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Mese: Ottobre 2014

Sabato 1 novembre Somethin’Else vola in Brasile con la voce di Daniella Firpo e i sapori della cucina nordestina

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 01 novembre Somethin’Else vola in terra carioca dove piatti tipici della cucina nordestina contribuiranno ad insaporire un affascinante viaggio sonoro che attraversa oltre un secolo di storia della musica brasiliana, eseguito con classe e competenza dalla voce di Daniella Firpo accompagnata al pianoforte da Luca Matteuzzi.

Con Somethin’Else, sabato 01 novembre a partire dalle ore 20.00, il Torrione mette le ali per planare in terra carioca, dove piatti tipici della cucina nordestina contribuiranno ad insaporire un affascinante viaggio sonoro che ripercorre oltre un secolo di storia della musica brasiliana – dallo Choro, al Samba, alla Bossa Nova – eseguito con classe e competenza dalla voce di Daniella Firpo accompagnata al pianoforte da Luca Matteuzzi.
Si potrà gustare il bobó de camarão (vellutata zuppa di gamberoni con tapioca e latte di cocco), per poi tuffarsi nell’immancabile farofa e concludere in bellezza con brigadeiros e beijinhos (irresistibili dolcetti a base di cioccolato e cocco che – come ciliegie – uno tira l’altro), mentre Querelas do Brasil – duo nato dall’incontro della cantante e compositrice brasiliana Daniella Firpo con il pianista Luca Matteuzzi – darà vita ad un repertorio intimo e delicato, energico e vitale al tempo stesso, che va da Villa Lobos e Ernesto Nazareth a Noel Rosa e Tom Jobim, esaltando la ricchezza dei generi brasiliani e contribuendo a creare un quadro variopinto in cui la musica popolare si coniuga con il jazz e la musica europea. Arrangiamenti raffinati seguono la cronologia storica della musica brasiliana dalla fine dell’800 fino alla nostra epoca, mostrando il fil rouge che lega le diverse sonorità del vasto mondo musicale brasileiro.
È consigliata la prenotazione della cena al 333 5077079 (dalle 15.30). Ingresso a offerta libera riservato ai soci Endas.

La cantante, compositrice e musicista brasiliana Daniella Firpo nasce in una famiglia di musicisti iniziando a cantare sin da piccolissima. Intraprende l’attività professionale circa quindici anni fa a Salvador riscuotendo immediato riscontro di pubblico e critica. Dal 2008 fa dell’Italia sua patria d’adozione, dove il suo timbro profondo, dinamico e vellutato, frammisto a giocosa creatività, la proietta sul panorama musicale nazionale attraverso la partecipazione a prestigiosi festival e manifestazioni. Parallelamente all’attività concertistica, la Firpo divulga storia e cultura della musica brasiliana attraverso corsi e seminari presso scuole e istituzioni culturali.

Luca Matteuzzi intraprende gli studi pianistici classici all’età di otto anni. Nel 1982 si appassiona alla musica jazz. Da allora frequenta diversi corsi e seminari, sebbene fondamentale si riveli l’incontro con John Taylor e Kenny Wheeler. Dal 1986 conduce un’intensa attività concertistica che lo ha visto esibirsi a fianco di numerosi artisti sia in Italia che all’estero. Da citare la lettura-concerto di e con Matteo Belli “Troppo tardi per sognare, troppo presto per dimenticare” (2007) e l’accompagnamento di Ivano Marescotti nell’interpretazione in chiave jazz-romagnola della favola di Pierino e il Lupo. All’attività concertistica affianca, dal 2010, l’organizzazione di concerti per la rassegna bolognese JazzOrNot.

Le tecnologie nella comunicazione scientifica, didattica e sociale protagoniste a Unife

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Una giornata di studi con la Lectio Magistralis di Paolo Frignani sui suoi 44 anni di attività professionale

Un’intera giornata di studio sul ruolo della I.C.T. nella comunicazione scientifica, didattica e sociale con protagonisti a confronto quella in programma all’Università di Ferrara, lunedì 3 novembre dalle ore 9, in Aula Copernico di Palazzo Renata di Francia (via Savonarola, 11),

Tre le sessioni previste per il seminario, che vedranno susseguirsi l’intervento di numerosi esperti, all’interno del ramo delle tecnologie e metodologie del web 2.0 nel settore pedagogico-didattico.

Dopo i saluti del Rettore Pasquale Nappi, apriranno i lavori Luciano Galliani, Presidente di Sird, Società Italiana di Ricerca Didattica, Tommaso Minerva, Presidente di Sie-l, Società italiana di e-learning, e Pier Cesare Rivoltella, Presidente di Sirem, Società Italiana di Ricerca sull’Educazione Mediale.

Nella prima sessione, diversi Atenei italiani avranno modo di illustrare i loro studi e ricerche sul tema Tecnologie e comunicazione scientifica.

A seguire, si parlerà di Tecnologie e comunicazione didattica, focalizzandosi sulle prospettive pedagogiche dell’uso delle tecnologie.

La sessione pomeridiana offrirà poi una declinazione sociale delle ICT, con professionisti nell’ambito delle Tecnologie e comunicazione sociale.

Non solo. La giornata sarà coronata alle ore 18 da un momento speciale: la Lectio Magistralis di Paolo Frignani, Delegato del Rettore per l’Orientamento e la Didattica a distanza, Ordinario del Dipartimento di e Direttore del Centro Se@ di Unife, dal titolo Io e il mio doppio, per raccontare i suoi 44 anni di attività professionale e scientifica.

Spiega Frignani: “Sarà un’ulteriore occasione per rivelare il considerevole ruolo del nostro Ateneo nella ricerca pedagogica, coniugata attraverso le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. Un campo scientifico che mi ha visto impegnato già dalla mia esperienza all’Università di Ginevra e che Unife mi ha consentito di approfondire, con studi e insegnamenti, in qualità di professore di Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento. Questo grazie anche a importanti colleghi e amici che mi hanno preceduto e affiancato in questi anni nella ricerca dell’innovazione didattica e della formazione a distanza”.

“ Dopo 44 anni di attività – conclude Frignani – ritengo opportuno delineare ulteriori prospettive attraverso colleghi giovani e stimati, che forniranno di certo nuove energie allo sviluppo di questi studi”.

L’iniziativa è organizzata da Se@, Centro di Tecnologie per la Comunicazione, l’Innovazione e la Didattica a distanza di Unife, Sird, Società Italiana di Ricerca Didattica, Sirem, Società Italiana di Ricerca sull’Educazione Mediale, e Sie-l, Società italiana di e-learning.

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming su http://seatv.unife.it

“Libriamoci” : il Sindaco legge ai ragazzi della scuola De Pisis

da: ufficio Portavoce del Sindaco di Ferrara

Il Sindaco ha partecipato alla iniziativa “Libriamoci”, pensata per ridare valore e centralità alla lettura in un paese dove i dati segnalano scarso amore per i libri. L’evento – rivolto a tutte le scuole, statali e paritarie, dalla materna alle secondarie di II grado – è promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) e da quello dei Beni culturali e delle Attività culturali e del Turismo (Mibact) insieme al Centro per il libro e la lettura.

La scuola De Pisis ha aderito volendo dare l’esempio “liberando la lettura” con l’aiuto di vari ospiti che, in questi giorni, leggeranno brani ad alta voce.

I ragazzi, molto attenti, hanno apprezzato le letture e l’interazione che si è creata tra loro e gli ospiti lettori di oggi: il Sindaco Tiziano Tagliani, il Dirigente del Provveditorato agli studi Antimo Ponticiello e la Dirigente scolastica Maria Gaiani.

Il primo cittadino, prima di leggere un brano tratto da un libro di Roberto Piumini, ha ringraziato gli insegnanti e i ragazzi delle classi terze: “in genere vado di corsa per le tante cose da fare, ma oggi sto con voi, senza fretta, perché i libri si devono leggere in tranquillità. Amo i libri e vi voglio ringraziare perché, grazie a questo invito, mi avete offerto l’opportunità di fermarmi a leggere e pensare”

AIRC e Università di Ferrara insieme contro il cancro per raccontare agli studenti i risultati e la passione del mestiere più bello del mondo: quello del ricercatore

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Mercoledì 5 novembre alle ore 11 presso la Sala Estense, i protagonisti del mondo della ricerca sul cancro incontrano gli studenti dell’Università di Ferrara, portando loro i più recenti progressi dell’oncologia e le storie di chi, della ricerca, ha fatto una professione.

L’iniziativa, che si svolge in contemporanea in altri tre Atenei, Bari, Firenze e Trento, rientra nell’ambito degli “Incontri nelle Università”, nati nel 2011 e promossi da AIRC per “I Giorni della Ricerca”.

Ad intervenire a Ferrara saranno i ricercatori Paolo Pinton di Unife e Pier Paolo Di Fiore dell’Università degli Studi e dello IEO di Milano, insieme a Lisa Vozza della Direzione scientifica di AIRC e a Cristian Morisi, testimonial della ricerca. Moderatrice d’eccezione sarà Daria Bignardi, che condurrà i lavori fino all’intervento conclusivo del Rettore Pasquale Nappi.

Ogni giorno in Italia ci sono mille nuovi casi di cancro: un problema quotidiano che si ripete in centinaia di migliaia di famiglie che affrontano la malattia. Oggi, grazie ai risultati della migliore ricerca, è possibile curare buona parte di quei mille tumori. Quando si parla di ricerca sul cancro pensiamo a laboratori, microscopi, provette. Ma la ricerca è fatta prima di tutto dalle persone e dalle loro storie professionali, di vita, di speranza e di passione, che sono al centro degli Incontri nelle Università di AIRC.

“Tutte le cellule del nostro corpo vanno incontro a un continuo processo di turnover – spiega Pinton- in cui c’è un bilancio regolato tra la generazione di nuove e l’eliminazione di cellule vecchie o danneggiate. Nei tumori questo meccanismo si inceppa, per cui le cellule cancerose sviluppano una specie di immortalità. I ricercatori Unife stanno studiando come colpire questa caratteristica del cancro anche grazie al contributo AIRC”.

“I progressi degli ultimi anni hanno delineato la strategia per la lotta ai tumori – sottolinea Di Fiore – basata su due armi: diagnosi precoce e miglioramento della terapia. I farmaci molecolari sono ormai una realtà consolidata nella pratica clinica. Non sono ancora disponibili però per tutti i tipi di tumori e spesso non sono efficaci per tutti i pazienti: in quest’area e in quella della medicina personalizzata ci aspettiamo grandi progressi”.

“Prima Associazione per finanziamenti alla ricerca sul cancro in Italia, AIRC è impegnata da quasi cinquant’anni contro i tumori – ricorda Lisa Vozza – Grazie alle donazioni di quasi un milione e mezzo di soci, è possibile sostenere il progresso della ricerca. AIRC sostiene il lavoro di circa 5000 ricercatori in tutta Italia. La selezione dei progetti di ricerca coinvolge circa 600 scienziati stranieri e 50 italiani, fra i massimi esperti in oncologia”.

Ad intervenire anche Cristian Morisi, concreta testimonianza dell’importanza della ricerca per la cura, che oggi, a 36 anni, racconta la sua storia di bambino curato per un tumore, con coraggio ed entusiasmo, dicendo..“Senza la ricerca persone come me non potrebbero farcela” e Francesca Sara Curatola, volontaria AIRC, che afferma..“Uniti, possiamo rendere il cancro sempre più curabile”.

Tresigallo, Confartigianato incontra il sindaco

da: ufficio stampa Confartigianato

Piattaforma contro la crisi. Confartigianato ha chiuso a Tresigallo, col sindaco Dario Barbieri, gli incontri sul territorio iniziati la scorsa estate. La delegazione composta dal vice direttore, Paolo Cirelli, e dalla responsabile di zona, Lara Pellegatti, e dal Presidente della sezione, Mauro Bersanetti, ha presentato alla Giunta pressoché al completo le sue dieci proposte, dalla diminuzione della pressione fiscale alla partecipazione delle aziende all’Expo 2015. Soddisfatta Pellegatti. «Abbiamo trattato di fusione dei Comuni dell’ex mandamento, che secondo noi porterebbe grandi vantaggi, liberando risorse e razionalizzando la spesa pubblica». Su Imu e Tasi, «che colpiscono duramente l’impresa», l’associazione di via Veneziani ha chiesto l’applicazione dell’aliquota più bassa. Ancora, si è parlato di appalti, idrovia, «con cui si apriranno tante possibilità di lavoro per le aziende del territorio» e di Expo 2015: «La dobbiamo sentire vicina – l’esortazione della responsabile i zona – e vi sono realtà che hanno i requisiti per partecipare». La chiosa di Pellegatti, a sintesi del ‘tour’. «Non vogliamo piangerci addosso o criticare le amministrazioni, ma avanzare proposte che possono essere accolte, a livello locale, per migliorare. Noi confidiamo in un confronto continuo, periodico, con le istituzioni».

