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Da: Centro Documentazione Donna

lunedì 1 aprile 2019
ore 17
Alberto Boschi
presenta il libro di
Diletta Pavesi
Riflessi di stelle
(ed. Mimesis)

Il libro è la riscrittura della tesi dell’autrice sulle “Immagini divistiche nel cinema autoriflessivo hollywoodiano”, discussa nel 2015 avendo come relatore il professor Alberto Boschi dell’Università di Ferrara.
Quando il cinema americano sceglie di riflettere su se stesso, la figura della diva emerge come soggetto privilegiato. L’autrice ha analizzato alcuni dei film più significativi di ambientazione hollywoodiana, rilevando come da sempre la figura della diva è accompagnata da un groviglio di aspirazioni femminili, timori culturali e tensioni sessuali. Partendo dalle commedie degli anni Venti come “Maschere di celluloide” di Vidor, in cui la star è un’ingenua pioniera, si passa ai mélo del decennio successivo con “È nata una stella” di Wellman, che prende coscienza del lato oscuro del sogno divistico. Infine, si arriva ai capolavori del dopoguerra: “Viale del tramonto” di Wilder e “La contessa scalza” di Mankiewicz, in cui le protagoniste sono ormai deliranti astri in declino o sex symbol condannate a un tragico privato. Particolare attenzione, inoltre, è stata prestata al caso del musical: tanto nel memorabile “Cantando sotto la pioggia” di Donen e Kelly quanto nel più oscuro “Lo strano mondo di Daisy Clover” di Mulligan, la diva si pone come presenza eversiva, decisa a non lasciarsi stritolare dagli alienanti meccanismi della tecnologia sonora.
Diletta Pavesi ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Ferrara con un elaborato incentrato sulle forme di autoriflessività nel cinema americano classico tra il 1932 e il 1962. Attualmente, svolge incarichi didattici per la cattedra di Storia del cinema presso il Dipartimento di Studi Umanistici. “Riflessi di stelle” è il suo primo libro.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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