Skip to main content

Mese: Ottobre 2017

Edilizia sostenibile. Workshop “Risparmio energetico con materiali a cambiamento di fase”

Da Organizzatori

Ferrara, 25 ottobre 2017 – I materiali a cambiamento di fase rappresentano una innovazione nel campo dell’edilizia sostenibile portando risparmio energetico e comfort abitativo.
Questo argomento verrà trattato venerdì 27 ottobre dalle 9.30 alle 13 nel workshop gratuito organizzato dal Consorzio Ferrara Innovazione (CFI), ente di formazione accreditato dalla Regione Emilia Romagna e sponsorizzato dalla startup ferrarese Destetech srl che commercializza questi materiali.
“I materiali a cambiamento di fase hanno spessori ridotti – spiega l’architetto Alessia Musumeci, amministratrice della startup – e permettono applicazioni anche in edifici storici vincolati”.
Durante il workshop si alterneranno come relatori, moderati dall’ing. Alberto Bassi, l’ing. Roberto Pichetto, che parlerà delle potenzialità dei materiali a cambiamento di fase e loro applicazioni in edilizia, l’ing. Marco Mari, che interviene sulle certificazioni di sostenibilità degli edifici come motore dell’innovazione dei prodotto e l’ing. Mirko Taglietti che parlerà dell’utilizzo dei materiali a cambiamento di fase per il benessere abitativo.
L’evento, che si svolge presso la sede del Consorzio Ferrara Innovazione in via Maverna 4 (4° piano) a Ferrara, è realizzato in collaborazione con la Fondazione Architetti di Ferrara e patrocinato dalla Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) Ferrara. Viene concesso il rilascio di crediti formativi da parte dell’ Ordine degli Architetti, del Collegio dei Geometrie del Collegio dei Periti Industriali di Ferrara. Info: www.destetech.itdestetech@destetech.it

Master biennale in “Medicina osteopatica” di Unife. Aperte le preiscrizioni

Sono aperte le preiscrizioni alla seconda edizione del Master biennale di I livello in “Medicina osteopatica”, istituito dall’Università di Ferrara e patrocinato dall’Associazione Italiana Fisioterapisti (AIFI). Obiettivo del percorso formativo è consentire a fisioterapisti e medici di acquisire conoscenze e abilità in ambito osteopatico, che possano garantire un approccio globale e integrato alla persona e alle sue problematiche funzionali.

La finalità del corso è promuovere l’interazione e la collaborazione con il medico specialista e le altre figure sanitarie, attraverso un approccio osteopatico che si fonda, oltre che su conoscenze avanzate di tipo anatomo-fisiologico e patofisiologico, anche sulle evidenze emergenti dalla ricerca scientifica. La figura professionale che si intende formare potrà trovare occupazione in strutture polispecialistiche, ambulatori medici, studi fisioterapici e strutture sanitarie in ambito privato.

La qualità della didattica è garantita da docenti dell’Università di Ferrara, e da specialisti riconosciuti a livello nazionale e internazionale, con esperienza pluriennale nella formazione nel settore osteopatico. Il Corso è diretto dal prof. Silvano Capitani, ordinario del Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina Sperimentale, affiancato dal dott. Daniele Monari, fisioterapista e osteopata.

Il Master è a numero chiuso: verranno accettati al massimo 35 partecipanti (la graduatoria sarà compilata sulla base del punteggio complessivo rispettando i criteri di selezione riportati nel bando pubblicato alla pagina http://www.unife.it/studenti/pfm/allegati/master/2017_18/medicina-osteopatica). L’attivazione è subordinata al raggiungimento di 17 iscrizioni. La preiscrizione si può effettuare esclusivamente online all’indirizzo https://studiare.unife.it/Home.do Le istruzioni per effettuare la preiscrizione si trovano alla pagina
http://www.unife.it/studenti/pfm/normativapfm/faq-1/iscrizione

La tassa di iscrizione è pari a Euro 7.100,00: Euro 3.700,00 da versare al momento dell’immatricolazione al primo anno, ed Euro 3.400,00 da versare al momento dell’iscrizione al secondo anno accademico.Chiusura delle preiscrizioni: 4 DICEMBRE 2017. Chiusura delle immatricolazioni per gli studenti e le studentesse ammessi: 5 gennaio 2018. Inizio delle attività didattiche: 24 GENNAIO 2018

Contatti: Per informazioni specifiche e dettagliate sul percorso formativo, www.unife.it/masters/medicina-osteopatica
contattare il dott. Daniele Monari, telefono 3402537539 o il dott. Roberto Tebaldi, telefono 3381365753
mail all’indirizzo osteopatia@unife.it

Con l’Adovabadan Jazz Band & Alaa Arsheed il Torrione apre le porte a Sound Routes

Venerdì 27 ottobre, ore 21.30
In collaborazione con Bologna Jazz Festival e Sound Routes
Adovabadan Jazz Band & Alaa Arsheed “Mani Forti”
Andrea Endi, voce;
Alaa Arsheed, violino;
Michele Uliana, clarinetto;
Isaac de Martin, chitarra;
Mauro Brunato, banjo;
Nicola Barbon, contrabbasso;
Remo Straforini, batteria

Musica che accoglie e abbatte frontiere è quella di “Mani Forti”, progetto dell’Adovabadan Jazz Band assieme al violinista siriano Alaa Arsheed, che invaderà il Jazz Club Ferrara, venerdì 27 ottobre, in collaborazione con Bologna Jazz Festival e Sound Routes. Notes To Get Closer.

Dal 2012 il jazz è entrato a far parte dei beni immateriali UNESCO in quanto “strumento di sviluppo e crescita del dialogo interculturale volto alla tolleranza e alla comprensione reciproca”. In quest’ottica, che sposa quanto si propone l’Associazione Culturale Jazz Club Ferrara sin dalla nascita, il Torrione apre le porte – venerdì 27 ottobre (ore 21.30) in collaborazione con Bologna Jazz Festival – a Sound Routes. Notes To Get Closer con “Mani Forti”, progetto dell’Adovabadan Jazz Band nato dal sodalizio musicale tra Isaac de Martin, chitarrista classico e fondatore della band, ed il violinista siriano Alaa Arsheed. Completano la formazione Michele Uliana al clarinetto, Mauro Brunato al banjo, Nicola Barbon al contrabbasso e Remo Straforini alla batteria.
A causa della difficile situazione in cui versa il suo paese d’origine, nel 2011, Alaa Arsheed – allora studente di musica all’High Musical Institute di Damasco – è fuggito dalla Siria verso il Libano portando con sé solo il violino e alcuni effetti personali. Quattro anni dopo, in Italia, gli è stata offerta una borsa di studio dal centro di ricerche sulla comunicazione Fabrica. Da allora Arsheed ha esordito con l’album Sham e dall’incontro con l’attore Alessandro Gassmann – ambasciatore dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) – è nato il documentario “Torn” finanziato dall’UNHCR e presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.
Sound Routes. Notes To Get Closer è un’iniziativa dedicata all’integrazione sociale e professionale dei musicisti migranti e rifugiati. Il progetto, finanziato attraverso il Programma Europa Creativa dell’Unione Europea e sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese, prende vita grazie a un partenariato costituito da cinque istituzioni, tra le quali si distingue il Bologna Jazz Festival, provenienti da Italia, Spagna, Belgio e Germania. Sound Routes vuole sostenere le potenzialità creative e le abilità artistiche di migranti e rifugiati, attraverso azioni di integrazione con i musicisti e il pubblico europeo. Il progetto è coordinato dall’agenzia musicale spagnola Marmaduke e include residenze artistiche, jam sessions, house concerts e concerti a Siviglia, Roma, Berlino, Bologna e Gand.
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas. Per informazioni e prenotazione cena 05321716739 (dalle 12.30 alle 19.30).

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline e prenotazione cena 05321716739 (dalle 12.30 alle 19.30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.
Tessera Endas € 15

Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto 21.30

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

“Sapori d’Autunno. Tartufi, funghi e delizie del sottobosco” a Mesola

Da Organizzatori

Con “Sapori d’Autunno. Tartufi, funghi e delizie del sottobosco” di Mesola si chiude la stagione delle sagre del territorio, dopo la sagra dell’Asparago di maggio e quella del Radicchio di settembre. L’edizione 2017 si svolgerà il 27, 28 e 29 ottobre. Il Castello Estense di Mesola sarà la splendida cornice del ristorante allestito per l’occasione (aperto dal 28 ottobre al 1° novembre), mentre nei suoi dintorni ci saranno tantissimi espositori di tartufi e funghi ma in generale di tutto il comparto agroalimentare (olio, riso, formaggi, vino, ecc).

