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Mese: Aprile 2015

Conferenza Stampa Presentazione dei Palii

da: ufficio stampa Ente Palio Città di Ferrara

Domani, martedì 30 aprile 2015, alle ore 11.0 0 nella Sala Arazzi di Palazzo Municipale, si terrà la conferenza stampa di presentazione dei Palii che andranno in premio alle Contrade vincitrici delle gare di piazza Ariostea il prossimo 31 maggio

Parteciperanno all’incontro  il Presidente dell’Ente Palio Alessandro Fortini, l’assessore al Palio del Comune di Ferrara Aldo Modonesi, Giannantonio Braghiroli, presidente della Commissione Scuola – il gruppo di lavoro dell’Ente Palio che da più di 20 anni collabora con le istituzioni scolastiche cittadine, la professoressa Simona Rondina coordinatrice del Progetto Palio del Liceo Artistico Dosso Dossi, i quattro giovani artisti che hanno realizzato i Palii e il presidente della Cassa di Risparmio di Cento C.A. Roncarati.

L’OPINIONE
Fuori dal coro: a proposito di “Mia madre”

Mi dispiace perché il film di Nanni Moretti non mi è piaciuto. O non mi è piaciuto rispetto alle aspettative che coltivavo. Dovremmo avere la dignità di smetterla con il celebrare i nostri sentimenti. Siamo un Paese che celebra i propri intimismi e intanto se ne va alla deriva. Cerchiamo di appigliarci ad una qualche boccata di ossigeno, mai poi ci avvediamo che anche queste non sono sufficienti per farci riprendere a respirare. Continuiamo a muoverci nell’angusto cerchio dei nostri spazi di vita senza che ne scaturiscano prospettive nuove. Su un altro piano, con altri contenuti, ho provato lo stesso disagio con “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, anche quello un viaggio dalla vita alla morte. La bellezza del passato, che tanto più risalta rispetto allo squallore del presente. È questo sguardo sempre rivolto in noi stessi e al passato tanto caro ai nostri narcisismi aggrappati a quello che eravamo, una didattica della memoria che nulla ci fornisce per vivere e procedere nel presente verso il futuro. I luoghi comuni del racconto di Moretti, sono appunto comuni perché a tutti appartengono, più o meno scevri dal perbenismo borghese, ma non per questo ci mettiamo a girarci un film. La realtà vera, quella cruda è che la stragrande maggioranza delle persone non se lo può permettere, deve stringere i denti e metabolizzare come può i propri dolori, i propri egoismi, le proprie contraddizioni, le proprie sfortune. “Mia madre” non è un film vero, è un film di caricature, con la pretesa di non esserlo, dalla figura materna a quella della giovane adolescente Livia, fino ad una Margherita Buy, regista dagli occhi sempre arrossati, sempre pronta al pianto. Liceo classico, latino e fabbrica occupata, una umanità sconfitta dal presente che non ha futuro.
Quando accendiamo i fari per raccogliere i nostri stracci e capire con questi come camminare in questo tempo così difficile, come far rifiorire le nostre intelligenze per costruire un domani che non sia solo di rimpianti? Non è che siamo un Paese ormai privo di intelletto, di creatività, di inventiva, capace di osare, di sfidare se stesso? Sono giorni questi di celebrazione della Resistenza, della lotta partigiana, della libertà conquistata, tutto importantissimo, ma sembra che tutto si arresti al non dimenticare, a trasmettere la memoria, perché i giovani la conservino. E poi? Basta. Perché dovremmo essere contenti della democrazia e della libertà che abbiamo. Non è così. C’è ancora tanto da lavorare, da pensare, da ideare, da rilanciare con la forza dell’utopia se vogliamo crescere e avanzare, se vogliamo migliorare, perché ogni giorno ci dimostra che i traguardi della libertà, della dignità umana, di un mondo migliore sono ancora tutti da conquistare. È la spinta a vivere la vita, a sfidarla che ci manca, ci manca l’entusiasmo, l’inventiva, la forza di metterci in discussione, di metterci in gioco, siamo arresi sui nostri cimeli, a ripercorrere la galleria di quello che eravamo.
Il film di Nanni Moretti è il massimo che ci può dare il cinema italiano? Sarebbe davvero deludente. Ma temo che sia il segno di una cultura che non c’è, di un Paese che non c’è, distrutto da una politica che ha assassinato la politica stessa per togliere ogni anima alla cittadinanza delle persone, ogni speranza, ogni passione. Un paese sbandato, quanto distratto, quanto ripiegato sui fatti propri, un Paese che nell’uomo solo al comando, se non si risveglia in fretta, se non smette di continuare a leccarsi le ferite, sta nutrendo tutti i prodomi di un nuovo fascismo, altroché Resistenza. Forse il carattere del tutto particolare assunto quest’anno dalle celebrazioni della Liberazione, vuole esorcizzare proprio questo pericolo, sempre più vicino.
Ma non è più sufficiente, occorre un altro impegno, è necessario capire che ognuno con coraggio deve fare la sua parte, c’è da lavorare tanto, non ci si deve chiamare fuori, dobbiamo cercare di contribuire senza arrenderci. Non ci serve il film di Nanni Moretti, ci serve il film di un’Italia che si rialza in piedi con il realismo di Roberto Rossellini e l’intelligenza trasognata di Fellini.

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Camera di Commercio: il Ministro Franceschini alla 13ª giornata dell’economia

da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

Il turista culturale che soggiorna in Italia è più propenso a spendere 52 euro al giorno per l’alloggio, in media, e 85 euro per spese extra, contro i 47 euro per alloggio e 75 per gli extra di chi viene per ragioni non culturali

Muove il 10% del valore aggiunto provinciale, equivalente a più di 800 milioni di euro. Tanto vale nel 2014 la filiera culturale ferrarese, un dato comprensivo del valore prodotto dalle industrie culturali e creative, ma anche da quella parte dell’economia locale che viene attivata dalla cultura, il turismo innanzitutto. Queste le cifre più significative che emergeranno dallo specifico focus realizzato dalla Camera di commercio di Ferrara e che sarà presentato, il 12 giugno prossimo, alla presenza, in qualità di relatore, del ministro dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, in occasione della 13ª Giornata dell’economia. Con risultati eloquenti: le industrie culturali e creative si confermano un pilastro del made in Ferrara. Tanto che durante la crisi l’export legato a cultura e creatività è cresciuto di oltre il 15%. E così mentre la crisi imperversa e un pezzo consistente dell’economia provinciale fatica, il valore aggiunto prodotto dalle industrie culturali e creative tiene, fa da volano al resto dell’economia e cresce anche la capacità attrattiva del settore rispetto alle donazioni dei privati.

“Il 12 giugno prossimo – spiega Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara – metteremo sotto i riflettori ciò che di nuovo e di positivo si sta muovendo, pur nella crisi: le tante imprese (più di 8.000) che rinnovano il nostro made in Ferrara attraverso una sintesi unica fra cultura, creatività e tecnologia dove, non a caso, sono spesso protagonisti i giovani e le donne. Il sistema produttivo culturale – prosegue il numero uno dell’Ente di Largo Castello – rappresenta una vera ‘filiera territoriale’: quella che produce all’interno del territorio e moltiplica benessere per il territorio, secondo una logica di rete che coinvolge tanti piccoli e medi imprenditori, anche del mondo del non-profit. La sua capacità anticiclica deve far capire dove occorre oggi concentrare gli sforzi di politica economica e dove – a livello nazionale e locale – è necessario incentivare investimenti che ottengano effetti moltiplicativi certi sull’occupazione, sui consumi, sul turismo e a vantaggio delle  esportazioni di beni e servizi“.

Ma la forza della cultura va ben oltre, grazie ad un effetto moltiplicatore pari a 1,67 sul resto dell’economia: così per ogni euro prodotto dalla cultura – evidenzia un recente Rapporto Unioncamere-Fondazione Symbola – se ne attivano 1,67 in altri settori. Una ricchezza che ha effetti positivi anche sul fronte occupazione: le sole imprese del sistema produttivo culturale – ovvero industrie culturali, industrie creative, patrimonio storico artistico e architettonico, performing arts e arti visive – danno lavoro in Italia a 1,4 milioni di persone, il 5,8% del totale degli occupati. Che diventano 1,5 milioni, il 6,2% del totale, se includiamo anche le realtà del pubblico e del non profit. Per non parlare, infine, dell’effetto traino che la cultura ha sull’intera economia: il turista culturale che soggiorna in Italia, ad esempio, è più propenso a spendere 52 euro al giorno per l’alloggio, in media, e 85 euro per spese extra, contro i 47 euro per alloggio e 75 per gli extra di chi viene per ragioni non culturali. Del totale della spesa dei turisti in Italia, 73 miliardi di euro nel 2013, il 36,5% (26,7 miliardi ) è legato proprio alle industrie culturali.

