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Mese: Aprile 2016

Coldiretti: summit della legalità all’Istituto Navarra, la nostra testimonianza contro le agromafie

da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Il presidente di Coldiretti Ferrara ha portato il saluto dell’organizzazione e dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.
“La mafia e la criminalità ci rubano reddito ed opportunità, oltre a favorire sfruttamento e negazione dei diritti di lavoratori ed imprese”.
E’ il frutto della collaborazione tra diversi soggetti quello che è stato presentato oggi, 1 aprile, presso l’istituto agrario Navarra di Ferrara, sul tema della legalità e del contrasto, anche civile e culturale a tutte le mafie ed alla criminalità.
Organizzato dal coordinamento donne di SPI/CGIL di Ferrara, ha coinvolto amministrazioni locali, sindaci, associazioni (Libera), il mondo della scuola con diversi istituti e dunque anche i ragazzi in prima persona, coinvolti un progetto di sostegno concreto quale la collaborazione alla gestione di un terreno confiscato alla mafia a Teano.
Il presidente di Coldiretti Ferrara ha illustrato nel corso della conferenza stampa il significato dell’agire contro tutti i tipi di mafie e la cultura della legalità che anche nel mondo delle imprese agricole è un irrinunciabile valore.
Un aspetto dell’azione sindacale e sociale di Coldiretti che nel corso degli anni ha anche prodotto la costituzione dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e sul sistema agroalimentare, il cui presidente del comitato scientifico è il giudice Gian Carlo Caselli e che ogni anno rende pubblico il “rapporto sui crimini agroalimentari in Italia”.
“L’illegalità è anche concorrenza sleale per le imprese – ha ricordato Gulinelli – ed una parte dei 60 miliardi di falso made in Italy che a livello mondiale viene commercializzato, ha anche una forte componente di illecito, di riciclaggio di denaro, di reati ambientali, di sfruttamento. Senza contare che marchi ed etichette che richiamano la mafia ed i suoi esponenti, danno all’estero un’immagine distorta e negativa del nostro Paese che Coldiretti cerca di contrastare con denunce e richieste di blocco del commercio dei prodotti “mafia sounding”, come il caffè “maffiozzo” o le spezie “Palermo mafia shooting”.
Per questo – ha concluso Gulinelli – auspichiamo che il progetto presentato oggi possa continuare e possa coinvolgere sempre più soggetti in un percorso di condivisione e di cittadinanza attiva, del quale Coldiretti sarà sicuramente partecipe attiva e convinta, anche in questa nostra Regione e provincia non certo immune da fenomeni di tipo mafioso e criminale che toccano sia il settore agricolo nello specifico, ma anche l’intero tessuto sociale ed economico”.

Giuseppe Pace è il nuovo direttore dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Regione Emilia-Romagna

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

La nomina è operativa da oggi.

Bologna – Giuseppe Pace è da oggi il nuovo Direttore dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Regione Emilia-Romagna.
Bolognese, 50 anni, giornalista dal 1994, ha iniziato a fare il cronista a Parma, in due settimanali: prima “Qui Parma”, poi “Polis”. Nel 1999 viene assunto all’Agenzia di stampa Dire, a Bologna, dove, nel 2001, diventa caporedattore responsabile della sede regionale dell’Emilia-Romagna. Nel 2005 viene nominato direttore della Dire, incarico che lo porterà a trasferirsi a Roma e a interrompere la collaborazione con il settimanale ‘l’Espresso’, iniziata nel 1998.
Rimane a Roma sei anni, fino all’agosto 2011, quando diventa direttore del Servizio Informazione e comunicazione istituzionale dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, ruolo che ha ricoperto fino a ieri.
Ha pubblicato due romanzi: “Non c’è motivo per andare a capo” (Marsilio editore, Venezia, 1998); “Tancredi e la fine dei ricordi” (Giraldi editore, Bologna, 2008).

Hera: oggi e domani chiusa la stazione ecologica di Via Ferraresi

da: ufficio stampa Hera

Si comunica che in seguito a gravi atti di vandalismo da parte di ignoti che hanno riguardato gli uffici della stazione ecologica di via Ferraresi, l’impianto resterà chiuso oggi, venerdì 1 aprile, e domani, sabato 2 aprile.
I cittadini residenti nel comune di Ferrara potranno comunque conferire i rifiuti differenziati alla stazione ecologica di via Caretti, aperta dalle 9 alle 18, e alla stazione ecologica di via Diana che resterà eccezionalmente aperta oggi e domani dalle 8 alle 18.
Da lunedì 4 aprile il servizio in via Ferraresi riprenderà regolarmente.

Stasera la conferenza “Prepotenza: attacco o difesa?”

da: Chiara Baratelli

La conferenza si terrà stasera alle ore 20.30 presso la Scuola Bonati a Ferrara all’interno del ciclo “Educare insieme”.
Interverrà insieme a me il Ten. Col. dei Carabinieri Andrea Firrincieli.
è una conferenza sul bullismo in cui punterò l’attenzione sulla comunanza di posizione soggettiva del bullo e della vittima che condividono le stesse insicurezze e lo stesso sentimento di esclusione dal gruppo giocato in modi diversi e opposti.
sottolinerò l’importanza della prevenzione a partire dalle scuole primarie , esplicitata soprattutto nell’educazione ai sentimenti, all’espressione delle emozioni e all’ascolto.

Venerdì 8 aprile Lionel Loueke in concerto per il Festival Crossroads

da: uficio stampa Crossroads

Modena, La Tenda, ore 21:30
LIONEL LOUEKE TRIO
Lionel Loueke – chitarra
Massimo Biolcati – basso elettrico
Ferenc Nemeth – batteria

Nel mese di aprile la diciassettesima edizione del festival itinerante Crossroads, organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, farà tappa due volte a Modena. Il primo dei due concerti, che si terranno entrambi alla Tenda, sarà venerdì 8 aprile alle ore 21:30 con il trio del chitarrista del Benin Lionel Loueke. Con lui, a dare vita a un jazz modernista dalle peculiari sonorità, ci saranno Massimo Biolcati (basso elettrico) e Ferenc Nemeth (batteria). Per l’altro concerto modenese nell’ambito di Crossroads 2016 si dovrà poi attendere il 24 aprile, quando arriverà il vocalist britannico Hugh Coltman con il suo omaggio a Nat King Cole.
Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Modena, La Tenda di Modena, l’Associazione Culturale Muse. Biglietti: intero euro 12, ridotto 10.

Lionel Loueke è nato nel 1973 in Benin, dove è cresciuto affrontando anche momenti di particolare povertà. Inizialmente attratto dalle percussioni, all’età di diciassette anni si converte alla chitarra, per la quale dimostra un talento immediato e naturale. L’ascolto di George Benson, Wes Montgomery e Joe Pass spinge Loueke a trasferirsi in Costa d’Avorio per studiare musica in maniera più approfondita e impegnativa. Nel 1994 si sposta a Parigi per continuare la propria formazione, quindi, nel 1999, raggiunge gli Stati Uniti per frequentare il Berklee College of Music. Nel 2001 viene ammesso al Thelonious Monk Institute of Jazz di Los Angeles, i cui corsi permettono a Loueke di fare pratica assieme a Herbie Hancock, Terence Blanchard e Wayne Shorter. Mentre è ancora studente, Loueke entra a far parte in maniera stabile del gruppo ufficiale di Blanchard (registrando per la Blue Note) e poi di quello di Hancock, ma suona e registra anche con Dianne Reeves, Cassandra Wilson, Wayne Shorter, Charlie Haden, Kenny Garrett, Roy Hargrove, Sting, Santana…
Dopo qualche disco per piccole case discografiche, nel 2008 Loueke esordisce su etichetta Blue Note col Cd Karibu, alla testa del trio con Massimo Biolcati e Ferenc Nemeth, suoi compagni ai tempi del Monk Institute (sul disco compaiono come ospiti anche Hancock e Shorter). Il più recente lavoro di questa formazione è uscito nel 2015: Gaïa (ancora su Blue Note), la cui fantasia cinetica dimostra che la band è all’apice della sua creatività.

Informazioni
Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656,
e-mail: ejn@ejn.it, website: www.crossroads-it.orgwww.erjn.it

Indirizzi e Prevendite:
La Tenda, Viale Monte Kosica 95/S, biglietteria serale dalle ore 20: tel. 059 214435.
Informazioni e prenotazioni: tel. 0544 405666 (lun-ven ore 9-13), ejn@ejn.it;
tel. 059 2034810 (lun-ven ore 10-13), latenda@comune.modena.it, www.comune.modena.it/latenda.

La programmazione della settimana all’Apollo

da: ufficio stampa Apollo Cinepark

La programmazione all’Apollo Cinepark dal 31 marzo al 6 marzo passa dalla storia del cinema al balletto.
Arriva in sala “Race – Il colore della vittoria”, un film biografico diretto da Stephen Hopkins che narra la vita dell’atleta afroamericano Jesse Owens vincitore di quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino del 1936. Nel cast Stephan James (Owens), Jason Sudeikis, Jeremy Irons, William HUert e Carice van Houten. Per gli amanti delle pellicole in lingua originale, appuntamente con Race in inglese con sottotitoli lunedì 4 aprile alle ore 21.00
Esce anche “Un bacio”, di Ivan Cotroneo, liberamente tratto dal suo stesso, pubblicato da Bompiani. Un bacio è un film sull’adolescenza, sulle prime volte, sulla ricerca della felicità, ma anche sul bullismo e sull’omofobia; sui modelli e sugli schemi che impediscono, soprattutto ai ragazzi, di essere felici, di trovare la strada della loro singola, particolare, personale felicità e realizzazione.
Due gli eventi speciali all’Apollo in questa settimana: lunedì 4 e martedì 6 alle ore 21.00 “HITCHCOCK / TRUFFAUT”, il film che celebra l’incontro che più di ogni altro sconvolse il concetto di “Cinema” attraverso una raccolta di conversazioni tra il maestro del brivido e il regista francese, arricchite da fotografie del tempo, estratti dei film di Hitchcock e i commenti – fra gli altri – di Martin Scorsese, David Fincher, Kiyoshi Kurosawa e Wes Anderson.
Mercoledì 7 alle ore 20.15, invece, sul grande schermo arriva “Giselle”, quintessenza del balletto romantico, in diretta dal Royal Opera House di Londra.
Restano poi in programamzione “Batman v Superman: Dawn of Justice”, sequel de L’uomo d’acciaio, “Un Paese quasi perfetto” di Massimo Gaudioso, “Kung Fu Panda 3”, film d’animazione prodotto dalla DreamWorks e “Ave, Cesare!” scritto e diretto da Joel ed Ethan Coen.