Territorio che abbonda in eccellenti tartufi e funghi che non hanno nulla da invidiare a prodotti provenienti da aree più famose, la zona ben si presta grazie alle condizioni chimico-climatiche e la presenza di alcuni alberi, quali pioppi bianchi, salici e farnie.
La manifestazione, nata per volontà dell’Amministrazione comunale e organizzata dell’Associazione Pro Loco di Mesola , giunta alla XIII° edizione, con il passare degli anni si è sempre più affermata ed ogni anno richiama da tutta Italia un seguito di estimatori di questi raffinati prodotti.

Tantissime anche le iniziative come la dimostrazione di ricerca guidata al tartufo, la gara nazionale per cani di ricerca al tartufo e momenti di degustazione del prezioso tubero.
Non manca la volontà di promuovere il territorio: ci saranno escursioni in motonave sul Po di Goro, visite guidate al Museo del Bosco e del Cervo della Mesola e anche le suggestive visite nel Bosco della Mesola in notturna.
Sotto i portici rinascimentali del Castello, l’Associazione “Schola Hominum Burgi” farà tornare i visitatori indietro nel tempo con la riproduzione di un mercato popolare di prodotti e mestieri scomparsi, con costumi ed abitudini del 1400.

“Benedetti Toscani Pensieri in fumo”

Venerdì 27 ottobre
alle 18.00

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara

Massimo Onofri

presenta il libro

“Benedetti Toscani
Pensieri in fumo”
La Nave di Teseo

Dialoga con l’autore Roberto Pazzi

Mi appendo a quell’esile filo di fumo, tutte le notti, per sentirmi leggero: come una foglia pigra, trasportata dal vento chissà dove, finita magari tra i capelli di una fresca ragazza di campagna.

Benedetti Toscani è un libro d’ore contemporaneo, letterario e poetico, in cui letture, luoghi, incontri sono scanditi dalle volute dell’onnipresente Toscano. Il sigaro è un amico fidato, a lui l’autore confida le emozioni suscitate dai libri che incontra, dai paesaggi aspri e assolati dell’amata Sardegna, dalla nativa e indimenticata Viterbo, dalle canzoni e dalle opere d’arte che tornano alla memoria. Pensieri immersi in un fumo liberatorio che, come suggeriva Mario Soldati, stendiamo, come un confortevole velo, tra noi e la vita.
Massimo Onofri insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Sassari. Collabora con “Avvenire”, “Il Sole 24 Ore”, “L’Indice dei Libri del Mese”, “Nuovi Argomenti”. È nella redazione di “Paragone-Letteratura”. Ha pubblicato, tra l’altro, Storia di Sciascia (1994-2004), La ragione in contumacia. La critica militante ai tempi del fondamentalismo (2007, Premio Brancati per la saggistica), Recensire. Istruzioni per l’uso (2008), Il suicidio del socialismo. Inchiesta su Pellizza da Volpedo (2009), L’epopea infranta. Retorica e antiretorica per Garibaldi (2011, Premio De Sanctis per l’Unità d’Italia), Passaggio in Sardegna (2015), Passaggio in Sicilia (2016, Premio letterario Porta d’Oriente).

L’emigrazione italiana in Argentina e le sue storie

Da Organizzatori

Biblioteca
del
Centro Documentazione Donna
via Terranuova 12/b – Ferrara
sabato 28 ottobre 2017
dalle ore 17
L’emigrazione italiana in Argentina e le sue storie
Laura Pariani e le scrittrici italo-argentine

Adriana Lorenzi parlerà dei romanzi che Laura Pariani ha ambientato in Argentina durante gli anni della forte emigrazione italiana in quel Paese. Storie che è bene non dimenticare ora che l’Italia è diventata paese di immigrazione.
Maria Zangoni parlerà invece del contesto storico dell’immigrazione italiana in Argentina e della vita delle donne italiane attraverso le storie raccontate da scrittrici italo-argentine come Griselda Gambaro e Syria Poletti.
L’incontro di sabato fa parte delle serie di approfondimenti che il CDD sta dedicando ai temi connessi con l’emigrazione, l’immigrazione, il razzismo e la creazione culturale della “diversità” attraverso la filosofia, la storia, il linguaggio, la religione, l’antropologia, i miti, la letteratura ed altro ancora.
Adriana Lorenzi, bergamasca, insegna scrittura creativa e formatrice in diversi contesti: università della terza età, carceri, scuole medie e superiori, università, centri culturali. A Ferrara ha condotto spesso i suoi corsi per il Centro Documentazione Donna e per diverse istituzioni cittadine. Ha scritto numerosi saggi e romanzi, è redattrice di «Ristretti orizzonti», periodico scritto da carcerati, e collabora regolarmente con la rivista «Leggere Donna ».
Maria Zangoni, argentina, residente in Italia, nipote di emigranti in Argentina. Insegnante di Spagnolo presso diverse istituzioni, laureata in Lettere all’Universidad Nacional del Sur di Bahia Blanca e in Lingue e Letterature Straniere all’Università di Ferrara.

L’Alda Costa a Monumenti Aperti il 28 e 29 ottobre

Da Organizzatori

Il 28 e il 29 ottobre l’Istituto Comprensivo Alda Costa parteciperà alla prima edizione di Monumenti Aperti, la manifestazione collaterale alla mostra Carlo Bononi, l’ultimo sognatore dell’officina ferrarese, patrocinata dal Comune di Ferrara e coordinata da Imago Mundi Onlus e Fondazione Ferrara Arte, con la collaborazione dell’Associazione Ferrara Off e il sostegno dell’ENI. Il progetto, che nasce con lo scopo di aprire alla città monumenti che solitamente non è possibile visitare, vede coinvolti gli alunni delle scuole ferraresi nel ruolo di “guide turistiche”, un’esperienza di grande valore formativo ed educativo. Due classi della scuola primaria Costa seguiranno due differenti percorsi. La 3 A (docenti Paola Chiorboli, Gloria Fabbri e Roberta Raiteri) esporrà un inedito elaborato sulla mostra Lo sguardo che crea al Castello Estense, nella via Coperta, a conclusione di un percorso didattico ideato da Luigi Dal Cin: partendo dall’osservazione dei monumenti del seicento ferrarese, i bambini hanno inventato personaggi e una narrazione creativa. La 4 B, (docenti Milva Boarini e Paola Roveroni) accoglierà il pubblico di visitatori dalle 10.00 alle 16.00 alla Chiesa di San Giuliano, in Piazza della Repubblica all’angolo con Largo Castello, un piccolo gioiello dell’architettura ferrarese aperto in via straordinaria per l’occasione.

Mostra di Pietro Bergami a Tresigallo

Da Organizzatori

Inaugura sabato 28 ottobre  alle ore 17,00 presso Urban Center Sogni a Tresigallo in via del lavoro, una retrospettiva del pittore tresigallese Pietro Bergami.
Ospite dell’inaugurazione il figlio Paolo
Pietro Bergami nasce e Rero, una frazione di Tresigallo il 2 luglio 1918.  Dopo aver lavorato anni come operario e dopo aver combattuto in guerra fino al 1942 viene ricoverato in vari ospedali a seguito di una ferita. Recuperate le forze  inizia a studiare all’istituto Adolfo Venturi di Modena ad un corso di Nudo. Sempre negli anni quaranta inizia ad illustrare alcuni libri per la “Sorgente” e per altre case editrice tra le quali la “Fratelli Fabbri Editore”. Nel 1959 si sposa. Dopo la nascita del secondo figlio la famiglia si trasferisce a Rero mentre lui rimane a Milano ed è proprio in questo periodo che dipinge molte opere che abbelliranno le ricche case milanesi. Nei primi anni ’70 si trasferisce a Rero e poi nel ’74, assieme alla famiglia, a Montegrotto Terme. Sono di questi anni i ritratti dei figli Paolo e Giovanni e numerose altre opere. Nel 1973 aprirà la “Galleria Franca” che per quasi un decennio rappresenterà importanti opere.
Diventa famoso anche in Europa soprattutto in Francia, Germania e Austria. Alcune opere sono in Giappone, Turchia e Stati Uniti. Negli anni ’80 attorno a lui si riunisce un gruppo prima di amici poi di allievi che fonderanno una scuola di pittura. Negli anni successivi Bergami si ritira nel suo studio dove dipinge paesaggi, nature morte molti ritratti. Sempre negli anni ’80 molti dei sui quadri vengono esposti in varie mostre soprattutto nella zona della Val Gardena.
Muore a Monselice il 13 gennaio 2009.

