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Giorno: 2 Dicembre 2016

Concerto di Zanarella

Da: Comune di Copparo

Proseguono gli appuntamenti de ‘Il sabato di San Venanzio: arti proposte come antidoto al virus delle violenze’, organizzati dal Comune di Copparo in collaborazione con il Centro Studi Riccardo Bacchelli. Il 3 dicembre, alle 16.30, nella suggestiva cornice dell’antica pieve, avrà luogo il concerto di Paolo Zanarella. Il noto compositore e musicista, conosciuto anche come ‘il pianista fuori posto’, per aver scelto di portare la musica fuori dai luoghi classici in cui spesso è stata confinata, torna a Copparo dopo il successo della sua esibizione nel parco della Chiesa di San Venanzio dello scorso agosto.

Nell’occasione saranno esposte le opere dell’artista Chiara Bettella realizzate nel corso della stessa performance estiva.
Consigliamo di portarsi un plaid per aumentare il calore della serata. L’ingresso è libero. Per informazioni: Biblioteca di Copparo 0532 864633; Mirca Mantovani 339 7832799.

‘Maiali nella Nebbia’ fa il bis

Da: Ascom Ferrara

‘Maiali nella Nebbia’ …fa il bis. Dopo il successo di pubblico e di… palato riscosso dai percorsi gastronomici legati alle carni suine nello scorso fine settimana, l’iniziativa si ripete infatti dal 2 al 4 dicembre.
L’iniziativa, promossa da Ascom Confcommercio Ferrara, dalla Federcarni, dalla Fida (dettaglianti alimentari) dalla Fipe (pubblici esercizi) della nostra provincia, con il supporto di Camera di Commercio, Consorzio dell’Aglio di Voghiera, e Torrefazione Caffé Krifi è riuscita nel compito di valorizzare centri urbani grandi e piccoli del territorio unendoli sotto l’insegna della buona gastronomia nell’esaltazione delle carni di maiale interpretate secondo la tradizione o nuove idee in cucina.
Il suino emblema della nostra civiltà contadina dunque sarà nuovamente il protagonista di una tre giorni sul territorio provinciale, sulle tavole dei ristoranti (con prenotazione obbligatoria) oltre che in macellerie e salumerie.
In pratica, la quasi totalità delle attività di vicinato già impegnate a fine novembre (raccolte in un agile opuscolo aggiornato e scaricabile da www.ascomfe.it) , sparse dall’Alto al Basso Ferrarese – Focomorto, Cona, Masi Torello, Voghiera, Poggio Renatico, Gallo, Santa Maria Codifiume, Campotto, Montesanto, Quartiere, Sandolo, Portomaggiore, Portoverrara, Consandolo, Argenta, San Biagio, Filo, Maiero, Tresigallo, Ostellato, Codigoro, Bosco Mesola e Monticelli – riproporranno con offerte speciali menù e prodotti a base di suino, come in una grande festa gastronomica diffusa e di prima scelta.

La Camera di Commercio celebra la 54° edizione della ‘Giornata della Riconoscenza Provinciale’

Da: Camera di Commercio

Il Riconoscimento ‘San Giorgio’ a PAOLO ZAMBONI per aver contribuito in modo determinante ad aprire nuove strade verso il continuo miglioramento della vita umana
Domani mattina (Sabato 3 Dicembre) la Camera di Commercio celebra la 54° edizione della ‘Giornata della Riconoscenza Provinciale’

Domani mattina (sabato 3 dicembre) la Camera di commercio di Ferrara celebrerà, presso la sala Conferenze di Largo Castello, con inizio alle ore 10.00, la Giornata della Riconoscenza Provinciale. Una cerimonia che, pur giunta ormai alla 54^ edizione, ha saputo mantenere intatto nel tempo il suo valore ideale: segnalare alla pubblica opinione quelle persone, associazioni ed aziende che, nei campi dell’economia, della scienza, della cultura e della solidarietà, si siano particolarmente distinte, contribuendo al progresso economico e sociale della provincia.
“Da oltre mezzo secolo la Giornata della Riconoscenza Provinciale – ha affermato il presidente della Camera di Commercio di Ferrara, Paolo Govoni – segna, di volta in volta, il passaggio di testimone tra chi ha dimostrato ogni giorno capacità, impegno personale, etica imprenditoriale, solidarietà, altruismo e generosità e chi deve raccoglierne l’esempio. Non solo per celebrarlo, ma soprattutto per trarne insegnamento e volontà d’emulazione. Tutte persone – ha proseguito Govoni – accomunate da un grande merito: l’aver contribuito fattivamente al prestigio e alla crescita della nostra comunità”.
La Giunta della Camera di commercio ha, quest’anno, deliberato di attribuire i seguenti riconoscimenti:

Riconoscimento ‘San Giorgio’
a PAOLO ZAMBONI
per avere onorato la professionalità e l’intelligenza ferraresi attraverso una particolarmente proficua attività di ricerca scientifica, condotta sia a livello nazionale che internazionale. Con questo riconoscimento, la Camera di Commercio intende rendere omaggio all’alto contributo di uno studioso che, con l’impegno e l’esperienza del suo operare quotidiano, contribuirà certamente all’apertura di nuove strade verso il continuo miglioramento della vita umana.

Riconoscimento ‘Alessandro MASI e Gaetano RECCHI’
a L.T.E LIFT TRUCK EQUIPMENT SpA
per aver saputo affermarsi fra le migliori imprese a livello nazionale, grazie al know how acquisito nonché ad un forte e consolidato sviluppo aziendale, in un comparto fortemente specializzato e selettivo, anche grazie all'utilizzo di soluzioni tecnologicamente avanzate.
Con questo riconoscimento, la Camera di commercio intende premiare la capacità di crescita dell’azienda che ha fatto della specializzazione tecnologica il proprio tratto distintivo.

Città della Cultura interviene al meeting nazionale di Coopstartup

Da: Legacoop

Città della cultura/cultura della città a Napoli per le ‘connessioni’, il meeting nazionale delle startup innovative organizzato da Legacoop

La cooperativa Città della Cultura/Cultura della Città è intervenuta a ‘Connessioni’, il Meeting Nazionale di Coopstartup che si è svolto alla Città della Scienza di Napoli il 29 e 30 novembre. Coopstartup, il progetto attivato da Legacoop – attraverso il proprio fondo mutualistico – per la promozione di nuove imprese cooperative innovative, ha contribuito alla nascita di CC/CC nel 2013. All’interno del panel su “Innovazione e sviluppo del territorio” CC/CC ha portato la propria esperienza professionale nell’ambito della rigenerazione urbana. «Costruttivo il dialogo con gli altri partecipanti – ha commentato Diego Farina, presidente di CC/CC – con cui abbiamo convenuto che i valori specifici di ogni territorio sono la base da cui partire per generare mutualismo, impresa e mercato culturale. Innovare significa mettere a sistema l’esistente e le startup possono favorire questa transizione ad una nuova economia».
«Coopstartup si conferma un importante strumento per dare gambe a progetti imprenditoriali innovativi e per intercettare bisogni e risposte attuali che diano nuova linfa alla cooperazione – afferma Chiara Bertelli, referente territoriale di Legacoop Estense e membro del gruppo di lavoro nazionale di Coopstartup –. Dall’avvio del progetto tre anni fa, sono 22 le startup cooperative nate sul territorio nazionale e 31 sono in fase di costituzione».

Lo Shopping è magico in Centro a Ferrara. I commercianti del centro storico ti aspettano

Da: Ascom Ferrara

Il Natale ferrarese si allarga fuori regione fino a Rovigo, Ravenna e Mantova, mentre Ferrara diventa città sempre più rapidamente raggiungibile grazie ad Italo Treno: è stata presentata mercoledì (30/11) nella sede di Ascom Confcommercio la serie di iniziative di marketing territoriale a sostegno dello shopping natalizio nel centro storico di Ferrara dal motto “Lo Shopping è magico in Centro a Ferrara. I commercianti del centro storico ti aspettano” realizzato e tradotto graficamente da Empresa Creativa.

“Il nostro centro commerciale naturale, di estrema bellezza e interesse per professionalità e qualità dei prodotti esposti, verrà proposto – ricorda Giulio Felloni presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara – attraverso una campagna mediatica aperta anche ad altre province, che vede per la prima volta in assoluto la collaborazione con un vettore nazionale come Italo Treno; una possibilità di collegamento che abbiamo chiesto tra i primi e che ci vede tra i primi a realizzare azioni di promozione integrata”.
Soddisfatta è la delegazione di commercianti del centro storico: “Per Ferrara e le sue professionalità in termini commerciali si apre una fase nuova di promozione su un più ampio ventaglio di territori, come peraltro assolutamente la nostra città merita.”
Dal canto suo, al direttore generale Davide Urban il compito di illustrare nello specifico le iniziative mediatiche a supporto: “In primis una campagna pubblicitaria di affissioni curata dalla ferrarese Dinamica Media con undici manifesti 6 metri x 3 già in via di posizionamento a Ferrara e Rovigo (Mantova e Ravenna prossimamente), un altro poster nel parcheggio del centro commerciale “Il Castello”, oltre all’utilizzo degli spazi di una cinquantina di pensiline degli autobus in città e delle fiancate di sei mezzi del trasporto pubblico, senza contare i nostri social”.
Una promozione mai come questa volta decisa, grazie appunto al coinvolgimento di Italo Treno che pubblicizzerà il centro storico di Ferrara con diverse azioni attraverso i propri social network, la newsletter aziendale, la rivista di bordo e anche con un apposito segnalibro realizzato per l’occasione che riprende il motto della campagna
Lo Shopping è Magico in Centro a Ferrara…raggiungici con Italo, ed in distribuzione indicativamente dal 12 dicembre negli ambienti Club Executive e Prima del treno, ossia dal giorno successivo alla prima fermata dei convogli nella stazione di Ferrara. Il tutto in un ottica di marketing nazionale con visibilità su Venezia, Napoli, Roma e Firenze.
Antonella Zivillica, direttore Relazioni Esterne di Italo, commenta da Roma: ”Siamo felici di partecipare alle numerose iniziative promozionali presentate da Ascom Ferrara per le festività natalizie. Da sempre Italo collabora con enti locali e aziende private sostenendo con piacere attività di marketing territoriale mirate alla promozione dei servizi sul territorio e quella presentata oggi da Ascom Ferrara ci sembra estremamente efficace. Uno dei nostri principali obiettivi è infatti quello di radicarci sempre più nelle diverse realtà territoriali che costituiscono il nostro network cercando di garantire ai nostri viaggiatori la qualità dei servizi che da sempre ci contraddistingue”
L’Amministrazione Comunale con l’assessore al Commercio Roberto Serra non ha dubbi: “L’impegno di Confcommercio Ferrara per la promozione del commercio e del turismo durante il periodo Natalizio vede un elemento di assoluta novità rispetto gli anni scorsi. Da poco tempo e’ noto che Italo fermerà a Ferrara: lavorare su questo fattore di sviluppo del territorio non può che essere giudicato favorevolmente dall’Amministrazione. Questa attivita’ di Ascom, non le farà sicuramente trascurare lo svolgimento di azioni natalizie più tradizionali orientate specialmente nel centro storico.
L’attenzione alle iniziative di Ascom Confcommercio e dei commercianti del centro storico è stata testimoniata dalla presenza della Camera di Commercio con Andrea Migliari (responsabile progetti speciali) sottolineando: “La maggiore competitività delle imprese e la creazione di più ampi mercati di riferimento sono alcuni dei più rilevanti benefici derivanti dall’Alta Velocità, all’interno di una strategia di ampio respiro”

Seminario Cna rapporto impresa banche

Da: Cna Ferrara

Interessante seminario della Cna alla Camera di Commercio
Conoscere le regole finanziarie per migliorare il rapporto tra impresa e banche

Si è parlato di rapporto tra piccola impresa e banche in un momento di grande complessità del mondo finanziario, ieri, alla iniziativa che si è tenuta alla Camera di Commercio di Ferrara, promossa dalla Cna, alla quale hanno partecipato imprenditori, tecnici ed esponenti degli istituti di credito. Ma, soprattutto, si è parlato di ‘educazione finanziaria’, di conoscenza delle regole: fattori strategici – ha affermato il presidente provinciale della Cna Alberto Minarelli, in apertura dell’incontro – e, al tempo stesso, strumenti che possono aiutare l’impresa a interloquire meglio con il mondo bancario.
Attraverso questo seminario, l’Associazione ha voluto approfondire le potenzialità legate all’utilizzo dello strumento che presiede alla formazione dell’identikit di ciascun cliente (quindi anche dell’impresa) da parte della banca, la cosiddetta Centrale dei rischi di Banca d’Italia. Una migliore conoscenza, come stimolo di miglioramento, può aiutare il dialogo con gli istituti di credito – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio Paolo Govoni, in apertura, facendo riferimento ad un mondo imprenditoriale ‘maturo’, che vuole essere protagonista dei processi di sviluppo, assumendosi responsabilità dirette nell’affrontare i problemi che stanno di fronte all’impresa che vuole crescere: quello finanziario senza dubbio tra i principali.
Ancora, sulla educazione finanziaria si è soffermato Enrico Dalla Valentina, Area manager Ferrara di Unicredit spa, che ha poi evidenziato come imprese e istituti di credito rappresentino due mondi non contrapposti, il cui dialogo è fondamentali per l’economia del territorio.
Infine, gli interventi tecnici di Vito Noto, responsabile crediti Hub Centro Nord di Unicredit spa, su ‘Il merito creditizio nell’esame dei finanziamenti all’impresa’ e Marco Damiani, amministratore Winklink srl, che ha presentato il software innovativo Cerbixpro proprio per consentire un più agevole accesso e “lettura” delle informazioni della Centrale dei rischi da parte dell’impresa.

Alla Granarolo per il progetto ‘allattami’

Da: IIS di Argenta e Portomaggiore

L’IPSIA Servizi Sociosanitari di Argenta alla Granarolo per il prestigioso progetto ‘Allattami’

La nota Azienda Granarolo ha accolto nella sua sede di Cadriano le classi terze e quarta dell’Istituto Professionale per i Servizi Sociosanitari di Argenta.
I responsabili di Granarolo Tommaso Simili ed Alessia Fava hanno illustrato agli studenti del professionale la storia aziendale, che vanta ben 60 anni di attività e gli obiettivi perseguiti da Granarolo quali l’internalizzazione verso i mercati esteri, l’innovazione di prodotti vegetali di origine italiana senza OGM, e la diversificazione della produzione, al fine di arrivare nelle case di tutti.
Gli studenti hanno potuto riflettere sull’importanza della scelta di prodotti alimentari salutari, con un’attenzione all’origine italiana delle materie prime.
Parte centrale dell’evento è stata dedicata al progetto ‘Allattami’, attraverso il quale la Banca del Latte Umano Donato (BLUD) di Granarolo, in collaborazione con l’ospedale S. Orsola di Bologna, dal 2012 aiuta i neonati prematuri fornendo loro un bene prezioso quale il latte materno, anche quando le condizioni impediscono alle madri di questi bambini di produrre il proprio latte.
Da allora sono stati raccolti 17 quintali di latte da 131 mamme donatrici coinvolte in una vera e propria catena di solidarietà e di prevenzione.
Granarolo, sostenendo la catena del freddo del latte materno, contribuisce a costruire una ‘catena calda’ di solidarietà e di assistenza competente alle madri per riscoprire l’allattamento al seno nella nostra cultura con grandissima rilevanza scientifica ed etica.

L’IPSIA di Argenta ringrazia di cuore tutti i soggetti coinvolti in questa eccezionale iniziativa di solidarietà, umanità e promozione della salute ed un vero e sentito grazie va a Granarolo per l’accoglienza, l’ospitalità e le spiegazioni fornite attraverso un approccio teorico-pratico, che maggiormente cattura e rimane impresso nella mente del discente.

Dichiarazione dei diritti in internet

Da: IIS di Argenta e Portomaggiore

Uno degli argomenti di maggiore attualità di cui si discute in questi ultimi tempi è quello legato ai diritti e ai doveri della rete ed è stata proprio questa coinvolgente tematica oggetto dell’incontro svoltosi il 14 Novembre presso l’aula magna dell’ITE di Portomaggiore.

