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26 novembre 2021 – L’utilizzo strategico ed efficace delle risorse in arrivo con il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) per mettere in sicurezza i territori dal rischio idrogeologico e favorire la sostenibilità ambientale, grazie a un forte lavoro di squadra con ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue). Queste le principali tematiche del convegno “Agire nel presente per essere pronti al futuro: opportunità e sfide per i Consorzi tra PNRR e cambiamenti climatici” organizzato dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara. All’incontro hanno partecipato: Stefano Calderoni, presidente Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara; Francesco Vincenzi, presidente Nazionale ANBI; Massimo Gargano, direttore Generale ANBI; Raffaella Zucaro, ricercatrice Senior CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria; Monica Guida, responsabile Servizio Difesa del Suolo, della costa e bonifica Regione Emilia-Romagna; Attilio Toscano, professore ordinario di idraulica agraria e sistemazioni idraulico forestali Università di Bologna.
In apertura il presidente del Consorzio di Ferrara ha spiegato: “Il nostro Consorzio è guidato da tre criteri: la consapevolezza della nostra missione, la capacità di visione strategica nella gestione della risorsa idrica e una serie di valori etici e di responsabilità verso persone e imprese che hanno bisogno di soluzioni concrete. Strategico è comprendere che il settore agricolo sta cambiando e che l’acqua per gli agricoltori è un elemento di competitività. Per questo abbiamo deciso di anticipare di venti giorni la stagione irrigua – quasi 600 milioni di metri cubi erogati quest’anno – distribuendo la risorsa idrica in modo capillare. Se non lo avessimo fatto migliaia di produttori sarebbero stati incapaci di irrigare e quindi di produrre le nostre eccellenze agricole. Il nostro è un lavoro complesso e abbiamo deciso di gestire questa complessità impegnandoci ad accogliere le sfide del PNNR e lavorando in maniera tempestiva alla progettazione per implementare le infrastrutture irrigue ed essere pronti quando le risorse arriveranno per spenderle nel miglior modo possibile. Progettare bene però non basta – ha continuato Calderoni – abbiamo anche bisogno di una legislazione più favorevole a livello di semplificazione che ci consenta, appunto, di spendere i fondi in maniera tempestiva. Inoltre servirebbe un intervento deciso sul costo della materia prima energetica e soprattutto una norma che renda le erogazioni dei fondi più veloce per evitare ai Consorzi di anticipare milioni di euro per far partire i cantieri. Siamo consapevoli, nonostante le molte risorse che speriamo arriveranno, ci metteremo tempo a raggiungere gli obiettivi, ma la strada è ormai segnata e il Consorzio ha il dovere di seguirla gestendo un tipo di sicurezza idraulica amica dell’ambiente, di qualità e anche bella”.
Anche Massimo Gargano ha ribadito il ruolo strategico dei Consorzi di Bonifica: “L’obiettivo dei Consorzi, come ha già ribadito dal presidente Calderoni, è governare la complessità uscendo dal porto e andando in mare aperto. Ce lo impone l’emergenza climatica che mette a rischio lo sviluppo stesso del Paese, un contesto dove i Consorzi sono gli unici a poter governare la gestione dell’acqua e vigilare sul dissesto idrogeologico. Ce lo impone, soprattutto, l’aumento dei costi energetici che toglie competitività al paese, al reddito delle imprese ed è un costo per le famiglie. Sono due emergenze che devono essere affrontate con una “cultura” gestionale nuova e più efficiente. Dobbiamo pensare al futuro e, come diceva Calderoni, dare l’acqua per l’irrigazione venti giorni prima significa avere dei valori e una visione. Ma queste sfide e quelle, molto grandi e di prospettiva, della gestione dei fondi del PNRR si vincono insieme, facendo un lavoro di squadra con Regioni, Autorità di Bacino, Protezione Civile”.
A seguire Raffaella Zucaro, ricercatrice Senior CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria e Monica Guida, responsabile Servizio Difesa del Suolo, della costa e bonifica Regione Emilia-Romagna hanno illustrato i bandi e le risorse europee, nazionali e regionali, già a disposizione per accogliere le progettualità in essere e quelle presentate. Parliamo di PNRR ma anche del Piano Nazionale degli Invasi (2020-2029), della Legge di Bilancio 2021, del Nuovo fondo Sviluppo e Coesione (FSC), della Politica Agricola Comune con la nuova architettura dell’agricoltura verde, e delle risorse della Next Generation Eu. Risorse cruciali che guardano al futuro dell’intero Paese come ha ribadito il presidente nazionale di ANBI, Francesco Vincenzi: “Dieci anni fa abbiamo scelto di non giocare in difesa e abbiamo rilanciato il ruolo dei Consorzi, perché i cittadini e le aziende avevano bisogno di interventi e trasparenza. Oggi i Consorzi sono un’opportunità per il Paese e lo dicono i numeri: stiamo spendendo 2,8 miliardi in infrastrutture e manutenzioni per affrontare cambiamenti climatici estremi che prima non esistevano come gli uragani, e mettere in sicurezza persone e aziende. Come ha detto oggi Monica Guida della Regione Emilia-Romagna, per la Misura 4 del PNRR ha già ricevuto progetti per oltre 210 milioni di interventi per gli invasi e altri 200 milioni per la resilienza dell’agrosistema irriguo e la migliore gestione della risorsa idrica. Le risorse che arriveranno dal PNRR sono molte e sono importanti – ha continuato Vincenzi – ma dobbiamo avere una visione oltre il 2026 quando queste risorse finiranno. Per questo, anche con il sostegno del Consorzio di Ferrara, stiamo già lavorando per ottenere un miliardo di risorse del Piano di Coesione, lo stesso filone di finanziamento di strade e aeroporti, per avere risorse continuative finalizzate a interventi infrastrutturali ormai essenziali come quelli che garantiscono la viabilità del nostro Paese. La nostra Regione sarà quella che probabilmente prenderà più risorse dai PNRR perché abbiamo strutture che hanno lavorato, progettato e si sono messe in gioco ed è giusto che arrivino i risultati. Dobbiamo cogliere queste opportunità, facendo lavoro di squadra e con una visione d’insieme, per dare una prospettiva chiara ai nostri territori e alle nuove generazioni”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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