Comacchio, le dichiarazioni di Paola Peruffo, candidata regionale Forza Italia

da: Paola Peruffo, Candidata Forza Italia alle Elezioni Regionali

«Io credo che il comacchiese, coi Lidi e il Delta, sia troppo spesso sentito da noi tutti come ‘altro’ rispetto al ferrarese. Il che spiega il guardare dei residenti verso la Romagna. Una logica che dobbiamo superare. La regione Emilia Romagna, in termini di turismo, viene spesso vista come Emilia, con i suoi colli, e Romagna, col mare. E ogni realtà cerca così una propria identificazione.  Nello specifico di Comacchio, le cui bellezze sono innumerevoli e soddisfano varie tipologie di turisti, la scommessa è ragionare sui collegamenti verso l’interno e verso l’esterno, che sono vulnerabili, inutile negarlo. E il risultato è una sorta di isolamento. Per vivere e fare vivere un territorio, serve una programmazione che non tamponi solo le emergenze – tipo mal tempo – che mettono in crisi gli operatori e il comparto turistico. Perché i lidi sono soprattutto mare, ma non solo mare. Penso all’Abbazia come alla presenza delle terme. Ecco, in Regione va portata anche questa sensibilità. Bisogna sviluppare un senso di appartenenza all’Emilia Romagna. Ma serve il contributo di tutti. Solo così si potrà raggiungere la meritata valorizzazione di Comacchio»
 
Paola Peruffo,
Candidata Forza Italia Elezioni Regionali

Visit Ferrara al WTM di London 2014

da: Consorzio Visit Ferrara

Il consorzio turistico della Provincia ferrarese partecipa dal 3 al 6 novembre al World Travel Market, leader mondiale dell’industria del turismo, con più di 50mila professionisti

L’eclettico universo del turismo internazionale si mette in vetrina, dal 3 al 6 novembre 2014, per la 35esima edizione del WTM – World Travel Market – di Londra, l’evento leader a livello mondiale per l’industria dei viaggi e del turismo. Un’occasione unica, che mette a confronto più di 50mila professionisti del settore, ministri dei diversi governi del pianeta e migliaia di giornalisti internazionali. In questo esclusivo showcase delle destinazioni e dei cultori del turismo, il consorzio Visit Ferrara – che conta quasi 80 operatori di tutta la Provincia ferrarese nell’ottica di una strategia condivisa – farà la sua parte, presentandosi con un desk ricco di materiale informativo all’interno dello stand dell’Apt Servizi dell’Emilia Romagna. Il desk sarà collocato nel settore dell’Europa Mediterranea (queste le coordinate: EM2100 / EM 2150) in un contesto in cui saranno presenti le migliori località del globo. Nei 4 giorni di manifestazione business to business, gli operatori avranno la possibilità di fare rete, scoprire nuove tendenze del turismo e tecnologie, sancire affari. Solo nel 2013, infatti, con il WTM di Londra sono stati generati più di 2 miliardi di sterline in contratti. Un’opportunità speciale per il consorzio Visit Ferrara che potrà interagire in una dimensione professionale unica dell’industria dei viaggi e stabilire nuove relazioni a tutto vantaggio del territorio della Provincia ferrarese.
Per scaricare immagini in alta definizione:
http://www.ellastudio.it/it/comunicato-stampa/6286/visit-ferrara-al-wtm-di-london-2014

“Violente manipolazioni mentali”, album d’esordio del progetto Mastice

da: ufficio stampa I Dischi del Minollo

Il 14 novembre uscirà “Violente manipolazioni mentali”, concept album dei MASTICE.
Esordio del duo ferrarese formato da Igor Tosi (voce della band Devocka) e Riccardo Silvestrini, pubblicato dall’etichetta discografica I DISCHI DEL MINOLLO, con distribuzione Audioglobe. Il progetto Mastice rappresenta la dura quotidianità, dove riverberi e ritmi meccanici si intrecciano ad oscillazioni e parole. Sensibile alle sonorità industrial e ambient, Mastice possiede una forte natura elettro rock.
Il progetto esordisce con la cover “Vita in un pacifico nuovo mondo” all’interno della compilation-tributo ai Fluxus “Tutto da rifare” (Mag Music/ V4V Records).
Registrato alla Masticheria di Ferrara da Samboela (Luci della centrale elettrica, Devocka, Bob Corn) tra dicembre 2013 e maggio 2014, il disco è stato preceduto dall’EP digitale in chiave ambient “VMMprologue”, realizzato in collaborazione di Sozu Project.

contatti :

soundcloud.com/masticeband
masticeband.wordpress.com
masticeband@gmail.com

Viabilità e orari cimiteri per ponte Ognissanti

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Anche quest’anno, in occasione del ponte di Ognissanti verrà istituito un senso unico di marcia nella via del Camposanto a Comacchio, con direttrice di marcia sud-nord, verso la strada provinciale “Rossonia” n° 15. La modifica temporanea alla viabilità lungo la predetta via resterà in vigore da domani, venerdì 31 ottobre sino a domenica 2 novembre compreso. Restano invariati invece gli orari di apertura dei cimiteri del territorio comunale con orario continuato dalle ore 8 alle ore 16:30 (chiusura automatica dei cancelli).

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La lettera dell’On. Sandra Zampa, sottoscritta dalla Senatrice Maria Teresa Bertuzzi, all’Ambasciatore iraniano sull’esecuzione di Reyhaneh Jabbari

da: ufficio stampa Partito Democratico Ferrara

Signor Ambasciatore,
risuonano nel mondo, risuonano “di fronte al tribunale di Dio” le ultime parole di Reyhaneh Jabbari, la giovane donna impiccata all’alba di sabato 25 ottobre nel suo Paese per ordine della Corte Suprema.
Risuonano nel nostro cuore, risuonano nel cuore delle donne di tutto il mondo, le sue parole così cariche di forza e di dignità, come un appello perché mai più il corpo di una donna sia violato, mai più il potere se ne impadronisca, mai più la legge sia usata contro la sua libertà, contro la sua vita.
Il popolo italiano che noi rappresentiamo, le donne italiane di cui sentiamo tutto il dolore e l’indignazione per il supplizio a cui è stata sottoposta Reyhaneh Jabbari, alzano la voce davanti al suo Paese. Sappiano, le autorità dell’Iran, che i diritti umani fondamentali, i diritti delle donne, sono inalienabili sotto tutti i cieli: il diritto alla vita, il diritto alla libertà. Sappiano, le donne dell’Iran, che noi le sosteniamo contro ogni violazione della loro dignità.
Sappia, signor Ambasciatore, che l’Italia considera l’uccisione di Reyhaneh Jabbari un colpo inferto al sentimento profondo di umanità che tutti ci unisce su questa terra.
Noi ci aspettiamo ora un segno di cambiamento di quelle leggi e di quella cultura del suo Paese che hanno consentito l’uccisione di Reyhaneh Jabbari di fronte alla coscienza del mondo.
Dica al suo popolo, signor Ambasciatore, che noi siamo le sorelle di Reyhaneh Jabbari, decise a difendere con ogni mezzo la libertà e la dignità delle donne, nella vita sociale, nelle leggi, nelle scelte della politica.
Reyhaneh Jabbari vive. La sua testimonianza alimenta il nostro impegno e l’impegno delle donne di tutto il mondo per una umanità libera dalla paura e dalla schiavitù della violenza.

on. Sandra Zampa

Intervento della Polizia Provinciale contro la pesca di frodo

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Due pescatori, un italiano di Rovigo con la licenza di mestiere aiutato da un cittadino romeno, sono stati sorpresi dalla Polizia provinciale intenti in attività non consentite.
Avevano posizionato oltre 700 metri di reti nel canale Leone, in territorio di Codigoro, in un tratto non riservato alla pesca di mestiere.
Dopo un appostamento notturno, la pattuglia degli agenti provinciali è intervenuta provvedendo a sanzionare entrambi e sequestrando, oltre alle reti, anche la barca con la quale le avevano collocate nel corso d’acqua. I due hanno già pagato le sanzioni contestate per complessivi 460 euro.
Un secondo intervento è stato poi messo a segno da una guardia volontaria, sempre sotto il coordinamento della Polizia provinciale e supportata dal tempestivo intervento di una pattuglia dei carabinieri di Ro Ferrarese.
L’operazione si è conclusa con il recupero di quasi 1.500 metri di reti poste lungo il Collettore Acque Alte nel comune di Berra e di un gommone lungo tre metri.
La guardia volontaria ha notato nelle acque del canale lunghissimi filari di galleggianti di colore bianco, tesi da una riva all’altra fino a perdita d’occhio, che chiudevano completamente il corso d’acqua. Praticamente una barriera che intrappola tutto il pesce che transita in quel lungo tratto.
Sorpresi anche due uomini su un gommone, fermati dai carabinieri di Ro nonostante si fossero dati alla fuga. Uno dei due è stato identificato in un pescatore di mestiere romeno, residente nel rodigino e già sanzionato nei mesi scorsi per aver posto in modo analogo reti dove la pesca non è consentita ai pescatori di mestiere.
“Ringrazio agenti, guardia volontaria e carabinieri – dichiara il comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli – grazie al cui sforzo costante si dà un segnale importante sul piano della lotta all’illegalità e su quello della tutela ambientale”.

L’INTERVISTA
Anna Maria Quarzi: la memoria ci salverà

“È stato un viaggio ‘alla ricerca di’ sulle tracce dei cittadini ferraresi di origine ebraica scomparsi ad Auschwitz, ma è stato anche un viaggio nella perdita dei diritti umani”, così la professoressa Anna Maria Quarzi – direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara – descrive la visita degli studenti ferraresi al campo di sterminio di Auschwitz-Bikenau.

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Bambini detenuti ad Auschwitz

Questo viaggio, infatti, rappresenta “la conclusione di un percorso di preparazione e di ricerca svolte dai ragazzi insieme ai loro insegnanti e ai collaboratori dell’Istituto”, sottolinea la professoressa, “perché l’obiettivo che ci siamo posti dall’inizio è stato evitare un’esperienza solamente emotiva, senza la componente della riflessione”. Il progetto Viaggio e memoria tracce, parole, segni sulle orme dei cittadini ferraresi di religione ebraica deportati ad Auschwitz, promosso dall’Istituto di Storia Contemporanea con la collaborazione del Meis-Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, che ha ricevuto il finanziamento dell’Assemblea Legislativa della regione Emilia Romagna, ruota intorno all’idea di un apprendimento critico, lontano dal ‘dovere della memoria’. Ha perciò coinvolto i ragazzi del liceo artistico Dosso Dossi e dell’istituto tecnico Aleotti attraverso cicli di incontri, lavori di ricerca sulla comunità ebraica ferrarese e sui suoi componenti, la realizzazione di mostre presso il Meis e di uno spettacolo teatrale andato in scena alla Sala Estense. Lo scopo, spiega la professoressa Quarzi, “era far conoscere ai ragazzi ciò che è successo nella loro città, il fatto che i luoghi che vivono quotidianamente sono stati teatro della privazione di diritti e che è accaduto a cittadini pienamente integrati nella vita della comunità ferrarese, di cui anzi spesso erano i protagonisti”. “Anche per la visita al campo di concentramento – continua la direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea – abbiamo voluto guide mirate, che non hanno fatto leva sulle emozioni, ma hanno ricostruito in modo molto oggettivo il funzionamento del campo di Auschwitz, dall’internamento dei primi prigionieri polacchi, alla Soluzione Finale, alle marce della morte. Inoltre il sistema concentrazionario è stato contestualizzato all’interno di un percorso storico-politico che aveva le proprie radici nel pangermanesimo e che ha trovato poi un terreno fertile nell’antigiudaismo polacco di matrice cattolica-popolare”.