Palazzo Gulinelli – certificazione GBC Italia

Da Organizzatori

L’edificio denominato Palazzo Gulinelli, di proprietà della Fondazione “Opera Don Cipriano Canonici Mattei”, è stato danneggiato dagli eventi sismici del 2012 che hanno coinvolto l’Emilia. L’evento calamitoso è stato motivo per la proprietà di iniziare, con l’aiuto di finanziamenti regionali, il restauro ecosostenibile del palazzo con certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) – GBC (Green Building Council ) Italia, protocollo HB (Historic Building), registrazione numero GBCHB17002.

L’edificio ha ricevuto un finanziamento pubblico di circa € 4.000.000, erogato dalla piattaforma MUDE (Modello Unico Digitale per l’Edilizia), a cui si aggiunge un investimento della Fondazione di circa € 4.000.000. Il palazzo ha una superficie calpestabile pari a 3.835 mq suddivisa su 3 piani, con annesso giardino storico di circa 10.000 mq.

La vicenda storica di Palazzo Gulinelli presenta diversi motivi di interesse. L’aspetto attuale del palazzo, che è sostanzialmente quello della seconda metà dell’Ottocento, risulta dalla “fusione” di edifici preesistenti costruiti tra la fine del XIV sec e la seconda metà del XIX sec sulla Addizione Erculea progettata da Biagio Rossetti nel 1492.
Gli interventi effettuati nel secondo dopoguerra sono di lieve entità e sostanzialmente legati all’utilizzo scolastico dell’edificio. L’evoluzione del palazzo tra la fase ottocentesca e l’aspetto odierno, invece, resta di difficile ricostruzione.

La famiglia dei Conti Gulinelli, artefice dell’ultima importante trasformazione, era all’avanguardia nel panorama ferrarese di fine Ottocento per l’originalità e la varietà dei suoi interessi culturali: l’Inghilterra, la tecnica, la cultura orientale, le macchine, il design. Gli apparati decorativi che ancora impreziosiscono diverse sale interne al piano terra e al piano nobile del palazzo sono testimonianza dei contatti dei Gulinelli con il mondo delle arti decorative: ebanisti importanti (Roda e Carlo Bugatti) hanno lavorato all’interno delle sale. E ancora, per un curioso legame tra le famiglie, è proprio all’interno delle scuderie di palazzo Gulinelli che prende forma nel 1900 il prototipo di auto Bugatti.

Il progetto dell’ing. Giovanni Biondini, elaborato intorno al 1860, trasforma il palazzo in residenza nobiliare seguendo la volontà del committente di sopraelevare l’edificio e di ampliarlo lungo l’Addizione Erculea. Il progetto, oltre a caratterizzarsi per l’utilizzo dello stile architettonico neo-rinascimentale ferrarese in voga nella seconda parte del XIX sec., si distingue anche per l’utilizzo delle innovazioni tecnologiche apprese dal Biondini durante gli studi in Inghilterra, con l’inserimento all’interno del palazzo di un sistema di protoclimatizzazione per riscaldare e ventilare l’edificio tramite un sistema di condotti verticali e orizzontali ancora oggi presenti in alcune parti del palazzo.

Il progetto di riparazione danno sisma e di restauro è volto a rifunzionalizzare l’edificio con una valenza di sostenibilità che verrà certificata LEED – GBC secondo il protocollo HB.

L’attenzione per il costruito, l’utilizzo di materiali ecosostenibili e riciclabili di seconda generazione, l’utilizzo di tecnologia a secco, il riuso dei materiali esistenti all’interno della fabbrica storica e la riattivazione del sistema di ventilazione naturale sono tutti aspetti della progettazione sostenibile che ha portato alla richiesta di certificazione secondo il protocollo HB.
Il protocollo HB, oltre a evidenziare la valenza storica, la sostenibilità del sito e la gestione delle acque, misurerà la qualità ambientale interna.

Ottenuta la certificazione HB, Palazzo Gulinelli sarà il primo complesso scolastico con foresteria e uffici ad essere certificato sul territorio nazionale. Esso si caratterizzerà anche per la presenza alla sua sommità di un corpo ricostruito con struttura in legno lamellare Xlam, con copertura a terrazzo verde concepita come prato.

Il team di progettazione e direzione lavori ha cercato di ricostruire l’edificio secondo le tecniche ad oggi più innovative, per mantenere lo spirito che i Conti Gulinelli avevano utilizzato nella seconda metà del XIX sec.

Il palazzo viene aperto alla cittadinanza a cadenza regolare tramite le mostre cantiere. Si tratta di visite guidate che conducono i visitatori all’interno dell’edificio per vedere i lavori in corso, fruire di un percorso storico-artistico e di sostenibilità e capire come vengono spesi i fondi pubblici che sono stati assegnati per il restauro.

Il team di progettazione è composto da:
– Arch. Cristiano Ferrari, Coordinatore del progetto di riparazione danno sisma e restauro ecosostenibile – Progetto architettonico e Direzione Lavori
– Ing. Eugenio Artioli – Progetto strutturale e Direzione Lavori
– Ing. Marcello Albani – Sicurezza in fase di progettazione e in fase di esecuzione
– Studio Europlant Ingegneri Associati – Progettazione impianti elettrici e meccanici e Direzione Lavori

Antonio Fusco presenta il nuovo noir alle Librerie.Coop

Da Organizzatori

Per il ciclo GialloFerrara Off arriva direttamente da Napoli lo scrittore Antonio Fusco, che sarà alle Librerie.Coop dentro il centro commerciale Le Mura, giovedì, alle 19, in compagnia di Alberto Amorelli. L’autore presenterà il suo nuovo romanzo, Le vite parallele, fresco di stampa per Giunti Editore. Si tratta della quarta e difficile indagine del commissario Casabona, personaggio cult di Fusco; anche questa sarà ambientata nella città in cui l’autore vive ormai da dieci anni, Pistoia, che nasconde dietro il nome fantastico di Valdenza. Una città che lui, partenopeo trapiantato in Toscana, ha imparato ad amare per storia e bellezza. Tuttavia non è l’unico luogo che porta con sé; infatti a Ferrara raccoglie sempre qualche spunto intrigante. «L’ho visitata da turista – racconta Fusco – e la sua atmosfera medievale mi ha rapito. Non sembra vera, o lo sembra fin troppo. La foto che ispirò il mio esordio era proprio del centro storico e raffigurava una signora che si allontanava, di spalle, in un vicolo avvolto nella nebbia».
Tra le pagine de Le vite parallele il commissario, di passaggio in questura per sistemare le ultime cose, ha un unico pensiero: tornare quanto prima in ospedale a fianco della moglie Francesca, le cui condizioni di salute lo hanno spinto a chiedere un incarico meno impegnativo. Ma la sua determinazione sta per essere spazzata via da un caso che ha sconvolto i suoi uomini e l’intera provincia: una bambina di tre anni letteralmente svanita nel nulla; una madre in lacrime che, entrando nella cameretta dove l’ha lasciata la sera prima, trova il letto vuoto.

Copparo – Insieme per Caso, il libro

Da Organizzatori

Si è svolta nell’atrio della Residenza Municipale la presentazione del libro ‘insieme per caso’ scritto Walter Vigneri, che da membro dell’omonima compagnia di teatro dialettale, ha messo in prosa “dall’interno” la storia di un gruppo di persone che “per caso” tanti anni fa si sono messi a fare teatro.
Il libro, edito da Bonomo editore è stato presentato all’interno della rassegna Aperitivo con l’autore, il ricavato della vendita del libro sará destinato in beneficenza.
La presentazione è stata curata da Patrizia Lucchini, nel suo intervento di saluto, il sindaco Nicola Rossi ha ricordando il grande lavoro di solidarietá che la compagnia teatrale degli Insieme per Caso ha fatto in 12 anni di vita.
Alla presentazione erano presenti anche gli assessori Paola Bertelli ed Enrico Bassi.

