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Mese: Marzo 2020

Cna: “impiegare subito tutte le risorse disponibili per soccorrere l’economia in crisi”

Da: CNA Ferrara.

È necessario dare subito uno shock positivo all’economia, che in questa fase di emergenza coronavirus ha subito un brusco rallentamento. Rischiamo un crollo dei consumi, e alcuni settori si trovano improvvisamente in grave difficoltà. Per reagire a questa situazione bisogna immettere immediatamente nel sistema tutte le risorse disponibili. Altrimenti si rischia la paralisi”.

Davide Bellotti, Presidente di Cna Ferrara, formula una serie di richieste alle istituzioni e alla politica: “non è il momento di parlare solo di piccoli incentivi e di soluzioni tampone. È necessario – spiega – uno sforzo immediato e importante sia a livello nazionale sia a livello locale. Nei prossimi due tre mesi si decidono le sorti della nostra economia, non possiamo aspettare oltre”

Cna ha portato queste proposte anche al tavolo di confronto convocato dal sindaco di Ferrara Alan Fabbri, a cui ha partecipato, per l’associazione, il direttore provinciale Diego Benatti.

“Prima di tutto, vanno immediatamente sbloccati tutti i cantieri per le opere pubbliche di manutenzione ordinaria e straordinaria – prosegue Bellotti. – Inoltre bisogna sostenere con decisione il turismo locale attraverso azioni di prossimità, le uniche realizzabili in tempi brevi e incisive, visto i vincoli presenti nelle relazioni internazionali. Bisogna ad esempio chiedere alle scuole, ma anche a tutti i cittadini, di riprogrammare in Italia i viaggi d’istruzione e i tour turistici; bisogna che Stato e Regioni sostengano subito i singoli territori in iniziative di animazione ed in realizzazione di eventi, bisogna rimuovere i vincoli che limitano gli accessi ai contributi derivanti da bandi per le azioni promo commerciali per le imprese (minimo di spesa, pluriannualità ecc.) e coprire una percentuale più elevata delle spese ammesse a contributo che devono essere disponibili il prima possibile.

In generale, bisogna decidere in unanime accordo di ridurre al minimo gli ostacoli burocratici che limitano l’operatività delle imprese e dare un forte segnale di fiducia nel mercato e nell’imprenditoria privata. Va fatto oggi: domani o dopodomani potrebbe essere troppo tardi”.

Su questi obiettivi le istituzioni locali (Comune e provincia di Ferrara) devono operare in stretta collaborazione con la Regione Emilia Romagna: “E’ questo il contributo – conclude Bellotti – che dobbiamo dare a uno sforzo nazionale di ripresa che deve essere forte e tempestivo, e richiede un impegno unitario da parte della politica e delle istituzioni”

Il nuovo ponte dell’Idrovia a Final di Rero arriverà a metà marzo

Da: Provincia di Ferrara.

La fornitura del nuovo ponte sul Po di Volano a Final di Rero, nell’ambito dei cantieri per l’Idrovia Ferrarese, è prevista per metà marzo.
Lo comunica la Regione Emilia-Romagna, la quale dà anche avviso dell’avvio dei necessari adempimenti per procedere con la posa della nuova struttura tramite l’impiego di apposite gru.
La notizia fa seguito al verbale di visita al cantiere effettuata lo scorso 24 febbraio, durante la quale è stata fatta la verifica dell’ultimazione dei lavori preliminari al varo del nuovo ponte provvisorio. Il cantiere, che è il secondo lotto – primo stralcio nell’ambito dei lavori per l’Idrovia, comprende anche la realizzazione dell’annessa viabilità di servizio

Sostegno al settore del Pubblico Spettacolo: intervento di Ascom Ferrara.

Da: Ascom Ferrara.

“Crediamo che così come come è stata trovata una soluzione razionale per riaprire i Musei (aperture contingentate) si debba operare con lo stesso criterio per ridare fiato al settore del Pubblico Spettacolo (Cinema, Teatri…)”: è l’intervento del presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara, Giulio Felloni che prosegue – la Confcommercio è impegnata – dal nazionale al locale – per trovare soluzioni di buon senso e sopratutto realizzabili nella pratica quotidiana. Un lavoro che è necessario per ritornare alla normalità ed alla socialità più piena in tutti i suoi aspetti: Ferrara non si ferma. Una città ed un territorio come il nostro devono essere appetibili ed ospitali, per il commercio, i servizi, il turismo. Il criterio, con le dovute precauzioni del caso, è proprio quello di permettere le riaperture dei Cinema così come dei Teatri per gruppi. Il settore del pubblico spettacolo, che è un’ eccellenza italiana, deve ripartire per garantire la continuità delle imprese e dei livelli occupazionali. Questo trattamento così diversificato è davvero incomprensibile ed uno stop ancora prolungato rischia di mettere in ginocchio il Terziario nel suo complesso, settore che naturalmente va sostenuto con opportuni interventi” conclude il presidente Felloni.

Eventi saltati e rinvii, le attività della cultura ai tempi del coronavirus.

Da: Comune di Bondeno.

La primavera sarebbe, notoriamente, una stagione ricca di eventi culturali e promozionali, per Bondeno. Quest’anno, tuttavia, come nel resto dei territori soggetti alle restrizioni regionali in atto, il “Coronavirus” sta tristemente ridisegnando la mappa degli appuntamenti, tra rinvii e cancellazioni. «Stiamo seguendo le disposizioni regionali e nazionali, in merito alla gestione dell’emergenza “Coronavirus” – avverte l’assessore alla cultura, Francesca Aria Poltronieri –. Appena avremo chiara la situazione per le prossime settimane, cercheremo di predisporre un nuovo calendario per gli appuntamenti che sarà possibile recuperare, mentre per gli altri dovremo necessariamente ed a malincuore procedere alla loro cancellazione, almeno per quest’anno».

Facendo alcuni esempi, tra gli eventi che certamente non vedranno la luce, ci sono il carnevale della frazione di Ponte Rodoni e l’apericena sempre a tinte carnevalesche che avrebbe dovuto avere luogo alla sala 2000. Saltata anche l’edizione di “Bimbi Chef”, che sarebbe dovuta essere dedicata anch’essa al carnevale, e che verrà recuperata in seguito in altra veste. Annullata anche la tradizionale “cicciolata” di Pilastri, inizialmente programmata per l’8 marzo e che potrebbe trovare altra collocazione, magari nel periodo autunnale. Saltato anche il laboratorio teatrale per gli studenti delle scuole in programma il 6 marzo, così come sono stati sospesi il calendario dei corsi Utef e del corso per Apicoltori in svolgimento alla sala 2000: in quest’ultimo caso, è possibile una riapertura ad emergenza rientrata, con un nuovo calendario e una ridefinizione della scaletta e dell’elenco dei relatori inizialmente previsti. Rinviata a data da destinarsi anche la mostra “Perspicere”, a cura di Federica Baroni e Myriam Tinazzo, che doveva portare le arti visive in pinacoteca fino al 29 marzo.

«Il danno in termini di indotto per il territorio, dovuto all’emergenza, è importante. Diversi degli eventi che non sarà possibile recuperare mobilitano da sempre molte persone verso il nostro territorio – aggiunge il vicesindaco Simone Saletti –. Per prima cosa, però, pensiamo a tutelare con idonee misure preventive la salute dei cittadini».

Sarebbe tutto pronto, infine, per la presentazione pubblica del ciclo di interviste “Belle Storie”, a cura del regista Andrea Samaritani, che presenta annualmente alcune testimonianze sulla storia recente di Bondeno: rinviato l’appuntamento in calendario il 7 marzo, che avrebbe dovuto vedere la partecipazione delle scuole. Anche qui, si attende di capire come poter recuperare il tutto, in attesa di tempi migliori per la cultura e la promozione del territorio.

Festa della donna, eventi rinviati

Da: Comune di Copparo.

Il Comune di Copparo comunica che, in considerazione delle disposizioni contenute nel DCPM in materia di prevenzione e contenimento del contagio Covid-19, gli eventi in programma per la giornata dedicata alle donne non avranno luogo.
Si valuterà in seguito il recupero degli stessi, in base all’evoluzione della situazione sanitaria.
La Commissione consiliare Pari Opportunità – Assessorato alla Cultura, in segno di solidarietà e vicinanza, invia i più sentiti auguri a tutte le donne.

Emanuele Cestari: « Oltre agli aiuti alle attività di vicinato, dal 2013 concediamo tre anni di sgravi per le imprese che si insediano sul territorio.»

Da: Comune di Bondeno.

