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Da: Cristiano Zagatti, CGIL Ferrara

Il 25 Aprile un impegno per il bene comune

Il 25 Aprile è storia, è memoria, è cultura.
Il 25 Aprile è dovere etico.
Il 25 Aprile è scommessa di ieri sull’oggi e sul domani.
Il 25 Aprile è democrazia.
Il 25 Aprile è Costituzione.
Il 25 Aprile è libertà.
Il 25 Aprile è nascita di una Repubblica democratica, la nostra.
Il 25 Aprile siamo Noi.
Noi che abbiamo raccolto il testimone di donne e uomini pronti a riscattare se stessi e le future generazioni dal giogo della dittatura fascista.
Dalla pena di morte.
Dalle leggi razziali.
Dai campi di concentramento e di sterminio.
Dalla guerra.
Dal colonialismo.
Dalla violenza e dalla repressione squadrista.
Dall’esautoramento del Parlamento, svuotato di ogni funzione legislativa.
Dal controllo sulla stampa e sull’associazionismo.
Dal partito e dal sindacato unico, quello fascista.
Dal regime che organizza ogni aspetto della vita pubblica e privata: scuola, tempo libero, cultura e lavoro.
Alla base del 25 Aprile c’è tutta la nostra dignità di cittadine e cittadini, di persone, di essere umani.
Il 25 Aprile è Resistenza ad ogni forma di oppressione.
Il 25 Aprile è Festa di Liberazione, è lotta partigiana.
Il 25 Aprile è storia antifascista, di emancipazione politica, sindacale, operaia.
Il 25 Aprile è anche storia della CGIL come organizzazione capace di promuovere, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, il passaggio verso la democrazia e la realizzazione della successiva vita democratica.
La testimonianza più vivida nell’art. 1 della nostra Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo…”
Per questo le parole ora e sempre resistenza servono ancora.
Per questo il 25 Aprile ogni anno ci permette di rinascere idealmente.
Per non perdere la strada.
Per ritrovarsi e restare umani.
La Resistenza ci ha consegnato la Costituzione.
Se c’è uno strumento che ci deve orientare dentro la crisi, per affrontare la “fase 2” è quel pezzo di Carta, nato dalla resistenza, dal 25 Aprile.
Se dessimo attuazione alla Costituzione avremmo un paese solido sul piano economico, sociale, politico e culturale, meno disorientato dentro alle crisi e più lucido nell’affrontare questa.
Un paese più capace di orientarsi su un altro modello di sviluppo.
Possibilmente sostenibile e in grado di immunizzarsi naturalmente da possibili emergenze sanitarie strettamente connesse con l’inquinamento ambientale.
Abbiamo tutto a disposizione, usiamolo.
Ora e Sempre Resistenza!
Buon 25 Aprile

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it