrara Afternuts
14.30 Blue Wallers Empoli – Ferrara Wildnuts
15.30 Perugia N’Grifati – Ravenna SS Redentore
16.30 Blue Wallers Empoli – Ferrara Afternuts
17.30 Red Wallers Empoli – Ferrara Wildnuts

Lunedì 30 novembre a Casa Cini di Ferrara incontro-dibattito su “Misericordia e Giustizia”

da: organizzatori

L’istituto della “messa alla prova per adulti”
Il 17 maggio 2014 è entrata in vigore la Legge 14 aprile 2014 n. 64 nominata “Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio. Disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili”.
Il Capo II della Legge ha introdotto la sospensione del procedimento con “messa alla prova”, istituto che nel nostro Paese esisteva già da tempo per i minori (D.P.R. n. 448/1988) ma che, con la legge del 2014, è stato per la prima volta definito anche a beneficio di imputati maggiorenni.
La misura si applica alle persone accusate di reati minori (ossia reati per i quali è prevista una pena detentiva di massimo quattro anni), le quali potranno chiedere la sospensione del procedimento penale a loro carico al fine di essere affidati all’Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE) per lo svolgimento di una serie di attività di pubblica utilità, l’attuazione di condotte riparative delle conseguenze dannose del reato, il risarcimento del danno cagionato e, laddove possibile, la mediazione con la vittima.
L’applicazione della misura è stata resa possibile dall’approvazione del Decreto del Ministero della Giustizia n. 88 dell’8 giugno 2015, entrato in vigore lo scorso luglio.
La “messa alla prova” nel ferrarese
Il 13 luglio 2015 è stato approvato un Protocollo per lo svolgimento della messa alla prova tra il Presidente del Tribunale di Ferrara e l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna (UEPE) di Bologna.
Dallo scorso maggio, il Centro Servizi per il Volontariato (Agire Sociale) di Ferrara promuove l’adesione di enti non profit disponibili ad accogliere come volontari persone che beneficiano dell’istituto della messa alla prova. Le manifestazioni di disponibilità possono essere realizzate compilando una scheda richiedibile presso Agire Sociale da inviare alla Camera Penale di Ferrara nonché all’UEPE di Bologna.
E’ stata inoltre stabilita una Convenzione tra Tribunale di Ferrara e Comune per la messa a disposizione delle aree dell’amministrazione comunale quali luoghi in cui sarà possibile, per gli imputati ammessi al Programma dal Tribunale, realizzare le attività di pubblica utilità in attuazione della “messa alla prova”.
La proposta di Rinascita Cristiana
Viviamo un’epoca segnata da un profondo senso di insicurezza delle persone, espresso dagli stati d’animo che si manifestano nelle città italiane.
La cronaca quotidiana mostra (alle volte esacerbandola involontariamente) la sensazione di una criminalità diffusa ed impunita.
D’altro canto è da tempo noto il problema del sovraffollamento carcerario (più volte censurato da sentenze emesse della Corte Europea dei Diritti Umani contro il nostro Paese), mentre il fenomeno della recidiva appare ben lungi dall’essere superato.
In questo contesto risultiamo tutti perdenti: le vittime, le quali spesso non sentono di aver ottenuto giustizia; i cittadini, che avvertono una forte insicurezza e perdono sempre più la fiducia nell’effettività della giustizia; gli operatori del sistema della giustizia, i quali cercano di far fronte con poche risorse a problematiche complesse senza poter constatare i risultati deflattivi dei reati che auspicherebbero; le persone che commettono reati, le quali non vedono prospettive di reinserimento sociale e tendono perciò a tornare a delinquere.
La giustizia riparativa non può essere intesa come panacea di tutti i mali.
Essa però rappresenta una prospettiva nuova, capace di centrare i meccanismi di giustizia sul primato della persona e della comunità.
La persona in questione è il reo, il quale viene chiamato a un percorso di ripensamento del proprio comportamento nel quale, attraverso il proprio impegno, tornare a legarsi alla società.
La persona in questione è soprattutto la vittima, la quale può vedere riconosciuto dal reo la gravità del danno che ha arrecato, ottenendo laddove possibile da questi le scuse e constatare che, dal male prodotto, possa nascere un percorso di reinserimento sociale che annulli le possibilità di reiterazione del reato.
La comunità stessa può beneficiare delle attività di ravvedimento del reo il quale, senza uscire dalla società, torna a stringere legami di collaborazione con essa (anche con l’aiuto degli enti non profit), potendo guardare con più fiducia al futuro.
Nell’anno del Giubileo della Misericordia, tenuto conto anche delle importanti riflessioni espresse da Papa Francesco nella Bolla di Indizione “Misericordiae Vultus” a proposito del rapporto tra misericordia e giustizia, i gruppi ferraresi di Rinascita Cristiana (organizzazione che in questi anni sta ponendo grande attenzione ai temi della città) intendono promuovere un momento di dialogo e sensibilizzazione pubblica sul tema della “messa alla prova” come strumento di giustizia riparativa.
Per questo, come membri locali dell’associazione, auspichiamo di poter interloquire con i soggetti istituzionali (a cominciare dal Tribunale cittadino e dal Comune) e non istituzionali (Agire Sociale), al fine di organizzare un’incontro pubblico che possa avvicinare la cittadinanza a questo tema, contribuendo alla sua diffusione e al successo del modello di giustizia che propone.