A Ferrara c’è il Festival del Ciclista Lento

Da Organizzatori

La città patria e simbolo della bicicletta celebra il Festival del Ciclista Lento, prima edizione di un’iniziativa che si terrà a Ferrara sabato 28 e domenica 29 ottobre 2017, ideata da Guido Foddis, il fondatore del progetto “La Repubblica delle Biciclette”, con il supporto, tra gli altri, di Ascom Ferrara e del Consorzio Visit Ferrara. Un raduno speciale per gli amanti delle 2 ruote, che concepiscono la bicicletta come un mezzo per assaporare il piacere della lentezza di ogni strada e di ogni paesaggio da attraversare. Sabato 28 i partecipanti potranno partecipare alla Pedalata più lenta del mondo: 6 km in 6 ore, a partire da Piazza Ariostea, per viaggiare nella bellezza della città estense con tappe enogastronomiche. Di sera, invece, si festeggerà con il Gran Galà del Ciclista Lento, una festa dedicata alla Maglia Nera del Giro d’Italia, con musica ed ospiti speciali, come Marco Pastonesi e Serena Malabrocca. Domenica 29 ottobre alle 9.00 partirà, invece la Scampagnata a pedali tra le meraviglie della natura del Parco del Delta del Po. Si potrà scegliere tra un percorso di 50 km ed uno più breve di 35 km, pedalando dall’Abbazia di Pomposa al Castello di Mesola, dove è in corso la Fiera dei sapori d’autunno e dove i ciclisti celebreranno l’arrivo con un risotto party. Necessaria la prenotazione per le escursioni in bicicletta su: www.ciclistalento.it Per tutti i ciclisti lenti, il Consorzio Visit Ferrara mette anche a disposizione il codice di sconto “ciclistalento2017”, per prenotare nelle strutture ricettive del territorio a prezzi vantaggiosi, direttamente sul sito web www.visitferrara.eu

Linguaggi del teatro e dell’attore

Da Organizzatori

Laboratorio teatrale (Ottobre 2017 – Giugno 2018)
presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara
diretto da Michalis Traitsis regista e pedagogo teatrale, Balamòs Teatro
Lunedì 30 ottobre alle 20.30 l’inaugurazione ufficiale delle attività di laboratorio del Centro Teatro Universitario di Ferrara (via Savonarola 19), con una serata di presentazione del lavoro programmato per l’anno accademico 2017-2018.
Al Centro Teatro Universitario (CTU) vecchi e nuovi allievi si ritrovano, come ormai d’abitudine ultraventennale, all’insegna del “fare teatro” nell’ambito universitario come percorso di formazione e conoscenza di sé attraverso creatività e fantasia.
Più di altri linguaggi performativi il teatro infatti dà l’opportunità di confrontarsi, viversi, vedersi all’interno di un gruppo nel quale si propagano affettività, conflitti, regole. Attraverso il “gioco” teatrale si offre l’opportunità di sostenere un dialogo continuo, a tratti armonico, a tratti conflittuale, fra comunicazione esterna e interna, con l’utilizzo di differenti registi, dal linguaggio verbale e quello corporeo, nella ricerca continua di integrazione. Da sempre, di conseguenza, la pratica teatrale mira a stimolare uno stato di benessere ed è particolarmente attenta al processo che l’individuo e il gruppo attraversano, riempiendolo dei propri contenuti, materiali, sogni, fantasie, fantasmi.
E’ da queste considerazioni di carattere generale che nell’ambito dell’Ateneo ferrarese i laboratori, progettati dal CTU e diretti da Michalis Traitsis di Balamòs Teatro, vengono proposti agli studenti sotto forma di percorso complementare alla tradizionale offerta didattica, ma anche a chi – dal personale universitario a chiunque altro esterno all’Università – intenda sperimentare la possibilità di mettersi in gioco come artefice del proprio processo immaginativo e creativo.
L’invito alla serata, che apre anche il periodo di iscrizioni alle attività pratiche, è dunque rivolto a tutti.
Il laboratorio teatrale sarà presentato Lunedì 30 Ottobre alle ore 20.30 e proseguirà ogni Lunedì successivo (prima prova gratuita) dalle 21.00 alle 23.00, presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara (via Savonarola 19).
info e iscrizioni: segreteria del CTU, via Savonarola 19,
dal lunedì al giovedì 16.30-19.30, venerdì 10.00-13.00
tel.: 0532293452, e-mail: ctu@unife.it, web-site: www.unife.it/centri/ctu

Camminata della Salute

Da Organizzatori

Le Associazioni di volontariato Guppo Estense Parkinson (G.E.Pa ) e l’Associazione Diabetici Ferrara (ADPA) organizzano una camminata denominata “ Camminata della salute” non competitiva, che si svolgerà a Fe 28 ottobre 2017 con partenza alle ore 10.30 con partenza dal Centro Sociale ricreativo “Il Parco “ di Via Canapa .
La iniziativa è promossa in collaborazione con l’AZ.USL di Fe ,il patrocinio del Comune di Fe

La “Camminata”, ludico-motoria , non agonistica alla quale possono partecipare tutti i cittadini, si svolgerà all’interno del Parco Urbano di Ferrara “G. Bassani” , per poi ritornare al Centro Sociale per il “pranzo sociale”, riservato alle persone che hanno prenotato il pranzo .

I partecipanti saranno accompagnati da operatori con laurea in Scienze motorie di Esercizio Vita

Prima dell’inizio della camminata, durante il suo svolgimento e al termine della stessa , sarà possibile per i partecipanti che lo desiderassero effettuare un controllo gratuito della glicemia che verrà fatto da infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana e della Casa della Salute di Ferrara sotto la supervisione del Dott. Roberto Graziani ,Direttore della Unità Operativa Complessa Diabetologia Territoriale-Dip Cure Primarie della locale Azienda Usl.

Al termine della Camminata, nei locali del Centro Sociale sono previsti interventi del Prof. Franco Tomasi, Specialista in Scienza dell’Alimentazione, sul tema “Mangiare bene per mantenersi sani: consigli pratici”, potranno essere rivolte domande alla -la Dott.ssa Valentina Marzola , responsabile della Casa della Salute Cittadella S.Rocco e, di Pontelagoscuro, e al Dott. Franchi dell’AZ.USL

In caso di maltempo la camminata verrà annullata , ma l’ iniziativa potrà svolgersi comunque negli spazi disponibili all’interno del Centro Sociale , dove i partecipanti potranno relazionarsi con gli operatori sanitari e sociali presenti e dove verranno proiettate slides relative alla Attivita fisica adattata con musica che la Associazione Parkinson promuove a favore dei propri associati .

Si ringraziano per la collaborazione il Centro Sociale Ricreativo Culturale “Il Parco” per l’ospitalità concessa, l’Az. Farmaceutica Municipale –Farmacie Comunali di Ferrara, Agire Sociale, il Pastificio Andalini S.p.A, L’azienda Salvi , le Amiche de” gli ambasciatori del gusto: “la tagliatella ti fa bella”.

Ottimo inizio per la prima edizione del Festival della Natura

Da Organizzatori

PARCO DEL DELTA DEL PO. E’ assolutamente positivo il bilancio del primo week-end del Festival della Natura, neonata manifestazione in svolgimento in questi giorni nel Parco del Delta del Po.
Sono state registrate circa 500 presenze alle varie iniziative organizzate: grande successo hanno riscosso il Pelagic Trip, per la mostra fotografica “Naturalmente in Emilia-Romagna” alla Torre della Finanza (aperta sino al 1° novembre) e le due iniziative che hanno visto coinvolti Menotti Passarella, campione italiano di birdwatching, e il birdwatcher danese Klaus Malling Olsen.
Alice Zanardi, Sindaco di Codigoro, commenta “Quella del Festival della Natura è un’esperienza entusiasmante perché è bello vedere come le persone apprezzano le nostre bellezze naturali, che ci fanno capire che abbiamo un patrimonio da valorizzare ancora di più. Certamente la mostra di fotografia alla Torre della Finanza e il birdwatching in mare sono state le cose maggiormente apprezzate. Addirittura per partecipare al pelagic trip sono giunti anche alcuni turisti dall’estero. Dobbiamo crederci perché in termini turistici e di presenze un evento come questo può davvero dare tanto. Dobbiamo andare avanti con convinzione anche in futuro”.

Iniziativa degna di nota nei prossimi giorni, e di certo la più romantica di tutto il programma, è “Il Bosco al Chiaro di Luna” all’interno della Riserva del Gran Bosco della Mesola, venerdì 27 alle ore 20. Passeggiare nei boschi è un’esperienza unica e lo è ancor di più di notte, quando profumi e rumori sono la cassa di risonanza dell’intero ecosistema: i fortunati partecipanti potranno vivere un’esperienza davvero unica con tutte le suggestioni e la magia che le tenebre portano con sé.
Altri appuntamenti da segnare in agenda sono la cena di giovedì 26 ottobre presso Oasi Canneviè con Ilaria Corli, che racconterà l’esperienza che l’ha portata ad ottenere il record del mondo per il triathlon più lungo e quella di venerdì 27 alla Torre della Finanza con uno speciale seminario foto-naturalistico tenuto da uno dei fotografi della AFNI, con successiva esercitazione all’Oasi Naturalistica dello Scanno di Goro.
Programma completo www.deltawelcome.it, info e prenotazioni 0533719110 o info@deltawelcome.it

”The Beat Box”

Da Organizzatori

sabato 28 ottobre
ore 21.00

BAND

Alfio Vitanza
Mauro Sposito
Riccardo Bagnoli
Guido Cinelli

THE BEATBOX

Sono durati meno di un decennio, si sono sciolti 45 anni fa, due di loro sono morti da tempo. Ma i Beatles sono e saranno sempre i Beatles: una band, un suono, un songbook inossidabile, un fenomeno di costume, un simbolo di un’epoca. Le loro canzoni sono amate, ascoltate, suonate come se il tempo non fosse passato. Eppure nulla come il tempo misura la universalità di una musica. Quella dei Beatles ha resistito. Resiste, eccome. È una musica che fa parte della storia del secolo scorso e di questo, senza cedimenti.