Sono 48.257 euro le risorse che negozi di vicinato, parrocchie, onlus e gli istituti scolastici hanno ricevuto come sgravio, rispetto alla tariffa dei rifiuti. Il modello applicato ormai da alcuni anni, pur con alcune variazioni inserite in corso d’opera, insomma, sembra funzionare. La pensa così l’assessore al Bilancio e parlamentare, Emanuele Cestari: «il 28 marzo di un anno fa – ricorda – abbiamo individuato le categorie che possono beneficiare del contributo sulla Tarip, proseguendo un percorso che avevamo cominciato lontano da tempi sospetti, quando la tariffa sui rifiuti si chiamava Tariffa di Igiene ambientale (Tia), ed in seguito Tares». Nonostante il legislatore abbia cambiato nel corso del tempo il nome del tributo sui rifiuti, la sostanza rimane lo stesso e le intenzioni dell’Amministrazione sono state quelle «di ridurre il carico fiscale per alcuni soggetti. Per fare alcuni esempi – dice Cestari – abbiamo previsto una riduzione pari al 100% del costo annuale della tariffa, e questo vale per le onlus e agli enti del no-profit, ma anche per gli edifici di pertinenza a quelli aditi a luoghi di culto (si parla, per dire, di sale ricreative e luoghi di socializzazione). Allo stesso tempo, sono stati considerati meritevoli di un’esenzione totale dal tributo sui rifiuti anche le attività commerciali e le attività di somministrazione di bevande (i bar; ndr) delle frazioni sotto i mille abitanti, come misura di sostegno». Le altre categorie che vedono applicate riduzioni nella Tarip sono le associazioni iscritte negli appositi registri del volontariato (50% di riduzione), scuole paritarie (50% del tributo annuale) e 50% del contributo per le comunità terapeutiche gestite da associazioni senza scopo di lucro. Queste ultime hanno beneficiato in totale di circa 11mila e 721 euro di sgravi, nel corso del 2019, mentre altre associazioni di volontariato hanno avuto complessivamente una riduzione pari a 7mila 686 euro, mentre 2.819 euro sono andati come riduzioni Tari alle scuole parificate. «Le attività commerciali di vicinato delle frazioni sotto i mille abitanti – aggiunge Emanuele Cestari – hanno avuto, nel complesso, uno sgravio di circa 26mila euro e questo dimostra che gli enti locali possono dare una mano concreta alle attività frazionali, per il ruolo sociale che rivestono. Nel corso degli anni, inoltre, varie aziende hanno usufruito del contributo triennale per il pagamento della tariffa sui rifiuti, destinato alle attività industriali e artigianali che si insediano sul territorio. Quindi, un’esenzione totale per i primi tre anni. Misure che hanno dato alcuni buoni risultati e che, certamente, potranno essere migliorate ed implementate, se avremo la possibilità di proseguire il lavoro cominciato nei prossimi anni».

Il TAVOLO FINALMENTE !
Riparte il confronto per ripubblicizzare il servizio rifiuti

Martedì 3 marzo riprende finalmente il confronto che si tiene al Tavolo partecipativo per lo studio della ripubblicizzazione del servizio di gestione dei rifiuti. Era stato attivato con una delibera del Consiglio Comunale del 22 ottobre 2018, dopo che nei mesi precedenti erano state raccolte quasi 1000 firme di cittadini su una proposta di delibera di iniziativa popolare, promossa da vari soggetti, tra cui l’Associazione Ferraraincomune (ora Il Battito della Città. Il Tavolo partecipativo si era riunito due volte nei primi mesi del 2019, per poi fermarsi con l’approssimarsi della scorsa tornata elettorale amministrativa, e ora, dopo un’inerzia poco giustificabile da parte della nuova Amministrazione Comunale, anche grazie alle richieste reiterate, è stato finalmente fissato  l’appuntamento per riprendere quella discussione.

Lo si farà a partire da un documento predisposto da Atersir, l’Agenzia regionale relativa alla gestione del servizio idrico e di quello dei rifiuti. Tale approfondimento, pur di carattere preliminare, ci consegna una serie di elementi che portano a dire che il percorso di ripubblicizzazione del servizio dei rifiuti nel Comune di Ferrara, sottraendolo ad Hera per affidarlo ad un’azienda pubblica di nuova costituzione, è più che fattibile. Infatti, servono circa 6 milioni di Euro per dar vita a una nuova Azienda Pubblica Comunale, risorse che si possono tranquillamente recuperare tramite l’intervento di Holding Ferrara Servizi Srl, che ha un capitale sociale di circa 81 milioni di Euro e riserve per oltre 7 milioni di Euro.

Sarebbe un’operazione del tutto analoga a quella realizzata a Forlì e in altri 12 Comuni limitrofi, che nel 2017 hanno dato vita alla Spa a totale capitale pubblico Alea Ambiente, con un capitale sociale iniziale di 2 milioni di Euro (che si sta portando appunto a 6 milioni) fornito da Livia Tellius Romagna Holding Spa, la partecipata del Comune di Forlì e altri Comuni della provincia, omologa a Holding Ferrara servizi Srl. E’ ovvio, questa è una valutazione importante, ma non consente ancora una decisione definitiva, che può e deve poggiare saldamente sulla messa a punto di un vero e proprio piano industriale, economico e finanziario della nuova azienda pubblica. E’ questo il passaggio che dovrà compiere l’ Amministrazione Comunale di Ferrara e al quale non penso si possa sottrarre, a meno che non ci sia una volontà pregiudiziale di proseguire in una logica di privatizzazione dei servizi pubblici e di subalternità nei confronti di Hera Spa. il colosso Hera che – sarà bene ricordarlo – continua a gestire a Ferrara il servizio dei rifiuti in un regime di proroga, visto che l’affidamento è scaduto alla fine del 2017.

Ma ancor prima che fattibile, la scelta della ripubblicizzazione della gestione del servizio dei rifiuti – come di tutti i servizi che erogano i Beni Comuni, a partire dal servizio idrico – è quella più utile per rispondere ai bisogni dei cittadini e all’interesse generale. Infatti, operare tale scelta significa almeno affermare 3 questioni di fondo che attengono all’organizzazione sociale e alla convivenza nella città.

La prima questione riguarda scegliere con decisione la strada di un’economia circolare e sostenibile dal punto di vista ambientale, fondata anche sul risparmio, il riciclo e il riuso dei prodotti. Per il ciclo dei rifiuti, significa passare attraverso una forte raccolta differenziata per ridurre il rifiuto non riciclabile e, soprattutto, per la riduzione della quantità dei rifiuti prodotti, obiettivi che si possono realizzare se assunti come priorità e finalità proprie, come può fare una gestione pubblica e non una di carattere privatistico, orientata invece alla massimizzazione dei profitti e dei dividendi. E’ appunto quest’ultimo il caso di Hera, una società mista pubblico-privata quotata in borsa: basti pensare che nel periodo 2010-2018 essa ha, in termini cumulativi, realizzato utili pari a 1 miliardo e 714 milioni di Euro e distribuito dividendi ai suoi azionisti per 1 miliardo e 180 milioni di Euro, pari a circa il 70% degli utili. L’ultimo piano industriale 2020-2023 di Hera mette forte enfasi sul fatto che i dividendi aumenteranno costantemente, raggiungendo nel 2023 un incremento del 20% rispetto al 2018. Di contro, si possono citare i risultati raggiunti dall’azienda pubblica forlivese Alea Ambiente Spa che, ad un solo anno dalla sua nascita, è arrivata all’80% di raccolta differenziata e ridotto del 35% il rifiuto totale prodotto. Intanto, nel 2019, Alea ha avviato all’incenerimento oltre 48.000 tonnellate in meno di rifiuto secco non riciclabile rispetto al 2017.

Il secondo punto rilevante è quello di considerare i Beni Comuni, e quindi i servizi che li erogano, come servizi pubblici a tutti gli effetti, da gestire in una logica di pareggio tra costi e ricavi, senza che su di essi gravi un profitto garantito (cioè una rendita) ai soggetti sche ne sono proprietari. Non a caso, invece, l’impostazione privatistica, che esiste anche nel servizio di gestione dei rifiuti, fa sì che venga riconosciuta la cosiddetta ‘remunerazione del capitale investito’ che, nel caso specifico, riconosce ad Hera, per il servizio svolto nel comune di Ferrara, ben 1 milione e 371mila Euro all’anno, a partire dal 2020. Risorse che non avrebbe senso, se non eventualmente in una fase iniziale, riversare sulla nuova azienda pubblica e che invece potrebbero ritornare ai cittadini sotto forma di riduzione tariffaria.

Infine, terzo ma non ultimo per importanza, una nuova gestione pubblica del servizio dei rifiuti potrebbe rappresentare un’occasione per costruire, anche in quest’ambito, forme di democrazia partecipativa, che vedano il protagonismo dei cittadini e dei lavoratori. Da sempre, infatti, quando si parla di Beni Comuni, l’idea della gestione pubblica va di pari passo con il fatto che essa sia anche partecipata. Si potrebbe, ad esempio, pensare di dar vita (almeno in via sperimentale) ad una sorta di Consiglio di Gestione, con la presenza di rappresentanti dei lavoratori e dei cittadini, che affianchi gli organi di direzione dell’azienda nella definizione delle scelte di fondo su cui strutturare il servizio stesso come nella promozione di comportamenti “virtuosi” per la preservazione del patrimonio ambientale.
Insomma, la ripubblicizzazione della gestione del servizio rifiuti può diventare un tassello importante di un progetto di città innovativa, capace di ricostruire legami sociali e identità collettiva: un progetto – e al fondo di esso, una visione, una direzione politica – del tutto alternativo rispetto all’impostazione dell’attuale Amministrazione Comunale che si poggia, invece, su un’idea di città chiusa in sé stessa e incapace di guardare al futuro.

Nota di redazione: chi volesse ricostruire la storia tutta ferrarese della battaglia civile per i Beni Comuni, e quindi per togliere ad Hera Spa il Servizio Raccolta Rifiuti in favore di una Azienda Pubblica Comunale, può rileggere gli articoli dedicati all’argomento usciti su Ferraitalia: Turismo dell’indifferenziata? Autodifesa di un (buon) cittadino ferrarese contro le fatidiche calotte (settembre 2017) ;  Ferrara città verde non smeraldo (dicembre 2017) ; L’era glaciale. Quale gestione dei rifiuti oltre le calotte? (dicembre 2017)Democrazia e rifiuti. La partecipazione fa paura. (ottobre 2018) ;  Ferrara: rifiuti e democrazia Approda in Consiglio la delibera di iniziativa popolare (ottobre 2018) la battaglia sui rifiuti è appena cominciata E per lo studio di fattibilità serve un ente senza ombre (novembre 2018)

 

Approvazione Regolamento alloggi Erp: “L’arroganza della maggioranza penalizza giovani e famiglie con disabili”

Da: Partito Democartico Comunale di Ferrara.

