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Mese: Dicembre 2015

Decreto “salvabanche”: risparmiatori beffati due volte tra informazioni errate e criteri di accesso al fondo di solidarietà

da: ufficio stampa Assobond

Il Centro Studi di Assobond, l’associazione di consumatori specializzata nel tutelare da oltre 15 anni gli investimenti dei risparmiatori italiani sul mercato finanziario, sta analizzando i criteri proposti negli ultimi giorni dal governo per poter accedere al Fondo di solidarietà che dovrebbe, in teoria, risarcire una minima parte dei numerosi obbligazionisti ed azionisti coinvolti nel crack di Banca Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti.
Le proposte appaionobasate su criteri rigidissimi che si preannunciano illegittimi poiché in contrasto sia con la normativa posta dal Testo Unico della Finanza e dal Regolamento Intermediari vigente, sia con la giurisprudenza di merito e di legittimità.
Il MEF, che dovrebbe a breve emanare un decreto con i criteri di accesso al fondo, si sta orientando a consentire un rimborso parziale solamente ai risparmiatori che avevano nel proprio portafogli una percentuale di obbligazioni o di azioni pari o superiore al 50% del totale dei propri investimenti.
Tale criterio è ingiustamente severo per i risparmiatori e, per altro verso, molto comodo per gli organi che dovrebbero sovrintendere la composizione della crisi, i quali, tagliando la testa al toro, limiteranno il problema dei fondi insufficienti forniti dal governo e dal sistema bancario, escludendo dalle procedure un numero di risparmiatori stimabile intorno all’80% del totale.
La giurisprudenza stessa ha da sempre adottato criteri più benevoli, considerando “inadeguati” gli investimenti in strumenti rischiosi, quali le obbligazioni subordinate, superiori al 20% del totale degli investimenti posti in essere dal risparmiatore “cliente al dettaglio”.
Tale differenza fra il criterio di accesso che sarà applicato al fondo di solidarietà ed il criterio applicato nelle aule dei tribunali evidenzia l’ulteriore beffa a danno dei risparmiatori, i quali pensano di avere in mano una possibilità in più che, in realtà, è ben peggiore del ricorso agli ordinari strumenti di tutela giudiziale.
Proprio questo aspetto evidenzia l’altra nota dolente: i risparmiatori coinvolti nel crack del decreto salvabanche non sono stati informati della concreta possibilità, per molti di loro, di potersi rivalere contro le banche ben oltre la rigida quota di accesso al fondo ipotizzata dal MEF.
Al contrario, essi sono indirizzati verso azioni giudiziarie orientate a colpire gli amministratori coinvolti o gli organi di vigilanza: tuttavia tali soluzioni, se pure hanno il sapore della giusta vendetta, tuttavia non porteranno il risultato sperato. E’, difatti, molto difficile che oltre 130.000 creditori possano rifarsi di quanto perduto con tali strumenti giuridici, complice l’incapienza patrimoniale degli amministratori e delle bad bank dinanzi alla massa delle richieste.
Tuttavia è possibile, per moltissimi risparmiatori coinvolti, una soluzione più efficace: rivolgersi contro l’intermediario che ha venduto il titolo. In tal modo si evita di incappare nell’assenza di patrimonio della bad bank o dell’amministratore, che non avrà mai la possibilità di risarcire. Ma non solo: è proprio l’intermediario bancario che ha venduto il titolo, l’unico ad esser direttamente responsabile di quanto non sarebbe mai dovuto accadere, e cioè che titoli rischiosi emessi da istituti di credito in difficoltà finissero nei portafogli dei propri clienti.
Pertanto, chiha acquistato i titoli tramite un diverso intermediario (non, quindi, attraverso le stesse banche “salvate”, bensì attraverso una diversa banca della quale sono clienti) può agire per recuperare l’investimento opponendo alla banca intermediaria l’omissione degli obblighi informativi e di trasparenzaex art. 21 del T.U.F., nonché facendo leva sull’adeguatezza/appropriatezza dell’acquisto e sull’illiquiditàdello stesso in relazione al profilo finanziario stilato in ossequio alla normativa MiFid, oltre a poter eccepire eventuali profili di carenza di forma ad substantiam eventualmente presenti nel quadro contrattuale.
Ad oggi, circa 250 cittadini coinvolti nel crack del decreto salvabanche, si sono già rivolti ad Assobond, la qualeè a disposizione dei risparmiatori per aiutare concretamente gli stessi ad ottenere il rimborso dell’investimento perduto, senza spendere tempo inutile in azioni infruttuose, ma rivolgendosi contro i reali soggetti che hanno beneficiato del crack.
Per tale ragione Assobond fornirà assistenza gratuita a tutti coloro i quali chiederanno il suo aiuto, analizzando gratuitamente la posizione individuale ed assistendo gratuitamente ciascun risparmiatore nelle iniziative più opportune.
ASSOBOND è un’associazione di consumatori specializzata nel tutelare, da oltre 15 anni, gli investimenti dei risparmiatori italiani sul mercato finanziario, difendendo i diritti di centinaia di investitori coinvolti nei più importanti default (Cirio, Giacomelli, Parmalat, Argentina, Grecia, Islanda, Lehman Brothers, Bank Of Ireland, SNS REEAL). Per maggiori informazioni: info@assobond.ited ufficio.stampa@assobond.it – sito: www.assobond.eu – Linea diretta Assobond: 393-8011594

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IL COMUNICATO
Dario Disegni è presidente: Franceschini rinnova il CdA del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah

da: ufficio stampa MEIS

Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini ha rinnovato il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara (MEIS), confermando Carla di Francesco (nominata dal Mibact), Renzo Gattegna (dalla Comunità ebraica), Massimo Maisto (dal Comune di Ferrara) e Massimo Mezzetti (dalla Regione Emilia Romagna) e nominando alla Presidenza Dario Disegni che succede a Riccardo Calimani, alla guida della istituzione sin dagli esordi nel 2008.
“La nomina del Presidente e la conferma del Consiglio di Amministrazione – dichiara il Ministro Franceschini – è un altro importante passo in avanti verso la concreta realizzazione del MEIS di Ferrara che si aggiunge alle significative risorse, 7 milioni di euro per i prossimi due anni, stanziate con il Piano Strategico Grandi Progetti Culturali. Nel ringraziare Riccardo Calimani per la preziosa opera svolta alla guida del Meis dal 2008 a oggi, esprimo al Presidente Disegni e a tutto il Cda i miei migliori auguri di buon lavoro nel completamento di questa importante realtà culturale”.
Dario Disegni, attivo da oltre vent’anni in posizioni di responsabilità nel mondo delle fondazioni e delle istituzioni culturali e museali, è Presidente della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia e della Comunità ebraica di Torino. È inoltre membro degli organi direttivi di varie istituzioni culturali e museali, tra le quali la Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino e il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.

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Riordino istituzionale, dal 1° gennaio trasferiti nella pianta organica regionale 1211 lavoratori dalle Province

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Approvata dalla Giunta la delibera che disciplina anche i procedimenti amministrativi in corso e le risorse nella fase di transizione. Petitti: “Un altro passo decisivo reso possibile da un grande lavoro di squadra realizzato insieme alle Province”. Il dettaglio dei dipendenti per provenienza e destinazione

“Un altro passo decisivo nel percorso di attuazione della legge regionale di riordino istituzionale di riforma del sistema di governo regionale e locale”, così l’assessore regionale Emma Petitti, dopo l’approvazione oggi da parte della Giunta della delibera che “garantisce e presidia la fase di transizione dall’assetto precedente al nuovo, assicurando la continuità di esercizio delle funzioni trasferite dalle Province alla Regione”.
Per fare questo, dal prossimo 1° gennaio l’atto di Giunta trasferisce nella pianta organica regionale il personale provinciale (1211 lavoratori) necessario allo svolgimento delle funzioni che passano nella titolarità della Regione.
Inoltre, in merito alla gestione delle attività ancora in corso, si è deciso che i procedimenti amministrativi già avviati saranno conclusi dalla Regione e dalle sue agenzie, mentre sempre la Regione (previo accordo con i singoli Enti) garantirà le risorse necessarie alle Province per concludere quei procedimenti in stato più avanzato (in particolare, per quei procedimenti di erogazione di contributi per i quali al 31 dicembre prossimo risultino già assegnate alle province i relativi fondi). In sostanza, saranno mantenuti attivi, e coperti con risorse regionali, i rapporti contrattuali (locazione di sedi, utenze, polizze assicurative ecc…) necessari nel periodo di transizione allo svolgimento delle attività che saranno poi trasferite definitivamente.
“Questo impegno è reso possibile da un grande lavoro di squadra realizzato insieme alle Province – sottolinea Petitti – che consente di gestire la fase di transizione e di avviare la sfida della riforma complessiva del Governo territoriale. Questi snodi sono, infatti, strettamente connessi all’attività delle Unità tecniche di missione”, ossia degli organismi appositamente costituiti dalla Giunta e che riuniscono rappresentanti sia regionali che rappresentanti di tutte le province e della città metropolitana per i vari settori interessati dal riordino. Le Unità tecniche di missione costituite stanno lavorando su temi strategici che riguardano le Attività trasversali (affari istituzionali, finanza e organizzazione), l’Agricoltura, l’Ambiente e le Attività produttive.