The Beatbox in scena al Teatro Nuovo di Ferrara il prossimo 28 ottobre è un omaggio ai Fab Four ma non solo. Il termine di cover band in questo caso è molto riduttivo. Il quartetto si propone di far rivivere il mito del quartetto di Liverpool in ogni dettaglio, dalla strumentazione, identica a quella usata dai Beatles nei loro storici concerti, ai vestiti, confezionati su misura dalla stessa sartoria che li creò per la tournée americana. I quattro componenti sono musicisti importanti della scena del pop avendo collaborato con i grandi nomi della musica italiana. Il loro show attraversa i ricordi di più generazioni con esecuzioni fedelissime a quelle originali per riscoprire l’entusiasmo e la positività dei mitici anni ’60.

BIGLIETTI DISPONIBILI

biglietteria del

TEATRO NUOVO DI FERRARA

aperta dal martedì al sabato
dalle ore 11.00 alle ore 13.00
dalle ore 16.00 alle ore 19.00

ON LINE
sul sito

www.vivaticket.it
www.ticketone.it

PREZZO BIGLIETTI

€ 22,00 ridotto € 20,00
BIGLIETTO UNICO

Fabbri (LN): «Complimenti e buon lavoro a Massimo Baraldi, che potrà proseguire l’opera iniziata da Giuseppe Brina, per un territorio dimenticato dal PD»

Da Lega Nord Emilia-Romagna

Il radicamento del territorio della Lega Nord passa anche dalle varie realtà che, gradualmente, stanno acquisendo una sezione autonoma, che agisca sotto un coordinamento provinciale, per arrivare pronti alle prossime sfide. Il lavoro del segretario della neo-sezione leghista di Copparo, Massimo Baraldi, parte da qui. E si inserisce nel delicato lavoro di rinnovamento avviato dal segretario di circoscrizione, Giuseppe Brina, avviato poco meno di un anno fa. «Sono sicuro che il neo-segretario Massimo Baraldi riuscirà a fare un ottimo lavoro, su di un territorio dove la Ln sta portando avanti le proprie battaglie ed ha già un numero consistente di militanti – è il primo commento del capogruppo regionale del Carroccio, Alan Fabbri -. La nascita di una sezione politica è, in tal senso, il segno che il movimento sta crescendo e prendendo forza, sulla spinta anche della presa di coscienza, da parte dei cittadini, dello stato di abbandono in cui versa il territorio copparese, a causa delle politiche del Pd. Dimenticatosi ormai di queste terre. Ringrazio per la sua attività in qualità di commissario anche Giuseppe Brina – conclude Fabbri – il cui lavoro è stato fondamentale nella parte est della provincia». L’elezione per acclamazione di Massimo Baraldi è stata seguita dal vicesegretario nazionale per l’Emilia, Lorenzo Magagna, e dai nuovi collaboratori della sezione: Carlo Bertelli e Marina D’Este. Il quale si è già rimboccato le maniche: «I nostri primi impegni saranno improntati ad affrontare i problemi del territorio, dalla sicurezza alle infrastrutture. Saremo a fianco e a disposizione dei nostri cittadini». Naturalmente, Massimo Baraldi avrà a disposizione anche una forte componente di giovani, motivati a fare crescere ulteriormente la Lega Nord a Copparo.

Più attenzione alle infrastrutture. Un grande evento a Capodanno

Più attenzione e cura alle infrastrutture ed all’arredo cittadino della costa: dall’assemblea dei soci Ascom di Comacchio del 23 ottobre – riunita all’Hotel Plaza al Lido degli Estensi – esce una richiesta chiara e precisa all’Amministrazione Comunale della città del Trepponti.
” La manutenzione dell’arredo cittadino – commenta Gianfranco Vitali presidente di Ascom Comacchio, affiancato dal direttore generale di Ascom Ferrara Davide Urban, – è una priorità assoluta. Ed i nostri soci hanno espresso grande preoccupazione. Il Comune deve realizzare un piano di investimenti poliennale per mantenere gli arredi e le infrastrutture stradali. Senza contare la necessità di realizzare anche piste ciclabili sicure ed interconnesse. Oggi ciò che vale è l’aspetto cartolina cioè come la località si presenta agli occhi dei turisti così come ha evidenziato anche Destinazione Turistica Romagna. E questo primo colpo d’occhio deve essere immediatamente accogliente e positivo”.
Dunque investire sulla manutenzione puntuale e tempestiva di marciapiedi e strade ed ovviamente di panchine, segnali stradali, aiuole…. quindi è urgente intervenire è la sintesi per rendere Comacchio ed i suoi Lidi sempre più concorrenziali ed ospitali per attrarre i flussi turistici.
Il turismo peraltro incrementa a due cifre: + 23% nei pernottamenti rispetto al 2016 (oggi sono finalmente conteggiati gli stagionali) e di questo il 19% parla straniero con una presenza sempre più significativa che vede ai primi posti i tedeschi seguiti dagli olandesi ed infine con un rush sorprendente i turisti provenienti dalla Polonia.
Complessivamente le presenze sono state “2milioni e 300mila nella nostra costa di Comacchio (dati conteggiati al 31/08/17) e di questi gli stranieri sono ben 900mila (quasi un 40%). Il dato più alto quest’ultimo dell’intera riviera romagnola e questo:”E’ la conferma che abbiamo lavorato bene nella promozione – spiega Vitali – e proprio nella direzione indicata dall’Ente di Destinazione Turistica che punta proprio ad incrementare i flussi turistici dall’estero”. L’assemblea è stata un’occasione di confronto, dialogo e suggerimento che ha visto affrontare la proposta – da parte di Ascom – di un evento di Capodanno di grande livello da tenersi sulla riviera di Comacchio, che vada ben oltre i confini comunali,  e possa competere ad esempio con l’incendio pirotecnico del Castello Estense.

La nuova centralità del lavoro

di Grazia Baroni

Il concetto di lavoro è uno di quelli che sarebbe assolutamente necessario riformulare per adeguare la narrazione sociale all’evoluzione storica che l’umanità ha compiuto nel mondo occidentale, specificatamente nelle democrazie europee degli ultimi settant’anni, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
La pace ha permesso a tutti i campi della ricerca, dalla fisica alla medicina, dalle scienze della terra alle scienze umane, di raggiungere un’evoluzione tecnologica da fantascienza. Allo stesso tempo la qualità democratica dell’organizzazione degli Stati ha permesso un’evoluzione della coscienza sociale e umana mai raggiunta prima.
L’evoluzione scientifica e umanistica della società occidentale è stata talmente rapida e profonda che non è stato possibile adeguare il linguaggio e quindi la sua narrazione. Questo ha creato una discrasia tra la realtà e la sua interpretazione tanto profonda da generare disagio non solo sociale ma spesso anche esistenziale e soggettivo.
Il lavoro rappresenta il luogo in cui questa evoluzione si concretizza ed è per questo che è proprio il concetto di lavoro che più urgentemente dev’essere riqualificato e ridefinito perché possa corrispondere di più alla coscienza umana e sociale fin qui maturata.

Con la prima rivoluzione industriale l’essere umano capisce che può emanciparsi dalla natura e dalla servitù della gleba, da lì in poi il lavoro viene concepito come la capacità di trasformare, attraverso l’ausilio delle macchine, la fatica in merce. Con la seconda rivoluzione industriale il lavoratore comprende di poter cambiare il suo stato sociale attraverso l’acquisizione di quei beni che gli permettano di liberare il proprio tempo dallo stato di necessità per poter finalmente godere del benessere acquisito.
Ebbene, il concetto classico del lavoro, frutto delle due rivoluzioni industriali e base di tutta l’analisi marxista, il lavoro considerato come merce di scambio che ha portato, è vero, all’emancipazione di ampi strati della società, deve oggi essere superato. Questo perché l’informatizzazione e la robotizzazione hanno messo in evidenza che questo modello di lavoro era ed è meccanico, non umano.
Il processo di informatizzazione dell’industria sta via via eliminando la necessità della presenza umana nella produzione dei beni, beni destinati peraltro a ridurre sempre di più la quotidiana fatica della sopravvivenza.
Nella catena produttiva il lavoro umano viene progressivamente svalutato dalla concorrenza delle macchine che hanno costi assolutamente irrisori. Il lavoro umano non può più essere equiparato alla produzione di merce, deve altresì essere riconosciuto come espressione della personale creatività e della soggettiva volontà di uscire dalla ripetitività e di trasformare il mondo, migliorandolo.