Lunedì 30 novembre Focus ultras nel Laboratorio di Studi Urbani

da: organizzatori

La trasformazione delle curve dagli anni ’80 ad oggi. Questo il focus dell’incontro organizzato dal Laboratorio di Studi Urbani che si terrà lunedì 30 novembre alle ore 19.00 presso il Centro La Resistenza (via Resistenza 34 – Ferrara). La discussione percorrerà i cambiamenti avvenuti all’interno del fenomeno ultras attraverso testimonianze dirette e analisi antropologiche, narrative e mediatiche. Parteciperanno all’incontro l’antropologo Giuseppe Scandurra dell’Università di Ferrara, il giornalista Leonardo Tancredi della testata “Piazza Grande” e un rappresentante della tifoseria spallina Marcello Micai (Curva Ovest 8 settembre).
L’incontro vedrà inoltre la presenza degli autori del romanzo no-fiction “Gruppo d’Azione”, Filippo Landini e Alessandro Casolari (uno dei fondatori del Gruppo d’Azione). Il libro narra le vicende di giovani ultrà spallini, dal loro esordio nell’autunno dell’86 allo scioglimento nel giugno del ’92. Una testimonianza diretta non solo di vicende legate allo stadio ma anche e soprattutto di episodi di vita di una generazione e nello specifico di una banda urbana.
Per chi è interessato saranno disponibili copie del libro “Gruppo d’Azione”.

Al Museo del Risorgimento e della Resistenza prosegue il Ciclo di seminari su Alceste

da: organizzatori

Dopo il primo incontro di lunedì 23 novembre, prosegue il ciclo di Seminari di approfondimento con Eugenio Bolognesi, autore del romanzo “Alceste: una storia d’amore ferrarese. Giorgio de Chirico e Antonia Bolognesi” (Maretti editore, con il patrocinio della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, insginto della enzione d).
I prossimi due appuntamenti della settimana con Alceste sono in programma domani, venerdì 27 novembre alle ore 17, e domenica 29 novembre alle ore 11.30, sempre al Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara (Corso Ercole I d’Este, 19 – ingresso gratuito).
L’autore, Eugenio Bolognesi, è pronipote di Antonia Bolognesi, che fu Musa dichiarata del Grande Metafisico durante il suo periodo trascorso a Ferrara (1917-1919) e da cui egli stesso trasse ispirazione per uno dei sui quadri più famosi, “Le Muse inquietanti”, uno dei quadri contenuti nella mostra attualmente in corso a Palazzo dei Diamanti (fino al 28 febbraio 2016).
La vicenda intima della famiglia Bolognesi nella figura di Antonia (la mitologica Alceste, la moglie ideale) viene infatti trattata dall’autore con squisita sensibilità al fine proprio di lasciare la parola a de Chirico e far emergere il valore intrinseco delle lettere.
“Alceste: una storia d’amore ferrarese” include, oltre ai testi di Fabio Benzi, Eugenio Bolognesi, Victoria Noel Johnson, Paolo Picozza, la trascrizione integrale di 125 documenti, 104 lettere e cartoline di Giorgio de Chirico indirizzate ad Antonia Bolognesi, numerose fotografie d’epoca e copie anastatiche dei manoscritti.
Il ciclo di incontri proseguirà fino a metà dicembre (prossimo appuntamento venerdì 4 dicembre alle ore 17).
Informazioni
Museo del Risorgimento e della Resistenza
Corso Ercole I d’Este 19, Ferrara, tel. 0532 244949