In Emilia-Romagna 700 posti per nuovi ricercatori

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

È uno dei primi risultati delle scelte strategiche della Regione. A sostegno della ripresa economica,165 milioni per attivare investimenti e generare nuovi posti di lavoro. A beneficiarne anche le piccole imprese.

Si chiude l’anno con la certezza di poter sostenere più di 700 posti di lavoro per nuovi ricercatori. Sono questi i risultati dei primi due bandi del Programma operativo del Fondo di sviluppo regionale (Por Fesr 2014-2020) già conclusi, le cui graduatorie usciranno tra gennaio (laboratori) e febbraio (imprese).
Complessivamente la Regione Emilia-Romagna stanzia 107 milioni per ricerca industriale e sviluppo, internazionalizzazione, start up e attrattività di imprese. A questo ‘pacchetto’ di investimenti si aggiungono i 58 milioni per il tecnopolo di Bologna a completamento della Rete Alta Tecnologia regionale. I risultati sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dall’assessore alle Attività produttive Palma Costi.
“Due bandi per la ricerca e l’innovazione a distanza di pochi mesi dal via libera di Bruxelles alla programmazione dei fondi europei fino al 2020 è uno straordinario risultato – ha detto il presidente Bonaccini – Andare in velocità significa mettere a disposizione da subito decine di milioni di euro per le imprese, le università e i centri di ricerca e garantire la creazione di centinaia di posti di lavoro per i ricercatori e le ricercatrici. Nel corso del 2016 ci saranno inoltre importantissimi investimenti per sostenere l’internazionalizzazione delle nostre imprese e per attrarne di nuove che vogliano venire ad investire in Emilia-Romagna. I dati sulla disoccupazione scesi dopo tanto tempo sotto l’8 per cento, ci dimostrano che stiamo andando nella direzione giusta”.
“Con questi due primi bandi vogliamo essere protagonisti del cambiamento – ha detto l’assessore Costi – Crediamo sia importante dare risposte in velocità, per dare un segnale al territorio e per supportare la ripresa dall’economia regionale legata all’incremento occupazionale.
Bandi ricerca industriale:
Si sono chiusi negli ultimi mesi dell’anno i primi bandi del nuovo Programma operativo che, in linea con le priorità della strategia regionale dei prossimi sette anni, hanno riguardato la ricerca: uno era rivolto al sostegno di progetti di R&S realizzati dalle imprese e l’altro ha riguardato progetti di ricerca industriale strategica realizzati dai laboratori della Rete regionale alta tecnologia con il coinvolgimento delle imprese.
Il bando Progetti di ricerca e sviluppo delle imprese è finalizzato a rafforzare le strutture di ricerca e sviluppo interne e la competitività, attraverso nuovi prodotti, servizi e sistemi di produzione a elevato contenuto tecnologico. Su un totale di 316 progetti presentati, significativa la partecipazione delle piccole imprese (108 contro 110 grandi e 98 di medie dimensioni). La maggior parte delle domande sono pervenute dal settore della meccatronica e motoristica (163), seguito da agroalimentare (49), salute e benessere (38), edilizia e costruzioni (33), industrie culturali e creative (33). Si stima che la realizzazione dei progetti coinvolgerà 300 ricercatori, darà luogo a 384 contratti con laboratori della Rete regionale per un valore di 24,9 milioni di euro e 177 contratti con altri laboratori per 8,3 milioni di euro (graduatorie a fine febbraio).
Per quanto riguarda il bando Ricerca industriale strategica dei laboratori, sono 124 i progetti presentati di cui 114 ammessi alla valutazione che prevedono il coinvolgimento di 104 laboratori e centri di ricerca, 446 imprese e di 400 ricercatori. Anche in questo caso la maggior parte dei progetti riguardano il settore della meccatronica-motoristica (38), seguito da salute e benessere (27), agroalimentare (26), edilizia e costruzioni (20), industrie culturali e creative (13).
Tecnopoli:
Con il finanziamento di 58 milioni per il Polo ex-Manifattura Tabacchi di Bologna si completa la rete dei Tecnopoli regionali (uno per ogni città).
Bandi Internazionalizzazione:
Il bando sull’internazionalizzazione (10milioni di euro) è finalizzato a sostenere i processi di internazionalizzazione di piccole e medie imprese che non hanno mai affrontato, o solo saltuariamente, i mercati esteri.
Il Bando apre il 15 marzo 2016 e resterà aperto per tutto l’anno. Saranno sostenuti progetti dal valore minimo di 50 mila euro con un contributo pari al 50% del costo, fino a un massimo di 100 mila euro per le imprese singole e fino a 400 mila euro per le reti d’impresa. Sono ammesse a partecipare al bando le imprese con un milione di euro di fatturato. Il bando è comunicato e pubblicizzato tramite il sito web http://www.investinemiliaromagna.eu in italiano e inglese e con contenuti tradotti in 11 lingue.
Sono ancora aperti altri 3 bandi, sempre per l’Internazionalizzazione, per 8,3 milioni di euro.
Bando Start Up:
Alle start up innovative il Por Fesr destina in questo primo bando 6 milioni di euro sia per supportare la nascita di nuove imprese a elevato contenuto di conoscenza che per progetti di espansione di quelle già esistenti. Il bando aprirà il 1° marzo fino al 30 settembre. Potranno presentare domanda le start up tecnologiche per sviluppare i risultati di attività di ricerca, le start up digitali dell’industria creativa, del wellness e dell’innovazione sociale e dei servizi ad alta intensità di conoscenza. Si continuerà poi a investire su fablabs, incubatori e hubs a servizio della creazione di impresa, dell’innovazione e delle piccole imprese, con una dotazione nel Bilancio 2016 di 3,2milioni di euro.
Bando Legge Attrattività:
Le opportunità offerte dai bandi del Por si integrano con altre azioni e altri fondi tra cui il bando per la promozione degli investimenti (legge regionale 14/2014) che con una dotazione di 25 milioni di euro mira a sostenere progetti di ricerca e sviluppo che comportino un incremento dell’occupazione, così come le riconversioni e le ristrutturazioni industriali con una rilevanza energetico-ambientale, sempre accompagnata dall’aumento del livello occupazionale.

Un “Incendio del Castello” meno rumoroso

da: ufficio stampa Made Eventi

Un Incendio del Castello spettacolare come sempre ma poco rumoroso. Ecco le novità dello show che aprirà il 2016 ferrarese

Venti minuti di luce e musica, ma davvero poco rumore. Questa una delle novità dell’Incendio del Castello che aprirà il 2016, affidato alla Parente Fireworks per la regia di Giuliano Sardella, uno dei più grandi registi di spettacoli piroteatrali d’Europa. Sei brani di musica dalla lirica, alla classica, alla moderna, faranno da colonna sonora dello show.
Meno botti, con un occhio di riguardo all’impatto acustico e agli animali, spesso spaventati dalle esplosioni, ma più suggestioni. Uno spettacolo che partirà dalle torri del Castello, con cascate di fuoco dalle balconate, lingue infuocate che sorgeranno dell’acqua. Un gioco di colori che si armonizzano con l’architettura di uno dei Castelli più celebri d’Italia.
Per il pubblico saranno a disposizione anche tre maxi schermi che permetteranno di seguire l’evento in diretta, posizionati rispettivamente in piazza Savonarola, in piazza Castello e in largo Castello. Immancabile la diretta di Telestense.