Venerdì 1 aprile 2016, Anbinforma anno XVIII n. 13

da: ufficio stampa A.N.B.I.

ANTICIPATA AD APRILE LA SETTIMANA NAZIONALE DELLA BONIFICA E DELL’IRRIGAZIONE
Per evitare la concomitanza con le elezioni amministrative, l’edizione 2016 della Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione è stata anticipata di un mese, facendola ricadere nell’ultima settimana di Aprile: dal 23 al 30 Aprile p.v.; tema prescelto: ”Dall’Europa, energie per la crescita e la bellezza dei territori italiani”. Attorno a questa suggestione saranno molte le iniziative, che i Consorzi di bonifica organizzeranno sul territorio, avendo, come tradizionali occasioni di comunicazione sul territorio, l’apertura delle “cattedrali dell’acqua” ed i concorsi scolastici. La manifestazione è promossa da ANBI, d’intesa con le Unioni regionali e con il cofinanziamento della Commissione Europea.

GARGANO: “ANCHE IN PUGLIA, LA BONIFICA E’ UN PATRIMONIO DI CUI ESSERE ORGOGLIOSI”
“Oggi è la giornata dell’orgoglio dei Consorzi di bonifica pugliesi, che parlano di temi attuali e di innovazione tecnologica, rispondendo con fatti e professionalità ad un quadro d’assieme della Bonifica regionale, descritto spesso in modo ingeneroso ed inesatto, perché non si conosce la ealtà delle cose.”
E’ quanto ha dichiarato Massimo Gargano, Direttore Generale Associazione Nazionale Consorzi Gestione e Tutela Territorio ed Acque Irrigue (ANBI), intervenendo a Foggia al convegno del Consorzio di bonifica montana del Gargano (con sede nel capoluogo dauno), dedicato alla presentazione del report finale sul progetto “Gargano Lab”, sistema informativo integrato per la gestione del territorio, il monitoraggio ambientale e l’allerta d’emergenza.
“Dobbiamo quindi, tutti assieme, cogliere le opportunità della nuova programmazione comunitaria cofinanziata, condividere con la Regione Puglia iniziative in grado di valorizzare un patrimonio di infrastrutture e competenze, rappresentato dalla rete consortile, presente in tutto il territorio regionale, costituendo un valore aggiunto per l’intera comunità, l’agricoltura, il turismo e le altre attività produttive pugliesi. Con riferimento al Master Plan per l’Italia e per il Mezzogiorno – ha aggiunto il Direttore Generale ANBI – molto potrà fare la sinergia istituzionale, con un rinnovato protagonismo dei Comuni nell’esprimere progettualità mirate alla salvaguardia ambientale ed alla prevenzione dal rischio idraulico, fattori in grado di tradursi in elementi propulsivi di crescita e sviluppo.”

EMILIA-ROMAGNA – LEZIONI DI BONIFICA, UN PROGETTO DIDATTICO
I Consorzi di bonifica, associati ad ANBI Emilia Romagna, presentano ogni anno alle scuole diverse proposte didattiche con l’obbiettivo di far comprendere i meccanismi, artificiali e naturali, che regolano i percorsi dell’acqua: attraverso incontri didattici e visite guidate alle opere, gli studenti possono conoscere l’importante ruolo svolto dagli enti consortili per la sicurezza del territorio, il risparmio idrico e la tutela dell’ambiente. Grazie al “teatro di bonifica”, una modalità di formazione ed educazione che impiega le tecniche dell’arte, non in sostituzione ma ad integrazione e supporto alla didattica tradizionale, i ragazzi sono coinvolti attivamente nella formazio! ne. Il risultato è un’istruzione incisiva e molto efficace. Dal 2014 nuovi progetti per gli istituti superiori completano l’offerta didattica: lezioni in aula, visite guidate sul territorio, spettacoli teatrali, divertenti animazioni, concorsi ed ora anche laboratori sperimentali per simulazioni d’impresa.
Il progetto “Acqua e Territorio Lab” è rivolto agli studenti degli istituti tecnici di agraria e per geometri della Regione Emilia-Romagna; durante lo svolgimento degli incontri, gli studenti potranno collaborare direttamente con i tecnici specializzati attraverso un percorso formativo (laboratori Irriframe, lezioni multidisciplinari) e venire così a contatto con le più moderne tecnologie ed esperienze operative utilizzate sul territorio. Il 22 Aprile p.v. sarà firmato un Protocollo d’intesa tra ANBI ER e Ministero Università e Ricerca (Mi.U.R. – U.S.R.) per organizzare l’attività all’interno del piano triennale degli istituti superiori. Con tale Protocollo si punterà a raggiungere obbiettivi strategici per il sistema di bonifica quali il supporto alle aziende agricole per la corretta determinazione dei fabbisogni irrigui mediante il sistema Irriframe; il supporto agli uffici gestionali per la determinazione dei ruoli (dati catastali, monitoraggio della qualità e dei volumi delle acque). L’accordo consentirà ai Consorzi lo svolgimento del Lab all’interno degli istituti in modo continuativo e faciliterà la costruzione di un rapporto più strutturato e solido con i docenti. Di fatto si tratterà di una programmazione triennale di attività formative, rivolte agli studenti ed al personale docente, pianificando percorsi di alternanza scuola-lavoro.

VENETO – ACQUA, AMBIENTE E TERRITORI
“Irrigazione, ambiente e rischio idraulico per il territorio. Come li vedono i nostri ragazzi?”: è la domanda posta agli alunni della scuola media Leonardo da Vinci di Bussolengo dal Consorzio di bonifica Veronese (con sede nel capoluogo scaligero) per la Settimana Nazionale della Bonifica e dell’Irrigazione 2016. Il tema è stato presentato ai ragazzi delle terze medie; le attività prevedono una serie di laboratori per affrontare argomenti quali il ciclo dell’acqua, la storia ed il ruolo dei Consorzi di bonifica, la sicurezza idraulica, l’irrigazione, le energie rinnovabili ed i cambiamenti climatici in corso. A seguire si passerà dalla teoria alla pratica con un’uscita sul territorio in visita ai canali ed alle opere consortili. I lavori dei ragazzi sa! ranno presentati assieme a quelli delle scuole venete in un incontro a Padova; il progetto, infatti, è coordinato da ANBI Veneto. Ora il lavoro prosegue dunque con una serie di laboratori sui temi trattati, utilizzando il linguaggio della pubblicità. L’iniziativa, con uscite sul territorio, coinvolgerà nelle prossime settimane anche alcune classi elementari di Cerea e di Verona.

TOSCANA – PRESENTATO LIFE REWAT
Il Consorzio di bonifica 5 Toscana Costa (con sede a Venturina, in provincia di Livorno) insieme ai partner Regione Toscana, Asa e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha ufficialmente presentato il progetto “Life Rewat”. L’affollata platea ha seguito le numerose relazioni, che hanno fatto luce sui principali aspetti del progetto, affrontando nel dettaglio gli obbiettivi, le azioni da mettere in campo ed i risultati che questo progetto ambisce a raggiungere. Il progetto Rewat punta a realizzare 5 interventi dimostrativi, che possano essere replicati per andare a risolvere criticità presenti sul territorio. Il basso corso del fiume Cornia, infatti, ! è caratterizzato da una condizione di forte disequilibrio idraulico, causato dall’utilizzo intensivo della risorsa idrica; a tal proposito decisamente rilevante risulta essere anche il quantitativo di acqua che, attraverso una condotta sottomarina, viene convogliata all’Isola d’Elba. Lo sfruttamento della risorsa ha causato nel tempo anche fenomeni preoccupanti di subsidenza ed un avanzamento del cuneo salino. Il progetto Rewat, come hanno abbondantemente descritto i relatori presenti al convegno, rappresenta l’occasione per intraprendere un percorso di analisi e di risoluzione dei problemi attraverso l’innovazione e la ricerca.

LAZIO – SI VOLTA PAGINA
Si aprono nuovi orizzonti operativi per il Consorzio di bonifica Agro Pontino (con sede a Latina) dopo la corresponsione di un terzo dei crediti vantati presso la Regione Lazio per l’attività di salvaguardia idrogeologica nel periodo 2011-2015. Contestualmente, grazie anche al supporto di ANBI, si è sottoscritta una convenzione, che dà certezze per l’attività operativa del quinquennio 2016-2020.

