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Mese: Maggio 2015

Il territorio dei cittadini nella Conferenza di pianificazione per il nuovo P.S.C.

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Si concluderà domani, martedì 26 maggio 2015, l’ultimo confronto con gli Enti, frutto di un costruttivo percorso condiviso all’interno della Conferenza di pianificazione per la stesura del nuovo P.S.C.
Il recente incontro con le associazioni di categoria ha consentito di approfondire numerose tematiche, nonchè gli esiti delle attività svolte in questi mesi nell’ambito del percorso partecipativo, condotto dalle Università Iuav di Venezia e dal Dipartimento di Architettura di Trieste.
L’aspetto precipuo del percorso partecipato concerne la valorizzazione del “territorio dei cittadini”, mediante un patto collaborativo tra residenti ed Amministrazione Comunale.
Le tematiche oggetto di riqualificazione e di valorizzazione sono molteplici, tra le quali si citano il commercio in centro storico, gli accessi in valle, la mobilità ciclo-pedonale e quella attraverso le vie d’acqua, così come la valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, grazie ad un unico brand.
La Conferenza di pianificazione ha consentito di approfondire nello specifico il lavoro svolto in centro storico attraverso il progetto “Le tue idee al centro” con la presentazione dei risultati del percorso partecipativo, finalizzati a trasformare Comacchio in una città sempre più accogliente ed accessibile, sia per i residenti, che per i turisti.
Ad integrazione degli esiti del suddetto progetto, il Dott. Ivano Ruscelli (ISCOM Bologna) ha spiegato l’esito a cui è giunta l’indagine statistica compiuta dall’Amministrazione Comunale, da cui è emersa la propensione all’acquisto nei negozi del centro storico, sia da parte dei turisti che da parte dei residenti. Il confronto con il pubblico che ha partecipato alla conferenza di pianificazione è ritenuto strategico ed estremamente positivo, anche in funzione della valorizzazione dello stesso centro storico.
Non è mancato, infine, un approfondimento da parte del gruppo tecnico del Servizio di Pianificazione sulla risoluzione dei contrasti tra gli strumenti pianificatori insistenti sul territorio, ossia tra il PTPR (Piano territoriale paesistico regionale) e PTCP (Piano territoriale di coordinamento provinciale), Piani del Parco e PRG.
La conferenza di pianificazione, oltre a porsi come importante confronto tra gli Enti coinvolti, rappresenta una svolta significativa per la condivisione di una tavola unica in cui, ad oggi, PTPR e PTCP risultano perfettamente allineati.
Tale risultato, tradotto in una carta ed in una relazione che saranno allegate al verbale di chiusura della stessa conferenza, che si terrà domani (martedì 26 maggio), rappresenta il primo grande risultato del tavolo tecnico, che si è formalmente impegnato a proseguire il lavoro intrapreso, allo scopo di verificare la coerenza tra i Piani del Parco, PTPR/PTCP.
Durante l’incontro conclusivo, fissato per martedì 16 giugno alle ore 14.30 nella sala polivalente “San Pietro” a Palazzo Bellini, saranno approfondite le tematiche relative alle aree boscate, alle nuove proposte per la viabilità lenta (ciclabile Comacchio-Pomposa), nonchè le analisi della Valsat (valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale).

Baseball, Ferrara a riposo ma la classifica si muove

da: Ferrara baseball

Nonostante il turno di Riposo del CSI Ferrara Baseball, alcune formazioni della LAB Lega Amatoriale Baseball 2015 si sono comunque affrontate questo fine settimana. A causa del maltempo l’incontro Bandits-Rebels è stato rinviato in data da destinarsi, mentre nel concentramento giocatosi a Badia Polesine (impianti sportivi di via Martiri di Villamarzana) le partite tra Badia, Conegliano e Venezia sono state giocate come da calendario.
Ecco i risultati.
Badia – Conegliano 11-12; Venezia – Conegliano 0-7; Badia-Blu Barbers Ponzano 7-4; Blu Barbers Ponzano – Venezia 6-4.
La classifica aggiornata.

Aviano 3 vinte, 0 perse; Padova 88 4, 1; Conegliano 4, 1; CSI Ferrara 5, 2; Bandits 1, 1; Venezia 2, 4; Mirano 1, 2; Treviso 1, 4; Badia 1, 6.

I prossimi impegni per il Ferrara baseball saranno venerdì 5 e venerdì 12, in notturna, nel bellissimo campo regolamentare da Italian Baseball League di Padova contro il Padova 88.

Mostra “Illusive” a Casa dell’Ariosto

da: organizzatori

Il Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara, con il patrocinio del Comune di Ferrara ed in collaborazione con
Dall’Expo ai Territori, propongono la mostra Illusive

Venerdì 29 Maggio, alle ore 17.30, presso la Casa Ariosto (via Ludovico Ariosto, 67) gli studenti di grafica del Liceo Artistico Dosso Dossi inaugureranno la loro mostra fotografica Ferrara museo quotidiano, in cui viene proposta una serie di visioni alternative della loro città.
In apertura della mostra, interverranno il Dirigente Scolastico Fabio Muzi, l’Assessore alla Cultura del Comune di Ferrara Massimo Maisto e lo Storico dell’Arte Massimo Marchetti.

Il percorso dei diciassette liceali è iniziato come una corrispondenza scuola-lavoro per poi evolversi invece in un reale team di lavoro.
Nella collaborazione tra alunni, insegnanti e tutor i ruoli si sono resi fluidi ma l’obiettivo è rimasto lo stesso, diventando sempre più reale: fotografare, impaginare, studiare, scrivere, analizzare (con un indispensabile velo di fantasia e soggettività) e il gioco è stato fatto, si è approdati cosi a una mostra di immagini e alla stampa del numero 0 della rivista ILLUSIVE.
Una rivista fotografica? Una rivista d’arte? Oppure una rivista su Ferrara? Il risultato racchiude tutte queste cose presentando sì fotografie ambientate a Ferrara e dintorni, ma con un obiettivo che non è quello di far conoscere la città in sé, bensì di darne diciassette sfaccettature molto personali. Ferrara attraversa il filtro di ogni ragazzo e arriva al lettore/spettatore in maniera completamente inaspettata.

Il percorso che ha condotto la classe del Liceo artistico Dosso Dossi a realizzare ILLUSIVE è iniziato nell’anno scolastico 2013/2014, sospendendo le lezioni per più intervalli dedicate alla formazione orientata all’approccio dei ragazzi all’arte della fotografia, alla tecnica dell’impaginazione grafica e rilegatura manuale, ai passaggi di produzione che vengono svolti per pubblicare una rivista.
Poi gli studenti si sono messi alla prova, ognuno con le proprie proposte e i propri esperimenti, imparando quali sono i limiti di un prodotto professionale e ad assumersi un ruolo e delle responsabilità. Nella prima fase si trattava di nutrire il più possibile il progetto di idee, dalle foto alle copertine alle testate ai testi, per poi vederle filtrare sempre di più fino ad ottenere la scelta decisiva che si presenta con il nome di ILLUSIVE.

ILLUSIVE perché niente rimane limitato ai canoni editoriali o fotografici.
ILLUSIVE come piattaforma sulla quale sono libere di snodarsi una moltitudine di idee. É con questa testata che la classe 5ªD, arrivati a maggio 2015, decide di presentarsi al pubblico.

Autori fotografici: Sebastiano Amato, Giorgia Antolini, Veronica Barbarito, Elena Bazzani, Piera Bellotti, Camilla Benetti, Lisa Bulzoni, Maxim Cavazzini, Sara Gueli, Matilde Lotti, Federica Minarelli, Terry Pregnolato, Isabella Rubbi, Riccardo Savioli, Matteo Stupazzoni, Giulio Testi, Marta Urro.

Pausa Estiva per le Celebrazioni in Rito Antico a Ferrara

da: Nuovo Movimento Liturgico Benedettiano Ferrara

Domenica 31 Maggio alle ore 17 sarà celebrata l’ultima S. Messa Festiva nella Forma Straordinaria del Rito Romano presso la Chiesa di S. Chiara, C.so Giovecca, 179 in Ferrara, prima della pausa estiva.