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Politiche per la salute: esenzione ticket

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Prorogate al 31 dicembre 2016 le misure di sostegno ai lavoratori colpiti dalla crisi e alle famiglie in forte difficoltà

Sono state prorogate a tutto il 2016 le misure regionali di sostegno ai lavoratori colpiti dalla crisi economica e alle famiglie in forte difficoltà.
Il provvedimento, approvato oggi dalla Giunta regionale, riguarda i lavoratori che hanno perso l’occupazione, sono in cassa integrazione, in mobilità o con contratto di solidarietà e garantisce l’esenzione dal pagamento del ticket per visite ed esami specialistici. L’esenzione riguarda anche i famigliari a carico.
Il provvedimento garantisce inoltre l’assistenza farmaceutica alle famiglie emiliano-romagnole in situazioni di estremo disagio sociale, individuate o in carico ai Servizi sociali dei Comuni: viene assicurata la distribuzione gratuita dei farmaci di fascia C (a pagamento) dalle farmacie delle Aziende sanitarie.
Per esercitare il proprio diritto all’esenzione il lavoratore o la lavoratrice devono presentarsi agli sportelli dell’Azienda Usl di residenza e compilare un modulo di autocertificazione: tale diritto viene inserito nelle anagrafi sanitarie e quindi automaticamente nella prescrizione della visita o dell’esame da parte del medico.
L’esenzione è garantita fino a che non cambia la condizione lavorativa della persona. Qualora perdano il diritto all’esenzione, il lavoratore o la lavoratrice devono comunicarlo tempestivamente all’Azienda Usl.
Le misure anticrisi sono state avviate dalla Regione Emilia-Romagna nel 2009. L’impegno economico per il mancato introito del ticket è stato finora di 9,2 milioni di euro e per il 2016 si stima che si aggiungeranno altri 1,8 milioni.

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Ambiente: valori di Pm10 rientrati nei limiti

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Sabato e domenica in tutta la regione le polveri sottili sono scese sotto i limiti di legge. L’assessore Gazzolo: “Una buona notizia per tutte le città. Il 30 è stato convocato a Roma l’incontro che avevamo richiesto con il ministro Galletti e le altre regioni della Pianura padana. Necessari fondi nazionali per la mobilità sostenibile e azioni coordinate”

I valori delle polveri sottili sono scesi sotto i limiti di legge in tutta l’Emilia-Romagna nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 dicembre.
“Segno positivo – commenta l’assessore regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo – ma chiaramente non basta. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto un incontro con il ministro dell’Ambiente e con le altre Regioni della Pianura padana, che è già stato convocato e si svolgerà a Roma mercoledì 30. Serve un progetto di area vasta – aggiunge Gazzolo – con azioni coordinate e risorse nazionali per la mobilità sostenibile, perché è importante muoversi insieme con interventi programmati. C’è già un protocollo siglato fra Governo e Regioni del Bacino padano, a cui dar corso con investimenti nazionali dedicati”.
L’assessore sottolinea come l’Emilia-Romagna abbia adottato politiche strutturali per far fronte al problema dell’inquinamento atmosferico: “Da parte nostra, ci siamo assunti la responsabilità di azioni anche impopolari: abbiamo deciso di impedire la circolazione ai veicoli Diesel Euro3 e stabilito i blocchi ordinari per i mezzi più inquinanti dal lunedì al venerdì. Continueremo a dialogare con i Comuni e le categorie economiche e sociali per verificare la possibilità di inserire nel Piano aria misure ancora più incisive per aggredire i fattori maggiormente inquinanti, che vedono al primo posto i trasporti, poi il riscaldamento e infine il sistema produttivo”.

Poste Italiane: solo per il mese di gennaio 2016 le pensioni saranno pagate a partire dal giorno 4 del mese

da: ufficio stampa Poste Italiane Centro Nord (Emilia Romagna e Marche)

Poste Italiane comunica che solo per il mese di gennaio 2016 le pensioni saranno messe in pagamento a partire dal giorno 4, in conformità a quanto previsto dal decreto legge in materia di ammortizzatori sociali e di pensioni, dall’ art. 6, comma 1, D.L. 21 maggio 2015 n. 65, convertito dalla L. 17 luglio 2015, n. 109.
Per i titolari di conto corrente Bancoposta l’accredito sarà disponibile sin dal giorno 3 gennaio con valuta 4 gennaio 2016. Ai titolari di libretto/INPS card le pensioni saranno invece accreditate il 4 gennaio 2016 con pari data di valuta.
Detta modalità di pagamento sarà osservata esclusivamente per il mese di gennaio 2016. Per le altre mensilità il calendario non subirà variazioni e l’assegno pensionistico sarà pagato come di consueto il primo giorno lavorativo del mese.
Negli uffici postali la comunicazione rivolta ai pensionati è già visibile in ogni sportello e sul display di tutti gli Atm Postamat.

A Ferrarafiere, dopo il successo di Cristina D’Avena e Andrea Poltronieri, prosegue domani il programma di Winter Wonderland

da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

Dopo il ‘tutto esaurito’ per Cristina D’Avena e per il musicomico Andrea Poltronieri, che hanno calamitato alla Fiera di Ferrara una folla di adulti e di bambini, Winter Wonderland – Natale in Giostra prosegue senza interruzioni, con un programma intenso e imperdibile.
Nella giornata di domani (martedì 29 dicembre, ndr), l’evento organizzato da Catterplanet e F.lli Bisi (partner Ferrara Fiere) sarà aperto dalle 14 alle 21 e offrirà al pubblico 7 ore filate di giostre e attrazioni (trenta in tutto): l’Autoscontro e il Brucomela, il Tagadà e il Castello incantato, le Waterball per camminare sull’acqua, il Free Fall per lanciarsi sui cuscini d’aria da un’altezza di sei metri, il labirinto di cristallo di Game City, il Saltamontes e il cinema 5D. Senza contare la pista di pattinaggio sul ghiaccio al coperto, la baby dance, il face painting, i laboratori (alle 15.30 e alle 18.30), il suggestivo circo senza animali “Winter Circus” (16.30 e 18.30), il “Ballo di Winterello” (la mascotte di Winter Wonderland) alle 17.00 e lo spettacolo di burattini mezz’ora dopo.
La manifestazione dei record – è l’appuntamento fieristico italiano più lungo e il parco divertimenti indoor più esteso (ventimila metri quadrati di superficie allestita) – andrà avanti senza interruzioni per tutte le vacanze natalizie, fino a mercoledì 6 gennaio, per poi riprendere nei weekend del 9-10 e del 16-17 gennaio.
Nell’area ristorazione, il pubblico troverà un ristorante-pizzeria, una piadineria e una gelateria, oltre a una vasta offerta di dolciumi.
Il biglietto intero costa 4 € e quello ridotto 3. Sul sito winterwonderlanditalia.com è possibile acquistare il braccialetto giornaliero da 19,90 €, per avere accesso illimitato a tutte le giostre (ma non alla pista di pattinaggio).
Convenzioni alberghiere per i turisti interessati a soggiornare a Ferrara.
Winter Wonderland – Natale in Giostra è patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune e dalla Camera di Commercio di Ferrara; main sponsor, McDonald’s e Cassa di Risparmio di Cento.

Da gennaio i Tè Letterari ripartono con il Numero Uno della letteratura contemporanea