Gli studenti delle classi del triennio che stanno portando avanti il progetto ‘Da nativi digitali a cittadini digitali’ hanno incontrato il professore di Sociologia dei media digitali dell’Università di Urbino Giovanni Boccia Artieri e il blogger Massimo Mantellini.
Il tema della conferenza è stato la ‘Dichiarazione dei diritti in internet’, documento approvato dalla Camera col fine di regolamentare l’utilizzo di questo potente strumento. Il fine è portare a conoscenza delle persone il fatto che l’accesso alla rete deve essere garantito come un diritto democraticamente inteso che però necessita di una consapevolezza del mezzo che passa attraverso l’utente e la sua ‘educazione’.
I punti toccati sono stati numerosi, ma alcuni hanno suscitato un maggiore coinvolgimento. Tra questi: il concetto di neutralità di Internet, ovvero che la rete debba essere un luogo uguale per tutti; il diritto alla identità online, connesso alla libertà di esprimersi, ma anche alla visibilità che ogni nostra azione ha (con tutto l’interesse che hanno le piattaforme a ‘captare’ i nostri gusti per vendere pubblicità); il diritto all’anonimato, che sì può rappresentare una difficoltà nel controllare i contenuti offensivi, ma d’altra parte garantisce la libertà di espressione (pensiamo per esempio a paesi come Turchia, Siria e Cina); il diritto all’oblio come forma di garanzia che prevede per l’utente la possibilità di rimuovere contenuti che lo riguardano (per esempio dati personali dalle piattaforme), ma che non deve prestare fianco alla possibilità di manomettere la documentazione storica.
Se internet rappresenta ormai la realtà in cui viviamo, l’auspicio è che rappresenti anche utenti consapevoli degli aspetti negativi e positivi che contraddistinguono il Web: contenuti negativi che girano nella nostra rete possono essere causati da un nostro ‘like’ messo senza riflettere.

Naima Ouisrouten
Anass Lafsahi
Debora Mazzieri
Emanuele Zanella
Flakresa Ejupi
Luca Frabetti

Compleanno del Liceo Ariosto

Da: Liceo Ariosto Ferrara

Sabato 3 dicembre 2016 si svolgeranno le celebrazioni per ricordare l’istituzione del Liceo Ariosto, avvenuta il 3 dicembre 1860.

Il ‘Compleanno del Liceo’ ospiterà quest’anno, in veste di ex allievo, Emiliano Ponzi, illustratore, che intratterrà gli studenti sul suo percorso formativo durante e dopo il liceo e sulla sua attività professionale. Emiliano Ponzi è considerato uno dei migliori illustratori della sua generazione. Le sue illustrazioni appaiono in pubblicità, riviste, libri, giornali e animazioni, non solo per committenti italiani: La Repubblica, Feltrinelli, Mondadori, TIM, New York Times, Le Monde, The New Yorker, Louis Vuitton, Newsweek, Time Out New York, Hyundai, Esquire, Amnesty International. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il premio Young Guns dal New York Art Directors Club e l’ambito Gold Cube da The Art Directors Club di New York. L’ultimo suo libro, The Journey of the Penguin è uscito di recente per l’editore Penguin.
A seguire verranno premiati gli studenti meritevoli delle classi quinte e consegnati i diplomi d’onore agli studenti che hanno conseguito la maturità liceale nell’a.s. 2015/16 con il massimo dei voti.
Nella seconda parte della giornata verrà presentato il n. 63 della collana dei Quaderni del Liceo, Orlando all’Ariosto, con la partecipazione di Claudio Cazzola, ex docente del Liceo Ariosto ora professore a contratto presso l’Università di Ferrara, Gianni Venturi, già professore Ordinario di Storia della letteratura italiana all’Università di Firenze e Enrico Spinelli, Direttore della Biblioteca Ariostea. Il Quaderno raccoglie le testimonianze delle numerose attività promosse dal Liceo Ariosto nell’anno dedicato al 500° anniversario dell’edizione ferrarese dell’Orlando Furioso.
Concluderà la mattinata un momento di riflessione intitolato Laura Bolognini: un insegnamento indelebile scritto a matita con interventi e testimonianze in ricordo della prof.ssa Bolognini, docente di Filosofia e Storia titolare al Liceo Ariosto dal settembre ‘84 ad agosto 2005, recentemente scomparsa.

Al via il percorso di rigenerazione dell’ex Teatro Verdi

Da: Comune di Ferrara

Nella mattinata di sabato 3 dicembre si terrà l’evento di lancio del percorso partecipato che porterà alla riapertura dell’ex Teatro Verdi, dopo più di 30 anni dalla chiusura.

Il progetto è finanziato dall’Asse 6 ‘Città attrattive e partecipate’ del Por Fesr Emilia Romagna 2014-2020 (Programma operativo regionale – Fondo europeo di sviluppo regionale), dedicato ai Comuni capoluogo, con la finalità di dare vita a un ‘Laboratorio aperto’ sui temi del turismo e della mobilità sostenibili, con particolare attenzione alla bicicletta.

La mattinata di sabato sarà organizzata in due momenti distinti: – alle 10 sarà possibile per i cittadini visitare l’ex Teatro Verdi, in piazza Verdi a Ferrara, con un inquadramento storico a cura di Francesco Scafuri, responsabile dell’Ufficio Ricerche storiche del Servizio Beni monumentali Centro storico del Comune di Ferrara, e la presenza dei referenti di Città della Cultura – Cultura della Città, che illustreranno il progetto di ristrutturazione; – alle 11 l’iniziativa proseguirà presso la Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, in via Scienze 17 a Ferrara, dove verrà presentato il percorso di rigenerazione. Dopo l’introduzione del sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, ci sarà un intervento di Daniela Ferrara della Struttura dell’Autorità di gestione del Por Fesr Emilia Romagna. I lavori proseguiranno con interventi tematici: Ilda Curti porterà l’esperienza delle case di quartiere di Torino, a cui seguirà la presentazione di casi di successo: le ‘Serre dei Giardini Margherita’ di Bologna a cura di Kilowatt e ‘Upcycle’ di Milano da parte di Avanzi.

Scopo della mattinata, dare inizio al percorso di coinvolgimento di cittadini, associazioni, imprese, che porterà alla riapertura dell’ex Teatro. Attraverso diversi incontri aperti che si terranno nelle prossime settimane, si arriverà nella primavera del 2017 all’elaborazione del progetto di gestione del nuovo Laboratorio.

Per informazioni è possibile contattare l’assessorato Ambiente, Lavoro, Attività produttive, Sviluppo territoriale, Relazioni internazionali-Progetti europei, tel. 0532 419581 o 419316, email s.braghetta@comune.fe.it o a.piganti@comune.fe.it

La newsletter del 2 dicembre 2016

Da: Comune di Ferrara

BIBLIOTECA ARIOSTEA – Conferenza di Alberto Andreoli lunedì 5 dicembre alle 17
Archeologia in biblioteca: le origini di Ferrara secondo ‘Riccobaldus Ferrariensis’

Prenderà le mosse dal racconto delle origini di Ferrara riportato dalla ‘Chronica parva Ferrariensis’ la conferenza di Alberto Andreoli prevista per lunedì 5 dicembre alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L’incontro è inserito nel ciclo ‘Archeologia in biblioteca’ a cura dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose B. Giovanni Tavelli da Tossignano di Ferrara e del Centro Italiano di Studi Pomposiani.

Nell’indagine storico-territoriale sul Delta padano medievale, una fonte narrativa imprescindibile è costituita dalla Chronica parva Ferrariensis, in cui si trova recepita la più antica tradizione nota sulle origini della città, sono richiamate le principali questioni socio-economiche locali e sono fornite un’accurata descrizione del territorio e puntuali indicazioni sulla coeva viabilità e realtà insediativa. Si deve al diligente cronista trecentesco – individuato in Riccobaldus Ferrariensis – la rilevazione di una complessa situazione distrettuale, protrattasi immutata per oltre cinque secoli: la mancata corrispondenza tra circoscrizione civile ed ecclesiastica. Un fenomeno di per sé relativamente diffuso, ma che in ambito ferrarese presentava un aspetto decisamente molto ‘curioso’.

DIRITTI DEI MINORI – Lunedì 5 in libreria e martedì 6 dicembre 2016 in sala Estense e istituto Bachelet-Marco Polo
‘Ecco come sono scappato dal mio Afghanistan’: incontri con lo scrittore

Una serie di incontri è in programma con un giovane scrittore afghano, Gholam Najafi, giunto in Italia a 16 anni come minore straniero non accompagnato, dopo essere partito a dieci anni dal suo paese per scappare dalla guerra. Gholam sarà a Ferrara città lunedì 5 e martedì 6 dicembre 2016 e sarà protagonista di diversi eventi.
Gholam Najafi lunedì 5 dicembre alle 17,30 sarà alla libreria Feltrinelli di via Garibaldi per un incontro con i cittadini; martedì 6 dicembre alle 11, alla sala Estense, sarà protagonista di un incontro rivolto a studenti degli istituti superiori e sempre martedì 6 dicembre, dalle 14,30 alle 17,30, nell’aula magna dell’Istituto Bachelet (via Monsignor Bovelli 7), per il seminario “La paura dell’altro negli adolescenti ferraresi”.
Gli incontri con Gholam Najafi sono organizzati dal Comune di Ferrara (Ufficio Diritti dei Minori) in collaborazione con il Tavolo Adolescenti, Agire Sociale-Csv, Istituto Don Calabria, Associazione Tnt -Tutori nel tempo e Movimento Nonviolento.

Gholam Najafi racconta il suo Afghanistan. Diverse le occasioni di incontro con il giovane scrittore, a Ferrara il 5 e 6 dicembre 2016.
“A dieci anni, nel 2000, sono scappato dal mio Paese perché mio padre è stato ucciso, ma non sono scappato solo dai talebani: c’era la guerra civile. Non potevo più stare là, avrebbero ucciso anche me. Ho preso mio fratello più piccolo, che ora vive anche lui in Europa, e siamo andati da Ghazni in un’altra città. Non avevamo soldi e abbiamo trovato un piccolo ristorante in cui potevamo lavorare, mangiare, guadagnare qualcosa per poi viaggiare. Lì abbiamo incontrato una famiglia che ci ha portato in Pakistan, dove siamo rimasti quattro giorni. Tramite contrabbandieri, clandestinamente, ci siamo diretti verso l’Iran: di notte attraversavamo montagne, deserti, abbiamo fatto viaggi veramente terribili (c’erano tantissime migrazioni dall’Afghanistan al Pakistan e dal Pakistan verso l’Iran).
In Iran i poliziotti erano molto violenti, siamo stati in prigione per quattro giorni, eravamo anche in mille persone in questa prigione nel deserto. Ci facevano rotolare sulla sabbia e ci bastonavano. In Iran lavoravo di giorno come operaio e poi muratore e studiavo il Corano la sera. Però non avevo i documenti, non potevo frequentare una scuola (tranne che quella coranica, per cui non serviva l’iscrizione), aprire un conto in banca… Lavoravo sempre clandestinamente. Ma non c’era futuro in Iran… Dovevo venire in Europa”.

Chi parla è Gholam Najafi, afgano. Il suo viaggio, iniziato a 10 anni di nascosto dalla madre per fuggire dalla guerra, termina 6 anni più tardi sulla costa di Marghera dove trova accoglienza e cura e dove può coronare il suo sogno: studiare.
Oggi ha 23 anni, è stato adottato da una famiglia italiana, lavora, e all’Università Ca’ Foscari di Venezia sta per completare la laurea specialistica in “Lingua, politica ed economia dei paesi arabi”. La storia di Gholam Najafi è raccolta in un piccolo libro, “Il mio Afghanistan” (edizioni Meridiana, 2016), e merita di essere conosciuta per la carica di speranza, dignità, umiltà, gratitudine e capacità critica. Il suo percorso porta con sé anche una riflessione molto concreta sullo sforzo e il vantaggio dell’accoglienza. Con la sua intelligenza brillante, la gratitudine che esprime in ogni pagina del suo libro, la capacità di mettere in connessione la cultura del Paese d’origine con quella italiana ed europea che ormai gli appartiene, dà a noi l’accesso ad un mondo che i media ci consegnano ma che è ancora molto lontano.

Diverse le occasioni di incontro con Gholam Najafi nei prossimi giorni:
Lunedì 5 dicembre alle 17,30 alla libreria Feltrinelli di Ferrara Gholam Najafi presenterà ‘Il mio Afghanistan’, introdotto da Elena Buccoliero (Comune di Ferrara) e Daniele Lugli (Movimento Nonviolento).

Martedì 6 dicembre alle 11, alla sala Estense, sarà protagonista di un incontro rivolto a studenti degli istituti superiori. Accanto a lui anche Eloisa Abrate, l’insegnante che lo ha aiutato a scrivere la sua storia. Moltissime le adesioni giunte dalle scuole, addirittura più alte delle possibilità di accoglienza della sala, segnale di un vivo interesse per la conoscenza del fenomeno migratorio. Parteciperanno studenti del Roiti, Carducci, Ipsia, Vergani, Copernico-Carpeggiani, Dosso Dossi, Einaudi.
A introdurre il giovane scrittore anche Andrea Firrincieli e Paola Mastellari dell’associazione “TNT – Tutori nel tempo”, costituita dai tutori volontari per i minori formati nel corso promosso dal Comune di Ferrara nel 2015 insieme ad Agire Sociale e sempre più attivi nell’affiancamento di alcuni ragazzi del nostro territorio, prevalentemente minori stranieri non accompagnati.

Ancora martedì 6 dicembre, dalle 14,30 alle 17,30, nell’aula magna dell’Istituto Bachelet (via Monsignor Bovelli 7), Gholam Najafi parteciperà come relatore al seminario ‘La paura dell’altro negli adolescenti ferraresi’, curato dal Tavolo Adolescenti (Ausl – Comune di Ferrara), dove Sabina Tassinari dell’Osservatorio Adolescenti comunale presenterà l’indagine condotta su questo stesso tema tra i giovani ferraresi.

Per info, immagini e articoli sulla storia di Gholam Najafi sono raccolti nel sito www.gholamnajafi.com

ASSESSORATO AL COMMERCIO – La pubblicazione avverrà dal 2 al 31 gennaio 2017
Avviso di bandi di gara per assegnazioni di concessioni di aree pubbliche per l’esercizio di attività nei chioschi

Saranno pubblicati dal 2 al 31 gennaio 2017 i bandi per partecipare alle “assegnazioni delle concessioni di aree pubbliche ai fini dell’esercizio di attività artigianali, di somministrazione di alimenti e bevande e di rivendita di quotidiani e periodici (chioschi)”. Le domande dovranno essere presentate dal 1° febbraio al 2 marzo 2017 e lo svolgimento delle selezioni avverrà a partire dal 3 marzo 2017.
La comunicazione del provvedimento – a cura del servizio comunale Commercio, Attività Produttive e Sviluppo Economico – è l’attuazione di quanto previsto dall’Accordo della Conferenza Unificata del 16 luglio 2015 secondo le modalità attuative deliberate dalla Regione Emilia- Romagna con D.G.R. n. 1009 del 28/06/2016.

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a SERVIZIO COMMERCIO ATTIVITA’ PRODUTTIVE E SVILUPPO ECONOMICO – UFFICIO COSAP – Via Boccaleone, 19 – Ferrara – Tel. 0532 419 928 – 958 – 922. Apertura al pubblico: lunedì, martedì e venerdì dalle 9 alle 13; martedì dalle 15 alle 17

BIBLIOTECA TEBALDI – Martedì 6 dicembre alle 17 nella sala di via Ferrariola a San Giorgio
‘Babbo Natale diventa grande’, lettura per bambini dai 3 ai 10 anni

Martedì 6 dicembre alle 17 alla biblioteca comunale Dino Tebaldi di San Giorgio (via Ferrariola 12) è in programma il nuovo appuntamento con le letture per bimbi dai 3 ai 10 anni “Io leggo a te e tu leggi a me”.
I temi natalizi caratterizzano tutti gli incontri di dicembre. L’appuntamento di questa settimana sarà dedicato alla lettura dei racconti ‘Il piccolo Babbo Natale diventa grande’ e alla prima puntata di ‘Babbo Natale va in vacanza a Riccione’. Dopo la lettura da parte della persona adulta, come ormai consuetudine verrà data la possibilità ai bambini presenti di esprimesi a loro volta in veste di narratori in erba portando le proprie proposte.

Per info: Biblioteca comunale Tebaldi del quartiere di San Giorgio, via Ferrariola 12 a Ferrara, email bibl.sangiorgio@comune.fe.it, tel. 0532 64215.

BIBLIOTECA LUPPI – Martedì 6 dicembre alle 17.20 nella sala di via Arginone a Porotto
Racconti ‘nutrienti’ per bambini dai 4 ai 10 anni

Continua anche questo mese l’attività di promozione della lettura per bambini dai 4 ai 10 anni ogni martedì alla biblioteca Aldo Luppi di via Arginone 320 a Porotto.

Martedì 6 dicembre alle 17.20 via al nuovo ciclo di letture ‘Belle storie a Porotto’. I volontari del gruppo ‘Briciole di fole’, che curano l’attività di promozione della lettura, proseguono la nuova stagione dedicata alle storie per i più piccoli con Jessica e Monica che si dedicheranno alla lettura di storie legate al nutrimento: “Storia di Blu: cambiare per tornare a volare” (una favola pensata per spiegare la celiachia ai piccoli, attraverso la magia dell’incontro tra una farfalla, un pesce e una fata) e “Piccolo bruco mai sazio” (storia di un piccolo bruco che cresce attraversando il libro, divora le pagine più gustose e alla fine diventa una bella farfalla).