Con l’ennesimo colpo di maggioranza è stato approvato il nuovo Regolamento per gli alloggi Erp. I nostri emendamenti sono stati bocciati in un avvitamento di autoreferenzialità di questa maggioranza. Si è persa una grande occasione, non solo nei confronti delle opposizioni ma nei confronti di tutta la città. Si è preferito andare avanti per slogan invece di accogliere i nostri emendamenti volti a rendere più equo il regolamento stesso che, invece, finirà per penalizzare i giovani in nome della tanto acclamata residenzialità storica.

“I criteri con il quale è stato redatto questo regolamento non rispondono, ad esempio, a chi ha situazioni di debolezza sociale in famiglia, che rischia di vedersi scavalcato in graduatoria da chi, anche con un ISEE più alto, anche con una situazione meno problematica, risiede da più tempo a Ferrara – spiegano i consiglieri del PD, Aldo Modonesi e Francesco Colaiacovo-. Non rispondono alle esigenze di chi ha deciso di mettere su famiglia a Ferrara pur non essendo nato a Ferrara, di chi ha deciso di studiare qui, di spostarsi qui e qui a Ferrara di mettere su famiglia, e decide di farlo in una fase storica con un mercato del lavoro contrassegnato da temporaneità, precarietà dei contratti, redditi bassi e discontinui. Questo regolamento – proseguono Modonesi e Colaiacovo – mina il confronto anche per il futuro: viene lasciata una eccessiva discrezionalità alla Giunta; viene svilito il ruolo del Consiglio Comunale che fa quasi da comparsa; viene annullato il ruolo delle organizzazioni sindacali, che si devono limitare a fornire servizi, naturalmente gratis. Questa maggioranza ancora una volta dà prova di avere una visione di città che non accompagna affatto il tanto sbandierato cambiamento ma che, con una sorta di inerzia, si oppone al cambiamento.”

Dello stesso avviso il segretario comunale del Partito Democratico, Nicola Minelli che focalizza la propria attenzione in particolare sull’impossibilità sostanziale di accesso alle graduatorie per i giovani. “Le modifiche al regolamento premiano in maniera sproporzionata la residenzialità storica. Non riteniamo la residenzialità un indicatore negativo, sia chiaro, ma resta un criterio che con questi valori contrasta pesantemente con il sostegno ai giovani e alle giovani coppie che risiedono nel nostro territorio. Sarebbe necessario riconoscere punteggi proporzionati e giusti, per permettere di posizionare equamente i cittadini nelle graduatorie. Per noi il confronto e la collaborazione restano fondamentali nella discussione di tematiche importanti come questa, ci rammarichiamo che per questa maggioranza collaborazione e confronto siano due parole sconosciute.”

Coldiretti: No a speculazioni contro il prodotto italiano

Da: Coldiretti Ferrara.

Al tavolo regionale il presidente regionale di Coldiretti, Nicola Bertinelli, ha chiesto di rimettere in moto un comparto che vale 18 miliardi di export.

“Va riattivato un sentimento di fiducia nei riguardi del prodotto italiano attraverso una corretta informazione”. Lo ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Nicola Bertinelli a margine dell’incontro tenutosi oggi presso la Regione Emilia Romagna per fare il punto sulle misure adottate per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID 19. “È evidente che anche in Europa ci sono Paesi che si approfittano di questo momento. Si sta usando la provenienza italiana delle merci per avere vantaggi competitivi. Per mercoledì e previsto un incontro con il Governo, ci aspettiamo impegni concreti. Per ora apprezziamo il modo in cui la Regione sta gestendo l’emergenza”.

“Il virus – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – non viaggia coi nostri prodotti, quindi le richieste assurde di certificazioni sanitarie aggiuntive sulle nostre merci, dal vino alla frutta e alla verdura, così come le disdette per forniture provenienti dal nostro Paese non sono altro che pratiche sleali. Anche all’interno dell’Unione Europea si assiste al blocco di merci e della circolazione delle persone, misure del tutto assurde e ingiustificate”.

“A essere a rischio – ha proseguito Bertinelli – è un mercato che l’anno scorso ha fatto registrare il record assoluto di esportazioni in tutto il mondo, con l’export dell’agroalimentare Made in Emilia Romagna che ha superato i 16 miliardi (il 35,8% del totale nazionale di 44,6)”.

Quasi i due terzi (63%) delle esportazioni agroalimentari italiane – continua Coldiretti Emilia Romagna – interessano i Paesi dell’Unione Europea dove la crescita nel 2019 è stata del 3,6%. Il principale partner è la Germania dove l’export cresce del 2,9% e raggiunge i 7,2 miliardi, mentre le vendite sono praticamente stagnanti in Gran Bretagna con la Brexit e volano negli Stati Uniti (+11%) che con 4,7 miliardi di export, nonostante gli effetti negativi dei dazi, restano il primo mercato di sbocco fuori dai confini comunitari e il quarto dopo Germania, Francia e Gran Bretagna.

“Facciamo registrare delle grandi performance – ha proseguito Bertinelli – nonostante gli effetti dell’applicazione dal 18 ottobre 2019 delle tariffe aggiuntive del 25% su circa mezzo miliardo di euro di esportazioni di prodotti agroalimentari da parte degli Stati Uniti, alla situazione già resa critica dal flagello della cimice asiatica nel settore dell’ortofrutta, ai prezzi troppo bassi, alle difficoltà create dai cambiamenti climatici e i prezzi dei prodotti non soddisfacenti, come gli 87 a tonnellata per il pomodoro da industria fissato recentemente, che non copre nemmeno i costi di produzione”. “Ma gli effetti recessivi dell’emergenza sanitaria coronavirus rischiano di metterci davvero in ginocchio. Nella nostra regione il transito turistico è precipitato, le prenotazioni negli agriturismi sono crollate. Siamo ai tavoli con la Regione – afferma Bertinelli – per portare le nostre istanze e il nostro contributo in tutti i confronti che si stanno tenendo per far fronte all’emergenza. Ma è essenziale scindere due aspetti: la zona rossa è un’area che necessita di provvedimenti sanitari, ma il problema economico riguarda tutto il Paese. Se il vaccino non arriverà in fretta, dopo questa prima fase di paralisi si dovrà comunque trovare il modo di ripartire. L’agricoltura non si può bloccare, gli agricoltori non hanno accesso agli ammortizzatori sociali, ma andrà trovato il modo di sostenere le imprese con un impegno delle autorità nazionali e comunitarie per fermare pratiche insensate che rischiano di far perdere quote di mercato importanti alle produzioni nazionali per colpa di una concorrenza sleale che mira a screditare i prodotti dall’Italia. Contemporaneamente – ha concluso Bertinelli – le aziende andranno supportate anche dalla politica con misure a sostegno degli operatori del settore agricolo”.

Hera: il 9 marzo possibili disservizi causa sciopero

Da: HERA.

Hera informa che lunedì 9 marzo potrebbero verificarsi disagi nello svolgimento di tutti i servizi, anche presso gli sportelli commerciali, in seguito a uno sciopero generale nazionale proclamato da alcune organizzazioni sindacali non confederali e articolato su tutta la giornata.

Hera ricorda che saranno garantite le prestazioni minime, assicurate per legge, e che al termine dello sciopero i servizi torneranno alla normale operatività.

Grotteschi amministratori si arrampicano sugli specchi con evidente effetto comico.

Da: Mario Zamorani.

Oggi si è discusso un Question time presentato da Benito Zocca, presidente del Gruppo consiliare Lega. Si dice che “in data 9 febbraio il Signor M.Z., noto esponente politico ferrarese, posizionava un banchetto per una raccolta firme ecc. …”, sostanzialmente, si dice, in posizione illegale. Poi si chiede “alla Giunta … quali provvedimenti intenda adottare nei confronti del signor M.Z.”.
H a risposto il vicesindaco sig. Nicola Lodi.

Aggiungo che s ulla stampa cittadina si scrive che avrei avuto la contestazione di una sanzione amministrativa di 170 euro per questo motivo. Allo stato non mi risulta. A questo proposito v edi oltre le parole del Direttore Generale.

Rispondo:

1. Mi chiamo Mario Zamorani e non ho mai nascosto la mia identità: perché mai definirmi M.Z. e per di più in un atto ufficiale? Quell’atto ha validità? Quanto meno induce al sorriso: sembra un atto da sprovveduti, da dilettanti allo sbaraglio.

2 . Il mio permesso, rilasciato a nome dell’associazione fe-nice, è stato concesso “sul marciapiede dell’ex palazzo della Ragione”. Noi eravamo davanti all’ex palazzo della Ragione ma lì erano posizionate 3 grandi automobili (come spesso avviene) e per questo motivo forse, ripeto forse (non dispongo di documentazione fotografica), il tavolo era giusto qualche centimetro fuori dal marciapiede. Faccio presente che in quel punto il confine fra marciapiede e carreggiata, che sono allo stesso livello, è quindi quasi indistinto.

