Skip to main content

Mese: Luglio 2015

Consorzio Agrario dell’Emilia: approvato il bilancio 2014

da: organizzatori

Conti in equilibrio. Bene la gestione ordinaria. Svalutati investimenti finanziari e immobiliari

L’assemblea generale dei soci delegati del Consorzio agrario dell’Emilia (CAE) ha approvato ieri sera (con la sola opposizione dei delegati della componente Agrinsieme) il bilancio 2014 dell’impresa cooperativa operante sulle tre province di Bologna, Modena e Reggio Emilia e, in parte, su quella di Ferrara.
I conti del gruppo CAE chiudono con un valore della produzione di circa 441 milioni di euro mentre la capogruppo CAP EMILIA chiude a circa 230 milioni. I numeri segnalano uno scostamento rispetto ai valori del 2013 con una perdita di esercizio di circa 4 milioni di euro.
“I conti dell’attività ordinaria del CAE – dice il direttore generale Angelo Barbieri – restano in buon equilibrio come dimostrano il margine operativo netto di quasi 2 milioni di euro e il risultato di gestione sostanzialmente in pareggio.
Il risultato negativo va addebitato, oltre che alla negativa congiuntura economica dell’anno passato, anche alla svalutazione prudenziale effettuata di investimenti finanziari e immobiliari”. Per affrontare crisi economica e difficoltà di mercato nel corso del 2014 è stata attuata una consistente riduzione del costo del personale operando su due direttrici: un contratto di solidarietà e l’incentivazione al prepensionamento.
“Resta comunque confermata la validità strategica del progetto CAE – aggiunge il presidente Gabriele Cristofori – in una annata tra le più difficili degli ultimi anni. La fusione sta dando risposte positive al territorio e alle attese dei soci-agricoltori in termini di servizi.
Abbiamo fatto argine alle tante criticità grazie ad una impresa ancor più radicata sul territorio. Continueremo ad investire e a crescere per sempre meglio rispondere alle esigenze del mondo agricolo emiliano. E per assecondare la voglia di innovazione che, specie tra le aziende gestite da giovani, disegna un futuro sempre più interessante per la nostra agricoltura.
Il progetto CAE prevede il nostro ingresso anche nei territori delle province di Parma e Ferrara”.

SETTORI E RICAVI
I ricavi della capogruppo CAP EMILIA vedono in primo luogo il settore cereali con 57,3 milioni di ricavi. Le quantità ritirate di grano tenero, duro, mais, sorgo, soia e orzo sono passate dalle 239.476 tonnellate del 2013 alle 276.240 del 2014 con un incremento complessivo del 15%. Dal 30 agosto 2014 CAE ritira anche cereali e proteici dei soci della cooperativa CAPA FERRARA di Vigarano Pieve.
Il secondo comparto per volume d’affari sono le macchine (33,7 milioni), poi gli antiparassitari (29,7 milioni) e i mangimi (28,9 milioni). Bene anche il comparto assicurativo-finanziario: l’agenzia generale Fata ha raccolto premi nei rami vita, danni e grandine per quasi 27 milioni di euro, in linea col 2013. Stabile anche il fatturato del settore alimentare (6 discount Ecu, negozi tradizionali e Botteghe di Campagna amica per un totale di vendite di 5,3 milioni di euro), in controtendenza rispetto al mercato.

SOCIETA’ CONTROLLATE E COLLEGATE

Il fatturato aggregato del gruppo CAP EMILIA ha raggiunto nel 2014 oltre 440 milioni di euro, in linea con i valori 2013.
Positivi in particolare i risultati di Eurocap Petroli (quasi 125 milioni), SIS-Società Italiana Sementi (42,6 milioni) e del polo mangimistico Emilcap (33 milioni).

logo_cciaafe

Una opportunità di crescita sulla Responsabilità Sociale d’Impresa

da: ufficio stampa Camera di Commercio di Ferrara

La Camera di commercio di Ferrara capofila di un progetto in collaborazione con la Provincia di Ferrara, le associazioni imprenditoriali di categoria ed il supporto della Regione Emilia-Romagna. Numerose adesioni al progetto di orientamento per le imprese ferraresi

Un ambizioso progetto per diffondere e sensibilizzare le imprese ferraresi in materia di RSI, individuando le linee guida meglio rispondenti alle esigenze, soprattutto delle micro e piccole imprese, ma anche il sostegno a tutte le imprese interessate all’adozione di sistemi di certificazione standard per creare le condizioni favorevoli ad una crescita sostenibile.

Dopo la prima fase di presentazione del progetto, attraverso seminari per settore, ora prosegue il percorso per promuovere la Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) con tre seminari tematici nel mese di settembre, volti a orientare gli imprenditori verso lo strumento di RSI più idoneo alle proprie esigenze.

Hanno aderito al progetto ben 37 imprese ferraresi così suddivise: 8 settore agricolo, 8 turismo , 3 pesca, 9 servizi, 9 manufatturiero; gli incontri seminariali si svolgeranno il 10-18-23 settembre alla Camera di commercio.

“ Il progetto è in linea con il Piano Nazionale della Responsabilità sociale d’impresa elaborato dal Governo (ed inviato alla Commissione Europea), che, come noto, pone l’accento sull’importanza del ruolo dell’impresa nella società e sulla gestione responsabile delle attività economiche quale veicolo di creazione di valore, a mutuo vantaggio delle imprese, dei cittadini e delle comunità. – spiega Paolo Govoni, presidente dell’Ente di Largo Castello – convinzione, questa, confortata da due caratteri tipici delle imprese italiane: la capacità di radicamento e di relazione con il territorio in cui operano e la dimensione sociale in termini di relazioni industriali e impegno sociale.”

Per partecipare ai seminari occorre compilare il breve questionario online sul sito della Camera di Commercio www.fe.camcom.it (banner RSI) oppure rivolgersi al servizio di assistenza gratuito al numero 0532/769666.

Nel mondo le aziende certificate SA8000 – la principale certificazione per la RSI – al 30/9/2014 sono 3.400 di cui 1.488 in Europa e 1.106 in Italia (Fonte: Social Accountability Accreditation Services).

Cos’è la RSI – Responsabilità Sociale d’Impresa
La RSI è l’integrazione volontaria delle dimensioni sociale e ambientale nelle operazioni economiche e nei rapporti con tutte le parti interessate. Si possono realizzare in questo ambito all’interno dell’azienda tanti progetti di diverso tipo, a seconda delle esigenze: dal miglioramento della qualità del lavoro e del rapporto con i dipendenti alla gestione ambientale, dal coinvolgimento dei fornitori alla rendicontazione/comunicazione, passando per il marketing sociale e i progetti per la comunità.

Latte: UE manda in polvere anni di lavoro per i formaggi di qualità

da: ufficio stampa Coldiretti Emilia-Romagna

Dal 2009 chiusi 100 allevamenti all’anno del Parmigiano-Reggiano

È un’altra presa di posizione che allontana sempre più l’Unione europea dai cittadini. Così Coldiretti Emilia Romagna commenta la diffida che la Commissione Ue ha inviato all’Italia per chiedere la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per fare formaggi e altri prodotti derivati dl latte, previsto storicamente dalla legge nazionale.

Secondo Coldiretti Emilia Romagna, voler imporre all’Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere è l’ultimo diktat di una Europa che tentenna su emergenze storiche come l’emigrazione, ma che è pronta ad assecondare le lobby che vogliono costringerci ad abbassare gli standard qualitativi dei nostri prodotti alimentari difesi da generazioni di produttori.
Soprattutto una simile imposizione – Commenta ancora Coldiretti regionale – significa dar un altro duro colpo agli allevamenti che producono latte per formaggi di alta qualità, come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, con molta fatica per contenere la concorrenza dei tanti prodotti di imitazione ottenuti con minori garanzie sanitarie e sociali.

Già in un settore importante per la nostra regione, come il Parmigiano Reggiano, stiamo assistendo negli ultimi anni alla difficoltà degli allevamenti penalizzati da prezzi che non coprono i costi di produzione. Solo negli ultimi cinque anni – rileva Coldiretti – dal sistema Parmigiano Reggiano sono usciti quasi cento allevamenti l’anno: nel 2009 gli allevamenti che producevano latte per Parmigiano Reggiano erano 5.544, oggi sono rimasti in 3.093.
È inutile – commenta Coldiretti Emilia Romagna – che la Commissione Ue faccia proclami sulla qualità quando poi in nome di una “libera circolazione delle merci” è pronta a dare il via libera a qualsiasi produzione che con il prodotto originale (il formaggio) non ha niente da spartire.

Aproniano Tassinari presidente della Partecipanza Agraria di Cento

da: organizzatori

Il presidente UNCAI: “L’antica ‘città organica’ del terrotiorio centese riscopre con Expo tutta la sua modernità”

Ieri sera, il presidente di UNCAI – Unione Nazionale Contoterzisti Aproniano Tassinari ha assunto la presidenza della Partecipanza Agraria di Cento (www.partecipanzacento.it), un istituto ferrarese con 900 anni di presenza sul territorio e la gestione di 2000 ettari di terreno.

“Un territorio da sempre condizionato dalle acque e reso fertile e produttivo, da paludoso e acquitrinoso quale era fino all’XII secolo, grazie al lavoro di un’intera comunità”, ha illustrato Tassinari.

Il progetto centese riunì nel XII secolo un’interà comunità che aveva urgenza di rispondere a un semplice quesito: come fare per sfamare tanta popolazione con così poca terra? La risposta non fu solo un progetto di bonifica che rendesse produttivi quei terreni (clausola ad meliorandum imposta dal vescovo di Bologna), ma anche un piano urbanistico che imponeva di risiedere stabilmente sul luogo (clausola ad incolandum), pena la perdita dei benefici concessi dall’autorità ecclesiastica. I canali divennero così strade e i dossi borghi abitati, finché sorse una villa franca con un tracciato urbanistico “disegnato a tavolino”.

“Nell’anno di Expo – ha aggiunto Tassinari – l’antica Partecipanza Agraria di Cento riscopre tutta la sua modernità. Expo propone, infatti, una città del futuro dove aree urbane e aree rurali si compenetrino le une nelle altre, dove il costruire come abitare si dispieghi anche nel costruire che coltiva. Per la Partecipanza Agraria di Cento così come per Expo, agricoltura e architettura sono due momenti dell’abitare che trovano la loro connessione nel paesaggio della ‘città organica’, frutto dell’ingegno e della spinta innovativa dell’uomo, momento corale di un progetto di sostenibilità oltre che per la natura, anche per l’economia e per l’uomo”.

Venerd’ 3 e sabato 4 luglio il Racket Festival propone un interessante fuori programma: Effimero nullo #1

da: organizzatori

Inizierà venerdì 3 luglio alle 17 per concludersi sabato 4 luglio alle 24 l’innovativo fuori programma che il Racket Festival proporrà a Palazzo della Racchetta (Via Vaspergolo 4/6). “Effimero Nullo #1 (Confessioni di un artista di merda)”, questo il titolo dell’evento, vedrà protagonisti gli artisti/perfomer Giacomo Marighelli e Lucien Moreau (al secolo Eugenio Squarcia). Visione e ascolto liberi.

Due scatole. Due individui. Due giorni e una notte. Questi gli elementi essenziali dell’opera. O meglio, un evento di carattere performativo che prende il nome di EFFIMERO NULLO, primo baluardo di un movimento artistico privo di movimento: il cosiddetto Movimento Nullo – simboleggiato dal segno “Ø” – che Moreau e Marighelli fondano e affermano, sulla scia di Jodorowsky, Arrabal, Topor e molti altri prima di loro.
Lo spazio sacro è indiscutibile.
Un luogo senza luogo, nel quale i due costruiranno, giorno dopo giorno, l’installazione stessa. Dandole vita. Dormendo in essa. Intervallando e fondendo arte, musica, letteratura, teatro, giochi concettuali, momenti di pura follia, meditazioni zen. Interagendo tra di loro e con il pubblico. O con l’assenza di pubblico. Cambiandosi d’abito e truccandosi, per raggiungere uno stato di coscienza alterato dall’ispirazione. perdendosi per poi ritrovarsi.
Prima, senza nome. Poi, vestiti di un’identità rinnovata. Così facendo, in funzione della narrazione, criticando l’ego dell’artista (e dell’arte stessa), i performer riempiranno gli spazi, i vuoti della sala, in totale insindacabile libertà, lasciando al pubblico una disarmante confessione di semplicità. O un enigma da comprendere.
Durante la durata di tutto l’evento (giorno e notte) il pubblico potrà visitare liberamente l’installazione-spettacolo, osservando lo stato di avanzamento della confessione, a tratti prendendone parte.
Cos’è l’identità? cos’è l’ego? abiti, libri, conti insoluti, oggetti, abitudini, gesti, poesia, psicosi, liste della spesa, filosofia, paure, speranze, follie, sogni, ciò che si mangia, che si beve, che si consuma?
Tutto è arte. Niente è arte. Chi è l’artista? come si rapporta con l’esistenza, con il sistema dominante? qual è la sua intimità? cosa finirà per diventare?
Un’opera totalizzante sulla ricerca di sé, in rapporto al singolo, alla massa, alla comunità globalizzata, alle illusioni e alle standardizzazioni sociali.
Osando. Perché il performer è il vero catalizzatore, la cartina al tornasole delle psicosi e delle virtù del mondo.
Siamo ciò che scegliamo o scegliamo perché siamo ciò che siamo?
Il titolo è tratto dall’omonimo racconto scritto da Philip K. Dick nel 1957, come omaggio a quell’unica occasione in cui il grande scrittore di fantascienza, afflitto da gravi problemi economici, rinunciò alla propria vocazione letteraria per dedicarsi ad un testo “vendibile” e “facile” ma allo stesso tempo del tutto autobiografico.

Stasera IV° appuntamento AperiDog

da: organizzatori

Quarto appuntamento con l’Aperidog, fissato per oggi 1° luglio ore 19,00 in via Ragno 15 davanti all’Osteria degli Ulivi, con leccornie ed omaggi per i nostri amici pelosetti offerti dalla azienda Husse ed aperitivo per i compagni di vita, amici e simpatizzanti, un vero e proprio Apericena.
Continua il concorso fotografico dove tutti siete invitati ad inviare alla pagina Facebook Ferrara a 4 zampe https://www.facebook.com/ferraraa4zampe la foto più significativa, divertente ed affettuosa con il Vs amico a 4 zampe,nonché quelle che rappresentano al meglio le somiglianze tra amici a 4 zampe ed i loro compagni di vita. Collegato all’AperiDog è la raccolta di fondi libera a favore dell’Associazione A.V.E.D.E.V che gestisce il canile municipale. Vi aspettiamo numerosi.

logo-regione-emilia-romagna

Protezione civile: da oggi scatta la fase di attenzione per gli incendi boschivi

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Scatta lo stato di attenzione per gli incendi boschivi in Emilia-Romagna. L’assessore Gazzolo: “Incendi dimezzati negli ultimi vent’anni, fondamentale la collaborazione dei cittadini”. I numeri da contattare in caso di avvistamento

Scatta da oggi, mercoledì 1 luglio, la fase di attenzione per gli incendi boschivi in Emilia-Romagna, come prevede il Piano regionale antincendio boschivo 2012-2016.
Fino al 30 settembre squadre di Vigili del fuoco, Corpo forestale dello Stato e volontari di Protezione civile opereranno in sinergia su tutto il territorio, in stretto raccordo con gli Enti locali e coordinati dall’Agenzia regionale di Protezione civile tramite la Sala operativa unificata permanente (Soup), che rimarrà attiva fino al 31 agosto.
La Sala operativa unificata permanente, con sede a Bologna presso il Centro operativo dell’Agenzia regionale di Protezione civile, è funzionante tutti i giorni dalle 8 alle 20 e in orario notturno con servizio di reperibilità continuativo.
“Negli ultimi vent’anni, grazie all’attività di prevenzione e al presidio sul territorio, gli incendi boschivi nella nostra regione sono dimezzati – commenta l’assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo -. Parte del merito è dei cittadini, sempre più sensibili a questo problema e pronti a segnalare velocemente gli incendi in caso di avvistamento”.
I numeri da contattare sono l’1515 (numero nazionale di pronto intervento del Corpo forestale dello Stato), il 115 (numero nazionale di pronto intervento del Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile), l’8008-41051 (numero verde regionale del Corpo forestale dello Stato) o l’800-333-911 (numero verde Agenzia regionale di Protezione civile).
La telefonata è gratuita.
Anche quest’anno l’Agenzia regionale di Protezione civile dell’Emilia-Romagna ha aderito alle iniziative di gemellaggio promosse dal Dipartimento nazionale nelle regioni interessate dal maggior numero di incendi: in Puglia, dove è stato allestito un campo operativo nel comune di Manduria, 65 volontari dell’Emilia-Romagna si alterneranno dal 7 luglio al 12 agosto per effettuare attività di avvistamento, spegnimento, prevenzione incendi e presidio sul territorio.
Attrezzate con mezzi fuoristrada provvisti di modulo antincendio, le squadre di volontari appartengono ai Coordinamenti provinciali di Reggio Emilia e Rimini, alle Consulte del volontariato di Modena e Bologna e a Federgev Emilia-Romagna, Federazione dei raggruppamenti delle guardie ecologiche volontarie.

La superficie boschiva in Emilia-Romagna
In Emilia-Romagna la superficie boschiva è cresciuta del 20% negli ultimi trent’anni e oggi copre quasi un terzo – 611 mila ettari – dell’intero territorio: numeri che la collocano tra le regioni con il più alto indice di boscosità in Italia. Le foreste interessano quasi esclusivamente l’alta collina e la montagna, mentre solo il 3% è presente nella fascia territoriale della pianura.

Lido di Classe: iniziano le attività collegate al Festival Naturae

da: organizzatori

Giovedì 2 e venerdì 3 luglio iniziative per i ragazzi

E’ in programma anche quest’anno a Lido di Classe – piccola località turistica immersa nel verde della pineta del Parco del Delta del Po a sud di Ravenna – il Festival Naturae, appuntamento giunto all’ottavaedizione, che unisce eventi di vario genere legati dal comune obiettivo della valorizzazione dell’ambiente naturale.

Anche quest’anno il cuore del Festival sarà concentrato a cavallo fra luglio e agosto, dal 27 al 2 (con una ghiotta anteprima sabato 25 grazie allo spettacolo radiofonico “Parole note live”, a cura di Radio Capital); ma come ormai tradizionale gli eventi del Festival non si limitano alla settimana clou, abbracciando appunto i due mesi centrali dell’estate.

I primi appuntamenti, destinati ai bambini e ai ragazzi, sono allora in programma fin da giovedì 2 luglio, quando prende il via il cartellone del “Lido delle Favole”, appuntamenti per i più piccini ogni giovedì alle 10. Si comincia al Bagno Marta di viale Caboto con i “Racconti a testa in giù”, a cura dei volontari di “Nati per leggere” di Ravenna.

E’ adatto invece a ragazzi anche più grandi il primo dei laboratori “Pratica…mente al mare”, in programma ogni venerdì mattina dal 3 luglio: il primo appuntamento è al Circolo Nautico del Savio, alle 10, per “Una giornata fra le onde”, laboratorio nautico tenuto dalla sezione vela del Circolo stesso, che comprenderà anche un’uscita in mare di circa un’ora. Prenotazione al 380 4263925.

Programma completo al sito www.festivalnaturae.it

logo-regione-emilia-romagna

Servizi in rete per aiutare le persone in difficoltà a trovare lavoro, la Giunta approva il progetto di legge sull’inclusione sociale

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Proposta di legge della Giunta per l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo delle persone fragili e vulnerabili. Integrati i servizi pubblici regionali del lavoro, sociali e sanitari per accompagnare le persone in difficoltà

Una legge per sostenere le persone in difficoltà sociale o sanitaria ed aiutarle ad inserirsi nel mondo del lavoro, mettendo in rete i servizi sociali dei Comuni, quelli sanitari delle Asl e i Centri per l’impiego. La Giunta regionale ha approvato il testo della proposta di legge per l’inclusione sociale, che pone i presupposti istituzionali, organizzativi,
gestionali e metodologici per potenziare il sostegno alle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità. Il provvedimento riguarda le persone che vivono le problematiche derivanti dall’essere disoccupati o inoccupati e contemporaneamente difficoltà di natura sociale o sanitaria.
“Il lavoro è il più potente strumento di inclusione sociale – spiega l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi – Per una società regionale inclusiva occorre evitare in via prioritaria che fenomeni temporanei nella vita delle persone evolvano in rischi di marginalità sociale.
Con questo provvedimento abbiamo pensato a chi è senza lavoro anche per problematiche dovute alla dimensione sociale o a quella sanitaria, una priorità che dobbiamo assumere dopo 7 anni di crisi economica. Un esempio importante di cosa intendiamo per politiche di nuova generazione fondate sull’integrazione non solo delle risorse e degli interventi ma anche dei diversi servizi che operano sul territorio”.
“La proposta di legge dimostra che è possibile combinare sulle persone sia interventi di tipo sociale che di tipo lavorativo
e formativo – dice l’assessore regionale alle Politiche di Welfare Elisabetta Gualmini – L’integrazione tra i servizi rappresenta un fattore fondamentale di qualificazione dell’offerta, in quanto consente di considerare l’utente in condizione di fragilità nella sua globalità, di predisporre un programma personalizzato unitario, di ridurre i rinvii dell’utente da un servizio all’altro, eliminando le sovrapposizioni tra gli enti ed ottimizzando l’utilizzo efficiente delle risorse”.
Il progetto di legge prevede il costituirsi di équipe multiprofessionali – di cui fanno parte operatori dei Centri per l’Impiego, dei Servizi sociali del Comune e del servizio sanitario dell’Ausl – che sulla base di una valutazione del “profilo di fragilità” delle persone, progettano interventi personalizzati, unitari e condivisi finalizzati all’inserimento lavorativo.
L’efficacia dell’integrazione dei servizi si fonda sull’assunzione di nuove responsabilità e sullo sviluppo di nuove competenze gestionali e professionali dei responsabili e degli operatori dei servizi pubblici integrati, per sviluppare le quali la Regione promuoverà interventi periodici di formazione e sviluppo.
L’inserimento lavorativo può avvenire utilizzando le diverse modalità e tipologie contrattuali esistenti. A fianco del contratto di lavoro subordinato indeterminato, che costituisce l’obiettivo principale, potranno essere impiegate forme di flessibilità e modalità di telelavoro ritenute idonee alle caratteristiche ed ai bisogni delle persone.
La Regione inoltre promuoverà la stipula di contratti collettivi funzionali alle caratteristiche e alle potenzialità degli utenti.
L’obiettivo dell’inserimento al lavoro e dell’inclusione sociale potranno essere raggiunti anche utilizzando le agenzie di somministrazione di lavoro con le quali la Regione può stipulare apposite convenzioni.
Strumento di incontro con il lavoro saranno anche i tirocini, di cui questa legge introduce una nuova tipologia. Si tratta del tirocinio di orientamento, formazione e inserimento o reinserimento, finalizzato al rafforzamento dell’autonomia delle persone, alla loro riabilitazione e inclusione, la cui indennità sarà finanziata anche da risorse regionali e del Fondo sociale europeo.
Per l’inserimento lavorativo è fondamentale il coinvolgimento di imprese e dei datori di lavoro, per questo la Regione intende promuovere la responsabilità sociale delle imprese e le opportunità di lavoro attraverso incentivi economici e rimborsi delle spese sostenute dalle aziende per acquisti e adeguamenti strumentali funzionali all’inserimento lavorativo.
Una funzione rilevante di integrazione sociale e lavorativa la proposta di legge prevede venga svolta dalle cooperative sociali, attraverso la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi e attraverso lo svolgimento di attività finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
L’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo può realizzarsi inoltre attraverso l’esercizio di attività autonoma e imprenditoriale, con la concessione di micro credito e di incubatori di impresa dedicati.
Il progetto di legge approvato dalla Giunta ora proseguirà il suo iter in Assemblea legislativa

logo-regione-emilia-romagna

Emilia-Romagna Festival, XV edizione, da Bach all’Oriente

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Riparte da Bach la XV edizione di Emilia Romagna Festival, dal 18 luglio al 16 settembre 41 concerti nei luoghi della tradizione architettonica tra le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna

XV edizione di Emilia Romagna Festival – Erf, in scena dal 18 luglio al 16 settembre nei luoghi più preziosi della tradizione architettonica in regione. Un ricco programma di concerti e spettacoli, dalla classica al tango, dall’antico al contemporaneo, fino alle tendenze musicali più innovative, partendo dalla grande musica di Bach fino alle sonorità della tradizione orientale.

Il Festival, al traguardo dei 15 anni, guarda verso Oriente. Un lungo itinerario musicale dall’Europa verso l’Asia e poi ancora verso le Indie Occidentali, per ritornare in Italia attraverso la Spagna, compiendo idealmente un giro del mondo a ritroso rispetto a quello fatto da Colombo. E guida d’eccezione per questo viaggio nelle suggestioni di culture e paesi lontani, sarà il sommo compositore Johann Sebastian Bach, padre e ispirazione costante di tanta parte della musica contemporanea.
Un viaggio in 41 tappe, distribuite tra le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna.

Il Festival è stato presentato oggi in Regione, a Bologna, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti e Massimo Mercelli, direttore artistico Emilia Romagna Festival, insieme con altri rappresentanti delle associazioni e degli organismi coinvolti.
“Questo festival, che sosteniamo con la legge Triennale dello spettacolo – ha detto l’assessore Mezzetti -, ha allargato in questi anni il bacino territoriale coinvolto e grazie alla direzione artistica sono stati arricchiti con appuntamenti di alto spessore i programmi di tanti teatri, soprattutto in Romagna: si tratta di un ulteriore apporto di qualità che non deve essere sottovalutato”.
“Nonostante la crisi e le difficoltà, Emilia Romagna Festival torna anche quest’anno grazie alla consueta passione e dedizione dei suoi organizzatori – ha affermato il direttore artistico Mercelli – e grazie anche al sostegno delle tante persone e istituzioni del territorio, prime fra tutte la Regione Emilia-Romagna e l’ Unione europea, e alle numerose istituzioni straniere che sostengono l’importanza e il valore del fare cultura e vogliono essere presenti nel nostro paese.”

Il Festival
Ad aprire e chiudere l’edizione 2015 di Erf due eventi d’eccezione con due prime esecuzioni. Ancora una volta sarà una compositrice donna ad inaugurare il festival. E’ Silvia Colasanti, giovane ma già affermata compositrice romana che, dopo la grandissima Sofija Gubajdulina protagonista dell’inaugurazione di Erf 2014, inaugura il festival – sabato 18 luglio alle 21, all’Arena di Castel San Pietro Terme – con la prima assoluta di Partita per flauto e archi. A dialogare con il nuovo brano di Silvia Colasanti, ci saranno alcune delle più note pagine di Bach, tra cui due Concerti Brandeburghesi, nell’esecuzione di tre straordinari interpreti: il celebre pianista di origine iraniana Ramin Bahrami, fra i maggiori conoscitori e interpreti del maestro di Eisenach, il direttore di Erf nonché apprezzato flautista Massimo Mercelli, e l’Orchestra de I Solisti Aquilani, pregiata formazione da camera, orchestra in residence nel cartellone di Erf 2015.
La chiusura – mercoledì 16 settembre alle 21, alla Chiesa di San Giacomo in San Domenico di Forlì – sarà affidata ad uno straordinario concerto all’insegna del dialogo e della riconciliazione. Il prestigioso Hover State Chamber Choir di Erevan (Armenia), fondato e diretto da Sona Hovhannisyan nel 1992, che lo dirigerà anche per questa occasione, si esibirà con un repertorio di musiche tra Oriente e Occidente, in piena linea con i percorsi storici di quelle regioni, da sempre terre di incontri e contatti tra popoli, culture e civiltà diverse, e che vede tra gli altri la prima esecuzione italiana di Psalmus III di Krzysztof Penderecki. Il brano è stato scritto espressamente dal compositore polacco per l’Hover ed è stato eseguito in prima assoluta alla Carnegie Hall di New York il 26 maggio 2015.

Bach To Italy
“Bach to Italy” è il progetto che attraversa come un fil rouge l’edizione 2015, realizzato in collaborazione con Ravello Festival, Cariarmonie e il circuito de I Solisti Aquilani. Sette concerti dedicati alla figura di Johann Sebastian Bach, il compositore che più di ogni altro ha determinato la storia della musica occidentale dal ’700 ad oggi. Grandi interpreti della musica internazionale e giovani promesse, si misureranno con alcuni dei grandi classici bachiani. Dopo la serata inaugurale – primo appuntamento di Bach to Italy – il 20 luglio (Codigoro, Abbazia di Pomposa Sala delle Stilate), l’Orchestra de I Solisti Aquilani insieme a quattro solisti di grande professionalità ed esperienza – Salvatore Lombardi al flauto, Federico Cardilli al violino, Giulio Ferretti al violoncello, e Daniele D’Ubaldo ai timpani – affronteranno un programma che pone a confronto due giganti della musica, Vivaldi e Bach, in alcune delle loro più celebri pagine, dai concerti Brandeburghesi – che rivelano l’ammirazione del grande tedesco per ‘il prete rosso’ – alle Stagioni, con un breve excursus nella musica napoletana contemporanea, che vede la prima esecuzione assoluta di un brano di Enzo Avitabile, Indigmna Concerto per flauto e timpani. La serata del 22 luglio (Bologna, Corte del Circolo Ufficiali) è invece dedicata al capolavoro di Bach nell’esecuzione di uno dei suoi massimi interpreti: le celebri Variazioni Goldberg suonate da Ramin Bahrami, con la voce narrante del noto critico musicale e giornalista Sandro Cappelletto. L’1 agosto (Varignana, Chiesa di San Lorenzo), è la volta del grande violinista serbo Jovan Kolundzija che si cimenterà nelle Sonate e partite per violino solo di Johann Sebastian Bach, fra cui quella in re minore che contiene la celebre Ciaccona, formidabile esempio di polifonia mono strumentale e assoluto capolavoro per violino solo. Segue, il 3 agosto (Imola, Chiesa di San Domenico), una delle pagine più “intriganti” di Bach, l’Offerta Musicale BWV 1079, riconosciuta come una delle opere più articolate e complesse mai composte, che vedrà come interpreti ancora una volta Ramin Bahrami, insieme a Massimo Mercelli e al Trio de I Solisti Aquilani. Protagonista del concerto del 22 agosto (Tossignano, Chiesa di San Girolamo) sarà invece il noto chitarrista bosniaco Saša Dejanovic che si cimenterà in una Fuga e due Suite del maestro tedesco. “Bach to Italy” si chiude il 27 agosto (Codigoro, Abbazia di Pomposa Sala delle Stilate), con Andrea Manco, giovane virtuoso del flauto appena nominato primo flauto alla Scala, e Aina Kalnciema, finissima interprete bachiana del clavicembalo, con un programma dal titolo Sonate per flauto e cembalo dove ispirazione e tecnica strumentale s’intrecciano in maniera incomparabile in una sfera musicale superiore.

Appendice del progetto “Bach to Italy”, è il concerto in programma il 19 luglio nella scenografica Arena della Balle di Paglia di Cotignola, interamente dedicato a Vivaldi di cui Bach fu un grande ammiratore e del quale trascrisse numerosi concerti: l’Orchestra de I Solisti Aquilani, insieme all’affermato flautista Francesco Loi e al violino solista di Daniele Orlando, si cimenteranno nei Concerti della Natura, un’antologia di brani dalla straordinaria forza evocativa ed altamente virtuosistici che il maestro veneziano dedicò alla potenza e alla bellezza del creato.

Le orchestre e i grandi interpreti internazionali
Tra gli altri grandi interpreti della presente edizione, la Banda Musicale della Polizia di Stato, da oltre 70 anni importante veicolo di divulgazione della musica in Italia e all’estero, formata da 105 “professori d’orchestra” guidati dal maestro Maurizio Billi, che si esibirà insieme al soprano Federica Balucani il 23 luglio a Cesenatico (Piazza Spose dei Marinai) e il 24 luglio a Comacchio (Arena di Palazzo Bellini); la Istanbul State Symphony Orchestra, tra le formazioni sinfoniche più antiche e importanti della Turchia fondata nel 1827 dal fratello di Donizetti, che guidata dalla prestigiosa bacchetta di Ender Sakpinar, suo direttore principale dal 2014, affronterà il 27 luglio (Forlì, Chiesa di San Giacomo in San Domenico) un programma di autori del ‘900, in un coinvolgente mix tra Oriente ed Occidente: dai compositori turchi Ulvi Cemar Erkin e Cemal Resit Rey, all’americano Aaron Copland, finoal contemporaneo Michael Nyman, di cui sarà eseguita in prima italiana – in collaborazione con il Mittelfest – la Sinfonia n°8 “Water Dances,”commissione di Basf Se per il 150° anniversario dell’azienda nel 2015 (anche nel programma delle composizioni che saranno eseguite all’Expo). E ancora, il 30 luglio (Codigoro, Abbazia di Pomposa) è la volta del Coro Voz Latina con il Grupo del Barrio, insieme alla voce solista di Luciana Elizondo e sotto la direzione di Maximiliano Ban~os, con la Misa Criolla di Ariel Ramirez, splendida sintesi tra musica sacra, popolare e folklorica; il 4 agosto (Codigoro, Abbazia di Pomposa) si esibisce Tania Bussi, giovane soprano allieva di Lucetta Bizzi al Conservatorio Arrigo Boito di Parma, con il pianista Davide Finotti; il 10 agosto (Forlì, Chiostro dei Musei di San Domenico) il fagotto di Paolo Carlini insieme al pianoforte di Matteo Fossi affronteranno la prima esecuzione assoluta di Totem 3 (segnali) per fagotto e pianoforte, nuovo brano scritto e dedicato da Ennio Morricone a Carlini; mentre il 5 settembre (Sasso Morelli, Villa La Babina), in collaborazione con il 61° Festival Puccini di Torre del Lago, è in programma il Galà Lirico con i giovani interpreti distintisi presso l’Accademia di alto perfezionamento del Festival Pucciniano, con un sentito omaggio al grande Puccini. Infine, da non dimenticare due eccellenti orchestre giovanili: il 12 settembre (Imola, Rocca Sforzesca), arriva per la sua prima tournee in Italia, l’Orquesta Juvenil Universitaria Eduardo Mata de la Unam (Ojuem) – formazione sinfonica nata in seno al più importante polo culturale del Messico, l’Universidad Nacional Autónoma de México, ospite della passata edizione di Erf – che si esibirà insieme al grande Massimo Quarta, al tenore José Luis Ordóñez e alla soprano Lluvia Ruelas, sotto la direzione di Gustavo Rivero Weber con un programma dedicato ad alcune delle più belle arie della tradizione latinoamericana; il 14 settembre (Forlì, Chiesa di San Giacomo in San Domenico) si esibisce invece la China Youth Philharmonic Orchestra diretta da Youqing Yang e accompagnata da quattro giovani solisti cinesi, Ni Yizhen al flauto, Zhang Weiliang al flauto di bambù, Jin Hui al violino e Song Fei all’erhu – con un repertorio di brani tra oriente e occidente che include la celebre terza sinfonia di Beethoven, l’‘Eroica’.

Premio Erf alla carriera
Il Premio Emilia Romagna Festival – riconoscimento istituito nel 2010 per omaggiare i grandi protagonisti della scena artistica internazionale, che negli anni ha premiato Maxence Larrieu, Quirino Principe, Catherine Spaak, Ivano Marescotti e Bruno Canino – sarà consegnato quest’anno al tenore peruviano Juan Diego Flórez, tra i più grandi tenori del nostro tempo in virtù delle sue grandissime qualità vocali e interpretative, che da sempre affianca alla brillante carriera artistica l’impegno sociale. Nel 2011, ha fondato “Sinfonia por el Perú” – un progetto sociale inclusivo ispirato al venezuelano “El Sistema” – che gestisce orchestre e cori per aiutare i bambini e i giovani più vulnerabili. Per questa iniziativa, il 16 agosto nello storico Palazzo Fantini di Tredozio (Fc), Juan Diego Flórez riceverà il Premio Erf alla Carriera, e per l’occasione si esibirà il giovanissimo tenore Ivan Ayon, allievo dello stesso Florez ed educato proprio in uno dei Nuclei di ‘Sinfoni?a por el Peru`’.

Non solo musica
All’insegna della contaminazione di forme e linguaggi, Erf presenta quest’anno una serie di percorsi intrecciati tra suono, scrittura, teatro e danza, sperimentazioni espressive da sempre care al Festival. Tra queste si segnala, il 5 agosto (Bagnara, Rocca) The Soul of the cellist intenso e coinvolgente dialogo, tra Erich Oskar Huetter, affermato violoncellista austriaco, solista e musicista da camera di fama internazionale, e Tanja “Tanima” Schmid, ballerina di formazione classica ed ex ballerina professionista, nonché rinomata docente di libera improvvisazione, teatro danza e balletto classico; il 12 agosto (Codigoro, Abbazia di Pomposa) Lectura Dantis con la voce di Elena Bucci, regista attrice autrice che ha fatto parte del nucleo storico del Teatro di Leo di Leo de Berardinis, e il pianoforte di Stefano Miceli, tra i pianisti e direttori d’orchestra italiani di punta, di ultima generazione. In questa serata la parola dantesca si affiancherà alle composizioni di Lizst, pianista e compositore, che tanto ammirava e “sentiva” l’opera di Dante. Il 19 agosto (Codigoro, Abbazia di Pomposa Sala delle Stilate), entrano in scena i danzatori di “Arka Ira” pie`ce di tango-teatro-canzone, uno spettacolo intriso di ritmi dell’Argentina e di tutto il Sudamerica a cura di Hilario Baggini, polistrumentista, autore e arrangiatore argentino, anima del fortunato Del Barrio Trio. Il 24 agosto (Imola, Villa Torano), infine, da non perdere Suite Michelangelo, una rilettura a cura del collettivo artistico teatrale Città di Ebla della Suite on Verses of Michelangelo Buonarroti for bass and piano op. 145 composta nel 1973 da Dimitri Sostakovic, uno spazio d’incontro tra poesia e musica attraverso uno scavo interpretativo che tiene conto non solo delle tensioni scatenate fra testo verbale e musicale, ma anche delle relazioni fra i due interpreti della partitura – la pianista Shizuka Salvemini e il baritono Riccardo Fioratti.

Altri progetti speciali

“Primo Premio!”
Tra le nuove proposte di Erf 2015, gli artisti della consueta sezione Primo Premio! – sezione storica dedicata ai giovani interpreti provenienti da prestigiosi Concorsi di Musica internazionali – che quest’anno presenta il Telegraph Quartet, brillante formazione d’archi nata nel 2013 a San Francisco, proiettata verso i palcoscenici internazionali dal Primo Premio del Fischoff Chamber Music Competition, riconosciuto come il più prestigioso concorso per la musica da camera al mondo (28/08; 31/08; 2/09; 3/09). Tra gli altri talenti emergenti che si esibiranno per Primo Premio!, il Delta Piano Trio vincitori del Primo premio ex aequo del Concorso Internazionale di Musica da Camera Salieri- Zinetti 2014 (28/07); e Joa~o Tavares Filho Primo premio al IV Concorso Pianistico Internazionale Andrea Baldi 2014 (18/08).

Le Leccornie di Erf: itinerari di musica, scoperte e degustazioni
Tornano anche per questa edizione Le Leccornie di Erf – Itinerari di musica, scoperte e degustazioni. Il Progetto, nato dalla sinergia fra Erf e diversi Comuni del territorio toccato dal festival, vuole rendere alcuni appuntamenti del cartellone vere esperienze a 360°: al piacere dell’ascolto musicale, vengono abbinate attività di scoperta della regione e degustazioni di vini e cibi locali. Un vero e proprio progetto di valorizzazione e promozione del territorio e di tutte le sue sfaccettature, dove ogni appuntamento include un concerto, una degustazione e un’attività collaterale (21/07, Casalfiumanese; 29/07 Castel Bolognese; 1/08 Varignana; 3/08 Imola; 16/08 Tredozio).

Il programma completo su www.erfestival.org

logo-regione-emilia-romagna

La vicepresidente Gualmini si congratula con il nuovo Rettore di UniBo

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Università – Le congratulazioni della vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini al nuovo Rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini

“Esprimo i miei più sinceri rallegramenti al nuovo Magnifico, professor Francesco Ubertini. Come membro di quella bellissima comunità che è l’Alma Mater sono convinta che farà molto bene”.
Così Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna e docente dell’Università di Bologna, commenta il risultato delle elezioni per il nuovo Rettore.
“Sono certa – prosegue – che riuscirà a consolidare i successi e le eccellenze sedimentati nel passato e a promuovere importanti novità a favore soprattutto degli studenti, che sono e saranno sempre il cuore pulsante della nostra straordinaria Università. Auspico una collaborazione positiva e feconda – conclude Gualmini – tra Regione e Università, come è sempre stato nel passato”.

logo-regione-emilia-romagna

Profughi, falsa la notizia di 400 nuovi arrivi in Emilia-Romagna

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

La Vicepresidente Gualmini: “Notizia falsa, vale sempre la quota del 6% delle assegnazioni”

“E’ falsa la notizia dei 400 profughi arrivati a Rimini e Imola, riportata da alcune fonti di stampa. L’Emilia Romagna continua a rispettare la sua quota, nelle assegnazioni, pari al 6% del totale degli arrivi”.
E’ quanto dichiara Elisabetta Gualmini, Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, a proposito del presunto arrivo di nuovi profughi.
“E’ possibile – spiega Gualmini – che ci siano nuovi arrivi, sempre all’interno del nostro 6 per cento, arrivi che da sempre avvengono tramite gruppi di 50-80 persone al massimo, presso l’HUB centrale di Bologna per poi passare all’accoglienza in tutti i territori della regione.
E nessun arrivo in massa è quindi previsto nelle coste della Romagna: i cittadini hanno diritto ad una informazione corretta e trasparente”.

logo-regione-emilia-romagna

Vongole: la Regione ha già chiesto la modifica del Regolamento

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

“Dalla Ue regole troppo restrittive”, l’assessore Caselli replica sulla taglia minima dei molluschi: la nostra proposta è in discussione presso la Commissione pesca Ue

La Regione Emilia-Romagna si è già da tempo attivata a Bruxelles per chiedere, d’intesa con il Ministero delle politiche agricole, la revisione della taglia minima delle vongole. Lo precisa l’assessore regionale all’agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli in merito alle interrogazioni del consigliere del Pd Giorgio Pruccoli e della Lega Nord Alan Fabbri.
“Già nel gennaio di quest’anno ho portato a Bruxelles la richiesta, corredata dai necessari riferimenti scientifici, di modifica dell’attuale Regolamento che fissa la grandezza minima in 2,5 centimetri e, nella fase transitoria, la previsione di deroghe motivate, che tengano conto delle legittime richieste dei pescatori”, spiega Caselli.
“La proposta è attualmente in discussione presso la Commissione pesca. Stiamo lavorando dunque attivamente, anche grazie alla collaborazione della vice presidente della Commissione Renata Briano e ad alleanze con altri Paesi. D’altra parte – aggiunge Caselli – gli stessi pescatori di vongole hanno più volte manifestato, anche pubblicamente, apprezzamento per la nostra rapida iniziativa”.
Secondo Caselli le attuali regole sulla taglia minima ammessa per la pesca “sono troppo restrittive e, soprattutto, non sono giustificate dal raggiungimento della maturità sessuale.
Inoltre la totale mancanza di flessibilità per percentuali anche molto basse di prodotto fuori norma e le pesanti sanzioni penalizzano in modo inaccettabile un settore importante della nostra economia”.

logo-regione-emilia-romagna

Pallacanestro Reggiana premiata in Regione “per una straordinaria stagione sportiva”

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha consegnato un riconoscimento alla società di basket vicecampione d’Italia

Una straordinaria stagione e un risultato sportivo che vanno al di là dell’esito di una finale che ha unito gli atleti di entrambe le squadre nello scrivere una bellissima pagina di sport. Sono le motivazioni principali che hanno spinto il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a consegnare un riconoscimento alla Pallacanestro Reggiana, reduce da una tiratissima competizione in sette gare contro Sassari per il titolo tricolore, decisa solo negli ultimi secondi.

Oggi a Bologna, nella sede della Regione, il presidente Bonaccini ha ricevuto una larga delegazione della società comprendente tra gli altri l’amministratore delegato Alessandro Dalla Salda, la vicepresidente Maria Licia Ferrarini, il direttore sportivo Alessandro Frosini e gli atleti Federico Mussini, Ojars Silins e Vitalis Chikoko, oltre a Pietro Bernardelli, presidente del main sponsor “Grissin Bon”.
Erano inoltre presenti il sottosegretario della Giunta regionale, Andrea Rossi, il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e il presidente della Provincia di Reggio, Giammaria Manghi.

“Questo è un piccolo riconoscimento inusuale – ha commentato il presidente Bonaccini – perché non si premia la conquista di un titolo ma una straordinaria stagione sportiva condotta all’insegna del fair play, che ha accomunato tifosi di tutta l’Emilia-Romagna.
Alla società e agli atleti vanno i più sinceri complimenti per questa cavalcata conclusasi a un passo dall’obiettivo e un grande in bocca al lupo per il futuro”.
Un riconoscimento accolto con “grandissimo piacere” dalla vicepresidente Ferrarini, che ha assicurato: “Ci riproveremo, insistendo su quelle che sono le nostre caratteristiche, puntando su una squadra fortemente italiana e sul nostro vivaio che ci dà così tante soddisfazioni”.
Il sindaco di Reggio, Vecchi, ha quindi posto l’accento sulla “credibilità del gruppo dirigente, lo stile negli investimenti: tutto ciò ha permesso di vivere una vicenda sportiva in crescendo, in un mondo dove non sempre lo sport professionistico offre messaggi così positivi”.

(in foto: un momento della premiazione)

Lido di Spina, giovani imprenditori di Confcommercio in festa al Malua

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Allegria, divertimento e solidarietà: saranno questi gli ingredienti della cena d’estate organizzata in sinergia, a livello provinciale, dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio – presidente Simona Salustro – con il Gruppo Giovani Imprenditori di Unindustria, retto da Enrico Zuffellato.
Il momento conviviale – in un mix elegante intercalato da pillole di intrattenimento e varietà – si svolgerà il 3 luglio al Malua 54 di Lido di Spina a partire dalle ore 20, a bordo piscina, in un atmosfera casual ma impreziosita da un accessorio di colore blu che ogni partecipante dovrà indossare in omaggio ai colori sociali delle due Associazioni di categoria.
Un appuntamento che avrà un suo concreto spazio alla solidarietà – destinando una quota di iscrizione della cena – a favore di Ibo Italia (www.iboitalia.org) l’ente non governativo di ispirazione cristiana, che si occupa – dagli anni ’50 – di volontariato nazionale ed internazionale.

LA NOTA
Vacanze solidali in Grecia. Alla scoperta di Milos tra storia e spiagge da sogno

Non è tempo di Grecia, ma proprio per questo lo è. Il default, le code ai bancomat, i pensionati in lacrime, il destino incerto di un popolo non può passare sempre e soltanto sotto la lente dell’analisi economica. C’è anche la solidarietà tanto più che, nonostante le rassicurazioni del nostro governo, noi non possiamo dirci al sicuro. Data la situazione risulta naturale, persino doveroso, “cantare” la Grecia. Al dramma della sua gente si contrappone la bellezza delle sue isole. La mia preferita è Milos, nelle Cicladi. E’ l’estate che non finisce, la storia, la gentilezza di chi la abita. Galleggia sul mare blu, snella, assolata e, in ottobre, quando l’ho conosciuta, è quasi deserta. Proprio come nei sogni. Acqua specchiata e sabbia bianca, nera, rosa, dorata. E’ la tentazione dei geologi, il trionfo dei colori in natura innervati nelle sue rocce e dispersi nella sabbia delle spiagge.  In autunno l’isola riprende la sua identità, nei caffè di Tripiti si gioca a tabli, si discute ad alta voce, spesso di politica e ce n’è da dire. I milesi siedono al bar, sotto la pergola, tormentando con le mani una specie di braccialetto di pietre simile a un rosario grossolano. Aspettano la sera. Seppure in bancarotta hanno dalla loro un grande lusso: il tempo. Amaro certo, ma sicuramente più umano rispetto al nostro incedere affannato e poco proficuo. Chi arriva da queste parti ha 125 chilometri quadrati da esplorare per capire come il denaro non sia tutto, per respirare un’aria diversa e scoprire una terra ruvida, spazzata dal vento, coperta di ulivi e dagli arbusti della macchia mediterranea. Un’esplosione di profumi.

 

Con la Matiz su e giù per l’unico nastro d’asfalto dell’isola e per una mulattiera arrampicata sulla montagna, ho scoperto tanti mondi diversi. Un esempio? Baia di Agios Joannis, quando si offre allo sguardo è come vedere il paradiso. E’ il giusto premio per aver guidato ai margini di uno strapiombo a discapito delle sospensioni. Il consiglio è arrivare in aereo o in nave e affittare l’auto, in ottobre la spesa è low cost, adatta anche ai turisti di un fanalino di coda dell’Europa quali siamo noi. In autunno si dorme con pochi euro al porto di Adamas o nella raffinata Plaka, la capitale arroccata su un cucuzzolo dell’isola da dove il panorama è toccante. Non servono segnalazioni di hotel o di stanze in affitto, posti liberi ce ne sono a palate, solo l’imbarazzo della scelta. Quello che in agosto pagate 90 euro ne costa 40 in bassa stagione e i bagni, qualche volta, si fanno anche a Natale. E’ entusiasmante il panorama, ma anche la cucina casereccia delle taverne non è male, c’è l’ottimo Petrino a Zefira, Barko sulla strada che da Adamas porta a Plaka e, a metà via, il nome è mistero, ma fate conto di partecipare ad una caccia al tesoro, c’è un caffè-taverna, è proprio di fronte all’unico ufficio postale dell’isola, lo frequentano gli isolani, piatti del giorno, prezzi tranquilli e sapore di Grecia nostrana. Un’altra dritta, più per simpatia che per gastronomia: a Plaka, prima della piazzetta centrale, c’è la taverna Pharas, non la trovate sulle guide, è aperta tutto l’anno. Il gestore, ex marinaio di lingua Esperanto, serve  ai tavoli piatti di tradizione, ce ne sono due, al massimo tre al giorno, il titolare raccoglie in sé l’essenza del sorriso e offre l’uva del suo giardino: merita tutta l’attenzione possibile.

 

Poi ci sono le spiagge: Sarakiniko è speciale, sembra di camminare sulla luna, Triades è meravigliosa, un’infilata di baie da urlo e anche Gerontas, sabbia scura e rocce chiare, dice la sua così come Filiplaka. Tutte scomode da raggiungere, ma perfette da vivere. L’infinita Paleochori è scaldata in alcuni punti da polle di acqua calda, poco distante c’è addirittura un “bagno turco” naturale raggiungibile a nuoto, lo zolfo riempie la grotta e l’acqua del mare ribolle, un tuffo in un’era lontana, quando tutto doveva ancora cominciare. Dov’è? Fossi matta a svelarvelo, se siete viaggiatori, scopritelo da soli. Ah, ancora una cosa, portate a casa gli scarti del vostro pranzo e le cicche fumate, come ci si aspetta dalle persone civili. Viaggiare non vuol mica dire devastare, cribbio.

riciclaggio-rifiuti

ECOLOGICAMENTE
Tutte le cose finiscono.
Valutare dove per riciclare meglio

Ogni prodotto prima o poi non serve più e diventa rifiuto, per questo è importante studiarne la sua vita e soprattutto prevederne la sua fine. L’analisi del ciclo di vita di un prodotto rappresenta dunque una metodologia che consente di valutare e di quantificare l’impatto ambientale generato lungo l’intero suo ciclo di vita. Sembra un ragionamento complesso, ma vorrei proporlo perché importante e in fondo semplice.
Il “Life cycle assessment” (LCA) è un approccio fondamentale per considerare l’intero ciclo di vita del materiale basandosi sul motto “ dalla culla alla tomba” (“from cradle to grave”). Questa analisi, che di approfondire tutte le fasi in un percorso iterativo, permette di avere una visione globale del processo produttivo, scomponendolo in una serie di unità produttive (dunque partendo dall’estrazione delle materie prime, considerando le fasi di trasporto, di trasformazione, di gestione del fine vita) e considerando le emissioni, quindi gli effetti di ogni unità sull’ambiente.
Lo sviluppo di questa metodologia ha prodotto importanti scoperte e soprattutto ha spesso fornito importanti soluzioni. La struttura di LCA la possiamo suddividere in quattro momenti principali:
• la individuazione e definizione degli obiettivi (fase preliminare) in cui sono definiti il campo di applicazione, l’unità funzionale, i confini del sistema, il fabbisogno di dati, le premesse e i vincoli, chi esegue e a chi è indirizzato lo studio, quale funzioni o prodotti si studiano, i requisiti di qualità dei dati.
• la fase di raccolta delle informazioni e quindi dei dati necessari (con le procedure di calcolo volte a quantificare i flussi in entrata e in uscita rilevanti di un sistema di prodotto) in accordo all’obiettivo e al campo di applicazione.
• la valutazione dell’impatto del ciclo di vita, fase critica fondamentale, che ha lo scopo di valutare la portata dei potenziali impatti ambientali utilizzando i risultati dell’analisi di inventario del ciclo di vita.
• la sintesi della interpretazione conclusiva, che è un procedimento sistematico volto all’identificazione, qualifica, verifica e valutazione dei risultati delle fasi di inventario e di valutazione degli impatti, al fine di presentarli in forma tale da soddisfare i requisiti dell’applicazione descritti nell’obiettivo e nel campo di applicazione, nonché di trarre conclusioni e raccomandazioni.
Apparentemente complesso, ma in verità solo uno strumento di buonsenso che sarebbe bene fosse applicato in molti settori e in molte occasioni. LCA infatti è una metodologia di valutazione ambientale applicabile in ogni settore industriale o di servizi
che fornisce una visione globale e dettagliata del sistema in osservazione, perché permette di:
• evidenziare e localizzare le opportunità di riduzione degli impatti ambientali;
• supportare decisioni in merito a interventi su processi, prodotti e attività;
• informare i cittadini in merito all’impatto ambientale legato al ciclo di vita dei prodotti;
• identificare linee strategiche per lo sviluppo di nuovi prodotti o servizi;
• paragonare tra loro prodotti con la medesima funzione;
• valutare e confrontare gli effetti legati a diverse politiche ambientali e di gestione delle risorse;
• approfondire la valutazione ambientale del sistema di prodotto nel contesto della certificazione.

L’interesse per l’LCA non è storia recente, anzi risale almeno a quarant’anni fa quando si pensò di introdurre una serie di metodi per la valutazione quantitativa degli impatti riguardo a differenti tematiche ambientali (impoverimento delle risorse, riscaldamento globale, inquinamento da impianti). Si comprese subito che sarebbe stato un importante strumento di trasparenza e di informazione ai cittadini, tuttavia ci si rese anche conto che vi era in genere una scarsa uniformazione delle valutazioni.
Forse siamo ancora fermi qui. Anzi direi di più, in realtà a livello europeo esiste una schematizzazione che non è utilizzata da tutti e che anzi ognuno utilizza a proprio vantaggio per fare risultare i dati che vuole . Questa mancanza di strumento condiviso fa perdere il valore di sistema che dovrebbe avere; potrebbe invece essere lo strumento principe in molti settori, a partire anche dalla Pianificazione rifiuti (se i dati di input fossero veritieri e gli scenari pragmatici e non fantasiosi, come spesso accade).

Eppure il metodo offre numerose possibilità di utilizzo e con un poco di fiducia e di serietà potrebbe permettere:
• la valutazione dell’impatto ambientale di prodotti differenti, aventi la medesima funzione;
• l’identificazione, all’interno del ciclo produttivo o del ciclo di vita del prodotto, dei principali percorsi verso possibili miglioramenti, intervenendo sulla scelta dei materiali, delle tecnologie e degli imballaggi;
• il sostegno alla progettazione di nuovi prodotti e la segnalazione di innovative strategie per lo sviluppo, consentendo risparmi, sia per l’azienda, sia per il consumatore;
• la dimostrazione di aver ottenuto un ridotto impatto ambientale ai fini dell’attribuzione del marchio ecologico comunitario (Ecolabel);
• l’ottenimento di un risparmio energetico e il sostegno nella scelta dei procedimenti per il disinquinamento;
• il supporto nella scelta delle soluzioni più efficaci e idonee per il trattamento dei rifiuti;
• la base oggettiva di informazioni e di lavoro per l’elaborazione dei regolamenti che riguardano l’ambiente.
Insomma basta cercare l’ovvio e farlo.

Arena La Romana: venerdì 3 luglio in programmazione il film di Edoardo Leo “Noi e la Giulia”

da: arganizzatori

Diego (Luca Argentero), Fausto (Edoardo Leo) e Claudio (Stefano Fresi) sono tre quarantenni insoddisfatti e in fuga dalla città e dalle proprie vite, che da perfetti sconosciuti si ritrovano uniti nell’impresa di aprire un agriturismo. A loro si unirà Sergio (Claudio Amendola), un cinquantenne invasato e fuori tempo massimo, ed Elisa (Anna Foglietta), una giovane donna incinta decisamente fuori di testa.
Ad ostacolare il loro sogno arriverà Vito (Carlo Buccirosso), un curioso camorrista venuto a chiedere il pizzo alla guida di una vecchia Giulia 1300.
Questa minaccia li costringerà a ribellarsi ad un sopruso in maniera rocambolesca e lo faranno dando vita a un’avventura imprevista, sconclusionata e tragicomica, a una resistenza disperata… quella che tutti noi vorremmo fare… se ne avessimo il coraggio.

L’arena è organizzata dall’Associazione Ferrara sotto le stelle con Arci Ferrara, con il Patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Università di Ferrara.
Quest’anno al Parco sarà possibile acquistare abbonamenti da 10 ingressi che avranno validità per tutta la durata della manifestazione.
ABBONAMENTO 10 INGRESSI – 50 €
ABBONAMENTO 10 INGRESSI, SOCI ARCI – 35 €
INGRESSO: INTERO 6 €; RIDOTTO 4,50 € (Soci Arci, studenti Università di Ferrara e possessori della fidelity card – Gelateria La Romana).
Inizio proiezioni ore 21.30. Apertura Parco Pareschi (c.so Giovecca, 148) ore 21.00
In caso di maltempo le proiezioni si svolgeranno presso la Sala Boldini, via Previati 18. Per informazioni: Arci: 0532.241419, Arena Estiva: 320.3570689, Sala Boldini: 0532.247050.
Per il programma completo della manifestazione: www.cinemaboldini.it

ACCORDI
L’omone da un milione di $.
Il brano di oggi…

Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

[per ascoltarlo cliccare sul titolo]

I’m nervous di Willie Dixon.

Oggi è il primo di luglio e con tutto quello che c’è in giro scelgo di focalizzarmi su un omone da un milione di $.
Oggi, infatti, compirebbe 100 anni Willie Dixon, figura davvero gigantesca nella storia della musica e non solo, visto che durante la Seconda Guerra Mondiale si è fatto 10 mesi di gabbia in quanto obiettore di coscienza.
E’ stato il bassista, l’autore, l’arrangiatore, il produttore e pure il talent scout di casa alla Chess Records di Chicago e ha finito per scrivere più di 500 canzoni.
E la maggior parte di ‘ste canzoni sono diventate i più grandi classiconi di quello che chiamiamo “blues elettrico” o “Chicago Blues”.
Da Muddy Waters a Bo Diddley, passando per Chuck Berry e Howlin’ Wolf, beh non so come facesse ma probabilmente anche quando faceva pausa o si sedeva sulla tazza e aspettava un po’ magari stava lì con un blocchetto e gli usciva un classicone pure in quei momenti lì.
Roba così tosta, ma anche così trasversale che tutti ma proprio tutti abbiamo sentito un suo pezzo almeno una volta.
Perché in realtà era un autore pop e anche un innovatore enorme come scrittore di testi.
Fan dei Doors? Te lo sei cuccato e più di una volta.
Fan degli Stones? Idem.
Fan degli Who? Te lo sei cuccato gli hanno anche rubato un certo trick per il loro pezzo più famoso.
Fan dei Led Zeppelin? Idem e per pietà evito di infierire sui loro furti in questo caso anche effettivi.
Gusti meno “classici”? Motörhead, Chris Spedding, Meat Puppets, Jesus And Mary Chain, Holly Golightly. Persino una come Lydia Lunch, persino Diamanda Galás.
Gusti über-generici? Beh, quel famosissimo spot in cui entravano in un ufficio dei ragazzi muscolosi e sudatissimi con in spalla delle casse di una famosa bibita. Il pezzo che si sentiva sotto e che in realtà era il vero gancio dello spot indovinate di chi era?
Quindi 100 di questi anni a un uomo che di fatto è ancora vivo e vivrà davvero in eterno.

1971-Willie-Dixon
album: Willie’s Blues (1959)

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. xoxo <3 Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

radio@radiostrike.info
www.radiostrike.org

IMMAGINARIO
Quei cuori partigiani.
La foto di oggi…

E’ figlio di uno dei sette fratelli Cervi, Adelmo. E stasera sarà a Ferrara per parlare della storia di suo padre, il partigiano Aldo Cervi, ucciso insieme coi suoi fratelli al poligono di tiro di Reggio Emilia, il 28 dicembre 1943. Il ricordo è quello vissuto e sentito raccontare da bambino e messo nero su bianco nel libro “Io che conosco il tuo cuore”, Piemme edizioni.

L’appuntamento dà il via agli Emergency days, cinque giorni per parlare di nuove resistenze, legalità, cittadinanza consapevole, solidarietà e accoglienza. Con musica, incontri e bar-trattoria-ristorante da oggi a domenica 5 luglio. Tutte le attività sono a ingresso gratuito. Organizza il Gruppo Emergency di Ferrara con il patrocinio di Comune di Ferrara e Regione Emilia Romagna. Stasera con Adelmo Cervi, in viale Alfonso I d’Este (zona Bagni Ducali), a Ferrara, ore 18.30

Per ricordare la storia dei fratelli Cervi, puoi ascoltare il brano “I morti di Reggio Emilia” e “La pianura dei sette fratelli” dei Modena City Ramblers

OGGI – IMMAGINARIO EVENTI

fratelli-cervi-emergency-days-ferrara-2015
Copertina del libro “Io che conosco il tuo cuore” di Adelmo Cervi

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]