Per info: biblioteca Aldo Luppi, via Arginone 320, Ferrara, tel. 0532 731957, email bibl.porotto@comune.fe.it

NATALE IN CENTRO – Gli appuntamenti del 2, 3 e 4 dicembre per piccoli e grandi – AGGIORNAMENTO
In piazza Cattedrale si accende l’albero della solidarietà. Rinviata dagli organizzatori a domenica l’apertura dell’Ice Park

RINVIATA A DOMENICA 4 DICEMBRE ALLE 17.30 L’INAUGURAZIONE del Decathlon Ice Park di Piazza XXIV Maggio, in precedenza programmata per venerdì 2 dicembre.

Per motivi organizzativi e tecnici gli organizzatori delle manifestazioni natalizie hanno rinviato l’inaugurazione dell’ICE PARK e l’accensione dell’albero di piazza XXIV Maggio a domenica 4 dicembre alle ore 17.30 con il programma che ricalcherà di massima quello previsto inizialmente.

Nuove iniziative natalizie attendono, il prossimo fine settimana, ferraresi e turisti nel centro storico di Ferrara, con attrazioni e divertimenti per piccoli e grandi.

– Sabato 3 dicembre alle 16,30 – Piazza Cattedrale
Concerto del Conservatorio Frescobaldi Ensemble di ottoni
Con il coordinamento di Martina Dainelli e Massimo Mondaini

– Sabato 3 dicembre alle 17 – Piazza Cattedrale
Accensione albero di Natale della solidarietà
L’abete tradizionale sarà ornato con 1.000 addobbi in vetro di Murano (palle ed animali di vari colori) con timbro d’origine a fuoco in composizioni di stelle di Natale. L’allestimento sarà completato da un puntale a stella, una cascata di luce ed un’illuminazione con proiettori RGB. L’Albero prenderà vita con uno spettacolo di luci e musica in occasione dell’accensione e con caratteristici effetti luminosi nei giorni successivi.
Al termine delle Festività Natalizie, i 1000 preziosi addobbi in vetro di Murano saranno venduti in beneficenza ed il ricavato destinato a sostenere “Il Mantello” Emporio Solidale Ferrara.

– Domenica 4 dicembre alle 17.30 – Piazza XXIV Maggio
Inaugurazione del Decathlon Ice Park

Il Decathlon Ice Park (aperto fino al 15 gennaio) è composto da una pista da discesa in ghiaccio trattato neve, di 70 metri di lunghezza, dei quali 60 in pendenza con un effetto curva mai realizzato prima, ed una pista in ghiaccio per bambini ed adulti accompagnatori di 28×10 metri. Le due strutture saranno così in grado di proporre un’offerta ludico sportiva completa per gli amanti dello sci e per chi vuole cominciare ad imparare, per quanti vogliono cimentarsi nello snow tubing e per le famiglie che avranno modo di far divertire i propri figli. Il Decathlon Ice Park è completato da un’area ristoro, mercatini a tema, esibizioni e presentazioni di nuovi prodotti per lo sci e non solo. Un grande albero di Natale illuminato, offerto dall’Unione dei Comuni dell’Alto Reno, renderà ancor più suggestiva l’atmosfera del Natale all’Acquedotto.

Decathlon Ice Park sarà aperto fino al 15 gennaio con inaugurazione e accensione dell’Albero di Natale domenica 4 dicembre alle 17.30.
Orari pista discesa tutti i giorni:
10.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00 Snow Tubing
18.00 – 20.00 e 21.00 – 23.00 Sci Discesa
Orari pista pattinaggio tutti i giorni:
Dalle 10.00 alle 13.00 – Dalle 14.00 alle 18.00 – Dalle 21.00 alle 23.00 –
Turni di 1 ora

– Fino al 6 gennaio in piazza Municipale
Il paese di Babbo Natale
La Casetta di Babbo Natale: per scrivere e colorare le letterine per Babbo Natale e il sabato e la domenica sarà presente Babbo Natale in persona con la sua slitta e i folletti.
Il Laboratorio di Babbo Natale insieme ai folletti di Babbo Natale: uno spazio in cui i bambini potranno realizzare lavoretti e costruire piccoli pensierini per genitori e amichetti, divertendosi e sviluppando le proprie capacità creative.
Le Casette del ristoro: uno spazio aperto a tutti, grandi e piccini, per degustare cioccolata calda, vin brulé, dolciumi e stuzzichini.
Orari: Sabato, domenica e festivi (tranne il 25 dicembre) dalle 10.00 alle 20.00.
Ogni weekend sarà proposto un piccolo intrattenimento
Tutto il programma sul sito: www.rionesanpaolo.com

– Fino all’8 gennaio in piazza Trento e Trieste
Fideuram Christmas Village
Piazza Trento Trieste farà da cornice fino all’8 gennaio prossimo al Fideuram Christmas Village, uno spazio allestito con eleganti chioschi in legno che ospitano artigiani, associazioni di volontariato e attività commerciali, oltre ad animazioni per bambini ed adulti, iniziative del mondo del volontariato e piccoli eventi sportivi.

– Fino al 29 gennaio Pista di pattinaggio su ghiaccio in piazza Verdi
L’ormai tradizionale pista di pattinaggio su ghiaccio in piazza Verdi, (http://capodannoferrara.com/la-pista-di-pattinaggio-ed-il-villaggio-natalizio-2016-2017/), con una capienza fino a cento persone, offrirà fino al 29 gennaio prossimo occasioni di divertimento per esperti pattinatori e neofiti del ghiaccio.

Tutte le iniziative di ‘Natale è in centro a Ferrara’ sono a cura dell’Ati composta da Delphi International, Made Eventi e Sapori da Mare, in collaborazione con il Comune di Ferrara.
Programma completo sul sito: www.capodannoferrara.com

Per le modifiche alla viabilità e i parcheggi straordinari in centro storico nei fine settimana di dicembre v. CronacaComune del 30 novembre

3.a COMMISSIONE CONSILIARE – Martedì 6 dicembre alle 15 nella sala Zanotti della Residenza Municipale
Presentazione di un’Informativa sulle operazioni di bonifica e risanamento del Palaspecchi

Per la presentazione di un'”Informativa sulle operazioni di bonifica e risanamento del Palaspecchi” si riunirà martedì 6 dicembre alle 15 nella sala Zanotti della Residenza Municipale la 3.a Commissione consiliare, presieduta dal consigliere Fiorentini.

Interverranno all’incontro il sindaco Tiziano Tagliani e gli assessori Roberta Fusari e Aldo Modonesi.

TEATRO SOCIALE – Martedì 6 dicembre alle 21 in sala Estense ultimo appuntamento della rassegna ‘La Società a Teatro’
‘Pareidolia’, lo spettacolo chiude il laboratorio teatrale contro i pregiudizi

Martedì 6 dicembre alle 21 in sala Estense ultimo appuntamento della rassegna ‘La Società a Teatro’ (LST). Operatori e ospiti del centro diurno socio-riabilitativo La Ginestra della cooperativa Serena presentano ‘Pareidolia’, finale del laboratorio teatrale 2015-2016 condotto da Agnese Di Martino.
Il titolo del lavoro è un invito a riflettere su questa domanda: quante volte ci fermiamo a guardare
una nuvola, cercando di vedervi la forma di un animale, i tratti di un volto, o qualunque altra cosa di già conosciuto? Magari lo facciamo anche guardando una macchia sul muro, un’impronta sulla sabbia, un’incrostazione sulla caffettiera, o una persona. Si nasconde dunque, in questo titolo, l’invito a non fermarsi alla forma e a superare i propri pregiudizi. Andare oltre. Immaginare di più, spingersi con la fantasia, con la curiosità, con la disponibilità. Non pensare che una persona sia solo ciò che di essa si vede o solo ciò che di essa si crede di sapere. Essere disponibili a immaginare che la collocazione opportuna di una persona con disabilità non sia solo un centro diurno, ma anche un palcoscenico teatrale, a contatto con un pubblico, in una piccola impresa condivisa e preparata da mesi con impegno.Alle musiche dello spettacolo partecipa anche il giovane pianista Jacopo Bonora.
Questo lavoro chiude l’edizione 2016 della rassegna LST-La società a teatro, che anche quest’anno – attraverso un programma fatto di teatro, musica, workshop, cinema e fotografia – ha compiuto il proprio cammino per un cambiamento di prospettiva: non ragionare più in termini di mera assistenza, quando si parla di sociale, ma di investimenti per la valorizzazione delle persone. Non esistono strumenti che possono favorire questo cambiamento più dell’arte e della cultura.

L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Ferrara insieme con Agire sociale-Centro servizi per il volontariato, Ausl Ferrara e Teatro comunale di Ferrara.

LAVORI PUBBLICI E VIABILITA’ – I principali interventi previsti in città dal 5 al 18 dicembre 2016
Nuovi impianti di videosorveglianza in città, verso la conclusione la riqualificazione di via Saraceno, in corso interventi su edifici pubblici e illuminazione

Questo l’elenco dei principali interventi e cantieri operativi o in fase di attivazione nel territorio comunale nel periodo dal 5 al 18 dicembre 2016, condotti sotto la supervisione dei tecnici e degli operatori del Settore Opere pubbliche e Mobilità del Comune.

Maggiori informazioni sugli interventi più significativi sono disponibili sul sito http://mappaopere.comune.fe.it

>> AVVIO NUOVI LAVORI

INTERVENTI PER LA SICUREZZA

Progetto ‘La Comunità SI CURA’: al via l’installazione di nuovi impianti di videosorveglianza in città
La prossima settimana inizieranno i lavori per la realizzazione di quattro nuovi impianti di videosorveglianza per il controllo di una serie di aree cittadine: viale Po, angolo via Porta Catena; via Cassoli, angolo via Vittorio Veneto; via Porta Catena, angolo via Bianchi; e corso Martiri della Libertà, angolo via Giovecca.
Per ciascun impianto è prevista la fornitura e posa delle apparecchiature di videosorveglianza, la realizzazione di nuovi punti di fornitura di energia elettrica, la realizzazione delle linee di alimentazione e di segnale per il collegamento delle apparecchiature, posate entro apposite tubazioni interrate, la realizzazione delle opere necessarie al collegamento delle telecamere con la piattaforma già esistente, gestita dal Servizio Sistemi Informativi del Comune di Ferrara, e l’installazione di apposita cartellonistica per la segnalazione di ‘area videosorvegliata’.

INTERVENTI STRADALI E VIABILITA’

– Ponte Bailey di via Golena: dopo i lavori nuove prescrizioni per il transito
Nella giornata di giovedì 1 dicembre, come da programma, sono stati realizzati i lavori urgenti di messa in sicurezza del ponte Bailey di via Golena, nonchè dei tratti antecedenti il ponte con provenienza sia da via della Ginestra sia da via Comacchio.
Via Golena è stata riaperta al transito nel corso della stessa serata dell’1 dicembre; i lavori hanno riguardato l’installazione di nuovi dossi dissuasori sia sulla carreggiata con provenienza da via Comacchio sia in corrispondenza degli accessi al ponte. Sono stati inoltre posizionati due portali di accesso al ponte stesso che limitano l’altezza dei veicoli in transito, impedendo il passaggio dei mezzi con altezza superiore a 2,10 metri (con conseguenti ricadute anche sulla portata dei mezzi stessi). La nuova prescrizione va ad aggiungersi a quelle già esistenti di divieto di transito ai mezzi con massa superiore a 2,5 tonnellate e a quelli con larghezza superiore a 2 metri. Il tutto è indicato con apposita segnaletica sulle vie Scorsuro, della Ginestra (ambo le direzioni), Comacchio (ambo le direzioni) e Aldo Moro.

VIABILITA’

via Borgovado
Per consentire l’esecuzione di lavori da parte di privati, in corso da alcuni giorni, in via Borgovado, nel tratto tra via Scandiana e via Brasavola saranno in vigore il divieto di transito (eccetto gli autorizzati) e il divieto di sosta con rimozione coatta su entrambi i lati fino al 2/12/2018.

>> PROSEGUIMENTO LAVORI IN CORSO

INTERVENTI STRADALI

– Riqualificazione di via Saraceno
Proseguono i lavori per la riqualificazione di via Saraceno promossa dall’Amministrazione comunale nell’ambito del Programma Speciale d’area, con il coinvolgimento di Hera spa. AGGIORNAMENTO del 2 dicembre 2016: Proseguono i lavori di posa della nuova pavimentazione nel tratto tra via Carmelino e Porta San Pietro. La viabilità del tratto terminato è ripristinata con senso unico verso via Terranuova. Via Cavedone resterà a fondo chiuso fino al termine dei lavori.
La conclusione dell’intera opera è prevista per metà dicembre.
(per tutti i dettagli sul progetto e le fasi di realizzazione vedi CronacaComune del 4 aprile 2016)

– Un nuovo tratto ciclabile in via Bologna, tra le vie Caselli e Malagù
Avrà una lunghezza di circa 500 metri il nuovo percorso ciclo-pedonale a margine di via Bologna in via di realizzazione dal 21 novembre scorso. Il percorso, destinato a cicli e pedoni, si svilupperà nel tratto di via Bologna compreso tra via G. Caselli e via G.U. Malagù, sul lato destro della strada con direzione centro città, andando a costituire un ulteriore tassello del percorso realizzato, in più fasi, in questi ultimi anni, dall’Amministrazione comunale, nel segmento da via Malagù sino a piazza Travaglio. Il nuovo percorso avrà una larghezza di 2,5 metri, con pavimentazione in conglomerato bituminoso, e a separazione dalla sede stradale sarà realizzato un bauletto di 50 cm di larghezza. E’ previsto anche il rifacimento dell’impianto di pubblica illuminazione.
L’intervento sarà eseguito dalla ditta Asfalti Zaniboni di Finale Emilia per conto della Società Sara Costruzioni srl, sulla base di una convenzione sottoscritta con il Comune di Ferrara nell’ambito dell’attuazione del comparto Poc ‘5ANS-03′. La durata stimata dei lavori è di circa 90 giorni.
Nel periodo di esecuzione dell’intervento la viabilità potrebbe subire variazioni (restringimenti di carreggiata, modifiche agli attraversamenti pedonali esistenti, eventuale modifica di una fermata bus,…), che saranno indicate sul posto da segnaletica provvisoria, per consentire all’impresa di lavorare in sicurezza. Il costo totale dell’opera è di 274.044 euro (a carico della Società Sara Costruzioni srl).

LAVORI A CURA DI HERA (ripristino manti stradali, manutenzione reti gas, idrica e fognaria e teleriscaldamento)

AGGIORNAMENTO del 2 dicembre 2016:
Sono in corso lavori a cura di Hera per il ripristino del manto stradale, a seguito di interventi agli impianti sottoservizi, in vicolo del Chiozzino, con chiusura al transito.
Proseguono i lavori, a cura di Hera, per la manutenzione della rete fognaria in via Penavara (loc. San Martino) e via Poledrelli (da corso Isonzo a via Vittorio Veneto)
Nelle vie interessate sono possibili modifiche al traffico indicate con segnalazioni sul posto.

ILLUMINAZIONE PUBBLICA (AGGIORNAMENTO del 2 dicembre 2016):

– Lavori di rifacimento della pubblica illuminazione in via Pomposa, via Pacinotti, via Algeria, via Tunisia, piazza Europa, via Messico, via Portogallo, via della Fornace e via della Siepe.

La prossima settimana i lavori proseguiranno in via Algeria, via Tunisia, piazza Europa, via Messico, via Portogallo, via Siepe e via Fornace. Impatto sul traffico: i lavori potranno comportare qualche rallentamento nei tratti interessati.

– Lavori di rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione in corso Isonzo, via Monte Nero, via Poledrelli e via Manini

Il nuovo impianto di pubblica illuminazione di Corso Isonzo è terminato. I lavori proseguiranno, dopo le festività natalizie, nelle vie Monte Nero, Poledrelli e Manini.

– Lavori di rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione in via Montebello, via Palestro, via De Pisis, vicolo del Voltino

L’impianto di via San Guglielmo risulta ultimato. I lavori proseguiranno, dopo le festività natalizie, nelle vie De Pisis, Boldini e Mentessi.

– Lavori di rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione di via degli Spadari, via Malborghetto, via Frizzi e via Baruffaldi

La prossima settimana proseguiranno i lavori in via Spadari e limitrofe. Impatto sul traffico: i lavori potranno comportare qualche rallentamento nei tratti interessati.

EDILIZIA SCOLASTICA

– Interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche alla scuola Tasso
Sono in corso alla scuola secondaria di I grado T.Tasso (in viale Cavour) i lavori per l’installazione della piattaforma elevatrice necessaria all’abbattimento delle barriere architettoniche, per la quale nei mesi scorsi sono state realizzate le lavorazioni edili preliminari. In corso anche i lavori per la realizzazione di una rampa all’esterno dell’edificio.
Gli interventi si concluderanno, salvo avversità, entro il 12 dicembre prossimo.