movimento5stelle

Dichiarazione di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità

Da: Ufficio Stampa M5S Emilia-Romagna

La Sanità, e penso di rappresentare il pensiero diffuso nel mio Movimento politico, deve rimanere pubblica per quanto attiene alle strutture fondamentali, perché solo questo sistema, basato sulla fiscalità generale, può garantire i servizi essenziali così come sancito dalla nostra Costituzione. Carta Costituzionale che non può essere in nessun modo oggetto di interpretazione, ma solo di una sua rigorosa applicazione. Per questo, in merito al convegno organizzato dall’associazione “Attiva Ferrara” in programma per domani sera, vorrei sottolineare che la mia partecipazione (anche in veste di vicepresidente della Commissione Sanità dell’Assemblea Legislativa) si basa proprio sul voler sottolineare con forza la natura pubblica del nostro sistema sanitario che, come ho avuto modo più volte di chiedere, necessita di maggiori investimenti pubblici sia a livello locale che nazionale. Come per esempio un piano straordinario di assunzione che riguardi sia il personale medico che quello sanitario. I privati, il privato, non possono in nessun modo sostituirsi a questo compito che resta, prima di tutto, un dovere da parte di chi amministra la nostra sanità.

Sabato 28 novembre alla Sala della Musica di Ferrara lettura dei racconti esordienti dell’antologia “Giallo Piccante”

da: Associazione Lauretana

Un’altra iniziativa patrocinata dal Comune di Ferrara, organizzata e promossa dall’Associazione Culturale Lauretana che questa volta ha l’onore e il piacere di presentare l’uscita dell’antologia curata da Antonio Di Bartolomeo, dall’eloquente titolo “Giallo Piccante”, pubblicata dalla casa editrice ferrarese, Este Edition.
Frutto dell’impegno degli allievi del corso di Scrittura Creativa tenuto all’Università Popolare di Ferrara nel 2015,costituisce un importante risultato, tanto più in quanto la maggior parte degli autori sono esordienti, capaci nondimeno di cimentarsi nella forma del racconto con grande entusiasmo e compartecipazione.
Gli autori leggeranno i loro brani sabato pomeriggio 28 novembre alle ore 17,30 presso la Sala della Musica del Comune di Ferrara, in Via Boccaleone 19.
Tutta la cittadinanza è invitata.

Coldiretti: l’accordo sul latte come prima risposta agli allevatori italiani

da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

“Un primo risultato concreto della nostra mobilitazione che ha coinvolto decine di migliaia di allevatori con presidi nelle industrie e nei supermercati dove abbiamo trovato il sostegno convinto dei cittadini nella difesa del latte, delle stalle e delle nostre campagne”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare l’intesa raggiunta con la multinazionale Lactalis sul prezzo del latte alla stalla che prevede in tutto il Nord per il prossimo trimestre un aumento di 2,1 centesimi al quale vanno aggiunti il centesimo garantito dal Ministero delle Politiche Agricole con aiuti straordinari dell’Unione Europea ma anche le risorse che le regioni lattiere direttamente interessate possono mettere a disposizione se vorranno sostenere gli allevatori delle loro realtà territoriali. Secondo l’ufficio studi della Coldiretti tra effetti diretti ed indiretti sul mercato nazionale del latte l’accordo porterà almeno 340 milioni di euro su base annua in più nelle stalle italiane, se ci sarà responsabilmente un allineamento di tutti i soggetti industriali presenti sul territorio nazionale. E’ una boccata di ossigeno alle imprese che si trovano in un grave momento di difficoltà ma – conclude Moncalvo – la battaglia della Coldiretti continua nelle sedi istituzionali per arrivare al più presto alla corretta identificazione dei prodotti che usano latte italiano con l’indicazione in etichetta, che impedisca di spacciare come Made in Italy il prodotto importato.