3 . Il capogruppo Lega, signor Benito, davvero non ha di meglio da fare? Non è che esegue direttive?

4 . Quando il tavolo era allestito il signor Lodi, vicesindaco, passò a noi vicino e

fedele alla sua nomea di sceriffo ci fotografò.

5 . Mentre eravamo in piazza nessuno ci contestò alcunché. Non un vigile urbano, non pubblico ufficiale e neppure un comune cittadino.

6. Dopo ripetute richieste tutte protocollate senza esiti, f eci una decina di sit-in per avere da Fabbri, il sindaco, una risposta alla mia contestazione di un tavolo illegale della Lega (con foto) sotto il Volto del Cavallo. A lungo non rispose, violando Stat ut o e apposito Regolamento comunale, poi a distanza di vari mesi mi arrivò una risposta firmata dal Direttore Generale Sandro Mazzatorta. Fra le altre cose diceva che il permesso della Lega era stato concesso “fra Corso Martiri della Libertà e Via Cairoli”, che “la presenza di un tavolo sotto il Volto del Cavallo rappresenterebbe una indubbia violazione della concessione amministrativa”, e “… Tuttavia non esiste un verbale di accertamento della presunta violazione a cui Lei fa riferimento e, dunque, manca il presupposto per attivare il procedimento s a nzionatorio. L’accertamento di una occupazione “abusiva” va effettuato con la constatazione da parte di un pubblico ufficiale. Vi è inoltre un secondo aspetto da valutare. Alle occupazioni considerate abusive il nostro regolamento applica una “ sanzione amministrativa parti all’importo del canone dovuto, maggiorato del cinquanta per cento ”. Nel nostro caso, poiché l’occupazione di suolo pubblico è esente da canone, la sanzione sarebbe pertanto pari a zero”.

“ Mi rendo conto dell’assurdità della regolazione “burocratica” ma Le assicuro che cercherò di proporre una modifica sul punto del nostro regolamento che attualmente non prevede sanzioni in caso di occupazioni abusive pur in regime di esenzione da canone”.

7 . Faccio presente che il tavolo illegale della Lega da me denunciato era a d almeno cento metri di distanza dal luogo che era assegnato allo stesso. Per altro era sotto il Volto del Cavallo, luogo esplicitamente e rigorosamente interdetto ai tavoli dei partiti. E forse, ripeto forse, il mio (permesso per una associazione) era a pochi centimetri dal luogo assegnato (e con il marciapiede con 3 grossi autoveicoli che intralciavano non poco il passaggio). Il Question time di cui parlavo fa proprio riferimento alla mia precedente denuncia con il titolo “Q-T in merito all’incongruenza tra il dire e il fare”.

8. L’effetto complessivo è grottesco. E anche involontariamente comico. Pare sotto la regia del vicesindaco. Viene spesso da pensare che si sia toccato il fondo, ma non è mai cos ì , almeno a Ferrara, in questi tempi .

Slittano le inaugurazioni di Beethoven 2020 e dei Concerti di Palazzo Bonacossi a Ferrara

Da: Conservatorio di Ferrara.

Ferrara – Slittano gli eventi in programma per la settimana anche per il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. In conseguenza del nuovo decreto del governo (emanato il 1 marzo 2020) per l’emergenza sanitaria da Coronavirus, è infatti rinviata la prima data di ‘Beethoven 2020’, ciclo di concerti realizzato dal Conservatorio in collaborazione con la Fondazione del Teatro Comunale e dedicato al grande compositore per il 250° anniversario della nascita. La rassegna doveva partire domani, martedì 3 marzo, alle 18 al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara (Corso Martiri della Libertà, 5). In programma era previsto il primo dei concerti dedicati alle Sonate per pianoforte, con la partecipazione delle classi del Conservatorio Frescobaldi, con i pianisti Giancarlo Bonfiglioli, Giulio Zambon e Cosmè Umberto Zuffi. Per la prima data in calendario, erano previste le Sonate op. 2 n. 1, op. 7, op. 10 n. 1. Rimandato anche il concerto in programma lunedì 9 marzo con la Sonata n. 6 in fa maggiore op. 10 n. 2 con Anna Govoni, la Sonata n. 7 in re maggiore op. 10 n. 3 con Matteo Mignozzi, e infine la Sonata n. 8 in do minore op. 13 “Patetica” con Zehn Jie Ye. Questi due eventi sono stati rinviati, mentre per ora, in attesa dell’evolversi della situazione, rimangono in programma le restanti date come da calendario.

Rinviata anche la prima data della rassegna musicale ‘I concerti di Palazzo Bonacossi’, promossi dal Conservatorio Frescobaldi al museo di via Cisterna del Follo 5 a Ferrara. Il primo appuntamento era previsto venerdì 6 marzo e viene rinviato a futura data. Il concerto prevedeva l’esibizione di Marco Gerboni, docente di sassofono, e Serena Tarozzo ai sassofoni, accompagnati dal direttore del Conservatorio, Fernando Scafati, al pianoforte, con musiche di Jean-Baptiste Singelée, Tommaso Vitali, Darius Milhaud, Aleksandr Glazunov e Astor Piazzolla. Per ora, ugualmente all’altra rassegna, sono confermate le altre date in programma salvo ulteriori proroghe e divieti.

Spostata a data da definire anche l’Incontro con lo strumento (‘Con le corde e con il fiato’) di lunedì 2 marzo, tradizionale appuntamento previsto al Ridotto del Teatro Comunale con le classi delle scuole di Ferrara.

LE RASSEGNE IN PROGRAMMA: PROSSIME DATE

‘Beethoven 2020’. Si tratta di una serie di cinque concerti, dedicati alle sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven, inserito nelle iniziative che omaggiano il geniale compositore a 250 anni dalla nascita. Il Dipartimento di Strumenti a tastiera del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, con un progetto a cura del direttore del Conservatorio, Fernando Scafati, propone la serie di concerti alle 18 al Ridotto del Teatro Comunale (salvo la prima data, il 3 marzo, e la seconda, lunedì 9 marzo, che sono slittate per via del decreto ministeriale che sospende le attività per l’emergenza sanitaria da coronavirus) il 17, 24 e 31 marzo. Tutti i concerti sono a ingresso libero fino a esaurimento dei posti. “Beethoven 2020 è un progetto a cura del Dipartimento di pianoforte realizzato in collaborazione con il Teatro Comunale di Ferrara – spiega il direttore Fernando Scafati – e coinvolge gli allievi delle Classi di Pianoforte del Frescobaldi. Sarà un’iniziativa che vuol dare la possibilità di ascoltare dal vivo quasi la metà delle 32 Sonate composte da Ludwig van Beethoven”.

I concerti di Palazzo Bonacossi. L’ormai apprezzata rassegna, che da anni allieta la programmazione di Palazzo Bonacossi, si compone quest’anno di nove date (la prima, prevista per venerdì 6 marzo, è stata rinviata a data da definire), con un’attenzione particolare alla produzione beethoveniana. La rassegna di concerti è a cura della docente di Teoria, ritmica e percezione musicale del Conservatorio Frescobaldi, Anna Maria Maggese, e sul palco tra marzo e aprile si alterneranno docenti e allievi del Frescobaldi. La prossima data in programma è prevista per mercoledì 11 marzo con il Frescobaldi Sax Ensemble, con il docente Marco Gerboni al sassofono e i giovani sassofonisti allievi del Conservatorio Frescobaldi. Musiche di Gioachino Rossini, D. Vitali, David Maslanka, Philippe Geiss, Samuel Barber e Astor Piazzolla. Le altre date previste saranno mercoledì 18 marzo, il 25 marzo, e poi 1, 3, 8, 15 e 17 aprile. Inizio dei concerti alle 17 (tranne mercoledì 8 aprile, con inizio alle 16) in via Cisterna del Follo, 5. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.

Per maggiori informazioni consultare il sito del Conservatorio Frescobaldi: www.consfe.it.

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Saltano le tre date di marzo di Tutte le Direzioni in Springtime 2020 allo Spirito di Vigarano Mainarda

Da: Il gruppo dei 10.

Saltano, anche in vista del nuovo decreto del governo (1 marzo 2020) per l’emergenza Coronavirus, alcune date di Tutte le Direzioni in Springtime 2020, rassegna musicale ideata e organizzata dal Gruppo dei 10 allo Spirito di Vigarano Mainarda (Ferrara). Si tratta delle date di sabato 7 marzo con ‘Alternative takes’, con Flavio Boltro alla tromba, Andrea Pozza al pianoforte, Lorenzo Conte al contrabbasso e Ferenc Nemeth alla batteria, e di sabato 21 marzo con ‘Gipsy Friends’ con un ospite d’eccezione: il chitarrista francese Biréli Lagrène, appartenente alla tradizione di Django Reinhardt, che avrebbe dovuto suonare per l’occasione insieme agli Alma Swing (Mattia Martorano al violino, Lino Brotto alla chitarra, Andrea Boschetti sempre alla chitarra e Beppe Pilotto al contrabbasso).

Rinviata anche data di ‘Blue Napoli is back’, prevista per sabato 28 marzo con Gerry Gennarelli alla voce, Rossano Sportiello al pianoforte, Giorgio Rosciglione al contrabbasso e Gegè Munari alla batteria.

Il Gruppo dei 10 sta valutando quando recuperare le tre date, in attesa dei futuri sviluppi in merito all’emergenza sanitaria e alle conseguenti disposizioni normative.