 

Veglia notturna per chiedere nuovamente la liberazione dei macachi

da: Animal Defenders, Difesa e Liberazione Animale

Martedì 28 Aprile, in occasione del terzo anniversario dal giorno in cui una decina di attivisti fece irruzione all’interno di Green Hill liberando 61 dei 2700 beagle prigionieri dell’allevamento, Animal Defenders ha organizzato a Ferrara presso il Polo Chimico Biomedico dell’Università, una veglia notturna per chiedere nuovamente la liberazione dei macachi e degli altri animali stabulati al suo interno. Hanno aderito all’iniziativa diverse associazioni del territorio (Lav Ferrara, Enpa Ferrara, Oipa Ferrara, Animal Liberation, Lega del Cane di Ferrara, A Mici del Delta, Associazione Zoe, Avedev, A Coda Alta, Animal Amnesty, Aee Onlus), nonché numerosi volontari e cittadini.

Nonostante quasi due anni di campagna, la cui ultima azione ha visto gli attivisti di Animal Defenders compiere lo scorso 24 Aprile un triplo flash mob (presso il Polo Chimico Biomedico dell’Università, la sede del Rettore e il Palazzo Municipale), l’Università di Ferrara ha recentemente dichiarato alla stampa locale che l’impiego dei macachi nei laboratori dell’Ateneo continuerà e che gli animali non verranno liberati. Viene affermato inoltre che gli animali godono di uno stato di benessere che non dovrebbe destare preoccupazioni.

A seguito di queste dichiarazioni viene spontaneo rendere noto in che cosa consista la tipologia di ricerca che viene effettuata sui macachi all’interno dello stabulario Unife.

La fase sperimentale vera e propria della ricerca è preceduta da interventi chirurgici che consistono nell’apertura del cranio con perforazione delle meningi e della corteccia cerebrale, per impiantare elettrodi nonché una camera di registrazione e un sistema di fissaggio della testa al fine di tenerla immobile.

A seguito dell’intervento chirurgico, il macaco viene messo in isolamento, tenuto in osservazione e  gli vengono somministrati antibiotici e analgesici per evitare infezioni derivanti dalla presenza di corpi estranei e dall’esposizione del tessuto cerebrale.
Quando l’animale dimostra di avere superato l’operazione , comincia l’esperimento vero e proprio che è frutto di una fase preliminare della ricerca che prende il nome di condizionamento.
Il  condizionamento consiste in un vero e proprio addestramento in cui i macachi vengono progressivamente abituati alla presenza umana per essere resi docili e collaborativi. Il ricercatore conquista la fiducia dell’animale nutrendolo e giocando con lui ma solo per creare quel clima familiare che non consente all’animale di ribellarsi a ciò a cui viene sottoposto.
Al termine delle procedure sperimentali gli animali vengono sempre e comunque soppressi, o come si dice in ambito scientifico “sacrificati”, con dose letale di barbiturici o di Tanax, perché irrecuperabili.

Alla luce di questi fatti, sono numerose le domande che ci poniamo.
In primo luogo, ci chiediamo come sia possibile sostenere che questi animali vivano in  una condizione di benessere che non comporti né dolore fisico, né angoscia. Se si trattasse di esperimenti non dolorosi non sarebbe necessario il ricorso ad anestesia generale e ad analgesia protratta per vari giorni dopo l’operazione chirurgica.
Già a partire dalla stabulazione stessa, i livelli di ansia e stress non possono che essere notevoli ed evidenti. I macachi sono primati non umani, animali altamente gregari che necessitano della vita in comunità e in gruppi familiari, condizione che in laboratorio viene loro negata poiché ogni individuo viene segregato all’interno di gabbie singole di dimensioni inferiori a 1 m3.

Inoltre, perché ricorrere a metodi così invasivi e cruenti quando è possibile lo studio diretto del cervello umano con metodi totalmente precisi e indolori quali la risonanza magnetica che è in grado di fornire immagini neuroanatomiche altamente definite?
Non si può ignorare che il cervello di una scimmia NON è il cervello di un uomo, diversa è l’estensione della corteccia cerebrale nonché la localizzazione delle aree sensitive e motorie.
Urge pertanto che la ricerca basata sul modello animale venga messa da parte in favore di una ricerca a RILEVANZA UMANA.

Con la veglia di Martedì 28 Aprile, si vuole fare luce su quello che avviene all’interno dei laboratori dell’Università di Ferrara, ma anche fare luce sulle coscienze di chi ha l’autorità per porre fine a tutto questo.
Questo comunicato si presenta come una rinnovata richiesta rivolta al Magnifico Rettore dell’Università di Ferrara e all’ Egregio Signor Sindaco di compiere un atto di civiltà, analogamente a quanto è successo a Modena ove lo scorso 15 Aprile 2015 l’Ateneo e il Comune hanno firmato un protocollo che stabilisce la fine degli esperimenti sui sedici macachi stabulati all’interno di Unimore e l’imminente liberazione degli stessi.
Si richiede pertanto la liberazione dei macachi detenuti presso il Polo Chimico Biomedico Unife e il loro affidamento ad associazioni no-profit che si occuperanno a loro spese della loro riabilitazione e del recupero dai traumi derivanti dalla segregazione e dalla sperimentazione.

Si chiude con successo la Festa del Libro Ebraico in Italia, pronta a passare il testimone al Meis

da: ufficio Stampa Festa Libro Ebraico

Un’edizione ‘spartiacque’ e di indubbio successo, anche al netto delle condizioni meteorologiche, certo non favorevoli.

È decisamente positivo il bilancio della sesta Festa del Libro Ebraico in Italia che, organizzata dalla Fondazione MEIS (Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah) con il supporto di Ferrara Fiere, dal 25 al 28 Aprile ha eletto il capoluogo emiliano a capitale dell’ebraismo italiano.

“L’affluenza registrata Sabato e Domenica – commenta Riccardo Calimani, Presidente della Fondazione MEIS – è stata notevole, superiore a quella delle precedenti edizioni. E, nonostante una leggera flessione dovuta al maltempo, molto buone anche la partecipazione agli appuntamenti degli ultimi due giorni e levendite alla libreria del Chiostro di San Paolo”.

Senza contare che, con circa mille ingressi, gli arredi sacri e gli oggetti rituali della mostra “Torah fonte di vita” (visitabile fino al 31 Dicembre presso il MEIS) hanno tenuto degnamente testa ai ben più attraenti dipinti di Giovanni Boldini e agli olii su tela di Pablo Picasso, esposti rispettivamente al Castello Estense e a Palazzo dei Diamanti.

“Oltre all’interesse del pubblico – prosegue nella sua analisi Calimani –, i contenuti proposti hanno suscitato anche un’ottima copertura da parte della stampa, locale e nazionale. Il che significa che siamo riusciti a innovare la Festa, a trovare spunti originali e stimolanti, mantenendo elevato il livello del dibattito“.

Fin qui, il resoconto dell’edizione 2015, che deve però cedere il passo a considerazioni sul futuro della manifestazione: “La Festa del Libro Ebraico in Italia – ricorda il Vicesindaco del Comune di Ferrara,Massimo Maisto – nasce come laboratorio di idee propedeutico al MEIS che, sia pure molto lentamente, sta andando avanti. Anzi, considero cruciale l’edizione appena terminata, perché cittadini ferraresi e turisti hanno finalmente potuto visitare il cantiere e toccare con mano l’avanzamento dei lavori. Tanto che ora che il primo lotto è terminato – aggiunge Maisto –, entro Maggio verrà consegnato il corpo C, cioè quello che ospiterà spazi espositivi permanenti, il centro di documentazione, la biblioteca, le aree per la didattica”.

E a proposito di concretezza, un po’ di numeri della FLE 2015: intanto, gli oltre cinquemila volumi(alcuni dei quali andati presto esauriti) di autori ebrei o di argomento ebraico con i qualicentocinquantasette case editrici hanno popolato la libreria del Chiostro di San Paolo, cuore pulsante della Festa. Circa cinquanta gli scrittori, gli studiosi e i giornalisti (comprese figure di spicco come Enrico Mentana e Pierluigi Battista) coinvolti in quindici conversazioni e incontri con gli autori, molti dei quali incentrati sul cibo kasher. L’alimentazione ebraica è stato il comune denominatore anche di disfide teatrali e laboratori didattici rivolti agli studenti della scuola primaria e secondaria, per approfondire come la cucina kasher sia sinonimo di cibi poveri, ma ricchi di profumi e suggestioni che rispecchiano le diverse provenienze degli ebrei del mondo, dalle spezie del Mediterraneo ai rigidi inverni dell’Est Europa, fino alle deliziose ricette della tradizione italiana.

Caleidoscopica anche la rappresentazione che della cultura ebraica la Festa ha affidato alle note: cinqueconcerti, uno dei quali introdotto da un approfondimento sul dialogo ebraico-cristiano, con artisti di fama come Raiz, il leader degli Almamegretta, e spaziando dalla musica classica al modern jazz, dal gipsy al klezmer.