– Interventi di adeguamento e messa a norma antincendio della scuola primaria Poledrelli
Sono in corso gli interventi per l’adeguamento alle normative antincendio della Scuola primaria Poledrelli. AGGIORNAMENTO: gli interventi nell’edificio scolastico principale sono ultimati e nei prossimi giorni saranno completati anche quelli nell’ex casa del custode situata nel cortile interno (senza disagi per l’attività scolastica regolarmente in corso).

EDIFICI STORICI E MONUMENTALI

– Finanziato con l’Art bonus il restauro delle colonne di piazza Municipio
E’ in corso l’intervento di restauro delle colonne sul lato ovest di piazza del Municipio e del portale su via Garibaldi. Il progetto è frutto di una collaborazione tra pubblico e privato nata su sollecitazione della Fondazione Geometri di Ferrara, che ha proposto all’Amministrazione Comunale, per quest’opera di recupero denominata ‘Adotta una colonna’, il ricorso allo strumento dell’Art bonus. L’intervento sarà realizzato dalla restauratrice Federica Bartalini che provvederà alla pulizia e al restauro delle nove colonne marmoree e degli archi in cotto del loggiato.

L’opera avrà un costo totale di 9.200 euro, quasi interamente finanziato dalle donazioni private, e la sua conclusione è prevista entro il 22 dicembre prossimo.
(per tutti i dettagli sul progetto vedi CronacaComune del 27 ottobre 2016)

– Restauro post sisma della Certosa monumentale di Ferrara

Sono iniziati il 26 settembre scorso i lavori programmati dall’Amministrazione comunale per il restauro e il miglioramento strutturale post sisma della Certosa monumentale di Ferrara.

Il progetto è stato impostato dopo una attenta analisi del quadro fessurativo e dopo avere individuato i principali meccanismi che lo hanno determinato. Gli interventi saranno realizzati per cantieri distinti e successivi, tutti all’interno dell’area cimiteriale.

Saranno eseguiti interventi sulle strutture in elevazione, sugli archi, sulle volte in muratura, e sulle coperture lignee e in laterizio.

Durata prevista dei lavori 510 giorni (conclusione al 17/02/2018)

Per i dettagli v. CronacaComune del 26 settembre 2016

– In conclusione al Conservatorio ‘G. Frescobaldi’ gli interventi di riparazione post-sisma

L’intervento di riparazione e miglioramento strutturale post-sisma dell’Auditorium e della sede del Conservatorio ‘G. Frescobaldi’ di Ferrara, a seguito degli eventi sismici del 2012, iniziato il 16 maggio scorso, sta volgendo al termine.

Dopo agosto, sono stati completati i consolidamenti strutturali previsti all’interno dell’Auditorium quali la connessione con profili metallici dei principali elementi lignei alla sommità delle murature, l’iniezione di leganti idraulici nelle lesioni in corrispondenza ad intonaci decorati, le opere impiantistiche per l’illuminazione del sottotetto, la posa dei nuovi pluviali ed i raccordi con gli scarichi esistenti; cosi come si sono conclusi i lavori previsti alle strutture del corpo di fabbrica uffici/aule.

Sono state smontate, sia all’esterno che all’interno dell’Auditorium, le impalcature ed è stata ridotta l’area di cantiere, ora presente solo su parte di piazzetta Sant’Anna. Sono in corso il ripristino delle parti rimosse della centinatura lignea che ‘avvolge’ la sala.

Resta da eseguire il riposizionamento degli elementi ornamentali di coronamento del fronte su piazzetta Sant’Anna (due pinnacoli atterrati dal sisma), che avverrà nei prossimi giorni.

In considerazione di una perizia di variante suppletiva avanzata alla Struttura Commissariale, resasi necessaria per fare fronte ai maggiori oneri per puntellature e ponteggi, il cantiere potrà concludersi definitivamente, con la pulizia delle aree interessate dallo stesso, solo dopo la formale approvazione della stessa (presumibilmente entro novembre).

L’intervento, dell’importo complessivo di 260.000 euro, è interamente finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con i fondi per la ricostruzione post-sisma di cui al D.L. 74/201 – assegnati al Conservatorio ‘G. Frescobaldi’ in qualità di Stazione Appaltante.

– A Palazzo Massari in corso i lavori di consolidamento post sisma

Sono in corso i lavori di consolidamento di Palazzo Massari, sede del Museo Boldini, in corso Porta Mare, pesantemente lesionato in occasione del sisma del maggio 2012. Conclusa questa fase di lavorazione verrà attivata l’operazione di restauro di interni ed esterni. L’importo dei lavori appaltati è di € 1.610.663,26. Il finanziamento è a carico del Commissario Delegato per il recupero delle Opere Pubbliche e dei Beni Culturali danneggiati dal Sisma 2012 (per un importo di 790.917 euro) e delle Assicurazioni stipulate dal Comune (per un importo di € 819.745 euro). Il costo totale dell’intervento è di € 2.504.557.

A eseguire gli interventi sarà l’impresa Emiliana Restauri soc. coop di Ozzano Emilia (Bo).

Gli interventi riguarderanno sia Palazzo Massari che l’adiacente Palazzina dei Cavalieri di Malta. Entrambi i fabbricati hanno subito lesioni importanti ma non gravi, che hanno comunque peggiorato un quadro fessurativo preesistente e da anni trascurato. Le operazioni di consolidamento comunque sono varie e articolate e coinvolgono tutti gli elementi strutturali del complesso in oggetto, implicando inevitabilmente anche aspetti tipicamente architettonici. Per entrambi i Palazzi sarà eseguito il restauro di tutti gli elementi decorativi, in cotto, pietra e stucchi.

(per ulteriori dettagli sul progetto vedi CronacaComune del 6 ottobre 2016)

– Casa Niccolini in ristrutturazione per ospitare la sezione ragazzi della biblioteca Ariostea e la sede della Società Dante Alighieri

Sono in corso a Casa Niccolini i lavori per la ristrutturazione dell’edificio destinato a ospitare la sezione della biblioteca Ariostea dedicata ai ragazzi con spazi appositi per la lettura e per la didattica. Al proprio interno, Casa Niccolini ospiterà anche la sede della Società Dante Alighieri. La conclusione dell’opera è prevista per il luglio 2017. Per tutti i dettagli del progetto v. CronacaComune dell’1 luglio

– Alla Palazzina ex Mof interventi di riqualificazione nel segno della conservazione

Sono in corso gli interventi di riqualificazione della Palazzina ex Mof destinata a ospitare la sede dell’Urban Center comunale e dell’Ordine degli Architetti di Ferrara. La conclusione dell’opera è prevista per il luglio 2017. Per tutti i dettagli del progetto v. CronacaComune del 7 luglio

EDILIZIA SPORTIVA

Al campo sportivo ‘Fulgor’ lavori urgenti di messa in sicurezza degli spogliatoi
Sono in fase di ultimazione i lavori, avviati con urgenza nelle scorse settimane dal Servizio Edilizia del Comune, per la messa in sicurezza della struttura degli spogliatoi del campo sportivo ‘Fulgor’ in corso Porta Mare a Ferrara. Gli interventi si sono resi necessari per far fronte allo stato fessurativo del solaio emerso da un sopralluogo. La spesa per gli interventi, ammonta a 21.642 euro.

VERDE PUBBLICO

Riqualificazione dei giardini di piazzale Giordano Bruno

Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di riqualificazione dei giardini di piazzale Giordano Bruno, che prevedono la realizzazione di un campo di beach volley/tennis, il ripristino di un campo di street basket con sistemazione del sottofondo e una nuova area dedicata al parkour. I lavori, che comprenderanno anche la riqualificazione dell’impianto di illuminazione pubblica saranno completati entro il prossimo anno.

PARI OPPORTUNITA’ – Mercoledì 7 dicembre alle 10 alla Libreria IBS+Libraccio in piazza Trento e Trieste
Presentazione dell’E-Book ‘Io voto!’ Una storia per immagini

Mercoledì 7 dicembre alle 10 alla Libreria IBS+Libraccio (palazzo San Crispino in piazza Trento e Trieste) si terrà la presentazione dell’E-Book ‘Io voto!’ Una storia per immagini.

L’E-Book è il frutto di un progetto promosso in occasione del Settantesimo del voto alle donne (1946-2016) da UDI Ferrara in collaborazione con il Liceo Artistico Dosso Dossi di Ferrara, sostenuto dall’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara.
La realizzazione dell’E-Book è stata possibile grazie alla collaborazione del Liceo Scientifico Roiti di Ferrara, che gestisce insieme al Comune di Ferrara il ‘Progetto Ebook’.

All’iniziativa interverranno Annalisa Felletti assessora alle Pari Opportunità e Pubblica Istruzione del Comune di Ferrara, Micaela Gavioli di UDI Ferrara, Francesco Borciani dirigente scolastico Liceo Artistico ‘Dosso Dossi’, Stefania D’Arcangelo e Federica Zabarri docenti coordinatrici del progetto didattico Liceo Artistico ‘Dosso Dossi’, Rachele Zacchini della IVB LiceoArtistico ‘Dosso Dossi’, Mario Sileo docente referente ‘Progetto Ebook’ Liceo Scientifico ‘A. Roiti’.

(Comunicazione a cura dell’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara)

SANITA’ – Sabato 3 dicembre alle 9 nella sala Alfonso I d’Este del castello estense
Talassemia, presentazione del progetto di medicina narrativa

Sabato 3 dicembre alle 9 nella sala Alfonso I d’Este del castello Estense verrà presentato il progetto ‘Storie di malattia, storie di vita. Medicina narrativa in talassemia’ a cura dell’Associazione per la lotta alla talassemia Rino Vullo di Ferrara (ALT). Si tratta di un innovativo progetto che prenderà il via dalla prossima settimana all’Ospedale Sant’Anna di Cona e che farà della struttura ospedaliera di Ferrara il punto di riferimento italiano per questo approccio nella gestione della talassemia.

Il progetto consentirà ai pazienti talassemici in cura al day hospital di raccontare la propria esperienza di malattia a un’esperta di medicina narrativa che ne raccoglierà le testimonianze in forma scritta. Il materiale raccolto, opportunamente rielaborato, sarà di supporto ai medici e psicologi della struttura ospedaliera per individuare i migliori approcci di gestione del paziente affetto da questa patologia. Il progetto durerà nove mesi e vedrà l’iniziale coinvolgimento di 30 pazienti. Prevista la pubblicazione di un libro e pubblicazioni scientifiche.

Il progetto, realizzato grazie ai fondi vinti da ALT al Community Award Program di Gilead Sciences, ha il patrocinio dell’Azienda ospedaliero universitaria di Ferrara, del Comune di Ferrara e di United Onlus/Federazione delle Associazioni Talassemia e drepanocitosi.

Alla presentazione del progetto prenderanno parte anche il direttore sanitario dell’azienda ospedaliero-universitaria Sant’Anna Eugenio Di Ruscio; l’assessora a Sanità e Servizi alla persona del Comune di Ferrara Chiara Sapigni; il delegato del Rettore dell’Università degli Studi di Ferrara Adolfo Sebastiano; il direttore dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Ferrara Bruno Di Lascio.

ASSESSORATO ALLA CULTURA – Sabato 3 dicembre alle 17 su Rai Due
Il programma televisivo ‘Sereno Variabile’ racconta la Ferrara del Rinascimento

L’anno va chiudendosi con stile per Ferrara, che ancora una volta accoglie le telecamere di “Sereno Variabile” sui propri ciottoli. La troupe televisiva è tornata a raccontare i palazzi storici e le tradizioni della città, senza tralasciare l’impegno culturale che la rende una delle mete turistiche più ambite d’Italia, specie in vista del Natale. Sarà Maria Teresa Giarratano a condurre la puntata che andrà in onda domani, sabato 3 dicembre alle 17.05, su Rai Due.

Le suggestioni e gli scorci offerti al pubblico del piccolo schermo saranno numerosi, mettendo in luce le caratteristiche più Estensi, le ricorrenze letterarie, ma non solo. Verranno proposte le riprese dell’imponente Torre dei Leoni, riaperta dopo i lavori di restauro. Si scenderà poi nel Giardino degli Aranci, uno spazio in bilico tra epica e realtà. Immersi nel rosso dei cotti, Carlo Bertinelli e Alessandra Brocadello del Teatro Ortaet vestiranno rispettivamente i panni di Ludovico Ariosto e Lucrezia Borgia: la visione supererà la vista.

Non mancherà una visita a Palazzo dei Diamanti, dentro le sale della mostra ‘Orlando furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi’. A introdurre le opere che hanno segnato l’immaginario del poeta sarà la direttrice Maria Luisa Pacelli, una guida d’eccezione. Infine lo scrittore Luigi Dal Cin sarà seguito in azione, mentre presenterà a una classe di bimbi il suo nuovo libro, Orlando Pazzo nel Magico Palazzo, edito da Ferrara Arte.

Nella foto: Maria Teresa Giarratano, conduttrice del programma ‘Sereno Variabile’

Alla scoperta del barbershop: viaggio nelle armonie dello stile popolare americano

Da: Associazione Musicisti di Ferrara

Sabato 3 dicembre ore 15,30: Alla scoperta del Barbershop: viaggio nelle armonie dello stile popolare americano a cappella
dalle origini agli anni 2000.
a cura di Michele Semenza, Francesco Bighi, Leonardo Scarpante, Domenico Marcello Urbinati

Ingresso Libero

Per il quattordicesimo anno consecutivo, allo scopo di promuovere la cultura e l’educazione musicale in tutte le sue forme moderne, l’Associazione Musicisti di Ferrara-Scuola di Musica Moderna, in collaborazione con il Comune di Ferrara-Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali, Assessorato Politiche per i Giovani, organizza per l’ anno 2016-2017 una serie di 10 appuntamenti nell’aula magna Stefano Tassinari della Scuola di Musica Moderna di Ferrara in via Darsena 57; gli incontri sono ad ingresso libero e hanno come temi la guida all’ascolto dei generi musicali moderni più importanti. “L’esigenza di questi appuntamenti è incominciata quando, durante le lezioni di strumento, facendo alcuni riferimenti a stili e/o ad artisti importanti per la musica studiata, ci siamo accorti che molte cose non si potevano dare per scontate; in poche parole, anche se siamo in un epoca in cui gli ipod straripano di brani, spesso non si sa che cosa si ascolta e da dove proviene tutta questa musica; con queste lezioni, cerchiamo di stimolare l’interesse e l’approfondimento della musica ascoltata e suonata, oltre a creare un ritrovo di persone con lo stesso interesse, siano queste interne alla scuola o esterne”.
L’orario delle guide all’ascolto è dalle 15,30 alle 18,00

Associazione Musicisti di Ferrara
via Darsena 57, 44122 Ferrara
Tel. 0532 464661 Fax 0532 1861671
www.scuoladimusicamoderna.it
amfscuoladimusica@fastwebnet.it

Andrea Tugnoli: Vita di Mario. Storia di amore e di amicizia

Da: Tresogni

Sabato 3 dicembre alle ore 17.00 presso la Casa Operaia di Bondeno, in viale della Repubblica, 26, verrà presentato il romanzo di Andrea Tugnoli Vita di Mario. Storia di amore e di amicizia

Un racconto di fantasia ispirato a eventi storici reali e ad episodi di vita realmente accaduti. Il protagonista alterna le sue vicende tra la campagna ferrarese durante gli ultimi anni del Fascismo e la prigionia in campo di concentramento tedesco; con un viaggio finale ricco di tensione ed emozione che darà un senso a tutte le difficoltà incontrate. Una narrazione delicata, ricca di buoni sentimenti e di voglia di vivere.

Andrea Tugnoli, personaggio bondenese molto conosciuto e amato, riesce a trasferire nelle pagine del romanzo tutta la sua enorme sensibilità, travolgendo il lettore con emozioni e spunti di riflessione su fatti ed episodi storici realmente accaduti senza retorica e pesantezza accademica.
Il volume, edito da Tresogni, si colloca nella collana dei romanzi a tema storico che sempre più sta caratterizzando la propria produzione editoriale.
Il volume verrà presentato da Bracciano Lodi e dall’editore.

Ferrara Città Aperta e Musei statali aperti gratuitamente

Da: Organizzatori

Ferrara Città Aperta – Passeggiate Culturali nel centro storico di Ferrara (e non solo)

Sabato 3 Dicembre ore 15.30

Ferrara Medioevale
Il fascino del Medioevo Ferrarese attraverso la visita guidata della Cattedrale,
del Museo della Cattedrale, dell’antico porto fluviale e del Castrum Bizantino.

Appuntamento e partenza alle ore 15.30
davanti al Portale Maggiore della Cattedrale in Piazza delle Cattedrale.

Durata circa due ore. Costo della visita guidata euro 7 adulti, euro 5 studenti, gratuito ragazzi fino a 14 anni.

Ingresso al Museo della Cattedrale Euro 3, gratuito per minori anni 18.