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Anna Maria Quarzi è direttrice dell’Istituto di storia contemporanea di Ferrara

Il viaggio si è svolto dal 21 al 25, durante la settimana della lingua italiana nel mondo, “per questo abbiamo fatto tappa anche all’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, scoprendo diversi legami e corrispondenze fra la storia e la cultura italiana e polacca. L’ultimo giorno l’Istituto ci ha messo a disposizione una guida per la visita della città che ci ha portato nel quartiere Kazimierz, la zona dell’insediamento ebraico di Cracovia, e ha concluso il percorso nella cosiddetta Piazza delle sedie: la piazza del ghetto istituito dai nazisti, dove ora c’è un’installazione di due artisti polacchi composta da alcune sedie che vogliono essere l’emblema di una comunità perduta”. Attraverso questa visita “i ragazzi hanno potuto capire come, dopo l’oblio seguito al conflitto, ora la Polonia stia tentando di recuperare la memoria della propria comunità ebraica e delle sue relazioni con la popolazione in maggioranza cattolica”.
“Uno dei momenti più forti – confessa Anna Maria Quarzi – è stata la serata di riflessione e dibattito dopo la visita ad Auschwitz-Birkenau, che i ragazzi hanno avuto con gli adulti dell’Anpi che ci hanno accompagnato: una sorta di dialogo fra le generazioni attraverso cui scambiarsi impressioni e opinioni”.
Ora, come mi spiega infine la professoressa, “iniziamo una nuova fase di questo progetto, con la realizzazione di un video del viaggio e nuovi incontri nelle scuole che vorranno intraprendere questo percorso di approfondimento: il tutto sempre opera degli studenti, che devono rimanere i protagonisti attivi di queste iniziative, in modo che le conoscenze acquisite e le emozioni provate siano uno stimolo per riconoscere gli indizi e gli episodi di discriminazione e privazione dei diritti nella loro vita quotidiana”.

L’OPINIONE
Concertar pallido e assorto: Renzi, Camusso e il modello democratico

E’ abbastanza facile dimostrare che la cosiddetta concertazione c’entra assai poco con gli schemi classici della democrazia rappresentativa, che prevedono modelli in cui la legittimazione del governo si fonda esclusivamente sull’esito del voto popolare a suffragio universale ed escludono di conseguenza che i cittadini possano disporre di un potere di rappresentanza ulteriore per il fatto di essere imprenditori, lavoratori dipendenti, pensionati. In una democrazia rappresentativa la ricognizione dei bisogni e delle necessità presenti a livello sociale è il compito principale della politica, che le traduce nei programmi che partiti e coalizioni sottopongono al giudizio degli elettori.
Altra cosa è evidentemente la gestione dei rapporti che riguardano direttamente le forze sociali, la negoziazione contrattuale in primis, che le vede agire in totale autonomia all’interno del quadro legislativo vigente, sul quale tuttavia il potere politico, legittimato dal Parlamento, può intervenire per ragioni di interesse generale.
In quest’ottica la richiesta delle forze sociali di “contrattare” direttamente con l’esecutivo il contenuto delle leggi che approva il Parlamento ha ben poco fondamento ed è tutt’al più assimilabile ad una legittima attività di lobby. Un conto è infatti il dovere da parte di chi governa di ascoltare tutte le voci del Paese, ben altro sarebbe invece l’obbligo di dover ottenere da alcune di esse una qualche forma di consenso preventivo.
Per anni in molti a sinistra hanno ritenuto che il modello della concertazione, che indubbiamente ha consentito in passato al Paese di superare alcuni momenti difficili, fosse l’espressione di una democrazia più ricca e avanzata, nella quale, alla rappresentanza politica espressa con il voto, si affiancava quella sociale, espressa dalle organizzazioni delle diverse componenti che costituiscono la società. Ma è proprio/ancora vero?
In primo luogo si osserva che questo schema ha certamente rappresentato per le forze di opposizione una sorta di elemento di garanzia, che consentiva di estendere il loro potere di interdizione nei confronti di chi governava al di là dei rapporti di forza in parlamento. In un’ottica puramente difensiva, come è stata quella che per anni ha prevalso, è innegabile che questo modello abbia consentito di limitare qualche danno; anche se non a costo zero, perché è emerso con chiarezza che nella percezione dell’opinione pubblica questa sorta di delega impropria della politica alle rappresentanze dei lavoratori appariva come una forma di indebita commistione e confusione di ruoli, che certamente non aiutava ad acquisire consenso chi si proponeva come forza alternativa. In questo modo inoltre chi governava poteva trovare facili giustificazioni per i propri insuccessi, diluendo di fatto la propria responsabilità di fronte agli elettori ed alimentando la percezione di una sostanziale omogeneità e trasversalità nella gestione della cosa pubblica.
C’è poi un problema più sostanziale, perché la concertazione attribuisce un potere assai ampio a forze la cui reale rappresentatività col passar del tempo è tutta da dimostrare, a maggior ragione in un mondo che cambia molto rapidamente. Basta provare a chiedere, ad esempio, quanti imprenditori si sentano oggi rappresentati da Confindustria ed in quale misura, mentre d’altro canto è del tutto evidente che l’esplosione della disoccupazione e del lavoro precario ha lasciato progressivamente scoperte fasce sempre più ampie ed importanti della società, che le tradizionali organizzazioni dei lavoratori obiettivamente non rappresentano, così come la nascita di nuovi modelli di impresa e paradigmi di iniziativa economica (penso ad esempio al terzo settore) ha ridotto di parecchio la capacità di rappresentanza delle organizzazioni datoriali esistenti.
Non è nemmeno accettabile la posizione di chi fa discendere un’ipotetica imprescindibilità della concertazione addirittura dall’articolo 1 della Costituzione, che assegna sì al lavoro il ruolo di elemento fondante del patto sociale, ma certamente non prescrive e nemmeno suggerisce alcun canale parallelo attraverso il quale i rappresentanti delle categorie sociali, anche a voler prescindere dalle modalità della loro selezione, possano essere interlocutori obbligati dei poteri dello stato.
Molto meglio quindi che ciascuno ritorni al proprio ruolo e si assuma per intero le proprie responsabilità: alle parti sociali quella di portare avanti con tutti i mezzi previsti dalla legge gli interessi dei propri associati e a chi governa l’obbligo di elaborare una sintesi che persegua l’interesse generale, lasciando agli elettori le valutazioni sulla sua efficacia ed equità.

LA STORIA
“Io, figlio di un inquieto Sudamerica
ho ritrovato il sorriso nell’argilla del Po”

Sergio nato in Uruguay, vive a Serravalle, provincia di Ferrara. A casa un bambino di quasi nove anni lo aspetta per giocare, prima di dormire. Sergio, figlio di un padre alcolizzato in una casa senza mattonelle, col pavimento di terra, le porte aperte, una madre affetta da precoce artrite reumatoide. Gli occhi neri, i capelli ricci, una sorella e poco da mangiare. Quel poco gli bastava, però la famiglia cerca fortuna a Buenos Aires perché “per essere felice devi avere, questo il tranello capitalista”.

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Sergio con la sua classe elementare. Seduto in basso, il secondo da sinistra

“A Buenos Aires, nel quartiere popolare Boedo, in frigo c’era sempre la coca cola e io credevo fossimo ricchi. Poi mio padre perse il lavoro. Presi un secchio d’acqua, mi inventai un mestiere lavando le vetrine dei negozi della città ogni pomeriggio, fino a raggiungere 50 pesos al giorno, in un mese diventava la paga di un operaio.”
Intanto, la mattina frequentava il liceo. Un giorno qualcuno gli poggia la mano sulla fronte. E’ un giorno come un altro in cui il sole per l’ennesima volta è risorto. Qualcuno tocca delicatamente la sua testa e chiede “come sta la tua anima, Sergio?”. E’ la professoressa di letteratura Beatriz Luque, un fratello desaparecido e il coraggio di non calare mai la testa di fronte ai militari.

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Manifestazione di protesta contro il default argentino del duemila

Sergio con la cresta punk, poi fricchettone, comunista, anarchico che non perde occasione per gettare la sua rabbia in Plaza de Mayo, negli scontri con la Celere, a lottare contro un sistema iniquo, ingiusto. Osserva questa donna e inizia a credere di poter cambiare. Ha visto tanti amici di infanzia risucchiati nelle favelas, persi per sempre.
Da quel giorno iniziò ad apprezzare la poesia, l’arte. Quel giorno forse ha scelto lui, lo ha convinto a diventare un uomo, nonostante tutto. Sarebbe potuto rimanere tra i vicoli di Buones Aires. Invece, stasera, mentre scrivo, il ragazzo del quartiere Boedo chiude il suo banco colorato di cactus, tartarughe, animali, lune, stelle, e torna da un bambino che lo aspetta per giocare prima di dormire, lì, giù a Serravalle.

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Le ceramiche di Pachamama

Serravalle frazione di Berra, cinquemila anime verso il Delta del Po. Quasi alla foce del Grande Fiume. Serravalle che non va in televisione. Poco distante da Padova, Ferrara, Ravenna, eppure lontana dal mondo perché non appare, sembra non servire. Serravalle provincia di dove finisce la provincia e i ragazzi fuggono a Bologna, a Milano, a Padova. Fuggono, ignari del fatto che non si sfugge al luogo in cui si cresce. Serravalle tra acqua e terra, estremo lembo orientale, adriatico, di un Nord ancora bizantino. Un luogo lontano dal clamore, nel cuore del settentrione. Una scura e profonda pianura il cui suolo sa ancora di mare.

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Nonna Maria

In Patagonia “ho visto la vita da vicino e la mia esperienza dice che chi possiede meno è più generoso”. E’ stato il viaggio più bello prima di approdare in Europa. “Mi manca molto mia nonna. Una donna analfabeta, madre di undici figli. Una persona saggia che per me aveva sempre il sorriso”.  Dopo il diploma sceglie la Scuola di oreficeria statale. E’ andata così: lui lavava le vetrine e, sulla stessa strada, un orafo cileno vendeva la sua merce. Sergio si avvicina per fargli i complimenti e l’orafo lo invita a sedersi: “chiunque è capace di imparare”. Questo episodio fu un ennesimo inizio. Ma nel duemila arrivò il fallimento dell’Argentina. Si ritrovò di nuovo al verde, in mezzo a una strada. Spinto dal bisogno di sostenere se stesso e la propria famiglia. Da clandestino, il nostro ragazzo approda a Madrid, quindi a Bologna. Nella città dei portici si inventa maestro di spagnolo: “La prima volta che vidi la Sala Borsa, sede di una grande biblioteca, non riuscii a trattenere le lacrime. E’ difficile spiegare da dove vengo e cosa sia l’Europa per un ragazzo uruguaiano poco più che ventenne della provincia del Rio Negro. E’ stato prendere uno shuttle per andare su Saturno”, racconta.

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Elisabeth, fondatrice del laboratorio artigianale Pachamama

A Bologna trova lavoro come orafo, viene assunto, legalizzato. Mette da parte un bel gruzzolo, deciso a ritornare in Argentina. Prima però, insieme a tre amici, un ultimo viaggio verso il sud dell’Italia. Nessuno gli poggia la mano sulla fronte, stavolta. Nessuno a chiedergli come stia la sua anima ora che, a migliaia di chilometri da casa, ha dei risparmi. Ora che è quasi un uomo. Il viaggio finisce prima di cominciare. Termina sull’isola d’Elba, dove i suoi occhi neri si fermano su quelli altrettanto scuri di Elisabeth, artigiana, ceramista ferrarese. Mentre gli occhi sono occupati, fermi, lei attraversa l’anima, cammina sui suoi desideri, seguendoli prende asilo nel cuore di Sergio. Neanche sei mesi e viene concepito il piccolo Inaki.

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Elisabeth e Sergio davanti alla loro bancarella

Nel frattempo si è sviluppata Pachamama. Nella antica lingua Incas ‘madre terra’. Il progetto di Elisabeth prende il nome proprio dalla terra. Nulla di meglio per chi, come lei, da tempo lavora con le mani nell’argilla: “Tutto ciò che è pietre preziose, oro, è sporco di sangue”, dice, “Preferisco guidare il mio vecchio furgone Ducati. Preferisco le mani nell’argilla, la nostra ceramica a chilometri 45″, tanto dista Serravalle da Ferrara.

“Nella mia vita è un pesce palla che surfa, non un delfino. Da tempo ho abbandonato gli slogan, i passamontagna, la protesta. Quello in cui credo cerco di dimostrarlo con l’esempio, con la mia vita”, dice il ragazzo del Rio Negro, quello delle vetrine da lavare, l’orafo, l’insegnante di spagnolo, vissuto al Boedo, dove “costa meno una pallottola che un preservativo”, è cresciuto e oggi la sua anima sta bene. A casa un bambino di quasi nove anni lo aspetta per giocare, prima di dormire. Sergio che viene da una casa senza mattonelle, col pavimento di terra. Gli occhi neri, i capelli ricci una sorella e poco da mangiare. Uomo, padre che sa come si diventa uomo. Uomo che sa come fare il padre.

Hasta siempre, cari Sergio ed Elisabeth!

Racconto pubblicato nel blog di Sandro Abruzzese Racconti viandanti [vedi]

LA PROVOCAZIONE
Viva gli yankees, alla faccia dell’ignoranza

I believe very urgent to change our ancient, terrible and modest italian language: we must speak and write american, not american of William Faulkner, too much aristocratic, but the slang of the
metropolitan shantytown and of the cockney-men. It’s necessary to change now because people doen’t understand if you speak italian, all is yankee, also my underpants are yankee and I become a poor little italian idiot, so Renzi says. Do you know Renzi Matteo? He is a young man who doesn’t love democracy, oh my God!