Le celebrazioni riprenderanno regolarmente dopo l’estate, in data da stabilire, ma che sarà tempestivamente resa nota. Anche di alcune celebrazioni che si terranno durante l’estate verrà data comunicazione.

Nel frattempo desideriamo ringraziare l’Arcivescovo Mons. Luigi Negri, che “ha ribadito più volte, ed in più occasioni, che la forma extra-ordinaria è bene accolta nella sua Arcidiocesi e deve essere offerta a tutti coloro che lo chiedano nei modi debitamente indicati dal […] Motu Proprio [Summorum Pontificum]”, Don Enrico Peverada, incaricato per la celebrazione della S. Messa in rito antico in diocesi, gli altri sacerdoti che collaborano con lui, e la Fraternità di Comunione e Liberazione di Ferrara, per l’ospitalità che ci hanno offerto presso la Chiesa di S. Chiara.

Nessun Ferrara Music Park all’orizzonte

da: ufficio stampa Ferrara Music Park

Per la prima volta il festival estivo, se ci sarà, non sarà gestito dai suoi fondatori

La famiglia Campana comunica che quest’anno non si occuperà dell’organizzazione e della gestione del Ferrara Music Park; una decisone sofferta ma inevitabile, presa pochi giorni fa dai titolari del ristorante L’Archibugio.
I motivi che hanno portato gli ideatori del festival a rinunciare all’ottava edizione, restano trincerati dietro il riserbo della famiglia Campana.
“Rinunciare al Ferrara Music Park – affermano i titolari – è una scelta aziendale, dettata da divergenze di vedute per quanto riguarda la conduzione e l’organizzazione del festival. Ringraziamo l’amministrazione comunale e l’associazione Buskers Festival per questi anni passati assieme durante i quali, pensiamo di aver svolto un buon lavoro.
Auguri a tutti”.
Il Ferrara Music Park negli anni aveva riscosso sempre più successo. Musica dal vivo, spettacoli di cabaret e intrattenimento avevano fatto del festival estivo un punto di incontro per tantissimi giovani.
Numerose anche le famiglie che con i propri bambini sceglievano di fare due passi nel Sottomura per passare un paio d’ore diverse e divertenti.
Oltre alla musica anche le bancarelle e la ristorazione; per una ventina di giorni l’area si trasformava in un bel luogo di aggregazione.
Per l’estate 2015 la famiglia Campana però ha detto stop, dopodiché si vedrà.

Al via Fest, Festival delle scuole di teatro

da: organizzatori

Il 27 e 28 maggio a Porotto e Tresigallo le fasi eliminatorie

Tutto è pronto. La seconda edizione di “Fest – Festival delle Scuole di Teatro” è ai blocchi di partenza. Mercoledì 27 al teatro “Verdi” di Porotto si apriranno le danze o meglio, il sipario, sul concorso teatrale itinerante ideato da Massimo Malucelli.
Sul palco le scuole partecipanti si alterneranno proponendo un estratto di massimo venti minuti di ciascuno spettacolo: “La fiera dei sogni (e dei sognatori)”, “La dodicesima notte” e “Il provino”, sono le opere che andranno in scena mercoledì.
“Tra un’esibizione e l’altra – spiega Malucelli – proporrò al pubblico in sala qualche piccolo gioco teatrale, per coinvolgerlo e renderlo partecipe a tutti gli effetti”. La sera successiva, giovedì 28, l’appuntamento sarà nel cortile della Casa della Cultura di Tresigallo. La seconda tranche di Fest si svolgerà nella Città del Novecento. Protagonisti della serata saranno gli spettacoli: “Pinocchio, frammenti dall’infanzia”, “Sarto per signora” e “Mefisto, i dannati dell’improvvisazione”.
Anche gli spettatori accorsi alla Casa della Cultura verranno coinvolti, tra un estratto e l’altro, in giochi teatrali. Massimo Malucelli, oltre ad aver organizzato questa “carovana” che proseguirà a Comacchio (2 giugno) e terminerà al Teatro Comunale Abbado di Ferrara (10 giugno), ha scritto e diretto due spettacoli degli spettacoli in gara. Uno con gli allievi di Cpa (Centro preformazione attoriale) e uno con FonèScuoladiTeatro.
La giuria sarà popolare, ovvero, composta dal pubblico. Saranno gli spettatori stessi a decretare i vincitori di questa seconda edizione di “Fest – Festival delle Scuole di Teatro”. Mercoledì 27 e giovedì 28 gli spettacoli cominceranno alle 21 e saranno ad ingresso libero.
“Ci aspettano serate magiche, divertenti e suggestive allo stesso tempo – ha dichiarato l’ideatore – Sono sicuro che sarà un’ottima occasione per riportare la gente nei teatri, nelle piazze, a contatto con la commedia e con la comicità perché, diciamocelo, tutti abbiamo bisogno di ridere un po’ di più”.

‘I Dossier’ di Teatr Osmego Dnia in prima nazionale al Teatro Julio Cortàzar

da: ufficio stampa Teatro Nucleo

Martedì 26 maggio 2015 alle ore 21 presso il Teatro Julio Cortàzar di via Ricostruzione 40 – Pontelagoscuro (Ferrara), nell’ambito del programma de La Primavera del Teatro – L’Eredità Vivente, andrà in scena in prima assoluta in Italia lo spettacolo teatrale ‘I Dossier’ della compagnia polacca Teatr Osmego Dnia.
Teatr Osmego Dnia, ovvero Il Teatro dell’Ottavo giorno, fu fondato nel 1964 da un gruppo di studenti universitari della città di Poznan in Polonia, nel pieno del regime totalitario.
Il gruppo capì fin da subito che la libertà va sempre collegata all’impegno sociale e politico, ancora di più in un Paese controllato per gran parte della sua storia recente con la censura, la repressione e la sorveglianza costante. Con la proclamazione dello Stato di Assedio e le leggi marziali, le loro attività furono pesantemente compromesse e una parte del gruppo nel 1985 dovette emigrare.
Facendo tappa a Ferrara, Teatr Osmego Dnia fu accolto dal Teatro Nucleo. Subito dopo il 1989, con il ritorno della democrazia in Polonia, invitati dal Primo Ministro Tadeusz Mazowiecki, Teatr Osmego Dnia fece ritorno a Poznan.
Lo spettacolo ‘I Dossier’, che sarà presentato al Teatro Cortàzar in lingua italiana, è nato in seguito alla scoperta, da parte delle attrici e degli attori della compagnia, dei loro fascicoli personali redatti dalla polizia segreta polacca durante il regime totalitario comandato da Wojciech Witold Jaruzelski, responsabile dell’introduzione nel 1981 delle leggi marziali in Polonia: centinaia di pagine investigative per sorvegliare e controllare il pensiero e l’attività di un gruppo che ha fatto dell’arte uno strumento di azione sociale e politica.
La selezione dei testi è a cura di Ewa Wójciak e Katarzyna Madoń-Mitzner. Le scene e l’illuminazione sono di Jacek Chmaj; video-proiezioni a cura di Osmego Dnia in collaborazione con Natalia Karwaca. In scena: Ewa Wójciak, Adam Borowski, Tadeusz Janiszewski, Marcin Kęszycki.
Dal 25 al 27 maggio, sempre nell’ambito de L’Eredità Vivente, Teatr Osmego Dnia terrà il workshop ‘La Scrittura nello Spazio’, in cui i maestri polacchi trasmetteranno agli allievi partecipanti le basi del loro training fisico e creativo, ispirato a sua volta ai principi del Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski.

Per informazioni : www.teatronucleo.org

Spiagge Pulite rinviate a domenica 31 maggio

da: organizzatori

In riferimento alla manifestazione “SPIAGGE E FONDALI PULITI ” prevista per Domenica 24.05, comunichiamo che è stata rinviata a Domenica 31 Maggio .
La previsione di un peggioramento metereologico per Sabato 23 e Domenica 24 ci ha consigliato il rinvio.
Quindi rinnoviamo l’invito per Domenica Prossima 31 MAGGIO presso la spiaggia libera di Porto Garibaldi.