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Con il Numero Uno della letteratura mondiale contemporanea torneranno da gennaio, in una formula rinnovata, i Tè Letterari nella biblioteca comunale “L.A. Muratori.” Dopo il grande successo delle scorse edizioni, curate da Luciano Boccaccini, Leonardo Romani, Paolo Pizzato ed Elisabeth Sodi, ai quali l’Amministrazione Comunale esprime sentita gratitudine, dal 14 gennaio 2016 sarà l’animatrice culturale Anastasia Rizzoni della cooperativa “Le Pagine” a condurre la fortunata rassegna letteraria in biblioteca. L’anteprima dell’11 dicembre scorso, con la presentazione de “L’ultima battaglia del partigiano Sentinella”, biografia del martire della Resistenza Edgardo Fogli, ha fatto da apripista al primo degli incontri con gli autori, che avrà luogo giovedì 14 gennaio 2016. La rassegna si aprirà con una sensazionale sorpresa. MARCELLO SIMONI, il grande scrittore comacchiese, i cui romanzi storici sono tradotti e venduti in tutto il mondo, per la prima volta sarà ospite della biblioteca comunale con il suo thriller “L’abbazia dei cento delitti”, da mesi in cima alle classifiche dei libri più venduti. Tra le novità di quest’anno spicca il coinvolgimento degli autori, che presenteranno in prima persona i loro romanzi. Riprenderà le proprie attività anche il gruppo di lettura avviato lo scorso anno, ma in cantiere c’è pure un corso di scrittura, che prenderà il via in primavera con uno scrittore famosissimo in qualità di docente d’eccezione. Le iscrizioni saranno raccolte da metà gennaio in biblioteca. Anche il secondo incontro, previsto per giovedì 11 febbraio, vedrà protagonista uno scrittore di origini comacchiesi che è salito alla ribalta nel panorama nazionale, Marino Buzzi, il cui ultimo romanzo “L’ultima volta che ho avuto 16 anni” è stato pubblicato dalla celebre casa editrice Baldini & Castoldi. Si proseguirà il 25 febbraio con Gaia Conventi, scrittrice di Goro, che da tempo vive a Copparo. E’ una scrittrice molto ironica, dall’umorismo tagliente, dedita a romanzi e racconti soprattutto gialli e noir, ambientati in prevalenza nella provincia di Ferrara, come “Giallo di zucca” che presenterà nel corso del tè letterario in biblioteca.
Si chiuderà alla grande il 17 marzo con un altro autore contemporaneo di primissimo piano, Valerio Varesi, scrittore e giornalista della redazione bolognese di “Repubblica”. Varesi alterna la scrittura di gialli ad altri romanzi non di genere. Il protagonista dei suoi gialli è il commissario Soneri, divenuto celebre con il volto dell’attore Luca Barbareschi, poichè dai romanzi è stata tratta la fiction “Nebbie e delitti”, girata tra Ferrara e Comacchio. Gli incontri del gruppo di lettura si alterneranno a quelli con gli autori. L’invito a partecipare al gruppo di lettura è rivolto naturalmente a tutti coloro che amano leggere o che vogliono avvicinarsi all’affascinante mondo della letteratura. L’idea dell’Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione Alice Carli è quella di creare un circolo di lettori, un momento di scambio di opinioni e di confronto. Ci si incontrerà attorno ad un tavolo, in un clima disteso e rilassato. Per i primi tre incontri tre lettori daranno il via alla conversazione proponendo un tema da approfondire e chi lo vorrà, potrà fornire il proprio apporto. Per questo motivo gli autori scelti fanno parte di quelli che sono ritenuti grandi classici contemporanei da Giorgio Bassani, a William Faulkner e Bruce Chatwin. Un’altra novità dei Tè letterari programmati per questa nuova edizione, oltre allo spazio offerto agli autori, riguarda la giornata prescelta per gli incontri, non più il martedì, ma il giovedì, sempre alle ore 17 con partecipazione libera e gratuita. Durante ciascun appuntamento, con inizio alle ore 17 nella sala della biblioteca comunale (Via Agatopisto, 5 – piano nobile di Palazzo Bellini), sarà servito il tè ai partecipanti. Al termine degli incontri sarà possibile acquistare i libri presentati grazie ad una nuova collaborazione con una libreria locale, la “Cartolibreria Spadoni”, che sarà presente con un proprio banchetto, mettendo a disposizione i libri. I due giovani gestori, affiancati dall’ottimo “tutor” Marino Rizzati, che ha gestito la medesima libreria per 45 anni, sono ben propensi ad avviare la collaborazione con la biblioteca comunale. Ma non finisce qui, perchè si sta già lavorando attorno al progetto di una rassegna estiva di presentazione di libri ed autori, ma anche di letture per bambini, da portare avanti tra la primavera e l’estate. Insomma la biblioteca comunale “L.A. Muratori” non andrà mai in vacanza! Da ultimo si ricorda che ci si deve affrettare ad iscriversi al corso di lettori volontari del progetto “Nati per leggere” per il Centro Infanzia e per la stessa biblioteca, facendo riferimento ai seguenti recapiti: animazionedidattica@comune.comacchio.fe.it , oppure 0533-315808 (Dott.ssa Anastasia Rizzoni, Biblioteca Comunale “L.A. Muratori).

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Le riflessioni di Giulia Bertelli sul nodo sanità a Ferrara

da: ufficio stampa PD Ferrara

Leggendo le dichiarazioni dei direttori sanitari Tiziano Carradori e Paola Bardasi non posso che esprimere soddisfazione sul percorso intrapreso e fare alcune riflessioni.

Il processo di integrazione delle due aziende sanitarie è affare complicato e delicato. E’ opinione ormai condivisa da anni che la duplicazione di alcuni settori costituisce uno spreco sia di risorse materiali che di risorse intellettuali. La necessità più prettamente economica di aggregare alcune funzioni deve diventare occasione per efficientare e ripensare alcuni sevizi. L’integrazione di alcune funzioni è un importante momento in cui diversi professionisti sono chiamati a collaborare per far fare un salto di qualità al servizio. Proprio perché stiamo parlando di un cambiamento grosso è quanto mai fondamentale che le direzioni sanitarie si confrontino con i sindacati che han già espresso diverse opinioni in merito e che coinvolgano totalmente i lavoratori. Infatti dagli anni precedenti il trasferimento dell’Ospedale S.Anna a Cona abbiamo imparato che il “sentire” di chi lavora nel settore è molto importante anche per il messaggio che si trasmette al cittadino/paziente.
Fa parte di un accurato processo di riorganizzazione anche il ripensamento gestionale per portare alla massima efficienza alcuni servizi. I direttori sanitari recentemente stanno proponendo una diversa organizzazione delle equipe chirurgiche per utilizzare al meglio le ore di sala operatoria. Mi auspico che questa analisi di efficienza possa essere fatta su tutti i settori delle professionalità ospedaliere. Ad esempio sarebbe il caso di riprendere il ragionamento iniziato anni fa sugli infermieri professionali che per difficoltà fisiche non sono più abili a svolgere il loro ruolo. Riversare tali lavoratori nel settore amministrativo e toglierli dal conteggio numerico della “quota infermieri” potrebbe aiutare l’efficientamento della struttura.
Per quanto riguarda i medici generici, il loro ruolo ha subito una grande mutazione negli ultimi vent’anni, ora ci siamo resi conto che la figura del medico non può essere ricondotta a quella di un passacarte, ma deve tornare a giocare un ruolo chiave nella presa in carico del paziente. Il medico di medicina generale deve diventare un care manager, deve essere colui che coordina il percorso diagnostico o terapeutico del cittadino, avvalendosi, di volta in volta, degli specialisti. Le norme sul “razionamento” dei farmaci e delle prescrizioni deve essere accolta nell’ottica di una verifica dell’appropriatezza di cura, non di una riduzione generica di farmaci per ottenere una diminuzione di costi.
I dati sulle liste d’attesa recentemente presentati dall’Assessore Venturi, e ripresi dai direttori sanitari, evidenziano che il percorso che è stato intrapreso sta andando nella giusta direzione. Una particolare attenzione va posta anche nei tempi d’attesa per i piccoli interventi chirurgici programmati; la riorganizzazione territoriale degli ospedali “Spoke” dovrà dare risultati anche in questo senso.
Per queste ragioni ritengo che proseguire con decisione e coraggio con la riorganizzazione sanitaria territoriale, confrontandosi con tutte le parti coinvolte e tenendo al centro l’obiettivo di benessere del cittadino, sia l’unica maniera per fare realmente politica sanitaria a Ferrara.
Giulia Bertelli – Responsabile Sanità PD Ferrara

ELOGIO DEL PRESENTE
Quando la povertà non è solo una questione di euro

Pochi giorni fa i giornali riportavano i dati relativi a un triste fenomeno che investe l’Italia: l’aumento della mortalità dell’11% nel corso del 2015, un incremento che non si vedeva da decenni. Fenomeni analoghi si sono verificati nel nostro paese solo nel 1943 e, prima ancora, nel periodo tra il 1915 e il 1918.
Gli esperti si interrogano: ci ammaliamo di più o ci curiamo peggio? La domanda probabilmente è errata. L’agenzia sanitaria delle Regioni sta indagando, raccogliendo i dati per regioni e ospedali, ma rischia di indagare nella direzione sbagliata. I demografi fanno riferimento al fatto che l’Italia è un paese di anziani che avrebbero sofferto i tagli del welfare, mentre il riferimento alla crisi economica e alla perdita del lavoro sarebbe facile, ma probabilmente non chiarificatore.
Un indizio ben più interessante per ragionare ci viene da Angus Deaton, che da anni studia il tema delle diseguaglianze misurandole con criteri che non fanno riferimento solo reddito, ma al benessere e alle attese di vita delle persone. Il suo libro è stato pubblicato in Italia con il suggestivo titolo “La grande fuga”, a segnalare il processo messo in atto nei secoli dagli individui per uscire dalla prigione della povertà.

Tornando alla spiegazione di questo improvviso aumento della mortalità in Italia, Deaton ha proposto già da alcuni mesi il tema analizzando un fenomeno analogamente inquietante in atto in America. Il tasso di mortalità degli adulti di 45-54 anni appare in costante crescita dal 1998. Un’epidemia insolita, apparentemente inspiegabile: riguarda quasi esclusivamente i bianchi (la mortalità di altri gruppi afro-americani e ispanici ha continuato a scendere), non ha tra le cause le malattie di solito chiamate in causa (cancro ai polmoni, malattie cardiache, diabete), tutte in riduzione o costanti. Né le cause rinviano a omicidi o incidenti automobilistici, entrambi in diminuzione. La causa pare essere l’intossicazione involontaria da farmaci, oltre a quella volontaria da droghe o alcool. Segue il suicidio e, tra le malattie, la cirrosi. Come afferma Deaton, è come se un’epidemia di disperazione avesse colpito gli americani di mezza età.