Mi sono accorto a questo punto che stavo scrivendo nella paccottiglia linguistica che contraddistingue la comunicazione scritta e orale tra gli italiani oggi, una sorta di parlata da cui il vecchio, caro idioma di Manzoni depurato in Arno è stato bandito con ignominia per correre velocemente verso un linguaggio che non rappresenta più l’unità culturale di un Paese, ma è il composto di varie ignoranze, le quali, unite in un fascio, determinano l’incomparabile confusione (scusate: casino) di oggi. Pochi giorni fa, leggendo il mio giornale del mattino, mi è scappato l’occhio su una pubblicità di oltre mezza pagina, oh non c’era una sola parola d’italiano! Allora ho chiesto alla nostra collaboratrice domestica moldava, la Dora benedetta, di che cosa si trattasse: non so, mi ha risposto, l’italiano non lo conosco ancora bene. Meno male, ho pensato, siamo in due. Ma ci si immagina quando la Dora vede il telegiornale e affettati signori in grigio fumo di Londra le parlano di spending review? Se dicessero revisione della spesa, povera Dora!, anche lei capirebbe, invece niente, oggi è necessità categorica tagliar fuori dal linguaggio del potere il numero più possibilmente largo di persone, non si sa mai che si aumenti la quantità di coloro che comprendono. But what is fucking around Mr Renzi (letteralmente che cacchio c’entra tutto questo con Renzi?, ma vedete com’è volgare?). C’entra, c’entra, Renzi ormai c’entra sempre: c’è gente alla quale il nostro ineffabile Presidente appare ogni giorno circondato da corone di rose in un effluvio di profumi, è come la Madonna Renzi. Oh my God!

Carissimo Dario Franceschini, ho conosciuto alcuni dati sulla cultura in Italia che definire inquietanti è davvero ridicolo: dunque, nel nostro colto Paese oltre 31 milioni di cittadini non leggono un libro, un solo libro, nell’arco di un anno; i quotidiani perdono copie ogni giorno, se ne vendono meno di quanti ne venissero diffusi nel 1924; le donne, che dovrebbero rappresentare nell’immaginario dei nostri intellettuali la forza rivoluzionaria, proprio non leggono, al massimo le didascalie di quei giornaletti settimanali di pettegolezzo, unica merce ‘culturale’ in allarmante aumento; peggio ancora, il 6 per cento della popolazione non sa leggere né scrivere. Ma quel che più spaventa, caro Dario, è quell’indagine compiuta sui tuoi colleghi in Parlamento, i quali, alle domande culturali rivolte loro, hanno dato risposte alla Totò dei tempi migliori, come “chi era Mao?”, risposta: il capo di una setta religiosa. E in questo paese vogliamo che la signora Dora, tra l’altro bravissima cuoca – non è poco – sappia che cos’è il fiscal drag!

La potenza dell’immagine, l’impotenza dei genitori

Riprendendo alcuni spunti di riflessioni dall’ultima conferenza, tenuta la settimana scorsa in provincia di Ferrara, vorrei sottolineare cosa accade nelle famiglie in cui un componente si ammala di un disturbo alimentare.
Vi è inizialmente un effetto anestetico del sintomo sulla famiglia, nel senso che i genitori non vogliono vedere cosa sta accadendo al figlio o alla figlia, perché troppo angosciante.
I genitori sono vittime del sintomo e anche i destinatari; il sintomo veicola un messaggio che è da decodificare per i genitori.
Il sintomo costringe i genitori ad assumere comportamenti paradossali e controproducenti , come ad esempio chiudere la cucina a chiave o mettere lucchetti al frigorifero o alla dispensa. Tutta la famiglia ruota attorno al potere del sintomo, che si impone e detta legge. Tutti i tentativi di controllo sono destinati, tuttavia, a fallire. Più ci si concentra sul cibo, che rappresenta la punta dell’iceberg di un disagio molto più profondo, e più paradossalmente, involontariamente, lo si rinforza. Quando il disturbo alimentare diventa evidente, all’anestesia si sostituisce l’angoscia e compaiono sentimenti contrastanti: ansia, paura, rabbia, senso di impotenza e fallimento. Proprio perché il disturbo alimentare è un sintomo complesso è fondamentale che anche la famiglia compia un percorso di cura. A volte, in casi iniziali di disordini alimentari, è sufficiente che la famiglia faccia un percorso di cura e quindi si ridisponga in altro modo nella relazione perché il figlio o la figlia guariscano. I genitori all’inizio della terapia vengono per il soggetto che manifesta il disagio, lontani da una loro implicazione soggettiva, non capisco perché la figlia o il figlio si sono ammalati. Arrivano in terapia con una domanda di cura per il figlio o la figlia, chiedendo che tornino come prima. Poi incontrano la propria impotenza che si rispecchia nel corpo emaciato della figlia e nel rendersi conto del potere che il sintomo stesso ha sulla figlia. Il corpo emaciato rimanda a loro un “tu non sei stato…”. Si chiedono perché tale sciagura sia capitata proprio a loro. Poi durante il percorso terapeutico intuiscono che c’è una loro implicazione nel sintomo. Per far ciò occorre attraversare la propria impotenza, il proprio senso di colpa e di fallimento e imparare a non farsi angosciare da un sintomo così terrificante, che consuma il corpo del figlio fino a farlo scomparire e a metterlo, a volte, a rischio di vita. L’anoressia-bulimia punta a incrinare e lacerare il sentimento di amore materno e paterno e l’idea di essere stati dei buoni genitori. Occorre aiutare i genitori ad uscire dalla colpa o dalla banalizzazione educativa per ritrovare una propria indispensabile centralità, la loro soggettività e il loro dolore rispetto a ciò che accade. I genitori devono imparare a rinunciare all’idea di salvare la figlia a tutti i costi, solo così potranno realmente aiutarla. I genitori passano da una richiesta iniziale di aiutarli ad aiutare la figlia o il figlio, quindi dal sintomo del figlio, a una domanda di sapere su di sé,cioè una domanda di cura: dal “come si fa” al “perché mia figlia non mangia?”, quindi si aprono ad un’interrogazione soggettiva. Una madre riferisce in seduta parlando della figlia: ”Lei esibisce fiera quanto è dimagrita, sembra compiaciuta di come si è ridotta..a volte penso che lo faccia per ferirmi mostrandomi come si è ridotta per colpa mia. Ma oggi so che ridursi così è anche una scelta e ho iniziato a capire che la colpa che comunque sento dentro di me non è la stessa di prima che mi manipolava e ricattava. Oggi è più un mio dolore e mi sento più libera dagli artigli dell’anoressia”. Occorre imparare a prendere le distanze dal sintomo per impoverire il suo potere e far emergere il messaggio criptato che sintomo contiene. È indispensabile inoltre restituire ad ogni membro la specificità della sua posizione e la particolarità della sua parola.

Chiara Baratelli, psicoanalista e psicoterapeuta, specializzata nella cura dei disturbi alimentari e in sessuologia clinica. Si occupa di problematiche legate all’adolescenza, dei disturbi dell’identità di genere, del rapporto genitori-figli e di difficoltà relazionali. baratellichiara@gmail.com

IMMAGINARIO
Ritmi giapponesi.
La foto di oggi…

Considerazioni su Mishima Yukio alla Biblioteca Ariostea di Ferrara. Oggi alle 17 la docente di storia e letteratura giapponesi Virginia Sica parlerà della scrittrice giapponese in vista dello spettacolo di danza “Mishima l’angelo del nulla” in cartellone al Teatro comunale di Ferrara il 4 novembre alle 21. A cura dell’associazione Amici della biblioteca e Teatro comunale Claudio Abbado di Ferrara.

OGGI – IMMAGINARIO LETTERATURA

Mishima-Yukio-Biblioteca-Ariostea
Oggi in Biblioteca Ariostea si parlerà della scrittrice giapponese Mishima Yukio in vista dello spettacolo di danza al Teatro di Ferrara il 4 novembre (foto di STEFANO SANTONI)

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

GERMOGLI
Violenza.
l’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Tre feriti tra i manifestanti dell’Ast dopo gli scontri con la Polizia.

“La violenza è la ragione di chi ha torto”. (Guido Clericetti)

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 29 ottobre

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 29 ottobre 2014

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Una conversazione giovedì 30 ottobre alle 17 nella sala Agnelli
La docente Virginia Sica propone ‘considerazioni (dissenzienti) su Mishima Yukio’
29-10-2014

In occasione dello spettacolo “Mishima, L’angelo del nulla” nella Stagione di Danza 2014/2015 del Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara, giovedì 30 ottobre alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea (via Scienze 17) si terrà una conversazione con Virginia Sica, docente di Storia e Letteratura Giapponese dell’Università di Milano. L’appuntamento verterà su tema “Nome postumo Buddhista: eccelso in arti guerriere e specchio di letteratura – considerazioni (dissenzienti) su Mishima Yukio”. L’iniziativa, per il ciclo ‘Libri in scena’, è a cura dell’associazione Amici della Biblioteca Ariostea e Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara.

LA SCHEDA (A cura degli organizzatori) – Negli ultimi cinquant’anni, l’editoria italiana di grande diffusione ha reso molto familiare il nome di Mishima Yukio (1925-1970), fra i massimi esponenti della letteratura giapponese moderna. Di Mishima è familiare finanche la tipologia di suicidio, perché clamorosa, intrigante, consona a una presunta coerenza ideologica; un suicidio che lo impose all’attenzione dei mass media, lo confinò a una sedicente e anacronistica ideologia nazionalista ispirata a destre politiche, e lo consegnò all’archetipo (esotico e abusato) di una razza di samurai impavidi. Persistere in questa lettura unidirezionale, a più di quarant’anni dalla sua morte, appare riduttivo: confonde la percezione di quanto vada annoverato fra le opere appieno rappresentative dello scrittore e immola la poliedricità dei temi (su tutti, la saggistica di natura estetica, ancora oggi misconosciuta), delle forme d’espressione artistica (come la produzione teatrale) e della continua ricerca stilistica, che ha caratterizzato Mishima nel corso della sua prolifica carriera.

ASSESSORATO AL COMMERCIO – Festività del 1° novembre
Deroga dall’obbligo di chiusura per barbieri, parrucchiere, estetiste
29-10-2014

In occasione della festività del 1 novembre 2014, il Dirigente del Servizio Commercio, Attività Produttive e Sviluppo Economico, su richiesta di diversi soggetti professionali titolari di azienda, ha disposto con proprio atto in corso di pubblicazione che i titolari di attività regolarmente segnalate al Comune di barbiere, parrucchiere, estetista e mestieri affini possono derogare all’obbligo di chiusura festiva nella giornata di sabato 1 novembre 2014. Coloro che intendono usufruire di tale deroga debbono osservare l’orario di apertura dei propri esercizi già segnalato all’Amministrazione Comunale.

(A cura del Servizio Commercio, Attività produttive e Sviluppo economico del Comune)

CITTA’ SOLIDALE E SICURA – AGGIORNAMENTO Lunedì 27 ottobre nella sala Polivalente alla base del Grattacielo
Prima seduta del nuovo Consiglio delle Comunità straniere
29-10-2014

[Nella foto: i partecipanti all’incontro del 27 ottobre 2014. Nel corso della seduta, presieduta dall’assessore alla sanità e servizi alla persona Chiara Sapigni, è stato eletto il vice presidente Oligert Osmani dell’Associazione Cittadini del Mondo]

AGGIORNAMENTO DEL 29 OTTOBRE 2014 (a cura del Centro di Mediazione del Comune)

Lunedì 27 ottobre scorso, nella Sala Polivalente del Grattacielo, si è svolta la prima seduta del Consiglio delle Comunità Straniere con un momento di presentazione aperto agli operatori dell’informazione.
Al Consiglio partecipano le associazioni che perseguono gli obiettivi dell’integrazione e dell’inclusione sociale, la lotta alla discriminazione, la promozione del dialogo e del confronto tra culture diverse come arricchimento reciproco e la diffusione della cultura della tolleranza e la promozione di una città multietnica e interculturale.
E’ composto da 16 consiglieri (e 7 supplenti) individuati dalle 11 associazioni cittadine che hanno chiesto di farne parte. Esse sono: l’Associazione Badanti Nadiya, l’Associazione Nigeriana, l’Associazione Don plus, Cittadini del mondo, l’Associazione Pakistana, l’Associazione Comunità Camerunense, Hermanos latinos, l’Associazione Anolf, la cooperativa Camelot, l’Associazione Encanto e l’Associazione interculturale italo-cinese.
Nel corso della seduta, presieduta dall’assessore alla Sanità e Servizi alla Persona Chiara Sapigni, è stato eletto come vice presidente Oligert Osmani dell’Associazione Cittadini del Mondo.
Le priorità dell’impegno del Consiglio individuate dai rappresentanti delle associazioni coinvolte sono state quella di un miglioramento qualitativo della comunicazione, sia verso l’esterno (per diffondere una corretta informazione sugli stranieri, per attenuare il binomio stranieri/delinquenti), sia verso l’interno (spesso i primi a non conoscere le opportunità del territorio sono proprio i cittadini stranieri).
Altri argomenti sottolineati nel corso dell’incontro di lunedì sono stati quelli dell’apprendimento linguistico e civico, dell’accesso alla casa, al lavoro e ai servizi, così come la questione del diritto di voto e lo ius soli.
Punto fondamentale, per i partecipanti, è quello di non creare “ghetti” ma aprirsi alla cittadinanza per arrivare a una autentica integrazione.
E’ da subito emersa la necessità di dare un taglio operativo al Consiglio e numerose sono state le proposte, come quella di organizzare una festa dei popoli e dei momenti di formazione e di integrazione, ad iniziare dalle scuole del territorio. Il prossimo incontro del Consiglio delle comunità straniere si terrà entro la fine di novembre.