Il lavoro dovrebbe riconoscersi essenzialmente nella creatività umana e non nel consumo – ciò che consuma per definizione non sviluppa – soprattutto perchè la quantità di beni necessari a soddisfare i bisogni di un’umanità in continua espansione non è sostenibile a livello globale, visto anche le risorse limitate del nostro pianeta.
Le materie prime rinnovabili poi necessitano comunque di un processo di trasformazione più lento che solo un uso intelligente e oculato può garantire. Modificare la qualità della produzione richiede una ricerca di strategie, strumenti e forme innovative che consentano ai nuovi beni di durare nel tempo, oggi invece la strategia dominante è quella dello spreco di risorse e dell’invecchiamento precoce del prodotto per obsolescenza.
L’evoluzione della coscienza di sé ha fatto sì che l’essere umano non si riconosca più solo nel possesso di beni, essa richiede caratteristiche di finalità, prospettive e relazione, insomma una qualità della vita adeguata alle sue aspirazioni sia per le attuali che per le future generazioni.

Note sull’autrice
Gazia Baroni, nata a Torino il 25 febbraio del 1951. Ha ottenuto il diploma di liceo artistico e l’abilitazione all’insegnamento. Laureata in architettura, ha insegnato disegno e storia dell’arte nella scuola superiore di secondo grado. Ha partecipato alla fondazione della cooperativa Centro Ricerche di Sviluppo del Territorio (Crst) e collaborato ad alcuni lavori del Centro Lavoro Integrato sul Territorio (Celit). Socia e collaboratrice del Centro Culturale e Associazione Familiare Nova Cana.

Silvano Balboni, Carlo Bassi e la Costituente Ferrarese del Dopoguerra

Oggi pomeriggio, alle 17.30, alla libreria Ibs+Libraccio di Ferrara sarà presentato, fresco di stampa, l’importante volume di Daniele Lugli, ‘Silvano Balboni era un dono: Ferrara 1922-1948. Un giovane per la nonviolenza. Dall’antifascismo alla costruzione della democrazia’, (CSA editrice). Si tratta di un’opera ricchissima, di attualità straordinaria, come straordinaria seppur breve fu l’opera educativa, sociale e politica del ferrarese Silvano Balboni.
Il lavoro di Daniele Lugli, attraverso testi e documenti in gran parte inediti, toglie dall’oblio e mette a fuoco una figura fondamentale della nostra storia cittadina. E ci racconta una Ferrara – quella del primissimo dopoguerra (1946-1948) – che, grazie ai Cos (Centri di Orientamento Sociale) di Silvano Balboni, sperimenta forme nuove di democrazia. Una Ferrara impegnata in un confronto a più voci che coinvolge migliaia di cittadini, riuniti ogni settimana dal giovanissimo assessore comunale Balboni per esporre problemi e avanzare proposte, per discutere appassionatamente e civilmente, dai piccoli problemi di quartiere alle grandi scelte e opzioni di democrazia partecipata.
Mentre a Roma si susseguono le sessioni della Costituente, a Ferrara Balboni propone con le assemblee del COS una sorta di Costituente popolare. Un’esperienza che purtroppo non sopravvive alla prematura e improvvisa scomparsa del suo animatore.

Il mese scorso è venuto a mancare un altro importante protagonista della storia ferrarese, l’architetto Carlo Bassi, anche lui assessore in Comune e ispiratore del piano regolatore della fine degli anni Ottanta. Proprio in quegli anni, dal 1987 al 1994, Carlo Bassi collaborava assiduamente alla rivista ferrarese ‘Supplemento di indagine’ di cui ero direttore. Il numero di settembre del 1991 della rivista ospitava proprio due interventi sulla figura e l’opera di Silvano Balboni, uno a firma di Daniele Lugli e l’altro dello stesso Bassi.
Scriveva Carlo Bassi, più di 25 anni fa, riferendosi a Balboni: “Eppure la città ha perso la nozione di quale patrimonio si butti alle ortiche e di quale forza morale si disperda non degnamente ricordando la sua figura, la sua opera, i suoi insegnamenti, il suo magistero civile” e si augurava che venissero tempi migliori per riflettere e imparare qualcosa dal magistero civile di Silvano Balboni. L’augurio è che oggi il libro di Lugli, e la serie di iniziative programmate per l’anno prossimo, possano colmare questa pericolosa amnesia.

Un Carlo Bassi giovanissimo incontrò per la prima volta l’altrettanto giovane Silvano Balboni nella grande sala di lettura della Biblioteca Ariostea. Riproporre oggi l’articolo e la bella prosa di Carlo in ricordo dell’amico Silvano non è solo un’occasione per ricordarli entrambi ma – almeno nella fantasia – per farli incontrare di nuovo.

Leggi l’articolo di Carlo Bassi su Supplemento di indagine

ICity Rate 2017: Ferrara al ventesimo posto fra le città più “smart” d’Italia

Da Organizzatori

Milano, 24 ottobre 2017 – Milano è la Smart City più avanzata in Italia: si conferma al primo posto per il quarto anno consecutivo, staccando le altre città in particolare per crescita economica, mobilità sostenibile, ricerca/innovazione, trasformazione digitale, con ottimi risultati anche nella partecipazione dei cittadini e nella gestione dei beni comuni. Anche se in questa edizione il distacco del capoluogo lombardo è quasi azzerato, per l’introduzione di variabili ambientali come il consumo di suolo (in cui si colloca al 97esimo posto) e qualità dell’aria (98esimo), che ne riduce la distanza dalle città inseguitrici. Al secondo posto, infatti, la tallona Bologna, medaglia d’argento con solo due punti di distanza dal vertice (contro gli oltre 50 del 2016), potendo vantare il primato nell’energia e nella governance e in generale un approccio complessivo di buon equilibrio nei diversi ambiti che compongono la “città intelligente”. Firenze invece si riprende il terzo posto che aveva perso lo scorso anno, in particolare grazie a politiche per turismo sostenibile e cultura, crescita digitale, energia e ambiente.
Seguono poi Venezia, Trento, Bergamo, Torino, Ravenna, Parma e Modena a completare la “top ten” delle Smart City italiane, in cui si scorge un forte blocco di città emiliano-romagnole, esempi di successo per sostenibilità, inclusione e innovazione. E in cui si evidenzia la forte accelerazione di Bergamo (sesto posto con un salto di ben 5 posizioni rispetto all’anno scorso), grazie ai buoni risultati in crescita economica e ricerca/innovazione, e di Trento (quinto posto, 3 posizioni guadagnate), grazie ad ambiente e economia circolare.
Nello sviluppo della Smart City sono in evidente ritardo le città del Sud: scorrendo la classifica dei 106 capoluoghi italiani oggetto di indagine, la prima a comparire è Cagliari, solamente al 47esimo posto. Mentre la coda del ranking è interamente occupata dalle città meridionali: all’ultimo posto Trapani, preceduta da Vibo Valentia, Caltanissetta, Agrigento, Crotone, Catanzaro, Enna, Catania, Foggia, Benevento. Di lenta crescita è il risultato di Roma, al 17esimo posto della classifica generale: pur con uno scatto in avanti di 4 posizioni, soprattutto grazie alla trasformazione digitale (diffusione banda larga ed ultra larga, open data, utilizzo dei social, servizi on line, etc) la Capitale si conferma indietro rispetto alle città di vertice in parametri cruciali per le grandi città come mobilità sostenibile, energia, occupazione, governance.
Sono alcuni dei risultati di ICity Rate 2017, il rapporto annuale realizzato da FPA, società del gruppo Digital360, per fotografare la situazione delle città italiane nel percorso per diventare “smart”, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili. FPA ha individuato e analizzato 15 dimensioni urbane che in ambito nazionale e internazionale definiscono traguardi per le città (povertà, istruzione, aria e acqua, energia, crescita economica, occupazione, turismo e cultura, ricerca e innovazione, trasformazione digitale e trasparenza, mobilità sostenibile, rifiuti, verde pubblico, suolo e territorio, legalità e sicurezza, governance). Le dimensioni tengono insieme 113 indicatori che, aggregati nell’indice finale ICity index, consentono di stilare la classifica finale tra 106 comuni capoluogo. Poiché è impossibile progettare e governare delle Smart City senza tener conto degli obiettivi di sostenibilità introdotti dall’Agenda 2030 dell’ONU, FPA li ha introdotti nella sesta edizione.
“La Smart City del futuro deve essere anche sostenibile, ma i risultati del rapporto ICity Rate 2017 evidenziano complessivamente un ritardo del sistema urbano italiano nei confronti degli obiettivi di sostenibilità, che rischia di limitare l’attrattività e la vivibilità dei nostri centri urbani – rileva Gianni Dominici, Direttore Generale di FPA –. I 106 comuni capoluogo analizzati raccontano un’Italia delle città senza una politica coordinata e un quadro di riferimento condiviso per rispondere a grandi sfide come cambiamento climatico, povertà, mobilità sostenibile, consumo di suolo e sicurezza. Serve un coordinamento di tutti i livelli di governo con al centro la dimensione urbana, perché nelle città si addensano i problemi sociali ed economici, ma si trovano anche le competenze e le risorse per risolverli”.
“Milano, Bologna e Firenze, le tre città al vertice di ICity Rate 2017, rappresentano modelli diversi di sviluppo e di governance urbana in grado di portare risultati importanti – prosegue Dominici –. Milano, trainata dal dinamismo economico e dalla capacità di innovare processi decisionali e servizi, è la più solida ‘piattaforma abilitante’ per la Smart City del Paese, ma sconta un disallineamento nella sostenibilità ambientale e in parte in quella sociale. Bologna punta a tenere insieme qualità dell’ambiente, politiche di welfare e di innovazione territoriale in un equilibrio complessivo. Firenze è salda nelle sue vocazioni, il turismo e la cultura, che sono motore di sviluppo economico ma la portano anche a fare i conti con impatti sociali e ambientali. Inoltre, si nota il rafforzamento del sistema urbano emiliano-romagnolo, che rappresenta una struttura baricentrica per il resto d’Italia, e l’importanza delle città intermedie del centro-nord che sono una connessione tra le aree metropolitane. Risulta pesante invece il ritardo strutturale di gran parte delle città del Sud e quello di Roma, su cui si evidenzia solo qualche debole segnale di movimento”.