Se al convegno internazionale sui “Paradigmi della mobilità e delle relazioni degli ebrei in Italia” hanno partecipato esponenti degli atenei di mezzo mondo (da Roma a Londra, da Firenze a Gerusalemme, da Bologna a Haifa), una delle punte più alte e toccanti di questa edizione è coincisa con il Premio PARDES, per la valorizzazione e diffusione della conoscenza della cultura e tradizione ebraica in Italia e in Europa. Accanto alla storica Anna Foa e al Nobel per la letteratura, Patrick Modiano, il riconoscimento è andato aSamuel Modiano, uno degli ultimi sopravvissuti all’inferno di Birkenau, che da dieci anni ha superato la paralisi che gli impediva di raccontare quella tragedia e da allora porta la sua testimonianza in giro per il mondo, senza risparmiarsi. La standing ovation che il pubblico della Festa, tra sconcerto e commozione, ha tributato a Modiano resta senz’altro una delle immagini più rappresentative della manifestazione.

Tornando ai numeri, il ricco e complesso rapporto tra la comunità ebraica e Ferrara, dove gli ebrei sono attivamente presenti da undici secoli, è stato scandagliato attraverso circa quindici appuntamenti, tra le conversazioni con gli scrittori, la proiezione di un film sui luoghi della Ferrara ebraica e gli itinerari guidati, dal Ghetto al MEIS.

Non meno significativi i dati ‘virtuali’ riguardanti la Festa: oltre diecimila accessi totali (anche dall’estero, specie Stati Uniti e Francia) li ha, infatti, ottenuti il sito web del MEIS e della Festa del Libro Ebraico (www.meisweb.it) che, configurato come un portale, ha raccolto tutto ciò che poteva servire per la fruizione online della manifestazione: informazioni sul programma e sugli ospiti, variazioni, news, la rassegna stampa completa, notizie su Ferrara e sugli appuntamenti paralleli, fotografie e video degli interventi.

IMMAGINARIO
La via del cuore.
La foto di oggi…

I luoghi appartengono a tutti, ma i ricordi sono solo nostri. Così se tutti riconosciamo Via delle Volte in questa foto di Daniela Solaini, poi, leggendo il suo commento, ci rendiamo conto che quello che hanno visto i suoi occhi appartiene solo a lei. Noi possiamo solo sovrapporre alla sua foto i nostri momenti, personali e indimenticabili. Anche questo è il progetto #MyFerrara.

“Primavera un po’ incerta e burlona, questa, ma noi aspettiamo fiduciosi che il sole torni a brillare, e nel frattempo continuiamo a passeggiare per i vicoli della nostra bella città. Non ha bisogno di presentazioni, questa strada, e ho tre buoni motivi per scegliere la foto di oggi: ho cominciato ad amare Ferrara nei suoi vicoli, ho scoperto la passione per le foto notturne grazie alle sue luci, e l’ho fatto in una delle più belle sere della mia vita, comunque sia andata poi. Il mio cuore batte più forte appena mi incammino sotto gli archi. Ma da allora, rigorosamente senza tacchi!”.

OGGI – IMMAGINARIO MYFERRARA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

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foto di Daniela Solaini
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foto di Daniela Solaini

ACCORDI
Il debutto di Big Luciano.
Il brano di oggi…

Luciano-PavarottiOgni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta… 

(per ascoltarlo cliccare sul titolo)

Luciano Pavarotti – Nessun Dorma

Il 28 aprile del 1961 faceva il suo debutto nella lirica Luciano Pavarotti. Voce consacrata in tutto il mondo e ambasciatore della cultura italiana nel mondo, il tenore modenese morto nel 2007 si rese celebre al grande pubblico grazie all’aria “Che gelida manina” tratta da La Bohème di Giacomo Puccini, compositore al quale Pavarotti rimarrà per sempre affezionato. Il brano del giorno (e il video) è proprio questa sua aria di debutto: l’inizio di una leggenda.

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GERMOGLI
I politici.
L’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

DisraeliMentre in Parlamento l’Italicum accende gli animi, noi ricordiamoci che spesso…

“Un politico usa i dati come un ubriaco usa un lampione: non per la luce, ma per il sostegno”. (Benjamin Disraeli)

“La notte non fa più paura”: Avant Premiere all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles

Domani mercoledì 29 aprile “La notte non fa più paura”, film ambientato durante il terremoto d’Emilia del 2012 verrà presentato in avant premiere all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles

Il lungometraggio, opera prima del regista Marco Cassini, racconta la storia di ragazzi che si trovano a fare i conti con una vita privata e lavorativa già precaria, messa poi a dura prova dalle scosse. Nel settembre 2012 due amici, Samuele Govoni e Stefano Muroni, pensarono di raccontare il sisma in un cortometraggio e scrissero un primo soggetto. Col passare dei mesi il corto diventò medio e alla fine si lavorò per trasformarlo in lungometraggio. Alla sceneggiatura, oltre a Cassini, lavorarono anche Muroni e Walter Cordopatri; questi ultimi sono anche i protagonisti del film. La produzione esecutiva è stata affidata a Ilaria Battistella e la comunicazione al già citato Govoni. Dopo un’estenuante ricerca i cinque giovani sono riusciti a raccogliere una cifra minima, appena sufficiente per dare il via alle riprese. In diversi hanno sposato la causa contribuendo economicamente al progetto ma l’intervento decisivo è stato quello di Maria Rita Storti, una docente ferrarese che ha scelto di investire ne “La notte non fa più paura”. Terminate le riprese, durate appena dieci giorni, si è cominciato subito a lavorare al montaggio. Per coprire le spese di questa fase si è aperto un crowdfunding e in tanti hanno contribuito con una donazione. La fase di post produzione si è conclusa solo nelle ultime ore e questa sera, il film verrà proiettato nella capitale belga: un primo importante traguardo per tutti coloro che hanno lavorato alla concretizzazione di questo progetto.

 

Beni Comuni in vendita (o in dismissione)

di Claudio Pisapia

L’intervento del Consigliere SEL, Leonardo Fiorentini, coglieva forse più di altri il punto reale della discussione sulla vendita (chiedo scusa: dismissione) delle azioni HERA di proprietà del Comune di Ferrara In programma ieri alla Sala del Consiglio Comunale. Forse denotava una presa di coscienza che però dovrebbe essere un po’ più profonda e sentita anche a livello nazionale da parte di un partito a volte troppo vicino a chi sta facendo del mercato, della finanza e delle privatizzazioni il suo faro.
Da una parte il privato che funziona sempre meglio del pubblico e dall’altra i problemi di bilancio, ecco in sostanza il tema del dibattito svoltosi ieri. Dall’altra ancora, ben distanziata, la rappresentanza dei cittadini in difesa del bene comune acqua . Uno spaccato di quanto succede a livello macro nel resto del Paese.
Tutte le opposizioni contro o per considerazioni sui principi, ‘non si può vendere ciò che appartiene ai cittadini e che va semplicemente custodito dalle amministrazioni pubbliche’, o per considerazioni pratiche, ‘il Consigliere di GOL Rendine snocciola dati sulla maggior convenienza economica a tenersi le quote’. Il M5S si oppone e propone ma senza pathos.
E durante la replica l’Assessore al Bilancio risponde al Consigliere Spath di Fratelli d’italia, che aveva proposto una sorta di vendita controllata, che non gli interessa sapere a chi verranno vendute le quote, del resto non prevede di rimanere per sempre Assessore, problema rimandato, e a GOL che il Comune non ha necessità immediata di fare cassa.
E allora perché si dismette?
Perché oggi anche in quest’aula vincono i principi, non quelli però del comitato acqua pubblica o del risultato referendario del 2011, bensì il principio che partiti o uomini soli al comando possono decidere ciò che è meglio per tutti, ovvero sono meglio le leggi del mercato e dei bilanci.

Privatizzare sempre di più, o meglio dismettere, usando una parola cara all’Assessore al Bilancio. Ma dismettere vuole forse dire altro? Sfogliando i vocabolari di lingua italiana non mi sembra.
In fondo la discussione potrebbe essere molto più semplice e fermarsi davvero ai principi. Bene Comune, ovvero di tutti, necessario alla vita quindi non può essere né dismesso né messo in vendita. E poco conta se le quote attuali sono poche o molte e se in passato sono state fatte scelte sbagliate riguardo all’Hera, semplicemente non si può continuare a farle.
I problemi di bilancio ci sono ma non si risolvono facendo i ragionieri e procedendo alla dismissione di quanto si ha. Non si può preferire accumulare soldi da utilizzare per ripagare interessi o debiti domani rimanendo fermi sulle proprie posizioni senza costruire la propria ripresa economica. Perché ad assicurare il futuro ai nostri figli non sarà di certo un foglio di bilancio in ordine, né tantomeno il mercato, la finanza e i possessori indefiniti delle quote dei beni comuni che nel tempo avremo messo in “dismissione”.