Per ulteriori informazioni: Spirito, via Rondona 11d, Vigarano (Ferrara), 0532.436122 e 339.4365837. Tutte le informazioni degli eventi in programma si potranno trovare anche sulla pagina Facebook de Il Gruppo dei 10.

Oltre 4,8 milioni di euro per l’innovazione e la sostenibilità delle filiere agroalimentari: aperto nuovo bando rivolto ai Gruppi operativi innovazione

Da: Regione Emilia Romagna.

A disposizione le risorse del Programma regionale di sviluppo rurale per rafforzare la competitività delle produzioni. Un milione di euro è destinato a progetti per imballaggi riciclabili e alla riduzione della plastica. Domande entro il 3 giugno 2020

Un’agricoltura sempre più intelligente, sostenibile, innovativa. La Regione ha approvato un nuovo bando che mette a disposizione oltre 4,8 milioni di euro del Psr per sostenere proposte innovative realizzate dai GOI, Gruppi operativi per l’innovazione. Tra le novità, con un milione di euro, il bando promuove idee e progetti sul packaging e l’uso di nuovi materiali riciclabili, così come le proposte “plastic free” da attivare nelle diverse fasi della produzione agricola.

Delle altre risorse stanziate, più di 1,3 milioni di euro sono destinate al settore ortofrutticolo, vitivinicolo e alle produzioni vegetali, circa un milione va agli allevamenti suinicoli e avicoli e alle produzioni animali, oltre 760 mila euro al lattiero-caseario, infine 730mila euro per seminativi e foraggere. Il tutto per sostenere progetti mirati a migliorare la competitività dei produttori, creare un valore aggiunto e promuovere i prodotti agricoli nei mercati locali, incentivare le filiere corte, sostenere la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare, anticipando temi che saranno presenti nella prossima programmazione comunitaria.

Si avviano così a conclusione le misure per l’innovazione nel settore agricolo e agroalimentare previste del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 che ha visto l’Emilia-Romagna al primo posto in Europa sia per la quantità di risorse – 50 i milioni di euro investiti complessivamente – che per numero di Gruppi operativi finanziati. Oggi sono oltre 180 quelli in attività ma, una volta concluse le valutazioni di tutti i bandi, supereranno ampiamente le 200 unità. Per la presentazione delle domande c’è tempo fino al 3 giugno 2020.

Cosa prevede il bando
Per beneficiare dei contributi i Piani di innovazione, che avranno una durata di due anni, dovranno avere una dimensione finanziaria compresa tra 100 e 300 mila euro e potranno beneficiare di un contributo pari al 70% della spesa ammissibile.

Molte e diversificate le priorità: in sintesi potranno essere finanziati progetti innovativi di sostenibilità degli allevamenti, per il benessere animale e l’antibiotico resistenza, di adattamento ai cambiamenti climatici delle produzioni, la messa a punto di genotipi innovativi per l’agricoltura sostenibile così come lo sviluppo di supporti organizzativi e di servizi in ambito di filiera, di strutture e di organizzazione logistica fino alla meccanizzazione integrale e alla robotica per l’agricoltura, alle pratiche agricole pre e post raccolta per la sicurezza di produzioni e nuovi prodotti, alle tecnologie per la produzione di alimenti zootecnici.

I Piani potranno comprendere anche attività di formazione per gli agricoltori e di consulenza aziendale al fine di favorire la diffusione e adozione dei risultati.
Infine, saranno applicate le recenti disposizioni procedurali che prevedono l’ampliamento dell’applicazione dei costi standard e delle spese generali che, per i beneficiari, rappresentano un significativo miglioramento in termini di semplificazione degli adempimenti amministrativi./Eli.Co.

Lucia Borgonzoni: “Bonaccini solleciti stop plastic e sugar tax”

Da: Lega Emilia-Romagna.

“Mi auguro che Bonaccini e il suo governo si rendano conto del particolare momento che stanno vivendo l’Emilia-Romagna e il Paese e che i nuovi balzelli voluti da Pd e M5s, in primis plastic e sugar tax, che impattano soprattutto su una regione ad alta densità produttiva come l’Emilia-Romagna, siano da subito bloccati. Contestiamo le nuove tasse dalla loro introduzione. Nel momento in cui l’economia dell’Emilia-Romagna soffre per l’impatto del Coronavirus, sarebbe ancor più intollerabile, illogico, irrispettoso e dannoso imporre nuovi costi, burocrazia e paletti alle nostre aziende”. Lo dice la senatrice della Lega Lucia Borgonzoni.

Confagricoltura Ferrara: bene l’esculsione del settore agricolo dalle nuove norme in materia di accise sui depositi di carburante

Da: Confagricoltura Ferrara.

“Il settore agricolo è stato escluso dall’ambito delle nuove norme in materia di accise sui depositi agricoli, sono stati accolti gli appelli lanciati nei giorni scorsi da Confagricoltura e dal coordinamento di Agrinsieme”. Lo comunica Confagricoltura Ferrara, che accoglie con grande sollievo la decisione assunta dall’Agenzia delle Dogane lo scorso 28 febbraio in quanto, afferma l’Organizzazione agricola ferrarese, “escludere gli oli minerali impiegati nei lavori agricoli dall’applicazione delle nuove norme in materia di accise sui depositi e sui distributori di prodotti energetici, che entreranno in vigore dal 1° aprile, significa evitare alle imprese del settore ulteriori adempimenti burocratici con i relativi costi, a fronte di una normativa che già prevede specifiche disposizioni sulle verifiche e sui controlli. Le imprese agricole infatti – ricorda Confagricoltura Ferrara – sono già sottoposte a complesse procedure per il rilascio e la gestione degli oli minerali ed in particolare per il gasolio agricolo, che consentono agli enti preposti di verificare la situazione di ogni soggetto che accede all’agevolazione. Prevedere ulteriori adempimenti in capo alle aziende agricole avrebbe significato solamente caricare le aziende agricole di inutili adempimenti burocratici e di ulteriori costi”.

Marco Vincenzini: “Appalto per complessivi di 190mila euro che si aggiunge a quelli già previsti per la nuova viabilità, i restringimenti nelle strade frazioni!”

Da: Comune di Bondeno.

Con il ritorno della primavera, tornano anche i cantieri previsti per il territorio matildeo. Numerosi quelli in partenza (presumibilmente verso maggio, al termine delle procedure di gara) e che riguardano l’intero comprensorio. «Ci stiamo concentrando, in questa fase, sulle frazioni – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Marco Vincenzi –. Perché qui sono previsti diversi interventi sui manti stradali, in zone che ci sono state segnalate in più occasioni dai cittadini, ma anche i prossimi interventi di calmieramento del traffico veicolare. Intanto, limitatamente al discorso asfalti, abbiamo stanziato nell’ultima riunione di giunta circa 190mila euro che saranno impiegati per una serie di lavori che vorremmo vedere partire in primavera». Nel dettaglio, si parla di via Argine Traversagno, via Borgatti, via per Stellata, dove sono diventati impellenti i lavori di ripresa di alcuni cedimenti sulla rampa, assieme alla ripresa di criticità minori lungo il percorso della Destra Po. Si completerà il programma previsto per via Bassa, ed è stata inserita nel lotto delle priorità anche la frequentatissima via Finalese, che corre sopra l’argine del Panaro. Manutenzione prevista per via Argine Cagnetto, nel tratto che collega le frazioni di Burana e Gavello, ed anche per via Argine Campo, a Pilastri. Località, quest’ultima, interessata dai prossimi lavori previsti in una porzione di via Farini (sul lato rivolto verso Bondeno). Infine, altri lavori sono pronti per essere appaltati sulla strada che attraversa l’abitato di Ponti Spagna. Ma non è tutto: «Accanto al già programmato acquisto di ghiaia, riasfalteremo in questa fase il parcheggio situato davanti alle scuole superiori di via Manzoni, che necessita di manutenzioni urgenti», assicura Marco Vincenzi. L’ammontare complessivo degli interventi è, come accennato, di 190mila euro. L’obiettivo è quello di arrivare in tempi stretti alle procedure di gara, per poi procedere nel corso della primavera all’apertura dei cantieri.

Aperture gite CAI Ferrara.

Da: CAI Ferrara.

Ciclotrekking nelle terre di mezzo
Domani sera, martedì 3 marzo, presso la sede CAI in Viale Cavour 116, i direttori di gita Laura Benini, Giovanni Morelli, Elisa Rovatti e Francesco Galli apriranno le iscrizioni del ciclo trekking nell’area del delta del Po e lungo la costa ferrarese, previsto dal 30 maggio al 2 giugno.
Un ciclo trekking di quattro giorni che esplora la forma dell’acqua: quella del Po e del Reno, dei canali e delle aree golenali, delle valli salmastre e del mare.
Un ambiente in precario equilibrio tra acque dolci, salmastre e salate che ha creato un ecosistema in cui convivono aspetti faunistici e vegetazionali peculiari, fortemente influenzati e adattati alle condizioni di un’area che anche dal punto di vista geologico costituisce un unicum.
Si parte da Codigoro e ci si dirige verso la costa nord della provincia, a Goro e poi Gorino e da li’ si scende verso sud attraversando oasi e riserve naturali, aree palustri, dune e boschi costieri, ma anche siti di grande importanza storico artistica, come l’Abbazia di Pomposa, il Castello di Mesola e Comacchio.
In prossimità del Lido di Spina l’itinerario volge a occidente e si lascia il mare alle spalle, costeggia le valli di Campotto, continuando a seguire il percorso dell’acqua, e punta verso Argenta, dove termina il ciclotrekking.
Massimo 11 partecipanti, chiusura iscrizioni il 31 marzo; maggiori informazioni in sede Cai il martedì sera.