Deaton offre qualche indizio per comprendere: quasi tutte le morti sono di persone con livelli d’istruzione bassi, che vivono in aree rurali depresse, persone con cattive prospettive economiche e, soprattutto, senza radicamento. In un contesto povero di risorse personali e di legami interviene la pubblicità aggressiva dell’industria farmaceutica, che propone anche alla tv pubblicità di farmaci oppiacei e analgesici in grado di alleviare il dolore di vivere, inducendo però dipendenza. Si sta profilando una nuova epidemia, legata alla rarefazione dei legami sociali, alla povertà di risorse e all’uso indiscriminato di farmaci per combattere il dolore e la disperazione. Si conferma che la densità di legami di cui una comunità gode mantiene un’importanza primaria per il benessere degli individui. Ovviamente i legami che si creano in rete non sostituiscono quelli reali e l’accesso ai dispositivi elettronici rappresenta una ricchezza solo se è supportato da radicamenti e capacità individuali solide.
Queste note hanno implicazioni talmente ampie che vanno ben oltre lo spazio di questo appunto. certo, si tratta di ragionare sui dati con uno sguardo che consenta di interpretarli.

Maura Franchi è laureata in Sociologia e in Scienze dell’Educazione. Vive tra Ferrara e Parma, dove insegna Sociologia dei consumi presso il Dipartimento di Economia. Studia le scelte di consumo e i mutamenti sociali indotti dalla rete nello spazio pubblico e nella vita quotidiana.
maura.franchi@gmail.com

Mercoledì 6 gennaio 2016 all’Aeroporto di Ferrara la 31^ edizione de “La Befana scende con il paracadute”

da: ASD Scuola Paracadutismo Ferrara

Babbo Natale ha già fatto il suo lavoro…è partito in tromba con la slitta trainata dalle sue renne superspid e in 24 ore si è fatto tutti i camini e consegnato i regali…avercelo tutti i giorni un corriere cosi veloce!
Come tutti gli anni La Befana sempre in gara con Babbo Natale a chi finisce prima il giro, si raccomanda dicendogli “vai piano caro…chi va piano va sano e va lontano!
Negli ultimi anni La Befana oltre alla sua scopa ha scelto per sicurezza e divertimento di indossare il paracadute! E’ cosi che la vedremo arrivare anche quest’anno, ma l’importante è che arrivi e che porti anche lei tutti i suoi regali!
Mercoledì 6 gennaio 2016, giorno dell’Epifania, organizzeremo la 31^ edizione della manifestazione : LA BEFANA SCENDE CON IL PARACADUTE.
La manifestazione si tiene nella zona di Via Bologna, presso l’ Aeroclub R. Fabbri, all’Aeroporto di Ferrara in via Aeroporto 128 nel pomeriggio alle ore 14,30.
Il programma della festa prevede “tempo permettendo”, lanci di paracadutisti, voli di aerei e di alianti per tutto il pomeriggio. Il momento centrale è rappresentato dalla Befana che arriva dal cielo con il suo mezzo preferito, un paracadute nuovo e multicolore! Ondeggerà nell’ aria e atterrerà sul piazzale dell’Aero Club proprio davanti ai bambini ed al pubblico.
La Befana si lancia con il suo paracadute da una quota di tremila metri, fa circa quaranta secondi di caduta libera a duecento chilometri all’ora, poi apre il suo bellissimo paracadute. Il pubblico con il naso all’insù, la può seguire e vedere avvicinarsi lentamente mentre atterra a pochi metri davanti a loro.
Già da solo questo spettacolo è entusiasmante: ma non termina qui. Come tutte le befane più belle ed attese, la Befana che scende con il paracadute, arriva con un cestone grandissimo pieno di regali… giocattoli e dolciumi da distribuire a tutti i bambini presenti.
Questa manifestazione, giunta alla sua trentunesima edizione, è ormai una tradizione nei festeggiamenti per la festa dell’Epifania, conosciuta ed aspettata dai bambini per la sua generosità! E’ una festa voluta dall’Aero Club Ferrara, dai piloti di aerei, di alianti, dai paracadutisti, per un pomeriggio in allegria e serenità, dedicato ai bambini della nostra città, provincia e province limitrofe.
Oltre ai paracadutisti, ai piloti e agli alianti, per il divertimento di bambini ed adulti ci sarà anche uno spettacolo di mangia e sputa fuoco, giocolieri ed inoltre palloncini scolpiti per tutti. Per i più grandi vin brulè a volontà e cioccolata bollente.
L’ingresso è gratuito.
Data la notevole affluenza di pubblico si consiglia vivamente di parcheggiare nell’area posta sotto il ponte in fondo a via aeroporto e nelle aree nelle immediate vicinanze.
Per informazioni: Marco Vitali (347 4290360), Luigi Visentin (328 8755157)
ASD Scuola Paracadutismo Ferrara

Ordine del giorno del 29 dicembre e… incontro su banche e fallimenti per il 2016

da: Gruppo Cittadini Economia Ferrara

“Non è tollerabile che una banca centrale, isolata, che non ha nessuna responsabilità né l’obbligo di spiegare quello che fa, possa continuare a creare disoccupazione mentre i governi stanno zitti.” (cit. Franco Modigliani, premio Nobel Economia 1985)

Aggiungiamo di nostro: è sempre stato evidente che il sistema monetario andasse rivisto, modificato, riformato a beneficio delle comunità e dei cittadini. Tutto quello che è stato fatto nell’ultimo secolo è nascondere questa evidenza.
Ciao a tutti, ci vediamo martedì prossimo 29 dicembre 2015 in Via XX settembre, 47 presso la Chiesa di Santa Francesca Romana di Ferrara dalle ore 20.30 alle 22.30. L’Ordine del Giorno è il seguente:
20.30 – 20.45: accoglienza e introduzione
20.45 – 21.45: Sottogruppi e attività 2016. Parleremo degli inviti ricevuti e delle attività già in scaletta. Per Febbraio è in programma un incontro alla Sala Estense dove parleremo delle banche, fallimenti e possibili soluzioni.
21.45 – 22.15: Monopoli, regole nel gioco e nella vita. Introduce Claudio Z..
22.15 – 22.30: varie
Modera: Claudio Pisapia
Martedì scorso, seguendo il filo del libro di Warren Mosler “Le sette innocenti frodi capitali della politica economica”, abbiamo continuato ad affrontare i luoghi comuni dell’economia, ovvero “il pareggio di bilancio – quando e in che condizioni il deficit non rappresenta un peso ma la ricchezza e un investimento per il futuro di uno Stato?”, seconda innocente frode capitale. Per un riepilogo dell’argomento potete leggere il post sul sito www.cittadinieconomiafe.blogspot.it.
Vi ricordiamo che il 9 gennaio 2016 alle ore 15,00 presso la Comunità Emmaus di Via Mascolino, nr.10 – 44048 San Nicolò – Argenta, Ferrara parte l’iniziativa
“UNO NESSUNO 10.000”
Ovvero 10.000 ferraresi uniti per un unico obiettivo: vivere felici creando il mondo che vogliamo.
Durante l’incontro si terrà la Conversazione civile “L’Altra Faccia della Moneta”.
Assieme, prendiamo precisa consapevolezza della realtà economica in cui viviamo e lavoriamo e di come possiamo agire per risolvere la situazione.E il mondo assumerà radicalmente un’altra faccia!
Il numero massimo è di 35 persone e si accede tramite prenotazione-invito. Per prenotarsi inviare una mail a: gruppoeconomia.fe@gmail.com indicando nell’oggetto della mail: “Uno nessuno 10.000 – 9 gennaio 2016”
Per approfondire:
Rimando ad un articolo di Sergio Gessi sulla Banca d’Italia http://www.ferraraitalia.it/banca-ditalia-non-e-pubblica-e-in-mano-ai-privati-ma-molti-se-lo-scordano-72822.html
Claudio Pisapia

Recensione della poesia vincitrice del premio letterario “Stefano Zangheri”, lirica di denuncia al sistema carcerario italiano

da: Federico Di Bisceglie

La morte e il carcere

Molto spesso sfogliando i quotidiani, ascoltando la radio o seguendo i telegiornali in tv si sente parlare del “grave problema delle carceri”, ma purtroppo, come al solito, grandi promesse ma nessun dato di fatto. Nessun miglioramento,nessuna iniziativa, niente! Al di fuori di qualche presa di posizione proveniente dell’ala radicale della scena politica italiana,questa grande problematica viene sempre rifuggita e lasciata nell’ombra. E se la risposta fosse nella poesia? Forse se si leggesse questa poesia di Roberto Dall’Olio,si guarderebbe con occhio diverso questa difficile situazione. “Le carceri Italiane” è questo il titolo della lirica dell’autore bolognese,poeta e professore di filosofia e storia Dall’Olio, la quale si è aggiudicata il premio letterario “Stefano Zangheri”. Questa poesia,è una smaccata denuncia al sistema carcerario italiano, in quanto sottolinea attraverso espedienti narrativi, la crudeltà e la pochezza di un luogo nel quale avviene una sorta di “riduzione” della condizione umana, una sorta di buio sull’esistenza. “fanno rabbrividire|le carceri italiane|facendo luce|su quel cappio di tenebra|che stringe al collo|i detenuti”. Questi pochi versi riportati,costituiscono l’incipit del breve componimento poetico,ma sono questi pochi versi a dare un senso profondo a questa lirica,a lasciare un segno indelebile nelle nostre coscienze, ed è da questi pochi versi che il nostro animo dovrebbe essere mosso da un turbamento interiore che ci faccia una volta per tutte aprire gli occhi su una problematica di una gravità estrema e che ci imponga di trovare una soluzione. Su due vocaboli è opportuno focalizzare l’attenzione:luce-tenebre. Queste due parole,in evidente contraddizione, costituiscono un ossimoro particolarmente efficace, che ancora una volta serve all’autore per fornire maggior pathos alla poesia e che di conseguenza provoca nel potenziale lettore un disagio interiore favorito altresì dalla parola “cappio” successivamente impiegata. “Le carceri Italiane” è un chiaro esempio di quella poesia che si può definire “ militante”, la quale quindi non si pone solo come scopo quello di essere gradita ad un eventuale pubblico; ma al contrario utilizza come mezzo la poesia per denunciare un problema sociale di estrema serietà.
Di seguito la poesia “Le carceri italiane” di Roberto Dall’Olio vincitore del concorso:
Fanno rabbrividire
le carceri italiane
facendo luce
su quel cappio di tenebra
che stringe al collo
i detenuti
fino a morire
nello squallore più totale
li seguono anche le guardie
verso un’autosoppressione
parola così tecnica
che fa ancora più male
quanto il silenzio
che condensa queste morti
in numeri facili
da dimenticare

movimento5stelle

A proposito dell’interpellanza del M5S di Codigoro riguardo i criteri sugli appalti: “Chi decide quali sono i più importanti?”

da: Movimento 5 Stelle Codigoro

Riguardo l’interpellanza relativa al criterio del massimo ribasso nelle gare d’appalto ed altre misure di prevenzione per arginare il più possibile il rischio di fenomeni illegali

Prendendo spunto dalla determina n° 571 pubblicata sull’albo pretorio nei giorni scorsi, relativa all’autorizzazione al subappalto dei lavori di manutenzione di strade e marciapiedi, vorremmo riflettere su un aspetto di quell’appalto tanto discusso nei mesi precedenti. Ricordiamo che i sindacati di settore esprimevano il loro disappunto in merito al criterio del massimo ribasso che portò all’aggiudicazione della ditta Doma Srl di Vado (PU).
Come M5S avevamo presentato un’interpellanza per rivedere i regolamenti degli appalti e trovare criteri diversi da quello del massimo ribasso come hanno fatto Bologna ed Udine ad esempio, portando avanti, come Comune di Codigoro, un’iniziativa da estendere in tutta la Provincia per siglare un protocollo ad hoc in materia di appalti e, attraverso la supervisione della Prefettura di Ferrara, contrastare al contempo il rischio di infiltrazioni criminali nelle assegnazioni e nelle gare. La risposta del Sindaco auspicava l’arrivo con il nuovo anno “di regolamenti più snelli, semplici e garantisti della legalità”, anche se la nostra proposta in merito al protocollo d’intesa con gli altri Comuni e la Prefettura è stato rigetto durante la seduta del 29 ottobre scorso, dicendo che i protocolli ci sono già.
L’aspetto sul quale vogliamo ragionare con i cittadini si trova però nel parere dell’Arch. Ghirardini, che ha risposto alla nostra interpellanza in qualità di Dirigente dei Servizi Tecnici del Comune di Codigoro. Nella parte finale della risposta (che alleghiamo) si legge che: “Per appalti importanti, questa Amministrazione ha scelto di utilizzare l’iter della procedura relativa all’offerta economicamente più vantaggiosa” e non quindi quella della massimo ribasso. Vengono poi citati i lavori di riqualificazione di Piazza Matteotti, l’affidamento esterno dell’illuminazione pubblica ed il servizio di gestione dei cimiteri. La domanda che vogliamo porre ai cittadini ed all’Amministrazione è: chi decide e come, quali siano gli appalti “importanti”? E in base a quale criterio: soggettivo o oggettivo? Perché se si guardano gli importi ad esempio il servizio di gestione cimiteri ha una base di partenza di poco più di 90.000€ (Iva esclusa), mentre il tanto discusso appalto per strade e marciapiedi aveva un valore finale di oltre 260.000€ (Iva esclusa), ma nel primo, pur avendo un importo minore, si è scelto il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, mentre nel secondo si è optato per il criterio del massimo ribasso, anche se l’importo era maggiore di quello dei cimiteri. Ci chiediamo, nuovamente, su che base si scelga un iter piuttosto che un altro e se forse non valga la pena adottare un protocollo d’intesa con gli altri Comuni e la Prefettura in materia di appalti, che sia chiaro e condiviso, visto che spesso si tratta di risorse economiche derivanti dalle salatissime tasse che i codigoresi pagano o hanno pagato.
Cogliamo infine l’occasione per augurare a tutti i cittadini un sereno e felice 2016.
Matteo Mingozzi, Capogruppo M5S Codigoro

Fumo e fissità

Sbuffa a volute, bianco come le nuvole e leggero come il vento; si muove, appare e scompare, sempre diverso eppure sempre uguale… il fumo di un camino: movimento, nella fissità dello scenario immobile della nostra città.

Immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

Stelle

Gabriel Garcia Marquez
Gabriel Garcia Marquez

Come dipingereste le stelle?

Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna. (Gabriel Garcia Marquez)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Passa col rosso

Oggi è il 28 dicembre e per me 28 dicembre vuol dire solo Alex Chilton.
Leader dei Big Star, inventore del power pop, bambino prodigio, ragazzo del Sud, perdente di successo o produttore illuminato, boh.
Chi se ne frega.

Brano: “Holocaust” dei Big Star Album: “Third” del 1978
Brano: “Holocaust” dei Big Star
Album: “Third” del 1978

Alex Chilton può essere stato tutte queste cose, a momenti alterni o anche contemporaneamente.
Ma sia stato o no una o tutte queste cose, Alex Chilton è stato sempre e comunque un autore di canzoni e un interprete matto come un cavallo.
Ma soprattutto personale, e modo suo sempre stilosissimo anche a costo di fare delle figure di merda.
Ma è proprio lì che si riconoscono i Grandi, quando fanno le figure di merda.
E in fondo stiamo parlando di uno che ha dedicato la sua vita alla nobile e cazzonissima arte del salto-di-palo-in-frasca.
Uno le cui ultime furono: passa col rosso.
Auguri cazzaro.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

INSOLITE VISIONI
Lo sguardo della cinepresa dentro il carcere

“A Fábrica”, cortometraggio del regista brasiliano Alysson Muritiba, ha ricevuto numerosi premi in festival importanti quali: Recife Cine PE Festival do Audiovisual, Festival de Sundance e Toronto International Film Festival.
Ambientato in un carcere brasiliano, rivela la volontà del regista di raccontare le problematiche sociali e politiche del suo paese. La trama del film è apparentemente semplice: una madre, grazie a un sotterfugio, consegna un telefono al figlio carcerato, per permettergli di parlare con la figlia, in occasione del suo compleanno. Quello che il film mette a fuoco è lo stato di degrado, povertà e disperazione in cui si muovono i personaggi, all’interno di un fatiscente carcere, preso a simbolo di una situazione reale.

locandina A fàbrica
La locandina di A fàbrica

Nonostante abbia interrotto gli studi, il regista grazie al fermento culturale di Bahia, la città in cui è vissuto, ha potuto sviluppare la sua cultura e avvicinarsi al mondo del cinema. L’idea di “A Fábrica” è nata durante i cinque anni in cui ha lavorato all’interno di un carcere, raccogliendo le confidenze dei detenuti.
Il film è il primo di una trilogia che continuerà a prendere spunto da questa sua importante esperienza, descrivendo altre situazioni e personaggi. “A Fàbrica” è stato interamente girato nel carcere di Ahú, una prigione abbandonata situata nello stato di Curitiba.
In quest’opera il regista riesce a trasmettere forti emozioni basandosi unicamente sugli uomini e i loro desideri, confinati, in questo caso, in un contesto sociale estremo. Muritiba gioca sui tempi e sui ritmi, non rivela nulla prima del dovuto, riuscendo a dare una spiegazione ai movimenti strani della madre e del figlio, gesti che non portano a fatti cruenti, come una rivolta o un tentativo di evasione, ma a una semplice telefonata alla propria figlia, nel giorno del suo compleanno.

fotogramma A fabrica
Un fotogramma di A fabrica

L’autore sa che non può cambiare il mondo, cerca di spiegare la sua visione delle cose per farci conoscere un mondo coperto da omertà e silenzi. Pur essendo una storia sviluppata in un contesto drammatico, la colonna sonora non utilizza musiche o suoni violenti, preferendo affidarsi a quelli reali della presa diretta. La camera segue i protagonisti, senza mostrare più di tanto gli ambienti in cui si muovono, provocando quasi un senso di claustrofobia, ampliando le inquadrature nel finale, come per esprimere un senso di liberazione.

“A fàbrica” di Alysson Muritiba , 2011, Brasile, durata 15’, con Andrew Knoll, Eloina Duvoisin Ferreira, Louise Forghieri

Clicca [qui] per vedere il cortometraggio “A fàbrica”

Epernay e il suo tesoro di bollicine

Immergersi nella scintillante Parigi per un indimenticabile soggiorno visitando il Louvre o la Tour Eiffel, passando per Montmartre, è oggi agevole e piacevolmente sostenibile per il portafoglio grazie ai voli low-cost, ma l’uscire dalla città per una gradevole e altrettanto indimenticabile esperienza gustativa di una giornata non sarà superfluo e non potrà mancare fra le storie che si racconteranno al ritorno ad amici e colleghi.
A duecento chilometri circa, due ore di auto, a est di Parigi oppure due da Metz, provenendo da ovest, si trova Reims e leggermente al di sotto il villaggio di Epernay, famoso in tutto il mondo per ospitare uno spettacolo unico: tutte (o quasi tutte) le maisons produttrici di champagne hanno in questo villaggio la loro sede di rappresentanza con annesse le cantine sotterranee.
Ad Epernay ci si approccia attraverso una sconfinata pianura poi, improvvisamente, iniziano le colline, dolci, ricche di tornanti, e prima della caduta delle foglie, migliaia di piante di vigneto basso si distendono senza soluzione di continuità, ordinatissime: la fonte di questa ricchezza,.
Grappoli di acini piccoli come perle, dimenticati nella recente vendemmia manuale, ancora si trovano sulla pianta, la cui potatura inizierà a novembre. Raccoglieteli, sono ancora gonfi e dolcissimi.

avenue de champagne
Avenue de Champagne

La “Route Touristique de Champagne”, che si svolge fra le vigne, è tortuosa, ma spettacolare. Termina, oppure inizia, a Epernay: sul tratto centrale, “l’Avenue de Champagne”, allineate a destra e a sinistra ecco le sedi storiche, una dopo l’altra in una rappresentazione a quinta favolistica ,immaginata chissà quante volte attraverso le preziose bollicine. Pare siano oltre cento i marchi, le cui sedi sono in larga parte ville aristocratiche edificate da metà Settecento al primo Novecento.
I vitigni di Pinot nero, di Chardonnay, di Pinot meunier sul fiume Marna e la foresta della montagna di Reims esaltano, per gli appassionati, il prezioso nettare dal pèrlage raffinato inventato dall’abate Dom Pérignon diversi secoli or sono. Prenotate una degustazione e una visita a una cantina nei sotterranei se avete tempo. E perché no, acquistatela una bottiglia, così amici e colleghi vi crederanno.
Pare che l’unità di misura della coppa di champagne non sia più di moda, ma in paese si ricorda che Valery Larbaud , poeta francese del primo Novecento scriveva: “Le avventure amorose cominciano nello champagne e finiscono nella camomilla”. Chapeau!

Tono su tono

Sembra si sovrappongano tanto sono fitti, si susseguono paralleli e perpendicolari, si snodano intricati come in un labirinto… i muri in cotto delle strade di Ferrara.

In foto: i muri in cotto perpencicolari, in un incrocio tra via Coperta e via Voltacasotto a Ferrara.

Immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

Happy Xmas, Happy curo

Non è ancora arrivato l’ultimo dell’anno ma ecco che queste feste hanno già fatto le prime vittime.
12 anziani, 12 come gli apostoli, attaccati alle flebo all’ospedale San Martino di Genova.
Ma perché?

Brano: “Jesus Is A Dying Bedmaker” di Charley Patton Album: “Complete Recordings 1929 - 1934”
Brano: “Jesus Is A Dying Bedmaker” di Charley Patton
Album: “Complete Recordings 1929 – 1934”

Perché hanno mangiato e bevuto come dei veri epicurei.
Ma non penso che volessero onorare quel filosofo che tanto piaceva a Carlone.
Penso si siano solo fatti prendere un po’ troppo la mano col mangiare e il bere.
Mi viene un po’ da vomitare ma non perché ho mangiato troppo.
Mi viene da vomitare perché non capisco ma continuo a capire, sempre di più, chiunque voglia polverizzare l’occidente.
Quindi anche oggi è meglio se la tronco qua che altrimenti vado avanti mezz’ora invocando l’Apocalisse.
Il mio pensiero va di nuovo al mio amico Gesù Cristo e alla sua carriera di falegname stroncata quando ancora era un astro nascente della falegnameria.
E perché?
Per salvare questa massa di incidenti cellulari ambulanti?
Vabbè, torno a giocare a carte che è meglio.

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3

Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

Marlene, il fascino

Roberto Gervaso
Roberto Gervaso

Il 27 Dicembre 1901, nasceva Marlene Dietrich che con il suo fascino e il suo carisma unico ha impersonato per lungo tempo quegli ideali di stile ed eleganza in voga negli anni ’30: perfezione e fascino assolutamente originali per l’epoca.

 La bellezza si vede, il fascino si sente. (Roberto Gervaso)

 Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

 

Domani Cristina D’Avena a Ferrara Fiere per una domenica da favola con Winter Wonderland

da: ufficio stampa Ferrara Fiere Congressi

Non ha bisogno di presentazioni, Cristina D’Avena. E domani (domenica 27 dicembre, ndr), sarà proprio lei l’ospite d’onore di Winter Wonderland – Natale in Giostra, l’evento organizzato da Catterplanet e F.lli Bisi (partner Ferrara Fiere), che proseguirà per tutta la durata delle vacanze natalizie, fino a mercoledì 6 gennaio, per poi riprendere nei weekend del 9-10 e del 16-17 gennaio.
La celebre e amatissima interprete di sigle di cartoni animati – dai Puffi a Doraemon, solo per citarne un paio – si esibirà alle 17.30, insieme al musicomico Andrea Poltronieri, nell’ambito di “Winter in Fiaba” e di “Winter Food”, e sarà preceduta e seguita da animatori che intratterranno i bambini sui temi di fiabe famose.
Icone a parte, la manifestazione dei record – è l’evento fieristico italiano più lungo e il parco divertimenti indoor più esteso (ventimila metri quadrati di superficie allestita) –, offrirà per tutta la giornata (cioè dalle 10 alle 21) ben trenta tra giostre e attrazioni: l’Autoscontro e il Brucomela, il Tagadà e il Castello incantato, le Waterball per camminare sull’acqua, il Free Fall per lanciarsi sui cuscini d’aria da un’altezza di sei metri, il labirinto di cristallo di Game City, il Saltamontes e il cinema 5D.
Non-stop anche la baby dance, il face painting, i laboratori (tre sessioni: 10.30, 15.30 e 18.30) e l’emozionante spettacolo di “Winter Circus”, il circo senza animali (11.00, 16.30 e 18.30), intercalati alle 17.00 dal “Ballo di Winterello” (la mascotte di Winter Wonderland) e alle 17.30 dallo spettacolo di burattini, mentre i bambini e gli adulti più dinamici potranno fare evoluzioni sulla nuovissima pista di pattinaggio sul ghiaccio al coperto.
Non meno all’insegna del divertimento, la giornata di lunedì 28 dicembre (apertura dalle 14.00 alle 21.00): oltre a giostre e show, è in programma la Festa delle Scuole, che consentirà agli alunni di tutti gli istituti di Ferrara e provincia di entrare gratis in Fiera e di usufruire di omaggi e riduzioni.
Nell’area ristorazione i visitatori troveranno un ristorante-pizzeria, una piadineria e una gelateria, oltre a una vasta offerta di dolciumi.
Il biglietto intero costa 4 € e quello ridotto 3. La grande novità di quest’anno è la possibilità di acquistare dal sito winterwonderlanditalia.com il braccialetto giornaliero da 19,90 €, per avere accesso illimitato a tutte le giostre (ma non alla pista di pattinaggio).
Interessanti convenzioni alberghiere, per i turisti che vogliono soggiornare a Ferrara.
Winter Wonderland – Natale in Giostra è patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune e dalla Camera di Commercio di Ferrara; main sponsor, McDonald’s e Cassa di Risparmio di Cento.