logo-comune-ferrara

Il Sindaco di Ferrara Tagliani al nuovo Direttore della CNA Diego Benatti

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

I complimenti e gli auguri del Sindaco Tagliani al nuovo Direttore della CNA e il suo saluto a Corradino Merli

“A Diego Benatti, nuovo direttore della Cna, giungano i miei più sinceri complimenti per la nomina: una responsabilità che saprà sicuramente assolvere con responsabilità ed impegno. Nell’augurargli buon lavoro confido nella continuità di una fattiva collaborazione tra CNA e amministrazione comunale per la definizione dei progetti che delineeranno la Ferrara di oggi e del futuro. Abbiamo davanti un periodo denso di sfide, anche legate al contesto economico non facile in cui si trovano le nostre imprese. L’obiettivo comune è quello di lavorare assieme per sostenere lo sviluppo economico del nostro territorio, coniugando una qualità economica che rimetta al centro gli interessi delle imprese e degli imprenditori.
A Corradino Merli, in occasione della conclusione del suo incarico, desidero inviare i miei ringraziamenti per la collaborazione e il modo franco e corretto con il quale ha condotto i suoi rapporti con le Istituzioni”

Sabato 28 novembre al Jazz Club Ferrara “Eumir Deodato Europa Xpress” in concerto

da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 28 novembre al Jazz Club Ferrara è di scena l’energia vulcanica ed il funk a briglia sciolta dell’Eumir Deodato Europa Xpress. A fianco dell’osannato tastierista brasiliano troviamo Piero Odorici ai sassofoni, Daniele Santimone alla chitarra, Pier Mingotti al contrabbasso e Stefano Paolini alla batteria.

Sabato 28 novembre (ore 21.30) al Jazz Club Ferrara è di scena il vulcanico Europa Xpress guidato dall’eclettico genio di Eumir Deodato. Produttore, arrangiatore, compositore e tastierista, Deodato (Rio De Janeiro, 1942) può vantare una carriera ai vertici del mondo della musica americana.
A soli diciassette anni suona e arrangia per Antonio Carlos Jobim, Elis Regina e Milton Nascimento, tanto da essere incluso tra i protagonisti della bossa nova.
Durante la dittatura si trasferisce nella Grande Mela (1968) dove incontra, in primis, Creed Taylor. Il celebre produttore, riconosciute le indiscutibili qualità del giovane Deodato, lo ingaggia come arrangiatore per la CTI, etichetta specializzata in cross-over, genere attraverso cui jazz e bossa si fondono risultando fruibili ai più grazie a sonorità accattivanti e originali. Contemporaneamente contribuisce ad autentiche chicche discografiche di artisti quali Wes Montgomery, George Benson, Astrud Gilberto, Paul Desmond, Frank Sinatra e Aretha Franklin.
È del 1973 “Prelude” (CTI Records), album leggendario che include la memorabile versione funk del “Così parlò Zarathustra” di Richard Strauss e che vede il tastierista affiancato da John Tropea, Ron Carter, Stanley Clarke e Billy Cobham con cui si aggiudica il primo Grammy Award.
Da allora, Deodato continua incrollabile a fare musica che travolge con oltre cinquecento album all’attivo di artisti tra i più diversi (dai Kool & The Gang a Böjrk), miglialia di copie vendute e un fitto bagaglio di tournée in tutto il mondo. Quando approda nel Belpaese, si avvale di jazzisti capaci di esaltare non solo il suono inconfondibile e affascinante del suo piano Fender, ma di ricreare anche quella sinergia indispensabile alla riuscita di performance indimenticabili. In occasione di questo tour lo troviamo affiancato da Piero Odorici ai sassofoni, Daniele Santimone alla chitarra, Pier Mingotti al contrabbasso e Stefano Paolini alla batteria.
INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena 333 5077059 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.
DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.
COSTI E ORARI
Intero: 25 euro
Ridotto: 20 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al wine bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera Akkademica, per i possessori di un abbonamento annuale Tper)
Intero + Tessera Endas: 30 euro
Ridotto + Tessera Endas: 25 euro
NB Non si accettano pagamenti POS
Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00
DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