CALABRIA – ALLA PREVENZIONE SERVONO FATTI, NON PAROLE
Immediatamente dopo il violento nubifragio, che ha colpito, nei giorni scorsi, il territorio della provincia catanzarese, tecnici ed operai del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese (con sede nella città capoluogo) hanno effettuato un sopralluogo sul territorio al fine di verificare lo stato delle cose ed eventualmente mettere in atto interventi post-nubifragio, rimuovendo materiale, che poteva ostruire alvei e canali ed impedire il regolare deflusso delle acque. E’ così emerso che dove l’ente consortile era intervenuto in precedenza, con una serie di interventi programmati, la pur fortissima ed intensa pioggia non ha creato situazioni particolari di criticità. Qualche problema è stato riscontrato nel comune di Sellia Marina, in particolare sul fosso “Pirarello” ed immediatamente l’ente consortile ha approntato un piano di interventi, inviando alla Regione Calabria la richiesta di contributo per interventi straordinari così come per le opere di presa sui fiumi Gallipari, Munita e Alaca nel soveratese. Per quanto riguarda il torrente Scorcialepre in agro di Borgia, da tempo il Consorzio ha presentato il progetto definitivo all’Ufficio del Commissario Regionale Dissesto Idrogeologico e all’Autorità Regionale di Bacino. “E’ evidente – si legge in una nota consortile – che, laddove c’è un sistema di prevenzione, le cose funzionano ed è questo che bisogna continuare a fare attraverso interventi precisi e ben fatti. L’azzeramento delle risorse per la rete di colo e l’irrigazione da parte della Regione C! alabria certamente però non favorisce l’azione di prevenzione e per questo si chiede che venga ripristinato il relativo finanziamento”.

TOSCANA – MIGLIORATE CONDIZIONI DI SICUREZZA IDROGEOLOGICA
Passate le piogge abbondanti delle ultime settimane, è tempo di ricognizioni e riparazioni sui corsi d’acqua in gestione al Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (con sede a Firenze). A Castelfiorentino, nell’ultima stagione invernale, lo scolmatore ha ben funzionato in più di un’occasione, permettendo di salvaguardare l’abitato ed in alcuni casi di attivare anche la cassa di espansione di Madonna della Tosse, tra le grandi opere idrauliche affidate alla manutenzione dell’ente consortile. Gli alti livelli raggiunti dalle acque di piena, che hanno interessato il fiume Elsa così come il canale, hanno lasciato q! ualche problematica localizzata, prontamente rilevata nel corso degli accertamenti sulle opere grazie anche alla stretta collaborazione con le realtà del territorio. Proprio in questi giorni, tecnici ed operatori consorziali stanno procedendo con il ripristino della sponda sinistra del fiume Elsa in prossimità dell’opera di presa dello scolmatore a Castelfiorentino.

EMILIA-ROMAGNA – APPROVATO PROGRAMMA DELLA MONTAGNA
Che l’Italia sia un paese fragile, dal punto di vista idrogeologico, lo dimostra l’alto numero di smottamenti e frane, che si registra nei territori collinari e montani. Il Consorzio di bonifica Burana (con sede a Modena) ha di recente approvato, per il 2016, complessivi 510.000 euro per lavori, ai quali si aggiungono gli interventi urgenti, nonché i soldi stanziati dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Regione Toscana per l’Abetone. L’ente consortile opera su oltre ottantaseimila ettari di territorio montano dalle porte di Modena all’Abetone: 10 comuni nel Frignano, i restanti tra Terre dei Castelli, Distretto ceramico, Alto Reno, Valli del Reno, Lavino e Samoggia, Appennino Bolognese e Pistoiese. Si tratta di un territorio vasto, interessato da diffuse situazioni di dissesto. In quanto ente di autogoverno, va ribadito il fatto che le somme investite nei lavori, accanto ai finanziamenti regionali, provengono dai contributi di bonifica; l’ente consortile informa così i contribuenti che nel 2015 si è concluso l’iter di approvazione del nuovo Piano di Classifica consorziale. Anche in montagna, come nel comprensorio di pianura, si terranno quindi incontri con i contribuenti per spiegare i cambiamenti attivi già nella cartella dell’anno in corso.

VENETO – CONTINUA LA BATTAGLIA PER LE CONCESSIONI
“Non abbiamo intenzione di fermarci ora. Abbiamo intenzione di continuare a derivare l’acqua dal fiume Adige e continueremo a chiedere maggiori portate per continuare a servire efficientemente il comprensorio”: è quanto si legge in una nota del Consorzio di 2° grado L.E.B. – Lessinio Euganeo Berico (con sede a San Bonifacio, in provincia di Verona), che torna a concentrare l’attenzione sulla questione del rinnovo delle concessioni; l’ente consortile gestisce un canale lungo 48 chilometri e grazie al quale l’acqua dell’Adige viene deviata per consentire l’irrigazione di 4 province del Veneto: Verona, Vicenza, Padova e Venezia. “Non faremo altri investimenti per studi se non avremo risposte concrete dalle autorità pre! poste – prosegue il comunicato – Ad ogni domanda di aumento delle portate ci sono stati richiesti studi, che sono costati molto e non hanno portato risultati. Ora non lo faremo più, se non con garanzie certe. Anche se per quest’anno la concessione c’è, per il 2017 non abbiamo avuto alcuna conferma dal Genio Civile di Verona, che rilascia le concessioni su parere dell’Autorità di Bacino. Continueremo nel frattempo ad interfacciarci con le Amministrazioni Comunali del comprensorio, i diretti interessati del territorio”.
A concludere i lavori, l’intervento del Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Silvia Velo, che ha voluto riconosciuto, all’ente consortile ed ai Sindaci della Val di Cornia, il merito di aver compreso l’importanza del progetto e di averlo sostenuto non soltanto economicamente.

CALABRIA – GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA
In occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, il Consorzio di bonifica integrale dei Bacini Meridionali del Cosentino (con sede a Cosenza) ha organizzato, con gli alunni della 3° media del locale Istituto G. Pucciano, una manifestazione presso l’impianto irriguo del Mucone, in comune di Bisignano; la manifestazione si è tenuta presso l’area circostante la vasca di accumulo.
Gli intervenuti hanno illustrato l’uso plurimo delle acque che, partendo dal lago Cecita, sono utilizzate per la produzione di energia elettrica e per l’irrigazione dei terreni nei comuni di Bisignano, Tarsia, S. Sofia D’Epiro, Torano e Mongrassano.
Al termine dell’iniziativa, è stato chiesto agli insegnanti di assegnare agli alunni un componimento relativo agli usi plurimi dell’acqua; gli elaborati saranno pubblicati sul sito dell’ente consortile.

In difesa della minigonna

‘La mia minigonna non è un invito, una provocazione, un’indicazione che lo voglio, che la do o che abbocco’. Mentre sentivo alla tv le disposizioni di un municipio alle porte di Amsterdam contro le gonne corte e gli stivali al ginocchio delle dipendenti, l’attacco di quel monologo (I monologhi della vagina di Eve Ensler, ndr) che avevo provato e recitato centinaia di volte, mi rimbalzava nella mente. Avevamo deciso che in scena dovessi indossare una minigonna, rossa per di più, perché l’effetto fosse maggiore. Ma non era l’abito, erano le parole di quel testo, che ormai mi sembravano naturali e acclarate, a essere vincenti. Erano parole libere e convinte contro la mortificazione e contro le pretese di scegliere al posto mio di donna. Erano, e sono, un’affermazione che la gonna che indosso non ti dà motivo per giudicarmi e buttarmi addosso la colpa di una provocazione che non ho mai cercato. Parole che, nell’impianto dei Monologhi, si aggiungevano alle tante rivendicazioni che alle donne è toccato fare negli anni.
E oggi siamo tornati indietro, non so di quanti anni, troppi. Se quel monologo torna a essere un manifesto, vuol dire che non stiamo andando avanti, vuol dire che si è cristallizzata la disapprovazione per una coscia un po’ scoperta. Preferirei che il monologo ci ricordasse le fatiche e le conquiste di chi si è difesa prima di noi, piuttosto che che diventasse una nuova battaglia da combattere perché non sarebbe nemmeno più la stessa.
Sconsigliare, come sta succedendo in quel municipio olandese, la minigonna per non urtare la sensibilità di chi è abituato a vedere le donne velate e insacchettate, non lo considero un gesto di sensibilità e tolleranza. Tolleranza, che è sinonimo di rispetto, funziona se è a due vie, cioè se non si stende supina di fronte all’intolleranza, perché a me questo sembra stia accadendo.
Ricordo una foto in bianco e nero di mia madre nei primi anni settanta, indossava una mini e un giorno, quando avevo 15 anni, mi disse: ‘sai a quei tempi…’, ma io non capii perché la minigonna la portavo (e la porto) senza immaginare che, un tempo, fosse stata sconveniente a livello sociale.
Mia nonna un po’ mi rimproverava quelle mie gonne corte e tentava di tirarmele per vedere se c’era modo di allungarle di qualche centimetro, ma poi alzava le spalle e si rassegnava ai nuovi tempi e io credo lo facesse più per tradizione che per convinzione.
Voglio oggi pensare che nessuno mi consigli cosa indossare e, soprattutto, non voglio pensare di dovere dire, un domani, a mia figlia ‘sai a quei tempi…’