Pizzo di Levico, l’Occhio degli Altipiani
Domani sera, martedì 3 marzo, presso la sede CAI in Viale Cavour 116, i direttori di gita Daniele Cirelli e Jacopo Napoleoni apriranno le iscrizioni alla ciaspolata al Pizzo di Levico, previsto per il 22 marzo.
Il Pizzo di Levico si erge isolato all’estremità nord occidentale dell’altipiano di Asiago ed è esposto a picco sulla Valsugana, dominando la piana di Levico e Caldonazzo ed i loro laghi. Dalla quota di 1908 metri, la vista spazia grandiosamente su tutta la parte alta dell’Altipiano di Asiago a sud, sull’intera catena dolomitica del Brenta ad ovest, sull’intera catena dei Lagorai e cima d’Asta a Nord, fino alle Pale di San Martino.
L’itinerario ci porterà a scoprire un'area nella quale gli scontri della Prima Guerra Mondiale furono particolarmente cruenti ed i resti dei forti “Busa Verle” e “Spitz Verle”. Quest’ultimo in particolare, ricavato nella cima della montagna, per la sua fantastica posizione panoramica venne denominato “l’Occhio degli altipiani”. Su questo forte cadde il primo colpo di cannone che segnò l’entrata in guerra dell’Italia.
La partenza e’ prevista da piazzale Dante alle 6.30 e il rientro attorno alle 21

In Emilia-Romagna, fino all’8 marzo sospesa l’attività di nidi, scuole e Università. Riaprono i luoghi della cultura:

Da: Regione Emilia Romagna.

Il provvedimento preso sulla base delle indicazioni del Comitato Scientifico Nazionale e sentite le Regioni. Restano chiusi cinema e teatri. Alcuni provvedimenti per la sola provincia di Piacenza, la più colpita a causa della contiguità col Lodigiano. Bonaccini-Donini: “La salute delle persone al primo posto, cercando di mantenere comunque elementi di socialità altrettanto importanti. Serve l’unità del Paese, anche per le misure economiche che serviranno”. Tutte le azioni decise e il testo del Decreto

Il Governo ha emanato il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm) sulle misure per il contrasto alla diffusione del coronavirus.

Un provvedimento che viene assunto sentito il Comitato Tecnico Scientifico (Cts) nazionale, le cui indicazioni seguono l’evolversi della situazione epidemiologica. E considerate le dimensioni sovranazionali del fenomeno e l’interessamento di più ambiti sul territorio nazionale, l’obiettivo è quello di garantire uniformità nell’attuazione dei programmi di profilassi elaborati in sede internazionale ed europea. Con l’ausilio costante della comunità scientifica: oltre all’Istituto superiore di sanità, il Cts è stato potenziato con il coinvolgimento delle Società scientifiche coinvolte per materia sul Coronavirus.

Il Decreto è adottato sentite le Regioni.

Le misure previste sono valide dall’2 all’8 marzo.

Il Decreto contiene norme che valgono per i soli Comuni delle Zone rosse, altre per tutte le tre le regioni del Nord Italia maggiormente colpite dalla diffusione del virus (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna a cui si aggiungono le province di Pesaro-Urbino e Savona) e altre ancora per l’intero territorio nazionale. Alcune si applicano per la sola provincia di Piacenza – in analogia con la Lombardia – dove si concentra la grande maggioranza dei casi positivi in Emilia-Romagna, a causa della contiguità con l’area del Lodigiano, il focolaio più attivo nel Paese.

“Si persegue l’obiettivo di dare un’applicazione omogenea delle misure sull’intero territorio nazionale, tenendo presente il grado di diffusione del virus nelle singole aree, con il contributo decisivo di tutta la comunità scientifica- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Misure necessarie per gestire la situazione sanitaria e poterlo fare con senso di responsabilità, lucidità e sobrietà. Perché adesso servono anche misure economiche per tutelare imprese e lavoro nei diversi comparti più colpiti ed esposti, a partire da turismo, cultura e servizi. Ne parleremo mercoledì a Roma col presidente Conte insieme alle altre Regioni e con tutte le parti sociali: non possiamo permettere che i nostri imprenditori e i nostri lavoratori paghino il prezzo di questa vicenda senza adeguati ammortizzatori. E su questo l’Europa ci deve ascoltare, perché, sia chiaro, il problema è comune e servono fondi straordinari. Su questo, il Paese sia unito e la politica non si divida”.

“Mi pare- osserva l’assessore alla Salute, Raffaele Donini- che il lavoro che abbiamo fatto assieme al Governo e, soprattutto, alle Regioni Lombardia e Veneto sia stato positivo, soprattutto necessario. Un lavoro finalizzato a garantire, da un lato, la sicurezza sanitaria delle persone e, dall’altro, la possibilità per le nostre comunità di mantenere una socialità necessaria, come dimostra la riapertura, seppur parziale, dei luoghi della cultura. E lo abbiamo fatto facendo anzitutto parlare la scienza, seguendo le indicazioni che esperti e professionisti della sanità ci hanno dato, senza guardare ad altro che non fosse la tutela della salute pubblica e delle persone”.

LE MISURE VALIDE PER L’EMILIA-ROMAGNA

Rispetto alla previgente ordinanza del ministro della Salute d’intesa col presidente della Regione, il decreto contiene conferme e novità, è auto applicativo e non richiederà ulteriori provvedimenti da parte di Regione ed Enti Locali. Nel merito, si conferma la sospensione di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose. In questo senso il decreto replica sostanzialmente i contenuti della precedente ordinanza Speranza-Bonaccini.

L’apertura dei luoghi di culto trova ora una disciplina più specifica rispetto alla settimana che si conclude, essendo prevista ma condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro

Prevista invece, come novità del decreto rispetto all’ordinanza, l’apertura al pubblico dei musei, delle biblioteche e degli archivi, delle aree e dei parchi archeologici, i complessi monumentali (e cioè i luoghi della cultura ricompresi all’articolo 101 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42). Aperture, però, a condizione che vengano assicurate modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.

Confermata anche la sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani. Sono esclusi i corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale, nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza. Da rilevare che, rispetto all’ordinanza vigente fino ad oggi, il decreto parla ora di sospensione e non più di chiusura, rendendo così possibile l’accesso alle scuole per il personale Ata.

E’ permesso lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro. Le attività commerciali diverse da quelle appena menzionate, possono aprire adottando misure organizzative tali da consentire un accesso con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori. Tali precisazioni e limitazioni non erano previste nella precedente ordinanza e sono state inserite su indicazione del Comitato Tecnico Scientifico.

Sempre in Emilia-Romagna, sono sospesi eventi e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento di tali eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse. Questa misura replica nella sostanza quella già prevista la settimana scorsa, a cui ora se ne aggiunge un’altra: ai tifosi residenti in nella nostra regione, Lombardia e Veneto e delle province di Pesaro-Urbino e Savona è vietata la trasferta, ovvero la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti regioni e province.

E’ consentito lo svolgimento delle attività nei comprensori sciistici a condizione che il gestore provveda alla limitazione dell’accesso agli impianti di trasporto chiusi assicurando la presenza di un massimo di persone pari ad un terzo della capienza (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.). Anche questa previsione è stata inserita dal decreto rispetto al previgente testo.

Ancora: vengono sospese le procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica. Sono esclusi i concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e di quelli per il personale della Protezione civile. Tali deroghe sono state inserite su richiesta degli Atenei e delle Regioni.

Altre misure. Limitazione dell’accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere.

Rigorosa limitazione dell’accesso dei visitatori agli ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti.

Vengono sospesi i congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale.

Inoltre, nello svolgimento di incontri o riunioni vanno privilegiate le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19.

MISURE VALIDE PER PIACENZA

Nella sola provincia di Piacenza, è prevista la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari. (Questa misura è valida per le province ricomprese nell’Allegato 4: Bergamo, Lodi, Cremona e, appunto, Piacenza).

E sempre nella sola provincia di Piacenza, sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali – fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza – centri culturali, centri sociali, centri ricreativi. (Misura che riguarda le aree dell’Allegato 2: Regione Lombardia e provincia di Piacenza).

MISURE VALIDE SULL’INTERO TERRITORIO NAZIONALE

Il Decreto prevede poi misure valide sull’intero territorio nazionale, quindi, ovviamente, anche in Emilia-Romagna, dove in ogni caso erano già in vigore.

Fra queste, il favorire il più possibile la modalità di lavoro agile e la sospensione dei viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

Università: agli studenti non è consentita la partecipazione alle attività didattiche o curriculari. Questo anche nelle Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica. Attività che possono essere svolte, ove possibile, con modalità a distanza, individuate dalle medesime Università e Istituzioni, avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.

Epidemie

Da Oriente arriva la paura che sfalda ogni legame umano. Che la colpa sia addossata ad altre persone, è pratica diffusa e accettata: il morbo ha il volto dello straniero, sia esso ebreo, cinese, o africano, poco importa. Quando il lume della ragione viene offuscato dalle tenebre della pestilenza, a nulla può valere un proclama ragionevole: nel regno della paura non esistono vincoli sociali, neppure familiari. È il trionfo della morte, del re ratto, del gatto nero, del sabba, del malocchio, di Ecate dalle tre facce, di Baal, di Caacrinolaas, di Lucifero.