Il futuro sarà assicurato dall’esatto contrario, da quanto saremo riusciti a conservare e produrre in termine di beni reali. Dall’accesso libero ad acqua e cibo, dalla dignità di esseri umani che avremo conservato, dalla domanda interna che saremo riusciti a potenziare attraverso programmi di occupazione. La spesa di uno Stato equivale sempre a ricchezza per i cittadini, anche se fatta male perché uno Stato non riuscirà mai a spendere talmente male da equiparare quanto sperperato negli ultimi trent’anni pagando interessi ai mercati finanziari. Sperpero che nasce dalla rinuncia nel 1981 a una Banca Centrale che facesse il suo lavoro di compratore di ultima istanza, e dalle adesioni ai sistemi di cambio fisso tipo SME e poi Euro che impediscono di fatto un’autonoma politica economica e si prestano alla speculazione finanziaria. Rinuncia pura a decidere delle proprie vite e cessione al mercato del futuro di intere generazioni.
Quindi individuare il vero problema, la malattia e combatterla eliminando poi dalla gestione della res pubblica parassiti e incapaci.
Adam Smith ha posto le basi del pensiero economico classico ed è visto come il padre dell’iniziativa privata incontrollata, del liberismo puro. Eppure anche lui metteva in guardia e scriveva che le proposte che arrivano dal mondo privato devono essere considerate con grande prudenza perché provengono da un ordine di uomini il cui interesse principale non è esattamente quello del pubblico. E se lo diceva lui!

La scelta sensata oggi sarebbe quella di fermarsi e ragionare, curare la malattia e non i sintomi. E’ dal 1992 che si continuano a lanciare allarmi sulla solvibilità dello Stato e in nome di ciò a vendere (o dismettere) patrimonio pubblico. Rinunciando all’IRI si è rinunciato ad esempio ad un sano controllo sulle banche, e non mi sembra che oggi funzionino meglio o che abbiano lasciato un futuro migliore e più gestibile. Noi siamo il futuro di quelle scelte scellerate di rinunciare al controllo dello Stato di banche e aziende pubbliche che hanno prodotto disoccupazione, debito pubblico e disperazione, adesso ci viene prospettato un futuro per i giovani di oggi addirittura diminuendo il controllo pubblico sui beni comuni.

Ma è reale tutto ciò che stiamo vivendo?

Claudio Pisapia

Silvia Calabrese vince il premio di Laurea Leonardo 2014 sulle energie rinnovabili

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

La Dott.ssa Silvia Calabrese, Laurea Specialistica in Fisica all’Università di Ferrara, si aggiudica il Premio del Comitato Leonardo 2014 sulle Energie Rinnovabili concesso dal G.S.E. , il prestigioso riconoscimento volto a sostenere e a promuovere il talento dei giovani laureati che rappresentano il futuro dell’economia italiana, premiando le tesi più brillanti e meritevoli nei vari settori.

Il Premio di Laurea è stato conferito oggi lunedì 27 aprile, al Palazzo del Quirinale (Roma), alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso della Cerimonia di Consegna dei Premi Leonardo, che il Comitato Leonardo assegna a imprenditori che hanno contribuito ad affermare e consolidare l’immagine del “made in Italy” nel mondo.

La tesi dal titolo “Sviluppo di un sistema fotovoltaico a concentrazione in configurazione Cassegrain, basato sulla separazione spettrale della radiazione incidente”, premiata per qualità d’analisi, grado di innovazione e applicabilità dei risultati, è stata svolta dalla Dott.ssa Calabrese sotto la supervisione del Prof. Donato Vincenzi e si inserisce nell’intensa attività di ricerca nel settore fotovoltaico svolta all’interno del Laboratorio Sensori e Semiconduttori del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra di Unife.

“Sono molto emozionata per aver ricevuto questo importante riconoscimento”- afferma la Dott.ssa Calabrese – “Ho curato con interesse e passione tutti gli aspetti del mio progetto di tesi, dallo sviluppo alla caratterizzazione di un concentratore solare, dotato di un particolare filtro in grado di separare la luce che arriva dal sole in due fasci distinti, successivamente convogliati su due differenti celle solari. E´ un prototipo innovativo e unico realizzato per studiarne le prestazioni e l’applicabilità su larga scala”.

“Ringrazio tutti coloro che mi hanno supportata nel raggiungimento di questo risultato – aggiunge la Dott.ssa Calabrese – il Prof. Donato Vincenzi, il Dipartimento di Fisica dell’Università di Ferrara, il Comitato Leonardo, il G.S.E. e la mia famiglia che mi ha sempre sostenuta in questo mio percorso formativo”.

Il Comitato Leonardo, presieduto dall’imprenditrice Luisa Todini, è nato nel 1993 su iniziativa comune dell’ICE, di Confindustria e di un gruppo d’imprenditori, tra i quali Gianni Agnelli e Sergio Pininfarina, con l’obiettivo di promuovere l’Italia come sistema Paese attraverso varie iniziative, volte a metterne in rilievo le doti di imprenditorialità, creatività artistica, raffinatezza e cultura che si riflettono nei suoi prodotti e nel suo stile di vita.

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Il sottosegretario Rossi: “La maggioranza di centrosinistra domani voterà compatta il primo bilancio della Giunta Bonaccini, nessun problema con Sel”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

«Siamo sicuri che domani la maggioranza di centrosinistra voterà compatta il primo bilancio della Giunta Bonaccini, nessun problema con Sel con cui possono esistere posizioni divergenti come sul People mover». Ad affermarlo è il sottosegretario alla Presidenza, Andrea Rossi, a margine della Giunta regionale che si sta svolgendo in queste ore a Monteveglio (Bo) per fare il punto sui primi cento giorni di legislatura.

Rossi afferma: «Questo bilancio, come già evidenziato nelle presentazioni svolte nelle diverse sedi istituzionali, trova il plauso non solo delle forze politiche che sostengono questa maggioranza ma anche delle forze economiche e sociali che si sono confrontate su di esso. Non vi è alcun problema quindi con Sel, con cui sappiamo possono esistere anche posizioni divergenti su singoli temi, come accade per il progetto People mover. Tuttavia non sarà di certo un progetto specifico – prosegue Rossi – a fronte di un bilancio complessivo di oltre un miliardo di euro, a determinare una spaccatura tra forze politiche attente e responsabili”.

“Anche perché – conclude il sottosegretario – gli assi portanti di questo bilancio sono di grande impatto sui cittadini. Senza prelevare un euro in più dalle tasche degli emiliano-romagnoli riusciremo a dare al dissesto idrogeologico e alla tutela del territorio la priorità assoluta, a cofinanziare i fondi europei per accompagnare il rilancio della nostra economia, a mantenere la spesa sanitaria e sociale a garanzia dei servizi alla persona e ad aumentare i fondi per la cultura. Un ventaglio di azioni su cui Sel non può che trovarsi profondamente d’accordo».

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Donini: “Gravissimo l’episodio di aggressione denunciato da una giovane a Bologna, giusto il provvedimento di Tper nei confronti dell’autista e ora la magistratura faccia luce su ogni aspetto della vicenda”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

“Sono sgomento per l’accaduto, un fatto gravissimo e ancora più inammissibile se si considera che ha visto coinvolta una persona responsabile di un servizio pubblico”. Così l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, ha commentato l’episodio accaduto a Bologna, dove una ragazza 18enne ha accusato di essere stata insultata e picchiata da un autista d’autobus.
“Voglio prima di tutto esprimere la mia vicinanza alla giovane e alla sua famiglia – ha aggiunto Donini -, giudico quindi positivo il provvedimento disciplinare adottato immediatamente dall’Azienda di trasporti Tper ma auspico, inoltre, che la magistratura faccia luce quanto prima su ogni aspetto di questo intollerabile episodio”.

Livio Zerbini “Alle otto della sera”

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Stasera prima puntata alle ore 20 su Radio Rai – WR6

Livio Zerbini, docente del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, protagonista su Radio Rai – WR6, a partire da questa sera, lunedì 27 aprile, alle ore 20 e per 12 puntate complessive, nella trasmissione “Alle otto della sera”, appuntamento culturale che coinvolge importanti studiosi e divulgatori per raccontare gli eventi salienti della Storia.

Nel nuovo ciclo radiofonico, dal titolo “Dalla Dacia alla Romania”, Zerbini metterà i riflettori puntati sulle guerre intraprese dall’imperatore Traiano nel 101-102 e 105-106 d.C contro la Dacia, che fu l’ultima duratura conquista dei Romani, ma anche uno dei primi territori ad essere perduti nel 271.

“L’incontro con Radio Rai – spiega Zerbini – è nato dall’interesse comune nei confronti di una importante ricorrenza storica: nel 2016 saranno infatti 1.900 anni dalla conquista della Dacia da parte dell’imperatore Traiano, argomento da me approfondito in numerose pubblicazioni”.

Non solo. Zerbini è anche il Responsabile del Laboratorio di Studi e Ricerche sulle Antiche province Danubiane – LAD, attivo in Unife dal 2007, centro di eccellenza internazionale sul mondo balcano-danubiano in età romana.

Afferma Zerbini: “Ho aderito volentieri a questo invito che mi è stato rivolto da Radio Rai – e che continuerà con altri progetti – perché l’attività di ricerca storica che si fa quotidianamente nelle Università ha sempre più bisogno di essere fatta conoscere e condivisa, affinché tutti possano rendersi conto di quanto sia importante. In particolare in un Paese come il nostro, che ha uno straordinario patrimonio culturale che tutto il mondo ci invidia e che potrebbe essere il punto di partenza di un nuovo “rinascimento” in termini di opportunità, se declinato in un consapevole e intelligente turismo culturale”.