M5S: dubbi e domande sull’appalto Energia

da: Movimento 5 Stelle Ferrara

Il M5S Ferrara ha presentato una interpellanza al Sindaco e alla Giunta per sciogliere alcuni dubbi e porre domande in merito all’appalto energia del Comune che affida la gestione della fornitura di energia, il servizio di manutenzione degli impianti termici, degli impianti elettrici e degli impianti antincendio per gli edifici comunali ad una società esterna. Un appalto monstre, che pesa sulle casse del Comune per oltre 18 milioni di euro in tre anni.
Il primo dubbio riguarda la formulazione della gara, poiché se è pur vero che i grossi appalti potrebbero favorire economie di scala per il fornitore e prezzi più bassi per il committente (ma molti precedenti non lo confermano), i bandi di dimensioni inferiori possono invece favorire la partecipazione di piccole e medie imprese operanti sul territorio, con produzione di ricchezza che resterebbe sul territorio e qui verrebbe reinvestita. Nella gara d’appalto del 2011, delle cinque aziende partecipanti nemmeno una era di Ferrara! Perché non valutare, dunque, una separazione tra fornitura gas (o calore, per le utenze TLR), gestione/manutenzione di impianti termoidraulici, elettrici, antincendio? E’ inoltre fuor di dubbio che dimensioni di appalto ridotte permetterebbero un controllo più puntuale, quindi maggiore trasparenza, da parte dell’amministrazione.
Ed è proprio il nodo del controllo un altro punto sul quale il M5S chiede chiarimenti. Quali e quanti controlli vengono effettuati sulle prestazioni della Società aggiudicataria dell’appalto? Il M5S ha denunciato più volte, anche in sede ufficiale di commissione ambiente straordinaria, che le temperature di riscaldamento in molti edifici pubblici sono al di sopra dei limiti di legge, come ha dimostrato anche una recente inchiesta giornalistica e come qualsiasi cittadino può percepire accedendo durante l’inverno agli uffici pubblici. Questo mancato controllo, oltre a configurarsi come una palese inadempienza contrattuale, genera sprechi e conseguente aumento di polveri sottili nell’aria di Ferrara, che, come sappiamo bene, risulta tra le venti città più inquinate d’Italia, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Non è ammissibile lasciare il servizio di controllo e tutta la responsabilità in capo della Società, è preciso dovere dell’Amministrazione vigilare affinché le leggi e le condizioni d’appalto siano rispettate, soprattutto quando è in gioco la salute dei cittadini, oltreché la spesa pubblica.
Il M5S continuerà la propria battaglia sulla qualità dell’aria affinché, come spesso accade con lo spegnimento delle caldaie e il conseguente, seppure limitato, miglioramento delle emissioni, le emergenze vissute sino a pochi mesi fa non ritornino ad essere polvere nascosta sotto il tappeto, pronta a risaltar fuori il prossimo autunno, con la solita inutile ordinanza delle domeniche senz’auto.

Sabato 2 aprile il settimo appuntamento di “Informare X Prevenire”, ciclo di incontri promosso dalla cooperativa sociale Esercizio Vita

da: ufficio stampa Legacoop Estense

Sabato 2 aprile, dalle ore 10:00 nella sede della Città del Ragazzo in via Don Giovanni Calabria, si terrà il settimo appuntamento del ciclo di incontri Informare X Prevenire, promosso dalla cooperativa sociale Esercizio Vita. «L’esercizio fisico è il farmaco più potente che esista in natura – afferma il vicepresidente Michele Felisatti – per questo abbiamo deciso di avviare un ciclo di incontri rivolto a tutti i cittadini, per promuovere l’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia nelle patologie croniche». L’incontro di sabato sarà l’occasione per presentare alcuni progetti che verranno attivati dalla cooperativa in collaborazione con specialisti, come “Rinascita della mente: il sostegno psicologico nei percorsi di riabilitazione e cura” con la psicologa Enrica Fabbri e “Gruppo di educazione e ginnastica perineale” con l’ostetrica Margherita Bergamini. Verranno inoltre presentate due tesi di laurea sperimentali sull’efficacia dell’esercizio fisico nelle patologie cardiovascolari e nel Parkinson, svolte da studenti di Unife durante un tirocinio con Esercizio Vita. «Con il protocollo d’intesa tra Legacoop Estense e Unife, da poco rinnovato – spiega Chiara Bertelli di Legacoop – vogliamo incentivare la collaborazione tra le cooperative a noi associate e il mondo della ricerca, affinchè gli studi condotti possano avere un legame più solido con le imprese del territorio. Esercizio Vita ha saputo cogliere al meglio questa opportunità».

Il Pro Patria conquista il Koala Challenge e stacca l’ultimo biglietto per il Trofeo Berba Cup (23-24-25 Aprile 2016)

da: organizzatori

Ora è ufficiale la lista dei contendenti della terza edizione del Berba Cup: Torino, Juventus, Roma, Atalanta, Milan, Empoli, Hellas Verona, Imolese Calcio, Magnavacca, Sk Sturm Graz, S.p.a.l. e Pro patria.

I pulcini del Pro Patria vincono la prima edizione del Koala Challenge e si aggiudicano l’ultimo posto disponibile per partecipare al prestigioso trofeo Berba Cup (23-24-25 Aprile), in cui si scontreranno i migliori Club calcistici dello stivale, come Milan, Juventus, Roma e Torino. Durante il week-end di Pasqua (dal 26 al 28 Marzo), lo Stadio Raibosola di Comacchio ha ospitato tutti gli incontri del “Koala Challenge”, il torneo di qualificazione organizzato in vista del Berba Cup dall’Holiday Village Florenz – in partenership con la Polisportiva Magnavacca, il CSI, il CONI e l’ASD Sport & Fun – al quale hanno partecipato ben 12 squadre giovanili, categoria pulcini 2006, della Lega Pro: Alessandria, Pro Patria, Bassano, Pordenone, Liventina, Medicina Fossatone, Cittadella, Prato, Venezia, Ternana, Mercadante (allenata dall’ex giocatore di serie A Simone Loria) e Südtirol.
Tre giornate intense all’insegna dello sport e del divertimento, in cui le giovani squadre si sono potute confrontare sul campo. Nella giornata di lunedì si sono svolte le semifinali, che hanno visto due importanti incontri: la squadra del Pro Patria contro quella del Venezia (1-0) e quella dell’Alessandria contro il Mercadante (3-2). La finale si è quindi disputata tra il Pro Patria di Bustio Arsizio e l’Alessandria, terminata 3-1. “Questo trofeo è stato per noi una bellissima esperienza – dice soddisfatto l’allenatore del Pro Patria Anthony Fazzalari, già pronto a tornare a Comacchio il mese prossimo per la Berba Cup- : è la prima volta che i ragazzi hanno dormito fuori in gruppo e durante queste giornate si sono davvero divertiti molto”.
Entusiasti dell’esperienza anche gli allenatori delle altre squadre partecipanti: “Per i ragazzi questa è stata un’esperienza nuova – racconta Simone Loria in veste di allenatore del Mercadante Calcio –, si sono divertiti e hanno giocato bene, raggiungendo risultati anche oltre alle aspettative”. “E’ la prima volta che partecipiamo ad un torneo così lontano – spiega Marco Piccinini, allenatore dell’Alessandria (seconda classificata) -, abbiamo trovato una bellissima organizzazione e i ragazzi si sono divertiti molto”. Tornerà a casa con un piacevole ricordo anche la squadra del Venezia: “I ragazzi in questi 6 incontri sono stati sempre sul pezzo: sono un bel gruppo unito pieno di grinta, passione ed entusiasmo – dice l’allenatore Alessandro Bruzzone – e queste doti hanno forse permesso di sopperire a qualche gap tecnico e a portarci in semifinale”.
Presente al Koala Challenge, anche l’allenatore dei pulcini del Torino Fabrizio Avenati, anche se in veste di padre di Nicolò, giovanissimo atleta del Mercadante: “Il Torino, come tutti gli anni, si sta preparando in vista del Berba Cup. Abbiamo la fortuna di avere una bella rosa di bambini tecnici e sono sicuro che sarà un torneo molto equilibrato con belle sfide: ci sarà da divertirsi!”.
“Questo esperimento sembra ben riuscito – parla Antonio Piazza, uno degli organizzatori del torneo Koala Challenge e del Berba Cup – e per la prossima edizione del Koala puntiamo ad organizzare ben 3 o 4 preliminari in diverse parti d’Italia per dare la possibilità a molte più squadre di partecipare”. Oltre a Comacchio infatti, il prossimo anno le fasi preliminari potranno disputarsi anche a Locarno, Gaeta e forse Bologna.
“Questa può essere una grande possibilità per far girare il nome e il brand di Comacchio, che ha grosse potenzialità in termini di turismo sportivo”.

Circolo Frescobaldi: concerto hang di Paolo Borghi domenica 3 aprile alla Sala della Musica di Ferrara

da: Gli Amici della Musica Uncalm

FERRARA – Concerto insolito e assolutamente originale quello di Domenica 3 Aprile 2016 alle ore 17 alla Sala della musica di via Boccaleone 19 – Ferrara – dove il Circolo Frescobaldi avrà ospite il compositore/esecutore di musica su strumenti Hang, Paolo Borghi, un artista “alternativo” che ha mietuto successi e calorosi consensi di pubblico nelle esibizioni fatte all’ultimo Busker’S Festival dell’agosto scorso.
Il “Concerto Hang” di strumenti a percussione, è un’assoluta novità per la nostra città.
Paolo Borghi si avvicina alla musica attraverso la ricerca di strumenti particolari ed inusuali, perlopiù a percussione, che spesso costruisce personalmente. Da sempre appassionato all’arte di strada ha saputo nel tempo coniugare i propri interessi culturali per la composizione percussiva con l’attività di musicoterapista. È un costruttore e suonatore di strumenti autodidatta, ed è l’unico in Italia a possedere tre Hang originali in diverse tonalità.
Attualmente si propone per concerti di Hang solo, sessioni di massaggio sonoro, Drums Circle facilitato e performance con percussioni in sale da concerto e anche discoteche.

Ferrara Film Festival: prima mondiale per la serata di apertura

da: ufficio stampa Ferrara Film Festival

Ferrara film festival: la prima edizione annuncia il botto, tra effetti speciali made in Hollywood e spettacoli esclusivi in giro per la città.

Ferrara, 1 aprile – Un’anteprima mondiale in apertura e una italiana in chiusura della kermesse. Tre aree espositive con artisti internazionali. Cinque workshop tecnici a ingresso limitato. E un incredibile spettacolo introduttivo di projection mapping.

Si sciolgono i primi riserbi sull’intenso programma della prima edizione del festival cinematografico dedicato alla città di Ferrara e ideato e condotto dal direttivo del Ferrara Film Festival composto dal ferrarese Maximilian Law, da Alizé Latini e da Cassandra Gava: italiani residenti a Los Angeles, che credono fortemente nelle capacità ricettive e culturali della città estense.

