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Mese: Maggio 2019

“1° maggio per il lavoro e per un welfare di comunità” la nota di Modonesi

Da: Informazioni Aldo Sindaco
Il lavoro è il primo elemento di inclusione sociale delle persone, una leva di mobilità sociale e di benessere per una comunità. La buona e piena occupazione è un obiettivo da promuovere in ogni azione dell’Amministrazione comunale, partendo dalla promozione dell’attrattività del territorio verso nuove imprese.
Il Patto per il lavoro segna il paradigma con cui pianificare politiche e interventi pubblici e privati, grazie al confronto con le associazioni di categoria, i sindacati, Unife, la Camera di Commercio e le istituzioni.
Vogliamo fare di Ferrara un modello che coniughi per le aziende disponibilità di aree, poca burocrazia, bassa fiscalità, formazione al lavoro. Il focus su Ferrara prevede un progetto dedicato al welfare di comunità, al fine di diffonderne la cultura, confrontarsi sulla nuova ed emergente domanda di servizi da parte di una popolazione che ha un’aspettativa di vita sempre crescente, individuare azioni rivolte alle giovani generazioni quale fattore di attrattività del territorio e, infine, favorire la diffusione di un lessico condiviso tra pubblico, privato sociale e mondo imprenditoriale.
Puntiamo alla coprogettazione come paradigma per costruire le politiche sociali del territorio: mettere insieme i soggetti attivi e produttivi per costruire pazientemente relazioni e progetti di sviluppo e cambiamento per la popolazione e il territorio.
Questo modello deve essere capace di tutelare chi è disoccupato, giovani e over 50, chi non ha i requisiti per richiedere il reddito di cittadinanza e che le aziende faticano ad assumere: tirocini, apprendistati, formazione, esperienze e opportunità nuove di lavoro, affinché nessuno resti indietro.

Gli appuntamenti di Aldo Modonesi del 2 maggio 2019

Da: Informazioni Aldo Sindaco

Giovedì 2 maggio mattina Modonesi sarà al Liceo Ariosto per un momento di confronto con gli studenti sulle proposte programmatiche per il futuro della comunità cittadina. Nel pomeriggio, alle 17.30, parteciperà al confronto tra i candidati sindaco promosso da Fiab, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta organizzato al ristorante 381 storie da raccontare in piazzetta Corelli.
In serata è invitato alla sagra dello scottadito organizzata dalla 4Torri Pallacanestro nel giardino del Pala 4T al Barco.

