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Quando ti guardi allo specchio cosa vedi? Una persona in posizione verticale con una perfetta postura o un individuo curvo con le spalle cadenti, mento che sembra anni più vecchio della sua età.
E c’è di peggio, quando ci mettiamo a lavoro sulle nostre scrivanie o affondiamo nei nostri divani, non ci rendiamo conto delle posizioni sbagliate che assumiamo e a cosa potrebbero portare nel futuro.
E’ interessante osservare che i problemi come il mal di schiena e la cervicale hanno raggiunto proporzioni epidemiche in tutti i paesi in cui lavorare da seduti è diventato la norma. Sedie e scrivanie sono i fattori ergonomici che più influiscono su una cattiva postura. Molti di noi trascorrono fino al 75% della propria vita di veglia seduti sulle sedie.
La nostra postura influisce direttamente sul funzionamento generale del nostro corpo, ed ha anche una grande influenza sul nostro modo di pensare e di sentire.

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Aree di dolore più comuni

Una buona postura consente processi di guarigione del corpo che permettono di lavorare in modo più efficiente ed efficace, aiutando a prevenire le malattie future. Allineare il corpo aiuta i muscoli, le articolazioni e i legamenti a lavorare come natura vuole. Migliorare la postura riduce l’affaticamento, la tensione muscolare e il dolore. Una buona postura contribuisce ad ottenere un buon equilibrio a livello fisico, mentale ed emotivo. Una persona che ha una buona postura tende a proiettare all’esterno equilibrio, fiducia, integrità e dignità. Alcune persone soffrono di varie disfunzioni come i problemi all’anca, alla schiena o al collo, mentre altri hanno l’asma, stress o vari tipi di lesioni da sforzo ripetitivo. Alcuni semplicemente vogliono migliorare la loro autostima.
Come fare allora per cominciare a curare un po’ la nostra postura? Un primo passo può essere semplicemente quello di osservarsi quando si è di fretta. Si noti la posizione della testa e delle spalle, sono storte? C’è tensione in altre parti del corpo, per esempio, la schiena, le gambe, le braccia e persino la mascella? Attenzione, non c’è niente di sbagliato nel fare le cose in fretta, è la fretta costante che può farci del male.
La chiave per una buona postura è davvero prendersi un momento durante le proprie attività quotidiane e mettersi in pausa per riflettere su come si sta eseguendo un determinato compito, anche se semplice e svolto in piedi o da seduti. Basta provare per un giorno per accorgersi che questo giova non solo alla postura, ma anche al vostro modo di vivere.

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Nuccio Russo

È osteopata ed esperto in tecniche ergonomiche e posturali, studioso e ricercatore in anatomia craniale per lo studio delle cefalee. E’ nato e risiede in Sicilia, opera come consulente in diverse città fra le quali Ferrara, ed è conferenziere internazionale in Biofisica informazionale. Ama lo sport e la cucina macrobiotica.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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