“Mancano due mesi alla serata inaugurale – racconta Maximilian Law, direttore del Ferrara Film Festival e proprietario della casa di produzione Perpetuus – ormai non si dorme più per chiudere il programma. Stiamo confermando presenze internazionali e partnership con festival già collaudati in Europa. Il release di oggi è solo un piccolo assaggio di quella che sarà la manifestazione”.

Si apre il 31 maggio con la premiére mondiale di “Life on the line”, con John Travolta e Kate Bosworth. Pellicola al cardiopalma del regista David Hackl, già direttore di Saw II, III e IV, che racconta la storia di alcuni operai che vengono aggrediti da un incredibile e fatale temporale imprevisto. E si chiude il 5 giugno con la prima italiana di “Burying the Ex”, del celebre regista Joe Dante, regista di “Gremlins” e “Small Soldiers”. L’amore dopo la morte che si trasforma in ossessione, visto con l’occhio ironico tipico del genere horror, una commedia che ha riscosso un ottimo successo negli States.

“La stretta collaborazione con Barter Entertainment, – spiega Maximilian Law – distributrice italiana di queste due produzioni e con la presidentessa Valentina Gardani, hanno reso possibile queste due proiezioni esclusive. Il prestigio delle sinergie che si stanno creando e consolidando in questi mesi è frutto delle capacità relazionali e delle professionalità che la base del Ferrara Film Festival qui a Los Angeles sta mettendo a frutto: stiamo lavorando su ogni contatto utile, per trasformare questa manifestazione da sogno a realtà”.

Delle aree espositive che saranno allestite durante il Festival una sarà dedicata al grande maestro Antonioni e organizzata da Archeo900 di Alberto Squarcia, presidente della Ferrara Film Commission e curatore d’arte riconosciuto a livello nazionale.
“Gli occhi di Michelangelo Antonioni” raccoglierà a Palazzo della Racchetta, nel cuore culturale di Ferrara le tele a olio di Miria Malandri, artista forlivese, che si esprime con la tecnica del “fermo-immagine”, racchiudendo in ogni dipinto l’essenza dello sguardo speciale e magistrale del grande regista ferrarese.

Il 31 maggio, dopo la grande prima mondiale del film “Life on the line”, il Festival si trasferisce lungo le mura dell’antico Castello Estense, per uno spettacolo unico di projection mapping, che inaugurerà lo stile hollywoodiano, elegante e carico di suspence del Ferrara Film Festival. Per la prima volta le mura del castello estense saranno animate dai colori delle immagini che verranno proiettate e tutti potranno assistere allo spettacolo dalla suggestiva Piazza Castello.

Fino al 15 aprile sono ancora aperte le candidature dei film per concorrere all’assegnazione dei 10 prestigiosi Dragoni d’Oro divisi nelle diverse categorie.
Per ulteriori informazioni: www.ferrarafilmfestival.com

A Copparo arriva Notre Dame De Paris: sabato 2 aprile al De Micheli

da: ufficio comunicazione Comune di Copparo

Sabato 2 aprile, alle ore 21, al Teatro Comunale De Micheli, Scuola Media Corrado Govoni e Govoni Ballet presentano “Notre Dame de Paris”, opera popolare in due atti tratta dall’omonimo romanzo di Victor Hugo, con la regia di Stefania Capaccioli.
Lo spettacolo, realizzato in collaborazione con il Circolo Musicale Varos Zamboni, si avvale della partecipazione dei ragazzi della scuola media di Copparo e Ro, precisamente le classi prime, seconde e terze in qualità di ballerini e figuranti; degli alunni e alunne delle classi 1^A, 1^F della Scuola Media Corrado Govoni nel coro, diretto dal Prof. Renato Vanzini; del Govoni Ballet (Evelyn Bressan, Luna Buzzoni, Emma Campana, Linda Galleran, Anna Giacinti, Aurora Orcini, Irene Sampaoli, Martina Zerbini) per la raffigurazione di clandestini, prostitute, esclusi, stranieri, guardie, condannati.
Le musiche sono di Riccardo Cocciante, le coreografie e movimenti di scena di Stefania Capaccioli, la preparazione musicale delle voci di Carla Cenacchi, Stefania Chiari, Evelina Bosi; scene e costumi a cura degli alunni della Scuola Media di Copparo, diretti dalle Prof.sse Michela Orsi, Claudia Vernacotola, Chiara Barbaro; trucco interpreti principali
Giulia Giuggioloni; immagini Mattia Manzoli, luci e fonica Fabrizio Vitali, foto Andrea Bighi, video Nicolò Baraldi. Direzione artistica del progetto a cura di Stefania Capaccioli.
Ricordiamo gli interpreti: Sara Bonamici (Esmeralda), Roberto Galleran (Quasimodo), Marcello Brondi (Frollo), Samuele Bindini (Clopin), Matteo Tosi (Gringoire), Mattia Manzoli (Febo), Francesca Zucchini (Fiordaliso), Stefano Ballo e Matteo Erli (guardie e carcerieri).

Notre Dame de Paris, pubblicato nel 1831, è ambientato nel 1482. L’arcidiacono di Notre-Dame, Claude Frollo, si innamora della zingara Esmeralda. Incarica perciò il grottesco campanaro della cattedrale, il gobbo Quasimodo, di rapirla. Ma il capitano Febo de Chateaupers la trae in salvo e la fa innamorare di lui. Frollo ferisce Feboe fa ricadere su Esmeralda la colpa. Quasimodo intanto, commosso da un atto di gentilezza di lei, diventa quasi un suo schiavo e la conduce a Notre-Dame per proteggerla. Dopo una serie di peripezie, Esmeralda verrà catturata e fatta impiccare sotto gli occhi di Frollo, che osserva impassibile l’esecuzione dalla cattedrale. Quasimodo, in un accesso di disperazione, ucciderà Frollo e poi, con il cadavere della donna amata tra le braccia, si lascerà morire a sua volta.

Info 0532 864580 – www.teatrodemicheli.it

“Perché Ferrara è troppo bella”: il 5 aprile appuntamento con il secondo libro di Paolo Maietti

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Perché Ferrara è troppo bella. Storie vere con proverbi dialettali (Marzo 2016, Faust Edizioni). E’ questo il titolo del secondo libro di Paolo Maietti, ingegnere ferrarese, per oltre trent’anni docente all’IPSIA, campione di bridge e con un passato da sportivo alle spalle che verrà presentato in prima assoluta martedì 5 aprile alle ore 17 in Biblioteca Ariostea (Sala Agnelli, via delle Scienze 17).

All’incontro, che sarà moderato da Andrea Maggi, Responsabile dell’Ufficio Comunicazione ed eventi, parteciperanno l’autore Maietti, Gina Nalini Montanari, Ricercatrice storica e scrittrice che ha curato la prefazione, Maria Grazia Campantico, giornalista dell’Ufficio Comunicazione ed eventi di Unife, autrice della postfazione, e l’editore Fausto Bassini.

Nel corso della presentazione, porterà un saluto Maria Chiara Lega, Presidentessa dell’Associazione Servizio Accoglienza alla Vita ( S.A.V) Ferrara, cui l’autore devolverà parte dei suoi proventi.

Dalla nota dell’editore:
Lo sapevate che Lucio Dalla ha cantato 4 marzo 1943 al Circolo dei Negozianti prima del Festival di Sanremo? E che la pera Kaiser è stata portata in Italia da un soldato ferrarese nella guerra ’15 – 18? Paolo Maietti continua a ritrovare “nell’angolo migliore dello scrigno dei ricordi” episodi e aneddoti inediti, abbinando con originalità a ciascun racconto uno o più proverbi in dialetto. Dalle “inchieste” in salsa boccaccesca (…) ai ritratti locali di vizi universali, l’autore ci svela la nostra meravigliosa città, in sella alla fedele “DEI” tra giardini rinascimentali e personaggi felliniani, dal famigerato 70 di via Mortara a leganti ville Liberty che accolsero Funi e D’Annunzio. Non solo la Ferrara-bene di professionisti, anfitrioni, banchieri, giovani rampolli viene dipinta in queste pagine, ma anche la Ferrara – oscura ai più – dei ladruncoli e protettori, biscazzieri e piccoli truffatori. Impagabili gli incontri con Inge Feltrinelli, Laura Pausini e i campioni del mondo di bridge Facchini-Zucchelli. Poetici, talora anche spassosi, i ‘camei’ di Folco Quilici e Patrizia Ascanelli, Adelchi Rizzo e Giulio Felloni, Francesco Sturla Avogadri e Cesare Bornazzini, sceneggiatore di Pupi Avati.

Paolo Maietti. Laureato in ingegneria elettronica a Bologna, è stato docente all’IPSIA di Ferrara per oltre trent’anni. Ha rappresentato tre volte l’Italia nei campionati europei a coppie di bridge e, dal 1958 al 1970, ha militato nel sestetto base della principale squadra di pallavolo ferrarese. E’ stato medaglia d’oro CONI regionale nel 2005 per meriti sportivi e medaglia d’oro dell’AVIS nel 1997 come donatore di sangue. Ha tre figli e sei nipoti. Nel catalogo Faust Edizioni il best seller locale Ferrara ieri, oggi e l’altro ieri (2015). I due volumi di Paolo Maietti hanno ricevuto il patrocinio dell’Università di Ferrara.

Al via il progetto educativo SostenibilEuropa del Liceo Roiti in collaborazione con Unife

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Al via il progetto di formazione biennale SOSTENIBILEUROPA del Liceo Scientifico “A. Roiti” di Ferrara, sui temi della sostenibilità ambientale in ambito italiano ed europeo, realizzato da studenti e docenti delle classi III T e IV T dell’a.s. 2015/2016, in collaborazione con l’Ufficio Comunicazione ed eventi di Unife.

Il percorso educativo comprende lezioni preparatorie da parte dei docenti del Roiti ed incontri con esperti esterni e figure istituzionali che si occupano del settore ambientale.