Presentazione del libro di Giuseppe Stoppiglia a Comacchio

da: organizzatori

Il libro “Vedo un ramo di mandorlo…” verrà presentato VENERDI’ 5 GIUGNO 2015 ALLE ORE 16,30
presso la Biblioteca Civica “L.A. Muratori” a Palazzo Bellini, Comacchio.
E’ interessante segnalare che la presentazione sarà a cura di ragazzi universitari : Andrea Mantovani, Giovanni Cavalieri, Serena Carli.
I ragazzi sono i figli degli allievi che Giuseppe Stoppiglia ha avuto
durante la Sua permanenza a Comacchio.

Storie di ordinaria violenza

da: organizzatori

Nell’ambito del progetto “Violenza di genere e rete locale” è allestita in queste settimane la mostra “Mozzafiato 2 – Storie di ordinaria violenza” nella quale gli artisti ferraresi prendono la parola contro la violenza di genere.
La mostra è alla seconda edizione ferrarese (la prima nel novembre 2013) e coinvolge, in questo caso, cinque spazi espositivi.
Altra particolarità di questa edizione è quella di esporre lavori non di singoli ma di due o più artisti.
In questo modo le diverse sensibilità e visioni si sono mescolate ed anche i linguaggi: scrittura e fotografia, pittura e video, musica e danza.

La mostra sarà allestita fino al 7 giugno e sono tanti gli eventi che ospiterà in queste settimane. Di seguito il calendario dei prossimi otto giorni:

– Domenica 24 Maggio ore 18.00 proiezione del fotoracconto di Pino Cosentino “impronta di Donna” con musiche di Stefano Trevisani ed intervento di Rita Marconi che leggerà alcune poesie tratte dalla sua silloge “D come donna – Figure di donna in poesia” . Alcune di queste poesie accompagnano le opere di Alberta Grilanda in mostra al Carbone.

Lunedì 25 Maggio ore 21.00 – due uno, uno due _ UNO – Pratiche di ABBRACCIO guidate da Marco Maretti ed Elisa Mucchi con interventi a cura di Elisabetta Bianca

Giovedì 28 maggio alle 17,30, presentazione del libro “Il lato oscuro degli uomini. La violenza maschile contro le donne: modelli culturali di intervento” a cura di Alessandra Bozzoli, Maria Merelli, Maria Grazia Ruggerini. In coda a questa mail maggiori informazioni sulle tematiche affrontate.

Venerdì 29 Maggio ore 21.00, Fill Rouge – Fabio Mangolini leggerà alcuni brani letterari negli spazi espositivi, nell’ordine: – Studio d’Arte Tiberio Savonuzzi (via Borgovado, 6), Studio Art Melograno (via della Paglia, 35/a), Studio Carmelino di Flavia Franceschini (via Carmelino, 15-17) ed infine Galleria del Carbone (via del Carbone,18/a)

Il progetto è coordinato dal Comune di Ferrara e coinvolge diversi partner. Particolarmente coinvolti nella mostra sono la Galleria del Carbone, che ha ideato e coordinato tutti i lavori preparatori e favorito le collaborazioni tra gli artisti, il Movimento Nonviolento, il Centro Donna Giustizia e il Centro di ascolto per uomini maltrattanti.

Giovedì 28 maggio alle ore 17.30 presentazione del libro

Il lato oscuro degli uomini.

La violenza maschile contro le donne: modelli culturali di intervento
a cura di Alessandra Bozzoli, Maria Merelli, Maria Grazia Ruggerini

Seconda edizione ampliata con la mappatura aggiornata dei Centriche si occupano degli uomini violenti

Comprendere che la violenza sulle donne è prima di tutto un problema degli uomini, tutti, significa spostare l’attenzione dalle vittime agli autori.

Il volume analizza profili, comportamenti, ragioni e vissuti degli uomini autori di violenze sulle donne e di femminicidio. Chi sono? Perché sono violenti? Come intervenire? Bisogna agire sui modelli culturali fondati su quegli equilibri patriarcali di potere contro i quali hanno lavorato fin dagli anni Ottanta i Centri antiviolenza e le Case per donne maltrattate.
Nell’ultimo anno la tematica ha riscontrato un interesse sempre maggiore, portando a una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Le discussioni nate attorno al libro hanno senz’altro contribuito alla crescita di consapevolezza del fenomeno anche da parte degli uomini. In questa seconda edizione si fa il punto della situazione e si propone una mappatura aggiornata al 2014 dei centri che in Italia si occupano degli uomini violenti.
La fotografia che l’aggiornamento della mappatura ci consegna, a circa due anni di distanza dalla prima, mostra un certo fermento: sono nati nuovi Centri rivolti agli uomini che hanno agito/agiscono violenza e altri sono in fase di progettazione. Un dato significativo, elemento di interesse e discussione anche nella dialettica che si è aperta con i centri antiviolenza.

Altrettanto importante è l’aumento della partecipazione di gruppi, associazioni, singoli professionisti, ma anche operatori/operatrici di servizi pubblici interessati al tema e disposti ad avviare un dialogo sul piano operativo per uno scambio sulle metodologie di intervento.

Né va dimenticata la riflessione di taglio più teorico che nel frattempo si è andata ampliando e approfondendo sulle trasformazioni dell’identità maschile da parte sia di un’associazione

come Maschile Plurale ma anche di altri gruppi di uomini attivi in diverse aree dell’Italia.

Insomma, c’è ancora tanto da fare. Ma un cammino nuovo è stato intrapreso.

Depositata alla Camera dei Deputati la Legge di iniziativa popolare per la Difesa civile, non armata e nonviolenta

da: organizzatori

Grazie alle firme da tutta Italia un’altra difesa è oggi più vicina e possibile. Fondamentale il contributo dell’Emilia Romagna con oltre 6.000 firme

Con la presentazione di ieri presso la Camera dei Deputati si è concluso il primo passo formale importante della Campagna “Un’altra Difesa è possibile”.

Obiettivo raggiunto: gli scatoloni con le 50.000 firme necessarie per la presentazione della Legge di Iniziativa popolare sono stati consegnati da una rappresentanza del Comitato Promotore. La raccolta è avvenuta in tutta Italia, nel corso degli ultimi sei mesi, da centinaia di associazioni, gruppi, movimenti delle principali Reti del mondo pacifista, nonviolento, disarmista e del servizio civile.

Oltre 6.000 firme dalla sola ‘Emilia Romagna, indispensabili al raggiungimento dell’obiettivo.

La Legge “Istituzioni e modalità di finanziamento del Dipartimento per la Difesa civile, non armata e nonviolenta” vuole dare piena attuazione agli articoli 11 e 52 della Costituzione (ripudio della guerra e difesa della patria affidata ai cittadini) e avviare nel paese una politica di difesa della popolazione, del territorio, delle istituzioni: il servizio civile, la protezione civile, i corpi civili di pace e un Istituto di ricerche sulla pace ed il disarmo, sono gli elementi centrali della proposta legislativa la cui presentazione verrà annunciata già nella prossima seduta parlamentare a Montecitorio.

Grande soddisfazione è stata espressa per questo risultato dai promotori della Campagna “Un’altra difesa è possibile” che hanno registrato l’adesione anche di decine di Sindaci di città grandi e piccole, tra le quali Reggio Emilia e Modena e di tanti Consigli Comunali, come dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna.