ICity Rate 2017 – Le prime 10 città in classifica
POSIZIONE 2017 Città PUNTEGGIO
1 Milano 599,1
2 Bologna 597,4
3 Firenze 571,1
4 Venezia 553,3
5 Trento 545,8
6 Bergamo 538,1
7 Torino 532,9
8 Ravenna 517,6
9 Parma 513,9
10 Modena 513,3

Il podio – Milano rimane salda al primo posto per il quarto anno consecutivo, ribadendo la sua eccellenza in molte dimensioni oggetto di indagine. Distanzia in modo significativo la maggior parte delle altre città per crescita economica, mobilità sostenibile, ricerca e innovazione e trasformazione digitale, mostrando un ottimo posizionamento anche per innovazione sociale, progettazione innovativa per lo sviluppo urbano e amministrazione condivisa. È al primo posto nel 20% degli indicatori oggetto di indagine. Ad esempio per produttività, con 46.227 euro di valore aggiunto pro-capite (contro una media italiana di 22.751), per imprenditorialità, con 12,9 imprese attive per 100 abitanti (contro 8,9 di media), per diffusione di banda ultra larga, con 9,5% abbonamenti sulla popolazione residente (media 1,4%), per diffusione del coworking, con il 22,5% del totale dei servizi offerti in Italia (media 0,8%), per diffusione di home banking, con 70,8% di clienti ogni 100 residenti (42,7% di media), per offerta di trasporto pubblico locale, con 16.218 posti a Km per abitante offerti (media 2.391), per diffusione di bike sharing, con 3,5 biciclette disponibili ogni 1000 abitanti (media 0,5). Tuttavia, Milano è anche la città che più ha risentito dell’introduzione di variabili ambientali nella ricerca come il consumo di suolo (97° posto), la qualità dell’aria (98°). E un suo punto debole resta legalità e sicurezza, in cui anche quest’anno si posiziona al fondo della classifica (83°).
Bologna recupera la distanza con solo due punti dal vertice, potendo mostrare la medaglia d’oro nell’energia e nella governance e quella di argento nella trasformazione digitale e occupazione. Dai risultati del rating 2017 però mostra soprattutto un approccio complessivo equilibrato che non la fa scendere nella parte bassa della classifica in nessuna delle 15 dimensioni analizzate, con l’eccezione delle policy su suolo e vulnerabilità territoriale (69°). Firenze si riprende il terzo posto che aveva perso lo scorso anno, risultando la prima città italiana per policy legate alla promozione di turismo sostenibile, che crea posti di lavoro e promuove cultura e prodotti locali. Ma vanno molto bene anche istruzione (4 fiorentini tra i 30 e 34 anni su 10 sono laureati), crescita economica e occupazione (72,7% è il tasso di occupazione per il 2016, oltre il 10% in più rispetto alla media italiana nelle città), politica ambientale, investimento per la trasformazione digitale e l’innovazione del modello di governance della città. I punti di debolezza di Firenze invece sono differenti dalle altre città metropolitane: la qualità dell’acqua e dell’aria (87° posto), il consumo di suolo (69°) e la legalità (70°).
Il dinamismo delle città medie – Nella top ten due città medie sono in forte accelerazione. Trento è salita al quinto posto dall’ottavo del 2016, trainata da valori sopra la media nazionale per tutti e 15 gli ambiti di policy, il primo posto nella gestione dei rifiuti urbani e un posizionamento nelle prime 10 città d’Italia per turismo e cultura (9°) e politiche di contrasto alla povertà (10°). Bergamo è salita al sesto posto con un salto di ben 5 posizioni, grazie a ottimi valori nella crescita economica e nella ricerca – innovazione (terza), ma anche in mobilità sostenibile (quinta). È ottimo il posizionamento delle città emiliane-romagnole, che guadagnano quattro posti su dieci nella top ten, a cui si aggiunge Reggio Emilia in 11esima posizione (tre in più dello scorso anno). Un risultato merito di un approccio che da tempo scommette su una crescita sostenibile e inclusiva in una logica di condivisione e di collaborazione multi-stakeholders.
Le città metropolitane – Crescono complessivamente le città metropolitane anche se restano lontane dalla sostenibilità. Cinque delle 10 città metropolitane italiane sono nella top ten di ICity Rate 2017: oltre a Milano, Bologna e Firenze, c’è Venezia in quarta posizione e Torino in settima. Migliorano i risultati per più della metà dei capoluoghi metropolitani: crescono Roma, Genova, Cagliari, Napoli, Messina e Reggio Calabria. Merito dei buoni risultati in dimensioni rilevanti come istruzione, energia, crescita economica, trasformazione digitale, cultura e turismo e mobilità sostenibile. Anche se i capoluoghi metropolitani sono fanalino di coda del Paese per legalità e sicurezza, ambiente e gestione delle risorse naturali.
La Capitale lentamente si muove. Roma rimane lontana dalla vetta ma quest’anno registra uno scatto in avanti di 4 posizioni (dal 21 al 17), grazie soprattutto ai valori nella trasformazione digitale (diffusione banda larga ed ultra larga, open data, utilizzo dei social, servizi on line, ecc) che la fanno salire a un inedito terzo posto in questo ambito. Per il resto, salvo un quinto posto in cultura e turismo, rimane arretrata in gran parte dei settori che dovrebbero caratterizzare città di grandi dimensioni: 33° posto nella mobilità sostenibile, 49° in energia, 26° in occupazione, 37° in governance.
La distribuzione geografica – Sono a Nord Est le città più Smart nel 2017, ma il Nord Ovest è vicino e il Centro si scosta di poco soprattutto grazie alla qualità delle risorse naturali e alle politiche di salvaguardia. Il Sud invece è molto indietro rispetto al resto d’Italia sia nelle dimensioni legate all’economia e all’innovazione, che in quelle del welfare, nelle politiche di contrasto della povertà, nel turismo e cultura. Se guardiamo ai valori medi la distanza tra le città del Nord Est (494) e quelle del Sud e delle Isole (302) è di circa 200 punti. Nel meridione però spiccano alcune eccellenze. Su tutte Cagliari, che anche per il 2017 è la prima città del Sud in graduatoria: dalla 54esima posizione 2016, quest’anno entra nella metà alta della classifica con il 47° posto. Tra le prime 15 città del Sud ci sono anche gli altri due comuni sardi analizzati, Sassari e Oristano, a conferma del percorso di crescita dell’isola. Ma anche le città abruzzesi hanno complessivamente un buon posizionamento.