Evento Facebook
Domenica 4 Dicembre ore 10.30

Trame di Dame
Un percorso tutto al femminile nei labirinti del potere estense tra Medioevo e Rinascimento.
Marchesella degli Adelardi, Stella dell’Assassino, Parisina Malatesta, Lucrezia Borgia
sono solo le più note delle molte personalità femminili le cui vicende umane sono rievocate nell’itinerario. Il percorso si conclude con la visita guidata di Casa Romei,
aperta gratuitamente la prima Domenica del mese.

Appuntamento e partenza alle ore 10.30 presso Il Mercatino del Libro in via Saraceno, 32.

Durata circa 90 minuti. Costo della visita guidata euro 7 adulti, euro 5 studenti, gratuito ragazzi fino a 14 anni.
Ingresso gratuito a Casa Romei

Evento Facebook
Domenica 4 Dicembre ore 15.00 e ore 17.00

In un mondo meraviglioso
Un pomeriggio nel meraviglioso mondo dell’arte ferrarese del Rinascimento
attraverso i capolavori conservati nella Pinacoteca Nazionale di Ferrara di Palazzo dei Diamanti
e una introduzione alla Addizione Erculea che trasformò Ferrara, sotto la direzione dell’inzeniero duchale Biagio Rossetti, in una capitale, città ideale del Rinascimento.

Appuntamento e partenza alle ore 15.00 e alle ore 17.00*
davanti all’ingresso di Palazzo dei Diamanti, in Corso Ercole d’este 21.

Durata circa 90 minuti. Costo della visita guidata euro 7 adulti, euro 5 studenti e soci pro loco, gratuito ragazzi fino a 14 anni.
Ingresso gratuito alla Pinacoteca Nazionale

* Alla visita guidata delle ore 17.00 è consigliata la prenotazione
telefonando ad Alessandro 340-6494998 o via mail ale.gulinati@gmail.com
Itinerari a cura di Alessandro Gulinati tel. 340-6494998 o e-mail ale.gulinati@gmail.com

L’INTERVISTA
L’Assessora Annalisa Felletti risponde a SEL:”Un partito di litigiosi ormai collassato”

E’ innegabile che l’Assessora alla Pubblica Istruzione e alle Pari Opportunità del Comune di Ferrara Annalisa Felletti non stia attraversando uno dei suoi periodi migliori.
E’ di soli pochi giorni fa la notizia che il Coordinamento provinciale di Sel l’ha sfiduciata, esplicitando “con serena fermezza che l’Assessora non rappresenta più né il partito né il Gruppo Consiliare”. La decisione presa è stata giustificata dal fatto che “l’attività svolta dalla figura indicata per l’esecutivo dal partito nel 2014 è stata del tutto lacunosa, priva di dialogo con la forza politica che l’ha espressa e di efficacia nella città, e molto distante dal profilo politico che Sel prevede esprimano i propri amministratori”.
Abbiamo intervistato l’Assessora Felletti e con lei abbiamo parlato dell’uragano politico che le si è abbattuto contro, approfondendo i vari aspetti della vicenda.

Cosa pensa dell’attuale momento politico che sta vivendo?
Si tratta di un momento di particolare complessità. Le motivazioni non sono ascrivibili esclusivamente alla scena locale, ma hanno origine più profonda e lontana. Il Partito è progressivamente collassato su scala nazionale, perché il gruppo dirigente ai massimi livelli, aveva deciso di investire su un nuovo contenitore (Si-Sinistra Italiana) che tuttavia non riesce ancora tutt’oggi a decollare, archiviando a mio avviso molto prematuramente nella sostanza, Sel, anche se formalmente si scioglierà entro il 10 dicembre.

La sfiducia espressa dal partito nei suoi confronti è stata un fulmine a ciel sereno o aveva sentore di qualcosa?
Il dibattito, quando ancora c’era, era sempre stato caratterizzato da animosità. Le questioni sono piuttosto risalenti. Diversi accadimenti hanno minato sin da subito il rapporto di confronto interno al Partito. Anzi, prima ancora che la Coordinatrice Provinciale del Partito divenissi io, le dinamiche che ne descrivevano la vita interna erano tutte caratterizzate da estrema litigiosità, e dall’incapacità di giungere ad una sintesi in maniera condivisa e matura.

A cosa la imputa realmente?
Temo che per rispondere a questa domanda lo spazio concessomi per questa intervista non basterebbe…

Vorrei sapere qualche dato relativo al suo operato in questi anni
Appena in questi giorni ci stiamo appropinquando al giro di boa, siamo appena a metà legislatura; tuttavia credo che le cose fatte in questi anni, siano state tante ed importanti. Un lavoro che non ho certamente fatto tutto da sola, che rappresenta un risultato di tutta l’Amministrazione e per il quale devo ringraziare tutte quelle persone, funzionarie e funzionari del Comune, che ogni giorno lavorano al mio fianco, mettendo al servizio le proprie competenze e professionalità. Partendo dal settore della Pubblica Istruzione, abbiamo completamente innovato le proposte dei servizi educativi ed integrativi che il Comune di Ferrara offre, dall’estensione dell’orario di apertura, alla possibilità di effettuare il periodo estivo del mese di Luglio col personale educativo interno; in un quadro di risorse calanti, abbiamo trasferito maggiori risorse alle scuole. Abbiamo costruito un rapporto di confronto e scambio continuo con la comunità educativa dell’obbligo scolastico, investendo importanti energie nel rapporto di prossimità, e di conoscenza con il livello istituzionale di governo, credendo fondamentale costruire un’alleanza educativa con i piccoli cittadini, che sono il presente, ma soprattutto il futuro di questa città, lavorando a renderli il più consapevoli possibile del loro ruolo e della prospettiva.

E nel campo delle Pari Opportunità?
Importante anche il lavoro fatto sul fronte dei diritti civili e della parità: stiamo lavorando a partire dagli scorsi mesi, alla stesura del primo Bilancio di Genere di questa Amministrazione; lavoriamo quotidianamente in stretto contatto con le realtà associative femminili e della Comunità Lgbt della Città, allo scopo di costruire momenti di partecipazione e sensibilizzazione. Lo scorso 17 Maggio abbiamo inaugurato in Via Ripagrande, in uno spazio messo a disposizione dal Comune, la prima Antenna antidiscriminazione, riconosciuta dalla Regione Emilia Romagna, per le segnalazioni omofobe. Queste sono solamente alcune delle cose fatte e degli obiettivi raggiunti, ma che ritengo siano utili e di valore per la Città. Certo, c’è sicuramente ancora molto da fare!

Le chiedo una riflessione sul prossimo referendum.
Domenica mi recherò al seggio, sicura della mia scelta. Voterò No al Referendum; la mia è una scelta di merito, non politica o ideologica. Ritengo la proposta di riforma un’occasione persa, l’occasione per presentare una proposta che fosse davvero condivisa e non approvata a colpi di maggioranza. La ritengo una proposta di riforma pasticciata che creerà molti più conflitti di quelli che si proponeva di risolvere; una proposta che sposta eccessivamente il peso sulla capacità decisionale del Governo a scapito della partecipazione, all’insegna di un nuovo centralismo. Una proposta che non amplia gli spazi di democrazia, ma li restringe; una proposta di riforma che operando sulla seconda parte della Carta Costituzionale, in realtà interviene pesantemente sulla prima, nella quale sono affermati i valori importanti della Libertà, dell’Autonomia, del valore costituzionale del Lavoro. Per tutte queste ragioni, domenica voterò No!

Loueke, Cecchetto, Waits Trio porta in scena il proprio imprevedibile e magnetico universo musicale

Da: Jazz Club Ferrara

Sabato 03 dicembre Italia, Africa e Stati Uniti si unisco nel magnetico ed imprevedibile universo musicale del trio formato dalle chitarre di Roberto Cecchetto e Lionel Loueke coadiuvate dal portentoso drumming di Nasheet Waits.

Incrociate le proprie strade in occasione dei laboratori estivi di Siena Jazz, l’italiano Roberto Cecchetto ed il beninese Lionel Loueke, due dei chitarristi e compositori più interessanti dei nostri giorni, hanno dato vita a un sodalizio musicale che li ha portati, in breve tempo, ad esibirsi in una fortunata tournée europea che ha sancito la nascita di un duo chitarristico di prima grandezza.
Siamo ora allo step successivo, quello in cui le composizioni dei due si arricchiscono del talento di un nuovo compagno di viaggio, l’apprezzato batterista newyorchese Nasheet Waits, con cui si esibiranno sabato 3 dicembre (ore 21.30) sul palco del Jazz Club Ferrara, proiettando il pubblico in un universo musicale magnetico, imprevedibile e senza confini, attraverso brani originali nutriti da umori e sensazioni del momento, che prendono forma dalla ricerca sonora che contraddistingue sia Loueke che Cecchetto. “L’idea di suonare con un altro chitarrista mi ha sempre affascinato” Racconta Cecchetto “perché è come raddoppiare le possibilità armoniche e melodiche della chitarra, ed è molto stimolante quando accade di farlo con musicisti intensi e speciali come Lionel con cui l’intesa è stata unica e totale fin dall’inizio”. “Questo è il mio primo progetto con due chitarre” Spiega Loueke “Dopo aver suonato con Roberto a New York, ho capito immediatamente che nessun territorio musicale è proibito. Il nostro legame è evidente ed i nostri stili complementari, un confronto che crea un approccio unico tra i nostri strumenti”.
Il nome di Roberto Cecchetto nell’ambiente del jazz italiano evoca l’immagine di un chitarrista dotato di una sostanziale capacità di sperimentare, di andare oltre la tradizione. Personaggio di rara sensibilità, musicista eclettico e chitarrista dalla voce personale, risulta uno tra i pochi capaci di ottenere i colori più vari e originali dal proprio strumento.
Nato in Benin nel 1971, Lionel Loueke abbraccia la musica attraverso il canto e le percussioni per passare poi alla chitarra all’età di 17 anni. È protagonista di un percorso umano ed artistico paradigma d’intraprendenza e d’instancabile forza di volontà oltre che vero e proprio viaggio attraverso continenti. Lo spirito della musica unito ad un talento a dir poco portentoso conducono il giovane dapprima in Costa D’Avorio poi, snocciolando una borsa di studio dietro l’altra, a Parigi e successivamente negli Stati Uniti dove, dopo aver frequentato la Berklee School of Music di Boston, prosegue la specializzazione presso il Thelonious Monk Institute. È qui che Lionel viene notato e assoldato nel sestetto di Terence Blanchard…
Figlio del celebre percussionista Frederik (Freddie) Waits, il giovane Nasheet non fatica a condividere la passione del padre seguendone le orme. Terminati gli studi presso l’Università di Long Island, viene notato dal mitico Max Roach che lo vuole con sé nella sua M’Boom, formazione costituita unicamente da batteristi e percussionisti. Quest’ultima esperienza conferisce visibilità al giovane Waits e gli consente di intraprendere un percorso in costante ascesa da cui scaturisce il duraturo sodalizio con l’alto sassofonista Antonio Hart, con cui viaggia intensamente tra Stati Uniti ed Europa, partecipando ad importanti festival e mettendo a segno ben tre registrazioni. La tappa successiva è l’ingresso nei gruppi di Andrew Hill e Fred Hersch. Una delle collaborazioni più recenti invece è con l’osannato ‘Bandwagon’ di Jason Moran, dalla cui formazione è nato – con l’inclusione del sassofonista Logan Richardson – ‘Equality’, sua formazione.
‘Note in bianco e nero’ personale del giovane fotografo valtellinese Michele Bordoni, curata da Eleonora Sole Travagli in collaborazione con Endas Emilia-Romagna e iscritta nel progetto ‘Intrecciare cultura’ patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna è fruibile al Jazz Club Ferrara fino al 23 dicembre, nelle serate di programmazione.

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena 333 5077059 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al Wine Bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera AccademiKa, per i possessori di un abbonamento annuale Tper, per gli alunni e docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio ‘G. Frescobaldi’ di Ferrara)
Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro
NB Non si accettano pagamenti POS
Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

Giornata Internazionale dei diritti delle persone disabili

Da: Galleria Estense

3 dicembre – Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità
‘Un giorno all’anno tutto l’anno’.

In occasione della Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità, la Pinacoteca Nazionale di Ferrara aderisce all’iniziativa sostenuta dal Mibact con lo slogan ‘Un giorno all’anno tutto l’anno’ proponendo due percorsi guidati dedicati a persone affette da sordità e cecità.

Ecco il calendario degli appuntamenti:

sabato 3 dicembre, ore 16.00
‘Gesti per catturare l’arte. Percorso attraverso la lingua dei segni’, dedicato ai sordi;
conducono Lucia Peruzzi e Tiziana Santoro, interprete della lingua dei segni;

domenica 4 dicembre, ore 16.00
‘Arte da percepire. Percorso tattile per non vedenti’;
conduce Rita Cassani.

Per info: 0532 205844.

Ingresso in Pinacoteca: 4 euro (intero); 2 euro (ridotto).
Domenica 4 dicembre ingresso gratuito.

Capo Nerd: nuove storie, recensioni e proposte ludico-creative

Capo Nerd non è un promontorio, e non si trova in un’isola norvegese del Mare di Barents all’estremo settentrione costiero del continente europeo, nient’affatto… Capo Nerd è una rubrica, e si trova su Ferraraitalia! Certo, l’assonanza inganna. Confonde il fatto che l’uno e l’altra siano luoghi remoti e affascinanti, luoghi da esplorare e ricordare, luoghi che stimolano la fantasia e i sogni.
Per questo, senza dover partire per la Norvegia, abbiamo pensato di offrirvi un passaggio per visitare l’immaginazione senza confini di Capo Nerd, e tutto questo rimanendo comodamente seduti a casa propria. Buon divertimento!

Postilla: la questione è controversa…
Nerd o geek? Secchione, genio incompreso, esperto introverso e asociale di tecnologia e di scienza, oppure semplice seguace di una cultura di nicchia, postmoderna e pulp? Eterno sfigato provvisto di occhiali o disinteressato precursore di tendenze? In fondo importa poco…
Ciò che realmente importa è dire qualcosa di interessante e soprattutto differente dall’ufficialità. E la cultura Nerd (perché di cultura si tratta), incurante e immune da ogni tipo di ingerenza ideologica, fa proprio questo!

Fogli Erranti: le storie sparse dei nostri autori

Ci sono storie che non leggeremo mai. Sono le storie nel cassetto dei nostri autori: storie segrete e inedite, curiose o noiose, anonime e intime, geniali o banali, assurde e grottesche, leggere o profonde, entusiasmanti e intriganti… solo i lettori potranno dirlo. Perché ci sono storie belle e storie brutte, per chi le scrive e per chi le legge.
Abbiamo invitato i nostri autori a condividerle in uno spazio comune. Ebbene, nella casa di Ferraraitalia c’è una stanzetta dove è possibile scovare queste storie: storie che non si trovano sui libri e che non si devono pagare, ma che, se si vuole, si può decidere di farle proprie oppure di ignorarle, la scelta è libera. Buona lettura!

Postilla: l’onere della scrittura…
Scrivere può essere un bisogno, una necessità, oppure un vezzo, un capriccio. Si può scrivere senza avere nulla da dire e avere molto da raccontare senza riuscire a farsi comprendere. Alla fine il giudizio insindacabile è sempre di chi legge. Perché, diciamolo, ci vuole coraggio a scrivere! Coraggio, sfrontatezza e anche un po’ di incoscienza.
L’alchimia tra scrittore e lettore è spesso misteriosa, ma proprio qui sta il bello di una storia. Raccontare una storia è raccontarsi, e in fondo la storia di ognuno appartiene a tutti quanti, perché tutti quanti sono uno. Basta solo abbandonarsi alla curiosità, e all’incanto.