“In attesa che gli uffici della Camera dei Deputati controllino la validità e la sufficienza delle firme raccolte – ha dichiarato Mao Valpiana, coordinatore della Campagna e presentatore della Legge – chiediamo che fin da subito Deputati e Senatori la possano fare propria, avviando il dibattito sulla necessità che anche nel nostro Paese venga riconosciuta a livello istituzionale una forma di difesa alternativa a quella militare”.
La proposta di Legge, tra l’altro, chiede una riduzione delle spese sostenute dal Ministero della Diesa per nuovi sistemi d’arma al fine di poter costituire un Fondo per la difesa civile non armata e nonviolenta.
“Non si tratta quindi di spendere di più – ha proseguito Valpiana – ma di spendere meglio”.
A consegnare le firme sono stati i rappresentanti delle sei Reti promotrici: Rete Italiana per il Disarmo, Rete della Pace, Tavolo interventi civili di pace, Conferenza nazionale degli Enti di Servizio Civile, Forum nazionale Servizio Civile, Campagna Sbilanciamoci!
Nei prossimi giorni i promotori auspicano inoltre di potersi incontrare con la Presidente della Camera Laura Boldrini, per sottoporle i contenuti del progetto di Legge e chiedere un sollecito avvio dell’iter parlamentare relativo. Le realtà promotrici di “Un’altra difesa è possibile” avevano già incontrato l’On. Boldrini all’inizio del percorso della Campagna il 2 giugno 2013, in occasione della prima “Festa della Repubblica che ripudia la guerra”.

Comitato regionale Emilia Romagna, Campagna “Un’altra difesa è possibile”

IL FATTO
In Spagna c’è una sinistra che vince. Radiografia di Podemos

La novità del voto spagnolo di ieri è la grande affermazione di Podemos, un risultato atteso ma non scontato per il giovane movimento che si ispira ai valori della sinistra e alle pratiche dei social forum. La clamorosa vittoria riportata a Barcellona e il testa a testa con i Popolari a Madrid consegna a Podemos la guida delle due principali città della Spagna, poiché nella capitale di profila un’intesa con il partito socialista.
Le elezioni amministrative hanno dunque prodotto uno sconquasso del quadro poltico. E in autunno si vota per il Parlamento.
Ferraraitalia ha di recente dedicato un’articolata analisi al fenomeno Podemos, alle sue dinamiche, ai suoi protagonisti. Ve la riproponiamo.

RADIOGRAFIA DI UN MOVIMENTO
Una politica per cambiare il mondo? In Spagna Podemos
[leggi]

All’Apollo una settimana dal sogno ai sognatori

da: ufficio stampa Apollo Cinepark

Un inizio di settimana scoppiettante di proposte quella dell’Apollo Cinepark.
Oggi, lunedì 25 maggio, alle ore 21.00 in programmazione c’è il film di fantascienza “Tomorrowland” in lingua originale, sottotitolata in italiano.
Per quanti hanno amato il cinema di animazione di Hayao Miyazaki e Isao Takahata (Orso d’Oro e Premio Oscar per La città incantata, record di incassi per la Principessa Mononoke, Il castello errante di Howl e Ponyo sulla scogliera ), lunedì 25 e martedì 26 alle 21.00 l’Apollo propone il documentario “IL REGNO DEI SOGNI E DELLA FOLLIA”, di Mami Sunada.
Il regista ha ottenuto il permesso di accedere quasi illimitatamente all’interno dello Studio Ghibli, casa di produzione dei capolavori, per segue nel corso di un anno i maestri e il produttore Toshio Suzuki intenti nel completare i loro ultimi capolavori: “Si alza il vento” e “La storia della principessa splendente”.
Con un ritratto intimo ed emozionante, il documentario ci offre per la prima volta l’opportunità di compiere un viaggio affascinante ed indimenticabile all’interno di uno dei laboratorio di animazione più amati al mondo.
Martedì 26 alle 21.00, al cinema solo per un giorno il docufilm “Gli Impressionisti”, la straordinaria storia dell’Impressionismo e del visionario mercante d’arte che per primo sostenne il movimento: Paul Durand-Ruel.
Un tour cinematografico in contemporanea mondiale tra le opere del Musée d’Orsay e Musée du Luxembourg di Parigi, della National Gallery di Londra, del Museum of Art di Philadelphia in occasione della mostra che sta conquistando Londra, “Inventing Impressionism”.
Mercoledì 27 alle 21.00 “Faber in Sardegna – L’ultimo concerto di Fabrizio De André”, film dalla doppia anima che unisce armoniosamente, in due ore di musica indimenticabile, il racconto del rapporto tra Fabrizio De André e un luogo speciale come l’Agnata e la Sardegna, con l’ultimo memorabile concerto del cantautore genovese, ripreso dal vivo al Teatro Brancaccio di Roma nel 1998 e disponibile ora in una versione mai vista prima, restaurato e rimasterizzato in ultra HD con audio 5.1.

Quasi 2000 in tavola a Porto Garibaldi con la Seppia e Canocchia

da: organizzatori

Primo weekend soddisfacente nonostante il maltempo all’esordio

Quasi duemila pasti serviti in due giorni d’apertura dello Stand Gastronomico e l’intero percorso espositivo – il lungo tratto del PortoCanale dal Mercato Ittico al traghetto per Lido Estensi oltre a viale Ugo Bassi – punteggiato da bancarelle di prodotti alimentari regionali e articoli artigianali, artistici e dell’ingegno.
“E nel prossimo fine settimana speriamo di fare ancora meglio”: non nascondono la soddisfazione Lorena Carli e Ariberto Felletti, i presidenti dell’associazione L’Alba e della Cooperativa Piccola e Grande Pesca, dopo il primo week end della Sagra della Seppia e della Canocchia.
Nonostante il difficoltoso esordio che – causa maltempo – nella giornata d’apertura aveva visto pressochè azzerata la presenza degli espositori al mercatino e causato la cancellazione di gran parte degli spettacoli e intrattenimenti, un tiepido sole e tanto pubblico – con preponderante presenza di escursionisti e turisti, anche provenienti dall’estero – hanno colorato strade e piazze di Porto Garibaldi.
Che torneranno a vestire i panni della festa pure nel prossimo fine settimana, quando è in programma – sabato 30 alle 23,30 – un grandioso e suggestivo spettacolo piromusicale che illuminerà il PortoCanale.

“Il mistero delle idee”, mostra personale di Paola Paganelli

da: organizzatori

Creature vagamente antropomorfe assumono significati simbolici, arcaici, a volte inquietanti o grotteschi, a volte giocosi o fiabeschi. Rimandano a figure “protettrici” e nello stesso tempo “guaritrici”, al regno delle Grandi Madri e alla sacralità degli antichi riti sciamanici, a testimonianza della vibrante e pura spiritualità dell’eterno femminino.
Figure che portano con sé l’idea della trasformazione, invitano a incontrare la paura e a dialogare con essa e con le nostre energie sepolte. Nello stesso tempo, invitano a ritornare in armonia con la natura e con la bellezza delle cose semplici e vere.

Inaugurazione sabato 30 Maggio 2015 ore 18.30
presso associazione “Rrose Sélavy”
via Ripagrande, 46 – Ferrara

Sino all’1 Agosto 2015, mercoledì, venerdi e sabato ore 16.00 / 20.00

Avviso pubblico per co-progettazione e gestione spazio giovanile denominato “Spazio Marconi” a Comacchio

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Sul sito comunale, nella apposita sezione dell’Amministrazione Trasparente “Bandi di gara e contratti – Gare ed Appalti Aperti”, è stato pubblicato l’avviso pubblico pubblico rivolto alle associazioni che operano nel settore giovanile per la co-progettazione e gestione dello Spazio Marconi di Comacchio.
Nell’avviso sono dettagliatamente indicati i criteri di valutazione dei requisiti di partecipazione, risorse programmate, requisiti richiesti ai soggetti proponenti, nonchè gli aspetti della convenzione triennale che sarà siglata con l’associazione che si aggiudicherà la gestione dello Spazio Marconi.
Le candidature dovranno pervenire, via PEC, oppure a mano all’Urp o all’Ufficio Protocollo Generale o con raccomandata e ricevuta di ritorno, entro le ore 12 del 12 giugno 2015.

“I dipinti nascosti negli arazzi di Aubusson”

da: organizzatori

In occasione del 3° FESTIVAL DELLE ARTI – La bellezza tra arte e gusto, che si terrà a FERRARA dal 3 al 7 GIUGNO 2015, a cura di Francesca Mariotti (Presidente dell’Associazione Olimpia Morata), una selezione proveniente dalla AlVy, la più importante collezione italiana di “Cartons de Tapisserie d’Aubusson” sarà in esposizione nelle Sale dell’Imbarcadero del Castello Estense.