Artigianato, la ripresa passa dall’innovazione e dall’internazionalizzazione

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Oggi la ‘Giornata dell’artigianato in Emilia-Romagna’, appuntamento di approfondimento sul settore e sulle sue prospettive promosso da Regione, Commissione Regionale Artigianato, Cna e Confartigianato. L’assessore Palma Costi: “In miglioramento l’andamento per le aziende artigiane che investono. E questo dimostra che hanno ben compreso le linee direttrici di sviluppo del futuro”

La crisi ha colpito duro le imprese artigiane dell’Emilia Romagna. Hanno retto meglio l’urto soprattutto quelle che hanno puntato sull’internazionalizzazione dei mercati e l’innovazione ma sullo sfondo rimane, per il presente e per il futuro, la difficoltà ad accedere al credito. È questo in sintesi quanto emerso durante i lavori della “Giornata regionale dell’artigianato” – promossa da Regione, Commissione Regionale Artigianato, Cna e Confartigianato dell’Emilia-Romagna – che si è svolta oggi a Bologna.
In Emilia-Romagna delle oltre 400 mila imprese presenti, oltre il 30% fa parte del settore artigiano: sono 132.350 le imprese artigiane attive (il 32,1% del totale) con oltre 305.500 addetti (17,2% del totale). Di queste Il 15,5% sono imprese femminili, il 10,3% imprese giovanili e il 18,3% straniere. Dal 2009 al 2014 il saldo è negativo (-9.596 imprese) con 63.920 imprese cessate e 54.324 nuove nate.
La ripresa dell’artigianato in termini di fatturato è più decisa nelle province di Modena (+7,8%), Parma (+3,1%). Forlì-Cesena (+2,7%), Piacenza (+2,5%), Rimini (+0,4%). In negativo Ferrara (-11%), Ravenna (-8,1%), Reggio Emilia (-4,4%). Stabili i fatturati a Bologna (-0,04%). Le imprese artigiane con contratto di rete nel periodo 2008-2014 hanno incrementato l’occupazione dell’8 per cento.
«Dopo un momento di impasse i dati indicano – ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi – che l’andamento per le aziende artigiane è in miglioramento, e soprattutto che le imprese artigiane investono nonostante l’accesso al credito non sia semplice per le piccole e medie imprese. E questo dimostra che hanno ben compreso le linee direttrici di sviluppo del futuro».
Poi l’assessore Costi ha aggiunto che l’Emilia Romagna «è una regione artigiana, e sull’artigianato ha fondato parte del suo comparto produttivo. E’ un tratto saliente, distintivo della nostra economia e dei nostri prodotti. Un marchio intangibile ma allo stesso tempo indelebile. Il saper fare, tipico del lavoro artigiano, è fondamentale non solo per la qualità ma anche per la crescita della competitività delle imprese. Proprio per questo sia nel programma di mandato del presidente Stefano Bonaccini sia nel ‘Patto per il lavoro’ è riconosciuta una centralità nell’artigianato con l’obiettivo di creare nuova e buona occupazione e far nascere nuove imprese. La Regione sarà impegnata a sostenere la sfida per il futuro dell’artigianato emiliano romagnolo, attraverso la scuola e la formazione professionale, attraverso il sostegno alla ricerca industriale e alle forme di creatività che dovranno essere interdisciplinari e contagiare le imprese che dovranno farsi contaminare. Attraverso, infine, l’accompagnamento all’internazionalizzazione e il sostegno all’accesso al credito prioritariamente con forme di garanzia».
Negli ultimi anni le imprese artigiane hanno partecipato in larga misura ai bandi della Regione rappresentando, infatti, quasi il 25% delle imprese beneficiarie totali.
Rispetto ai fondi di garanzia e ai fondi rotativi le imprese artigiane risultano beneficiare per oltre il 50% degli stanziamenti con un numero di imprese partecipanti pari al 75% di quelle totali. Anche nelle misure per la ricerca assorbono quasi il 15% delle risorse e rappresentano il 13,7% delle imprese finanziate. Sull’internazionalizzazione sono presenti attraverso i loro consorzi ma anche direttamente nelle partecipazioni fieristiche assorbendo dal 10 al 25 per cento delle risorse annuali: nei progetti promozionali di sistema dove grazie all’azione delle associazioni la loro partecipazione è pari al 50% delle iniziative promosse. Nel 2015, nell’ambito dell’ICT, le imprese artigiane che hanno partecipato al bando superano il 20% del totale. Infine le aziende artigiane hanno mostrato un grande protagonismo anche nei progetti di espansione produttiva nelle aree del sisma dove il 38% delle imprese finanziate è rappresentato proprio da imprese artigiane.