“Cum rex finisset oracula judiciorum Mors nigra surrexit, et gentes reddidit illi.”
(Quando il re mise fine agli oracoli del giudizio, nacque la Morte Nera e le nazioni si arresero ad essa.)
Dal “De judicio Solis in convivio Saturni” dell’astronomo Simon de Covino

Emergenze

Nelle settimane del Covid-19, pubblico un’immagine inusuale, come foto della settimana. Uno screen-shot all’apparenza asettico. Con numeri e dati. Numeri che, però, sono nomi e cognomi. Famiglie. Padri. Madri. Figli. Una foto come condanna. Come memoria. Come riflessione. Come poche parole che servono a descrivere i gradi diversi di percezione di un evento. Nessuna morte è inferiore ad un’altra. Nessuna vita merita meno rispetto. Ma ci sono emergenze momentanee, e crisi strutturali. Questa è la differenza.

Per approfondire: https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/sala-stampa/comunicati-stampa/com-stampa-open-data-gennaio-2020.html

Chi osa criticare il Pensiero Unico?

La parola frase ‘Pensiero Unico’ ricorre costantemente nelle rappresentazioni che accompagnano quel che resta di una discussione politica la cui presenza mediatica è inversamente proporzionale alla sua reale capacità di affrontare e risolvere i problemi di vasti strati della popolazione.
Secondo Wikipedia questo termine apparve per la prima volta nel gennaio del 1995 in un editoriale di Ignacio Ramonet pubblicato su Le Monde Diplomatique di cui l’autore era direttore responsabile; all’epoca Ramonet era già un personaggio noto nel mondo della sinistra critica, tra i promotori del Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre, oggi docente presso la Sorbona, oltre che membro onorario di ATTAC, l’associazione per la tassazione delle transazioni finanziarie e per l’aiuto ai cittadini, fortemente avversa alle politiche neoliberiste e chiaramente orientata ai valori della dignità umana e della protezione dell’ambiente.

Ramonet definiva il pensiero unico come “la trasposizione in termini ideologici, che si pretendono universali, degli interessi di un insieme di forze economiche, e specificamente di quelle del capitale internazionale”.Attraverso questo tipo di pensiero erano state già poste le basi per accettare culturalmente il primato dell’economia neoliberista sulla politica, e giustificare il successivo dominio della finanza su entrambe.
Questa filosofia, già fatta propria dai governi conservatori di Margaret Thatcher (dal 1979 al 1990) con il celebre “There is no Alternative” (Non c’è alternativa), troverà altrettanto chiara espressione nel meno noto “Es gibt keine Alternativen” (Non ci sono alternative) del cancelliere social democratico tedesco Gerhard Schroeder, dal 1998 al 2005 alla guida di una coalizione SPD-Verdi decisamente collocata verso un progressismo sensibile alle tematiche ambientali.

Su cosa si fonderebbe dunque questo Pensiero Unico al quale né conservatori né progressisti, né destra né sinistra, riescono a trovare un’alternativa? Sempre con l’aiuto di Wikipedia, è abbastanza facile mettere in risalto alcuni assiomi su cui esso si basa.
I ) L’economia di stampo (neo) liberista fondata sulla crescita illimitata (esemplarmente rappresentata dal PIL) è la scienza che regola e governa la società: la politica e tutte le altre scelte culturali tendono in ultima istanza ad essere assoggettate al potere economico.
II ) Il (libero) mercato è il parametro principale che descrive ogni attività umana e ne regola il funzionamento determinandone il successo o l’insuccesso.
III ) Perché la magica mano invisibile del mercato possa risolvere tutti i problemi, è indispensabile che non esistano barriere allo scambio e al movimento di capitali, merci e persone: bisogna pertanto ridurre la presenza dell’intervento statale, eliminando ogni barriera che limiti il dispiegarsi a livello globale delle libere forze dei mercati.
IV ) Tutti i servizi che erano garantiti dallo Stato Sociale (istruzione, sanità, ambiente, pensioni, tutela per i più fragili, etc.) devono essere affidati quanto più possibile all’iniziativa privata e alla legge del mercato che, sola, ne può garantire la necessaria efficienza.
Si coglie in questi assiomi una tonalità che è, ad un tempo, scientifica (il neoliberismo capitalista è la scienza che governa la società mondiale), messianica (alla lunga il dispiegarsi delle libere forze del mercato risolverà ogni problema su scala planetaria) e religiosa (se le cose non funzionano la colpa è di chi si oppone alle benefiche forze del libero mercato, il male che si contrappone al bene).

La critica al Pensiero Unico così difinito era, appunto, critica a questi assiomi e ai corollari che ne derivano; intendeva, cioè, puntualizzare e mettere in risalto la crescente riduzione del dibattito politico sui temi imposti dall’alto da parte di una cultura e di un élite dominante che, già all’epoca in cui Ramonet scriveva, prendeva l’oscura forma di un inquietante Nuovo Ordine Mondiale che andava sostituendosi a quello bipolare, caduto insieme al Muro di Berlino e al comunismo sovietico. La critica concentrava l’attenzione sugli effetti perversi di un capitalismo neoliberista, senza regole ma violentemente orientato ad imporre con qualsiasi mezzo la sua logica di funzionamento a livello planetario; faceva emergere i pericoli insiti in un agenda politica fissata sempre più spesso da soggetti mai eletti e i cui comportamenti si situavano – oggi più di allora – al di fuori di ogni possibile procedura di controllo democratico. Una critica depotenziata man mano che il Pensiero Unico, inizialmente sostenuto da destra (si pensi alle amministrazioni Bush e all’idea di esportare la democrazia anche con la violenza), veniva a trovare terreno assai più fertile a sinistra (si pensi al globalismo progressista della open society così cara al finanziere Soros).

Non a caso le critiche al Pensiero Unico sembrano oggi molto lontane ed inattuali. Se critica onesta ancora esiste essa, appare debole e impotente, anche da parte di quei rari pensatori e di quegli sparuti settori della società civile che si ispirano ancora al paradigma marxiano. Questa critica (da sinistra) è stata infatti squalificata dal Pensiero Unico Dominante e oggi sembra segregata in un angolo buio, dove viene ormai associata al complottismo, alla produzione di fake news e ai vari termini con cui il pensiero mainstream etichetta e si sbarazza di ogni pur lecito dissenso.
Viene allora da chiedersi se, oggi, esista ancora lo spazio per esercitare una critica autentica che possa essere propositiva e costruttiva, se esista ancora quella tensione genuinamente politica che spinge ad esplorare soluzioni alternative, o se, al contrario, la forza del Pensiero Unico e dei suoi assiomi sia tale da assorbire e ricondurre nell’alveo dei propri scopi ogni apparente deviazione; se sia così diffuso e pervasivo da eliminare alla radice ogni ipotesi che non accetta di essere allineata.

Se prendiamo sul serio l’originaria definizione critica di Ramonet per cui il Pensiero Unico sarebbe “la trasposizione in termini ideologici, che si pretendono universali, degli interessi di un insieme di forze economiche, e specificamente di quelle del capitale internazionale”, viene da chiedersi chi siano oggi, in Italia, i sostenitori palesi ed occulti, chi sano i suoi promotori consapevoli e i supporter inconsapevoli; e d’altra parte chi siano i critici e gli oppositori, ammesso che esistano e che abbiano delle idee democraticamente radicate e realmente praticabili.

Che ruolo hanno, rispetto al Pensiero Unico e alla sua possibile critica, i grandi media, televisioni, radio e giornali? Come si posizionano i vari partiti che si contendono il potere in Italia? Come si colloca la Chiesa di papa Francesco? Che significato hanno, alla luce del pensiero unico, le ONG e i vari movimenti sociali che di tanto in tanto riempiono le piazze? Che futuro sta preparando il dominio ormai trentennale di questa potente narrazione? Esistono ancora delle serie alternative a questa prospettiva unipolare oppure siamo davvero, come azzardava nel lontano 1992 il politologo Francis Fukujama, alla fine della storia?
Su queste domande inattuali, credo, sarebbe bello aprire quanto prima una seria discussione.

Zucchero filato e liquirizia

Dancing in the Moonlight (Toploader, 2000)

Ricordo una sera di maggio di tanto tempo fa.
Era il tempo della leggerezza, della spensieratezza, di un‘irresistibile bellezza.

Uscii a ora di cena con la pancia in subbuglio. In tasca ventimila lire, in mano le chiavi della Uno, negli occhi il suo viso appena accennato, nella testa un desiderio non confessato.
Guidai in riserva, tanto casa sua era vicina. Cinque minuti di strada e già ero arrivato. Col cuore in gola controllai la sua finestra illuminata e aspettai che sbucasse dal portone.
Giunse di corsa, chiusa nel suo giubbotto di jeans. Vestito a fiori, gambe magre sotto la gonna, scarpe da tennis e catenina alla caviglia. Poco trucco e frangetta, capelli e occhi neri, neo da far sognare e bocca da baciare.
Bella come nessuna, sconosciuta quanto basta. Un’isola misteriosa, ancora da scoprire ed esplorare, conquistare e possedere.
Incontrata per caso due settimane prima. Quella sera, finalmente, ero Messner arrivato in cima.

Di quella sera rivedo tutto, ogni particolare, come fosse ieri.
Ricordo ogni attimo respirato, con lei sempre al mio fianco. Una magia appena nata, distrattamente vissuta, dalla nebbia del passato riaffiorata. La vivo ora come allora.