Inaugurazione: Mercoledì 3 giugno alle ore 18,30

GIOVEDI 4 GIUGNO ALLE ORE 17,00 CONFERENZA DI PRESENTAZIONE
a cura di Valérie Robert Giurietto

Nel corso della quale sarà raccontata la storia secolare degli arazzi di Aubusson, un piccolo paese francese conosciuto nel mondo intero.

Si tratta dei dipinti a olio o tempera che servivano da modelli ai tessitori d’arazzi delle manifatture francesi di Aubusson, che oggi tornano a nuova vita come vere e proprie opere d’arte grazie alla passione dei collezionisti.
A realizzare i dipinti erano artigiani specializzati, i “peintres cartonniers”, un mestiere ormai scomparso con la progressiva chiusura delle manifatture e con l’adozione di nuove tecnologie.
Scene pastorali e mitologiche, composizioni floreali, animali e scene galanti, questi i temi più rappresentati dai pittori che preparavano i dipinti per passare dal linguaggio pittorico a quello tessile nella produzione di arazzi, cuscini e tappeti.
Aubusson è conosciuta in tutto il mondo fin dalla seconda metà del 1600, per la produzione degli arazzi, produzione che da qualche anno è stata riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

Colf e badanti, un percorso da rispettare: incontro informativo Cisl al Centro Acquedotto

da: organizzatori

Gli operatori del servizio Colfbadanti offerto dal CAF Cisl di Ferrara saranno presenti MERCOLEDI’ 27 MAGGIO dalle 17.00 presso i locali del Centro di Promozione Sociale “Acquedotto” di Corso Isonzo 42/a per illustrare a soci e interessati le problematiche inerenti il Contratto Nazionale del Lavoro Domestico.

Scopo dell’incontro è innanzitutto fornire, a chi direttamente o indirettamente è interessato, i necessari chiarimenti rispetto alla gestione del rapporto di lavoro domestico.

Tale rapporto, infatti, viene spesso erroneamente equiparato ad un mero accordo tra soggetti privati, mentre invece è un contratto di lavoro subordinato.

Il contratto è tutelato e disciplinato da un Contratto Nazionale e dalle leggi dello Stato, che garantiscono in primo luogo il lavoratore ma anche il datore di lavoro e quindi anche la persona assistita.

Nell’ambito dell’incontro gli operatori del Servizio in questione illustreranno anche le attività dell’Ufficio Colf badanti della Cisl di Ferrara, che da oltre 10 anni opera nel territorio, fornendo supporto ed informazioni ai propri assistiti per la corretta gestione del rapporto di lavoro domestico.

Sul sito comunale tutte le informazioni per l’acconto IMU e TASI (anno 2015)

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Nella home page del sito comunale all’indirizzo www.comune.comacchio.fe.it è stato pubblicato un banner dal titolo “Informativa e calcolo IMU/TARI/TASI”, attraverso il quale si può accedere a tutte le informazioni utili ai contribuenti.
Da oggi, lunedì 25 maggio 2015 sino al 16 giugno prossimo sarà potenziato l’orario di sportello dell’Ufficio Tributi (Via Edgardo Fogli, 17, tel. 0533-318544-547-549-550 ed e-mail imu@comune.comacchio.fe.it e tasi@comune.comacchio.fe.it) con i seguenti orari: dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle ore 12.30 e martedì e giovedì anche dalle ore 14.30 alle ore 16.30.
Nella stessa pagina del sito comunale è disponibile anche il programma per il calcolo online dell’acconto IMU e TASI 2015.
Si ricorda infine che l’acconto dovrà essere pagato entro il 16 giugno p.v. tramite modello F24, sulla base delle aliquote approvate dal Consiglio Comunale nella seduta del 19 dicembre 2014 con deliberazione n° 147 per l’IMU (aliquote invariate rispetto al 2014) e con deliberazione n° 148 per la TASI (1 per mille).

NOTA A MARGINE
Pensiero e memoria: le strategie del possibile

Uno psicologo e un filosofo, ma si finisce per parlare anche di economia. Succede al Festival di Altroconsumo “Dire, fare, cambiare”. Armando Massarenti, filosofo e giornalista, responsabile del supplemento culturale della domenica de “Il Sole 24 Ore”, e Paolo Legrenzi, professore emerito di psicologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, presidente del Consiglio editoriale del Mulino e membro dell’Istituto veneto di scienze, lettere e arti, discutono con il pubblico di pensiero e memoria. In realtà Legrenzi è uno psicologo sui generis, o meglio “sperimentale”, come lo definisce Massarenti: ha insegnato a Princeton, Londra, Parigi e Ginevra e si è sempre occupato dei temi a cavallo tra le scienze cognitive e l’economia, in particolare la psicologia dei consumi, con il Mulino ha pubblicato “Frugalità” (2014) e “Perché gestiamo male i nostri risparmi” (2013), mentre con Laterza “I soldi in testa. Psicoeconomia della vita quotidiana” (2012).

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Armando Massarenti

Al Chiostro di San Paolo, con Massarenti, si parla di allenare la mente, la memoria e il pensiero, perché per dire, fare e cambiare, prima di tutto bisogna pensare e dunque anche sapere come funzionano i nostri ragionamenti e come prendiamo le nostre decisioni. Come funziona la memoria? Perché quel pezzetto di madeleine si porta dietro l’infanzia del giovane Proust? “Noi pensiamo che la memoria sia una traccia, che va continuamente rinnovata per non sparire dalla nostra mente. In realtà recenti ricerche dimostrano che le cose sono più complesse. La memoria funziona come una biblioteca con molti libri, ordinati secondo vari criteri”. Questi criteri variano a seconda della persona e del momento: chiunque possiede una libreria sa quanto sia difficile ordinarla e quante volte si ordinino e riordino i volumi seguendo criteri del tutto soggettivi. I volumi sono lì fra gli scaffali, ma a volte non ci ricordiamo più dove o come li abbiamo messi. E, per far un esempio più pop, pensate a quanti modi esistono per memorizzare un numero sulla rubrica del nostro smartphone e a quante volte, non trovando quel numero, avete dovuto pensare, o meglio ricostruire, come l’avete salvato. Dobbiamo in altre parole pensare alla nostra memoria come un catalogo: il segreto non è conoscere tutte le informazioni in ogni momento, ma come cercarle e ripescarle quando ci servono. Ecco perché, secondo Legrenzi, la verità è che “la memoria è sopravvalutata, soprattutto nel mondo contemporaneo in cui ormai riusciamo a supplire con memorie esterne” in grado di immagazzinare molte più informazioni rispetto alle nostre. Parallelamente abbiamo creato il paradosso di una doppia dimenticanza: “come abbiamo riposto i libri nella libreria del nostro cervello e come abbiamo catalogato quelle stesse informazioni nelle memorie esterne dei nostri pc e telefoni”.
“La cosa veramente importante sono gli automatismi: è la possibilità di fare le cose senza pensarci, o meglio senza doverci ricordare come farle, che ci dà la possibilità di pensare a qualcos’altro”.
Eccoci così al ragionamento, che ognuno compie in modo diverso. La dimostrazione è questo esercizio. Immaginiamo di essere sposati da 10 anni e che in occasione del matrimonio abbiamo acquistato 10 bottiglie di vino, pagandole 20 euro ciascuna. A ogni anniversario abbiamo invitato gli amici e ce ne siamo bevuta una. Arrivati al decimo anniversario ci chiediamo quanto denaro ci siamo bevuti quest’anno. Prima di continuare a leggere rispondete alla domanda, altrimenti l’esercizio non funziona.

