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2 Marzo 2020

Epidemie

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Da Oriente arriva la paura che sfalda ogni legame umano. Che la colpa sia addossata ad altre persone, è pratica diffusa e accettata: il morbo ha il volto dello straniero, sia esso ebreo, cinese, o africano, poco importa. Quando il lume della ragione viene offuscato dalle tenebre della pestilenza, a nulla può valere un proclama ragionevole: nel regno della paura non esistono vincoli sociali, neppure familiari. È il trionfo della morte, del re ratto, del gatto nero, del sabba, del malocchio, di Ecate dalle tre facce, di Baal, di Caacrinolaas, di Lucifero.

“Cum rex finisset oracula judiciorum Mors nigra surrexit, et gentes reddidit illi.”
(Quando il re mise fine agli oracoli del giudizio, nacque la Morte Nera e le nazioni si arresero ad essa.)
Dal “De judicio Solis in convivio Saturni” dell’astronomo Simon de Covino

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Jonatas Di Sabato

Giornalista, Anarchico, Essere Umano

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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