SULPL polizia locale unione terre terre e fiumi

Da: Organizzatori
Il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), Sindacato più rappresentativo per la Polizia Locale Italiana, vuole portare all’attenzione dell’opinione pubblica e dei candidati alla carica di Sindaco l’attuale situazione della polizia locale dell’Unione dei Comuni “Terre e Fiumi”.
In queste settimane in cui i vari partiti hanno stilato i vari programmi per i prossimi 5 anni di governo locale, il SULPL vuole sottolineare l’assoluta necessità di investimento concreto nella Polizia Locale.
L’evidente carenza di organico del Comando ( 25 operatori a fronte dei 35 previsti dalla normativa Regionale) sta mettendo a serio rischio i servizi fondamentali di competenza della polizia locale con conseguente ripercussione sulla sicurezza della cittadinanza.
Occorre modernizzare un Corpo che su molti punti evidenzia carenze sul fronte delle attrezzature dai veicoli di servizio, fino ad arrivare alle normali attrezzature quali etilometri, precursori per l’accertamento della guida in stato di ebrezza alcoolica e tossicologica ecc…
Datato è anche il regolamento del Corpo..l’Unione infatti ad oggi non ha ancora recepito il regolamento tipo redatto dalla Regione dopo la Nuova Legge Regionale sulla Polizia Locale approvata nel 2018 che prevede la possibilità per il Comando di dotarsi di tutte le dotazioni di sicurezza necessarie agli Agenti quali spray e bastone estensibile
Necessari sono anche le altre dotazioni per eseguire in sicurezza i Trattamenti sanitari obbligatori, tutti strumenti che buona parte dei Comandi di Polizia Locale della provincia di Ferrara hanno da anni.
Altra sfida sarà migliorare l’impiego di tutte le forze in campo con una migliore sinergia sul territorio con le altre forze di polizia.
In attesa delle future assunzioni, occorrerà che i Sindaci nelle sedi opportune in Prefettura (Comitati di ordine e sicurezza pubblica), siano ben chiari con il Prefetto riguardo all’attuale situazione organica pretendendo che al personale che come da dispositivo del Questore viene impiegato nelle manifestazioni locali a supporto delle forze di polizia sia liquidata l’indennità prevista dalla legge, cosa che ad oggi non avviene, ma che come è noto il SULPL è riuscita ad ottenere per i colleghi della città di Ferrara.
L’auspicio è che i vari candidati Sindaci siano consapevoli delle evidenti carenze, ma duole dirlo ad oggi abbiamo letto solo di candidati che lanciano slogan sui media e sui social network senza entrare nel merito delle vere necessità.
Come è evidente vi è molta carne al fuoco, i problemi del Comando sono evidenti, e serviranno scelte amministrative importanti se i futuri sindaci vorranno adeguarsi alle sfide future che li vedranno in prima linea in materia di sicurezza urbana.
Siamo a disposizione di tutti i candidati, è necessario che chi si candida a fare il Sindaco sia a conoscenza di quali siano le problematiche del Comando di Polizia Locale Terre e Fiumi, con l’auspicio che quanto sbandierato in campagna elettorale si tramuti in nuovi servizi a tutela della sicurezza dei cittadini.

Disabili: un futuro più sereno grazie al fondo “Dopo di noi”

Da: PDStampa
Calvano: “A Ferrara 224 mila euro. Dare la possibilità di decidere della propria quotidianità è un modo per non lasciare sole queste persone”
Chi se ne prenderà cura in modo adeguato? Una domanda angosciante, che tante famiglie italiane hanno sottoposto alla politica, chiedendo di intervenire per creare degli strumenti in grado di assicurare un futuro sereno a tutte quelle persone che, con disabilità, non potranno più, ad un certo punto della loro vita, contare su un supporto familiare.

“Una risposta concreta arriva dalla Regione Emilia-Romagna – dice il consigliere regionale Paolo Calvano –, che grazie al bando 2018 rivolto a Comuni e Unioni, soggetti del Terzo settore, associazioni di genitori e singoli familiari, ha messo in atto le disposizioni della legge “Dopo di Noi”. A Ferrara sono in arrivo 224 mila euro per le persone disabili e le loro famiglie. Sul territorio regionale saranno finanziati 23 progetti per circa 3 milioni di euro. La Regione Emilia-Romagna ormai da anni ha avviato un programma regionale di attuazione della Legge nazionale per l’assistenza alle persone con disabilità prive del sostegno familiare, che ha permesso all’Emilia-Romagna di finanziare progetti per oltre 13 milioni di euro per il triennio 2016-2018. L’obiettivo delle nostre politiche di welfare è da sempre anche quello di garantire assistenza, indipendenza e autonomia ai disabili rimasti privi di sostegno perché orfani o con genitori anziani. I 2 progetti che verranno finanziati nel ferrarese, con oltre 200 mila euro, permetteranno il sostegno alla residenzialità. Il cuore innovativo della legge sul “Dopo di noi” infatti mette al centro la possibilità per le persone con disabilità di decidere autonomamente dove, come e con chi vivere la propria vita futura, in una vera casa e non necessariamente in un istituto o una struttura speciale. Dare l’opportunità a queste persone di decidere del proprio futuro e di poter gestire la loro quotidianità in autonomia è un modo per non lasciarle sole ed includerle al meglio nella società. Queste sono le politiche socio-sanitarie che vogliamo nella nostra Regione e nel nostro Paese, perché nessuno sia lasciato solo”.