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Paolo Legrenzi

Ecco le risposte che negli anni ha ricevuto Legrenzi: “la maggioranza dei bambini risponde che non abbiamo speso niente, perché la bottiglia l’avevamo già comprata ed era già nostra; la risposta statisticamente più frequente, anche fra gli studenti di economia della Bocconi, è 20 euro, cioè il prezzo della bottiglia; i dipendenti di una banca risponderanno invece che la risposta è il costo della bottiglia più il costo del denaro in questi dieci anni; per la teoria economica, invece, la risposta giusta è il prezzo di sostituzione, cioè quanto ci costerebbe ora ricomprare quella stessa bottiglia”.
Questo banale esercizio rende evidente che lo stesso problema può spesso essere risolto in modi diversi e secondo prospettive diverse, a seconda delle esigenze che si deve o si vuole soddisfare. “Il trucco più importante – conclude Legrenzi – è anche quello più semplice: “pensare sempre che ci sono altre possibilità”.

Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicissitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita…non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale. Da dove m’era potuta venire quella gioia violenta? Sentivo che era connessa col gusto del tè e della madeleine. Ma lo superava infinitamente, non doveva essere della stessa natura. Da dove veniva? Che senso aveva? Dove fermarla? […] All’improvviso il ricordo è davanti a me. Il gusto era quello del pezzetto di madeleine che a Combray, la domenica mattina, quando andavo a darle il buongiorno in camera sua, zia Leonia mi offriva dopo averlo inzuppato nel suo infuso di tè o di tiglio….” (Marcel Proust, “Dalla parte di Swann”)

DIARIO IN PUBBLICO
Capaci e Palmira, quel filo d’orrore che riconduce alle stragi

Per una strana coincidenza, di due luoghi così emblematicamente uniti per l’offesa arrecata alla difesa della civiltà organizzata (“Dal dí che nozze e tribunali ed are/diero alle umane belve esser pietose/di se stesse e d’ altrui […]”, rifletteva Ugo Foscolo) sono stato testimone diretto.

Tra il 1957 e il 1959 ebbi come docenti all’Università di Firenze due grandi studiosi di Storia romana: Giulio Giannelli e Giovanni Pugliese Carratelli. Chi frequenta questa materia sa che il peso dell’attività scientifica di questi due maestri è stato fondamentale per gli studi della storia antica. Caso ha voluto che Giulio Giannelli tenesse un corso proprio sulla città di Palmira e sulla regina Zenobia. Fu una scoperta straordinaria per l’allora ragazzo e per anni desiderai, senza mai realizzarlo, recarmi in quella città che così complessamente racchiudeva tra le sue rovine il senso affascinante del ricordo e dell’arte che a sua volta testimoniava e preservava quel ricordo e quelle civiltà.

Ora si tenta di distruggere – se non lo si è già fatto – quella parte così importante del nostro percorso nella storia; di cancellare nel deserto che la circonda la città crocevia di tante civiltà che l’hanno eretta e resa famosa.

Ora il mio pellegrinaggio sarà breve: andrò in campagna a riprendermi i quaderni d’appunti dove si narrava questa storia e rimeditare una volta ancora sull’ingiustizia determinata dalla ferocia umana e sulla crudeltà di chi sfortunatamente è nato entro uno spazio e un tempo così malvagi da non poter rispondere se non con le stragi alla luce del pensiero e dell’arte.

Francesco Merlo ha scritto un editoriale sulla “Repubblica” del 23 maggio in cui la tragedia di Palmira diventa la “Waterloo dell’Occidente” come si legge nel titolo. Un luogo geografico a cui s’impedisce di diventare storia e bellezza. Secondo Merlo le stragi naziste si differenziano da questa perché “Mai gli assassini divulgavano immagini, tutti si fingevano buoni perché avevano la coscienza del misfatto, nascondevano la storia cancellando la geografia nel recondito e nell’indefinito. A Palmira invece il delitto al quadrato: sacrilegio, profanazione, bestemmia di qualsiasi Dio. Sembra il mondo di Heronymus Bosch, carne, scheletri e mostruosità nella luce accecante del giardino delle delizie”.

A questa toccante considerazione risponde un amico, Giusto Traina, che insegna Storia romana a Paris-Sorbonne con un commento critico all’articolo di Merlo che ci fa riflettere, pubblicato su FaceBook e che qui riporto: “Eh no, Francesco Merlo, non ci siamo, non tanto per la “folk etymology” di Tadmor/Palmyra, dove le palme non c’entrano (il dibattito sul toponimo è roba da orientalisti noiosoni, non ancora incamerata da Wikipedia), quanto per la retorica sulla Waterloo dell’Occidente oggi sbandierata in prima pagina dal Suo editoriale su “Repubblica”, che poi sarebbe quello stesso Occidente che ha una gran parte di responsabilità in questa distruzione annunciata. Ma per favore.”

E di questa replica va dato atto.

Il 24 maggio 1992 gli Amici dei Musei di Ferrara arrivano a Palermo. Siamo alloggiati a Villa Igiea e qui troviamo le tracce fresche della strage di Capaci. La notizia era così enorme che credevamo fosse una esagerazione dei giornalisti che invadevano ogni angolo dell’albergo. Un collega, famoso architetto palermitano, avrebbe dovuto spiegarci l’arredo liberty dell’albergo ma fu una serata inquieta e angosciata. Il giorno dopo il gruppo si divise parte proseguì per Erice e pochi di noi tra cui il mai dimenticato amico Luciano Chiappini restammo a Palermo. Passavamo tra giardini e bellezze sublimi mentre ad ogni angolo la gente smarrita commentava l’accaduto. Alla sera coloro che si erano recati ad Erice ci raccontarono la difficoltà di raggiungere quel luogo perché Capaci si trova sulla via che porta al bellissimo promontorio. Ancora una volta la strage investe, assieme all’offesa alla civiltà, la bellezza e la storia.

Chi a voluto colpire l’ordine di una ben regolata nazione ha tentato di distruggere anche il senso della storia e della sua espressione fisica: la città.

Quando si pensa a questi due avvenimenti fa veramente orrore doversi interessare ai fatti del “celeste” Formigoni e della sua idea di “maschio” come è altrettanto insopportabile quel mondo di pubblicità alle cui leggi devi pur sottostare per poter rimanere informato sui fatti che ormai in contemporanea accadono nel mondo.

E’ più forte di me. Passi – specie all’ora di pranzo – sorbellarsi dentiere, gengive che sanguinano, puzzette da mancata ritenzione dei vecchietti sempre rappresentati in splendida forma (e la voce!, la voce di una signora che si sente sicura in crociera perché ha la dentiera ben fissata!) Ma le vocette, le mossette, i bamboleggiamenti dei bambini che recitano se stessi: terrificanti! A renderli così disumani è lo scopo della “ggente” che adora che i loro pargoli siano rappresentati in quel modo. Un Paese per vecchi che dovrebbero vergognarsi di avere tirato su queste generazioni così banali e prive di aspirazioni.

Certamente ci saranno meravigliosi bambini e ragazzi che non fanno quel che diventa una notizia avidamente assorbita e che racconta di chi defeca nei corridoi poi s’uccide o viene ucciso da giochi proibiti. O di altri che s’interessano e sbavano solo per tutti gli smart del mondo. Ma sembrano non aver voce. O l’hanno troppo debole rispetto a quell’altra. Ecco cosa dovrebbe essere una “buona scuola”. Ecco a cosa dovrebbero pensare genitori e parenti per non vergognarsi di essere considerati incapaci, loro, gli abitanti di un paese così incredibilmente diviso tra serietà ed evasione.

IMMAGINARIO
Dopo la pioggia.
La foto di oggi…

In questi giorni in cui la pioggia rincorre il sole, si affaccia sempre di più il desiderio di una lunga e stabile stagione calda, o almeno è quello che ci augura, dal profilo Instagram del Comune, @comunediferrara, Paola Coluzzi che per una settimana gestisce nell’ambito di #Myferrara, il progetto che vuole avvicinare cittadini e pubblica amministrazione attraverso i social network.