“Grecia vs Germania”, approfondimenti cinematografici della decima serata

da: Feedback Cinema

Si segnala con un po’ d’anticipo che l’ultimo incontro della rassegna “Grecia vs Germania” in programma martedì 1 dicembre presso la Vigor è stato posticipato a venerdì 4 dicembre

Venerdì 4 dicembre, alle ore 21, presso la Videoteca-Biblioteca Vigor di Ferrara, si conclude il ciclo “Grecia vs Germania”, l’annuale ciclo di approfondimenti cinematografici curati dall’Associazione Feedback, che quest’anno ha registrato un notevole aumento delle presenze. Con “Néo kýma – la rivoluzione greca (al cinema)” saremo connessi direttamente col centro di Atene, in collegamento Skype con Maria Giovanna Vagenas, una delle massime esperte di cinema greco contemporaneo. Curatrice di punta del festival Viennale e di altri importanti festival europei come il FID di Marsiglia, Vagenas ci condurrà, partendo da una visione disincantata del fenomeno Lanthimos, in un excursus unico sulla Grecia contemporanea, con materiali inediti, raccolti personalmente in tanti anni di lavoro sul campo.
Maria Giovanna Vagenas è nata a Genova, di origine greca, ha studiato Filosofia (Genova), in seguito Letteratura comparata (Vienna). Dopo avere lavorato come lettrice all’Università di Vienna, si è specializzata in Cinema con un Master II alla Sorbona (Parigi). Pubblicazioni universitarie presso la Presse de la Sorbonne Nouvelle, redattrice di Schermaglie.it, collaboratrice del quotidiano South China Morning Post (Hong Kong). Ha collaborato a vari festival di cinema fra cui il FID di Marseille e dal 2007 fino ad oggi alla Viennale.

Nella seduta del Consiglio Comunale di Comacchio di domenica 29 novembre si parlerà di patologie invalidanti, si richiede ai presenti di non usare profumazioni personali

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Nella prossima seduta del Consiglio Comunale, convocata per domenica 29 novembre p.v., alle ore 10.30 sarà affrontato, quale primo punto all’ordine del giorno, la proposta di riconoscimento della fibromialgia, dell’encefalite mialgica benigna e della sensibilità chimica multipla, quali patologie invalidanti. Si chiede cortesemente a coloro che intendono assistere alla seduta direttamente dall’aula consiliare, di NON usare profumazioni personali, come da richiesta di un relatore. Saranno presenti anche i medici specialisti della disciplina. La seduta proseguirà poi con la trattazione di tutti gli altri argomenti all’ordine del giorno, consultabili nell’allegata convocazione, tra i quali la presentazione dello schema del bilancio di previsione 2016/2018. Si ricorda che la seduta consiliare potrà essere seguita, come di consueto, anche in diretta streaming sul sito comunale (www.comune.comacchio.fe.it >EVENTI LIVE).