Le attività si apriranno domani sabato 2 aprile alle ore 11, presso la sede del Liceo (via Leopardi, 64), con una Conferenza dell’On. Alessandro Bratti sul tema: “Politiche di sostenibilità ambientale dell’Unione Europea”.

Spiegano gli organizzatori: “Il progetto è uno strumento didattico realizzato per sostenere e integrare l’azione formativa della Scuola, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza critica delle Istituzioni italiane ed europee e delle politiche ambientali da esse portate avanti. Ulteriore obiettivo è promuovere la consapevolezza del valore dell’ambiente e della sua tutela e la riflessione sul concetto di sviluppo sostenibile”.

I prossimi appuntamenti, tutti presso la sede del Roiti, saranno : giovedì 7 aprile alle ore 8.10 con la Dr.ssa Silvia Riberti dell’Università di Ferrara su “Crisi ecologica e filosofie ambientali”; giovedì 14 aprile alle ore 11.10, con il Prof. Massimiliano Mazzanti dell’Università di Ferrara su “Politiche sul clima e accordi internazionali. Prospettive storiche e sfide dopo Parigi” ; venerdì 15 aprile alle ore 11.10, con il Prof. Donato Vincenzi dell’Università di Ferrara su “Energie alternative: le prospettive del Fotovoltaico”; mercoledì 18 maggio alle ore 9, con il Dott. Nicola Armaroli del CNR su “Energia, risorse e ambiente”.

Il progetto prevede anche l’organizzazione di un Convegno su “Ambiente e ecosostenibilità” presso l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara, venerdì 30 settembre, in occasione del Festival Internazionale.

Il percorso formativo contempla, inoltre, la visita alla Camera dei Deputati a Roma e un viaggio di progetto a Friburgo (modello di città ecosostenibile) e presso Istituzioni Europee che si occupano di sostenibilità.

A conclusione del progetto, gli allievi del Roiti produrranno due documentari (Esperienza dell’ecosostenibilità a Friburgo in tedesco e italiano; Le istituzioni e l’ambiente: Ferrara, Roma, Europa in italiano, con sottotitoli in inglese), sotto la guida della videomaker Rita Bertoncini, e allestiranno uno spazio espositivo inerente al progetto.

Per informazioni:

Università di Ferrara: Maria Grazia Campantico, cmpmgr@unife.it, tel. 0532 293243, cell. 335 1409739

Liceo Scientifico “A.Roiti”: Caterina Berti, berti.caterina@libero.it, tel. 0532 242003, cell. 339 7888988

L’alimentazione giusta per star bene al mondo e un laboratorio per entrare nelle dimore dei cinque sensi al sesto appuntamento di UniJunior 2016

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife

Alimentazione e sensorialità al centro del sesto appuntamento di Unijunior 2016, il ciclo di lezioni universitarie per giovani dagli 8 ai 14 anni, organizzato dall’Ufficio Comunicazione ed eventi dell’Università di Ferrara, in collaborazione con l’associazione culturale FunScience.
Ecco le lezioni di domani sabato 2 aprile, in programma al Polo Chimico Bio Medico (via L. Borsari, 46).
Dalle ore 15 alle ore 16 (10-14 anni) e dalle 16.30 alle 17.30 (8-11 anni), Francesco Conconi e alcuni componenti del team “Cammina con noi” parleranno di cibo, salute, sport con la lezione “Cosa facciamo da mangiare? L’alimentazione giusta per tutti e per star bene al mondo”, per scoprire regole e segreti di una sana alimentazione.
Sempre dalle ore 15 alle ore 16 (8-11 anni) e dalle ore 16.30 alle ore 17.30 (10-14 anni), Michalis Traitsis e Daniele Seragnoli condurranno un laboratorio teatrale sulla sensorialità intitolato “ Vedo il mondo ad occhi chiusi.. I grandi possono solo ricordare un gioco che per i ragazzi non tramonta mai, stringere forte gli occhi fino a veder comparire un mappamondo di stelle variopinte. E’ il segnale per bussare ed entrare nelle dimore dei 5 sensi, attraverso il gioco e le storie”.
E sabato 9 aprile alle ore 15.30, sempre al Mammuth, grande festa finale, con spettacolo scientifico e consegna degli attestati di partecipazione.

Per iscriversi: info@unijunior.it; tel. 051/6850005.

Sabato 2 aprile presentazione del corso “I principi di Psicologia d’Emergenza”

da: Gruppo Alpini Ferrara

Si Comunica che in data Sabato 2 Aprile 2016 con inizio alle ore 10,00, presso la Sede del Gruppo Alpini Ferrara sita in Corso Giovecca 165 c/o Casa della Patria a Ferrara si terrà la Conferenza Stampa riguardante il Corso “I Principi della PSICOLOGIA DELL’EMMERGENZA”, rivolto ai Volontari dell’Unità Protezione Civile Sezione Bolognese-Romagnola Onlus, nella quale si racchiudono i territori di competenza delle provincie di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini.
Tale corso BASE, vuole essere un corso pilota sulla PSICOLOGIA DELL’EMMERGENZA, strumento importante e necessario per rapportarsi con la popolazione, i media ecc., durante le fasi di intervento di emergenza.
Questo bisogno ci scaturisce dall’esperienza maturata in questi anni di attività come Volontari Di Protezione Civile svolta all’interno della nostra Associazione, avendo potuto toccare con mano la mancanza di strumenti e conoscenze dei volontari in materia durante gli interventi che negli anni ci hanno visto protagonisti dal Cossovo, terremoto a l’Aquila, terremoto Emilia sino all’alluvione in Liguria, Parma

Il Corso si svolgerà Sabato 9 Aprile, la Sala Civica “Falcone-Borsellino” sita in loc. Migliarino, Fiscaglia (FE) con inizio alle ore 9,00 e termine alle 12,30.
Tale iniziativa sarà realizzata grazie al patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Fiscaglia, Gruppo Alpini Ferrara in collaborazione attiva con l’Associazione Territoriale per l’Integrazione IL VOLO, con sede a Massa Fiscaglia (FE) di cui è Portavoce Comitato Scientifico la Sig.ra Simona Punginelli, Ass. PSICOLOGI PER I POPOLI, AUXILIA, Ass. “IL CERCHIO”, AGIRE SOCIALE, AUSER e A.V.I.S. loc. Massa Fiscaglia e BIPER Banca.

L’attività di formazione e sarà rivolta ai Volontari e Coordinatori di Protezione Civile A.N.A. Sez.Bolognese-Romagnola grazie alla collaborazione dei Docenti:

-Dott. Nico Dal Passo
Laureato in Psicologia Sociale del Lavoro e della Comunicazione, formato in Comunicazione
Analista F.A.C.S e B.C.S.

-Dott.ssa Alessandra Ruffoni
Psicologa, Comitato Scientifico Associazione Territoriale per l’integrazione “Il Volo” Onlus.

La Segreteria Organizzativa sarà tenuta dal Gruppo Alpini Ferrara per conto dell’Unità di Protezione Civile Associazione Nazionale Alpini Sez. Bolognese-Romagnola Onlus; il materiale formativo sarà posto a disposizione dei volontari tramite supporto informatico (cel. 3397780906).

Mancanza di rispetto e professionalità di Amsef s.r.l. ed Amsefc s.p.a.

da: Federica Guio

Amsef s.r.l. ed Amsefc s.p.a. totale mancanza di rispetto, serietà e professionalità, dopo aver chiesto e firmato per non divulgare informazioni sulla persona deceduta e relativi servizi concordati, nessuno ha informato noi familiari che sarebbero comunque state pubblicate sul sito internet dell’azienda alcune di queste informazioni, oltre all’amarezza di veder divulgate informazioni private che si è chiesto chiaramente di mantenere tali è sgradevole ricevere telefonate da chi non si voleva informare o comunque non in quel modo dell’accaduto. A completare queste pesanti ed imperdonabili mancanze uno dei dipendenti dell’azienda ha raccontato a persone assolutamente estranee alla famiglia tutti, e sottolineo tutti, i dettagli compreso l’importo della fattura, rispetto ed educazione evidentemente non sono di casa e trovo increscioso e di pessimo gusto aggiungere tormento al dolore.

LA SEGNALAZIONE
A Ferrara Off impronte corporee per lasciare traccia delle metamorfosi della vita

Si può fermare la trasformazione, la metamorfosi della vita? Si può fissare in modo artificiale uno stadio o uno stato dell’esistenza, un pensiero, un ricordo? Se sì, quale sceglieremmo e quale significato avrebbe quella traccia?
“Le età della vita. Tracce di metamorfosi” è il progetto di ricerca creativa che Stefano Babboni intraprende per questo aprile 2016 durante la propria residenza artistica nello spazio bianco dell’Associazione Ferrara Off. Un progetto e una ricerca ai quali tutti coloro che lo desiderano sono invitati a partecipare e a dare il proprio contributo, attraverso i laboratori (divisi in fasce d’età) e gli incontri che per un mese circa trasformeranno lo spazio bianco inaugurato a fine 2015 in vero e proprio atelier aperto al pubblico.

moto continuo
moto continuo. 250×220 impronta corporea e fusaggine su cotone anno 2007

Cresciuto “nella patria degli anarchici, ereditandola tutta”, mi dice al telefono sorridendo, dalla sua Carrara si è poi trasferito in Emilia Romagna e vive e lavora tra Bologna e Ferrara. Stefano è un danzatore classico e contemporaneo e un tanguero, un educatore e un artista visivo: tutti tasselli che si riflettono e si compenetrano l’un l’altro andando a formare il suo processo creativo. Dal 2005 ha iniziato a realizzare quelle che lui definisce “azioni corporee su tele”: un tentativo di ri-appropriarsi di presenze, di fissare la “permanenza”. Stefano stende sulle tele trattate con fondi bianchi smaltati una sostanza chiamata fusaggine, cioè legno di salice carbonizzato. Il corpo poi si adagia a terra lasciando la sua impronta in negativo e successivamente, mediante un procedimento in togliere, vengono asportate alcune tracce o ritoccati alcuni particolari, per creare maggiori contrasti tra zone bianche e zone scure. Terminato questo processo in levare, vengono applicati fissativi.
Il suo lavoro che si muove su diverse soglie, tra tangibile e intangibile, visibile e invisibile, pensiero e materia: è “un lavoro di passaggio tra la vita e la morte, rendere esistenziale la morte come passaggio vitale e non concepirla come una fine, una finitezza, ma anzi come un inizio, come l’infinito della vita. La vita non è fatta di sola materia e io cerco di rendere visibile questo: il passaggio vitale della morte”.
L’ho intervistato alla vigilia dell’inizio di questa nuova avventura a Ferrara Off.