IL RITRATTO
Maria Taglioni, la prima ballerina romantica, un’altra parte d’Italia in Russia

Maria Taglioni
Maria Taglioni

A stupire lo spettatore, ancora una volta, la leggerezza, quella leggiadria che solo una ballerina abile, lucente e meravigliosa può trasmettere. Sembra volare, “La Silfide” che il Teatro Stanislavsky di Mosca ha offerto al suo affezionato e tenace pubblico, in questa stagione ricca di sorprese. Questa figura femminile della mitologia germanica, un genio del vento e dei boschi che possiede una figura agile e snella, pare veleggiare sulle ali di onde trasparenti e accoglienti che abbracciano il mondo, sulle note quasi sussurrate e gli allegri fischiettii di un piccolissimo alito di vento.
Nella sala si sentiva solo la forza delle musica, la potenza di arpe gioiose e il romanticismo che arriva da lontano. Da quella Maria Taglioni, danzatrice italiana (nata però a Stoccolma), considerata la prima ballerina romantica, che nel 1832 aveva trionfato all’Opéra di Parigi proprio con “La Silfide”, coreografia creata per lei dal padre Filippo. Una coreografia nella quale, sulla base della tecnica ballettistica italiana che associava il rapido gioco delle gambe a movimenti lenti del busto e delle braccia, comparivano insieme le due grandi innovazioni del balletto romantico: il tutù in mussola bianca e la danza sulle punte. D’un tratto. E fu ancora Maria a introdurre l’acconciatura à bandeaux che divenne successivamente quella tipica della danzatrice classica: due bande di capelli lisci ricadenti da ambedue le parti della fronte, raccolti dietro la nuca. Di nuovo lei a essere acclamata per l’azione danzata divenuta parte integrante della trama dell’opera e la levità della ballerina che, con l’ambientazione quasi spettrale e soprannaturale, rende questo balletto un prototipo del cosiddetto ‘atto bianco’, nel quale la protagonista e il corpo di ballo danzano con il tutù, che sarà in seguito creazione coreografica caratteristica del balletto romantico.

Carla Fracci in Silfide
Carla Fracci in Silfide

Maria arrivò con il padre in Russia, al Teatro Imperiale di San Pietroburgo, nel 1837 e in questo paese trascorse cinque stagioni teatrali, fino al 1842. In quel momento storico, la cultura romantica, con la sua propensione a indagare l’animo umano e la sua attenzione alla magia e al soprannaturale, si traduceva nella danza in un processo di spiritualizzazione del corpo delle danzatrici, considerate come coloro che potevano oltrepassare la soglia tra il mondo terreno e quello soprannaturale. I temi preferiti dai coreografi erano spesso gli stessi: l’amore impossibile, l’ambientazione esotica e soprannaturale, la donna simbolo di immaterialità, la presenza di spiritelli, fate, silfidi, villi, farfalle ed elfi, a sottolineare l’atmosfera di sogno che si imponeva sulla realtà. Per rendere sulla scena la magia delle atmosfere, cambiò il modo di danzare, per cui le ballerine iniziarono a usare le scarpette da punta e la tecnica dell’elevazione per sottolineare il distacco dal mondo terreno e rendere lo stile aereo, leggero e spirituale.

Silfide TaglioniE Maria Taglioni, che divenne l’emblema della ballerina romantica, rappresentò bene tutto questo, in particolare con “La Silfide” paterna: storia di un amore impossibile tra un uomo e uno spirito. Questo balletto sarebbe diventato il prototipo di tanti altri balletti romantici a temi fantastici, fiabeschi ed esotici e Maria l’impalpabile personificazione dell’aria. A “La silfide”, seguirono una serie di balletti coreografati ancora Filippo Taglioni, tutti simili per temi, contenuto e leggerezza di stile. Il successo riscosso in Russia fu enorme, l’ammirazione si trasformò in idolatria e scoppiò la cosiddetta ‘taglionimania’. Il pubblico faceva ressa all’uscita del teatro per vedere Maria; dolci, cappelli o tipi di acconciature presero il suo nome; nacquero valzer o commedie in suo onore; il suo nome era sempre sulle pagine dei giornali. Maria Taglioni fu, per lungo tempo, l’elemento di stimolo del mondo culturale della capitale russa.

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“La Silfide” è un balletto, in due atti, ispirato al racconto di Charles Nodier “Trilby, ou le Lutin d’Argail” (1822), ambientato nelle Highland scozzesi e narra del giovane James che, alla vigilia delle sue nozze con Effie, riceve la visita di una silfide innamorata di lui, da cui viene attratto sino al punto di abbandonare la fidanzata per seguire lo spirito della fanciulla fatata nei boschi. Qui incontra la strega Madge che gli dona una sciarpa magica con la quale dovrà avvolgere le spalle dell’amata per non farla fuggire più. Quando James insegue la silfide nella foresta e la circonda con la sciarpa, ella perde le ali e muore, circondata dalle compagne. Intanto, in lontananza, scorre davanti agli occhi di James, disperato per la morte dell’amata, il corteo delle nozze di Effie, da lui rifiutata, con un altro giovane, Gurn.

Lo spettacolo è davvero magico, commovente, toccante e coinvolgente. Con momenti allegri e costumi colorati, soprattutto nelle feste e nei riti scozzesi. L’ambiente dello Stanislavsky è il corollario ideale di uno spettacolo fatto di grandi professionisti, come il coreografo Pierre Lacotte (stage, set e costumi), gli assistenti alla coreografia Ghislaine Thesmar, Anne Salmon e Yukari Salmon e i meravigliosi ballerini Erika Mikirticheva (silfide), Dmitry Sobolevsky (James) e Aleksandra Dorofeeva (Effie). Da vedere, in qualunque teatro sia.

 

Silfide, Teatro Stanislavsky, Mosca, 7 Dicembre 2015
Silfide, Teatro Stanislavsky, Mosca, 7 Dicembre 2015
Silfide, Teatro Stanislavsky, Mosca, 7 Dicembre 2015

 

Più di due ore io dedicavo a ciò che chiamerò degli aplombs o adagio: reggendomi su un piede, prendevo delle pose che dovevo poi sviluppare con molta lentezza. Quando la posa era particolarmente difficile, cercavo di mantenerla contando fino a cento prima di cambiarla…. Queste pose vanno eseguite in punta di piedi, sollevando cioè il tallone in modo che non tocchi terra. Bisogna poi far ruotare il busto con molta grazia, con aplomb e sicurezza. Avevo raggiunto una grande perfezione in questo tipo di esercizi…..Ricorrevo a tali pose quando avevo bisogno di un po’ di riposo, mentre per gli altri ballerini esse rappresentano generalmente una fatica… Impiegavo altre due ore a saltare…..Prima di farlo effettivamente bisogna rendere elastico il collo del piede e i tendini…..Mi piegavo lentamente e il più profondamente possibile, in modo da toccare terra con le mani, senza curvare il dorso, solamente piegando le ginocchia e tenendomi molto dritta; mi rialzavo poi lentamente senza scosse e senza sforzo fin sulla punta dei piedi…..Poi cominciavano i veri e propri salti. Lo slancio deve partire unicamente dal tallone, senza alcun movimento del corpo. Le ginocchia devono appena piegarsi… In tutte le pose mi tenevo dritta senz’essere rigida, non mi si sentiva ricadere perché era sempre la punta del piede che arrivava prima e il mio tallone posava a terra lentamente” (da Mes souvenirs, testo di autore incerto, ma da molti ritenuto un’autobiografia di Maria, conservato a Parigi, alla Bibliothèque Nationale de France).

 

Fotografie Silfide Teatro Stanislavsky Mosca, Simonetta Sandri

Scarti di felicità

Regali scartati, mandaranci sbucciati, avanzi di brodo, briciole di Pandoro… profumi, colori e sensazioni di felicità, di un Natale che è appena passato e di un altro che verrà.

Santo Stefano

Riposo.

babbo-natale_2Tra corse, regali, abbuffate di biscotti e panettoni è giunta l’ora del meritato riposo! Buon Santo Stefano a tutti! (Babbo Natale)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…