Scuola Lavoro, Federmanager Ferrara raddoppia con Bachelet e Copernico Carpeggiani

Da: Organizzatori
Coinvolte anche le aziende: hanno aperto le porte agli studenti la Benvic di Ferrara e la ZF di Ostellato
Scuola, formazione e lavoro. I percorsi per l’orientamento e le competenze trasversali, già alternanza scuola lavoro, sono sempre centrali per gli studenti italiani dell’ultimo triennio delle scuole superiori: obbligatori, fanno parte integrante dell’esame di maturità, oltre a contribuire alla definizione del credito scolastico.
Federmanager Ferrara, in qualità di associazione dei manager, dirigenti, quadri e alte professionalità di Ferrara e Provincia, ha avviato nell’anno scolastico 2017 – 2018 un primo progetto pilota insieme all’Istituto Bachelet, consistente nella visita ad aziende del territorio e in conferenze tematiche realizzate presso la sede scolastica con l’ausilio di manager iscritti e non a Federmanager.
Un’attività che si è rivelata di comune soddisfazione e che ha visto coinvolti circa 50 ragazzi appartenenti a due classi terze, indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing.
Il progetto, curato per Federmanager dal vice presidente Paolo Bassi e dalla responsabile per la comunicazione Monica Dall’Olio, è proseguito nel corrente anno scolastico. Confermata la collaborazione con l’Istituto Bachelet, Federmanager Ferrara ha concluso un accordo anche con l’Istituto Copernico-Carpeggiani.
“Un ringraziamento speciale va ai dirigenti scolastici, Paola Zardi per il Bachelet e Roberto Giovannetti per il Copernico-Carpeggiani – ha dichiarato Giorgio Merlante, presidente Federmanager Ferrrara – che hanno compreso la funzione di tutor che può essere ricoperta dai manager, in un’ottica di mediazione per conciliare bisogni diversi, quelli delle aziende e quelli degli studenti.”

Istituto Bachelet – Da novembre fino all’inizio di maggio è stato messo in atto il programma di alternanza con l’Istituto Bachelet, coordinato dalla Prof.ssa Maria Teresa Tagliani, docente di economia aziendale: quattro lezioni frontali presso l’istituto scolastico su vari argomenti (quali l’organizzazione delle risorse umane, il marketing e la comunicazione) e due visite aziendali in collaborazione con due aziende del ferrarese, la ZF di San Giovanni di Ostellato, azienda che si era già proposta l’anno precedente e la Benvic di Ferrara, con il supporto per la prima del direttore delle risorse umane Luca Zaghi e per la seconda del direttore di stabilimento Luca Lussetich.
Istituto Copernico Carpeggiani – L’Istituto Copernico Carpeggiani, che si qualifica come Polo Tecnico-Professionale Industriale, ha raccolto il testimone programmando una serie di attività coordinate dalla Prof.ssa Anna Guglielmetti e riservate a due classi terze, che si svolgeranno nella sede di via Pontegradella dal 3 al 14 maggio. Agli incontri parteciperanno quattro manager coinvolti su più temi: l’organizzazione aziendale, il colloquio di lavoro e il curriculum vitae, la comunicazione interna e il team working, ma anche Impresa 4.0, che tra le direttrici chiave, alla voce competenze, prevede proprio la diffusione della cultura I4.0 attraverso Scuola Digitale e Alternanza Scuola Lavoro.
Della prosecuzione di queste attività di supporto agli istituti scolastici del territorio gli iscritti a Federmanager Ferrara parleranno anche durante l’Assemblea che si svolge sabato 4 maggio nel corso della mattinata all’Hotel Carlton, con l’obiettivo di istituire una commissione che proponga alle scuole programmi strutturati.
“I nostri manager – ha sottolineato Merlante – si propongono di fornire competenze ed esperienze ai ragazzi che si stanno avvicinando al mondo del lavoro e dell’impresa. Riteniamo che questo sia il modo più intelligente per realizzare nei fatti il passaggio di sapere tra le generazioni, uno strumento straordinario per consentire ai nostri giovani di fare scelte consapevoli per la propria carriera e utili per lo sviluppo di un’economia più competitiva e più responsabile”.
I percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento – Come stabilito dall’art. 1, co. 784, della legge 30 dicembre 2018, i percorsi in alternanza scuola-lavoro di cui al decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, sono ridenominati «percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento» e, a decorrere dall’anno scolastico 2018/2019, con effetti dall’esercizio finanziario 2019, sono attuati per una durata complessiva: a) non inferiore a 210 ore nel triennio terminale del percorso di studi degli istituti professionali; b) non inferiore a 150 ore nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi degli istituti tecnici; c) non inferiore a 90 ore nel secondo biennio e nel quinto anno dei licei.
Come precisato dall’Ordinanza Ministeriale “Istruzioni e modalità organizzative e operative per lo svolgimento dell’esame di Stato conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado nelle scuole statali e paritarie – anno scolastico 2018/2019”, gli eventuali percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, previsti dal d.lgs. 15 aprile 2005, n. 77, e così ridenominati dall’art. 1, co. 784, della legge 30 dicembre 2018, n. 145) concorrono alla valutazione delle discipline alle quali tali percorsi afferiscono e a quella del comportamento, e contribuiscono alla definizione del credito scolastico.