“Scelgo una foto della fontana che accoglie chi entra dall’ingresso principale del Parco Massari, per me simbolo della fine dell’inverno e inizio dei primi caldi, quando si ha voglia di distendersi nell’erba e passeggiare fra gli alberi secolari che ogni primavera ci stupiscono con la loro bellezza”.
#comunediferrara #MyFerrara #Ferraraitalia #ferrara #igersferrara

OGGI – IMMAGINARIO MYFERRARA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

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foto di Paola Coluzzi

GERMOGLI
Risveglio.
L’aforisma di oggi

Risveglio e colazione. Il buongiorno si vede dal mattino.

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Monica Vitti

“Dicono che il mondo è di chi si alza presto…balle!
Il mondo è di chi è felice di alzarsi”
(Monica Vitti)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

NOTA A MARGINE
Sharing economy: dalla rete l’impulso alla cultura dello scambio e della condivisione

Non è un viaggio qualsiasi quello del video di Simone Chiesa e Anna Luciani, i due couchsurfer, che hanno scorrazzato in lungo e in largo per il Brasile usufruendo dell’ospitalità gratuita offerta dal network di raccordo tra ospiti e travellers di tutto il mondo [leggi]. Presente al festival Altroconsumo, il duo Chiesa-Luciani ha raccontato un modo di viaggiare poco turistico ma umanamente molto ricco: “Il couchsurfing, alla lettera surfare i divani, fa parte della cultura della condivisione. Stimolato dalla crisi economica, ha finito con il diventare sinonimo di apertura mentale e curiosità”, spiega Anna. “E’ diverso da un’esperienza interrail, ci si trasforma in viaggiatori, ci si misura con la quotidianità reale dei luoghi visitati”, dice Simone.

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I coachsurfers Anna Luciani e Simone Chiesa

I due hanno conosciuto le favelas, condiviso pavimenti e materassi con altri giovani incontrati lungo il cammino, si sono lavati con l’acqua di fonte, hanno mangiato lo stesso cibo dei padroni di casa. Insomma, hanno viaggiato davvero. E lo hanno fatto anche col cuore. “Ci sono realtà che spesso sfuggono al turista – racconta Simone – A Cuba, dove ho passato un lungo periodo, se anche vuoi preparare una cena per gli amici, fatichi a riuscirci. Vai al supermercato e gran parte di quanto serve a cucinare non riesci a trovarlo. Il cibo è per i turisti, per gli isolani le cose vanno diversamente”. Il couchsurfer va incontro al mondo così com’è, libero dalla vacanza organizzata e forte dell’ospitalità gratuita a misura di incontri, confronti e spesso amicizie. “Tutto si regge sulla fiducia reciproca – spiega Anna – i nostri ospiti non hanno mai avuto brutte esperienze. E’ un buon segno”. Qual è l’identikit di chi dà alloggio? “In realtà la cosa riguarda tutti i ceti, dal libero professionista al disoccupato. Sono tutte persone accomunate dalla curiosità, spesso non possono permettersi di spostarsi e così si mettono nelle condizioni di incontrare chi lo fa”, conclude Simone.

Il couchsurfing è una delle tante realtà di economia condivisa, sharing economy, che oggi in Italia vanta 138 piattaforme di servizi on line attive nei più differenti settori. La sharing economy alla quale “Dire, Fare, Cambiare”, il festival dell’associazione Altroconsumo ha dedicato uno dei tanti appuntamenti, è sbarcata in Italia nel 2012. E’ una realtà in divenire, rappresentativa di un cambiamento sociale cui ha fatto seguito l’insorgere di una domanda di consumo diversa, virtuosa, sostenibile, che economia tradizionale e politica faticano a intercettare e comprendere. “Eppure – sottolinea Marta Mainieri di www.collaboriamo.org – contenuti e servizi per un’economia collaborativa – una ricerca della Nielsen del 2013 ci identifica come il Paese più predisposto alla condivisione”. E’ una questione culturale, un’abitudine di vecchia data mai del tutto tramontata, solo che oggi a sostenerla nei contenuti quanto nella riscoperta di valori c’è la rete. “In Sardegna è stata creata una piattaforma, la Sardex, con cui le aziende si scambiano le eccedenze di personale”, spiega.

A fare la parte del leone tra le piattaforme esistenti sono quelle dedicate al crowdfounding (30 per cento), vengono utilizzate per finanziare progetti, un modo per tentare di aggirare la crisi da parte di ragazzi e adulti intenzionati a trovare un nuovo modo di vivere e lavorare. Ci sono poi esempi ormai affermati come BlaBla car, passaggi in auto low cost con spese e tempo condivisi. Tutto naturalmente si basa sulla fiducia, sulla certificazione on line e naturalmente sul taglio dei costi: “Un viaggio da 60 euro può essere fatto con 30 e per quanto riguarda la questione della fiducia, basta il mezzo giusto per farla emergere”, dice Andrea Saviane di BlaBla car, due anni di servizio gratuito, trecento addetti, ormai prossima a raccogliere profitti dal proprio lavoro. “La sharing economy tutto sommato esisteva già”, dice Gian Luca Ranno della community Gnammo. “Proponiamo eventi culinari e li condividiamo”, spiega. Che ne pensano i ristoratori? Il Alcuni hanno chiesto di lavorare con la piattaforma, altri la vivono come concorrenza. “La politica è in ritardo sul tema, le leggi esistenti sono nate prima della sharing economy perciò non rispondono all’attualità – conclude – Credo sia necessario costruire una legge condivisa con gli operatori del settore”. A denunciare i ritardi della politica ci pensa anche Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo, ma fa di più etichettando la recente levata di scudi di otto deputati dell’intero arco costituzionale a favore degli architetti, che a loro detta, sarebbero minacciati nella parcella da un network globale a cui un privato può rivolgersi, chiedere preventivi e scegliere quello più adatto alle proprie esigenze. “Ritenendo il job act una cosa nata vecchia, spero invece in uno sharing economy act – dice – la politica non deve ostacolare con regole vecchie, o proteggere degli interessi consolidati, questo non c’entra nulla con la tutela del consumatore. Piuttosto dovrebbe favorire il moltiplicarsi delle opportunità di lavoro”.

Nelle pagine di Ferraraitalia avevamo già parlato del couchsurfing e dell’esperienza di Anna Luciani e Simone Chiesa [leggi].

ACCORDI
Una brava persona.
Il brano di oggi…

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Giorgio Gaber

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

(per ascoltarlo cliccare sul titolo)

Giorgio Gaber – Qualcuno era comunista

Avrebbe compiuto oggi 93 anni Enrico Berlinguer, storico segretario del Partito Comunista Italiano. Politico amato, stimato, soprattutto rispettato da compagni e avversari, Berlinguer rappresenta nell’immaginario comune odierno quel modo di fare politica purtroppo ai nostri occhi lontanissimo, quasi dimenticato, ricoperto di un perenne alone nostalgico. “Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona…” affermava Giorgio Gaber in un famoso monologo (oggi doveroso brano del giorno): come non essere d’accordo, soprattutto per ricordare (e ricordarci) che i concetti di “brava persona” e “bravo politico” possono realmente coincidere, nonostante i tempi…

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NOTA A MARGINE
Davigo: “In Italia si continua a rubare come prima, ma senza vergogna”

“All’estero ci vuole coraggio per commettere un reato, in Italia ci vuole coraggio per rimanere onesti”, sono le parole di Pier Camillo Davigo a Peter Gomez e Marco Travaglio in “Onorevoli wanted” (Editori Riuniti, 2011) ed esprimono al meglio quella strana sensazione di malessere che attanaglia quasi sempre il pubblico dopo aver visto alla tv le inchieste di Report e di Presa Diretta oppure all’uscita dagli incontri sulla legalità o sulla corruzione – dipende dai punti di vista – in Italia. La corruzione è sempre più un fenomeno collettivo, mentre l’onestà un fenomeno individuale: questa è l’amara verità. “Non sono un fan degli incontri sulla legalità: sono il segnale che il Paese ha un gravissimo deficit di legalità. Ve li immaginate in Svezia o in Inghilterra?”, in effetti è difficile, anche con un grande sforzo di immaginazione. Ma c’è da essere ottimisti, sdrammatizza Davigo, “come nel detto popolare secondo il quale il pessimista pensa che peggio di così non possa andare, mentre l’ottimista è convinto che possa andare peggio eccome!”.

