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L’incontro di due bambini con il piccolo genio di un oliatore di latta, una bellissima storia di amicizia, con “Amy, Aron e il genio della latta”, di Iperborea edizioni.

Natale, tempo di storie belle, di buoni sentimenti, di dolcezza e di amicizia.

Oggi vogliamo presentarvi un bel volumetto dello svedese Ulf Stark, “Amy, Aron e il genio della latta”, illustrato da Per Gustavsson, edito da Iperborea nella collana I Miniborei, uscito lo scorso mese di ottobre. È il simpatico e originale incontro di due bambini con un piccolo genio di un oliatore di latta.

Amy e Aron, amici inseparabili, trascorrono le vacanze estive a desiderare lei un gatto nero e la pace nel mondo (o almeno la pace per lei, bullizzata dai compagni di scuola, a causa della sua gamba zoppicante) e lui che suo papà, via da tempo per lavoro, su un treno che porta lontano, finalmente torni a casa.

In attesa che i desideri si avverino, quale posto migliore di un deposito di rottami (una discarica che appartiene al papà di Amy, che ama il jazz), vicino alla massicciata della ferrovia dalle rotaie che cantano impazienti, per giocare ‘a caccia di non si sa cosa’?

Puro divertimento, fra pezzi ammaccati di automobili, stufe e frigoriferi arrugginiti, orologi rotti, rubinetti svitati, aspirapolvere fuori uso, caschi da parrucchiere e altri oggetti ignoti da buttare. Un rifugio dove i due amici si ritirano quando scoppia un temporale o quando, semplicemente, vogliono starsene in santa pace. Un luogo solo per loro, dove nessuno li disturba.

E quando un giorno sentono arrivare un lamento da un vecchio oliatore di latta arrugginita, scoprono che dentro c’è un genio bambino di nome Mujo. È scontroso e timido, quasi pigola, a volte singhiozza e ha poca voglia di mostrarsi, ma non si può pretendere che uno spirito rimasto per secoli chiuso da solo in una latta sia simpatico. Però è carino, anche se quell’aggettivo davvero non gli piace. E invidia Aron perché ha una così cara e vera amica. Per questo è un po’ triste, lui non ha amici, di lui non importa a nessuno.

Amy e Aron si mettono d’impegno per guadagnarsi la sua fiducia e, di avventura in avventura, grazie ai due piccoli esperti in materia, Mujo imparerà il gioco che rende interessante tutti gli altri giochi, quello dell’amicizia. Il gioco più bello. Fatto anche di compleanni festosi e pieni di caramelle rosse, di torte e candeline.

Una storia che, con il sottile umorismo di Ulf Stark e i teneri disegni di Per Gustavsson, regala sorrisi a ogni pagina parlando di affetto tra coetanei, accettazione di sé e dell’altro e solidarietà. Quelle che servono sempre, e non solo a Natale.

Ulf Stark, “Amy, Aron e il genio della latta”, illustrato da Per Gustavsson, Iperborea, Milano, 2023, 128 p.

Ulf Stark (1944-2017) è stato un grande autore contemporaneo per ragazzi, uno dei più importanti scrittori svedesi per l’infanzia e tra i più amati dai giovani lettori. Nel 1993, ha vinto il premio Astrid Lindgren e nel 1994 il prestigioso Deutsche Jugendliteraturpreis. “Sai fischiare, Johanna?”(Iperborea, 2018) ha vinto il premio Andersen italiano come miglior libro nella categoria 8-10 anni nel 2018. Riscoperto da pubblico e critica dopo la sua scomparsa, è stato celebrato al Festivaletteratura di Mantova nel 2018. Tra i libri pubblicati in Italia: “Il bambino dei baci” (2018), “Il bambino mannaro” (2019), “Tuono” (2019), “Il bambino detective” (2019), “La grande fuga” (2020), “Piccolo libro sull’amore” (2020), “Animali che nessuno ha visto tranne noi” (2021), “Ulf, il bambino grintoso” (2021), Piccolina tutta mia” (2022).

Per Gustavsson, Foto Sara MacKey

Per Gustavsson (1962) è un autore e illustratore molto amato in Svezia e noto in Italia soprattutto per aver illustrato la serie della famiglia Sgraffignoni. Membro dell’Accademia Svedese per i Libri per Bambini, ha collaborato con molti scrittori, tra cui Ulf Stark e Åsa Lind, ottenendo importanti riconoscimenti.

Libri per bambini, per crescere e per restare bambini, anche da adulti.
Rubrica a cura di Simonetta Sandri in collaborazione con la libreria Testaperaria di Ferrara

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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