Prefettura di Ferrara – Il Prefetto Campanaro ha ricevuto a Palazzo Giulio d’Este l’ing. Sebastiano Mele, neo insignito dell’onorificenza di “Stella al Merito del Lavoro” per il 2019

Da: Organizzatori

Il Prefetto di Ferrara Michele Campanaro ha ricevuto a Palazzo Giulio d’Este l’ing. Sebastiano Mele, insignito dell’onorificenza della “Stella al Merito del Lavoro” per l’anno 2019, accompagnato dal Console Provinciale delle Federazione Provinciale dei Maestri del Lavoro, Valen Polelli e dal segretario provinciale Mario Cova.
Il neo insignito, residente a Ferrara da molti anni, è tra i nuovi Maestri del Lavoro emiliano-romagnoli che, nella giornata di domani 1° maggio, riceveranno nel capoluogo di regione l’ambito riconoscimento, conferito dal Presidente della Repubblica per i meriti di laboriosità e perizia dimostrati nel lungo percorso lavorativo.
L’ing. Mele da trent’anni lavora presso la “Leonardo s.p.a.”, azienda strategica a partecipazione pubblica attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, dove attualmente ricopre la carica di dirigente “Key Account manager” per l’Aeronautica Militare. Nel corso degli anni ha partecipato a diverse esperienze all’estero, in particolare negli Stati Uniti d’America, come componente di un team internazionale responsabile dei piani di sviluppo del Multifunctional Information Distribution System (MIDS) per comunicazioni sicure in ambito NATO.
Il Prefetto, nel complimentarsi con il neo insignito per la prestigiosa distinzione onorifica ricevuta, ha sottolineato “il valore dello sviluppo della cultura del lavoro per la crescita socio-economica del Paese, attività questa che non può che dispiegarsi prioritariamente nei confronti delle giovani generazioni”.
A tale proposito, i rappresentanti della Federazione Provinciale dei Maestri del Lavoro, hanno illustrato al Prefetto i contenuti del progetto “Trasmettere esperienza attraverso la testimonianza” rivolto alle scuole superiori della provincia, con lo scopo di informare ed orientare le generazioni più giovani prima dell’ingresso sul mercato del lavoro.
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VERSO LE ELEZIONI
Il Battito della Città chiama Alex Zanotelli: Beni Comuni da riconquistare

Il Battito della Città organizza per giovedì sera 2 maggio alle ore 20,30 (alla Sala Macchine del Grisù di via Poledrelli) una iniziativa pubblica per discutere sul futuro dei Beni Comuni e dei servizi che li erogano, in particolare quello idrico e della gestione dei rifiuti e per sostenere la loro ripubblicizzazione.
Lo facciamo con una sguardo rivolto prima di tutto alla nostra città, ma dando conto anche di un quadro nazionale e regionale, dove si stanno svolgendo discussioni importanti su questi temi. Infatti, oltre alla riflessione e alla proposta specifica che avanziamo per il futuro di Ferrara – l’incontro si aprirà con un intervento di Marcella Ravaglia –  abbiamo chiesto a protagonisti significativi di queste battaglie di portare il loro contributo: a partire da padre Alex Zanotelli – da decenni impegnato in Africa e in Italia per la causa dei diseredati e tra le voci più forti nell’affermare la centralità dei Beni Comuni, assieme a Paolo Carsetti, del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e a Natale Belosi, della Rete regionale Rifiuti Zero.
E’ questo infatti il modo con cui Il Battito della Città ha deciso di stare nella campagna elettorale per le amministrative di Ferrara. Fallita l’opzione di costruire una Grande Lista Civica Unitaria di Sinistra, autonoma dai partiti, che chiedesse discontinuità nelle scelte del governo locale e una nuova prospettiva di democrazia partecipativa, Il Battito non ha voluto costruire una sua lista di parte, ma continuare invece a mettere al centro idee, contenuti e proposte innovative. E chiama tutto lo schieramento progressista a misurarsi su questi temi che interessano direttamente i cittadini, invece di rincorrere gli slogan sulla sicurezza imposti dalla Destra.
Il Battito della Città si colloca nel campo di tutti coloro che si battono contro le disuguaglianze sociali, per il contrasto alle politiche neoliberiste, per la giustizia ambientale, per l’allargamento della democrazia e la difesa dei principi costituzionali, in un campo dunque di sinistra. L’obiettivo prioritario, quindi, è che la nostra città non sia governata in futuro da una Destra, che accentua sempre più i suoi caratteri autoritari, xenofobi e razzisti, lungo una deriva regressiva che sta già facendo molto male al Paese e altrettanto lo farebbe a Ferrara.
Non a caso, abbiamo invitato a discutere con noi i candidati sindaci del Centrosinistra ( e anche del M5S, da cui ci sentiamo distanti, a partire dalla scelta di stare al governo con la Lega, ma che a livello nazionale e regionale hanno espresso posizioni di apertura verso i Beni Comuni). A margine dell’iniziativa, si è innescata nei giorni scorsi una piccola polemica sulla stampa locale da parte di alcuni esponenti e candidati della Destra ferrarese che avrebbero voluto che Il Battito invitasse “ufficialmente” anche i candidati sindaco del Centrodestra. La risposta è facile: Il Battito della Città non è un Centro Studi o un Organo Istituzionale che organizza dibattiti e approfondimenti scientifici o accademici su questo o quell’argomento. Il Battito è un soggetto sociale e politico di sinistra che vuole porre temi nuovi, proporre obbiettivi, aprire il confronto, e soprattutto chiedere risposte coraggiose e coerenti ai propri interlocutori, cioè a tutto lo schieramento progressista.
Se non ci interessano gli slogan e i personalismi, se crediamo produttivo discutere sui contenuti, sulle scelte progettuali che occorre compiere, sull’idea stessa di una Ferrara futura che allarga e potenzia i servizi alla persona, difende e garantisce i diritti e rigenera una nuova democrazia partecipata, il tema dei Beni Comuni appare assolutamente centrale. Proprio perché lavorare per i Beni Comuni significa da una parte favorire l’allargamento degli spazi di democrazia, di partecipazione e di controllo sui servizi da parte dei cittadini, mentre rafforza e qualifica l’intervento e la gestione pubblica dei servizi, come elemento decisivo per sottrarli alle logiche del mercato e del profitto.
Qui sta anche la necessità di costruire una forte discontinuità con le politiche praticate, a livello nazionale e anche locale, anche dal Centrosinistra, che ha continuato a portare avanti le privatizzazioni del servizio idrico e della gestione del servizio dei rifiuti, consegnandoli a grandi soggetti di natura privatistica quotati in Borsa, come Hera, interessati a produrre profitti da distribuire come dividendi più che a erogare servizi efficienti e a buon bercato..
Tutto questo riguarda anche Ferrara. Alla fine del 2017 è scaduta la concessione ad Hera della gestione del servizio dei rifiuti, mentre nel 2024 scadrà quella relativa al servizio idrico. Il momento della scadenza della concessione – in assenza di un quadro legislativo nazionale che proceda verso la ripubblicizzazione di questi servizi – è proprio quello più favorevole per produrre il passaggio da una gestione privatistica ad una pubblica, potendo avvenire con costi decisamente limitati, ben ripagati dai benefici futuri.
E’ stata questa la condizione in cui, per il servizio dei rifiuti, si è trovata ultimamente la città di Forlì, la cui Amministrazione ha deciso giustamente di togliere ad Hera la gestione del servizio e di affidarla ad un’azienda pubblica di nuova costituzione. La stessa identica situazione nella quale si trova oggi Ferrara, che può prendere la medesima decisione. A maggior ragione, in quanto nei mesi passati – a seguito dell’iniziativa della raccolta firme su una proposta di delibera popolare sottoscritta da circa un migliaio di ferraresi – è stato costituito un Tavolo partecipativo per studiare la ripubblicizzazione del servizio rifiuti.
Un analogo percorso può riguardare anche il futuro della gestione del servizio idrico. Il 2024, quando scadrà la concessione ad Hera, può apparire una data lontana. In realtà, è proprio il tempo che ci può consentire di preparare per bene quella scadenza, visto che si tratta di costruire un vero e proprio piano industriale e finanziario per rendere possibile la ripubblicizzazione. Anche in questo caso sarà fondamentale costituire un Tavolo partecipativo, promosso dall’Amministrazione e con la presenza di associazioni e soggetti sociali interessati.
Ecco quindi uno scenario che non ha nulla di utopistico, che può invece diventare una vera e propria agenda di lavoro: un programma da assumere come impegno per il prossimo quinquennio del governo locale. Anche di questo si parlerà la sera del 2 maggio. Sarà interessante conoscere le risposte dei candidati sindaci.
Queste proposte si possono poi utilmente incrociare con le discussioni in corso a livello nazionale e regionale. A livello nazionale, in Parlamento, si è aperto il dibattito sulla legge nazionale per la ripubblicizzazione del servizio idrico, presentata dal M5S, che riprende la proposta di legge di iniziativa popolare già avanzata anni fa dal Forum Nazionale per l’Acqua Pubblica. Peraltro, oggi il dibattito sembra essersi fermato, causa l’opposizione della Lega, ma anche per la scarsa determinazione del M5S. A livello regionale, invece, i gruppi consiliari di Sinistra Italiana, Altraemiliaromagna, M5S e la consigliera Silvia Prodi del Gruppo misto – in accordo con i coordinamenti regionali del Movimento per l’Acqua Pubblica e per i Rifiuti Zero .- stanno depositando una proposta di legge per incentivare la ripubblicizzazione di questi servizi e abrogare Atersir (l’Agenzia regionale per il servizio idrico e quello dei rifiuti) e per ridare potere decisionale alle comunità territoriali nelle decisioni sull’assetto di questi servizi. Anche di questo ragioneremo giovedì sera, con l’idea che è possibile lavorare per l’affermazione dei Beni Comuni, sottrarli al dominio del profitto e costruire un futuro socialmente più giusto e solidale per la nostra città.

 

Le pagine della vendetta

Il desiderio di vendetta prospera attorno a noi e trova la sua nefasta realizzazione, il suo tragico epilogo, nei fatti di cui leggiamo ormai quotidianamente. La sua presenza, come gramigna infestante, segnala uno scollamento tra senso di giustizia e senso di legalità, facendo perdere i riferimenti a valori certi, a comportamenti ragionevoli e civilmente ammissibili, a una gestione dell’impulso di rivalsa e al senso di impotenza, che spesso l’accompagnano e che conducono a uno sbocco finale potenzialmente distruttivo.
Il desiderio di vendetta è un’emozione che appartiene ai nostri impulsi più elementari e scatta ogni volta che ci sentiamo vittime di ingiustizia, inducendoci a fantasie più o meno elaborate sul modus operandi da adottare e sui possibili effetti. Se da un lato coltivare fantasie di vendetta aiuta a ‘riparare’ e compensare interiormente il senso di giustizia, creando uno spazio di sospensione tra reazione abnorme e impotenza, due eccessi frustranti e pericolosi, dall’altro può alimentare irrazionalità, aggressività, e agire insano, se non governato. Andare oltre il rancore diventa un’elaborazione sempre più difficile, perché significa riconoscere il danno subìto in tutta la sua portata e sospendere ogni azione pur senza privarsi del biasimo, trasformando la concretezza di azioni irreparabili di cui potremmo pentirci, in una visione superiore, più intelligente, al di sopra delle miserie dell’esistenza. E per questo, dobbiamo fare i conti con il narcisismo diffuso, un’affettività che nella nostra epoca si presenta fragile, equilibri relazionali tutt’altro che solidi, assenza di fiducia e considerazione dell’’altro’, superficialità, incapacità di tollerare pesi e sofferenze che vengono risolti d’impulso, sbrigativamente, con drammatici effetti.

Nelle società arcaiche più primitive era la ‘legge del taglione‘ il meccanismo regolatore della convivenza sociale; oggi conveniamo che la vendetta sommaria non rappresenta mai la soluzione migliore per dirimere torti e ingiustizie e lo Stato di diritto ha sostituito iniziative personali arbitrarie. Rimurginare e dare vita alla rabbia e alle emozioni negative può cronicizzare un livello di stress tale da mettere in serio pericolo l’incolumità fisica e psicologica, in una spirale di violenza senza fine (si pensi alle faide fra band criminali, ma anche all’escalation della conflittualità in molti casi di divorzio, separazione, tensioni nella coppia e nel vivere sociale quotidiano).

La vendetta è il sentimento meschino che nutre abbondantemente anche la letteratura, perché non si finisce mai di sondare l’animo umano, scandagliare emozioni e sentimenti, scrivere di quegli aspetti oscuri che altrimenti verrebbero tenuti nascosti, riflettere sulle luci ed ombre che ci appartengono, in ogni epoca e in ogni luogo. Dante Alighieri catapulta nell’Inferno tutti i suoi nemici personali tra i quali Bonifacio VIII, ancora vivente all’epoca della stesura, al quale preconizza l’Inferno, secondo la pena destinata ai simoniaci: conficcato a testa in giù in un foro. C’è anche l’avversario politico Farinata degli Uberti, che appare con le fattezze di una statua, di cui Dante però riconosce la grandezza. Una sorta di giustizia personale che dipende dal ‘verdetto’ che ognuno di noi, giudice implacabile, emette su azioni e comportamenti degli altri nei nostri stessi confronti e crea un contesto in cui la “vittima” diventa giudice e aguzzino. Nella mitologia nordica, la ‘dea’ vendicatrice è personificata da Crimilde, principessa dei Burgundi che, per vendicare la morte dell’amato Sigfrido, sposa Attila re degli Unni e fa sterminare il proprio popolo ottenendo, secondo profezia del mago Hugen, anche il tesoro del Reno. Vendette risarcitorie, vendette d’onore, vendette avide di giustizia mosse dall’ambizione, dall’empietà, dal dolore. Le vicende de ‘Il conte di Montecristo’ di Alexandre Dumas padre (1844), la storia del diciannovenne marinaio Edmond Dantés, il sedicente Conte di Montecristo, sono ispirate a una vicenda realmente accaduta nella Francia napoleonica. L’elemento della vendetta percorre tutto il romanzo e fa da sfondo alla condanna del giovane, imprigionato al castello d’If, prigione di Stato, su un’isoletta al largo di Marsiglia. Lo accompagna nei 14 anni di detenzione, nelle sue ricerche di informazioni, nei colpi di scena avventurosi e, alla fine, nella realizzazione di quei disegni di riabilitazione e rivalsa che lo avevano sostenuto nella disperazione. La vendetta si concretizzerà nell’eliminazione sistematica dei nemici, di tutti coloro che hanno avuto parte nella sua epopea. E di profondo risentimento che chiede rivalsa parla anche il romanzo di Emile Zola del 1867, ’Teresa Raquin’, dove la vendetta arriva inaspettata, all’improvviso, come nemesi fatale che rimescola le carte della vita. Teresa e il marito Lorenzo, avvertono sempre più pressante il peso dell’omicidio di Camillo, cugino e primo marito della donna, ordito dalla coppia. Dopo aver sfruttato l’anziana zia per anni, giungono all’omicidio-suicidio lasciando soddisfatta l’ormai invalida, finalmente libera dal sentimento di odio covato da tanto. ‘I cani là fuori’ di Gianni Tetti (2011), è una raccolta di storie di cinismo e crudele vendetta, non importa se commissionata, eseguita d’impulso o giunta dopo anni. Una ragazza che sconta gli errori di due famiglie, un padre violento trovato morto in un cassonetto, un malavitoso a cui viene commissionato ‘un lavoretto’, un bambino che decide di ‘sparire’ e altri individui, animano i racconti, mettendo in luce uno dei lati più sinistri dell’esistenza umana: il farsi giustizia da sé. Istinti, vite e pensieri borderline di persone che non posseggono una reale coscienza, o forse ne hanno troppa. “Un cecchino si apposta, sistema l’arma, guarda tutto il tempo nel mirino, e non si muove finchè non gli dicono di muoversi, o finchè il bersaglio non esce allo scoperto. Allora spari, e speri di tornare a casa il prima possibile”. Sogni infranti e incubi ricorrenti che esplodono negli istinti primordiali, uscendo dai meandri più reconditi della mente; anime deviate che si risolvono nella stessa violenza malata di cui sono involontariamente state oggetto, scambiando continuamente i ruoli di vittima-carnefice. ‘Il viaggio della vendetta’ di Rosemary Rogers (2011), una delle regine del romance epico, è ambientato tra America e Inghilterra tra il 1810 e il 1819. E’ la storia della giovane Celia Sinclair, che approda a Londra dall’America, animata da un forte desiderio di vendetta per la morte della madre, la cui rovina è da attribuire al visconte di Northington, colui che le ha distrutto la vita. Un continuo alternarsi di sensi di colpa, relazioni laceranti, rabbia, sospetto, che confluiscono in un’unica tematica: la volontà di arrivare a farsi giustizia.

Possiamo dare alla vendetta tutti i connotati che vogliamo definendola, con Oriana Fallaci, volgare come il rancore, oppure assimilabile all’impotenza, come ebbe a dire George Orwell. Francis Bacon scriveva che, nel vendicarsi, un uomo è soltanto pari al suo nemico e Alda Merini sosteneva che la miglior vendetta è la felicità, che fa impazzire il nemico. Resta il fatto che la vendetta è una pulsione orribile, un gesto estremo anche quando è sostenuta dalle ragioni, che trova forma e terreno in un mondo duro, smarrito, che non sa dare spesso risposte. Riappacificare, empatizzare e, se possiamo, ‘perdonare’ nel senso laico del termine, prendendo le distanze dagli eventi scatenanti, potrebbe dare un valido supporto alla gestione delle emozioni per ripristinare relazioni ed equilibri sani.