Radio Rai – WR6 , il canale web “all speech” di Radio Rai che sulle sue frequenze racconta, tramite la voce di coloro che ne sono stati i protagonisti, la storia, la cultura, il costume e la società italiana degli ultimi decenni, propone quattro nuovi cicli di “Alle otto della sera”. Il primo, intitolato “Il Principe di Metternich”, dedicato al Cancelliere tedesco, ha visto come protagonista Luigi Mascilli Migliorini. Per il secondo ciclo, è stata la volta di Luciano Canfora con “La guerra civile Ateniese”, per raccontare la guerra civile che scoppiò ad Atene pochi mesi dopo la nascita del governo oligarchico dei Trenta, favorito e imposto dallo spartano Lisandro. Dopo il terzo ciclo, dedicato al tema ”Dalla Dacia alla Romania”, che partirà stasera con Livio Zerbini, appuntamento dal 4 maggio con Alessandro Barbero con il “Divano di Istanbul”, il racconto della storia dell’Impero Ottomano, lo spauracchio dell’Occidente con le scorrerie dei suoi pirati e i suoi impalamenti, con i suoi giannizzeri e le sue mire espansionistiche.

Tutti i podcast sono fruibili su www.wr6.rai.it

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Expo, Palma Costi replica a M5S: “Regione già attiva e uffici in giugno, piena agibilità e sicurezza per i dipendenti”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

“Nessun problema né di operatività né di sicurezza, la Regione Emilia-Romagna è già attiva, il mese di ritardo nella consegna degli uffici sarà contestato”. L’assessore Palma Costi replica alle polemiche del M5S sulla partecipazione regionale alla manifestazione milanese

“Nessun boomerang, nessuna beffa: la Regione Emilia-Romagna è già attiva negli spazi espositivi collettivi dell’Expo di Milano e dal 1 giugno saranno pronti gli uffici regionali, attrezzati e sicuri per il nostro personale”. L’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, risponde così al Movimento5Stelle, che ha presentato un’interrogazione in cui si chiede una contestazione dei ritardi della manifestazione milanese e si avanzano perplessità sulle condizioni di sicurezza e agibilità degli spazi destinati all’Emilia-Romagna.

“Il nostro contributo a Palazzo Italia è già operativo – ha affermato l’assessore Costi -, e gli spazi espositivi destinati alla Regione sono previsti dal 1 agosto al 31 ottobre, dunque anch’essi non subiranno ritardi”.
Un ritardo che si verificherà invece nella consegna dell’ufficio della Regione nello stesso Palazzo Italia, che non sarà consegnato prima del 1 giugno. “Ma in ogni caso – specifica Palma Costi – il ritardo sarà contestato in sede di saldo e l’Emilia-Romagna sarà ospitata dalla Regione Veneto per un mese, quindi opereremo comunque al meglio e saremo pronti per agosto. E comunque, il costo complessivo per spazi e facilities sostenuto dalla Regione non è di 2 ma di 1,1 milioni di euro”.

Per quanto riguarda il problema della sicurezza, infine, l’assessore specifica che “in ogni caso il personale regionale, per cui sono state stipulate assicurazioni speciali, entrerà solo alla consegna di uffici attrezzati e sicuri, in seguito a un sopralluogo preventivo effettuato da tecnici incaricati dalla Regione”.

Dee Dee Bridgewater & China Moses: “Just Family”

da: organizzatori

La quarantaduesima edizione del festival Ravenna Jazz parte sin da subito con una marcia alta: sabato 2 maggio al Teatro Alighieri (con inizio alle ore 21) a dare il via al festival ci sarà Dee Dee Bridgewater. Sarà l’inizio di una passerella di grandi cantanti che transiteranno sul palco dell’Alighieri (ma anche nei club cittadini) nel corso dei dieci giorni del festival.
Ravenna Jazz 2015 sarà più che mai votata anche alla didattica, con ben tre workshop in programma. Il primo sarà tenuto dal beatboxer Alien Dee e si terrà al Cisim di Lido Adriano nel corso di due giornate (2 e 3 maggio, ore 10-13, 15-18).
Ravenna Jazz è organizzato da Jazz Network con la collaborazione degli Assessorati alla Cultura del Comune di Ravenna e della Regione Emilia-Romagna, con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e con il patrocinio della SIAE.

Madre e figlia assieme sul palco per un ‘affare di famiglia’ dagli ampi orizzonti stilistici: sono Dee Dee Bridgewater e China Moses. “Just Family” è una rara occasione: pur non essendo nuove a esibirsi assieme, Dee Dee e China non incrociano di frequente le loro voci. A Ravenna lo faranno per un intero concerto, che porrà la grande diva del jazz afro-americano di fronte alla giovane China, che dalla madre pare avere preso non poche cose: dalla voce portentosa e vibrante al portamento sensuale col quale domina la scena. Magie del dna: in China sembra di rivedere la dirompente Bridgewater degli anni della sua ascesa europea.
Oggi unanimemente riconosciuta come una delle migliori jazz singer in attività, Dee Dee Bridgewater ha avuto una carriera in parte ‘turbolenta’, specialmente per quanto riguarda la sua affermazione sulla scena statunitense. Nata Denise Eileen Garrett a Memphis nel 1950, prende poi il cognome del noto trombettista Cecil Bridgewater, col quale fu sposata all’inizio degli anni Settanta. A quel periodo risalgono anche le sue prime prove nella ‘serie A’ del jazz americano (con l’orchestra di Thad Jones e Mel Lewis, Dexter Gordon, Dizzy Gillespie, Max Roach, Sonny Rollins).
Ma la completa maturazione artistica di Dee Dee avviene nel corso degli anni Ottanta, dopo il suo trasferimento in maniera stabile in Francia. Oltre a raffinare le sue interpretazioni jazzistiche, flirta con la musica commerciale, riuscendo così a creare un forte legame col pubblico, mai venuto meno da allora. In Italia, in particolare, ‘sfonda’ grazie al duetto con Ray Charles al festival di Sanremo del 1989 e ad altre apparizioni sempre a Sanremo nei due anni successivi.
Le poche e sporadiche prove discografiche sino alla fine degli anni Ottanta sono state probabilmente il motivo della mancata consacrazione statunitense della cantante. Le cose cambiano però improvvisamente a partire dagli anni Novanta: Dee Dee ottiene un contratto con la Verve e infila una lunga serie di dischi memorabili. Nell’ultimo decennio le sue prove discografiche si diradano, ma ogni volta arrivano coi crismi del grande evento: progetti curatissimi destinati ad avere lunga vita nelle tournée internazionali, dalle chansons francesi di J’ai deux amours (2005) alla musica del Mali di Red Earth (2007), sino a un rinnovato incontro col repertorio di Billie Holiday (Eleanora Fagan, del 2010). Dopo tutto ciò, Dee Dee si è stabilita nuovamente negli Stati Uniti, questa volta da grande diva del canto jazzistico.

Trombo’n’ Barovvero, nelle intenzioni di Marcello ‘Jandu’ Detti, meglio soli che male accompagnati. Proprio solo non sarà, al Fellini Scalino Cinque a partire dalle 18,30,vista la gran quantità di strumenti che gli faranno compagnia sul palco: trombone, basso tuba, tromba a coulisse e conchiglie giganti. Un’intera band racchiusa in un solo musicista.
Nato a Bagno di Romagna nel 1979, Marcello ‘Jandu’ Detti dopo il diploma di trombone inizia la sua avventura all’interno di orchestre classiche e di operetta, per poi virare, iniziando un percorso musicale più moderno. Collabora quindi con Giacomo Toni e con gruppi come i Nobraino, Saluti da Saturno, Supermarket…

Protagonista anche del concerto del 5 maggio “Pazzi di Jazz” Young Project, in veste di direttore del coro Teen Voices da lui stesso addestrato nel corso di mesi di attività didattiche con giovanissimi studenti delle scuole ravennati, Alien Dee sarà poi disponibile a condividere le sue conoscenze anche con altri vocalist, musicisti e un pubblico adulto nel corso del seminario “The Alien Beatbox”.
Il workshop sarà un percorso di approfondimento storico e tecnico sull’utilizzo dello strumento “voce”, su come sfruttarne l’enorme potenziale attraverso la vocal instrumentation. Si affronteranno i lineamenti storici del beatbox, i primi approcci pratici, la sillabazione e le scomposizioni ritmiche, le modulazioni sonore vocali, la creazione della polifonia, le tecniche di respirazione, lo sviluppo delle capacità di improvvisazione/interazione con altri musicisti e con il pubblico, la microfonia, nozioni tecniche di registrazione in studio e di fonia nelle performance live.
Pioniere italiano del beatboxing, Alien Dee ne è tra i principali esponenti a livello internazionale. Perfezionista nello sviluppo di inedite tecniche ritmiche, legato all’estetica jazz per quanto riguarda le sonorità e la pratica dell’improvvisazione, Alien Dee ha iniziato a ‘suonare senza strumento’ nel 2001, allenandosi in questa particolare disciplina, sorta all’interno della cultura hip hop per far fronte alla necessità di avere sempre musica a portata di mano quando si tratta di ballare in strada (breakdance) o quando si improvvisano rime (rap). Lo human beatbox è infatti l’arte di riprodurre la musica, sia nelle sue articolazioni ritmiche che nella riproduzione dei differenti timbri strumentali, unicamente attraverso l’apparato vocale. Così, in assenza di strumenti e anche di mezzi per riprodurre musica registrata, il beatboxer utilizza la voce e il proprio corpo per creare ritmi e suoni, in particolar modo imitando il beat delle percussioni e il fraseggio degli strumenti melodici.