La sintesi del Rapporto ICity Rate 2017 con tutte le tabelle è scaricabile qui http://bit.ly/2xYGOMZ

Per altre informazioni su ICity Lab: http://icitylab2017.eventifpa.it
Facebook @icitylab
Twitter @icitylab_fpa
#icitylab2017

Le musiche immortali di Ennio Morricone al De Micheli

Da Organizzatori

Continuano gli eventi a sostegno del progetto “Ascolta il tuo Cuore” per acquistare defibrillatori da donare alle scuole ed alle palestre del nostro Comune.
Martedì 31 ottobre alle ore 21 andrà in scena al Teatro Comunale De Micheli un evento unico e imperdibile “PLAY ENNIO MORRICONE” portato sul palcoscenico dalla Filarmonica di Tresigallo. Una compagine musicale formata da 40 musicisti, due direttori d’orchestra, i maestri Paolo Lenzi e Alberto Zonari, e una voce narrante, Filippo Scabbia, per raccontare la storia artistica di Ennio Morricone, uno dei compositori viventi più famosi nel mondo.
Un percorso in musica, un viaggio sensoriale tra quelle colonne sonore che gli hanno visto assegnare premi Oscar, Golden Globe, Grammy Haward e un Leone d’Oro alla carriera.
Info e biglietti: Teatro Comunale De Micheli 0532864580biglietteria@teatrodemicheli.it Aquista on-line: www.ticketland2000.com

Trio Jazz di Ferrara vince la Baku Jazz Competition

Da Organizzatori

Il trio vocale Le Scat Noir, nato tra le mura del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, ha partecipato in Azerbaijan a un contest che le ha viste vincitrici tra partecipanti provenienti da tutto il mondo. Lo scorso 21 ottobre sono state premiate presso il Mugham Center di Baku, alla fine di un percorso che le ha viste partecipare prima a una selezione online, poi a un’audizione live e infine a un concerto conclusivo dei finalisti del concorso.
La partecipazione al contest ha dato loro la possibilità di scoprire una nuova città, moderna e proiettata al futuro, in cui innovazione e tradizione convivono.
Il Baku Jazz Festival coniuga una programmazione di grande qualità ad un contest parallelo mirato alla valorizzazione dei giovani talenti e alla diffusione del linguaggio jazz in questo paese. Natalia, Ginevra e Sara tornano dall’Azerbaijan ricche di esperienze umane grazie all’accoglienza ricevuta dagli organizzatori e dai nuovi amici incontrati. Il viaggio ha portato anche stimoli musicali: l’ascolto degli altri gruppi in programma e le jam session nate dalla vicinanza con altri musicisti sono stati di grande ispirazione.

Fabbri (LN): «Il presidente della Provincia fornisce risposte isteriche, a fronte delle legittime critiche dell’opposizione»

Da Lega Nord Emilia-Romagna

«La proposta del presidente Tiziani Tagliani di affidare la delega sul bilancio alla consigliera d’opposizione Francesca Piacentini? Una risposta di tipo isterico, di fronte alle legittime critiche di chi ha a cuore la situazione delle strade e dei servizi provinciali». Il consigliere regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, bacchetta il presidente della Provincia, dopo l’ultima “boutade”: «Tagliani, evidentemente, non è abituato a ricevere critiche o semplicemente non vuole accettarle. Se alla richiesta dell’opposizione di avere maggior cura del patrimonio pubblico, la sua risposta stizzita è stata, più o meno: “Vieni tu, se sai fare meglio”. Non è questo il modo di amministrare un ente che, dopo la disastrosa riforma Delrio (dimostratati chiaramente un fallimento) è praticamente uscito dall’agenda politica, salvo mantenere competenze per le quali non ci sono risorse». Il primo riferimento in tal senso, ovviamente, va al “pessimo stato” delle strade provinciali: disseminate di buche, con rami degli alberi che cadono ad ogni folata di vento e segnaletica orizzontale in molti casi insufficiente. «Non è demagogico sottolineare che, nelle giornate di nebbia e gelo, il traffico deve essere messo in condizione di circolare in sicurezza – evidenzia Fabbri – e, a tale proposito, la risposta di un amministratore non dev’essere quella di scaricare sull’opposizione le responsabilità, ma prendersela con il suo partito: il Pd. Si impegni ad ottenere dai suoi vertici istituzionali un passo indietro, di fronte alla riforma Delrio, che ha declassato le Province ad enti di secondo livello. Oppure, più semplicemente, si apra un confronto per far sì che le risorse per la manutenzione di strade e patrimonio provinciale siano destinate a Regione o Comuni, in modo che si possa provvedere ad opere che sono necessarie ed urgenti».

Medicina specialistica, ambulatorio infermieristico e centro fisioterapico in centro a Comacchio

Da Organizzatori

Il prossimo sabato 28 ottobre, a partire dalle 10, il nuovo polo sanitario Estensi 33 aprirà le porte della sede di Comacchio in occasione del primo open day dedicato alla cittadinanza.
“Siamo operativi già da un paio di mesi, ma volevamo dare la possibilità a tutti i cittadini di visitare i nuovi locali e conoscere più da vicino i nostri servizi”, spiega l’amministratore Marco Felletti.

Il centro, infatti, offre un ampio spettro di prestazioni mediche specialistiche – come cardiologia completa, servizio di ecografia ed ecodoppler, ortopedia, gastroenterologia e molte altre – ed è dotata di ampia palestra di fisioterapia con tutte le più moderne attrezzature e macchinari e elettromedicali; un punto prelievi per esami ematici e un ambulatorio infermieristico fornito di defibrillatore, l’unico in centro storico, completano la vasta dotazione di servizi. Estensi33, inoltre, può offrire una serie di servizi di secondo livello, come ambulatorio chirurgico, risonanza magnetica e radiologia completa, tramite un servizio di prenotazione diretta e prioritaria in collaborazione con la struttura di Ravenna 33.

Durante la mattinata saranno presenti anche il direttore sanitario della struttura dott. Chiara Bernabini, l’amministratore Marco Felletti e don Graziano Donà, in rappresentanza della curia di Ferrara, i cui locali ospitano la struttura.
Dopo il taglio del nastro, i medici specialistici e gli operatori mostreranno i locali della struttura ed illustreranno i diversi servizi erogati.

L’evento è gratuito e aperto a tutta la cittadinanza.

Sportello Anticrisi M5S

Da MoVimento5Stelle Ferrara

Giovedì 26 ottobre 2017 dalle ore 16, presso la sede del Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle di Ferrara nel Palazzo Municipale, consueto appuntamento mensile con lo Sportello Anticrisi. I consiglieri del M5S, affiancati da professionisti esperti, riceveranno cittadini e imprenditori in difficoltà con burocrazia, tributi, banche, cartelle di Equitalia e altro o che abbiano casi particolari da presentare di comune interesse per la città o il territorio. Lo Sportello fornirà, inoltre, le indicazioni utili per accedere al fondo per il microcredito per le piccole imprese e su problematiche nel campo delle disabilità.

“Silvano Balboni era un dono”

Giovedì 26 ottobre
alle 17.30

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria Ibs+Libraccio di Ferrara
In collaborazione con l’Istituto di storia contemporanea di Ferrara

Daniele Lugli

presenta il libro

“Silvano Balboni era
un dono”
CSA Edizioni

Dialogano con l’autore il Sindaco Tiziano Tagliani e Paolo Veronesi, Università degli Studi di Ferrara

Saggio storico che, attraverso il recupero di fonti e documentazioni al lungo disperse, fa luce sulla vita del ferrarese Silvano Balboni.
Daniele Lugli (Suzzara, 1941) raccoglie le prime informazioni su Silvano Balboni sui banchi di scuola e in modo determinante a partire dal 1962, quando incontra Aldo Capitini e ne diviene amico e collaboratore. È con lui nella costituzione del Movimento Nonviolento, di cui sarà presidente nazionale dal 1996 al 2010, e con Pietro Pinna nel Gruppo di Azione Nonviolenta per la prima legge sull’obiezione di coscienza. La passione per la politica lo ha guidato in molteplici esperienze: funzionario pubblico, Assessore alla Pubblica Istruzione a Codigoro e a Ferrara, docente di Sociologia dell’Educazione all’Università, sindacalista, insegnante e consulente su materie giuridiche, sociali, sanitarie, ambientali – argomenti sui quali è intervenuto in diverse pubblicazioni – e molto altro ancora fino all’incarico più recente, come Difensore civico della Regione Emilia-Romagna dal 2008 al 2013.
È attivo da sempre nel Terzo settore per promuovere una società civile degna dell’aggettivo ed è e un riferimento per le persone e i gruppi che si occupano di pace e nonviolenza, diritti umani, integrazione sociale e culturale, difesa dell’ambiente.