La pera, una succosa riscoperta: “Fra i produttori alleanza in Opera per la conquista dei mercati”

Per gli osservatori del settore è una scommessa interessante. Ma ‘per loro’ è molto di più: alcuni tra i maggiori produttori italiani di pere, dopo anni di frazionamento e frizioni, hanno deciso di costituire un consorzio per affrontare meglio il mercato del loro prodotto: un frutto gradevole e nutriente, da tutti conosciuto ma non adeguatamente presente sulle tavole, a partire da quelle degli italiani. Così circa un terzo dei produttori di pere italiani hanno accantonate le antiche rivalità e hanno deciso di fare fronte comune unendo le forze. Hanno costituito una realtà cooperativa, denominata “Opera”, costituita da oltre mille produttori e 18 importanti aziende che a vario titolo operano in questa filiera. E’ da notare che su poco più di 700.000 tonnellate di pere prodotte in Italia (dati Wapa, media ultimi 5 anni, ndr), in media oltre 500.000 (cioè oltre il 70%) crescono in Emilia Romagna, concentrate principalmente nelle province di Ferrara, Modena e Bologna. Inoltre, il 50% della produzione è dato da un’unica varietà, l’Abate Fétel. E da ottobre, sugli scaffali di vendita ci sono proprio le succose Abate Fétel e tutte le altre principali varietà a marchio Opera: si tratta dell’unica grande impresa del settore ortofrutticolo esclusivamente specializzata nella pera. Al vertice c’è il presidente Adriano Aldrovandi, che ha al suo fianco i vice Atos Bortolotto, Piero Emiliani, Raffaele Drei e il ferrarese Luigi Mazzoni. Come direttore è stato scelto Luca Granata, un uomo che molto ha fatto nel settore agricolo, ma che chiede di figurare solo come “un laureato in agraria da anni impegnato a vario titolo nel settore della frutticoltura” e che non gradisce foto. Spiega: “Per me ciò che conta sono i frutticoltori, il consorzio, la squadra ma nessuno dei singoli, perché solo insieme (forse) si vince”. Proprio a lui abbiamo chiesto ragguagli sull’ambizioso progetto.

operaLei è il ‘papà’ di Melinda, cosa l’ha indotta a intraprendere questa nuova avventura professionale?
La ringrazio per il titolo che mi ha attribuito, però vorrei precisare che non sono certo io il “papà” di Melinda. Semmai lo sono le migliaia di frutticoltori delle Valli del Noce che con coraggio, lungimiranza e determinazione hanno deciso che sarebbe stato più proficuo lavorare insieme invece che uno contro l’altro. Io ho semplicemente avuto il privilegio di percorrere una parte del mio percorso professionale insieme a Melinda servendo i soci al meglio delle mie capacità attraverso lo svolgimento degli incarichi che mi erano stati dati dal Consiglio di Amministrazione.
Il principale motivo per cui sono stato entusiasta ed onorato di accettare la proposta di collaborazione che ho ricevuto ormai un anno e mezzo fa dai promotori del progetto di aggregazione dell’offerta della produzione nazionale di pere sta nel fatto che da molti anni ritengo il settore della pericoltura italiana quello che, per diversi motivi, ha le maggiori opportunità potenziali di tutto il settore frutticolo europeo. Si tratta di un progetto che qualora portato a termine, potrebbe avere straordinarie ricadute positive sulla “sostenibilità vera” (intendo dire “a tutto tondo”: ambientale, sociale ed economica) in primo luogo del distretto di produzione della pera (il 70% della produzione nazionale di pere si trova in Emilia Romagna, ndr), ma poi anche sull’intero settore agricolo italiano. Quindi, a mio parere, non esiste un progetto relativo alla frutticoltura più stimolante ed eticamente nobile di questo in tutta Europa e farne parte, insieme a tante altre persone, è per me una preziosa fonte di quotidiana motivazione.

Opera è una pera ma, con un nome così, evidentemente ambisce a essere quantomeno una pera speciale. Cosa la renderebbe tale?
Opera è un nome che abbiamo scelto proprio perché racchiude molti significati. Dalla sua domanda traspare che lei per esempio gli ha dato il significato di “Opera d’arte”, e in effetti le nostre pere, per la qualità dei frutti e per la cura del confezionamento, possono a pieno titolo essere considerate come tali. Ma il significato potrebbe essere anche “Opera della Natura”, perché la pera è un alimento 100% naturale, con un profilo nutraceutico di grande interesse. Ma è anche un’ “Opera dell’Uomo” perché nella coltivazione e nel confezionamento delle pere Opera sono coinvolti mille agricoltori nei frutteti e circa mille collaboratori, in gran parte al lavoro nei centri di confezionamento e negli uffici commerciali ed amministrativi. Ma ovviamente è anche un’ “Opera dei sapori” per i tanti gusti unici delle diverse varietà di pera e per il ruolo che la pera gioca nelle ricette più gourmand (l’ha mai provata con una spolverata di cioccolato fondente?, domanda il nostro interlocutore…). E poi Opera significa “Italia” e infatti il 100% delle nostre pere sono italiane. E inoltre Opera è una parola facile da ricordare, breve abbastanza per essere leggibile quando stampata sul piccolo bollino presente su tutti i nostri frutti, che si pronuncia quasi allo stesso modo in tutte le Nazioni del mondo e che ovunque veicola un significato di alta qualità e di italianità. E poi “O Pera” è anche un po’ evocativo della nostra stessa essenza. Non le pare?

…Evocativo certamente lo è, quasi un’invocazione direi. Ma chi c’è all’interno di questa cooperativa di produttori?
I proprietari di Opera sono circa mille produttori italiani di pere che hanno deciso che era venuto il tempo di lavorare insieme invece che uno contro l’altro. Ed hanno deciso di farlo attraverso le 18 importanti aziende alle quali da anni fanno fedelmente riferimento e che hanno portato in dote ad Opera tutti i loro ‘assets’ principali tra i quali decine di professionisti specializzati in tutte le fasi della gestione del prodotto “pera”, centri di confezionamento e di stoccaggio di prim’ordine, solidi rapporti con oltre mille clienti in più di 40 nazioni del mondo e un know-how complessivo acquisito in decenni di attività.

opera3Questa riscoperta di un frutto, del quale le nuove generazioni stavano quasi per perdere memoria, a quali suggestioni può ricorrere per risultare appetibile anche ai giovani?
La risposta non può essere univoca perché i giovani – convenzionalmente in ambito commerciale si definiscono così le persone che hanno meno di 30 anni, chiarisce Granata – in realtà sono un insieme estremamente variegato. Basti pensare alle differenti esigenze e gusti che possono esserci tra un minorenne e una giovane mamma che però rientrano entrambi a pieno titolo nel segmento “giovani”. L’offerta di alimenti più o meno correttamente definiti ‘cool’ rivolta a questo segmento è incredibilmente ampia. Tuttavia anche molti giovani sono interessati a una nutrizione sana, senza additivi, senza olio di palma, senza colesterolo, senza lattosio, senza glutine, senza alcol, senza zuccheri aggiunti, senza ogm, con poche calorie, zero grassi, tante fibre, adatta a una dieta vegetariana e vegana, economica e quindi sono potenzialmente interessati a una pera, che racchiude tutte queste caratteristiche e molte altre. Però non dobbiamo mai perdere di vista il fatto che in Italia, così come in tutti i Paesi definiti evoluti, circa il 50% della popolazione ha oltre 50 anni e che tale percentuale è prevista in aumento. E queste persone per motivi metabolici consumano più frutta e verdura di quelle più giovani, sono ancora più interessati ad alimentarsi correttamente e ancora più attenti alla qualità di ciò che mangiano. Noi del settore della pera dobbiamo quindi riflettere approfonditamente sul corretto posizionamento che vogliamo dare al nostro frutto e alle infinite possibilità di segmentazione che abbiamo di fronte a noi per soddisfare i bisogni manifesti e latenti praticamente di tutti. E soprattutto dobbiamo comunicare con le persone. Con tutte loro. Dobbiamo informarle su tutto ciò che sta dentro una semplice pera, che è un frutto familiare per tutti, che quasi tutti consumano, almeno occasionalmente (con un indice di penetrazione superiore all’85%), ma che quasi nessuno conosce realmente bene perché noi produttori abbiamo finora colpevolmente omesso di informare le persone sul nostro prodotto. Compensare questa carenza di informazione è a mio avviso una delle maggiori opportunità che potrebbero essere colte.

E guarda caso Opera si sta promuovendo attraverso una massiccia e incisiva campagna di spot televisivi. Quali obiettivi di mercato vi siete posti?
Ancora una volta la ringrazio per l’aggettivo riservato alla nostra attività di comunicazione, iniziata solo il 06 novembre 2016, ma credo che il termine “massiccia” potrebbe essere più correttamente rivolto per esempio alla comunicazione di alcune grandi aziende del settore food che da anni inondano tutti i canali di comunicazione grazie alle loro enormi possibilità di investimento e che – anche grazie a questo – sono state, e continuano a essere, in grado di far aumentare continuamente i consumi dei loro prodotti nonostante contengano spesso tantissimi grassi e zuccheri semplici, siano ipercalorici e quindi abbiano un profilo nutrizionale ben diverso da quello di una pera o di un qualsiasi altro frutto. Non le sembra almeno sorprendente il fatto che fino a pochi giorni fa in nessun Paese del Mondo non si sia praticamente mai vista sui mass-media una comunicazione pubblicitaria di una certa visibilità a favore del consumo di pere? Il primo realistico obiettivo che ci siamo posti per il momento è proprio questo: far conoscere un po’ meglio alle persone che abitano in Italia le tante “buonissimissime” ragioni per preferire una pera Opera piuttosto che una pera qualsiasi, di cui non si sa nulla, e – soprattutto – piuttosto di un alimento molto calorico, ricco di grassi e di zuccheri.

Quali ritenete possano essere gli ingredienti in grado di favorire il successo di Opera?
Gli elementi necessari per il successo di qualsiasi iniziativa economica sono moltissimi e variabili nel tempo. Ma per la pera – ed anche per tutta l’Agricoltura italiana – ciò che a mio personale avviso serve di più è un’aggregazione dell’offerta adeguatamente ampia, non inferiore al 51%, in grado di poter realmente influenzare il mercato perché finalmente in grado di esprimere un potere contrattuale comparabile con quello degli altri attori principali della filiera che va dai frutteti alle tavole. La pera dunque – e con essa chi la coltiva – ha tantissime opportunità. Ne ha più di qualsiasi altro frutto largamente consumato. Ma per poterle cogliere i produttori devono aggregarsi molto di più di quanto lo abbiano fatto sino ad oggi. Sarà possibile? Accadrà? Non lo so, ma lo spero vivissimamente. Perché se non accadrà – e in fretta – credo che perderemo l’ennesimo storico settore produttivo italiano dopo averne persi molti altri nel corso degli ultimi decenni. Credo che tutti gli agricoltori e tutti quelli che hanno veramente a cuore la reale sostenibilità vera dell’agricoltura italiana dovrebbero adoperarsi al meglio delle loro rispettive capacità per favorire il rapidissimo raggiungimento di un adeguato livello di aggregazione dell’offerta dei prodotti agricoli. E dovrebbero farlo davvero, con i fatti, e non solo a parole durante i convegni e sulle riviste di settore.

La Riforma Costituzionale, che sanità sarà?

Ne parliamo con Cesare Brugiapaglia, presidente della Commissione Albo Odontoiatri presso l’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Ferrara

Dottore, prima di parlare con Lei, ho chiesto qualche parere ad altri medici sull’impatto sulla sanità di un’eventuale vittoria del sì al prossimo referendum e la sensazione che ho avuto è che in realtà si preoccupassero più dei tagli indiscriminati, delle differenze tra prestazioni offerte dalle varie Regioni, della mancanza di controllo e della mancanza di persone competenti a dirigere il tutto che del sì o del no. Cioè, come dire, se il controllo della sanità l’hanno lo Stato centrale o le Regioni comunque c’è bisogno di razionalità e controllo, distribuzione equa delle risorse e attenzione al cittadino, al malato. E controllo e razionalità probabilmente non hanno funzionato prima del 2001 e non stanno funzionando adesso. Mi è sembrato, come dire, prima di cambiare il sistema ragioniamo bene su cosa non funziona e su come potremmo agire per farlo funzionare. La soluzione in questo momento non è nella riforma della Costituzione, è un messaggio sbagliato.
Guardando solo alla Riforma penso che questa leda i diritti delle autonomie. Essa abolisce le competenze concorrenti Stato-Regioni, riportando allo stato una serie di decisioni che, dal 2001, spettavano alle Regioni. Il motivo? Si dice che ci sono troppi conflitti tra stato e regioni, ma, per tornare a quanto diceva lei, le cause stanno davvero nel fatto che la Costituzione dà troppo potere alle Regioni? In realtà, nella legislazione concorrente lo Stato stabilisce i principi da rispettare, come i Livelli essenziali di assistenza in sanità e legifera riservandosi la tutela dei diritti legati a quei principi, ma entro la cornice della legge ordinaria fissa le competenze per le quali le regioni valorizzano la loro autonomia. Per sanità, servizi sociali od altro, lo Stato, in 15 anni, quali leggi quadro o cornice ha fatto? Oggi toglie autonomia alle Regioni – solo quelle a statuto ordinario, peraltro – ma ricordo che l’articolo 5 della Costituzione riconosce e garantisce le autonomie ed adegua i metodi della legislazione alle esigenze di queste.
Ministro della Salute e viceministro nei convegni sono ottimisti, con la riforma miglioreranno i diritti degli “ultimi”, ma io non ne sono assolutamente convinto: si parla di centralizzazione per rispondere alla lamentela secondo cui le regioni non sono tutte allo stesso livello nell’offerta di cure, ma si dimentica che le disparità e gli sprechi nascono più da fattori ambientali che dalle regioni come amministratrici della sanità.
Lo Stato ha forse una più alta tradizione di governo dei servizi sanitari? Per migliorare l’efficienza al centro e in periferia si deve responsabilizzare, dire alla regione: questi soldi hai e hai la massima autonomia nello spenderli, ma poi ne sei responsabile di fronte ai cittadini. La centralizzazione purtroppo tende a deresponsabilizzare.

Quindi favorevole alle autonomie. Pensa che dal 2001 le cose siano migliorate?
Non vorrei essere scambiato per uno favorevole ai vari carrozzoni regionali, ma mi domando come mai, in 15 anni, non è stato fatto nulla.
Prima della 833/78 (cioè 38 anni fa!) la sanità passava tutto a tutti; c’era un deficit, ma era di gran lunga minore di quelli che si sono accumulati negli anni successivi. Dovevano fare l’aziendalizzazione, allo scopo di contenere il deficit e con l’idea di riuscire ad avere, addirittura, un utile. Tutto è fallito; ma quello che è peggiorato – ed è la cosa più grave – è la qualità delle cure e dell’assistenza. Ma la politica è entrata pesantemente nella sanità, condizionando le scelte dei Direttori generali che hanno avuto quasi sempre il mandato di impartire le direttive sulla durata delle terapie, per cercare di conseguire una riduzione dei costi. Quanto sta accadendo a Ferrara proprio in questi giorni a causa della riduzione/condivisione degli spazi operativi e il disagio dei medici che operano nel reparto di medicina d’urgenza è una dimostrazione della palese miopia della Dirigenza a scapito della operatività dei medici di cui fanno le spese, in primis, i cittadini.

E torniamo al vero problema: controllo e responsabilità chiare. Sia che vengano dallo Stato centrale sia che siano affidate alle Regioni.
Quello che penso della questione attuale, è che si stiano facendo le solite promesse che non saranno mantenute o solo parzialmente attuate.

Diciamo che una soluzione ottimale potrebbe essere che lo Stato controlli e diriga il quadro generale, che la regione amministri con un budget definito e rendiconti. Responsabilità chiare per cui se lo fa male lo Stato interviene.
O meglio, dovrebbe intervenire. Adesso cosa succede, le regioni si mettono a piangere e convincono lo stato a dargli più soldoni, con la scusa che altrimenti non potrebbero più andare avanti e si vedrebbero costrette a ridurre prestazioni e qualità; alla fine, dopo trattative, la spuntano sempre.
Dopo il 2001 la legislazione in materia non ha funzionato o non è stata fatta (sempre per ritornare a quanto si diceva prima: non sono stati affrontati dall’inizio i problemi, si pretende di riformare ma non si pensa ai futuri problemi) per cui ha creato disfunzioni, spese superiori a prima e inefficienze.

Quindi, per sintetizzare, sostanzialmente ritiene giusto che le Regioni si occupino della sanità ma dovrebbero essere sottoposte a controlli più efficaci e stringenti (responsabilità nei confronti dei Cittadini chiare insomma). Ma cosa dice sulle differenze che si sono venute a creare tra le varie Regioni. La sanità dovrebbe essere uguale per tutti, come si evita che un federalismo sanitario provochi differenze nel l’erogazione dei servizi, voglio dire se lo Stato assegna un budget e dice agli amministratori che devono fare del loro meglio qualcuno farà meglio e qualcuno peggio. Si crea diciamo la concorrenza, bravi e meno bravi con in mezzo il cittadino. Personalmente nella sanità, come nell’istruzione, il principio di base non penso dovrebbe essere la concorrenza.
Vero, ma le regioni sono “gelose” e cercano di ridurre o evitare la migrazione perché ci rimettono in immagine e in soldoni; ma viene leso anche il diritto della libera scelta da parte del paziente e, alla fine, tutto resta all’incirca come prima: perché la sanità del veneto è meno burocratica della nostra? Avrà sicuramente sentito dire che il nostro SSN è il migliore o tra i migliori del mondo; sulla carta è anche vero; ma nella pratica…

Se invece tutti fanno bene allora lavorano tutti per lo stesso fine e allo stesso modo, quindi a che serve dare alle regione autonomia, può decidere lo Stato con indirizzi unici e obiettivi comuni. In che modo facciamo funzionare l’autonomia senza creare concorrenza interna e a chi o cosa serve? Non al cittadino credo.
Giusto!