“Arcadia” a Una Mostra al Mese (maggio 2015)

da: organizzatori

Arcadia è un posto idilliaco, un posto magico, il posto dei sogni. Arcadia è un regno che vive dentro le tele di Rita Guandalini, tele nate da una tecnica mista, di stucco e acrilico, su supporti di truciolati, supporti robusti per viaggi eterei che trasportano chi guarda verso un altro luogo, verso Arcadia appunto.
La settantanovesima “Mostra al Mese” di Auxing è aperta fino al 31 maggio 2015; oltre a questa Temporanea, è visitabile la Mostra Permanente degli artisti che hanno esposto precedentemente. La programmazione delle Temporanee è completa fino a febbraio 2020.

Via per Zerbinate, 31 – Bondeno (Fe)
(orari: feriali 14:00 – 23:00 – festivi su appuntamento)
Ingresso Libero (le mostre sono aperte a tutti e non solo ai soci)

Cavalleria Rusticana e Pagliacci da NY

da: ufficio stampa Apollo Cinepark

Domani, martedì 28 aprile alle ore 19:00, Apollo Arte e Cultura presenta “Cavalleria Rusticana – Pagliacci”. In diretta satellitare, si tratta della prima produzione del Metroplitan di New York, in 45 anni, delle due opere del verismo popolare più amate dal pubblico.
Cavalleria Rusticana, di Pietro Mascagni, racconta la storia del giovane ex militare siciliano Turiddu sfidato dal rivale in amore, Alfio, marito di Lola, la ragazza a cui Turiddu si era promesso prima di andar soldato.
Pagliacci, l’opera più rappresentata di Ruggero Leoncavallo, racconta del dramma che si consuma in un caldo mezzogiorno di ferragosto, nella Calabria del 1865. Canio, sul palco in cui interpreta Pagliaccio, marito tradito da Colombina, trasforma la commedia in tragedia, scagliandosi contro sua moglie Nedda, (la Colombina della compagnia teatrale), che lo ha tradito con Silvio.
David McVicar ne cura la regia, Marcelo Álvarez debutta nelle parti da tenore di entrambe le opere: l’incorreggibile Turiddu e il pagliaccio Canio. Eva-Maria Westbroek dà voce a Santuzza, l’amante abbandonata diCavalleria Rusticana, mentre Željko Lučić è il cavalleresco Alfio.
Patricia Racette interpreta Nedda, moglie dell’infelice Canio in Pagliacci, con George Gagnidze nella sua prima esibizione al Met nei panni di Tonio. Il Direttore Principale del Metropolitan Opera, Fabio Luisi, dirige entrambe le opere.

Baseball, Ferrara soffre e vince la prima in casa

da: Ferrara Baseball

Non c’è due senza tre. Dopo il doppio successo della prima giornata di campionato, il Ferrara Baseball concede la replica nel debutto casalingo di domenica 26 aprile; a farne le spese ancora una volta i Drunkballs di Badia Polesine, sconfitti non senza qualche ansia nella ritrovata cornice del Motovelodromo. Davanti a un pubblico più nutrito del solito, segno che la voce del ritorno del baseball in città sta lentamente girando, gli estensi confermano la propria voglia di figurare tra i protagonisti del campionato LAB. Al momento, i sudditi del duca sono in testa alla classifica a pari vittorie coi campioni uscenti del Padova e coi maestri americani di Aviano.
Pur se limitati dalle molte assenze, il manager Benetti e il coach Della Portella allestiscono una formazione partente votata ad aggredire: in batteria Abetini a servire Fabbri, sul diamante il recuperato Carlotti insieme a Novi, Bettoni e Bassi, all’esterna Medeot, Marzaduri ed Orlandi. Il disegno iniziale funziona solo a sprazzi, e il match rimane sostanzialmente in equilibrio fino al terzo inning: Ferrara, avanti di tre punti e nonostante la sempre solida prova del pitcher partente Abetini (4 strikeouts), concede in difesa quel tanto da consentire l’esplosione delle mazze ospiti e il loro pareggio (con un gran bel doppio di Michele Spedo). E’ un provvidenziale squeeze play di Orlandi a portare a casa Bettoni e scacciare la scimmia all’attacco di casa fino a quel momento asfittico, che nel quarto inning segna quattro punti lasciando gli avversari al palo. Ferrara mescola le carte e sposta Benetti in pedana: l’idea è di chiudere la pratica, ma si sa quanto sia acuta la vista della sfiga: un problema alla schiena costringe all’uscita uno scoppiettante Marzaduri (per lui tre punti, altri tre battuti a casa e quattro rubate), e la difesa si irrigidisce subendo il sussulto d’orgoglio avversario e il momentaneo 10-7. A tappare le falle in campo entrano il veterano Squarzanti e il giovane Tura, e i ragazzi del Castello mantengono i nervi saldi per il decisivo assalto nel sesto inning dove fanno il pieno, con belle cose dello stesso Tura, di Novi e Bettoni: per lui uno splendido line sul campo sinistro, purtroppo vanificato dal raggiunto limite di punti per inning. Pace libera tutti, si gioca l’ultima ripresa per migliorare la differenza punti: Badia accorcia le distanze, segnandone uno per il 15-8 finale.
Imbattibilità conservata, e soddisfazione nell’ambiente: gli allenatori dichiarano di aver apprezzato il gioco sulle basi e la concentrazione generale, con qualche rammarico per non aver messo in cassaforte la gara portato a casa più punti nella fase iniziale. In attesa delle prossime gare (ancora con Badia, e con Treviso, domenica 3 giugno) Ferrara si gode un momento di festa, con la speranza che i bollettini dall’infermeria non siano troppo severi.

Francesca Rizzi vince il concorso per il logo del Consorzio Futuro in Ricerca

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Francesca Rizzi, dell’Istituto di Istruzione Superiore Giovanni Valle di Padova, è risultata vincitrice del concorso diretto a individuare logo e immagine coordinata del CFR Consorzio Futuro in Ricerca di Ferrara, che potesse garantire un’immediata riconoscibilità e richiamare le origini territoriali del CFR, che nasce dall’esperienza ventennale del Consorzio Ferrara Ricerche.
Il concorso è stato promosso dallo stesso Consorzio Futuro in Ricerca in collaborazione con il Dipartimento di Architettura di Ferrara e con il Master in Comunicazione delle Scienze dell’Università di Padova.
Il progetto presentato da Francesca Rizzi, che ha così ottenuto un buono d’acquisto per materiale grafico o scientifico del valore di 2000 euro, è stato giudicato dalla Commissione aggiudicatrice “estremamente attuale, ben leggibile nei vari formati e riportante in filigrana un chiaro riferimento alle origini territoriali”.
Secondi ex aequo si sono classificati Mattia Quaglio, dell’Istituto di Istruzione Superiore De Amicis di Rovigo (motivazione: il progetto rappresenta un interessante tentativo di fondere il logo di CFR con una raffigurazione di atmosfera urbana ferrarese) e Luana Bertiè dell’Istituto di Istruzione Superiore De Amicis di Rovigo (motivazione: il progetto ha carattere di essenzialità e dinamismo figurativo) A ciascuno è andato un buono d’acquisto per materiale grafico o scientifico di 500 euro. Menzioni speciali per l’equilibrio compositivo fra caratteri tipografici e composizione figurativa a Carlo Ricci e Linda Cauduro.
La cerimonia di premiazione del concorso si è svolta il 27 Aprile nella splendida cornice di Palazzo Tassoni Estense, sede del Dipartimento di Architettura, alla presenza di Giovanni Fiorentini, Presidente della Commissione di Valutazione e del CFR Consorzio Futuro in Ricerca, di Pasquale Nappi, Rettore, di Alfonso Acocella Coordinatore del corso di laurea in Design del prodotto industriale dell’Università di Ferrara e di Alessandro Pascolini, Direttore del Master in comunicazione delle scienze dell’Università di Padova.

Argenta in fiore “avvolge” e profuma il primo fine settimana di maggio

da: organizzatori

Sabato 2 e domenica 3 maggio, tutto pronto per
la 14 edizione di Argenta in Fiore

Sono passati 14 anni dalla prima edizione di Argenta in Fiore. Comune di Argenta ed organizzatori ancora, e sempre d’accordo, per definirla “una festa semplice e per tutti”, la festa di primavera che fin dalla prima edizione, segna il passaggio alla bella stagione, dopo i mesi più freddi. Quest’anno, Argenta in Fiore, “avvolge” il primo fine settimana di maggio. Lo fa “piantando” semi che cresceranno i prossimi anni: laboratori ed angoli d’autore, in particolare.

Sabato 2 maggio, ore 15/19.30
Oltre alla Sfilata di Primavera che coinvolge numerose attività commerciali, e gli aperitivi floreali dei bar/cafè del centro, l’imprinting del “sabato” è dedicato ai laboratori di piazza Garibaldi: a cura del Museo delle Valli di Argenta costruzione di fiori di carta e osservazione di fiori (veri) al microscopio. A cura di Vivai Venieri di Conselice (Ra) laboratorio dedicato ai frutti dimenticato e all’orto. La Fioreria Carantoni di Argenta insegnerà come mantenere in ottima salute le piante, e dalle 17.30 alle 18.30 creazione di un bouquet da sposa. L’Associazione ArgentaeArte, attivissima nel territorio e non solo, proporrà lavori di ceramica e terra cotta. Poi giochi, negozi aperti, mostra di disegni dei bambini delle Scuole Elementari di Argenta, laboratorio di lane colorate in via Mazzini a cura di Blitz, ed angoli d’autore al Centro Culturale Mercato curati da Galassi, Terre cotte d’alto Pregio di Alfonsine (Ra) e Cromia FX, Abbigliamento ed Accessori di Portomaggiore (Ra)… angoli colorati, “contamineranno” i dipinti di Giulio Ruffini, mostra presente fino al 31 maggio prossimo.

La domenica è in perfetto stile Argenta in Fiore! Dalle 10.30 fioristi, vivaisti saranno ospitati nella centralissima Piazza Garibaldi: piante e fiori per balconi, giardini, interni, per orto e tanti consigli utili per mantenerle splendide. Artigiani dell’arte e del gusto, negozi aperti, associazioni locali presenti provengono dalle frazioni di Argenta e in strada oltre 140 espositori che provengono anche da fuori regione.

Argenta in Fiore cambia, cresce, rimanendo “festa per tutti”, tenendo stretta a se la bella atmosfera gioiosa e colorata che ha contagiato tutti fin dalla prima edizione.

Il programma completo su www.argentainfiore.it e www.comune.argenta.fe.it

“La notte non fa più paura”: il terremoto 2012 in un film

da: organizzatori

Mercoledì 29 aprile l’ avant prémiere all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles

“La notte non fa più paura”, film ambientato durante il terremoto d’Emilia del 2012 verrà presentato in avant premiere all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. Il lungometraggio, opera prima del regista Marco Cassini, racconta la storia di ragazzi che si trovano a fare i conti con una vita privata e lavorativa già precaria, messa poi a dura prova dalle scosse.
Nel settembre 2012 due amici, Samuele Govoni e Stefano Muroni, pensarono di raccontare il sisma in un cortometraggio e scrissero un primo soggetto.
Col passare dei mesi il corto diventò medio e alla fine si lavorò per trasformarlo in lungometraggio. Alla sceneggiatura, oltre a Cassini, lavorarono anche Muroni e Walter Cordopatri; questi ultimi sono anche i protagonisti del film. La produzione esecutiva è stata affidata a Ilaria Battistella e la comunicazione al già citato Govoni.
Dopo un’estenuante ricerca i cinque giovani sono riusciti a raccogliere una cifra minima, appena sufficiente per dare il via alle riprese. In diversi hanno sposato la causa contribuendo economicamente al progetto ma l’intervento decisivo è stato quello di Maria Rita Storti, una docente ferrarese che ha scelto di investire ne “La notte non fa più paura”.
Terminate le riprese, durate appena dieci giorni, si è cominciato subito a lavorare al montaggio. Per coprire le spese di questa fase si è aperto un crowdfunding e in tanti hanno contribuito con una donazione.
La fase di post produzione si è conclusa solo nelle ultime ore e questa sera, il film verrà proiettato nella capitale belga: un primo importante traguardo per tutti coloro che hanno lavorato alla concretizzazione di questo progetto.

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Confartigianato a un passo dall’Expo

da: Ufficio Stampa & Comunicazione di Camilla Ghedini

L’Expo parla anche ferrarese.
Sarà infatti inaugurato mercoledì, a Milano, in via Tortona, nel cuore del mondo della moda e del design, a un passo dall’esposizione universale che aprirà giovedì 1 maggio, l’annunciato Italian Markers Village, un’area di 1800 metri quadrati appositamente riqualificata e attrezzata da Confartigianato nazionale per accogliere circa 700 aziende provenienti da tutto il Paese. Tra queste, nelle due settimane che vanno dal 25 al 29 giugno e dal 17 al 31 settembre una cinquantina sono dell’Emilia Romagna e 3 di Ferrara. Nello specifico si tratta della Perfetta (Berra), del Pastificio Ricci (Ferrara), dell’Avicola Artigiana (Formignana). Nell’ambito del progetto regionale Food Story, il 25 e 26 settembre saranno invece all’Expo Non solo cose Buone (Ferrara) e Unipasta (Argenta). Ma il contributo di Confartigianato non finisce qui. «Solo a Ferrara – conferma il Segretario Generale, Giuseppe Vancini – abbiamo venduto mille biglietti per l’Expo. E all’Expo, il prossimo 20 giugno, faremo la nostra assemblea nazionale». Un segnale importante, quello dell’associazione di via Veneziani. «Nonostante il clima di incertezza e insicurezza con cui ci si è avvicinati a questo evento, spesso presentato come la Panacea dei mali del Paese – conferma – noi abbiamo voluto costruire un progetto ad hoc, capillare, per le piccole imprese, accompagnandole passo dopo passo. Abbiamo ritenuto fosse giusto scommetterci. E le nostre aziende con noi. E in questo senso – rimarca Vancini – riteniamo anche di avere dato un contributo all’Expo. Perché – chiude il segretario – il senso di ‘non concluso’ con cui si ‘apre’ è davvero imperante e i numeri, in un frangente diverso, avrebbero potuto essere certamente superiori.
Noi comunque ci siamo».

“Song Improvisations”, Concert & Jam al Torrione

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Giovedì 30 aprile, al Jazz Club Ferrara, al Torrione di San Giovanni, in occasione della Giornata Internazionale UNESCO del Jazz, in collaborazione con Crossroads – Jazz e altro in Emilia-Romagna e Fondazione A.C.A.RE.F

Didattica, solidarietà e musica a profusione per l’ultimo appuntamento firmato Ferrara in Jazz 2014-2015. Giovedì 30 aprile, in occasione della Giornata Internazionale UNESCO del Jazz, Crossroads – Jazz e altro in Emilia-Romagna e Jazz Club Ferrara, in collaborazione con la Fondazione A.C.A.RE.F, presentano “Song Improvisations”, saggio finale in jam con allievi e docenti della master class sulla ‘forma canzone’ tenuta, nel corso della stessa giornata, da Marta Raviglia, Silvia Donati, Piero Bittolo Bon, Alfonso Santimone, Danilo Gallo e Zeno De Rossi. Parte dell’ incasso della serata – con ingresso a offerta libera per i Soci Endas – sarà devoluto alla Fondazione A.C.A.RE.F, da sempre impegnata a sostenere la ricerca scientifica sull’attassia spinocerebellare (SCA1).

Didattica, solidarietà e musica a profusione per l’ultimo appuntamento firmato Ferrara in Jazz 2014-2015, realizzato da Crossroads – Jazz e altro in Emilia-Romagna e Jazz Club Ferrara, in collaborazione con la Fondazione A.C.A.RE.F.
Giovedì 30 aprile, in occasione della Giornata Internazionale UNESCO del Jazz, una rosa dei più autorevoli musicisti che gravitano nell’area emiliano-romagnola come Marta Raviglia, Silvia Donati, Piero Bittolo Bon, Alfonso Santimone, Danilo Gallo e Zeno De Rossi, si uniranno per dare vita a “Song Improvisations”, una master class dedicata alla forma canzone aperta a tutti gli improvvisatori, che siano strumentisti o cantanti.
Il corso intensivo, che si terrà dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle ore 17.00, si focalizzerà sulla varietà di approcci improvvisativi alla forma canzone, analizzando le varie tecniche e strategie a disposizione. Dopo la giornata di studio e pratica, la sera (ore 21.30) il palco del Torrione ospiterà allievi e docenti per un concerto saggio in forma di jam. Sia nel corso del seminario, che del concerto i docenti si combineranno in varie formazioni per interpretare un repertorio di songs senza steccati stilistici.
Durante il saggio finale, la Fondazione A.C.A.RE.F. (www.acaref.org) sarà presente con un proprio punto informativo. Nata a Ferrara nel 2012, A.C.A.RE.F sostiene da sempre la ricerca scientifica sulla SCA1 (atassia spinocerebellare), malattia neuro degenerativa rara ad oggi incurabile.
A partire da quest’anno, in collaborazione con l’Università di Ferrara, la Fondazione darà il via ad un progetto condotto da giovani ricercatori nei laboratori accademici al fine di individuare una cura.
Parte dell’incasso della serata – con ingresso a offerta libera per i Soci Endas – sarà devoluto a sostegno della Fondazione. Ad impreziosire l’appuntamento di giovedì 30 è, infine, il ricco aperitivo a buffet del Wine Bar del Torrione, a partire dalle ore 20.00.

Cantante, improvvisatrice e compositrice, Marta Raviglia frequenta da sempre le musiche più avventurose. Canta stabilmente in diverse formazioni tra cui il duo Vocione e quello con Manuel Attanasio, il trio con Pierluigi Balducci e Maurizio Brunod, il quintetto Mansarda con Henry Cook.

Anche se il sax alto è il suo strumento d’elezione, Piero Bittolo Bon è fondamentalmente un polistrumentista. Membro del collettivo El Gallo Rojo, guida il sestetto Jümp The Shark e gli Original Pigneto Stompers (con Jamaaladeen Tacuma).

Alfonso Santimone ha suonato con Harold Land, Robert Wyatt, George Cables, Jimmy Owens, Tony Scott. Ma è attivo anche come compositore per opere teatrali, video e multimediali; collabora inoltre a molteplici progetti di musica sperimentale, elettronica e improvvisata.

Tra i tantissimi musicisti con cui Danilo Gallo ha suonato si ricordano Uri Caine, Cuong Vu, Marc Ribot, Ben Perowsky, Ralph Alessi, Bob Mintzer, Benny Golson, John Tchicai, Gianluigi Trovesi, Francesco Bearzatti… Ma è anche leader dei Gallo & The Roosters, e co-leader di formazioni come i Mickey Finn, i Rollerball e i Guano Padano.

Il percorso vocale di Silvia Donati è iniziato col funky e l’R&B, prima di approdare alle sue attuali specialità: il jazz e la musica brasiliana. Ha cantato con Marcello Tonolo, Pietro Tonolo, Ares Tavolazzi, Danilo Rea, Nicola Stilo e Toninho Horta.

Batterista e compositore, Zeno de Rossi ha dato dimostrazione della sua versatilità suonando con artisti come Franco D’Andrea, Enrico Rava, Vinicio Capossela, Francesco Bearzatti… Fa parte del collettivo El Gallo Rojo.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15
Non si accettano pagamenti POS
Apertura biglietteria: 19.30
Aperitivo a buffet a partire dalle ore 20.00
Saggio finale in jam: dalle ore 21.30

Berba Cup 2015 a Comacchio

da: organizzatori

Seconda edizione del Torneo Calcistico Berba Cup, dal 1 al 3 maggio allo Stadio Raibosola di Comacchio.
In campo 12 squadre categoria pulcini 2005 calcio a 7
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Tre giorni di calcio agonistico dedicato alla categoria pulcini 2005 Calcio a 7 per la seconda edizione del torneo calcistico Berba Cup. La manifestazione, organizzata dalla Polisportiva Magnavacca, in collaborazione con Holiday Village Florenz e Street Sport, vede coinvolte 12 squadre di cui dieci professionistiche, che si sfidano dal 1 al 3 maggio sul campo dello stadio Raibosola di Comacchio. Il torneo, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, è tra i più importanti della sua categoria, come dimostra la fitta presenza di squadre in competizione, la maggioranza delle quali professionistiche.
Scendono in campo Chievo Verona, Pordenone, Hellas Verona, Imolese, Spal, Roma, Inter, Torino, Udinese, Empoli, l’austriaca Sturm Graz e il Magnavacca, società dilettantistica di Porto Garibaldi.
Attese all’Holiday Village Florenz del Lido degli Scacchi il 30 di aprile, le squadre avranno modo di conoscersi nel corso della cerimonia di apertura del torneo, in programma alle 21:15 presso la Berba Arena, mentre quella di chiusura, con tanto di premiazione, è prevista domenica alle ore 17:00 sul campo di calcio che ospita le formazioni.
Il torneo, tenuto a battesimo dal presidente provinciale del CSI di Milano Giuseppe Valori, dalla delegata provinciale Coni di Ferrara Luciana Pareschi Boschetti, dal responsabile del settore giovanile della Spal Ruggero Ludergnani, ha tutte le carte in regola per trasformarsi in un appuntamento di primo piano del mondo calcistico dei giovanissimi. “Oltre rappresentare l’occasione per mostrare il lavoro delle società nelle attività di base, la Berba Cup si distingue rispetto agli altri tornei per la qualità delle formazioni in campo – spiega Antonio Piazza, organizzatore con Street Sport e osservatore per AS Roma – Vi prendono parte le squadre più importanti e appare evidente la cura con cui le società, fin dall’attività di base, si applicano nell’insegnamento della tecnica e della psicocinetica”.
Il torneo rappresenta anche un’occasione che permette alle famiglie dei giocatori in erba di trascorrere insieme una fine settimana all’insegna dello sport, del relax e si presta a visitare lo splendido territorio di Comacchio. “Con i bambini arrivano almeno 300 genitori, che escono dal villaggio, visitano il territorio e consumano sulla riviera – conclude l’imprenditore Franco Vitali – Si parla di un indotto di 40 mila euro in tre giorni. Questo per ricordare come lo sport sia un ottimo volano per l’industria turistica locale”.

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Treni, dal 1° maggio il regionale veloce per l’Expo

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Pronto il treno regionale veloce per l’Expo. L’assessore Donini: “Rafforziamo il servizio per rendere Milano più raggiungibile e promuovere il nostro territorio”

Con il via ufficiale di Expo 2015, entra in servizio venerdì primo maggio lo Stadler Etr 350, l’elettrotreno che, per tutti i sei mesi dell’esposizione universale, rafforzerà i collegamenti tra Parma, Piacenza e Milano. Finanziato dalla Regione con uno stanziamento di 870mila euro, l’Etr (cinque carrozze, 270 posti a sedere, postazioni e toilette attrezzate per passeggeri con disabilità motoria, posti per il trasporto biciclette) sarà operativo tutti i giorni fino al 31 ottobre, domenica inclusa, con tre corse di andata e tre di ritorno, e farà base a Bologna. “Siamo pronti – è il commento dell’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Raffaele Donini – , l’Expo rappresenta una grande occasione per l’Emilia-Romagna, una vetrina internazionale dove valorizzare le nostre eccellenze, la tradizione e al tempo stesso la capacità d’innovazione. Per questo ci siamo impegnati a garantire un servizio ferroviario aggiuntivo, in modo da rendere Milano più raggiungibile e promuovere al tempo stesso il nostro territorio”.

Il treno farà una prima corsa completa al mattino da Bologna a Milano, dopodiché effettuerà la spola per due volte sulla tratta Milano-Parma Parma-Milano, per rientrare definitivamente a Bologna in serata, garantendo sei corse in tutto. Per quanto riguarda le tre corse d’andata, la prima è da Bologna alle 7.00 (utile per l’apertura dell’Expo) e arriva a Milano Centrale alle 9.50 (con fermate intermedie a Modena, Reggio Emilia, Parma, Fidenza, Fiorenzuola, Piacenza, Lodi, Milano Rogoredo e Lambrate); le altre due – pomeridiane – vanno da Parma (con partenza alle 14.18 e alle 18.18) a Milano Centrale (arrivo alle 15.45 e alle 19.45), con fermate a Fidenza, Fiorenzuola, Piacenza, Lodi, Milano Rogoredo e Lambrate. Nella direzione opposta ci sono le due corse da Milano a Parma (partenze dalla stazione Centrale alle 12.15 e 16.15, arrivo a Parma rispettivamente alle 13.40 e 17.40), con fermate a Lambrate, Rogoredo, Lodi, Piacenza, Fiorenzuola, Fidenza. Infine, l’ultima corsa in serata, da Milano (22.15) a Bologna (arrivo alle 0.30), con fermate a Lambrate, Rogoredo, Lodi, Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. I viaggiatori interessati a raggiungere l’Expo avranno diverse possibilità, quella più rapida è scendere a Milano Rogoredo e di qui prendere uno dei treni che, attraverso il passante di Milano, portano a Rho Fiera (frequenza, un treno ogni 10 minuti).

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Coop Costruzioni, siglato oggi in Regione l’accordo per la Cigs in deroga

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Siglato oggi in Regione l’accordo per la Cassa integrazione in deroga per la Coop Costruzioni. L’accesso all’ammortizzatore sociale dal 7 maggio, per tre mesi, prorogabili di altri due.
L’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi: “Un passo in avanti nel percorso per affrontare questa complessa crisi aziendale”

Dopo l’intesa del 24 marzo scorso che dava il via libera alla possibilità di accedere alla Cassa integrazione in deroga al termine dei contratti di solidarietà, è stato concordato che dal 7 maggio per tre mesi, prorogabili di altri due, Coop Costruzioni ricorrerà all’ammortizzatore sociale Cigs in deroga.
L’intesa è stata siglata dall’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, dai rappresentanti della Città Metropolitana, dai rappresentanti di Coop Costruzioni e dai sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil nonché le rappresentanti sindacali aziendali.
«Prosegue – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive e ricostruzione post sisma Palma Costi – il percorso per affrontare questa complessa crisi aziendale. Un importante passo in avanti. Entro metà luglio ci incontreremo di nuovo, secondo quanto previsto dall’accordo del marzo scorso, al fine di individuare il percorso necessario ad affrontare le difficoltà aziendali anche nel lungo periodo». La misura – basata sul principio della rotazione – riguarderà fino ad un massimo di 348 lavoratori su un totale di 481 addetti, tra operai ed impiegati.