Skip to main content

Se il Comune dà lo sfratto alla democrazia

Il Sindaco di Ferrara e la sua Giunta, ne abbiamo avuto più di una prova, non sono disposti a consultare e coinvolgere i cittadini sulle scelte del governo locale che riguardano la città e  i cittadini ferraresi. L’abbiamo visto con il megaconcerto di Bruce Springsteen che in tanti volevano spostare in un luogo meno delicato del Parco Urbano Bassani. La stesso metodo – prima decido, poi ne parliamo – è stato adottato per il progetto FE.Ris. (ora per fortuna bloccato, grazie ad una grande mobilitazione popolare).
Ma questi sono solo i casi più eclatanti. Il decisionismo, la segretezza su quanto si sta decidendo nelle segrete stanze del potere locale, l’indifferenza verso le osservazioni e le critiche mosse dalle istanze sociali stanno assumendo proporzioni allarmanti. Siamo di fronte all’imposizione di un’idea della politica e del governo che ha scelto di abbandonare le più elementari norme della vita democratica. Al posto di una sana dialettica tra governanti e governati, a Ferrara si sta instaurando un sistema dove i Governati governano “a prescindere”…. mentre i governati devono subire, possibilmente in silenzio.
Gli ultimi due avvisi di sfratto, al Centro Sociale la Resistenza e al Centro Servizi per il Volontariato (CSV), rientrano in questa logica. Si sfratta senza discutere con i diretti interessati, senza proporre soluzioni alternative pronte. E sappiamo bene cosa significa sfrattare e chiudere un servizio. Significa che per un tempo indeterminato, di quel servizio la città rimarrà priva. Lo abbiamo visto con il Cinema Boldini e la Videoteca Comunale Vigor o con il Museo della Resistenza, ancora in gran parte inscatolato.

L’impressione è che esista un disegno preciso per ostacolare e tacitare la partecipazione popolare, le associazioni del volontariato, ogni istanza sociale non in linea con la guida leghista del Comune. Ma se il Comune sfratta la democrazia, la Ferrara democratica non è disposta a subire. Non si tratta solo di salvare questo o quel presidio democratico, questa o quella esperienza di partecipazione attiva, ma di difendere la democrazia stessa in tutte le sue forme.

 

Da Laura Roncagli del Centro Servizi Per il Volontariato (CSV)

Ieri abbiamo ricevuto giusto in tempo per la commissione l’ informazione che ci sfrattano e ipotizzano un luogo in Foro Boario.
Le cose gravi sono:
-Non aver mai spiegato il motivo
-non aver voluto incontrare le 66 associazioni con sede fisica e legale nonostante le nostre ripetute richieste via pec e telefoniche
– oggi non siamo in grado di conoscere i costi, né il luogo, né se potremo davvero trasferirci, come e quando, sappiamo che è mancante della sala riunioni, fornita solo a pagamento (così da nostre informazioni)
– la gravità del non tenere conto del valore sociale e del contributo che porta il volontariato alla città  e delle difficoltà che stiamo affrontando, costi energia, adeguamenti di legge, povertà in aumento, nuovi e più gravi bisogni ….ci fa credere che tutto questo non è giusto che venga risolto come proposto.
– come cittadini volontari dovremmo partecipare e ascoltare le motivazioni dell’amministrazione che non sposta solo noi, ma gran parte delle associazioni della città….quale disegno? Perché?
Ad oggi non ci è dato sapere….quindi partecipiamo e chiediamolo.

Scrive il Forum Ferrara Partecipata

siamo stati contattati dalla Resistenza e dal Centro Servizi Volontariato rispetto alle vicende che li riguardano. In specifico, l’Amministrazione comunale ha fatto presente al Centro sociale Resistenza che dovranno lasciare la loro sede, per non meglio precisati lavori di ristrutturazione e senza indicare tempi e modalità di quest’operazione. Il Centro Servizi Volontariato, dal mese di gennaio, ha visto scadere il contratto di comodato con l’Amministrazione comunale, che non ha fornito ulteriori chiarimenti rispetto alle proprie intenzioni e creato una situazione di forte incertezza per il futuro di quella realtà. Sia La Resistenza che il CSV chiedono di essere supportati anche da noi rispetto alla loro situazione, che ha molto a che fare con la possibilità di avere spazi di partecipazione dei cittadini e delle Associazioni in città. Per questo pensiamo che da parte nostra sia giusto occuparsi anche di queste vicende e dare sostegno alla Resistenza e a CSV.
C’è già un appuntamento importante fissato il prossimo giovedì 16 marzo: alle 15 si riunirà la Commissione consiliare, nell’aula del Consiglio comunale, che discuterà della loro situazione,  (con audizione sia del CSV che del Centro sociale Resistenza) e, subito dopo, attorno alle 18, si terrà un’assemblea alla Resistenza per decidere le eventuali iniziative da mettere in campo a seguito della discussione della Commissione Consiliare.
Invitiamo perciò tutte le persone aderenti al nostro Forum ad essere presenti alla riunione della Commissione consiliare, visto che anche queste sedute sono pubbliche, e alla successiva assemblea delle 18 per rendere evidente anche il nostro impegno in proposito.
tag:

Francesco Monini

Nato a Ferrara, è innamorato del Sud (d’Italia e del Mondo) ma a Ferrara gli piace tornare. Giornalista, autore, infinito lettore. E’ stato tra i soci fondatori della cooperativa sociale “le pagine” di cui è stato presidente per tre lustri. Ha collaborato a Rocca, Linus, Cuore, il manifesto e molti altri giornali e riviste. E’ direttore responsabile di “madrugada”, trimestrale di incontri e racconti e del quotidiano online “Periscopio”. Ha tre figli di cui va ingenuamente fiero e di cui mostra le fotografie a chiunque incontra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it