Per concludere, se le dicessi che invece di fare questa specie di ping-pong delle riforme – nello specifico oggi a colpi di maggioranza, ieri per accontentare la Lega – sarebbe stato più serio affrontare serenamente i problemi sedendosi a un tavolo e discutendo con tutti? Partendo dagli operatori del sistema sanitario, magari. Voglio dire, oggi questa riforma sta bene solo a una parte del Paese come nel 2001 stava bene ad un’altra. Seguendo questo iter tra 10 anni possiamo prevedere una nuova riforma.
A essere in discussione è l’articolo 117 titolo V che recita: “Lo Stato avrà potere di dare disposizioni generali e comuni per la tutela della salute e le Regioni saranno incaricate della programmazione e dell’organizzazione dei servizi sanitari e sociali”.
Traduzione: niente cambierebbe con la riforma costituzionale, né sarebbe diverso dalla realtà che siamo costretti a vivere oggi. Attraverso i LEA, lo Stato individua già adesso i campi di intervento sanitario che dovrebbero essere garantiti a livello nazionale e attraverso le Finanziarie e le Leggi di Stabilità decide già ora quanti fondi stanziare per il sistema sanitario in tutto il Paese. La fumosa centralizzazione poi non riguarderà le modalità di assegnazione dei ruoli dirigenziali e di potere a livello locale, come non cambierà nulla nelle modalità di assegnazione praticate ad oggi dalle Regioni, per cui la corruzione, il clientelismo, l’incapacità gestionale e gli sprechi che abbiamo imparato a conoscere continueranno come prima.
I sostenitori del sì, ci dicono che le Regioni e le autonomie locali, però, potranno far valere le proprie ragioni direttamente in Senato, il “nuovo” Senato. Anche qui non si capisce quale sarebbe lo spazio di manovra dei senatori, dato che quanto atterrebbe alla discussione e all’approvazione delle Leggi di Bilancio non sarebbe più di loro competenza, se passasse il sì. Dunque neppure il Senato sarebbe lo spazio in cui discutere il finanziamento dei nostri servizi!

Va bene, grazie Dottore. Direi che la chiusura potrebbe essere che è inutile accapigliarsi tanto per il sì o il no, ma sarebbe molto più saggio ragionare su come migliorare i servizi e su cosa realmente si vuole ottenere. Mettere al centro il cittadino, il paziente e i suoi bisogni e questa riforma non da le necessarie garanzie perché si possa sperare in un reale miglioramento in tal senso.

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Quattro comuni ferraresi fra i più ricicloni dell’Emilia Romagna

Si è tenuta ieri a Bologna la premiazione dei ‘comuni ricicloni’ dell’Emilia Romagna: quei comuni che secondo la sezione regionale di Legambiente si sono distinti nel 2015 come modello nella gestione rifiuti.
È ormai il nono anno che l’associazione stila la classifica con i risultati della corretta gestione rifiuti in base all’indicatore “più significativo e più onesto”, si legge sul dossier: i kg/abitante anno, cioè “quanti chili ogni persona manda in media in discarica o incenerimento”.

I risultati – ha sottolineato Legambiente – confermano i continui passi avanti nella corretta gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna: 41 amministrazioni sopra il 75% di raccolta differenziata contro i solo 19 dell’anno precedente, 52 comuni smaltiscono meno di 150 kg/abitante all’anno, con una media regionale di oltre 262 kg/abitante (valore che era di 380 kg/ab solo nel 2008). Resta però ancora molto da fare se, come ha evidenziato ancora Legambiente, rimangono forti le differenze tra l’Emilia e la Romagna, dove ancora sono rarissimi i ‘comuni riciclino’.
Salta anche all’occhio la forbice esistente tra le realtà di punta in Regione e chi rimane indietro. Una disparità rispecchiata anche nella nostra provincia, che si fregia di alcune eccellenze, ma vede anche la città capoluogo, Ferrara, al penultimo posto, davanti solamente a Piacenza.
Le eccellenze ferraresi, con i minori quantitativi di rifiuti avviati a smaltimento, sono tra i comuni fino a 5mila abitanti: Masi Torello e Voghiera, infatti, si sono aggiudicati rispettivamente il primo e secondo posto, con soli 100 e 103,5 Kg di rifiuti ad abitante mandati all’inceneritore, seguiti a ruota al terzo e quarto posto da Formignana (109,3 Kg ad abitante) e Ro (113,8 Kg).
Masi Torello è salito sul podio anche per quanto riguarda i piccoli Comuni con migliore percentuale di raccolta differenziata: si colloca infatti al terzo posto in regione, con il 76,63%.

Tutti e quattro i campioni del riciclo sono serviti da Area, la società che si occupa dei servizi di igiene ambientale in sedici Comuni della Provincia est di Ferrara. Il suo direttore, Raffaele Alessandri, è stato anche fra i relatori del convegno che, nella stessa mattinata di ieri, ha approfondito il tema dell’avvio della tariffazione puntuale, che da indicazione del Piano Rifiuti Regionale sarà obbligatorio attivare in tutti i Comuni della Regione entro la fine del 2020. Nel corso dell’iniziativa Alessandri ha illustrato le sperimentazioni di tariffazione puntuale in corso nei comuni di Ro, Formignana e Mirabello.

Leggi le classifiche dei Comuni Ricicloni stilate da Legambiente Emilia Romagna

I DIALOGHI DELLA VAGINA
Nate libere

Piccole libertà, dicevamo. Nella prima puntata de I dialoghi della vagina, abbiamo chiesto alle lettrici di farci conoscere il coraggio di quelle azioni che hanno comportato un cambiamento e che sono diventate abitudine. Qualcosa di minimo, ma di significativo per chi lo fa: piccoli passi, grandi conquiste.
Ecco le lettere arrivate alla redazione di Ferraraitalia.

La libertà di Vanessa

Cara Riccarda,
Non mi sono presa una libertà, sono nata libera.
I miei fratelli, i miei amici, i miei bambini, mio marito, la mia mamma, le mie amiche: non ho dovuto combattere, non ho fatto fatica.
Non mi sono arrabbiata, non mi hanno offesa.
Mio padre mi ha amato di più, mi ha protetto di più: ero la sua bambina.
Non ho dovuto difendermi.
Poi ci sono gli altri. Quelli poveri dentro. Con loro è una guerra persa.
Non mi sono presa una libertà.
Sono nata libera.
Mi è andata bene.

Vanessa

Cara Vanessa,
essere libera per natura è prezioso e quasi rivoluzionario. Non credo che ti sia solo ‘andata bene’, penso che tu, questa libertà, l’abbia riconosciuta e praticata, facendola tua ogni giorno. Leggendo ciò che scrivi mi viene questa domanda: e se libertà fosse anche rinunciare alla lotta contro i ‘poveri dentro’ e magari, poi, imparare a lasciare andare tanti altri conflitti inutili?
Riccarda

Correre libera, correre dove?

Cara Riccarda,
la mia libertà, a cui non rinuncerei mai e che mi ha cambiata, è correre.
Il mio è anche un correre via, nella quotidianità, dalla pesantezza e da ciò che non mi soddisfa abbastanza per ritrovare me stessa. Lo consiglio a tutti.

Debora

Cara Debora,
la tua libertà è addirittura doppia, fisica e mentale. E se anzichè correre via, fosse un correre verso?
Riccarda

Liberarsi dalle proprie catene… si può!

Cara Riccarda,
la violenza più grande che abbia mai subito me la sono inflitta da sola. Mi sono accontentata. Mi sono spaventata. Mi sono sminuita.
Non ho proseguito gli studi, nonostante mi piacesse molto studiare, ufficialmente per non gravare economicamente sulla mia famiglia. In realtà, per la paura del fallimento.
Ho sposato un uomo che non era il mio ideale ma che, allora, mi amava più di quanto lo amassi io e questo mi garantiva, secondo i miei assurdi calcoli, stabilità e tranquillità.
Desideravo amore, passione, condivisione, affiatamento. Ho avuto noia, indifferenza e rancore.
Ho cercato di soffocare ciò che sono ma ciò che sono è sempre lì, sotto i chili di troppo accumulati per riempire vuoti che non si riempiono con il cibo.
Cosa sono esattamente in realtà non lo so bene. Non mi sono mai cercata a fondo per non rimanere delusa da ciò che avrei potuto scoprire. So per certo, però, che io non sono questa perché altrimenti sarei felice.

M.

Cara M.,
quando ho deciso di fare coincidere l’esordio della rubrica con la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, non avevo riflettuto, lo ammetto, sul tipo di violenza di cui parli tu: quella autoinflitta. Quella che fa sentire responsabili dell’accaduto e un po’ incastrati negli anni a venire. Nel tuo caso, mi pare di capire, un gioco al ribasso che ti ha indotto a determinate scelte di vita.
La lucida consapevolezza che però hai raggiunto, credo ti dia il vantaggio di renderti libera dalle maschere dell’autoinganno. E non è poco.
Quanto alle deviazioni al corso delle cose che non sono state, tempo per recuperare ne hai ancora: riprendere a studiare si può, credimi. Lo studio potrebbe aiutarti a ritrovare quella te che stai cercando, una te che potrebbe piacerti.
Riccarda

La libertà negata: dal piedestallo alla gabbia

Cara Riccarda,
ho capito tardi che la violenza non è solo quella fisica, ma anche quella psicologica. Pensavo che se un uomo non alza le mani, un modo per difenderti e per tenergli testa ce l’hai sempre, si gioca alla pari, se si tratta di cervello.
Non è così. Lo stesso uomo che inizialmente ti corteggia facendoti sentire la più bella del reame e che ti illude di essere invincibile al suo fianco, può trasformarsi in un aguzzino.
Non ti accorgi come accade, ma il piedistallo su cui vieni posta, si trasforma in una gabbia. Mentre all’inizio ti senti ammirata e sei contenta che i suoi occhi si inorgogliscano nel guardarti, pian piano ti accorgi che quello non è orgoglio, ma senso di possesso e controllo.
Queste cose velocemente scivolano in gelosia, e la gelosia in rabbia, sospetto e mancanza di fiducia. Per arginare la tempesta e calmare le acque, tenti di assecondare le sue richieste di attenzione, anche le più assurde e bieche, allontanando familiari e amici. Ti si forma il vuoto attorno, così tanto che anche quando vorresti chiedere aiuto, non sai più a chi rivolgerti.
Paradossalmente ti attacchi ancora di più a lui, perchè credi che sia l’unico che ti sia veramente vicino e che ti ami sul serio, che ti possa resituire serenità. Ed è proprio in quel momento che lui, invece, sferza il colpo finale: non sei più una regina, non sei più niente, se non un grave errore vivente causa di tutte le sue frustrazioni. Nasce in te il senso di colpa per ogni cosa, anche indossare un tacco o prendere un caffè con un’amica diventa un oltraggio.
La violenza è anche questo: l’annientamento della tua persona, della tua libertà, l’uccisione dell’autostima.
Un uomo che ti ama, ti esalta e ti fa sentire fortissima, ti sta a fianco, senza nasconderti al mondo e senza isolarti.
Per fortuna l’ho imparato.

S.

Cara S.,
ora che ne sei uscita (brava!), riconosci come paradossale quell’attaccamento che, finchè ti stava stritolando, sentivi come necessario, conseguente a tutto quell’amore che credevi fosse. Hai descritto una parabola che solo chi l’ha vissuta può capire fino in fondo, una degenerazione quasi impercettibile che ti fa trovare, un giorno, dal piedistallo alla gabbia.
Hai ragione, la violenza è anche questa, feroce come le botte che ti lasciano un livido sulla pelle. È una violenza che ti riduce impotente soprattutto su quel piano, quello del cervello che dicevi, in cui pensavi di muoverti alla pari. Tu e quell’uomo non siete alla pari, tu sei di più: ti sei salvata.
Riccarda

Poesie sparse…

amare marea

amare
marea

linfa ove galleggiano
i miei giorni

calamita liquida
umore lunare

amare
marea

quando ti ritrai
il mio vivere
si sgretola
come terra
disseccata

volto avvizzito
di tartaruga.

Senza l’ oceano

non sono che
una barca
impiccata
al molo.

da “Le sette vite di Penelope”, LietoColle, 2012

Un sentiero tra le foglie

Ma io avevo
un sentiero
tra le foglie

e lo scalpiccìo
dorato
cinguettava
contro il grigio
uggioso

correvo
e scalmanata
calpestavo un’altra giornata
crivellata
dal dovere

sentivo rimbombare
dentro
la gioia bambina
ribelle
dei cachi ardenti
di colore
che dai rami
prendono a pugni
il cielo
ferrarese.

da “Le sette vite di Penelope“, LietoColle, 2012

Il punto perfetto

Sognavo
librarmi
nelle nubi
di Bali, tra
gli aquiloni
sussurranti
agli orecchi
degli dei.

Cercavo
tra terra
e cielo
il punto
perfetto
sospeso
tra peso
e levità.

Il filo si
srotolava
invisibile
inesauribile

smisurata
la distanza
dalle mani
dalle viscere
aggrovigliate.

Navigava
l’aquilone
liberato

immobile
solitario
nel silenzio.

E io
volevo
essere là

ali e spirito

nel punto
perfetto

di non
dolore.

la mia ombra e io

Allineati all’ora del tramonto
corriamo il sole, la mia ombra e io.
M’insegue l’ombra o forse inseguo lei
e vedo ciò che diverrò domani
ché incenerito il corpo
nella luce del sole sarò
esile profilo muto – ombra –
lieve sinuosa perfetta.
Non più passo greve
madido ansimare, carne
né rughe di pensieri.

Lieve sinuosa perfetta
(insipida) senza occhi
né volto, senza respiro.
La seminerò allora
ginocchia alte sudore
sguardo muscoli tesi.
Assaporando una lacrima
corro puntando al sole
l’ombra dietro a me,
miserabile, incollata al suolo.
Capelli sciolti al vento
e piedi come ali, in fuga.