[DA CRONACACOMUNE.IT DEL 27 OTTOBRE 2014]

Il Consiglio delle Comunità straniere del Comune di Ferrara, organismo istituito per favorire l’incontro, la conoscenza reciproca, lo scambio ed il dialogo tra portatori di diverse culture, si riunirà oggi, lunedì 27 ottobre alle 18 nella sala Polivalente del Centro di Mediazione, alla base del Grattacielo (viale Cavour 189). Si tratta della prima seduta del nuovo Consiglio delle Comunità straniere, nell’occasione convocata e presieduta dall’Assessore alla Sanità, ai Servizi alla persona e all’Immigrazione del Comune di Ferrara.
Partecipano al Consiglio le associazioni che perseguono gli obiettivi della promozione dell’integrazione e dell’inclusione sociale, la lotta alla discriminazione, la promozione del dialogo e del confronto tra culture diverse come arricchimento reciproco e la diffusione della cultura della tolleranza e la promozione di una città multietnica e interculturale.
Il Consiglio è composto da 16 consiglieri (e 7 supplenti) individuati dalle 11 associazioni cittadine che hanno chiesto di farne parte. Nel corso dei lavori odierni si procederà all’elezione del vice presidente del Consiglio delle comunità straniere e si condivideranno le priorità per avviare i lavori.

Giornalisti, fotografi e operatori video sono invitati.

MUSEO STORIA NATURALE – Laboratorio per bambini venerdì 31 ottobre alle 21 e domenica 2 novembre alle 15.30 in via De Pisis
Alla scoperta della natura con Harry Potter per i piccoli Apprendisti Scienziati
29-10-2014

Una nuova avventura attende i ragazzi dagli 8 ai 12 anni che venerdì 31 ottobre alle 21 e domenica 2 novembre alle 15.30 prenderanno parte al laboratorio per ‘Apprendisti scienziati’ organizzato dal Museo civico di Storia naturale (via De Pisis 24) sul tema “Come Harry Potter alla scoperta delle magie della natura”.

I piccoli partecipanti potranno esplorare il Museo alla ricerca di pietre magiche e dei misteriosi abitatori della notte come rospi, volpi volanti, corvi, pipistrelli, gufi e civette. Con pozioni, miscele di elementi naturali, botti, reazioni, esplosioni, potranno inoltre fare nuovi esperimenti per scoprire la natura magica attorno a noi.

Per partecipare è necessaria la prenotazione da effettuare contattando la sezione didattica del Museo di Storia naturale: tel. 0532 203381 – 206297, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 o all’indirizzo dido.storianaturale@gmail.com (info su www.comune.fe.it/storianaturale) (partecipazione al costo di 4 euro a persona).

INTERPELLANZA – Presentata dal gruppo SEL in Consiglio comunale
Rinnovo per il 2015 del contratto di trasporto del servizio “Interlibro”
29-10-2014

Questa l’interpellanza pervenuta:

– il consigliere Fiorentini (gruppo SEL in Consiglio comunale) ha interpellato il Sindaco di Ferrara e l’assessore a alla Cultura/Turismo per conoscere le indicazioni attuali di Provincia e Regione a proposito del rinnovo per il 2015 del contratto di trasporto per “Interlibro”, servizio che permette lo scambio di volumi tra le biblioteche ferraresi.

CENTRO DOCUMENTAZIONE DONNA – Venerdì 31 ottobre alle 18 in via Terranuova
Andrea Poli presenta il libro di Rita Gabrielli ‘Sottosopra e altri racconti’
29-10-2014

Venerdì 31 ottobre alle 18 nella biblioteca del Centro Documentazione Donna (via Terranuova 12/b Andrea Poli presenterà il libro di Rita Gabrielli “Sottosopra e altri racconti” (Festina Lente Ed.). Oltre all’autrice sarà presente l’editore Marco Mari. Nel corso della presentazione Teresa Fregola leggerà alcuni brani del libro, alla fisarmonica Nicola Canale. A conclusione dell’incontro aperitivo offerto dall’associazione Circi – Centro di Iniziativa e Ricerca sulla Condizione dell’Infanzia.
LA SCHEDA (a cura degli organizzatori) – Sottosopra. Spesso sono contrattempi: un tamponamento d’auto nel traffico natalizio, un temporale estivo che ti sorprende in aperta campagna, un’auto in panne mentre sfoghi la rabbia per aver perso il lavoro. Giornate qualsiasi iniziate male, ma destinate al cambiamento, quello che non ti aspetti, che ti sorprende, e talvolta ti cambia del tutto.
Sono incontri: motori di sentimenti, di vita, di memoria, contrasti che si fondono inaspettatamente per dare un senso positivo all’esistenza. Non ci sono regole nei microcosmi di questi racconti, e quando ci sono vengono subito sovvertite.

PALAZZINA MARFISA – Venerdì 31 ottobre alle 20.30 e alle 22 in via Giovecca 170
Serata di Halloween a palazzina Marfisa con visita animata e gioco per bambini e genitori
29-10-2014

Nella serata di venerdì 31 ottobre, in occasione della festa di Halloween, bambini dai 4 ai 12 anni e genitori potranno partecipare ad una visita animata natturna e gioco nella palazzina Marfisa (via Giovecca 170). L’iniziativa, della durata di un’ora, è promossa dai Musei Civici di Arte Antica e dall’associazione culturale Arte.Na in due fasce orarie con inizio alle 20,30 e alle 22. Animerà il percorso nelle sale del museo una presenza misteriosa, ma amichevole, che i bambini potranno seguire munendosi di torce, alla ricerca di ‘dolcetti e … scherzetti!!’

I bambini potranno partecipare mascherati. Poichè è previsto un numero limitato di partecipanti è richiesta la prenotazione (costo 8 € per 1 adulto + 1 bambino) all’Associazione Culturale Arte.Na tel. 349 2691426 – 328 4909350 e-mail: alessandra@associazioneartena.it

LAVORI HERA – Da giovedì 30 ottobre operazioni di accantieramento
Al via il rifacimento di condotte gas in via Cappuccini
29-10-2014

Hera inizierà domani, giovedì 30 l’accantieramento per la realizzazione di lavori di rifacimento di condotte gas in via Cappuccini a Ferrara.

Il progetto di Hera prevede la sostituzione della rete esistente con nuove condotte in polietilene del diametro esterno di 110 millimetri, per una lunghezza complessiva di circa 200 metri. Inoltre, agli incroci, verranno ricostruite le connessioni con le condotte gas.

Per un completo ammodernamento della rete gas esistente, oltre alla condotta principale, ove necessario, Hera provvederà al rifacimento anche delle derivazioni di allacciamento, sino al punto di fornitura di ogni singolo edificio.

Dopo il collaudo e la messa in servizio della nuova condotta, inizieranno le operazioni di ricollegamento di circa 31 allacci d’utenza alla nuova rete di distribuzione. Le opere, affidate alla ditta BETONCAT, saranno coordinate dai tecnici di Hera.

La conclusione dei lavori è prevista entro il mese di dicembre 2014. Al termine dei lavori Hera disporrà la riasfaltatura della strada; prima provvisoriamente poi, nella prossima primavera, in modo definitivo mediante il ripristino finale del manto di usura su tutta la larghezza della sede stradale e per tutta la lunghezza del tratto interessato dagli scavi.

Tale progetto rientra nel piano pluriennale di Hera di sostituzione delle vecchie condotte gas realizzate in ghisa con giunzioni in canapa e piombo battuto. L’opera garantirà per il futuro una migliore e costante erogazione del servizio ed una maggiore sicurezza per i cittadini.

Durante l’esecuzione dei lavori la viabilità della zona non verrà interrotta; tuttavia, nei tratti di avanzamento del cantiere, per una lunghezza di volta in volta di circa 70 metri, vi sarà un restringimento della corsia di transito. Ai residenti ed alle attività commerciali verranno garantiti gli accessi pedonali e carrabili e facilitate le operazioni di carico/scarico, cercando di limitare il più possibile i disagi.

(Comunicato a cura di Hera)

SERVIZIO COMMERCIO – I provvedimenti in vigore venerdì 31 ottobre e sabato 1 novembre
Consentite aperture prolungate ai pubblici esercizi durante le prossime serate festive
29-10-2014

Nelle prossime serate di venerdì 31 ottobre e sabato 1 novembre l’apertura dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande (bar e ristoranti) sarà consentita fino alle 3 del giorno successivo.
A prevedere la deroga ai consueti orari di chiusura dei locali è una disposizione del Sindaco, tesa a favorire l’ampliamento dei servizi offerti a cittadini e turisti in occasione delle ricorrenze e delle festività previste nel fine settimana.

MUSEI CITTADINI – Gli orari di sabato 1 novembre. Un’opportunità di visita per ferraresi e turisti
Musei comunali, della Cattedrale e di San Cristoforo alla Certosa: apertura straordinaria per Ognissanti
29-10-2014

Per i musei di Ferrara sarà un 1° di novembre diverso dal solito. In occasione della festività di Ognissanti, infatti, tutti i musei del Comune di Ferrara, il Museo della Cattedrale e la chiesa di San Cristoforo alla Certosa saranno eccezionalmente aperti per offrire al pubblico – sia dei ferraresI sia dei turisti – una maggiore e differenziata opportunità di visita. Ecco gli spazi museali aperti e i relativi orari:

• Palazzo Schifanoia e Civico Lapidario (9.30 – 18)
• Museo di Palazzina Marfisa d’Este (9.30 – 13 / 15 -18)
• Casa di Ludovico Ariosto (10 – 12.30 / 16 – 18)
• Museo del Risorgimento e della Resistenza (9.30 – 13 / 15 -18)
• Museo di Storia Naturale (9 – 18)
• Palazzo Bonacossi e la mostra Aspettando Schifanoia… si espone a Bonacossi (09 – 18)
e inoltre
• Museo della Cattedrale (9.30 – 13 / 15 -18)
• San Cristoforo alla Certosa (9- 17.30, l’ingresso non sarà consentito tra le 10 e le 11 durante la celebrazione della Santa Messa)

Inoltre, domenica 2 novembre tutti i Musei sopra elencati saranno come di consueto fruibili secondo i medesimi orari, compresa la chiesa di San Cristoforo alla Certosa (anche in questa giornata l’ingresso non sarà consentito tra le 10 e le 11 durante la celebrazione della Santa Messa).

CONCORSO – Presentata iniziativa dell’associazione “Oltre i muri”
Bullismo informatico? No grazie.
29-10-2014

(Comunicato a cura degli organizzatori)

CONCORSO A TEMA Cyberbulling? NO LIKE IT- IMMAGINI E PAROLE
Per prevenire il bullismo e promuovere la sicurezza nell’uso delle nuove tecnologie da parte dei ragazzi.

Scopo dell’iniziativa: sensibilizzare in modo incisivo e fornire la consapevolezza dell’esistenza del fenomeno del Bullismo; educare al rispetto e ad un corretto utilizzo delle nuove tecnologie. Vogliamo porci a fianco degli insegnanti per fornire loro un sostegno concreto nel loro difficile compito di far crescere i nostri ragazzi sul piano conoscitivo, culturale e personale. Si tratta di un problema spesso sottovalutato, dai risvolti a volte tragici e dalle devastanti conseguenze fisiche e psicologiche. Il bullismo trova oggi nell’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione, in particolar modo nella telefonia mobile e nel web, un palcoscenico ulteriore di diffusione. La convergenza tra web e telefonia mobile sta infatti ridefinendo le modalità di gestione delle relazioni sociali e le enormi potenzialità messe a punto dalla tecnologia implicano numerosi rischi, tra cui quello, oggi molto diffuso, del cosiddetto “cyberbullismo”.
Ecco che l’Associazione “Oltre i Muri” con i suoi volontari, in collaborazione con l’Associazione Michelangelo Antonioni, Fondazione San Giuseppe (CESTA), Fondazione Don Calabria (Città del Ragazzo), “La Voce di Ferrara-Comacchio”, mossi dalla necessità di far fronte al bullismo e di
educare all’uso consapevole della rete Internet e del telefonino: ha indetto un Concorso rivolto alle Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado della provincia di Ferrara.