Stefano tu sei artista visivo e danzatore: come si compenetrano i due mondi, i due linguaggi artistici? Cosa c’è della danza nelle tue opere corporee e cosa c’è delle tue opere corporee nella tua danza?
La pittura è quello stadio di conoscenza della fantasia e dell’intelletto, dell’intangibilità da rendere tangibile attraverso l’opera d’arte che rimane nel tempo; invece la danza è l’arte che si compie concretamente attraverso il corpo, la persona e la sua esistenza, per vedere la danza bisogna vedere la persona, l’artista. Nella pittura si vede concretizzato il pensiero dell’artista, non l’artista stesso; nella danza è il contrario: c’è il movimento intangibile che non può essere fermato, che non si fermerà mai, che esiste solamente nel momento in cui il danzatore, corpo reale ed esistente lo crea, poi non esiste più.
Nel mio lavoro cerco di accostare queste due realtà: far vivere insieme il pensiero e il corpo, creando come opera d’arte il corpo stesso attraverso una matrice, non una sua riproduzione attraverso la pittura, e nel momento in cui si compie questa azione corporea diventa danza.

Come sei arrivato a questa tecnica pittorica?
È una tecnica allo stesso tempo antichissima e contemporanea. L’uso della cenere e della povere di legno carbonizzato risale penso ai graffiti rupestri, quando già c’era la necessità di lasciare un segno della propria esistenza. L’altra componente, quella contemporanea, sono le antropometrie di Yves Klein, nelle quali l’artista dipingeva il corpo delle modelle e le adagiava su fogli di carta lunghissimi. Il contributo fondamentale però è stato quello di Giovanni Manfredini, che lavora in togliere: lui annerisce con nerofumo da lampade a petrolio tavole preparate con la perlite e poi crea l’impronta del suo corpo. Io faccio più o meno la stessa cosa, ma lavoro con tele nude e stendo fusaggine, cioè legno arso, realizzando delle sindoni. L’effetto è diverso perché la mia matrice materica è molto più terrosa.

Parliamo di “Le età della vita. Tracce di metamorfosi”, allo stesso tempo una residenza artistica e un progetto partecipato di creazione…
Oltre che artista, faccio anche l’educatore, quindi per me è importantissimo pormi in relazione con gli altri e mettere la mia opera al servizio degli altri. Ho lavorato con bambini di tutte le età, con i ragazzi delle superiori insegnando danza, con gli adulti ai quali insegno tango. Con questo progetto ho deciso di metterli insieme tutti per poter ognuno raccontare la propria metamorfosi, il proprio stadio di esistenza, e per poterli mettere a confronto fra loro e con il pensiero di ognuno.

I laboratori sono strutturati per età (6/11, 12/20, 21/64, over 65) e ciascuno prevede tre incontri, ci spieghi quale sarà il tuo approccio?
In questi tre giorni proveremo a riconoscere e superare l’illusione, l’illusione che può dare la materia nella sua finitezza, comprendere il fatto che la nostra naturale deformazione è costruire contenitori finiti, quando si parla della società, della materia, ma anche di pensieri e ricordi. Tenteremo di andare oltre l’invenzione.
Il primo giorno gli argomenti di indagine saranno la memoria e la vista, i mezzi saranno il corpo e la scrittura: vedere lo spazio in cui siamo, dare un nome a quello che vediamo e provare attraverso quel nome a richiamare accadimenti fisici o meno nella memoria. Quindi fare una specie di ricostruzione della memoria attraverso la vista e al tempo stesso crearne una, iniziare a immaginare di vivere le stesse azioni che la persona ricorda in quello spazio. I partecipanti possono dire o non dire qual è l’accadimento, ma sono indotti a riprodurlo fisicamente con il corpo e con la scrittura, scrivendo parole per loro significative di quel ricordo, che poi verranno assemblate a creare frasi. Avremo, infatti, due quaderni a disposizione: il primo sarà la tela, impareremo a fare un’imprimitura di una tela, il secondo sarà di carta per fissare pensieri, nomi di ciò che faremo, direzioni di movimento. Ciò che mi preme passi è che anche il pensiero è una cosa concreta.
Il secondo giorno parleremo di possibile e impossibile: andremo a fondo sulla memoria che è diventata un’immagine e proveremo a trasformarla. Nel primo giorno ne avremo vissuto le conseguenze emotive, nel secondo incontro proveremo a risolverla in senso positivo per la persona: cercheremo una strategia di trasformazione emotiva delle parole e dei gesti.
Terzo incontro: nel corpo e nel pensiero il gesto visibile e in permanente. In altre parole l’impronta corporea, che le persone arriveranno a produrre dopo tutto il processo degli incontri precedenti. Avranno la consapevolezza che la traccia che lasciano di sé in realtà non è altro che un’impronta sulla polvere non permanente: noi decidiamo chimicamente di renderla permanente attraverso lacche fissative. Questo sarà un gesto di responsabilità, la persona fisserà permanentemente qualcosa che non si può fissare: la nostra vita. Esiste il gesto corporeo, esiste l’immagine che noi vediamo riflessa nella tela, ma potremmo passarci sopra distruggendola, sarebbe comunque esistita e continuerebbe a esistere nella memoria, ma la necessità di concretizzarla e renderla visibile per più tempo e per gli altri ci porta a doverla fissare con un agente chimico, con un gesto del quale ci si prende la responsabilità. Anche per questo non tutte le immagini verranno fissate, alcune verranno distrutte.
Ti posso anticipare che con i bambini l’esperienza esistenziale sarà ludica, passerà attraverso il gioco, l’invenzione di storie e la scrittura di canzoni, senza contare quanto per loro sia divertente l’imbrattarsi con una tela.

Per finire la domanda forse più difficile o forse la più semplice: cosa cerchi e cosa ti aspetti da questa esperienza?
Cerco conoscenza, il senso del conoscere più che il senso del sapere e, più che aspettarmi qualcosa, spero che lasci alle persone che faranno questa esperienza una possibilità in più di salvarsi, che faccia loro intravedere la possibilità di salvarsi.

A Ferrara Off aprile sarà un mese “In itinere”, nel quale l’associazione aprirà le porte al pubblico e gli offrirà l’occasione di sbirciare dietro le quinte del processo di creazione artistica: non solo con la residenza artistica e i laboratori di Stefano, ma anche con le prove aperte dei lavori di fine stagione degli allievi di Roberta Pazzi e Caterina Tavolini

Info su “Le età della vita. Tracce di metamorfosi”
Info su “In itinere”

La SEGNALAZIONE
Parma nel Cinquecento: la scuola di Correggio e Parmigianino

di Maria Paola Forlani

Fino al 26 giugno rimarrà aperta a Roma alle Scuderie del Quirinale la mostra “Correggio e Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento”, a cura di David Ekserdjian (catalogo SilvanaEditoriale): attraverso più di cento capolavori per la prima volta vengono messi a confronto i due grandi artisti emiliani, uno il pittore degli affetti, l’altro sofisticato intellettuale.

Correggio, cittadina della Pianura Padana, è stata per lunghi secoli, dal XII al XVII, feudo della nobile famiglia che da essa trae il nome. Seppur non paragonabile certo ad altri grandi centri italiani (da Milano a Venezia, da Mantova a Ferrara, da Firenze a Roma), era capitale di uno Stato e sede di una piccola corte che, fra Quattrocento e Cinquecento, ha assunto una propria importanza culturale, sotto la guida del conte Gilberto e soprattutto per la presenza della moglie, la nobile poetessa Veronica Gàmbara (1485 – 1550): colta, intelligente, seguace del petrarchismo di Bembo, ammirata da letterati illustri contemporanei, quali Ariosto, Bernardo Tasso o Pietro Aretino, abile reggitrice dello stato dopo la morte del marito.
Qui, sul finire del Quattrocento, è nato il più importante pittore emiliano del medio Rinascimento, Antonio Allegri (Correggio, Reggio Emilia, 1489 c.-1534), noto come il Correggio, piuttosto che con il nome vero o con quello di Antonio Laetus, che ne è la traduzione latina secondo l’uso umanistico. Dopo i primi rudimenti appresi da mediocri maestri locali, Correggio si reca a Mantova, dove si suppone che possa essere stato giovanissimo allievo di Mantegna: nel 1506 morto il grande pittore si trova a lavorare, appena diciasettenne, nella decorazione della cappella funebre del maestro.
Dalla scuola di Mantegna Correggio apprende l’amore per l’antichità classica e per il mito, che interpreterà però in maniera del tutto diversa. Tempera la solennità del maestro con la dolcezza emiliana che gli deriva da Francia e da Costa ed estende le sue conoscenze alle opere di Leonardo e di Giorgione, delle quali comprende non soltanto il significato atmosferico, ma anche, e soprattutto, la concezione moderna del rapporto fra uomo e natura.
Anche se mancano prove documentarie, oggi la critica è concorde nel ritenere che nel 1518 si sia recato a Roma: senza la visione diretta della volta della Cappella Sistina e delle Stanze Vaticane non si spiegherebbero, né concettualmente né formalmente, le maggiori creazioni correggesche posteriori a questa data.
La delicatezza della gamma cromatica e la fresca naturalezza del comporre, sempre variata, si evincono fin dalla sua prima produzione nella quale si dedica a temi religiosi: splendida la “Madonna Barrymore” e il “Noli me tangere” con un magnifico paesaggio agreste sul fondo. Il “Martirio dei quattro santi” è di una drammaticità icastica; affronta temi mitologici e presto s’impone con ritratti mondani. Seguono le grandi imprese pittoriche, come la decorazione della Camera della Badessa nel Convento di san Paolo. Nel verde della cupola si aprono occhi ovali, al di là dei quali, contro l’azzurro del cielo, alcuni putti giocano con elementi venatori.
La piccola Camera della Badessa, pur partendo da uno spunto religioso, è un ambiente eminentemente profano, adatto all’intellettualismo correggesco, comprensibile a pochi eletti. Tuttavia anche quando, nelle cupole di San Giovanni Evangelista e del Duomo di Parma, il Correggio affronta temi sacri in spazi vasti, persegue ugualmente nella mutata la scala proporzionale il proprio ideale di bellezza.