Nell’aria bollicine d’aranciata, nel buio scintille di luce colorata. Zucchero filato al luna park. Le mani appiccicate succhiando liquirizia. Lecchiamoci le dita, siamo a metà della partita.
Intorno la musica a tutto volume, il vociare degli amici. Suoni scatenati di radiosa baldoria.

Ma i suoni, prima esagerati poi sempre più discreti, si eran come scansati. Perché era lei al centro della storia, e solo lei destinata alla gloria.

Così scappammo via. Cercammo un posto per nasconderci, trovarci e afferrarci.
A poca distanza c’era un luogo appartato. Era un parco isolato con un piccolo parcheggio non illuminato. Eccolo lì il buio tanto desiderato!

Proseguì la serata e s’avverò ciò che fino allora avevo solo sognato.
Ci guardammo per un tempo infinito, poi parlammo e ridemmo, prendendo a calci il silenzio imbarazzato. All’improvviso, inevitabilmente ci toccammo, c’accarezzammo, ci baciammo, spogliandoci di tutto. Ci restò solo batticuore e pelle d’oca, coraggio e timore, fame e pudore.
Così tremammo, ci stringemmo, e uniti in un sol corpo ci scaldammo.
E golosi divorammo interminati istanti. A sentirci, stordirci e consumarci come spossati amanti.
E poi abbandonarci e quietamente consolarci.

Per giocare ad esser esperti e navigati come adulti. Vergognandoci un po’, ma forse no.
E solo alla fine riscoprimmo il silenzio dell’amore, dopo il desiderio e il suo sfacciato rumore.

Zucchero filato e liquirizia. Di quella sera, in bocca ho ancora il sapore.

Lavatevi le mani
ma andate scalzi
e baciate la terra ferita

Una cara amica mi inoltra una poesia che sta girando sui social. Mi è sembrata molto bella, molto giusta, un piccolo antidoto alla frenesia collettiva che ha portato i media a diffondere il contagio della paura, della insensatezza, della irresponsabilità. Non conosco il poeta, Andrea Melis; l’ho ringraziato per messenger a nome di tutta la redazione di Ferraraitalia. Buona lettura. (Effe Emme).

di Andrea Melis

Lavatevi le mani
ma andate scalzi
e baciate la terra ferita.
Starnutite pure nel gomito
ma leccate le lacrime di chi piange.
Non viaggiate a vanvera
ora è tempo di stare fermi
nel mondo
per muoversi in noi stessi
dentro gli spazi sottili
del sacro e l’umano.
Indossate pure le mascherine
ma fatene la cattedrale del vostro respiro,
del respiro del cosmo.
Ascoltate pure il telegiornale
che finalmente parla di noi
e del più grande miracolo
mai capitato:
siamo vivi
e non ci rallegra morire.
Per ogni nuovo contagio
accarezza un cane
pianta un fiore
raccogli una cicca da terra,
chiama un amico che ti manca
narra una fiaba a un bambino.
Ora che tutti contano i morti
tu conta i vivi,
e vivi per contare,
concedi solo l’ultimo istante
alla morte
ma fino ad allora
vivi all’infinito,
consacrati all’eterno.

La vita fugge et non s’arresta una hora

L’aveva promesso l’amico Monini che Ferraraitalia non avrebbe parlato di Coronavirus [qui] ottenendo la mia completa adesione se non fosse che… il mio Diario ne deve per forza parlare proprio per le ragioni uguali e inverse che Francesco citava. Una specie di maledizione s’abbatte sulla settimana che per me doveva essere scientificamente tra le più importanti dell’anno: la partecipazione al Convegno organizzato a Milano per la mostra Canova-Thorvaldsen, la visita a quelle con ascendenti culturali ‘ferraresi’ vale a dire quella su George de la Tour organizzata da Francesca Cappelletti e quelle su de Pisis e de Chirico. Una vera orgia!

E all’ultimo momento, l’insidioso virus cancella tutto. A Ferrara, mesi di preparazione avevano permesso di organizzare una book presentation al Centro Studi Bassaniani per il 4 marzo, giorno dell’anniversario di nascita di Giorgio Bassani. Anche quella è saltata. Ma l’aura malefica s’abbatte anche su comuni imprese, quali quelle legate alla compera di una nuova macchina del caffè e al provvedere alla rottura di un telefono fax. Contatti trepidanti, ora che ho venduto la macchina, ai drivers che mi avrebbero dovuto portare all’acquisto. Incoraggiato dalla disponibilità, mi reco in un centro specializzato dove scelgo l’oggetto forse più amato da mia moglie ma, misteriosamente, l’infernale macchina si rifiuta di eseguire le sue funzioni, allagando piani d’appoggio e procurandoci preoccupanti nevrosi. Riportata al negozio, funziona superbamente! Alla fine faccio la voce grossa e impongo un cambio con una più cara, mi viene riluttantemente concesso, annullando lo sconto del 40% della precedente.

Ben più complessa la vicenda del telefono/fax. Accompagnato da un carissimo amico, straordinario conoscitore di quegli aggeggi, gagliardamente ci avviciniamo al banco e veniamo tacciati di incompetenza con una smorfia di disprezzo: non ne fanno più! Organizza quindi, il competente, un complesso sistema di comunicazione fax che ora mi produce palpiti d’angoscia perché sbaglio desolatamente tutto. Ma verranno tempi migliori, e trionfalmente vincerò come cantava Pavarotti, fregandomene del virus (forse).

Mi reco al Teatro Comunale domenica mattina, riluttante di affrontare folle, ma curioso del concerto della Chamber Orchestra. Ne sono ripagato a iosa. Tra i più belli degli ultimi dieci anni!! Ma il balletto delle distanze era altrettanto impagabile: i baci si mandavano da lontano, gli abbracci vigorosi che di solito sanciscono il ritrovo sotto il segno immortale della musica tra i musicofili, erano sostituiti da finzioni – quasi fosse un racconto di Borges – mentre sventolando salviettine da mani mi rannicchiavo nel mio posto  il primo della fila) e osservavo due meravigliose bambine nel primo palco di non più di 5/6 anni che accompagnavano la musica, fingendo di suonare il piano sull’orlo del palco e stringendosi voluttuosamente nei momenti più alti alla loro bella mamma. Sono andato (come non potevo?) a congratularmi con quelle fatine e all’uscita tutti, dico tutti, si stringevano mani e si abbracciavano presi dal fascino di quella musica. Altro che coronavirus “Pussa via!”.

Alla sera un grave dilemma: vedere Che tempo che fa, invaso da virologhi e cantanti sanremesi senza pubblico, oppure seguire la nuova puntata della stupenda shop opera La vita promessa? Abbiamo optato per un mezzo e mezzo, il che non ha prodotto gran risultati. E mentre laboriosamente l’intero lunedì lo passo a costruire una recensione comme il faut al volume di Vittorio Emiliani dedicato a suo fratello Andrea, tra i miei più cari e indimenticabili amici, la sera ci affrettiamo al cibo per accomodarci in poltrona a seguire la nostra amatissima L’amica geniale. I commenti seguenti sembrano degni di Dante o del film disneyano dove imperava Crudelia Demon. Tengo per la cattivissima e infelice Lila, mentre trovo goffa e stupidella fino al masochismo (come si fa a concedersi per la prima volta all’orrido Sarratore padre infame e orrendo umarél?) la paciosa Lenù. Non mi capacito come Lila avesse potuto sposare il carnoso Stefano, quindi bene ha fatto a consolarsi con lo snello Nino. Certo che brave quelle due ragazzine diventate attrici nel giro di un anno. Medito di andare in libreria a comprarmi i volumi seguenti della Ferrante, ma mi trattiene un pizzico di dignità purtroppo accademica.

Frattanto seguo con ironia e disgusto le vicende culturali ‘fraresi’. Non commento, ma ribadisco che certe situazioni le hanno volute, anzi, evocate e provocate proprio quella parte politica che ora sta all’opposizione.
Parlo con nostalgia e affetto con l’amica Simonetta della Seta che lascerà il Meis per affrontare un importantissimo incarico in Israele, dove la raggiungerò a settembre per compiere l’ormai mitico viaggio in quello stato. Trepido nel frattempo a organizzare il viaggio a Dublino per visitare i miei nipoti, ma anche a dover decidere le vacanze romane di marzo per il mio compleanno. Certo, se non apriranno la mostra di Raffaello alle Scuderie del Quirinale, le rimanderò.
Dai Coronavirus smettila! Lasciami andare incontro alla bellezza. Sto diventando troppo diversamente giovane! La vita fugge et non s’arresta una hora, cantava quel menagramo di Petrarca. E per farsi sentire, sparge il virus sui suoi amati Colli Euganei.

PER CERTI VERSI
Oltre

Ogni domenica Ferraraitalia ospita ‘Per certi versi’, angolo di poesia che presenta le liriche del professor Roberto Dall’Olio, all’interno della sezione ‘Sestante: letture e narrazioni per orientarsi’

OLTRE

Sono ansioso di viverti
Oltre l’immaginazione
Delle mani
Il liquore chartreuse dei miei occhi
Versare sulle tue labbra goccia a goccia
Per vederti
Oltre i sogni
Di ballare un’intera notte con te sulla spiaggia
E stretti andare tra le dune
Come due cormorani in amore
Sono ansioso di stare in mezzo a te ovunque
Nella laguna
Sulla seggiola impagliata vuota fuori da una casa vuota
In un villaggio abbandonato dell’Istria
Il blu invaderci più che la Normandia
Ma pacificamente
In pace