I partecipanti saranno chiamati a raccontare una storia, reale o immaginaria, che dica “NO AL BULLISMO”, proprio attraverso l’uso delle “NUOVE TECNOLOGIE”, realizzando un VIDEO, scrivendo un “MESSAGGIO PER UNA CAMPAGNA PUBBLICITARIA” attraverso il DISEGNO, un RACCONTO BREVE, una POESIA o mediante il linguaggio degli SMS.

Periodo del Concorso: dal 5 novembre 2014, consegna elaborati presso le segreterie scolastiche entro il 7 marzo 2015. Premiazione sabato 18 aprile 2015 – Premi a cura di “Panini”

Per informazioni e iscrizioni:

Associazione Oltre i muri – via A. Lollio, 16 Ferrara

Tel. 0532/241770 – Fax 0532/213987Cell. 338/6193425 – 327/4637847

www.oltreimuri.it

vincenzo.musella@oltreimuri.it

VIABILITA’ – Modifiche per la circolazione e la sosta venerdì 31 ottobre e 1 e 2 novembre. Gli orari dei cimiteri
I provvedimenti in vigore nelle giornate dedicate alla Commemorazione dei defunti
29-10-2014

In occasione della ricorrenza delle giornate dedicate alla Commemorazione dei defunti, l’Amministrazione comunale ha emanato un’ordinanza con i provvedimenti di viabilità in vigore nelle aree cimiteriali e nelle zone limitrofe nelle giornate di sabato 1 e domenica 2 novembre dalle 7 alle 19 (con la sola eccezione di quelli riguardanti piazza Ariostea in vigore già dalle 14 di venerdì 31 ottobre).

Questi i provvedimenti previsti:

CERTOSA
• Piazza Ariostea, anello interno: dalle 14 del 31 ottobre alle 19 del 2 novembre revoca dell’area pedonale ed istituzione di parcheggio a pettine per gli autoveicoli ed istituzione di senso unico, in senso orario con ingresso da Via Fossato/Cortile e uscita dalla rampa lato Porta Mare fronte via Folegno.

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• Via Borso, Via Guarini,Vicolo del Parchetto , Vicolo del Portone, viale della Certosa:istituzione del divieto di circolazione a tutti i veicoli, ammessi gli autorizzati ed i veicoli del trasportopubblico.
• Corso Ercole I d’Este, tratto da via Guarini a viale Certosa: su ambo i lati istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata.
• Corso Ercole I d’Este, tratto da Via Arianuova a viale O.Furioso: istituzione del senso unico di marcia con direzione viale O. Furioso,ammessi in entrambi i sensi di marcia i mezzi di trasporto pubblico nel solo tratto da viale della Certosa a C.so Biagio Rossetti.
• Via Arianuova, intersezione Ercole I d’Este: direzione consentita a destra e sinistra;
• Viale O. Furioso, tratto da Corso Ercole I d’Este a via Leopardi: istituzione del senso unico di marcia con direzione via Leopardi;
• Via Santa Maria degli Angeli, tratto da via Leopardi a via A. Novello – lato campo giochi: istituzione del divieto di sosta conrimozione coatta, vengono salvaguardati gli stalli a pettine;
• Ercole I d’Este (tratto da Via Arianuova a Santa Maria degliAngeli, revoca della Z.T.L.
• Ercole I d’ Este (tratto da V.le della Certosa a V.leOrlandoFurioso) sosta consentita ambo i lati.
Prrovvedimenti con validità sabato 1 e domenica 2 novembre dalle 7 alle 19.

TALI PROVVEDIMENTI AVRANNO EFFICACIA PER I GIORNI 1 E 2 NOVEMBRE DALLE ORE 07 ALLE ORE 19.

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CIMITERO DI QUACCHIO
• Via Polonia, tatto dal parcheggio del cimitero di Quacchio a via Caldirolo: istituzione del divieto di sosta e di fermata, con rimozione coatta su ambo i lati;
• Via Caldirolo: istituzione di spazio di sosta per i veicoli al servizio di invalidi o con difficoltà di deambulazione nel tratto davanti al Cimitero di Quacchio – lato Vallo delle Mura – dalla rampa di accesso al sottomura di fronte a via Polonia;
• Via Caldirolo, area delle sottomura antistanti il Cimitero di Quacchio: istituzione di parcheggio per i veicoli con accesso in prossimità di via Chendi e uscita all’altezza di via Polonia.

CIMITERO DI SAN LUCA
• Via del Campo, tratto dal c.n. 53 all’ingresso del Cimitero: istituzione del divieto di transito, ammessi gli autorizzati, bus ed i veicoli che accedono al parcheggio;
• Via del Campo, tratto dall’accesso al parcheggio posto in prossimità del c.n. 38 al c.n.40, (parcheggio in corrispondenza della sede del Comando Compagnia Carabinieri) Istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata degli inadempienti sul lato cc.nn. pari.

CIMITERO DI SAN GIORGIO
• Via O. Putinati, tratto dal c.n. 234 a via Pontino: istituzione del divieto di sosta con rimozione coatta;
• Via O. Putinati, tratto compreso tra il Ponte di San Giorgio ed il Canale Primaro: istituzione del divieto di sosta e di fermata con rimozione coatta sul lato dei cc.nn. dispari;
• Via del Pontino, tratto tra via O. Putinati al c.n. 10 (lato cc.nn. pari): istituzione del divieto di transito a tutti i veicoli, ammessi i residenti ed istituzione del divieto di sosta con rimozione coatta su ambo i lati.

CIMITERO DI PONTELAGOSCURO
• Strada senza nome, da via Vallelunga al Cimitero: istituzione del divieto di transito, ammessi gli autorizzati;
• Via Romito, tratto tra le vie L. Bottoni al ponte sul Canale Boicelli: istituzione del divieto di sosta e di fermata con rimozione forzata degli inadempienti;
• Via Vallelunga, per un tratto di metri 100 da Via Dolcetti e da Via Crespano al Ponte sul Canale Boicelli: istituzione del divieto di sosta con rimozione forzata degli inadempienti.

CIMITERO DI FRANCOLINO
• Via del Cimitero, tratto da via dei Calzolai al termine della strada: istituzione del divieto di transito, ammessi gli autorizzati.

CIMITERO DI S. BARTOLOMEO IN BOSCO
• Via Sgarbata,tratto dal c.n.289 a via Masi: istituzione del divieto di sosta e di fermata sul lato cc.nn. pari;
• Via Sgarbata, tratto da via Pandolfina a Via Masi: istituzione del divieto di transito per gli autocarri.

CIMITERO DI SAN MARTINO
• Via Corazza: istituzione di divieto di fermata nel tratto compreso tra via Via Buttifredo/Chiesa e via Pasini lato civici dispari;

CIMITERO DI QUARTESANA
• Via Baiesa, tratto da via Comacchio al termine della strada: istituzione del divieto di transito, ammessi gli autorizzati.

CIMITERO DI CONA
• Via Beloc, da via Comacchio al Cimitero (Cona). Istituzione del divieto di transito, ammessi gli autorizzati.

CIMITERO DI POROTTO
• Strada senza nome, che collega il Cimitero con la via Cento (Porotto): istituzione del divieto di transito, ammessi gli autorizzati.

CIMITERO DI CASSANA
• Via Smeraldina, tratto da Via Modena al c.n. 20: istituzione del divieto di sosta e di fermata.

TALI PROVVEDIMENTI AVRANNO EFFICACIA PER I GIORNI 1 E 2 NOVEMBRE 2014 DALLE ORE 07 ALLE ORE 19.

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I veicoli autorizzati saranno quelli dei residenti, i velocipedi, i mezzi che trasportano persone con gravi difficoltà deambulatorie, limitando la sosta al tempo strettamente necessario per la salita e la discesa dei trasportati, nonché i veicoli al seguito di cortei funebri.

>>ACCORDO REGIONALE PER LA QUALITA DELL’ARIA: SOSPESE LE LIMITAZIONI ALLA CIRCOLAZIONE NELLA GIORNATA DI VENERDI’ 31 OTTOBRE.

Nella giornata di venerdì 31 ottobre le limitazioni alla circolazione previste per i veicoli più inquinanti (veicoli a benzina non catalizzati – immatricolati fino al 31/12/1992), veicoli diesel pre Euro, Euro 1 ed Euro 2, ciclomotori e motocicli a due tempi non rispondenti alla direttiva Cee/Ce 97/24) NON saranno in vigore.

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ORARI DEI CIMITERI

Da venerdì 31 ottobre a domenica 2 novembre, in occasione della ricorrenza della Commemorazione dei defunti, i cimiteri comunali osserveranno i seguenti orari: entrata consentita dalle 7 alle 17.45, uscita fino alle 18.

CONFERENZA CAPIGRUPPO – All’ordine del giorno sette Mozioni e un ordine del giorno
Il Consiglio comunale di Ferrara si riunirà lunedì 3 novembre alle 15.30
29-10-2014

Nuovo appuntamento per il Consiglio comunale lunedì 3 novembre alle 15.30 nella residenza municipale. Le seduta – le cui modalità sono state definite dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari convocata dal presidente del Consiglio comunale Girolamo Calò – sarà caratterizzata dall’esame di sette Mozioni e di un Ordine del giorno.

Questo il dettaglio:

• Mozione per riconoscere a Ferrara il ruolo di polo museale regionale (Gruppo consiliare FI),

• Mozione sugli effetti dell’applicazione della legge 116/2014 “La nutria non è fauna selvatica; a chi la gestione e quali azioni attivare” (consigliere Turri – PD),

• Mozione “Gravissima crisi del comparto agricolo” (consigliere Rendine – GOL),

• Mozione sulla “Realizzazione di un Emporio sociale a Ferrara” (consigliere Maresca – PD),

• Ordine del giorno sul tema della povertà e del fenomeno dell’accattonaggio (consigliere Cristofori – PD),

• Mozione “Accoglienza immigrati” (consigliere Rendine – GOL),

• Mozione per chiedere il potenziamento del servizio sismico e Mude (gruppo consiliare FI),

• Mozione “Progetto Ardentemente” (consigliere Rendine – GOL).

Borsa del Placement 2014: a Palazzo Re Enzo i 100 candidati top a colloquio con aziende in cerca di talenti

da: organizzatori

Quaranta ragazze e sessanta ragazzi, provenienti da facoltà scientifiche e umanistiche, con un’età media di 24 anni (il più giovane ne ha 22), il 40% ha maturato un’esperienza di studio/lavoro all’estero e molti vantano anche una doppia Laurea (italiana e estera). Sono gli All Stars: 100 candidati top che domani avranno l’opportunità di fare una carrellata di colloqui con gli HR manager di 50 aziende top presenti alla Borsa del Placement, in corso dal 28 al 30 a Palazzo Re Enzo (Bologna). I 100 talenti sono stati selezionati in tutta Italia in base al curriculum e domani si ‘giocheranno’ la loro chance di tornare a casa con un lavoro in tasca.

Molti di loro hanno partecipato oggi in Sala Borsa alla giornata di formazione gratuita con quattro coach d’eccezione. Marco Lotito (#WCAP Accelerator), Davide Bennato (Università di Catania), Emilio Luongo (HRS) e Tommaso Aiello hanno incontrato i ragazzi (mattina e pomeriggio) per aiutarli a migliorare la propria presentazione e guidarli nel processo di selezione, raccontando cosa fare e non fare quando si entra in contatto con un’azienda, motivando i candidati e svelando i trucchi per far colpo sui selezionatori.

I colloqui di domani chiudono l’ottava edizione della Borsa del Placement: una tre giorni densa di appuntamenti e confronti sul mondo del lavoro e della formazione che ha visto l’intervento del Ministro Giuliano Poletti, delegati dei principali atenei italiani ed esteri, hr manager di grandi e medie aziende, ma anche docenti degli istituti superiori e ragazzi.