La mostra si apre con le monumentali ante d’organo di Santa Maria della Steccata di Parmigianino, a cui seguono due sale dedicate agli esordi giovanili dei due pittori.
Francesco Mazzola, detto il Parmigianino (Parma, 1503 – Castelmaggiore, Cremona, 1540), spirito inquieto come altri artisti del suo tempo, si forma nella città natale sulla grande arte del Correggio, più che su quella modesta dei suoi primi educatori, gli zii Michele e Pier Ilario. All’ariosa, luminosa, esuberante pittura del maestro, il giovane Parmigianino sostituisce però una ricerca di stilizzazione, che condurrà sempre avanti fino alle ultime creazioni. Indicativo è l’“Autoritratto allo specchio”. La scelta dello specchio circolare convesso, deformante, è un mezzo per togliere alla propria immagine la luce proveniente dalla finestra che si intravede in alto a sinistra. Forse ha ragione il Vasari quando dice che lo fece “per investigare le sottigliezze dell’arte”, tenendo però presente che non si tratta di una semplice esercitazione accademica, di un pezzo di bravura, ma del tentativo di trovare una strada che conduca fuori dalle “secche” del classicismo.

Nel percorso della mostra, in un continuo confronto dei due artisti, ecco la bellissima “Fuga in Egitto con San Francesco” di Correggio: sorprende lo straordinario gioco di luci che piovono su Giuseppe, il bambino e Maria, mentre Francesco inginocchiato appena emerge dal buio con la testa e le mani. Si riverbera la luce, in altra chiave, nella “Madonna di San Zaccaria” di Parmigianino. Entrambe le composizioni sono di una superba maestria, ma quest’ultimo quasi sembra sfondare la tela con la grande figura di vecchio in primo piano di forza michelangiolesca.
“Antea” è uno dei più superbi ritratti del Rinascimento per la compostezza del volto e la sontuosità dell’abito, mentre l’enigmatica bellezza della “Schiava Turca”, dal sorriso malizioso e ironico – immagine icona della mostra – il cui sguardo tranquillo incontra quello dell’osservatore. Entrambi sono due straordinari capolavori di Parmigianino.
Seducente per l’esibita sensualità, è la “Danae” del Correggio, parte dell’ultimo ciclo dedicato agli “Amori di Giove”. Viene spontaneo il paragone con quella più tarda di Tiziano che deriva da questa. I due autori compongono il quadro in maniera simile, eppure giungono a conclusioni del tutto diverse. Mentre in Tiziano la bella donna nuda giace distesa sul letto, attendendo con calma l’unione col dio, qui la giovane, appoggiata ai cuscini, si solleva, seguendo con gli occhi lo svolgersi dell’evento straordinario, il sorriso sulle labbra, le membra mosse, quasi nervosamente vigili, mentre si accinge a ricevere la pioggia d’oro.

Un’ampia selezione di opere su carta mette in evidenza la profonda diversità dell’approccio alla pratica del disegno da parte dei due artisti: quello sostanzialmente funzionale di Correggio è accostato alla produzione più ricca e varia di Parmigianino, artista mosso da un bisogno ossessivo di disegnare.
Bellissimo il dialogo silenzioso tra due piccoli dipinti, il primo un olio su tavola “Matrimonio mistico di Santa Caterina con San Giacomo Minore”, opera del Parmigianino che arriva dal Louvre di Parigi, posto accanto all’olio su tavola del Correggio “Matrimonio mistico di santa Caterina”, arrivata dal Museo di Capodimonte di Napoli,.
Imponente il monumentale olio su tela (3x2m), “San Rocco con il donatore Baldassarre della Torre da Milano”, dipinto dal Parmigianino per la Basilica di San Petronio a Bologna nel 1527. Nella biografia di Parmigianino, Giorgio Vasari afferma che questa pala d’altare fu la prima opera intrapresa dall’artista a Bologna.
La “Conversione di Saulo” databile al 1527, proviene dal Kunsthistoriches Museum di Vienna. L’esattore romano Saulo è appena caduto da cavallo quando uno squarcio luminoso nel cielo segna la sua illuminazione divina e conversione al cristianesimo. Il protagonista, sguardo estatico, è semisdraiato con le braccia spalancate, di cui una appoggiata al suolo, le gambe divaricate con il cavallo bianco che lo sovrasta. Un cavallo che sembra un’apparizione fantastica, del tutto irreale, nella raffinata stesura grigio-argentea con cui si offre alla luce, nella tensione della testa che si staglia sul grigio del cielo, imbrigliata dal prezioso nastro d’oro che cade serpeggiante lungo il collo.

L’erba del sottomura è sempre la più verde

Se una di queste sere non riuscite a dormire, vi consiglio vivamente di andare nel sottomura e mettervi a contare le pecore: una pecora, due pecore, tre pecore… prima o poi vi verrà sonno, ce ne sono ottocento!

Le signore pecore, di cui si è tanto parlato negli ultimi giorni, sono arrivate finalmente a Ferrara. Accompagnate da Messer il pastore e scortate da due cani reali, si sono subito date al pascolo nel sottomura di via Bacchelli, gustando l’erba lasciata crescere rigogliosa apposta per loro. Ne aspettavamo seicento, ma durante il lungo viaggio dalle montagne fino a qua sono nati diversi agnellini… per la gioia di grandi e piccini!

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LA SCHEDA (a cura dell’Ufficio Verde – Servizio Infrastrutture) – Dal 31 marzo il tratto di sottomura cittadino compreso tra via Bacchelli, via Gramicia e un tratto del Parco Urbano Bassani saranno interessati dal pascolo di circa 600 pecore. Il gregge proveniente dall’argine del Po si trova, in questo momento, nell’area verde comunale di via Canapa. Il percorso che l’Amministrazione Comunale ha intrapreso per accogliere positivamente la richiesta del pastore Massimo Freddi di Brescia è iniziato a novembre 2015. E’ stato infatti necessario ottenere il nulla osta dell’Unità Operativa Attività Veterinarie dell’USL di Ferrara – finalizzato alla verifica dello stato fitosanitario – requisito richiesto per il pascolo vagante. In seguito è stata rilasciata la necessaria autorizzazione sanitaria da parte del Sindaco, così come prevede la normativa vigente. La transumanza del gregge è iniziata nel mese di settembre 2015 partendo dalle montagne della Val Trompia per proseguire verso il lago di Garda, fiume Mincio, sponda veneta del Po, per poi attraversare il ponte tra Ficarolo e Stellata. Il gregge si fermerà nelle aree verdi del sottomura e Parco Urbano fino alla fine del mese di maggio per poi ritornare agli alpeggi estivi. Durante la permanenza a Ferrara saranno organizzati alcune iniziative rivolte alle scuole e alla cittadinanza in accordo con l’Associazione Fattorie Didattiche, come per esempio la tosatura di alcuni capi.

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Immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

Pesci d’Aprile

1 aprile: Pesce d’Aprile. Rimaniamo in tema di scherzi, di comicità e di pesci con Woody Allen che parla di tonni.

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Woody Allen

Ci divertimmo moltissimo in Spagna quell’anno, viaggiando e scrivendo. Hemingway mi portò a pescare i tonni e io ne presi quattro scatolette. (Woody Allen)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Quel maiale dell’ospite è come il pesce

Oggi è il 1° aprile e come dice il proverbio fra tre giorni ci sarà puzza.
Anche se per oggi l’aria sembra buona.
Non sento profumo di ospite, figuriamoci la puzza di pesce
Ancora peggio per quanto riguarda il dolce dormire.
E nessuno ha ancora lanciato i soliti pesci d’aprile 2.0 di internet, per fortuna.
Le ipotesi per quest’anno erano:
1) si riformano i Led Zeppelin
2) si riformano i R.E.M.
3) si riformano gli Husker Du
Insomma, il solito.

Brano: “I Saw The Lighted” di Todd Rundgren
Brano: “I Saw The Lighted” di Todd Rundgren

Calma piatta, come sempre.
Ho anche pensato di movimentare io stesso la cosa.
Ma, prosciugato dalla mia doglianza (cit.), la cosa migliore che sono riuscito a tirar fuori è stata: si riuniscono i Beatles in forma di Beatles 2.0 coi figli al posto dei padri.
Poteva funzionare perchè era già uscita nel 2012.
E io conosco bene i meccanismi che regolano il dimenticatoio di internet.
Però non me la sono sentita di usare ‘sta cosa.
A un certo punto ho pensato che potesse essere scoretta.
E lì ho visto la luce: ma chi se ne frega del 1° aprile e tantomeno del pesce.
Non esiste una forma di vita più lontana da me che non neanche so nuotare.
E quindi a questo punto chi se ne frega, via con un pezzo leader nel campo dell’illuminotecnica.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

 

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano