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Mese: Giugno 2017

La newsletter del 21 giugno 2017

La newsletter del 21 giugno 2017

CRONACACOMUNE

LAVORI PUBBLICI E VIABILITA’ – Dal 26 giugno in orario diurno senza chiusura al traffico poi dal 27 chiusura dalle 21 alle 7

Interventi notturni per l’asfaltatura finale della nuova rotatoria di via Caldirolo

21-06-2017

Si avviano verso le fasi finali i lavori a cura del Comune di Ferrara per la realizzazione di una nuova rotatoria all’intersezione tra le vie Caldirolo, Colombarola, Briosi e Ponte Caldirolo a Ferrara.
Il programma dei lavori prevede per il prossimo lunedì 26 giugno l’inizio degli interventi di asfaltatura finale dell’intera zona interessata dal cantiere. Le lavorazioni inizieranno lunedì 26 giugno (in orario diurno, ma senza blocco traffico) e proseguiranno nelle notti del 27, 28, 29 e 30 giugno con CHIUSURA TOTALE AL TRAFFICO dell’area interessata dalle 21 alle 7.

Per tutti i dettagli sul progetto della rotatoria v. CronacaComune del 5 maggio 2017

 

CONFERENZA STAMPA – Venerdì 23 giugno alle 11, nella sala dell’Arengo della residenza municipale

Presentazione degli sviluppi del progetto ‘ComunEbook Ferrara’

21-06-2017

Venerdì 23 giugno alle 11, nella sala dell’Arengo della residenza municipale, nel corso di una conferenza stampa saranno illustrati gli sviluppi del progetto ‘ComunEbook Ferrara’, nato dalla partnership, nel 2014, fra Comune di Ferrara e Liceo Scientifico “A. Roiti” per la pubblicazione di opere in formato digitale di autori o temi ferraresi. Nell’occasione verranno inoltre presentati i sei nuovi ebook realizzati, fra i quali due nell’ambito del premio “Tesi di laurea”.

Interverranno all’incontro con i giornalisti l’assessore alla Cultura Massimo Maisto e i docenti del liceo scientifico Roiti Giorgio RizzoniMario Sileo, insieme ad autori e curatori dei nuovi ebook realizzati.

ISTITUZIONE SERVIZI EDUCATIVI – In arrivo il bando per assumere 20 unità di insegnanti comunali con mansione di educatori

Nidi e servizi educativi integrativi comunali: stabilizzazione del personale educativo

21-06-2017

È stata presentata stamattina (mercoledì 21 giugno 2017) in Municipio l’approvazione di un bando che sarà pubblicato nei prossimi giorni per assumere 20 unità di insegnanti comunali con mansione di educatore nei Nidi d’infanzia e nei Servizi educativi integrativi comunali (che sono gli Spazi bambini Le Piccole Gru e La Piccola Casa; e i Centri per bambini e genitori Le Millegru, La Piccola Casa, Isola del Tesoro ed Elefante Blu). Al bando – che scadrà 30 giorni dopo la pubblicazione – potranno partecipare gli educatori che negli ultimi cinque anni abbiano maturato almeno tre anni di servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato alle dipendenze del Comune di Ferrara. Un traguardo di stabilizzazione che – ha spiegato il sindaco Tiziano Tagliani – va a favore sia della qualità del servizio, garantendo la continuità di presenza di persone che hanno già acquisito esperienza, sia della qualità del lavoro del personale che da anni collabora con il settore educativo comunale.

All’incontro con i giornalisti sono intervenuti il sindaco Tiziano Tagliani, il vicesindaco Massimo Maisto, l’assessora alla Pubblica istruzione Cristina Corazzari e il direttore della Istituzione dei Servizi educativi, scolastici e per le famiglie Mauro Vecchi.

Il direttore Istituzione scuola Vecchi, sindaco Tagliani e assessora CorazzariLA SCHEDA a cura dell’Istituzione dei Servizi educativi, scolastici e per le famiglie
Il D.L. 101/2013, convertito con legge 125/2013, come modificato dalla legge di Stabilità 2015, ha previsto la forma del reclutamento speciale a regime transitorio di personale educatore da inserire nei servizi educativi comunali, al fine di favorire una maggiore e più ampia valorizzazione della professionalità acquisita dal personale con contratto di lavoro a tempo determinato e, al contempo, ridurre il numero dei contratti a termine (precariato), dando la possibilità alle amministrazioni pubbliche di poter bandire procedure concorsuali, per titoli ed esami, per assunzioni a tempo indeterminato di personale non dirigenziale riservate esclusivamente a coloro che sono in possesso di particolari requisiti.
In particolare, la normativa consente la “stabilizzazione” a favore di coloro che sono in possesso, oltre che dei requisiti previsti per la precedente tornata di stabilizzazione (leggi finanziarie 2007 e 2008), anche di quelli che alla data di pubblicazione della legge di conversione del decreto hanno maturato, negli ultimi cinque anni, almeno tre anni di servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato alle dipendenze dell’amministrazione che emana il bando.
Cogliendo questa opportunità, il Comune di Ferrara ha approvato un Bando, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Concorsi, con il quale viene indetta una selezione pubblica, per titoli ed esami, finalizzata all’assunzione con contratto a tempo indeterminato e pieno di n. 20 unità di personale con profilo di “insegnante comunale” con mansione di Educatore Nidi d’Infanzia e Servizi Educativi Integrativi – cat. C/C1, da assegnare presso l’Istituzione dei Servizi Educativi, Scolastici e per le famiglie del Comune di Ferrara (n.10 Educatori per l’a.s.2017-18 e di n.10 Educatori per l’a.s.2018-19).
Tale selezione è esclusivamente riservata alla stabilizzazione di personale educativo che sia in possesso dei requisiti previsti dalla legge come sopra ricordato (requisiti per la stabilizzazione previsti dalle leggi finanziarie 2007 e 2008 ed inoltre aver maturato, nell’ambito di cinque anni [nel periodo ottobre 2008-ottobre 2013], almeno tre anni di servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato alle dipendenze del Comune di Ferrara medesimo).
Con tale scelta, il Comune di Ferrara intende così consolidare gli organici del personale docente dei Nidi e dei Servizi Integrativi a gestione diretta, che vedono attualmente vacanti diversi posti e che rappresentano un ricco patrimonio culturale ed educativo per la città che va rafforzato e consolidato.

PROTEZIONE CIVILE REGIONALE: ALLERTA N. 49/2017

ALLERTA GIALLA PER TEMPERATURE ESTREME

21-06-2017

L’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Emilia Romagna ha emesso l’allerta n. 49/2017 

livello di criticità GIALLA attivazione fase di ATTENZIONE

dalle ore 00.00 del giorno 21/06/2017 alle ore 00.00 del giorno 23/06/2017 con previsione di TEMPERATURE ESTREME nel territorio ferrarese.

Si prevedono temperature massime in pianura fino a 36 °C con valori di temperatura minima attorno a 24-25 °C determinando situazioni di debole disagio bioclimatico nelle pianure e disagio moderato nei centri urbani. Resta esclusa la fascia costiera.

Gli avvisi e le allerta dell’Agenzia di Protezione Civile dell’Emilia Romagna

 

Si invita la popolazione ad adottare le misure di autoprotezione consigliate visionabili nei links sotto riportati.

FERRARA SOTTO LE STELLE – La rassegna allestita dal 28 giugno nel retropalco della manifestazione di piazza della Repubblica

“Come suonano le Stelle”, in mostra gli scatti di Luca Gavagna

21-06-2017

(Comunicazione a cura di Ascom Ferrara Confcommercio)

Sotto le Stelle…Musica ed Immagini: verrà allestito nel retropalco della manifestazione nella sua location più ampia in piazza Castello (a partire dal 28/06) una sorta di vera e propria retrospettiva fotografica che “immortala” (ed è proprio il caso di dirlo) vent’anni di musica, emozioni e immagini di Ferrara Sotto le Stelle: dal 1996, diciotto selezionati scatti (realizzati dalla mano di Luca Gavagna, fotografo ufficiale della manifestazione) che ripercorrono in modo ideale gli oltre trecento artisti che hanno calcato la piazza di Ferrara all’ombra del Castello Estense. Un modo per dare voce ai ricordi alle emozioni e rendere più appeal il retropalco che guarda piazza della Repubblica. La manifestazione ha preso il via peraltro ieri sera (20 giugno) nell’altra location più raccolta nel cortile interno del Castello.
“Per noi di Ferrara Sotto Le Stelle – spiega Elisa Giusti presidente ed anima di Ferrara Sotto le Stelle – è molto importante rivolgerci al pubblico dentro e fuori le mura ferraresi, mantenendo il legame con il territorio, in particolare con il centro storico che ci ospita. Questa sinergia è uno degli elementi che ha contribuito al successo della manifestazione. I nostri concerti trovano terreno fertile nel cuore pulsante della cittá, luogo di incontro e di turismo, che aggiunge magia alle esibizioni degli artisti in cartellone”
“E’ un modo per abbellire e vivacizzare – spiega Davide Urban direttore generale di Ascom Confcommercio Ferrara – questa piazza ribattezzata simpaticamente piazza del Gusto. Musica ed Immagini sono un’occasione in più per rendere attraente questo luogo che ha vinto il degrado grazie alla passione dei suoi operatori commerciali in un progetto pilota e dal valore esemplare con il sostegno di Ascom e dell’Ente Camerale. Un format che intendiamo esportare in altri luoghi della nostra città”. Un’iniziativa che rende ancora più appeal piazza della Repubblica o come è stato ribattezzata piazza del Gusto “Offre – ribadisce l’assessore al Commercio Roberto Serra – la piacevolezza di un aperitivo o di una cena all’aperto ed in in giugno una mostra fotografica dedicata a Ferrara sotto le Stelle. Un modo intelligente per arricchire l’offerta di questa meta, un grazie ad Ascom per la novità e per l’accordo raggiunto con coloro che curano i concerti estivi”.
Da oltre 20 anni di concerti nelle più belle Piazze di Ferrara la filosofia di Ferrara sotto le stelle e dell’Arci è sempre stata quella di coinvolgere e collaborare con gli esercizi pubblici e privati – sottolinea Paolo Marcolini di Arci Ferrara – presenti nei luoghi in cui venivano proposti gli show. Si tratta di una sinergia che testimonia l’importanza di fare rete tra soggetti che, con strumenti diversi, si occupano di mantenere relazioni e di offrire ai cittadini non solo beni ma anche momenti di incontro.Questa iniziativa desidera richiamare quel senso sociale e relazionale che accomuna ristoratori, albergatori ed associazioni culturali che producono eventi.
Le riflessioni finali nelle parole di Massimo Maisto vicesindaco in passato referente delle primissime edizioni di Ferrara Sotto le Stelle che conclude così: “Ferrara sotto le stelle dal 1996 è uno dei cardini del programma estivo di Ferrara città d’arte e di cultura. Sempre nelle nostre bellissime piazze (Castello, municipale, Ariostea, cortile castello). Sono centinaia di migliaia gli spettatori da tutta Italia che hanno assistito ai concerti dei loro beniamini in uno scenario irripetibile. Noi ferraresi siamo giustamente un po’”viziati” da questa grande qualità ma rivedere queste foto ci racconta del perché il festival rimane una punta di diamante tra i festival del nostro Paese. Sono passati veramente alcuni dei più grandi artisti del nostro tempo. Mi raccomando però nessuna nostalgia: Ferrara sotto le Stelle è ancora viva e vivace e anche quest’anno ha un gran bel programma.”. E tra i nomi di questi 20 anni sotto le stelle: dai cantautori italiani a Bob Dylan, dalla sperimentazione alle nuove scoperte del rock alternativo, Gruppi come i Radiohead, star mondiali della world music come Caetano Veloso e Mercedes Sosa. Passando da David Byrne e Lou Reed.

 

Via libera alla riforma del mercato interno del riso

Da Coldiretti

Per Coldiretti è un importante passo avanti per la salvaguardia e valorizzazione delle varietà tradizionali di riso italiano. Italia primo produttore europeo di riso, ma manca il reddito per i produttori.

La riforma del mercato interno del riso rappresenta un passo avanti importante che aggiorna finalmente una normativa che risale al1958 con la salvaguardia e la valorizzazione delle varietà da risotto Italiane. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’approvazione in prima lettura dal Consiglio dei Ministri il decreto legislativo recante disposizioni concernenti il mercato interno del riso, in attuazione della delega prevista dal Collegato agricoltura.
In un mercato che sta assistendo ad un crollo dei prezzi sotto i costi di produzione su varietà per il consumo interno come Arborio e Carnaroli per effetto degli squilibri di mercato legati all’importazioni a dazio zero, la possibilità di poter avere una diversificazione di denominazione va da un lato a vantaggio del produttore e dall’altro del consumatore che avrà la possibilità di scegliere il riso che più gradisce con una giusta remunerazione agli agricoltori italiani.
L’Italia è il primo produttore europeo di riso su un territorio di 237mila ettari coltivato da 4263 aziende, per una produzione di 1,58 miliardi di chili, con un ruolo ambientale insostituibile e opportunità occupazionali, ma la situazione sta precipitando e a rischio c’è il lavoro di oltre diecimila famiglie tra dipendenti e imprenditori impegnati nell’intera filiera.
La produzione nazionale sarebbe più che sufficiente per coprire i consumi interni ma si preferisce speculare sulle importazioni low cost ad alto rischio che affossano le quotazioni del Made in Italy perché è possibile spacciare il riso straniero per italiano a causa della mancanza di un adeguato sistema di etichettatura.
Secondo la consultazione on line promossa dal Ministero delle Politiche Agricole, ben l’81,5% degli italiani vuole conoscere in etichetta l’origine del riso che acquista ed occorre quindi accelerare la procedura avviata con la formale notifica del decreto dai Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda per l’introduzione in Italia dell’obbligo di indicazione della materia prima per il riso.

Maurizio Oliviero ha presentato alla stampa cittadina “A di Spal”

Da Organizzatori

“Voglio, assolutamente voglio e rivoglio, desidero con il cuore e la mente che ci sia, almeno a Ferrara, una via dedicata alla Spal”: se le norme in materia di toponomastica lo permettano al momento non è dato sapere. Di certo l’auspicio-appello di Maurizio Oliviero, tifosissimo spallino con la passione per la scrittura, è messo nero su bianco (e ben evidenziato) fra i ‘pensieri biancazzurri in libertà’ di “A di Spal”. Trentadue pagine in formato tascabile, niente foto patinate e firme roboanti, in questo taccuino – terzo lavoro dedicato da Oliviero alla ‘Ars et Labor’ che è stato presentato questa mattina alla stampa cittadina al Caffè Venezia ed è già in distribuzione, al costo di 3 euro, nelle principali edicole oltre che al Centro Coordinamento Spal Clubs – insieme ai nomi dei protagonisti dell’ultimo memorabile campionato – “non solo gli argonauti già parte integrante della nostra storia ma anche quelli che hanno giocato solo qualche minuto” – sono “fermate sulla carta le sensazioni di chi c’era anche quando si era in D, quando là con il Mezzolara gli unici che parlavano di serie A eravamo il amico amico Cippe e io”. Aspettando ‘via della Spal’, in questa raccolta Oliviero non dimentica però anche una provocazione semiseria sulla questione ‘nuovo stadio’. “Se proprio dobbiamo riconoscere che il ‘Mazza’ è vecchio ed obsoleto – scrive – allora io lo farei in piazza Trento Trieste, vicino al Duomo, a pochi metri dal Castello, abbattendo il palazzo ex Upim e mettendo nei dintorni distributori automatici di palloni perché chi lo desidera possa fare quattro passaggi in centro, magari con qualche giocatore della nostra Spal”. E se con tutta probabilità quest’idea non approderà a Palazzo Municipale – nondimeno che negli uffici della Soprintendenza – dopo la presentazione alla stampa appuntamento con l’autore per gli aficionados di vicende spalline venerdì 30 giugno dalle 19 per un aperitivo ospitato sempre al Caffè Venezia. “Dove – ha confessato Oliviero – mentre festeggiavo il 25° di matrimonio, incontrai l’allora tecnico Aldo Dolcetti e parlando con lui di Spal….mi dimenticai mia moglie”.

Antonio Ferro è il nuovo presidente del Consorzio Agrario dell’Emilia

Da Coldiretti

L’imprenditore agricolo imolese succede a Gabriele Cristofori alla guida del colosso consortile emiliano romagnolo che quest’anno è tornato all’utile di bilancio. “Continuità e sviluppo a servizio degli agricoltori”: le parole d’ordine del nuovo presidente

San Giorgio di Piano – 21–6-2017 – Il nuovo presidente del Consorzio Agrario dell’Emilia è l’imprenditore imolese Antonio Ferro. Dopo l’Assemblea Generale Ordinaria dei soci del 12 Giugno 2017- che aveva visto la netta affermazione della lista 1 – il consiglio di amministrazione di ieri sera ha provveduto all’elezione e alla immediata nomina del nuovo presidente che succede a Gabriele Cristofori alla guida del CAE per tre mandati consecutivi. Come Cristofori anche Ferro – 59enne – è imolese e ha maturato nella sua lunga vita professionale e associativa un’ampia e riconosciuta esperienza imprenditoriale e sindacale nel mondo agricolo.
Ferro, attuale presidente della Federazione Provinciale della Coldiretti di Bologna,
si è insediato alla presidenza del Consorzio Agrario dell’Emilia evidenziando al CdA la ferma volontà di proseguire nel percorso aziendale che, grazie ad un elaborato ed innovativo Piano Industriale approntato dal management (ricalibrato in base ai nuovi e mutevoli scenari dei mercati globali e fedele alle esigenze delle imprese agricole locali) ha riportato il bilancio del Consorzio Agrario dell’Emilia all’utile dopo tre anni. Un Consorzio che si dimostra protagonista del comparto nelle quattro provincie in cui opera (Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara) e che rappresenta, nel concreto, una vera e propria garanzia per la valorizzazione delle filiere delle produzioni alla base del Made in Italy e uno strumento indispensabile per tutti i soci e gli attori che quotidianamente ci lavorano con impegno per migliorare le performances. E proprio in quest’ottica modelli rappresentativi di sinergie utili risultano essere le società collegate del Consorzio Agrario dell’Emilia: SIS azienda di riferimento per il comparto sementiero, Emilcap specializzata nella produzione di mangimi non Ogm, Quality Seeds, Eurocap petroli nel settore dei carbolubrificanti, e le stretta collaborazione di forniture al pastificio Ghigi, garante di tracciabilità. Anche per questo motivo nell’atto del suo insediamento Ferro – stringendo la mano del suo predecessore Cristofori– lo ha ringrazio per quanto fatto in questi anni con grande dedizione, capacità e spirito di sacrificio dimostrati in momenti non particolarmente semplici viste le congiunture non sempre positive del settore.
“Sarà strategico– ha commentato Ferro – continuare ad eseguire una capillare e costante opera di assistenza alle nostre imprese che rappresentano il tessuto produttivo e sociale che sta alla base dell’economia agroalimentare del nostro paese ed dell’Emilia Romagna in particolare. Il Consorzio Agrario dell’Emilia è una realtà viva e il numero di soci (record toccato proprio nel 2017 a quota 4680 soci) in netta crescita lo dimostra palesando l’utilità delle molteplici attività che svolgiamo e che cercheremo di migliorare sempre di più attraverso politiche di innovazione, di investimento, ricerca e razionalizzazione dove serve”.

Siccità, pubblicata la delibera e pronte le procedure operative per la deroga agli attuali limiti di prelievo di acqua.

Da Regione Emilia Romagna

Le Assessore Gazzolo e Caselli: “Massima informazione sulle procedure per l’accesso alle deroghe sul Deflusso minimo vitale. Vogliamo assicurare tempi celeri e rispondere alle necessità imposte dall’emergenza”

Bologna – Sul tema emergenza siccità, è già stata pubblicata la delibera approvata dalla Giunta regionale, e sono pronte le procedure operative per la deroga al Deflusso minimo vitale, cioè agli attuali limiti di prelievo di acqua.
Domani, in Regione a Bologna, è convocato un vertice operativo con Consorzi di Bonifica, Associazioni di categoria dell’agricoltura, Atersir (Agenzia Territoriale dell’Emilia Romagna per i Servizi Idrici e Rifiuti) e gestori del servizio idrico integrato. Ad essi, soggetti titolari di concessioni per il prelievo di acqua, saranno illustrati nel dettaglio le regole e il procedimento semplificato da seguire per potere beneficiare delle deroghe ai limiti di prelievo della risorsa idrica.
Tali deroghe interessano tutti i fiumi del territorio emiliano-romagnolo, per il quale il Presidente Bonaccini ha già decretato lo stato di crisi regionale. Esse potranno essere concesse, come è già stato reso noto, esclusivamente per soddisfare le esigenze potabili o irrigue; ad autorizzarle è una deliberazione assunta d’urgenza della Giunta regionale a fronte della crisi idrica in atto. Specifiche indicazioni operative riguardano inoltre Arpae e puntano ad accelerare le procedure per le concessioni dei prelievi idrici.
“L’obiettivo dell’incontro fissato per domani è assicurare la massima informazione, condizione imprescindibile per garantire tempi celeri e dare risposte immediate alle necessità imposte dall’emergenza: questo è l’impegno già ribadito ieri nella riunione della Consulta dell’agricoltura e che stiamo mantenendo”, spiegano le assessore Paola Gazzolo, con delega all’Ambiente, e Simona Caselli, con delega all’Agricoltura.
“La riunione- spiegano le assessore- avrà natura decisamente operativa e punta a mettere tutti nelle condizioni di svolgere senza intoppi l’iter, nella massima trasparenza”.
“Per completare il quadro delle misure straordinarie- concludono Gazzolo e Caselli- si è completata anche l’istruttoria del Dipartimento nazionale di protezione civile e attendiamo dal Consiglio dei Ministri l’imminente dichiarazione dello stato di emergenza nazionale”.

Ricrea Festival, l’anteprima all’open day di Factory Grisù

Da Organizzatori

Tre giorni dedicati alla rigenerazione urbana creativa, venerdì 23 giugno la presentazione

Ricrea Festival: tre giorni dedicati alla rigenerazione urbana promossa dalle imprese creative. La manifestazione – che si terrà a Ferrara dal 20 al 22 ottobre – verrà presentata in anteprima venerdì 23 giugno a Factory Grisù, la vecchia caserma dei vigili del fuoco di via Poledrelli, dal 2013 al centro di un importante processo di trasformazione.
Gli obiettivi e il programma di RiCrea verranno illustrati nel pomeriggio, alle 18.30, in occasione dell’open day organizzato per raccontare alla cittadinanza l’avanzamento del cantiere in corso. Tra visite guidate agli spazi già recuperati e interventi pubblici per raccontare quali ambienti andranno progressivamente sistemati, si terrà anche l’inaugurazione del rinnovato giardino: il cortile che una volta ospitava gli alloggi in legno dei pompieri, oggi sgomberato, grazie al contributo dell’Anci ha potuto convertirsi in un tranquillo angolo di verde a disposizione della città. Proprio all’interno del giardino troverà sede RiCrea Festival, ideato e organizzato da Unife e Camera di Commercio in collaborazione con Cna e Factory Grisù.
«RiCrea non poteva essere organizzato che a Ferrara – spiega Gianfranco Franz, docente di economia e ideatore dell’iniziativa -. Il capoluogo estense sta attraversando un profondo cambiamento: forse non tutti se ne sono ancora accorti, ma gli esempi di riconversione intelligente di spazi abbandonati o inutilizzati sono non solo numerosi ma anche particolarmente significativi, tanto da essere presi a modello da altre realtà ben più estese e popolate. Siamo talmente abituati a considerare la nostra città come una bella addormentata che spesso non ci accorgiamo di quante energia invece la stia attraversando. RiCrea intende servire un duplice scopo, locale ed extralocale: vuole invitare i ferraresi a scoprire ed essere partecipi del cambiamento in corso, allo stesso tempo rappresentare un punto di riferimento a livello nazionale in materia di rigenerazione urbana creativa».
Gli esempi a cui fa riferimento Franz sono diversi: dalla pioneristica riapertura del Mercato Coperto a quella in fieri del Teatro Verdi; dagli antichi magazzini fluviali di Palazzo Savonuzzi, oggi sede di Consorzio Wunderkammer, agli ex magazzini Amga, dove ogni weekend vanno in scena gli spettacoli del teatro Ferrara Off, fino alla recente inaugurazione del coworking Ilturco, allestito all’interno di un’abitazione privata del centro storico, abbandonata da decenni. Factory Grisù tra i vari progetti di recupero è sicuramente il più ambizioso e complesso: le sale che fino a pochi anni fa ospitavano autopompe, uffici e dormitori accolgono ora grafici, informatici, fotografi, editori e videomaker.
«Le imprese creative che si sono insediate sono già dieci, speriamo che a loro se ne aggiungano tante altre – sottolinea Massimo Marchetto, presidente del consorzio di imprese insediato a Grisù -. L’open day serve proprio a far conoscere gli spazi a disposizione ai liberi professionisti, alle cooperative e alle aziende potenzialmente interessate, invitare gli abitanti del quartiere e tutti i ferraresi a vedere con i propri occhi cosa sta succedendo in questa porzione di città. I lavori in corso, finanziati dalla Regione, dalla Provincia e dall’Anci, rappresentano una grandissima opportunità per tutti i cittadini: permetteranno la riqualificazione di uno spazio grandissimo in una zona particolarmente delicata del centro storico. È fondamentale che questo processo sia il più possibile condiviso e partecipato, trasparente ed efficiente».
Il programma dell’open day comincia alle 14.30 per le imprese interessate, che verranno accolte e accompagnate a vedere gli spazi liberi, in una piccola visita guidata che permetterà loro di conoscere e iteragire con le imprese già attive. Alle 18.15 verrà inaugurato il giardino, alla presenza del presidente di Cna Ferrara Davide Bellotti. Seguiranno una serie di veloci interventi per illustrare il cantiere in corso a Factory Grisù, il nuovo bando aperto per le imprese interessate e il Festival RiCrea. Alle 18.30 si terrà l’incontro Q&A sul tema “Istituzioni e imprese a confronto sul futuro dell’impresa creativa”Istituzioni e imprese a confronto sul futuro dell’industria culturale creativa, che si svolgere in dieci domande ed altrettante risposte. Parteciperanno il vicesindaco e assessore alla cultura Massimo Maisto, l’assessore comunale all’urbanistica Roberta Fusari, il consigliere regionale Marcella Zappaterra, l’assessore regionale alle attività produttive Palma Costi. La serata, dalle 19.30, si concluderà con un aperitivo informale accompagnato da djset. Q&A: 10 domande x 10 risposte – Istituzioni e imprese a confronto sul futuro dell’industria culturale creativa

Ultimo weekend de La Giostra del Borgo

Da Organizzatori

Giunge al suo ultimo weekend la Giostra del Borgo e , per finire, oltre al Ristorante ed all’Hostaria, questo fine settimana sarà caratterizzato da una serie di spettacoli offerti gratuitamente al pubblico.
Mercoledì 21 giugno, alle 21:30, nell’Arena della Giostra, si esibscono gli attori della Compagnia Straferrara in “Cabaret Frares”.
Giovedì 22 giugno, oltre all’itinerante RimAttore, alle 21:30, sempre nell’Arena, viene messa in scena l’opera teatrale “Po’ ‘d purè!” de Il Teatro dei Stanchi con la partecipazione del BandZai Sax Quartet.
Venerdì 23 giugno alle 21:30 lo spettacolo di fuoco messo in scena da Gaia Atmen che va a sostituire Il Drago Bianco.
Sabato 24 giugno, dalle 15:30 i visitatori troveranno i campi d’arme dei rievocatori provenienti da varie regioni italiane e sarà riproposta, per i più piccoli, la Via del Cavaliere. Alle 21:00 la rievocazione storica dell’assalto al campo ferrarese da parte del Conte D’Armagnac. A divertire il pubblico il duo comico Memento Ridi in “Leonardo e l’uomo volante”.
Domenica 25 giugno dalle 15:30 vengono riproposti gli spettacoli di sabato ma la battaglia dell’Assedio di Ferrara del 1333 avrà luogo alle 19:00. Alle21:30 circa Gran Galà di chiusura con lo spettacolo “Rievocandum Cinquecentesca” della Contrada della Corte di Quattro castella (RE)…. Fuoco e spettacolo ai massimi livelli e, come sabato , Leonardo Da Vinci e l’uomo volante.
E, come sempre ottima cucina ed i mercatini al sabato ed alla domenica.

Percorsi di ceratività e innovazione a Cna Next

Da Cna

Confronto tra idee, iniziative e percorsi di creatività e innovazione a CNA Next, incontro dei Giovani Imprenditori CNA dell’Emilia Romagna. Oltre 200 i partecipanti, questa mattina al Polo Scientifico Tecnologico di Ferrara, con testimonianze di Carlo Tunioli del Centro di comunicazione Fabrica e Alessandro Tommasi manager di Airbnb

In fondo il teorema è semplice: utilizzare elementi già esistenti, ma “con connessioni nuove”, come ebbe a dire il famoso matematico Poincaré, aggiungendo la raccomandazione: “ma che siano utili!”. La formula della creatività pare a portata di mano, ma dall’abbozzo di un progetto alla costruzione di qualcosa di veramente innovativo e spendibile sul mercato, capace di produrre valore, crescita, forme nuove di convivenza civile e sociale, è altra cosa.
E’ questa particolare combinazione di fattori che ha voluto esplorare l’edizione odierna di CNA Next, promossa dai Giovani Imprenditori di CNA Emilia Romagna, a Ferrara, al Polo Scientifico Tecnologico dell’Università, in una giornata, molto partecipata (oltre 200 i presenti all’iniziativa) tutta dedicata alla “Creattivazione come la creatività diventa innovazione”.
Per esplorare i molteplici sentieri, attraverso i quali la germinazione di un pensiero innovativo si trasforma in progetti e opere concrete, i Giovani imprenditori emiliano – romagnoli hanno messo a confronto voci e storie diverse: da Carlo Tunioli, presidente e amministratore delegato di Fabrica (Centro di ricerca Benetton Group sulla comunicazione di Treviso) ad Alessandro Tommasi, public policy manager di Airbnb, il portale online, famoso in tutto il mondo, vera potenza mondiale protagonista di un’idea del viaggiare alternativo, come forma di conoscenza universale di culture e persone e Veruscka Gennari, cofondatrice 2BHappyAgency. Ma anche start up innovative e piccole neo imprese giovanili, che hanno preso vita, appunto, da un’idea o da una passione, dalla voglia di sperimentarsi su tracciati inediti (come Scent di Ferrara che utilizza nanostrutture per la prevenzione dei tumori, oppure Orthoponics di Bologna azienda di design e biotecnologie, LK Lab di Modena che confeziona lastre ceramiche con robot; oppure, Meme Exchange di Ravenna che si occupa di rigenerazione urbana sostenibile e recupero di spazi dimessi).
Ma l’idea, dalla quale può partire quell’innovazione capace di “slancio verso il futuro”, se non addirittura fonte di “felicità”, come Marianna Panebarco, presidente regionale dei Giovani Imprenditori CNA, ha definito nella propria introduzione il processo di «creattivazione», non pare, di per sé, bastante.
Ed ecco, attraverso le esperienze messe a confronto da CNA Next, vengono alla luce altri fattori chiave, indispensabili a dare corpo ad un nuovo progetto. Ciascuna storia ha particolarità proprie, ma alcuni elementi risultano comuni a tutte. Per Alessandro Tommasi, tecnologia, design, attenzione alle domande dei propri clienti sono stati risultati determinanti nel successo planetario di questo nuovo modo di viaggiare e interagire ai tempi di internet e dei social (160 milioni di persone che interagiscono sulla piattaforma, 3 milioni di annunci, ecc.). Le modalità concrete di realizzazione fanno assolutamente la differenza, così come la capacità di relazione, di lavoro in team, di contaminazione creativa. Fabrica, centro di comunicazione, video, arte e design rivolto a giovani provenienti da tutto il mondo, ha fatto di quest’ultimo aspetto il proprio punto di forza, producendo opere potenti, dense di innovazione e significato.
Quanto l’innovazione sia fonte di ricchezza e crescita lo ha ricordato Valentina Montalto dell’European Commission Dg Joint Research Centre che, riferendosi allo sviluppo delle economie locali ha evidenziato come i territori che investono in progetti innovativi crescano più velocemente di altri. Indubbiamente è questa una strada che richiede competenze sempre più elevate e complesse. A questo proposito, di grande interesse la disponibilità di H-Farm a lavorare con neo imprese «ibride», collaborando con CNA per imprimere accelerazione alla via italiana alle startup. D’altro canto, CNA si propone di ripensare il modello formativo volto alla creazione d’impresa, prendendo spunto dalle esperienze più innovative come H- Farm Education; l’obiettivo è quello di dotare gli artigiani italiani delle competenze digitali e dei modelli manageriali delle aziende più innovative.
La mattinata è stata densa di altri numerosissimi spunti: dalla presentazione del libro (edizioni Hoepli) di Giampaolo Colletti “Sei un genio!” dedicato alle storie di moderni artigiani innovatori, alla testimonianza di Horacio Czertok, regista teatrale argentino del Teatro Nucleo di Ferrara; infine, il confronto tra Andrea Di Benedetto, vice presidente nazionale della CNA e Marco De Rossi della H-Farm Education, sul tema “Investire in idee innovative”.
Nel pomeriggio, Focus Startup dedicato a Premi, bandi di finanziamento e opportunità concrete rivolte alle startup, tra cui il bando di finanziamento per startup innovative della Regione Emilia Romagna e la seconda edizione del Premio “Cambiamenti”, rivolto al pensiero innovativo delle nuove imprese italiane. Interventi di: Stefano Bianconi, della Direzione Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa della Regione Emilia Romagna; Stefania Milo, presidente nazionale di CNA Giovani Imprenditori; Massimo Cinini dell’Ufficio Trasferimento Tecnologico dell’Università di Ferrara.

Gypsy Guitar

Da Organizzatori

I giorni 23 e 24 giugno 2017 presso palazzo Savonuzzi, via Darsena 57 Ferrara, si svolgerà la manifestazione chitarristica Gypsy Guitar: la chitarra di Mario Maccaferri nel Jazz Manouche di Django Reinhardt.
L’evento fa parte del progetto Gypsy Garden nell’ambito di “Giardino Creativo” finanziato dall’ANCI ed è la proposta dell’Associazione Musicisti di Ferrara per mettere in risalto l’opera di questo grande liutaio della nostra provincia che ha influenzato, tramite il funambolico chitarrista zingaro francese Django Reinhardt, l’universo musicale di quel periodo e non solo.

Mario Maccaferri (1900 – 1993), originario di Cento, personaggio eclettico (musicista, liutaio, industriale) ed inventore che da liutaio ha creato nel 1932 ca., in collaborazione con la ditta Selmer di Parigi, un modello di chitarra conosciuto dalla gran parte dei chitarristi nel mondo.
Tramite il jazzista Django Reinhardt, musicista e compositore gitano (manouche), che scelse la chitarra Selmer-Maccaferri per le proprie esecuzioni concertistiche, già dagli anni ’30 questo modello di chitarra divenne, ed attualmente lo è più che mai, un simbolo per chi esegue musiche manouche.
Un settore musicale che si sta ampliando sempre di più nel nostro paese, con musicisti che studiano ed eseguono musiche gyspy e con liutai che costruiscono copie del modello Maccaferri – Selmer.
Mario Maccaferri oltre ad essere un grande chitarrista, fu anche un grande inventore e nel 1939 trasferitosi da Parigi a New York, iniziò ad utilizzare la plastica per costruire ance, chitarre ed ukulele; di questi ne vendette nove milioni di esemplari e inventò anche la molletta di plastica che utilizziamo tuttora.
Mario ebbe anche un ruolo in un film “La fille du lac” ove suonava la chitarra in una scena su un battello, scena riproposta nel film Cocholat, dove Jonny Deep si esibisce alla chitarra proprio su un brano di Django Reinhardt dal titolo Minor Swing.
Un altro film che parla indirettamente delle peripezie del chitarrista è Accordi e Disaccordi di Woody Allen e non ultimo, è stato prodotto recentemente un film sul jazzista Django Reinhardt che ha aperto il 9 febbraio il 67mo Festival di Berlino del 2017.
Il chitarrista Mark Knopfler in molte interviste degli anni ’80 non nega di essersi ispirato al “Sultano dello Swing” Django.
Insomma due figure leggendarie di cui ci è sembrato importante mettere in risalto l’operato, tenendo presente che uno dei due personaggi, anche se non il più celebre, proviene dalla nostra terra e ci da tuttora un esempio concreto di imprenditoria.
La direzione artistica dell’evento è di Giovanni Intelisano e Roberto Formignani.
Nelle sere del 23 e 24 giugno sul piazzale fronte Darsena di Palazzo Savonuzzi si potrà assistere dalle 21,30 a dei concerti ad ingresso libero, dalle 19,00 ci si potrà imbarcare sul battello fluviale Nena per una breve gita sul fiume accompagnata da musicisti che suoneranno il genere Manouche sempre ad ingresso libero; non è possibile la prenotazione ma per accontentare il maggior numero di persone son previste due sessioni (chi non riuscirà ad imbarcarsi al primo turno verrà fornito di un numero per il secondo imbarco); dalle 20,30 si potrà cenare con menù a prezzo fisso con l’ormai collaudato catering dei giovedì sera di Un Fiume di Musica.
Dalle 17,00 di sabato 24 si potranno vedere gli strumenti in mostra nella sala Wunderkammer fino a tarda serata e il pomeriggio del 23 dalle 17,00 alle 18,30 nell’aula magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna, sarà l’occasione per assistere al workshop ad ingresso libero tenuto da Giancarlo Mandrioli” la chitarra Selmer-Maccaferri: storia, costruzione e breve ritratto di Django Reinhardt, l’utilizzatore più importante”, e alla presentazione della pubblicazione “Mario Maccaferri, liutaio tra Cento, Parigi e New York” di Giovanni Intelisano.

La giacchetta del monsignore

Godendosi la Spal i meritati ozi, ci basterà buttare un occhio al calciomercato e l’ altro ai lavori per il potenziamento dello stadio? Assolutamente no: per attraversare questa torrida estate serve un sport cittadino di riserva. E forse qualcuno l’ha già trovato; ecco un nuovo esercizio cui appassionarsi: il tiro della giacchetta del monsignore. Sto parlando ovviamente del novello arcivescovo di Ferrara Giancarlo Perego.

Il primo calcio – o era solo uno scappellotto? – l’ha assestato Cristiano Bendin, suo il commento in prima pagina del Carlino di Ferrara di domenica 19 giugno. Già il titolo, ossequioso ma imperativo, indica subito la direzione che la giacchetta di Perego dovrebbe prendere: ‘Eccellenza vada in Gad’.
Bendin ricorda le primissime uscite del vescovo: la visita ai carcerati di Arginone, agli ammalati di Cona e agli ospiti del centro Caritas di via Brasavola. Il nostro columnist riconosce il “bel gesto”, ma non ne pare entusiasta. E’ però disposto a giustificare l’avventatezza e l’inesperienza di Perego. E’ appena arrivato, non conosce Ferrara e in fondo, scrive Bendin, la sua prima mossa “è coerente con la sua sensibilità e la sua storia personale l’apprezzamento dell’arcivescovo per il disegno di legge sullo Ius soli”. Monsignor Perego – che è anche direttore di Migrantes, diretta emanazione della Cei – proprio due giorni prima era infatti su tutta la stampa nazionale con una dichiarazione tutt’altro che diplomatica: “La legge va approvata, è una battaglia di civiltà”.
Si sa, Cristiano Bendin – e tutto il suo giornale – sulla ius soli la pensano all’inverso. Ma meglio evitare lo scontro diretto, quello che si può fare è tirare la giacchetta al monsignore. Che deve fare il nuovo vescovo per farsi perdonare le mosse avventate della prima ora, per rimettere in equilibrio (politico) i due pesi della bilancia? Ecco qua: “Se potessimo suggerire a Perego un’ulteriore tappa, gli consiglieremmo un giretto in Gad, l’ex quartiere Giardino oggi funestato da frequenti episodi di microcriminalità, oltraggio al decoro e scarso rispetto per le regole della civile convivenza”. E chi deve visitare questa volta il vescovo? “Eccellenza – prosegue Bendin – in questo quartiere abitano persone che sperimentano sulla propria pelle le difficoltà di una convivenza con una parte degli stranieri (non tutti) [grazie della concessione], alcuni di questi ferraresi – esasperati, umiliati e stanchi – vengono etichettati come razzisti e xenofobi con spavalda faciloneria… Sarebbe bello che lei potesse trascorrere qualche ora con loro, ascoltando le loro storie, le loro paure, senza pregiudizi politici”.

Sono sicuro che l’arcivescovo si recherà una e più volte in Gad. Sua sponte, senza bisogno del consiglio e del pregiudizio politico del paladino dei più arrabbiati. Credo che visiterà gli abitanti di questo “buco nero” di Ferrara e della sua Amministrazione (e questa volta Bendin ha ragione a chiamarlo così), ma visiterà tutti i residenti, cittadini italiani e stranieri, quelli che a Ferrara sono nati e i nuovi arrivati, scampando guerre e fame.
Il nodo Gad va finalmente affrontato, non attraverso polizia o vigilantes, ma con un piano di grande respiro (economico e sociale), che chiami i residenti (tutti) a essere protagonisti di un nuovo modo di abitare.
Per favore, non tirate la giacchetta a Monsignor Perego, ha già qualcuno ‘più in Alto’ a cui rispondere. Sa bene chi sono i primi da incontrare e da soccorrere: gli ultimi, i poveri, i carcerati, gli ammalati, gli stranieri (Matteo 25). Molti di questi ultimi (italiani e stranieri) abitano in un quartiere abbandonato a sè stesso come il Gad. Non credo che il vescovo si limiterà a “farci un giretto”, tantomeno (è quello che spero) si curerà di stare in equilibrio tra le parti nel rovente dibattito politico che sta incendiando Ferrara. Seguirà il Vangelo, non Il Resto del Carlino.

Parlando di don Milani, un sacerdote fra la gente

da Paolo Giardini*

Parlando di don Milani tutti trascurano un dettaglio che non è affatto trascurabile: l’elemento più visibile nella didattica del Priore a Barbiana, vale a dire l’impegno comunitario e totalizzante che in quel peculiare contesto storico e sociale coinvolgeva un gruppetto di ragazzini in una full immersion di 365 giorni all’anno. Era un vivere letteralmente nella scuola-canonica (con quintali di pane comprati settimanalmente da don Milani per sfamare quella torma), determinato dalla sensibilità e cultura di quel particolarissimo prete (di verve intellettualmente ebrea, ereditata dalla mamma), non semplicemente un andare a scuola. Qualsiasi insegnante che sottoponesse per anni una classe di allievi normodotati (e volontari, che nessuno di Barbiana ci stava per forza) ad un tour de force simile senza ottenere risultati eccellenti sarebbe da interdire. Inevitabile che don Milani ottenesse dei frutti. La sua fu un’esperienza educativa formidabile ma, pur nella estrema libertà di schemi, coi suoi bravi confini, alcuni dei quali potrebbero essere visti come pecche o ingenuità, vedi la demonizzazione del gioco degli scacchi o certi traguardi scolastici considerati superflui. Ma se il Priore stabiliva dei confini, certamente aveva le sue buone ragioni per farlo. Ragioni sacerdotali, beninteso, non di metodo. Perché il Sacerdote esercita il suo ministero fra la gente che si trova, come la trova. Il don Lorenzo di Barbiana era lo stesso di San Donato di Cadenzano, ma diverso nel suo agire. Proprio per la estrema varietà di configurazioni sociali l’unico metodo educativo possibile al vero sacerdote è quello di infischiarsene della metodicità e adattarsi secondo necessità. Alla faccia dei sapienti che credono di poter individuare “progetti educativi”e regole da trarne senza tener conto che la storia osservata è la testimonianza di un prete che, fino all’ultimo, si è sentito in dovere di esercitare al 100% il suo sacerdozio, indipendentemente dal fatto che i suoi discepoli lo capissero.

*(Noto che i nomi dei commentatori sono corredati da titoli, competenze accademiche o altro. Se questa è la regola, per l’eventuale pubblicazione di una mia proposta come la presente, la necessaria precisazione è: povero indigeno)

L’automazione della produzione: l’opportunità per liberarci dalla schiavitù del lavoro

In un’intervista di qualche mese fa Bill Gates, il fondatore della Microsoft nonché uomo più ricco del mondo, ragionava sul fatto che l’automazione sta portando via posti di lavoro. Questo crea un problema e la soluzione poteva essere tassare i robot e investire i soldi ricavati in formazione per i nuovi disoccupati.
Gates ammette che un’operazione di questo tipo potrebbe però rallentare la crescita delle aziende stesse, se il costo di queste tasse fosse a loro addebitato, in quanto smetterebbero di adottare robot nel ciclo produttivo. Ma proprio questo rallentamento sarebbe auspicabile, visto che ancora non siamo pronti a gestire un mondo così automatizzato.
La proposta della robot tax, in realtà, era già stata rifiutata dal parlamento europeo proprio per il suo effetto negativo sulla competitività: se aumenta il costo dell’utilizzo del robot le aziende non investono in automazione.
Meglio sarebbe, sostiene qualcuno, pensare a un reddito di cittadinanza per sostenere chi in futuro sempre più spesso perderà il lavoro a favore dei robot.

I punti, dunque, sono il lavoro e i soldi. Trovare un altro lavoro a chi lo perde e assicurare in qualche modo un reddito a chi è in cerca per potersi comprare il pane e pagare le tasse. Ma se i robot esistono e si pensa possano sostituire l’uomo, prima o poi lo sostituiranno in tutto, magari lasciando solo piccole aree alla creatività umana. Sarebbe quindi inutile perdere tempo a formare lavoratori visto che tutto prima o poi potrà essere fatto da automi A questo punto, le soluzioni sembrerebbero essere sostanzialmente due: il restringimento della popolazione umana ai padroni dei ‘mezzi di produzione’, accompagnati solo da quegli indispensabili creativi necessari alla loro perpetrazione, oppure la rinuncia al progresso.
Nel primo caso, il lavoro sarà funzionale agli interessi di sopravvivenza di quella cerchia di superuomini che si saranno accaparrati la conoscenza e il denaro non avrà più senso in quanto i beni e i servizi saranno già di proprietà di quei pochi e quindi non ulteriormente scambiabili e nemmeno utilizzabili come riserva di valore visto che il valore sarà già stato realizzato.
Nel secondo caso, continueremo a scendere in miniera.

Ma proviamo a ripartire di nuovo con riflessione e scenari diversi e proprio da oggi.
Il problema esiste, i robot stanno svuotando le fabbriche e sempre più sostituiranno le professioni, il futuro appartiene all’intelligenza artificiale. Il problema esiste, ma per fortuna non è un problema ma una risorsa, un regalo, una porta su un nuovo futuro che ci potrebbe rendere tutti più felici, più sani, più longevi. L’intelligenza artificiale potrebbe essere la nostra astronave per la galassia del futuro, quella che finalmente ci farà uscire dalle miniere, dalla ripetitività delle nostre azioni quotidiane, dall’andare in ufficio quando potremmo fare le stesse cose, già oggi, schiacciando dei tasti da casa.
Siamo già collegati a reti locali, a reti geografiche, wireless, domotica. Controlliamo dalla nostra sdraio al mare l’allarme di casa e l’impianto di condizionamento, ma anche da comode poltrone l’atterraggio di un robot su qualche luna di Giove. Però pensiamo sia normale nel 2017 correre di buon mattino per passare otto ore su una catena di montaggio e abbiamo paura che prima o poi un androide impasti la malta al posto nostro. Abbiamo paura perché il ragionamento che propone Bill Gates davanti alla porta del futuro è: “chi ci pagherà lo stipendio?” oppure “chi ci darà i soldi per fare la spesa?”. Un discorso talmente vecchio da mettere i brividi, come se davanti alla possibilità di respirare aria pulita per il resto dell’eternità mi preoccupassi che le centraline che controllano lo smog potrebbero rimanere inutilizzate.

Il problema nel futuro futuribile, come nel presente invivibile, è la produzione e la conseguente distribuzione delle necessità della vita. La soddisfazione dei bisogni umani e l’impiego delle risorse non sfruttate dovrebbero essere il faro, sempre! Spiegato ai neofiti vuol dire che oggi abbiamo milioni di persone che vorrebbero lavorare, ma per ragioni di controllo delle risorse e del loro accaparramento da parte di una piccola parte della popolazione, vengono lasciate a casa. Di conseguenza queste risorse non utilizzate generano l’insoddisfazione dei bisogni (non mi fanno lavorare, non guadagno, non compro, non si produce, non si vende e via da capo), il tutto in un contesto che reclama lavoro (cioè utilizzo di queste risorse): argini dei fiumi da sistemare, strade da pulire, servizi da incrementare, case da mettere in sicurezza sismica, ospedali da ridotare di medici e infermieri, anziani da accudire, etc..

In futuro, tanti robottini spaleranno le strade, lavoreranno in campagna per approvvigionare le città, cureranno le catene di montaggio, costruiranno le case, ripareranno le strade, taglieranno l’erba. Ci libereremo cioè dalla schiavitù di doverci procurare da mangiare attraverso il lavoro, facendoci fare un salto paragonabile alla scoperta dei benefici dell’agricoltura che permise di passare dal primitivo errante al moderno stanziale. In un contesto del genere, il nostro problema dovrebbe essere la moneta?
Il vero problema sarà di fare in modo che non lo sia. Di riappropriarci della fantasia di immaginare un futuro migliore e della realtà di pensare che tutte quelle risorse che i robot creeranno non dovranno essere appannaggio di pochi uomini, cioè esattamente quello che sta succedendo oggi, ma un bene dell’umanità intera e che le risorse dovranno essere ben distribuite in quanto frutto dell’ingegno umano. Evitare gli oligopoli della conoscenza, della produzione, delle risorse e dei bisogni e fare in modo che il benessere sia patrimonio dell’umanità.

Insomma futuro futuribile o presente invivibile è sempre la stessa storia: il problema non è il denaro, ma i pomodori e il pane. Affrontare il futuro come stiamo affrontando il presente complica dannatamente le cose, inverte i paradigmi e tutto sembra incredibilmente difficile e che solo pagine e pagine di formule possano darci la soluzione. Ma il presente è necessariamente già passato, manca solo la nostra comprensione, la fantasia di ritornare alla realtà reale in cui, come diceva Ezra Pound, “il denaro non ti copre, non lo puoi mangiare e non ti riscalda”.

Come Suonano le Stelle

Da Ascom Ferrara

Sotto le Stelle…Musica ed Immagini: verrà allestito nel retropalco della manifestazione nella sua location più ampia in piazza Castello (a partire dal 28/06) una sorta di vera e propria retrospettiva fotografica che “immortala” (ed è proprio il caso di dirlo) vent’anni di musica, emozioni e immagini di Ferrara Sotto le Stelle: dal 1996, diciotto selezionati scatti (realizzati dalla mano di Luca Gavagna, fotografo ufficiale della manifestazione) che ripercorrono in modo ideale gli oltre trecento artisti che hanno calcato la piazza di Ferrara all’ombra del Castello Estense. Un modo per dare voce ai ricordi alle emozioni e rendere più appeal il retropalco che guarda piazza della Repubblica. La manifestazione ha preso il via peraltro ieri sera (20 giugno) nell’altra location più raccolta nel cortile interno del Castello.
“Per noi di Ferrara Sotto Le Stelle – spiega Elisa Giusti presidente ed anima di Ferrara Sotto le Stelle – è molto importante rivolgerci al pubblico dentro e fuori le mura ferraresi, mantenendo il legame con il territorio, in particolare con il centro storico che ci ospita. Questa sinergia è uno degli elementi che ha contribuito al successo della manifestazione. I nostri concerti trovano terreno fertile nel cuore pulsante della cittá, luogo di incontro e di turismo, che aggiunge magia alle esibizioni degli artisti in cartellone”
“E’ un modo per abbellire e vivacizzare – spiega Davide Urban direttore generale di Ascom Confcommercio Ferrara – questa piazza ribattezzata simpaticamente piazza del Gusto. Musica ed Immagini sono un’occasione in più per rendere attraente questo luogo che ha vinto il degrado grazie alla passione dei suoi operatori commerciali in un progetto pilota e dal valore esemplare con il sostegno di Ascom e dell’Ente Camerale. Un format che intendiamo esportare in altri luoghi della nostra città”. Un’iniziativa che rende ancora più appeal piazza della Repubblica o come è stato ribattezzata piazza del Gusto “Offre – ribadisce l’assessore al Commercio Roberto Serra – la piacevolezza di un aperitivo o di una cena all’aperto ed in in giugno una mostra fotografica dedicata a Ferrara sotto le Stelle. Un modo intelligente per arricchire l’offerta di questa meta, un grazie ad Ascom per la novità e per l’accordo raggiunto con coloro che curano i concerti estivi”.
Da oltre 20 anni di concerti nelle più belle Piazze di Ferrara la filosofia di Ferrara sotto le stelle e dell’Arci è sempre stata quella di coinvolgere e collaborare con gli esercizi pubblici e privati – sottolinea Paolo Marcolini di Arci Ferrara – presenti nei luoghi in cui venivano proposti gli show. Si tratta di una sinergia che testimonia l’importanza di fare rete tra soggetti che, con strumenti diversi, si occupano di mantenere relazioni e di offrire ai cittadini non solo beni ma anche momenti di incontro.Questa iniziativa desidera richiamare quel senso sociale e relazionale che accomuna ristoratori, albergatori ed associazioni culturali che producono eventi.
Le riflessioni finali nelle parole di Massimo Maisto vicesindaco in passato referente delle primissime edizioni di Ferrara Sotto le Stelle che conclude così: “Ferrara sotto le stelle dal 1996 è uno dei cardini del programma estivo di Ferrara città d’arte e di cultura. Sempre nelle nostre bellissime piazze (Castello, municipale, Ariostea, cortile castello). Sono centinaia di migliaia gli spettatori da tutta Italia che hanno assistito ai concerti dei loro beniamini in uno scenario irripetibile. Noi ferraresi siamo giustamente un po’”viziati” da questa grande qualità ma rivedere queste foto ci racconta del perché il festival rimane una punta di diamante tra i festival del nostro Paese. Sono passati veramente alcuni dei più grandi artisti del nostro tempo. Mi raccomando però nessuna nostalgia: Ferrara sotto le Stelle è ancora viva e vivace e anche quest’anno ha un gran bel programma.”. E tra i nomi di questi 20 anni sotto le stelle: dai cantautori italiani a Bob Dylan, dalla sperimentazione alle nuove scoperte del rock alternativo, Gruppi come i Radiohead, star mondiali della world music come Caetano Veloso e Mercedes Sosa. Passando da David Byrne e Lou Reed.

Giulia Gianni presenta il libro “Stiamo tutti bene”

Da Ibs

Venerdì 30 giugno ore 21:30 presso la libreria Ibs+Libraccio di Ferrara per la rassegna “Drink & Book”
In collaborazione con Circomassimo Arcigay e Arcilesbica Ferrara e con Famiglie Arcobaleno

Questa è la storia di Giulia, della bionda e della loro decisione di avere un bambino e di mettere su famiglia. Giulia e la bionda sono pronte. Ma il mondo è pronto per loro? E il loro futuro bambino, che le aspetta su un isolotto magico al largo del quale Giulia passa ogni tanto per dirgli ”Aspettaci! Stiamo arrivando!” riuscirà a traslocare dal mondo dell’immaginazione a quello della realtà?
Questa è la storia, vera, di un amore, di una maternità e di una famiglia. Non è vero che tutte le famiglie felici sono uguali. A guardar bene ci sono diversi modi di essere felici, diversi modi di essere famiglia, diversi modi di essere genitori. È vero, però, che questi diversi modi sono molto, molto vicini gli uni agli altri. Perché tutte le famiglie, e sono tante, sono alla fine uguali. E vanno chiamate famiglie.

“Mi sono imbattuto nel racconto di Giulia Gianni quando lei pubblicava su internet i capitoli della sua avventura di donna e di madre. Ho iniziato ad appassionarmi a questa storia, a ridere di gusto, a voler sapere come andava a finire. Ho voluto conoscere Giulia, per farle i complimenti e per dirle quello che pensavo. Che credevo fosse una scrittrice straordinaria. Che ero sicuro che la sua avventura, oltre che un romanzo sulle famiglie di oggi (sì, proprio il romanzo che avete adesso tra le mani) potesse diventare un film o una serie, e che se lei voleva mi sarebbe piaciuto aiutarla e provarci.
Ora la storia di Giulia è un bel libro. Che parla a tutti. Presto sarà una serie televisiva, anche questa capace di parlare a tutti. Perché quella dell’amore è davvero l’unica lingua che non conosce barriere e non tollera ostacoli, miopie, discriminazioni, resistenze retrograde e distinguo. E Giulia Gianni sa parlare questa lingua con proprietà. intelligenza e sorprendentemente una robusta dose di ironia”

A Mesola le storie di prodotti e produttori della zona deltizia

Da Organizzatori

Il 23 giugno alle 16.30 l’incontro aperto a tutti “Il paniere della Biosfera Delta Po”

Dopo i primi incontri dedicati agli operatori del settore turistico, venerdì 23 giugno alle ore 16.30, presso il Castello di Mesola, si terrà il convegno “Il Paniere della Biosfera Delta Po, storie di prodotti e produttori”. A fare gli onori di casa il sindaco di Mesola Gianni Michele Padovani, che insieme a Raffaella Donati (Presidente Slow Food Emilia Romagna), Chiara Longhi (GAL DELTA 2000) e Marco Roverati (Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Delta del Po) illustreranno le opportunità connesse al brand UNESCO per la promo-commercializzazione dei prodotti tipici della Biosfera Delta Po e le opportunità di finanziamento per le imprese agricole promosse dai GAL.
L’incontro vuole essere anche un momento di scoperta delle eccellenze enogastronomiche locali, con i racconti diretti di alcuni produttori come Giordano Finotello, direttore di CoSVA (Cooperativa di servizi e valorizzazione agricola), Tomiatti Giancarlo, direttore de Il Porco del Parco (allevamento di maiali con vendita diretta di prodotti derivati) e Mirco Mariotti, titolare de La Bottega del Vino (analisi, consulenza e viticoltura), Rossetti Emanuele, responsabile di produzione del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine e uno rappresentante del Consorzio Pescatori di Goro.
L’incontro, moderato da Filippo Lenzerini di Punto 3 srl, è a ingresso libero e avrà una durata di circa 2 ore.

Lotta abusivismo e contraffazione

Da M5s

Le tecniche escogitate dalla produzione e dallo smercio di merce contraffatta per sfuggire i controlli delle Forze dell’Ordine si fanno sempre sofisticate. Contestualmente il “fatturato” (si fa per dire) del falso è in forte aumento e da lavoro parallelamente a sempre più numerosi venditori abusivi di merce contraffatta,non solo sulle nostre spiagge d’estate ma ovunque (non escluso il cortile del Castello Estense e il sagrato della nostra cattedrale dedicata a San Giorgio).
Poiché tale fenomeno in aumento comporta minor gettito fiscale, ingenti quantità di posti di lavoro
“regolari” sottratti all’occupazione e gravi danni alle industrie o imprese italiane e poiché è fortemente presente anche nella nostra città e nella nostra provincia, il M5S chiede, con un Ordine del Giorno presentato da Claudio Fochi, di potenziare non solo i controlli su contraffazione ed abusivismo ma anche le risorse umane e i mezzi in dotazione alle Forze dell’Ordine e alla Polizia Urbana deputate a contrastare e monitorare tali fenomeni.
Proprio nell’ultimo consiglio comunale (lunedì 19 giugno) è stata votata, anche dal M5S, una risoluzione del PD che certifica una preoccupante carenza strutturale di risorse umane delle Forze dell’Ordine dove si legge testualmente : “..progressiva e cronica mancanza di personale ….e… l’assoluta impossibilità di garantire i servizi fondamentali di sicurezza e tutela dell’ordine pubblico.. “
Parole tanto forti quanto terribilmente preoccupanti che dimostrano un totale cambio di registro
sostanziale e lessicale rispetto alla minaccia di una criminalità solo “percepita” e non sostanziale che il partito di maggioranza descriveva negli anni scorsi.
Condividiamo tali preoccupazioni del partito di maggioranza e ci auguriamo che il nostro appello venga
raccolto e implementato

Cerimonia dei diplomi al centro preformazione attoriale

Da Organizzatori

Oggi, come ogni anno, si è svolta la cerimonia dei diplomi del Centro Preformazione Attoriale di Ferrara, la prima scuola in Italia di recitazione per adolescenti. Stefano Muroni, ideatore e direttore artistico, e Massimo Malucelli, responsabile artistico della scuola, hanno consegnato i diplomi del corso biennale 2015/2017 a ben quindici allievi tra i 14 e i 20 anni: Alice Signorini, Giuseppe Palmese, Ana Maria Radoi, Irina Perrone, Irene Fraternali, Federico Viani, Erminia Franceschini, Greta Perrelli, Sofia Bassi, Chiara Mestieri, Gaia Camattari, Emma Dondi, Sara Bersanetti, Elisa Menegatti e Laura Astarita.
Anche i nove studenti del terzo anno hanno ricevuto l’attestato di partecipazione “Master Class”, come i cinque allievi del corso “Propedeutico”, tenuto da Valentina Sisini. Tra gli ospiti Valentina Casalini, responsabile dell’agenzia di viaggi Vulandra di Migliarino, che ha sponsorizzato i viaggi all’estero, in Francia e in Inghilterra, per quattro ragazzi della scuola.
Il CPA, infatti, ogni anno offre opportunità internazionali: due studenti partecipano alle lezioni dell’ERAC, Scuola Regionale per Attori di Cannes, due alla Sylvia Young Theatre School di Londra e altri due alla scuola Pabulo di Santiago de Compostela in Spagna. Queste opportunità, e molte altre, sono possibili anche grazie al finanziamento da parte del Comune di Ferrara.
Presenti anche i quattro allievi che a metà luglio parteciperanno al Giffoni Film Festival in qualità di giurati. Durante la cerimonia, è stato proiettato il cortometraggio realizzato dagli allievi diplomati – con la supervisione di Nicolò Ferrara – il quale andrà fuori concorso al Giffoni.
In chiusura della festa, il ristorante L’Archibugio ha offerto un ricco rinfresco a tutti gli allievi, ai numerosi genitori, parenti e amici intervenuti.

Contributo Unife alla missione spaziale cinese Insight

Da Unife

La prima missione di astrofisica delle alte energie da satellite della Repubblica Popolare Cinese HXMT (Hard X-ray Modulation Telescope), ora denominata “Insight” (in lingua cinese Huì Yan), è stata lanciata con successo il 15 giugno scorso alle 11.00 ora locale con un razzo “Long March 4B” dalla base di lancio di satelliti “Jiuquan” nel deserto del Gobi.
Alla missione, di cui è Principal Investigator (PI) il Prof. Shuang Nan Zhang dell’Istituto di Fisica delle Alte Energie (IHEP) di Pechino, è stato invitato il Prof. Filippo Frontera, professore ordinario dell’Università di Ferrara ora in pensione, ma ancora impegnato in attività di ricerca, responsabile fino al 2012 del Gruppo di Astrofisica ferrarese presso il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra. Il Gruppo di Astrofisica è ora diretto dal Prof. Piero Rosati. La ragione di questo invito è dovuta al significativo contributo dato alla missione dal Prof. Frontera e dal team italiano , che comprende oltre che ricercatori ferraresi anche ricercatori dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica dell’INAF di Bologna. La collaborazione con il team di HXMT all’IHEP di Pechino è iniziata da molti anni ed ha riguardato non solo il progetto dello strumento principale (High Energy, HE) a bordo del satellite, ma anche la calibrazione di alcune unità di rivelazione di tale strumento presso il laboratorio LARIX del gruppo di astrofisica di Ferrara, una eccellenza trans-nazionale unica in Europa voluta e sviluppata dal Gruppo di Astrofisica ferrarese, con importanti contributi dell’Agenzia Spaziale Italiana.
L’interesse cinese a una collaborazione con il team ferrarese e bolognese viene dal successo del satellite italiano BeppoSAX, che, tra le altre cose, grazie anche a uno dei due strumenti (il GRBM) di cui Frontera era responsabile, ha permesso di risolvere uno dei maggiori misteri dell’astrofisica durato circa 30 anni: l’origine cosmologica dei lampi di raggi gamma (in inglese Gamma Ray Bursts,GRB).
Grazie al contributo dato alla missione HXMT, gli astrofisici ferraresi sono stati invitati a partecipare al suo sfruttamento scientifico. I campi in cui si potranno avere risultati di notevole interesse con HXMT riguardano lo studio di stelle di neutroni e buchi neri in sistemi binari, di stelle di neutroni isolate con fortissimi campi magnetici (magnetars), studio di GRBs e di controparti di segnali gravitazionali scoperti da poco, ricerca di eventi transitori attraverso il monitoraggio frequente della nostra Galassia da parte di HXMT. La collaborazione su HXMT apre anche la porta ai nostri dottori di ricerca con indirizzo astrofisico, che potranno lavorare sulle suddette tematiche in Cina, con borse di 1-2 anni dell’Accademia Cinese delle Scienze.

La Gran Partita di Mozart alla Palazzina Marfisa d’Este, diretta da Nicola Valentini

Da Organizzatori

Si conclude giovedì 22 giugno, alle ore 21.00, nella Loggia della Palazzina Marfisa d’Este, in corso della Giovecca, a Ferrara, la rassegna musicale VivaLaMusicaViva, organizzata e promossa da Bal’danza in collaborazione con l’Orchestra Città di Ferrara e la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.
Sul podio dell’Ensemble Musica Viva ci sarà Nicola Valentini, uno dei più brillanti e talentuosi giovani direttori Italiani.
In programma la monumentale Serenata in Sì bemolle maggiore K. 361 per due oboi, due clarinetti, due corni di bassetto, due fagotti, quattro corni e contrabbasso, detta anche Gran Partita di Wolfgang Amadeus Mozart.
Composta per tredici strumenti, la Gran Partita venne scritta a Vienna tra il 1783 e il 1784. Pagina eccelsa e ispiratissima, dalle dimensioni monumentali – si articola in ben sette movimenti – e con un organico assolutamente originale, la Serenata è un vero e proprio capolavoro di felicità inventiva, che richiede agli strumentisti virtuosismo, espressività e dinamiche proprie del più raffinato stile cameristico.
A corredare il concerto ci saranno le letture a cura di Chiara Baroni e Pier Giorgio Borasio.
Bal’danza si congeda dal suo pubblico prima della pausa estiva con un appuntamento imperdibile, sottolineato anche dall’impagabile bellezza della Palazzina Marfisa d’Este, nella cui loggia verrà ospitato il concerto.
L’incontro con Ottavio Dantone e con l’esperienza dell’ensemble di musica antica “Accademia Bizantina” di Ravenna, sua città natale, ha segnato fortemente il percorso formativo intrapreso da Nicola Valentini fin dalla giovanissima età, suscitando un notevole interesse per la prassi esecutiva barocca.
Diplomato in violoncello al Conservatorio di Parma, parallelamente agli studi di composizione e di direzione, si è dedicato ad un approfondimento costante dell’interpretazione del repertorio vocale e strumentale del ‘6/’700 sotto la guida di Ottavio Dantone, affrontando pagine di autori noti e partiture inedite, collaborando alla realizzazione di concerti, incisioni, oratori e soprattutto opere quali Olimpiade e Flaminio di Pergolesi, Die Entführung aus dem Serail, Così fan tutte, La Clemenza di Tito di Mozart, Annibale in Torino di Paisiello, Il viaggio a Reims, L’italiana in Algeri, Il Barbiere di Siviglia di Rossini, Giulio Cesare, Rinaldo, Alcina e Orlando di Händel, Tito Manlio di Vivaldi, Una Cosa Rara di Martin Soler, Orfeo, Il ritorno di Ulisse e L’incoronazione di Poppea di Monteverdi.
In qualità di assistente di Dantone ha partecipato ad importanti produzioni al Teatro alla Scala di Milano, La Fenice di Venezia, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Verdi di Trieste, Metropole di Lausanne, Opéra National du Rhin di Strasburgo, Palau de Les Arts di Valencia, Teatro Campoamor di Oviedo e al prestigioso Festival di Glyndebourne.
Nel 2014 è stato assistente del M° Stefano Ranzani al teatro comunale di Piacenza per la messa in scena di Elisir D’amore di G.Donizzetti.
Lo scorso luglio è stato assistente al Festival di Salisburgo nella produzione di “Così Fan Tutte”.
Ha debuttato con successo nel dicembre 2010 e successivamente ha tenuto concerti in diverse città italiane in qualità sia di direttore che di violoncellista concertatore, dirigendo varie formazioni con strumenti moderni e d’epoca tre le quali: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, I Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro, Orchestra città di Ferrara, Orchestra Toscanini di Parma, Orchestra Sinfonica Principato de Asturia di Oviedo.
Lo Staatstheater Oper di Norimberga ha visto il suo debutto come direttore d’opera con Ezio di C.W.Gluck nel luglio 2012 e successivamente ha diretto in Spagna Il Barbiere di Siviglia di G.Rossini al Teatro Campoamor di Oviedo e al Teatro Jovellanos di Gijòn.
Nel 2013 collabora per la prima volta con l’Accademia di Bel Canto di Modena, guidata dalla grande soprano Mirella Freni, e nell’anno 2014-2015 ne ricopre il ruolo di direttore musicale. Durante questi anni approfondisce il repertorio operistico e soprattutto belcantistico.
Nel 2014 fonda Dolce Concento, ensemble con strumenti antichi volto all’esecuzione non soltanto del repertorio barocco ma anche di quello classico e romantico. Nel 2017 proprio alla guida del suo Dolce Concento Ensemble, debutta al Teatro “Claudio Abbado” di Ferrara con l’opera “Alceste” di Gluck ottenendo un grande successo.
E’ di quest’anno la nomina di “direttore associato” della Mitteleuropa Orchestra, formazione molto nota e di livello internazionale con sede a Palmanova.
Il grande favore di critica e pubblico lo ha presto segnalato all’attenzione internazionale, nonostante la giovane età, come esperto conoscitore del linguaggio musicale barocco, classico e belcantistico.

Frutta e verdura italiana protagoniste su Radio Rai con il progetto Cso Italy “Ortofrutta d’Italia”

Da Organizzatori

I protagonisti della campagna saranno: Davide Drei di Valfrutta Fresco, Ilenio Bastoni di Apofruit e Cesare Bellò di OPO Veneto

Ferrara, 20 Giugno 2017
Solstizio d’estate, niente di meglio delle calde giornate estive per fare scorta di frutta e verdura, rigorosamente italiana.
E’ questo l’obiettivo del Progetto Ortofrutta d’Italia realizzato da CSO ITALY e sostenuto da Apo Conerpo con Alegra e Valfrutta Fresco, Apofruit con il marchio Solarelli, OPO Veneto con Radicchio di Treviso e Insalate di Lusia, Oranfrizer e Terre e Sole di Sicilia per le arance, Coop Sole per le fragole e la frutta estiva.
E dalla viva voce dei protagonisti del progetto proseguirà la campagna radiofonica su Radio Rai che racconterà i valori dei prodotti italiani con Davide Drei, Responsabile Commerciale Valfrutta Fresco, Ilenio Bastoni Direttore Generale di Apofruit, Cesare Bellò Consigliere Delegato di OPO Veneto.
La pianificazione delle interviste ai protagonisti del progetto prevede le uscite su RADIO 2 l’ultima settimana di Giugno e la prima di Luglio.
Cosa significa scegliere ortofrutta italiana?
La provenienza nazionale è considerata una garanzia di salubrità e qualità per gli italiani che secondo recenti studi mostrano una particolare propensione ad affidarsi alla produzione domestica.
Questa tendenza è confermata anche dai dati import più recenti che vede l’ingresso di ortofrutta dall’estero (dati 2016) in calo con 2 milioni e 978 mila tonnellate di ortofrutticoli importati per un valore di circa 2 miliardi e 390 milioni di euro.
Tra i singoli comparti risultano incrementi in volume solo per la frutta secca (19%) e la frutta tropicale (+5%); in calo frutta fresca (-2%), ortaggi (-6%) ed agrumi (-24%); in valore segno positivo solo per la frutta tropicale e negativo per gli altri comparti.
La produzione ortofrutticola italiana risulta tra l’altro ai vertici europei per sicurezza e limitato impatto ambientale. I prodotti alimentari italiani, secondo il Rapporto EFSA 2017, sono i più controllati d’Europa. I prodotti nazionali si confermano i più analizzati d’Europa (oltre 12mila campioni contro i meno di 9 mila tedeschi) e tra i più sicuri: a fronte di una media di superamento dei limiti di legge dei residui di pesticidi del 2,8% tra paesi Ue ed extra Ue, il dato per l’Italia è dell’1,5% (1,7% nell’Ue).
Per quanto riguarda i consumi l’Italia è il Paese europeo con il livello di consumi di ortofrutta più elevato anche se al di sotto dei valori raccomandati.
“Le possibilità di incrementare i consumi di frutta estiva ci sono e c’è la propensione e l’atteggiamento giusto dei consumatori – dichiara il Presidente di CSO Italy Paolo Bruni – occorre fare uno sforzo comune di valorizzazione e Ortofrutta d’Italia è un Progetto che fin dalla sua nascita di 6 anni fa, ha messo in contatto la produzione e i consumatori con l’obiettivo preciso di accrescere i consumi. Oggi – conclude il Presidente Bruni – possiamo proseguire e rafforzare la strada intrapresa attraverso un ulteriore consolidamento del Progetto che rappresenta una opportunità unica per le OP italiane “.

Hera: massima attenzione alla gestione della risorsa idrica per prevenire criticità

Da Hera

Dato lo stato di siccità in cui versano alcuni territori gestiti la multiutility ha definito un piano di approvvigionamento per prevenire eventuali emergenze

In relazione alla scarsità di precipitazioni a carattere piovoso e nevoso che, dall’autunno 2016 a oggi, hanno interessato l’intero territorio emiliano-romagnolo causando flussi ridotti per gli approvvigionamenti idrici da acque superficiali, Hera informa che, attualmente, sui territori gestiti non si evidenziano situazioni di criticità tali da compromettere la continuità del servizio.
Questo grazie anche agli interventi effettuati dalla multiutility negli ultimi anni, a partire dall’integrazione dei sistemi acquedottistici, ad esempio nel Modenese, fino agli interventi di interconnessione e potenziamento delle reti nell’Appennino Bolognese.
Oltre al monitoraggio continuo delle reti idriche sia tramite il sistema di telecontrollo sia attraverso attività direttamente sul campo (come sezionamenti, misure di portata e pressione nei punti più sfavorevoli della rete), per alcuni territori più critici, Hera ha già definito un piano di approvvigionamento da mettere in campo qualora si verifichino deficit di portata, ad esempio attraverso il ricorso all’uso di autobotti o l’eventuale limitazione dei consumi alle utenze maggiormente idro-esigenti.
L’invito ad un utilizzo consapevole della risorsa idrica è tuttavia rivolto all’intero territorio gestito dell’Emilia Romagna.

Al LocalFest di Bondeno arriva la prima tappa del ClaraFestival

da Clara

Venerdì 23 giugno la prima di 6 serate all’insegna della scoperta delle band emergenti

BONDENO. Grande attesa a Bondeno per la prima tappa del ClaraFestival, che si svolgerà venerdì 23 giugno in occasione del LocalFest. Un evento, quello promosso da Clara SpA, che darà al vincitore della finalissima (23 settembre a Copparo) l’imperdibile occasione di poter registrare e produrre un brano inedito con videoclip.
La manifestazione, la cui organizzazione è affidata a Made Eventi per la direzione artistica di Rossano Scanavini, è suddivisa in sei tappe, una per ciascuno dei sei tra i maggiori Comuni della provincia di Ferrara dove opera la neonata Clara SpA, nata dall’unione di AREA e CMV Raccolta: Bondeno, Cento, Comacchio, Codigoro, Copparo, Portomaggiore. Gli spettacoli si svolgeranno durante le rispettive Fiere, partendo appunto con il LocalFest di Bondeno, per concludersi col Settembre Copparese. Le iscrizioni sono aperte a cantanti singoli e band, preferibilmente nati o residenti in provincia di Ferrara: chi volesse iscriversi può visitare la pagina facebook Clara Festival, dove troverà tutte le informazioni necessarie, scrivere a clarafestival@libero.it o contattare il 393.1181586
Ospite speciale alla serata del LocalFest sarà una giovane cantante di Dogato che si sta facendo strada nel mondo della musica pop: Chiara Sandrini, miglior artista esordiente al Sanremo Music Awards 2016, sta infatti incidendo il suo primo CD, la cui uscita è prevista per i prossimi mesi e che conterrà brani in inglese e in italiano, alcuni più melodici e altri più ballabili.
Ogni tappa dell’evento rappresenterà ovviamente anche l’occasione per promuovere alcuni aspetti finalizzati alla crescita e alla diffusione della cultura dell’ambiente, tema caro e portante per Clara. A Bondeno salirà sul palco Roberto Ferrari di Stileventi nei panni di mago-formatore, che tramite illusionismo, divertimento e spettacolo coinvolgerà il pubblico con temi legati al riciclo e all’opportunità di creare nuove risorse attraverso una corretta gestione dei rifiuti.
CLARA vuole diventare un nome familiare e vicino al cittadino, e cosa di meglio per farlo di un’ occasione di divertimento e coinvolgimento dei talenti del territorio?

2^ tappa: Comacchio, Fiera di San Cassiano: sabato 12 agosto
3^ tappa: Codigoro, Fiera di Santa Croce, venerdì 8 settembre
4^ tappa: Cento, Fiera campionaria, domenica 10 settembre
5^ tappa: Portomaggiore, Antica Fiera, domenica 17 settembre
Finale: Copparo, Settembre copparese, sabato 23 settembre

Emil Nolde, L’artista giardiniere a Ferrara Off

Da Organizzatori

Domenica 25 giugno l’incontro dedicato al pittore tedesco, in collaborazione con Rrose Sélavy

Dopo gli incontri dedicati alle opere e ai giardini di Claude Monet e Joaquín Sorolla, Ferrara Off conclude il ciclo “L’artista giardiniere” dedicando l’ultimo appuntamento all’originale produzione di Emil Nolde, protagonista imprescindibile dell’espressionismo tedesco. L’approfondimento dedicato al pittore tedesco, organizzato in collaborazione con l’associazione Rrose Sélavy, sarà curato dall’architetto Giovanna Mattioli. A ingresso libero, si terrà domenica 25 giugno alle 18, negli spazi performativi di viale Alfonso I d’Este 13.
«Il giardino è un’area definita da un recinto reale o immaginario – spiega Giovanna Mattioli -, al cui interno un giardiniere esprime la sua idea di natura bella. È un progetto, è un’opera dell’ingegno e del lavoro umano, non esistono giardini spontanei; la natura segue altre regole e quando il giardiniere non c’è più si riprende il terreno che le era stato sottratto. La bellezza del giardino è effimera, per questo è interessante scoprire com’erano gli spazi che l’arte ha reso immortali, rappresentati e ricordati attraverso i dipinti, i film, i romanzi o le poesie».
Emil Nolde negli anni del regime nazista venne condannato alla punizione peggiore per un pittore: considerato “un artista degenerato”, gli fu proibito di dipingere. Ciò nonostante riuscì segretamente a lavorare da casa utilizzando la tecnica a olio con l’acquarello, tecnica che grazie al suo talento raggiunse vertici altissimi. La cittadina di Seebüll, nel nord della Germania, ospitò i suoi ultimi anni di vita: lì Nolde realizzò il giardino che divenne il suo rifugio, quasi fosse una tela dove i colori intensi dei suoi quadri vennero trasformati in fiori.
Il ciclo di incontri “L’artista giardiniere” è stato organizzato in continuità con la performance artistica “ControNatura”, realizzata dal pittore parmense Giacomo Cossio domenica 14 maggio, in occasione del festival Interno Verde, organizzato dall’associazione Ilturco. La manifestazione – che ha eccezionalmente aperto 50 giardini segreti del centro storico estense – si è conclusa negli spazi di Ferrara Off con un intervento decisamente originale: Cossio ha verniciato con un compressore un gruppo di piante donate al teatro dal suo pubblico più affezionato, trasformandolo in una selva monocroma, sintetica e lucida. Le piante – completamente ricoperte di smalto color fucsia – si trovano tuttora a teatro, curate e monitorate: «alcune moriranno – spiega il pittore – ma la maggior parte incredibilmente continuerà a vivere, fiorendo e germogliando, lasciando indietro come un residuo la parte intaccata dallo smalto, quasi fosse pelle morta».
«Gli spettatori hanno assistito a un’operazione dirompente, di grande suggestione visiva, fortemente provocatoria – spiega Giulio Costa, direttore artistico del teatro -. Per questo abbiamo voluto abbinare a quell’intervento una serie di appuntamenti dedicati al rapporto tra arte e natura, per contestualizzare la performance in una tradizione più ampia e complessa».

Venerdì 23 giugno Ray Mantilla Sextet al Bar Ragno di Comacchio

Da Organizzatori

Una carriera eccezionale, quasi leggendaria. Quando si dice ‘Ray Mantilla’ si parla di uno dei padri fondatori del latin jazz, un artista che ha collaborato con un’infinità di giganti della musica afroamericana tra i quali Dizzy Gillespie, Charles Mingus, Art Blakey, Gato Barbieri e soprattutto Max Roach, che nei primi anni ottanta lo ha scelto ed inserito nella storica ed irripetibile M’Boom, band di otto percussionisti.
Venerdì 23 giugno al Bar Ragno di Comacchio (Ferrara), per la rassegna “Tutte le direzioni in Summertime” promosso dal Gruppo dei 10, Ray Mantilla, classe 1934, suonerà con i musicisti che trent’anni fa hanno iniziato a collaborare con lui girando in lungo ed in largo per l’Italia e che periodicamente si riuniscono sia per riproporre le sue magnifiche composizioni, ma anche altri brani che non rientrano nel comune repertorio degli standard.
Fra le tante attrattive del concerto di Comacchio, vi sarà il ritorno del ‘mitico’ contrabbassista Ares Tavolazzi al basso elettrico, abbandonando per questa serata il suo strumento acustico. Divenuto famoso proprio con il basso elettrico negli anni ‘70 con gli Area, Tavolazzi ne rimane ancora oggi uno dei massimi esponenti a livello internazionale. Alla batteria ci sarà invece Massimo Manzi, da 35 anni uno dei drummer più richiesti sul territorio nazionale per la sua incalzante poliritmia e l’intelligenza solistica che lo rendono unico ed immediatamente riconoscibile. Sul piatto della serata saranno servite anche le invidiabili conoscenze armoniche, costruite e maturate nel corso di collaborazioni importanti e variegate, del pianista e compositore Bruno Cesselli, che unite alla freschezza e alla precisione ritmica del gruppo sapranno dare un fondamentale valore aggiunto. Il sassofonista Gaspare Pasini è chi nel 1986 ha costituito la Eurospace Station, su espressa richiesta del suo compianto manager Alberto Alberti. Da allora viene spesso chiamato da Ray Mantilla anche come solista di riferimento nelle sue band che giungono in Italia dagli Stati Uniti. Infine Alberto Negroni alla chitarra, che conclude il sestetto di Ray Mantilla, tra ritmo, armonia, melodia, swing, groove e feeling.
L’appuntamento fa parte della programmazione estiva offerta dal Gruppo dei 10 con la rassegna Tutte le Direzioni in Summertime 2017, che ha sempre avuto come culla naturale il mare: dal Panama Beach di Porto Garibaldi al Bar Ragno di Comacchio, e da quest’anno anche il Bagno Apollo 72), e che vede protagonisti inoltre il ristorante “Max” a Ferrara e il ristorante “Spirito” di Vigarano Mainarda.

Acqua Dolce: Campo estivo multilingue per bambini curiosi

Da Organizzatori

Spagnolo, inglese, italiano e cinese. Imparare insieme le lingue, attraverso laboratori, giochi di gruppo, cacce al tesoro, tante attività creative e giochi d’acqua. E poi, ancora, musica, sport, giardinaggio, archeologia. Tutto questo è “ACQUA DOLCE – Campo estivo multilingue per bambini”, organizzato dall’associazione Encanto “Centro culturale Italo-Español” per l’estate 2017.
Sono aperte da ora le iscrizioni al campo estivo multilingue alla riscoperta della darsena di Ferrara. Pensato per bambini curiosi dai 5 ai 12 anni e inserito all’interno delle iniziative di “Smart Dock: tattiche di riuso intelligente della darsena di Ferrara”, Encanto propone un summer camp multilingue, dove grazie ad educatori madrelingua, i più piccoli potranno imparare e ripassare le lingue attraverso momenti di gioco e divertimento. Le attività si svolgeranno in darsena e nelle ore più calde all’interno della sala polivalente di Palazzo Savonuzzi, uno spazio di 200 metri quadri, climatizzato, dove si svolgeranno i diversi laboratori creativi e artigianali, scientifici e linguistici, di archeologia e di educazione ambientale. Saranno organizzate anche giornate sperimentali all’aria aperta, divertenti giochi d’acqua, sport, teatro, musica e giardinaggio.
Acqua Dolce è un campo estivo che può accogliere bambini diversamente abili previo colloquio con la famiglia. Il periodo di svolgimento sarà dal 28 agosto al 14 settembre, dal lunedì al venerd’ dalle 8.30 alle 13. È prevista anche la possibilità di pranzare al Wunderkammer, fino alle 14.30, con un numero minimo d’iscrizioni. Il cibo sarà fornito da “Cotto e Mangiato” e servito dagli operatori di Encanto. In base alle iscrizioni, si potrà valutare di prolungare l’orario del campo estivo multilingue per bambini fino alle 16.30.

Il termine per le iscrizioni ad Acqua Dolce è previsto per il 30 Luglio. Per informazioni e prenotazione: 366.4803237 (dal lunedì al sabato dalle 14 alle 16) o associazione.encanto@gmail.com. Altre informazioni su www.encantoaps.com.

Piazza Ariostea in condizioni pessime

Da Cittadini 5 Stelle Ferrara

Sono passate poco più di tre settimane da quando in piazza Ariostea si è svolto il palio di Ferrara.
Ci si aspettava che ritornasse intatta e splendida come prima dell’evento ed invece, purtroppo, dobbiamo constatare che, nonostante i lavori, la piazza sia rimasta in condizioni pessime; l’asfalto che circonda la statua ed il prato centrale è pieno di profondi solchi lasciati probabilmente dalle ruspe e la terra rimasta sparsa un po’ dappertutto, come polvere o fanghiglia rappresa, rovina definitivamente l’aspetto della piazza. Al di là dell’aspetto di un così bel posto guastato in maniera così grossolana, chiediamo al Comune di intervenire, per evitare che ciclisti o pattinatori, percorrendo l’anello, non incorrano in spiacevoli infortuni.
Qui riproponiamo le solite domande che tutti gli anni nel periodo del palio in molti si pongono, ma a cui nessuno ha mai dato una concreta risposta. Perché trasformare per un solo giorno all’anno una bellissima piazza in un ippodromo, con tutte le spese che questo comporta e i rischi nel far correre degli animali su un percorso non adatto, quando un vero ippodromo in città c’è già?
Ci auguriamo che si sistemi definitivamente piazza Ariostea riportandola alle precedenti condizioni e che per una volta il Comune colga la palla al balzo, decidendo di spostare la manifestazione in un’altra splendida zona della città, costruita per quello scopo e in vergognoso decadimento.

Il Sindaco Marco Fabbri ha presentato la Giunta Comunale

Da Comune di Comacchio

Questa mattina il Sindaco Marco Fabbri ha presentato ufficialmente la squadra degli Assessori che lo affiancherà per i prossimi cinque anni. La presentazione, effettuata nella Sala del Consiglio Comunale, ha rappresentato l’occasione per tracciare un’analisi del voto e per ringraziare i cittadini e tutti coloro che con il loro impegno volontario ed appassionato hanno sostenuto il Sindaco, durante la campagna elettorale. “Per noi è importante ripartire da subito – ha sottolineato il Primo Cittadino -, con la consapevolezza di aver scritto un pezzo della storia di Comacchio, dato che si erano presentate 15 liste e ciò avrebbe comportato inevitabilmente una dispersione del voto. La riconferma al primo turno non era affatto scontata -ha proseguito il Sindaco -, ma si inquadra in un riconoscimento per le scelte politiche importanti compiute in questi anni, anche dopo quello che è avvenuto nel 2014.” L’esigenza di cominciare a lavorare da subito è strettamente correlata ad una serie di progettualità, in parte già ben avviate, che mettono al centro la cultura e l’ambiente. Cinque sono gli assessori che entrano nella Giunta Comunale per il secondo mandato Fabbri: Denis Fantinuoli mantiene la carica di Vice Sindaco con deleghe a Lavori Pubblici, Infrastrutture, viabilità, ambiente, società partecipate, caccia, pesca, valli e saline, portualità e demanio, progetti e finanziamenti europei, valorizzazione e gestione del patrimonio; Robert Bellotti, (ex-Presidente del Consiglio Comunale), è stato nominato assessore con deleghe ad attività economiche, Sportello unico per le attività produttive, edilizia privata, politiche per la casa, verde e parchi pubblici, arredo e decoro della città e controllo sulla qualità dei servizi ambientali al cittadini, servizi cimiteriali, diritti degli animali, servizi demografici, statistica e toponomastica; Alice Carli, assessore alla cultura, patrimonio museale, welfare e servizi alla persona, politiche degli eventi culturali e turistici, pari opportunità, gemellaggi e relazioni internazionali, politiche del lavoro e formazione professionale, coordinamento “Progetto Comacchio 2015-2020”. Entrano a far parte della Giunta Comunale anche due volti nuovi: Maria Chiara Cavalieri, insegnante di lingue straniere, alla quale sono state conferite le deleghe di scuola, politiche educative, associazionismo, politiche giovanili e volontariato, innovazione tecnologica e servizi informativi e Riccardo Pattuelli, occupato nel settore turistico, educatore di scienze motorie, al quale sono state assegnate le seguenti deleghe strategie turistiche e marketing territoriale, Mab Unesco, politiche legate alla mobilità leggera, politiche energetiche, smart city, sport e tempo libero. Il Sindaco ha avocato a sè le deleghe a bilancio, pianificazione strategica e strutturale, urbanistica, politiche sanitarie, personale, polizia municipale, protezione civile e sicurezza, affari generali e legali.
Nei prossimi giorni il Primo Cittadino convocherà la seduta di insediamento del Consiglio Comunale, nel corso della quale si dovrà procedere alla sostituzione dei consiglieri comunali eletti ed entrati a far parte della Giunta Comunale. Stefano Parmiani, ex-assessore ai Lavori Pubblici, eletto nella lista “Per fare”, siederà tra i banchi della maggioranza in Consiglio Comunale.

Monini si rassegni, con Tagliani si fa solo sotto-paleoantropologia culturale

da: Paolo Giardini

Il signor Monini, nel suo articolo [leggi] si dilunga con oltre 9.000 battute parlando di Cultura, però manca di chiarezza sul significato che le attribuisce. Nel Paleolitico Inferiore (da 750.000 a 120.000 anni fa circa) la Cultura Acheuleana produceva utensili bifacciali di ottima fattura ed eccellente funzionalità, roba da surclassare i prodotti litici della precedente Cultura Olduvaiana. Dopo l’Acheuleana c’è stata la fioritura delle Culture successive (la Gravettiana, la Solutreana, la Magdaleniana, ecc. ecc.), fino ad arrivare alla recente fase della Cultura Ikeana. Quest’ultima, che prende il nome non più da una località archeologica ma dall’azienda svedese Ikea, è padroneggiata da individui capaci di montare autonomamente un mobile dell’Ikea usando la chiave a brugola e le istruzioni contenute nell’imballo.

Sia Tagliani che i componenti della sua Giunta non sanno da che parte cominciare a fare un bifacciale acheuleano, e grugnendo la prenderebbero persa anche da qualsiasi Homo Heretcus capace solo di farsi un rozzo “chopper” (ascia a mano), figuriamoci a montare da soli un comodino Ikea! Il signor Monini si rassegni: discettare di cultura locale di domani quando per quella relativa alla genìa degli amministratori pubblici ferraresi di oggi solo degli specialisti di sotto-paleoantropologia culturale potrebbero addentrarsi, è decisamente velleitario.