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Pier Camillo Davigo

Siamo al Teatro De Micheli di Copparo in un giovedì pomeriggio di metà maggio dal cielo plumbeo, mentre poco distante sta passando il Giro d’Italia, ma il pubblico non manca. L’ex componente del pool milanese di Mani Pulite, ora Consigliere della II Sezione penale presso la Corte di cassazione, è l’ospite del terzo incontro del progetto “Legalità”, organizzato dalla Direzione didattica di Copparo in collaborazione con Spi-Cgil e
il coordinamento provinciale di Ferrara di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. A intervistarlo è il direttore de La Nuova Ferrara Stefano Scansani, le cui domande che vanno dritte al punto, come ad esempio: “Perché in Italia non tintinnano più le manette?”. Davigo non si tira certo indietro: “Perché da più di 20 anni la politica è più impegnata a contenere l’attività degli organi preposti alla repressione, piuttosto che le devianze delle classi dirigenti”. In questi anni gli italiani si sono sempre più convinti di vivere in un paese sempre meno sicuro, soprattutto per l’aumento della microcriminalità, ma secondo Davigo i temi dell’insicurezza e della microcriminalità vengono usati “per distrarre i cittadini dai due veri grandi problemi dell’Italia: la criminalità organizzata, documentato da almeno 160 anni, ma risalente ad ancora prima, e la devianza delle nostre classi dirigenti, un fenomeno che non ha eguali negli altri paesi europei”. Tutto diventa più chiaro con l’esempio del processo Parmalat per aggiotaggio, in cui le parti civili erano circa 45.000: “quanto ci mette uno scippatore a fare 45.000 vittime? Se fa 4 furti al giorno, circa 10.000 giorni. E quanti vengono scippati in una volta sola dei risparmi di tutta una vita?”
Davigo non vuole rischiare di incorrere nella retorica di qualunquismo: “quello che contesto alla politica è l’incapacità di quelli per bene di prendere le distanze degli altri, è inaccettabile che accettino di sedersi l’uno a fianco dell’altro”. In effetti sembra che in questo paese, con la scusa del garantismo, si sia un po’ persa per strada la differenza fra ciò che eticamente e ciò che è penalmente sanzionabile e sanzionato, con buona pace di quella parte dell’articolo 54 della nostra Costituzione che recita: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”.
La domanda mi sorge spontanea: secondo il magistrato, come può una classe dirigente come questa mettere mano al delicatissimo equilibrio di pesi e contrappesi fra i vari poteri costruito nella Costituzione? Davigo non si perde in giri di parole: “Sento parlare da 30 anni di tre grandi aree di riforma: il presidenzialismo, che ora è diventato rafforzamento dei poteri del premier, l’abolizione del bicameralismo perfetto e il federalismo. Quanto alla prima: il presidente del Consiglio è tale in virtù della fiducia che gli danno le camere, dunque è anche il capo della maggioranza parlamentare, quindi semmai assomma in sé troppo potere e bisogna ridurlo non aumentarlo. Quanto alla seconda: si sente spesso dire che due Camere che devono approvare le stesse leggi non sono efficienti perché impiegano troppo tempo, ma il problema dell’Italia non è di avere poche leggi, ma di averne troppe. Infine il federalismo: la regione che ha il massimo di autonomia è la Sicilia, con i brillanti risultati che sono gli occhi di tutti. La Sicilia ha bisogno di una maggiore autonomia o di funzionari di lingua tedesca presi dal Brennero e mandati a Palermo, così non possono capire le minacce?”
Non poteva mancare il riferimento a Mani Pulite: “dopo tutto è tornato come prima, anzi peggio, ma voi a cosa siete serviti?”, domanda Scansani. Davigo rivela una buona dose di autoironia e dà un’interpretazione quasi darwiniana di quella stagione: “siamo serviti alla selezione della specie, perché, come fanno i predatori, abbiamo preso le prede più lente e quelle più veloci l’hanno fatta franca. Peccato però – continua il magistrato – che in natura anche i predatori migliorano i propri mezzi con il tempo, mentre nel nostro caso, per così dire, non si è lasciato che la natura facesse il suo corso”. Poi si arrende e confessa: “Insieme ad altri colleghi ho contribuito a stracciare il velo di ipocrisia che celava il sistema, prima del 1992 non si aveva idea che rubassero così tanto e così in tanti”. Se “l’ipocrisia è l’omaggio del vizio alla virtù”, perché il primo riconosce la superiorità della seconda e si nasconde vergognandosi di se stesso, con Mani Pulite questo velo è caduto e “purtroppo non hanno smesso di rubare, hanno smesso di vergognarsene”. Vuoi vedere che fra una riforma e l’altra ci scappa anche il taglio di quelle poche chiarissime parole: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore?”

LA RICORRENZA
24 maggio, sparare è dovere: il dramma di seicentomila ragazzi mandati al macello

Da quando sono nato sono stato sollecitato a celebrare il 24 maggio come il giorno del riscatto italiano, che altri popoli, antipatici!, non volevano, “italiani fuori dai piedi” dicevano gli altri popoli, almeno così mi insegnavano famiglia, scuola, libri, retorica, “fuori i musicanti, fuori o sole mio, fuori i poetucoli e pittori di cartoline illustrate” e ci rappresentavano con un mandolino in mano e la bocca piena di spaghetti: insopportabili.
L’avvento del cinema consolidò questa facile rappresentazione, mandolino, spaghetti, mafia. Ma forse non era nemmeno del tutto sbagliato. E allora gli eroismi, l’attaccamento alla bandiera, l’amor patrio di cui è condita la nostra storia? Non erano falsificazioni, i poveri fantaccini, mandati a morire sul Piave, furono veri, grandi eroi: non sapevano perché gli avessero messo in spalla un fucile, non sapevano perché dovessero andare a sparare a gente che parlava quasi la stessa lingua di coloro che andavano “a liberare”, il popolo non capiva quella guerra, seicentomila ragazzi inviati direttamente al camposanto, se mai arrivavano al camposanto, più spesso rimanevano lì a bocca aperta, l’ultimo respiro, rimanevano su un zolla di terra, cuscino e pietra tombale senza nome.

La grande guerra, al di là delle retoriche falsificazioni, fu uno spaventoso genocidio, una fucilazione corale e indiscriminata, un ignobile atto di terrorismo di massa: i nostri alleati ci disprezzavano e ci dileggiavano perché eravamo guidati da un re grande come un bambino di quinta elementare. Scriveva Hemingway in “Addio alle armi”: quando, vicino alle prime linee, passa una grande macchina con dentro nessuno vuol dire che c’è il re! Eravamo i poveracci d’Europa, non sapevamo leggere né scrivere, nei primi anni del secolo al Sud i ragazzi partivano per le Americhe, una valigia di cartone, una foto della mamma o della fidanzata, andavano a costruirsi un futuro fuggendo dalle terre e dagli affetti, andavano a comprarsi un pezzo di pane, quando giunsi a Milano dopo tanti anni dalla prima grande guerra mondiale, dai treni puzzolenti di vino, sudore e fiati fetidi scendevano gli stessi ragazzi di mezzo secolo prima, giacchettine striminzite come quelle che usano adesso, barba lunga e valigia chiusa da spago, andavano alla ricerca di un letto, ma sulle porte milanesi un cartello avvertiva, o minacciava, “non si affitta a meridionali”, quei meridionali che il re aveva usato come carne da macello, che il duce, ampliando i confini della sua fame di gloria, aveva inviato a morire sulle sabbie roventi d’Africa e in mezzo ai ghiacci dell’inverno russo. Fabbriche di morte. La guerra è sempre una fabbrica di cadaveri, rimangono là, poveri giovani, rimangono là impigliati nei reticolati, carne per cornacchie e topi e sulle tombe scrivono “martire ed eroe”. Provate a chiedere alle madri dei martiri ed eroi che pensano della guerra, provate. Tutto il resto è retorica.