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Fortunatamente le città che perdono i loro bambini sono solo nelle fiabe dei fratelli Grimm. Fa piacere scoprire che nella realtà esistono città da favola, dove tutto è volto a far crescere con amore e cura i propri piccoli, fino a intitolare la città ai bambini. Del resto i bambini sono le vere radici di ogni comunità.

Nutrire l’intelligenza dei bambini è il successo della loro crescita. L’infanzia è il periodo più prezioso per lo sviluppo del nostro cervello. L’infanzia ha bisogno di ambienti di apprendimento, di luoghi capaci di stimolarne la naturale curiosità, l’esplorazione, l’interesse, l’abitudine a conoscere come quella a respirare e a nutrirsi. Ha bisogno di una rete intelligente di apprendimenti informali, non necessita di essere ordinata precocemente nell’istruzione scolastica.
Da tempo Holon dimostra d’averlo compreso. Non Holon della Specie Delta, la regione del mondo immaginario dei Pokémon. Holon nel centro di Israele, vicina a Tel Aviv.
Centottantamila abitanti, nel 1990 era considerata la città dormitorio della classe operaia, guardata con sufficienza e vissuta come poco attraente dalla sua popolazione, con i giovani in fuga per trasferirsi in città vicine ritenute più interessanti.
Motti Sasson, il nuovo sindaco, ha proposto ai suoi cittadini di fare di Holon una città della conoscenza, iniziando con l’adottare una nuova identità, quella di Città dei Bambini.
Da allora il capitale intellettuale è divenuto il focus di Holon, impegnata a favorire la valorizzazione delle conoscenze, con una attenzione della città rivolta alle generazioni più giovani, fornendo servizi, attrazioni e infrastrutture che servano a loro e ai loro figli.
In primo luogo, la città cura l’ambiente e le infrastrutture educative. Crea istituzioni e attività culturali nuove e uniche, con l’intento di tessere un ambiente di apprendimento in cui i bambini siano esposti ad apprendere idee, fatti e conoscenze dai diversi campi della ricerca e del sapere.
E allora sorge il museo dei Bambini di Israele unico nel Medio oriente, che offre un’esperienza interattiva ai bambini e ai loro genitori. Il “Meets the Eye”, un centro per vivere l’arte attraverso i mezzi tecnologici più avanzati, per stimolare l’intelletto dei bambini, arricchirne le conoscenze e iniziarli al linguaggio delle arti. Attraverso l’apertura del centro per l’Arte digitale e l’istituzione del Centro inter domain, associato al Wiezmann science institute, i bambini accedono alle conoscenze scientifiche. Inoltre, Mediatech, il centro di teatro per i giovani.
Una città della conoscenza, città dei bambini, dove l’interconnessione progettata di attività, istituzioni e operatori fornisce all’infanzia, come agli adulti, l’incontro con i saperi dei diversi territori delle scienze, della cultura e del patrimonio storico.
Il tutto in un contesto di estetica urbana e ambientale unico. La cura dell’ambiente ha trasformato Holon in una delle principali città verdi di Israele, con i giardini d’arte pubblici come lo Storybook garden, dove la cultura si integra con l’ambiente naturale.
L’obiettivo che l’amministrazione di Holon si è ripromessa è alto. È quello di divenire leader, in Israele e nel mondo, del pensiero e delle azioni innovative nel fornire risposte ai bisogni educativi e culturali, dalla nascita fino alla vecchiaia. Questo è il target dell’economia, delle imprese e dei servizi della città.
È straordinario come Holon abbia individuato nel legame con le sue scuole la maggiore risorsa per la città e il suo futuro, assegnando, innanzitutto, grande importanza all’autonomia degli istituti scolastici e alle professionalità che in essi operano. Su queste professionalità, che hanno in mano il destino dei bambini e dei giovani, la città investe. A partire da un lavoro di squadra con l’amministrazione all’interno e all’esterno delle scuole, puntando verso il miglioramento professionale degli operatori scolastici, coinvolgendoli in seminari di formazione, in modo che le scuole siano i luoghi dove gli alunni potenziano le loro competenze e la loro creatività.
La città è concentrata su ogni passo del percorso dei suoi studenti, dalla scuola dell’infanzia al conseguimento del diploma di scuola superiore, monitorando la qualità delle loro esperienze scolastiche e sostenendole con diversi interventi.
Sperimentazione e innovazione sono sviluppate e favorite come ossigeno per il rinnovo dei curricoli scolastici. Di questo è espressione l’esperienza della Scuola democratica che fa fuoco sulla democrazia e sui suoi valori, non predicati ma testimoniati, a partire dalla coerenza delle condotte di insegnanti e genitori.
La combinazione di istruzione formale e informale, la cultura del tempo libero, l’importanza di tutte le forme di conoscenza, istruzione e cultura costituiscono il terreno su cui poggia e cresce la centralità del capitale umano quale chiave del successo futuro.
L’amministrazione di Holon ha investito nella promozione e nello sviluppo di una facoltà dell’Educazione, qualificata in standard d’alta istruzione. In essa è coinvolto come ricercatore tutto il corpo docente, autore dei progressi nella ricerca didattica. Gli investimenti nelle nuove tecnologie, come parte dell’ambiente dell’apprendimento, consentono il controllo e una migliore gestione dell’apprendimento.
L’idea è fare della scuola non solo un sistema che fornisce apprendimenti, ma un’organizzazione che apprende, tenendo regolari sessioni di formazione tra i responsabili scolastici, gli insegnanti e gli altri soggetti coinvolti nei processi educativi, al fine di migliorare competenze e capacità professionali e manageriali.
Gli indicatori chiave del successo per quanto riguarda il capitale umano includono il monitoraggio, la verifica e la valutazione del livello professionale degli operatori della scuola e delle istituzioni di apprendimento. Ad Holon chi opera nell’istruzione e nella cultura migliora se stesso attraverso regolari seminari e programmi educativi che sostengono e accompagnano insegnanti e dirigenti, promuovendo la loro professionalità.
Educare ai valori sociali, incoraggiare al pensiero critico e originale è un processo lungo e complicato, ma l’amministrazione di una città della conoscenza e del capitale intellettuale, come Holon, crede fermamente nell’effetto a lungo termine della cultura e dell’istruzione permanente sulla città e sulla società nel suo complesso.

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Giovanni Fioravanti

Docente, formatore, dirigente scolastico a riposo è esperto di istruzione e formazione. Ha ricoperto diversi incarichi nel mondo della scuola a livello provinciale, regionale e nazionale. Suoi scritti sono pubblicati in diverse riviste specializzate del settore. Ha pubblicato “La città della conoscenza” (2016) e “Scuola e apprendimento nell’epoca della conoscenza” (2020). Gestisce il blog Istruire il Futuro.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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