“Incontriamo spesso nei nostri momenti di formazione ragazzi che sono totalmente disillusi rispetto alla possibilità di trovare lavoro. Il problema della disoccupazione nel nostro Paese è reale e innegabile, tuttavia con All Stars Meeting vogliamo lanciare un messaggio positivo: delle opportunità esistono. Bisogna avere costanza nell’impegno scolastico, chiarezza nell’individuare il proprio obiettivo professionale e perseveranza nel seguire le proprie attitudini, con un occhio attento a quello che il mercato del lavoro chiede. Oltre il 50% degli All Stars 2014 ha avviato un rapporto di collaborazione con le aziende incontrate. Ci auguriamo che questo dato cresca ancora in questa edizione.”, Tommaso Aiello, CEO della Fondazione Emblema e ideatore del Forum.

www.borsadelplacement.it

L’Amministrazione Comunale aderisce alla campagna “Un sms per dire no a droga e bullismo”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

L’Amministrazione Comunale aderisce alla campagna di informazione e di prevenzione, promossa dal Ministero dell’Interno, volta a contrastare con forza preoccupanti fenomeni, quali lo spaccio di sostanze stupefacenti ed il bullismo nelle scuole. “Un sms per dire no a droga e bullismo” con l’attivazione del servizio sms 43002, numero verde da comporre per segnalare episodi di bullismo o di droga è l’iniziativa avviata dal Viminale, operativa nella provincia di Ferrara dal lunedì 27 ottobre scorso. Tutti possono comporre GRATUITAMENTE un sms, inviandolo al suddetto numero verde e avendo cura di riportare l’indicazione della provincia e il luogo a cui si riferisce la segnalazione. In tal modo il messaggio verrà immediatamente dirottato alla Questura competente, la quale attiverà le forze di polizia impegnate sul territorio. Le stesse segnalazioni saranno oggetto di esame da parte del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, convocato a cadenza periodica dalla Prefettura di Ferrara. Il Ministero dell’Interno assicura che tutte le segnalazioni saranno trattate con MODALITA’ PROTETTE, nella massima riservatezza dei dati, sia di coloro che inviano l’sms, sia di persone e circostanze riportate negli sms. “Siamo da sempre particolarmente attenti a tutte le problematiche, che interessano i giovani – dichiara il Sindaco Marco Fabbri – ed in collaborazione con le istituzioni scolastiche e con le Forze dell’ordine operanti sul territorio, da due anni a questa parte portiamo avanti iniziative ed incontri specifici, rivolti alle famiglie anche su tematiche come il cyber-bullismo e le insidie sottese alla frequentazione di internet per i minori. La prevenzione è un compito che spetta non solo ai genitori, ma anche alle istituzioni ed il Comune di Comacchio proseguirà in questa direzione, in piena sinergia con il mondo della scuola e con le Forze dell’Ordine. A questo proposito un ringraziamento speciale è rivolto al Comandante del Comando Compagnia Carabinieri di Comacchio, il Capitano Luca Nozza e al Comandante del Comando di Polizia Municipale, Paolo Claps, per la sensibilità, unita alla professionalità, con cui hanno affrontato queste delicate tematiche, in occasione di incontri pubblici e di iniziative di approfondimento riservate agli studenti”.

Il presidente A.N.B.I. Vincenzi: “Salvaguardia idrogeologica, migliaia di nuovi posti di lavoro al sud”

da: ufficio stampa A.N.B.I.

“Il rilancio dell’occupazione nel Meridione può avvenire anche attraverso i necessari interventi per preservare da calamità naturali quel territorio, che è una risorsa imprescindibile per il futuro economico del Sud Italia. A titolo di esempio: la recente alluvione nel Gargano quanto costerà non solo per riparare i danni ma, in prospettiva, all’economia del Promontorio?”
Lo dichiara il Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), Francesco Vincenzi, a commento dei dati del rapporto SVIMEZ, presentato a Roma e che indica quanto la crisi stia colpendo più duramente al Sud (il 77% delle famiglie ha ridotto la qualità o la quantità di almeno uno dei generi alimentari acquistati).
“Di fronte a questi dati ed alla ribadita volontà del Governo di fare della salvaguardia idrogeologica una priorità nazionale, mi corre l’obbligo di ricordare che un milione di euro investito in prevenzione del territorio da frane ed alluvioni genera indicativamente 5 nuovi posti di lavoro. Il Piano per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, presentato dall’ANBI a febbraio 2014, indicava, per le regioni del Sud, 471 interventi per un investimento complessivo di circa 1.380 milioni di euro (finanziabili con mutui quindicennali) così ripartiti: Campania,174 interventi per 641,3 milioni di euro; Puglia, 90 interventi per 319,6 milioni di euro; Basilicata, 34 interventi per 74,4 milioni di euro; Calabria, 173 interventi per 345 milioni di euro. Da un facile calcolo ne potrebbero nascere circa 6.900 nuove opportunità occupazionali.”
Il Piano #italiasicura, redatto dall’Unità di Missione contro il Dissesto Idrogeologico presso la Presidenza del Consiglio e cui l’ANBI concorre, prevede l’avvio, entro fine anno nel Sud Italia, di 143 nuovi cantieri per un investimento complessivo di circa 244 milioni di euro (= 1220 nuovi posti di lavoro ca.), cui farne seguire altri 173 per circa 266 milioni di euro nel 2015 (= 1330 nuovi posti di lavoro ca.).

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Dossier statistico immigrazione 2014 “Dalle discriminazioni ai diritti – Rapporto Unar”: in Emilia-Romagna il fenomeno è consolidato, in aumento le acquisizioni di cittadinanza (+62,3%) e i soggiornanti di lungo periodo

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

La regione si conferma al primo posto per incidenza di alunni stranieri (15,3% del totale). Su ogni quattro nati, uno ha entrambi i genitori stranieri

Cresce il numero di persone che hanno ottenuto la cittadinanza italiana (+62,3% rispetto all’anno precedente). E cresce il numero degli studenti, delle imprese individuali con titolare straniero, e l’incidenza percentuale dei nuovi nati e dei lavoratori occupati. E’ un quadro all’insegna del consolidamento e della stabilità quello dell’immigrazione in Emilia-Romagna. La stima del Rapporto Unar 2014 – presentato oggi – indica circa 582mila cittadini stranieri regolarmente soggiornanti (dato al 31/12/2013); si tratta del 13% della popolazione complessiva residente. Dall’indagine a cura dell’Osservatorio sul fenomeno migratorio della Regione, risultano 536.022 gli stranieri residenti (all’1/01/2014), pari al 12,0% del totale. Dato, questo, che pone l’Emilia-Romagna al primo posto fra le regioni italiane per tasso di incidenza (il dato medio nazionale è dell’8,1%), nonostante un lieve decremento rispetto all’anno precedente (547.552). I minori stranieri rappresentano una quota significativa della popolazione: sono 123.704 e costituiscono il 17,4% del totale dei minori residenti e il 23,1% del totale degli stranieri residenti.
La stabilità del fenomeno migratorio in Emilia-Romagna è evidente anche da una maggiore presenza di persone titolari di permessi di soggiorno CE di lungo periodo: passano dalle 217.495 (all’1/01/2011) alle 281.361 (1/01/2014). L’incremento riguarda anche l’incidenza dei soggiornanti di lungo periodo sul totale dei permessi concessi, che passano dal 49,0% al 59,9%. Significativo è anche l’aumento del numero di persone che hanno acquisito la cittadinanza italiana. Nel 2013 i nuovi cittadini sono 14.193, con un incremento rispetto all’anno precedente del +62,3%. Cresce anche l’incidenza dei nuovi nati con entrambi i genitori stranieri sul totale dei nati (24,6% nel 2013 rispetto al 24,4% del 2012). Il fenomeno di crescita, va però inquadrato in un contesto complessivo di calo delle nascite che ha riguardato sia i nati italiani, sia quelli con entrambi i genitori stranieri (per gli stranieri si passa dai 9.587 nati nel 2012 ai 9.370 del 2013).
I comuni emiliano-romagnoli che superano il 10% dei residenti stranieri passano dai 22 del 2004 ai 165 del 2013 sui complessivi 340, con Galeata (Fc) al 23,1%, Luzzara (Re) e Castel San Giovanni (Pc) al 21,2% e altri 34 comuni con valori percentuali compresi fra il 15 e il 20%. I principali Paesi di provenienza degli stranieri residenti sono, nell’ordine, la Romania (14,7%, in aumento rispetto al 14,3% dell’anno precedente), il Marocco (13,1%, negli ultimi anni in leggero calo), l’Albania al 11,7% pressoché stabile.

La scuola
Nell’anno scolastico 2013/2014 l’Emilia-Romagna ha accolto 93.434 studenti stranieri. Si conferma così al primo posto fra le regioni italiane per incidenza di alunni stranieri (15,3% del totale, a fronte di una media nazionale del 9%). Un dato cresciuto ulteriormente rispetto al 15% dell’anno scolastico 2012/2013; si consideri che nell’anno scolastico 2008/2009 il valore percentuale era inferiore al 13%. In particolare, rispetto a questo dato medio, si evidenziano valori più elevati nella scuola primaria (16,5%), in quella dell’infanzia (16,4%) e anche nella secondaria di primo grado (15,9%). Un indicatore di consistente radicamento nel territorio è rappresentato dai nati in Italia, sono quasi 51.000 pari al 54,5% degli alunni stranieri iscritti alle scuole di ogni ordine e grado. Si tratta di un dato in marcato incremento rispetto al 50,2% dell’anno scolastico precedente.
Il lavoro
Nel corso del 2013 la banca-dati Inail ha registrato 343.987 lavoratori dipendenti stranieri occupati in Emilia-Romagna, che significa il 19,4% dei lavoratori complessivi. Il valore assoluto è in lieve flessione rispetto a quello registrato lo scorso anno: il calo dell’occupazione ha colpito anche la forza lavoro straniera. Malgrado ciò l’incidenza dei lavoratori stranieri è lievemente aumentata (+0,3%), continuando così una tendenza degli ultimi anni. Oltre la metà (52,2%) degli occupati stranieri lavora nel macro-settore dei servizi (valore percentuale in linea con quello del 2012). Seguono l’industria (32,7, in flessione di oltre due punti percentuali rispetto all’anno precedente) e, in lieve crescita, l’agricoltura (10,2%).
Secondo i dati del Registro delle imprese – Infocamere, al 31/12/2013 le imprese individuali con titolare straniero sono oltre 35.700 e costituiscono l’8,5% del totale delle imprese attive in regione. Questo dato è in crescita rispetto a quello degli anni precedenti: 8,3% nel 2012 e 7,9% nel 2011. I principali settori economici sono le costruzioni (44,0% del totale delle imprese con titolare straniero), il commercio (25,1%), le attività manifatturiere (11,0%) e i servizi di alloggi e la ristorazione (5,7%).
L’apporto dei lavoratori stranieri è importante non solo sul versante produttivo, ma anche su quello fiscale, contributivo e dei consumi. Secondo i dati elaborati dall’Agenzia socio-sanitaria regionale i lavoratori stranieri percepiscono un reddito medio di 1.019 euro netti al mese con una differenza di 318 euro medi in meno rispetto ai lavoratori italiani (-23,7%). L’ammontare economico contributivo generato dal lavoro degli stranieri risulta di oltre 900 milioni di euro, mentre il gettito fiscale complessivo dei lavoratori stranieri si può valutare in oltre 500 milioni di euro, per un totale di oltre 1 miliardo e 400 milioni di entrate.

Venerdì 31 ottobre l’Anat Cohen 4et dà il via al primo appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Venerdì 31 ottobre al via il primo appuntamento in collaborazione con Bologna Jazz Festival. Il compito di inaugurare il gemellaggio con la prestigiosa kermesse felsinea spetta quest’anno all’estro sconfinato e all’incontrastato talento della clarinettista israeliana Anat Cohen che, a capo del collaudato quartetto completato da Jason Lindner al pianoforte, Joe Martin al contrabbasso e Daniel Freedman alla batteria, presenterà “Claroscuro”, ultimo episodio discografico per Anzic Records.

Vitale, estrosa, carismatica; è assolutamente impossibile sottrarsi all’inarrestabile creatività e alla contagiosa joie de vivre di Anat Cohen, clarinettista e tenorsassofonista di origini israeliane celebrata in tutto il mondo a cui spetta il compito – venerdì 31 ottobre, ore 21.30 – di inaugurare il primo dei numerosi appuntamenti che si svolgeranno al Torrione in collaborazione con Bologna Jazz Festival.
A capo del collaudato quartetto completato da Jason Lindner al pianoforte, Joe Martin al contrabbasso e Daniel Freeman alla batteria, Anat presenterà “Claroscuro”, ultimo episodio discografico – e sesto da leader – pubblicato da Anzic Records.
Claroscuro, in italiano chiaroscuro, si riferisce all’effetto pittorico che pone in risalto immagini dipinte tramite un sapiente gioco di luci e ombre. “La musica ed i suoi mille contrasti sono ciò che amo di più” spiega la Cohen “poiché non sai mai dove ti conducono. È un’avventura costante”.
Non a caso in Claroscuro emerge, una volta di più, il perno su cui ruota tutta la ricerca dell’artista eletta per sei volte consecutive miglior clarinettista dalla Jazz Journalists Association: la commistione di generi. In Anat, infatti, conversano senza problemi il jazz più tradizionale con la sperimentazione, la musica classica con sonorità sud americane ed ecco quindi che in Claroscuro la troviamo balzare con audace scioltezza dalla chanson creola di New Orleans ad un brano di Artie Shaw, da un pezzo di choro brasiliano (Um a zero) ad una rapinosa versione de La vie en rose.
Per la registrazione dell’album, oltre al gruppo succitato, la Cohen si è circondata di special guests come il trombonista Wycliffe Gordon, il percussionista Gilmar Gomez e il clarinettista Paquito D’Rivera i quali, spesso con arrangiamenti improvvisati, hanno contribuito a quel radioso melting pot sonoro che si riverbera persino nelle provenienze geografiche di ognuno di loro. Un jazz senza frontiere quindi perché: “Quando si condivide la musica con la gente” afferma Anat “dovrebbe essere sempre una festa”.
Nata a Tel Aviv, Israele, Anat inizia a suonare il clarinetto all’età di docidi anni ed il sassofono tenore all’età di sedici. Diplomatasi al Jaffa Music Conservatory prosegue gli studi presso il prestigioso Berklee College of Music di Boston, dove ha la possibilità di espandere i suoi orizzonti musicali assorbendo sempre differenti stili. Peculiarità quest’ultima che diviene il suo punto fermo.
Risale al 1999 il suo traferimento a New York dove, nelle pause di studio, aveva già posto le basi per future collaborazioni con gli stessi componenti della sua band e con artisti come Omer Avital, Duduka Da Fonseca, Eli Degibri, Aaron Goldeberg e molti altri. Insieme ai fratelli Yuval e Avishai completa altresì i 3 Cohens.
È produttrice esecutiva di Anzic Records, etichetta discografica fondata nel 2005.

La tappa ferrarese del Tour della Vista fa centro esaminando gratuitamente un’ ottantina di persone e trovando sensibilità ed attenzione nella popolazione estense

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

“Dopo 9 ore di controlli – effettuati nel mega truck parcheggiato in piazza Castello sabato scorso (dalle ore 10 alle 19 del 25 ottobre) a Ferrara – si sono verificate le condizioni visive di 80 persone di cui 9 adolescenti. Si tratta di un ottimo risultato – commenta Roberto Ardizzoni presidente provinciale di Federottica che ha promosso con Ascom la tappa ferrarese del progetto di prevenzione di massa che tocca una trentina di città italiane – dai controlli gratuiti realizzati abbiamo riscontrato che 20 persone non hanno problemi o la necessità di correggere il visus: per altri 32 invece si è verificata l’esigenza di apportare modifiche alle correzioni ottiche in uso. Infine altri 28 soggetti dovranno fare ulteriori controlli ambulatoriali dal medico oculista di cui due con estrema urgenza”. L’iniziativa, già alla sua seconda edizione nell’anno in corso in città, vedeva la stretta collaborazione con la divisione di Clinica Oculistica dell’Ospedale Sant’Anna “Colgo l’occasione – sottolinea il presidente provinciale di Ascom Giulio Felloni – per ringraziare i professori Sebastiani e Perri per la collaborazione del loro team ed in particolare il dr. Carpenteri oltre che i nostri ottici associati per la loro disponibilità. Un ‘iniziativa da ripetere sia per la sua profonda valenza sociale che per la valorizzazione del nostro centro storico”.
Gli ottici che hanno partecipato erano Ottica Aguiari (Tresigallo), Ottica Bonora, Ottica Gessi, Ottica Giulianelli ed Ottica La Lente, tutte di Ferrara.

Il tour della vista è un progetto promosso a livello nazionale dalla Commissione Difesa Vista con il patrocinio della Società Oftalmologica Italiana, in collaborazione con Assogruppi Ottica, Federgruppi Ottica, Federottica, Vision + Onlus ed il supporto di MIDO.

Di Lascio: «L’aggressività mascherata da cambiamento non paga»

da: ufficio stampa Ordine dei Medici di Ferrara

«Sono soddisfatto del risultato elettorale, che conferma due cose. L’aggressività, mascherata da necessità di cambiamento, non paga. Dà solo una pessima idea di chi se ne serve, creando e alimentando sfiducia. L’onestà invece ripaga. L’Ordine deve continuare ad essere la casa di tutti i medici, non deve diventare feudo dei sindacati. Deve esprimere la molteplicità di anime degli iscritti, di qualsiasi età, ed esserne punto di riferimento. Cercando certamente di avere un ‘peso’ nel dialogo con le istituzioni, ma nell’esclusivo ambito delle proprie competenze, senza millantarne di irreali». Così Bruno Di Lascio, Presidente dell’Ordine dei Medici, commenta la vittoria, per la sesta volta consecutiva, della lista Dignità Medica, da lui capeggiata, alle elezioni, il cui scrutinio è terminato ieri (martedì). In Consiglio entreranno tutti i 15 componenti della lista. Tutti esclusi quelli de L’alleanza Giusta. «In queste due settimane, alcuni signori, senza farsi portavoce di alcuna progettualità fattibile, hanno voluto infangare chi all’Ordine lavora con serietà, lanciando accuse tanto infamanti quanto vuote. Hanno voluto infangare l’Ordine stesso, trattandolo come un fortino da conquistare. Hanno dato una pessima immagine alla cittadinanza dei medici. Questo brutto spettacolo per fortuna si è concluso nella trasparenza. All’Alleanza Giusta – nome che già contempla il conflitto – i professionisti hanno preferito la Dignità Medica. Il vero valore attorno al quale si muove la nostra professione».
Verrà convocato nei prossimi giorni il consiglio per la designazione delle cariche, quindi: Presidente, vice Presidente, Segretario, Tesoriere
IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO, composto da 15 su 15 della lista Dignità Medica. I nomi e i voti
Revisori dei Conti: 4 su 4
Accardo Giovanni: 499
Altavila Roberto: 502
Bedetti Andrea: 519
Cultrera Rosario: 521
Di Lascio Bruno: 524
Gaudio Rosa Maria: 516
Manfredini Roberto:530
Masotti Massimo: 529
Matarese Vincenzo: 501
Panaja Agostino: 483
Rizzati Roberto: 481
Ruina Marco: 505
Vaccari Marca: 512
Vitaliano Ida: 494
Zampini Davide: 472
Di questi, i nuovi sono: Rizzati Roberto, Clutrera Rosario, Panaja Agostino.
REVISORI DEI CONTI: Raele Giuseppe Vincenzo, Elia Giovanni, Romanini Barbara. Supplente, Ferrante Zairo.
Di questi, i nuovi sono Romanini e Ferrante

L’ALLEANZA GIUSTA. Nessuno entrato. Nomi e voti
Api Pierluigi: 414
Bevilacqua Massimo: 417
Bighi Stefano: 421
Bonaccorsi Gloria: 385
Catapano Luca: 380
Finessi Riccardo: 380
Franchella Andrea: 410
Lodi Marco: 406
Mascoli Franceco: 429
Nappi Giulia: 407
Pasanisi Giovanni: 380
Querzoli Patrizia: 429
Ricciardelli Adelina: 407
Vita Natale: 380
Volta Carlo Alberto: 420

LA RIFLESSIONE
Notizie e approfondimenti. In Rete è il tempo dell’informazione verticale

In principio la Rete non fu Verbo, ma solo canale: mezzo tramite il quale trasmettere contenuti concepiti e sviluppati secondo le logiche dei media tradizionali. Così abbiamo assistito alla fase in cui i quotidiani semplicemente riversavano in pdf i propri materiali cartacei e in seguito visto nascere goffi prototipi di giornali digitali dai contenuti tendenzialmente statici. E’ servito un po’ di tempo affinché le potenzialità di internet fossero comprese appieno e si dispiegassero in innovativi progetti editoriali realmente capaci di esaltarne le più specifiche connotazioni.

Oggi, immediatezza, interattività, multimedialità sono i tratti distintivi del giornalismo online. Così come lo sono la possibilità di personalizzare i percorsi di lettura e l’opportunità di archiviare e attingere notizie, interrogando con facilità infinite banche dati pregne di una quantità inimmaginabile di informazioni in continua espansione. La rete, da mero contenitore si è fatta contenuto. Ma non solo nel senso indicato da Mc Luhan quando segnala che il mezzo è il messaggio poiché condiziona in maniera determinante la fruizione da parte dell’utente; la rete è contenuto soprattutto perché ha imposto nuove logiche e nuovi modelli di informazione a livello di produzione e ha quindi indotto la definizione di un nuovo standard giornalistico. E in quanto contenuto, ormai prevalente fra i giovani, la rete impone il proprio verbo, condizionando anche i media tradizionali e costringendoli a riconsiderare se stessi alla luce delle nuove abitudini.

Di questo fenomeno, al di là degli aspetti sostanziali, sono un’esteriore e appariscente spia l’adozione, da parte dei vecchi media, di format grafici che emulano, o talvolta solo scimmiottano iconograficamente, gli attributi propri dell’online. La rete fa tendenza. E ora, dopo avere affermato le proprie peculiarità in termini di status e dignità di prodotto, può tornare a fungere simultaneamente anche da canale senza snaturare se stessa e senza porre a rischio l’acquisita identità. In quanto canale, la rete e gli strumenti che ne sono propaggine (computer, smartphone, tablet eccetera) assecondano i bisogni attuali, anche fungendo da supporto a prodotti editoriali semplicemente trasferiti in formato digitale.

I libri costituiscono l’esempio più eclatante di questa rigenerata attitudine: i contenuti restano di base statici ma si arricchiscono di una serie di funzioni interattive, che vanno dal banale segnalibro elettronico alla possibilità di scrivere commenti a margine del testo o di ottenere simultanee traduzioni oppure esplicazione dei significati, all’opportunità di condividere la propria esperienza con altri utenti/lettori o semplicemente con se stessi, attraverso la reticolare diffusione del contenuto sui vari supporti che ciascun utente possiede. Analogamente i quotidiani hanno sostituito i primordiali pdf del giornale con le attuali versatili edizioni digitali, linfa che alimenta le speranze di rilancio del settore. La leva virtuosa è quella degli abbonamenti alle versioni elettroniche di un prodotto che, siffatto, abbatte i costi di stampa e di distribuzione, consegue il vantaggio di essere replicabile all’infinito senza aggravi economici e risulta accessibile anche dal più remoto luogo della Terra, purché connesso a internet.

Fra i giovani l’abitudine di leggere online si sta affermando come tendenza diffusa e irreversibile. Questo dovrebbe indurre a riconsiderare le ragioni che finora hanno determinato l’esclusione dalla vetrina digitale di alcuni segmenti del mercato giornalistico. Per le sue intrinseche caratteristiche la rete si è infatti affermata precipuamente come vettore di comunicazione della cronaca, nella sua immediatezza: gli eventi trovano istantanea visibilità nello spazio sconfinato di internet. Ma essendo internet nel frattempo divenuto anche il caffè del ventunesimo secolo potrebbe risultare ora il luogo appropriato pure per l’approfondimento, un ambito in precedenza escluso poiché considerato incongruente. Invece, proprio a modello di ciò che sta facendo l’industria editoriale con il libro, anche la concezione giornalistica del tradizionale ‘periodico’, che per sua natura richiede un ampio respiro, potrebbe trovar espressione in rete, giovandosi di alcune peculiarità del mezzo, pur senza sfruttarne appieno tutte le risorse.

L’approdo online dell’informazione periodica che, specie all’estero, ha già segnato qualche punto a proprio favore, avrebbe il merito di dare spazio a ciò che più è carente nel panorama dell’informazione online: l’approfondimento – declinato nelle principali forme che gli sono proprie: opinione, inchiesta, intervista – inteso come espressione del tentativo di fornire un’interpretazione ai fatti che vada oltre la volontà di rappresentarli nella loro immediatezza. D’altronde la ricerca di significato – il senso più profondo degli avvenimenti che risiede al di sotto della superficie delle notizie – è compito precipuo del giornalismo che si esercita quando al dovere di raccontare si affianca la volontà di riflettere. Trasferire anche in rete questa propensione contribuirebbe a compensare un deficit che le nuove generazioni (quelle più avvezze all’utilizzo dei mezzi digitali) attualmente scontano più delle altre: la diffusa assenza nei media online di un filo di spiegazione, di un tentativo di mettere ordine alle cose del mondo fornendo al cyberlettore una chiave di comprensione.