Il maratoneta

di Liliana Cerqueni

Solo i piedi gli ricordano la sua dimensione umana, per il resto la mente vola, libera da qualsiasi impiccio e problema, alta sopra tutto e tutti come se avesse ali gigantesche su cui contare. Un Icaro privilegiato le cui ali non si sciolgono facilmente in volo ma resistono, si potenziano, acquistano stabilità e forza man mano che il viaggio procede. Nomen omen, nel nome il destino. Per Vittorio ogni viaggio è una scoperta e una sfida, un piacere, un rincorrersi, raggiungersi, superarsi. Una gara con se stesso in cui misurarsi e conoscersi passo dopo passo, falcata dopo falcata, metro dopo metro, per 42 chilometri e 195 metri. Il traguardo è dentro di sé, il percorso è un unico lungo pensiero che lo accompagna fino alla fine, tra sottile sabbia del deserto, asfalto metropolitano, massi pericolanti, ghiaia scivolosa, permafrost di ghiaccio perenne, morbida erba e pietre millenarie. Quello che conta è correre, con le gocce di sudore che appannano gli occhi, i tendini che sembrano corde di archi pronti al lancio, le scarpe consumate e la testa sgombra dalla zavorra che tiene tutti noi incatenati alle nostre preoccupazioni e fobie. Non è più la folla che conta, quelle decine di migliaia di spettatori che le prime volte scatenavano un effetto esaltante, condizionavano il ritmo e determinavano il passo, distribuiti tra due coloratissime, interminabili file laterali che gridano, incitano, applaudono: quello che conta ora è correre, correre e basta.
Quella volta a New York, la gente lo aveva sostenuto mentre incespicava tra dolorosissimi crampi alternati a scatti e riprese. Era partito la mattina prestissimo, sembrava ancora notte, vestito a strati per il freddo. Si sarebbe tolto gran parte degli indumenti, come tutti, man mano che la temperatura corporea glielo avesse consentito, gettando giacche a vento, felpe, guanti, scaldamuscoli dove capitava sul percorso. Sarebbero stati raccolti dall’organizzazione e distribuiti in beneficienza nei quartieri più poveri. Ponte di Averrazzano, Brooklin, Queen, Bronx, Harlem e infine un unico grande confluire in Central Park, mentre i piedi reclamano riposo e la testa, al contrario, correrebbe all’infinito. Un colossale business in quell’enorme, inarrestabile, futuristica Città Senza Tempo, la Grande Mela, dove questo atteso appuntamento è diventato un fenomeno di massa da esibire, un ‘io c’ero’ senz’anima e passione.
L’anima e lo spirito sono rimasti eventualmente a Boston, uno spicchio del Vecchio Mondo americano che odora ancora di coloni puritani e pionieri, fortune costruite dal nulla, bastimenti carichi di tè e botteghe di abili commercianti, accademie ed architetture vittoriane, modernissimi ponti e tunnel sottomarini, balene e delfini visibili da riva, che popolano l’ Atlantico e seguono curiosi i pescherecci.
Se la merita, Boston, la più antica e prestigiosa maratona della storia moderna! Una città umana, pronta ad accogliere a braccia aperte e a vivere questa lunghissima corsa come una cerimonia solenne. Una folta siepe di creature festanti che accompagna i maratoneti con sentimento e riconoscenza, che verrà colta improvvisamente, inaspettatamente, da un’ondata di orrore e deflagrazione. Un attentato che la lascia in ginocchio a piangere la brusca, brutale interruzione di quella magia che univa sportivi e gente comune in un assolo. E’ il 15 aprile 2013 e Vittorio assiste muto, davanti alla tv lo scorrere delle immagini che riportano alle vie della città che lui conosce e che ha calcato, volando sorridente e sicuro solo tre anni prima.
Lui corre, corre. Corre all’alba, corre a mezzogiorno, al tramonto, la sera. Corre in qualsiasi condizione atmosferica che sia, incurante delle temperature, dei percorsi accidentati in montagna, affrontando i dislivelli, tra sentieri impervi e posti inusuali di una bellezza incredibile, dove si sente soltanto il fischio delle marmotte tra mughi e rododendri e qualche camoscio ti taglia il passo. Si allena quotidianamente e la corsa è il suo respiro, la sua vita. Non lo hanno dissuaso, massacrato e demolito nemmeno maratone come la Polar Circle Marathon, la Sahara Marathon e la Everest Marathon che, al contrario, lo hanno profondamente segnato nell’anima con tocchi indelebili. Territori estremi, inospitali, privi dei riferimenti comuni a cui siamo abituati, dove l’unica consapevolezza di chi li percorre è quella di essere così piccoli da scomparire davanti all’immensa assenza di orizzonte.
Quella volta nel Sahara, il Grande Vuoto, gli atleti erano partiti da Rimini alla volta di Oran-Tinduf ed erano stati alloggiati nei campi-rifugiati saharawi, popolo in esilio di cui si parla ancora troppo poco, nel deserto dell’Algeria al confine con Marocco e Mauritania. Ricorda ancora commosso la partenza del grande appuntamento in questa desolazione: un precario striscione ed un coro di bambini che intonavano l’inno alla Sahara Marathon, creato da loro. Un’unica voce limpida e dolcissima nel totale silenzio del deserto, che lo aveva accompagnato per tutto il percorso e lo accompagnerà per sempre, radicata nelle orecchie e nei ricordi. Sabbia, pietrisco, sabbia, pietrisco; la pista si snoda tra dune e lunghe distese piatte, segnata solo da sporadici cumuli di pietre costruiti per l’occasione perché la corsa, dopo i primi chilometri, diventa completa solitudine. Si solleva una tormenta di sabbia che ti investe inesorabile e ti fa sentire un microscopico granello in balìa di forze incontrollabili: bell’insegnamento per le nostre presunzioni, i deliri di onnipotenza, il bisogno di controllo totale sulle nostre azioni, le ambizioni sfrenate e l’attaccamento ai nostri irrinunciabili, futili, a volte ridicoli comfort!
In quel posto si trova solo carne di cammello e pane che assomiglia a carta vetrata ma anche tè, le tre tazze di tè che vengono offerte con tutta l’anima da questa gente che non possiede nulla, nemmeno il diritto di avere una terra propria: il primo tè, ‘amaro come la vita’, il secondo ‘dolce come l’amore’, il terzo ‘soave come la morte’.
Vittorio ricorda ogni attimo, ogni sensazione, ogni episodio delle sue corse e ne fa tesoro come fosse ogni volta una superba, ricchissima lezione di vita.
Quando racconta appassionatamente della Polar Circle Marathon si avverte il freddo come sensazione fisica reale, perché è il gelo, il vero protagonista di quella storia. Destinazione Groenlandia, un deserto di ghiaccio perenne ai confini del mondo e una luce irreale dalle mille sfumature. Alloggiavano negli hangar di in una ex base militare americana dove esistevano solo un pugno di edifici colorati e cani da slitta in attesa. Niente vegetazione, il nulla. I partecipanti erano pochissimi ma rappresentavano 10 nazioni: Australia, Brasile, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Italia, Spagna e USA. Tutto era straniante anche per i maratoneti più esperti, a cominciare dalle scarpe con le grips per la neve ed il ghiaccio. Ci si doveva coprire, ogni centimetro di pelle doveva essere protetto perché il freddo non perdona. Quando era cominciata la corsa era calato improvvisamente uno scenario surreale, un alternarsi di ombre nere, verdi, blu e grigie che sfumavano, mutavano, ti avvolgevano in quella notte artica interrotta dall’esplosione dell’aurora boreale. E tra renne selvatiche, buoi muschiati, fragore dei crepacci nel ghiaccio vivo, avvallamenti di neve indurita, salite scivolose e discese insidiose, spuntava qualche raro Inuit che offriva acqua calda come ristoro. Ignorando il dolore dei crampi, Vittorio si era chiesto se la fine del mondo assomigliasse a quel paesaggio apocalittico in cui ogni istante è precario, dove la natura è uno degli ultimi lembi integri e l’uomo è solo un ospite indesiderato.
Da un angolo all’altro del mondo, ormai le grandi distanze non sembrano più così grandi.
L’incontro con Katmandu, tappa obbligata per la destinazione Everest Marathon, era stato sconvolgente. Rigagnoli di acqua putrida scorrevano dappertutto e ospitavano vacche sacre e bambini che chiassosamente sguazzavano, si dissetavano insieme e giocavano in quel liquido maleodorante. Tutto faceva pensare ad un enorme girone dantesco, dove un’umanità variegata e composita si muoveva nel traffico vertiginoso, tra edifici antichi e recenti, stupa e templi indu, zone di cremazione dei cadaveri e venditori di cibi e spezie ayurvediche , avvolti dai profumi intensi di tamarindo, zafferano e cardamomo. Avevano lasciato la città per affrontare lunghe e faticose notti insonni in quota, in preda al mal di montagna e ad un malessere generale senza nome, perché man mano che si saliva l’ossigeno nell’aria si riduceva. Il percorso era impervio: crepacci, valanghe, ponti fatiscenti su acque impetuose, passaggi difficili ed affanno, tanto affanno, fame d’aria. Era una lunga processione in fila indiana di atleti, insostituibili yak e preziosissimi sherpa, i veri eroi di quelle montagne che trasportavano sulle spalle ogni tipo di bagaglio, merce, oggetto. Vittorio ricorda ancora l’incontro con un ragazzino con il carico di 50 kg sulla schiena ed un altro portatore con una pesante stufa sulle spalle, vestiti di piumino e berretto, accompagnati da pantaloncini corti e infradito. Popoli strani, all’occhio occidentale, resistentissimi, capaci di fatiche immani, grandi silenzi e una saggezza atavica che li segue ogni attimo delle loro esistenze sul Tetto del Mondo, rendendoli forti ed in grado di sopravvivere in condizioni proibitive. Si continua a salire inesorabilmente, fermandosi solo nelle tappe previste per i controlli. Non si digerisce, l’organismo perde peso per il consumo delle riserve e la mancanza di ossigeno si fa sentire sempre di più. A 5545 m di altitudine, la meta prevista, la quantità di ossigeno si riduce al 50% e tutto rallenta, perfino la capacità di scandire le parole. Di notte, nelle tende arriva il rumore inquietante, a volte vicinissimo, dei crepacci che improvvisamente si aprono, rombi nefasti e cupi: lunghe e profonde ferite nella montagna che travolgono, schiacciano e ingoiano chiunque si trovi sulla loro traiettoria. Un giorno, raccontano Vittorio e i compagni, furono testimoni del recupero dei corpi di 5 scalatori morti in questo modo e solo due settimane prima ben 10 alpinisti avevano subìto la stessa sorte. La montagna reclama il pasto quotidiano, la montagna vuole le sue vittime sacrificali, la montagna chiede il pegno. L’altra faccia della montagna, la montagna matrigna.
Dopo quella maratona nulla era più lo stesso: un viaggio fisico, mentale e spirituale unico. Vittorio ne parla ancora con emozione e racconta delle file di bandierine di tessuto colorato, del presunto scalpo di Yeti custodito gelosamente nel monastero di Kunde-Khumjung, dei mantra che ti rimangono nel cervello regalandoti calma, dolcezza e serenità. Parla ancora dei monaci tibetani, sorridenti e amichevoli uomini di pace, con i loro colori: rosso granata-compassione, giallo senape-saggezza.
Corri uomo, corri!
Corri e prega a modo tuo. A Gerusalemme i chilometri ed i pensieri si fondono con una sorta di preghiera, un rivolgersi a Qualcuno nella piena consapevolezza che là è un Dio con nomi diversi. Si respirava una palpabile aria di tensione fin dall’arrivo, quando si era appreso dell’attentato a soli 150 m. dall’Hotel in cui lui alloggiava con i suoi compagni. Era una sensazione di disagio e malessere che induceva a scrutare intorno, controllare, guardarsi alle spalle inquieti, tesi. Gli attentati, improvvise ondate di morte che ti carpiscono in un attimo, senza preavviso, senza segnali, senza un dove ed un quando che tu possa anticipare. La morte arriva e miete random, bambini, uomini e donne devastando e smembrando tutto. A Gerusalemme l’evento maratona travalica l’aspetto sportivo e diventa un appuntamento significativo sotto l’aspetto simbolico. Aprono la corsa tre apripista: un musulmano, un cristiano ed un ebreo, indossando una T-shirt con la scritta “ tre religioni e un solo Dio”. Corre anche il sindaco della città, mescolato a quella moltitudine di partecipanti impazienti di percorrere angoli, spazi e paesaggi suggestivi, piantonati attentamente da attrezzatissimi soldati con i mitra spianati e l’occhio vigile. E quando si corre su quelle strade, ci si rende conto di come in quel fazzoletto di terra la storia di Ebrei, Musulmani, Armeni, Cristiani si sia coagulata in tanta grandezza, sofferenza, dolore, ma anche fede e volontà di sopravvivenza.
Ed ecco la Great Wall Marathon, la maratona sulla Grande Muraglia. L’idea di percorrere un piccolo pezzetto di quest’opera mastodontica elettrizza. E’ l’ 8.08.2008 ore 8.00. L’8, portafortuna cinese.
La imponente costruzione si snoda sinuosa come un serpente, avvolta da foschia, imponente come un drago, signorile come l’imperatore, calpestata da milioni e milioni di piedi, vegliata nella storia da occhi attenti, baluardo a perdita d’occhio contro il nemico mongolo. Salite e discese incessanti, scandite da rampe e scalini alti anche 40-50 centimetri ma non importa, stai correndo sulla Grande Muraglia e questo ti dà carica. Il percorso circostante è uno spaccato di vita agreste: vegetazione fitta, villaggi rurali, contadini e carretti, galline scheletriche, scoli a cielo aperto, zappatori, ambulanti, spaccapietre e tanti bambini. Si ha l’impressione che il tempo si sia fermato. Un contadino accovacciato sul percorso offre a Vittorio una banana, mentre altri guardano indifferenti questo scorrere di maratoneti dedicando loro appena uno sguardo. Le attenzioni ci saranno all’arrivo, in presenza di tutte le autorità del caso. Solo 5 italiani in questa maratona dalle rievocazioni storiche imponenti: 5 italiani, di cui 3 trentini, un bergamasco ed un coriaceo friulano.
“Alla centesima smetto.” ha dichiarato più volte Vittorio, ma nessuno ha mai creduto perchè tutti hanno capito che quella corsa è vita, è fuga da qualcosa verso qualcos’altro. E non sentiamo forse un po’ tutti, la necessità, la voglia di fuggire, nelle pieghe più profonde e stropicciate della nostra vita, quando più nulla è lineare, ordinato e rassicurante? Quando gli eventi ti raggiungono e ti sommergono per un attimo? Fuga da se stessi per incontrarci sotto aspetti nuovi, riscoprirci diversi, più resistenti, coraggiosi e padroni delle nostre ali.
Si festeggia la maratona numero 100 in una miniera di sale nell’ex Germania dell’Est, presso Erfurt. Dai 5545 m sull’Everest, si precipita a 500 m di profondità, nelle viscere della terra. La Kristallmarathon richiede casco e lampadina frontale per percorrere cunicoli, camminamenti e passaggi nell’aria secca che prosciuga in un attimo. Nella Seconda Guerra Mondiale questo luogo era un deposito di tesori d’arte, documenti importanti e 220 tonnellate di lingotti d’oro, le riserve auree della Banca Nazionale di Berlino. Scoperto e bloccato dalle truppe americane, questo tesoro fu esaminato anche da Eisenhower stesso. La DDR secretò successivamente il sito, che fu riaperto e reso accessibile solo dopo la caduta del Muro.
Ed ecco che la maratona diventa inevitabilmente un percorrere la Storia e fa riemergere tutto quello che i luoghi hanno visto, vissuto, sofferto, raccontato o taciuto.
Lisbona, Siviglia, Atene, le cascate del Niagara, Vienna, Berlino, Zurigo, Lubiana, Praga, Tokyo…: il maratoneta corre e respira la storia di quelle strade, di quelle pietre, la fa sua.
Ce ne sono state molte altre, dopo quella centesima che avrebbe dovuto segnare la fine di un percorso di strada e di vita. Anche i più scettici ormai si sono arresi all’evidenza: una lunga maratona senza fine. L’ultima prova titanica è stata quella delle 7 maratone in 7 giorni in Piemonte, chissà quali altri posti nel mondo lo aspettano…
Corri, uomo, corri con i tuoi piedi veloci un passo dopo l’altro, leggero.

Charlotte

Charlotte profuma di mare, di treni e di vento.
Da venticinque anni è la mia compagna di viaggio: io e lei abbiamo attraversato a piedi il mondo.
È morbida e ruvida, Charlotte, un po’ come la mia vita.
Ha tatuato sulla pelle scura, come trofei, le bandiere dei paesi che abbiamo conosciuto. Non posso separarmi da lei, nemmeno per un’ora.
E infatti è qui con me.

L’ho assicurata sopra la mia testa, nel vano per il bagaglio a mano. Ho accarezzato la sua tracolla di cuoio e ho chiuso la zip con un lucchetto.
Il “click” rassicurante dell’hostess che chiudeva lo sportello – e il suo sorriso compreso nel biglietto – ora mi lasciano godere questi attimi rari. Mi sono sganciato dal cellulare e tra non molto mi sgancerò anche da terra e dal mondo.
Adoro il profumo di questa rivista patinata che mi scivola fra le dita.
Esploro il piccolo spazio che mi appartiene sul volo AZ 125: la poltrona mi avvolge come una culla.
Allaccio la cintura, finalmente libero.
Mi ritrovo tra le mani la busta sigillata con la coperta, le calze, il dentifricio, la mascherina: in questo minuscolo quadrato trasparente c’è tutto l’occorrente per il giorno che viene.
Non mi serve altro.
La ginnastica delle hostess per illustrare il piano d’emergenza fa scattare il conto alla rovescia.
L’aereo, come al rallentatore, comincia a muoversi. Sento i motori ruggire. E chiudo gli occhi, così da far vibrare il decollo dentro di me.
Puntiamo al cielo, all’immenso.

Ogni partenza è una rinascita.
Sono già morto troppe volte, quando ero a “casa” – mi ha ucciso prima la mia ex moglie, poi la depressione – e troppe volte ho rischiato di bere la mia vita in un bicchiere di rhum.
Tutto quello che avevo stava scivolando via, come una barca di carta sul fiume. Mi arrabattavo nel mio piccolo mondo, convinto che la vita fosse tutta lì, tra quelle fragili pieghe di carta. Ma la barca si è imbevuta, ho cominciato ad andare a fondo… Mi sono ritrovato nella corrente del fiume. E solo in quel momento mi sono accorto che la vita era l’acqua di quel fiume.
Perché la vita è nell’andare.

I miei occhi, oltre l’oblò, nuotano tra spesse nuvole. Avanziamo silenziosi in un mare solido: l’aereo è una nave che taglia l’oceano.
“Caffè o tè?”
“Un caffè, grazie, con molto zucchero”.
Aggiungo ancora una bustina, per prolungare, con lo zucchero, una sensazione cara.
Il naufragar m’è dolce in questo mare.

Ogni volta che parto, la mente ritorna al mio primo viaggio. Non so da quanti giorni non mi facevo la barba, né da quanto portavo la mia camicia viola. La camicia viola, sempre la stessa, sudicia e viola come un sorcio.
Ero dimagrito dieci chili, nelle mie vene scorreva più alcol che sangue. Correvo verso la morte, non avevo paura di lei.
Mi fermò, preoccupato, un medico. Un medico e un amico. Mi disse che dovevo andare via, cambiare aria.
Un viaggio, perché no? Tanto non avevo più nulla da perdere.
La vita mi ha messo tra le mani un biglietto aereo e ancora un giro di giostra.
È da quel che ho ricominciato a vivere. Nell’alba di un paese sconosciuto, nei passi lungo la strada, negli occhi delle persone che incontravo, dimenticavo me stesso.
Una nuova lingua, un’altra religione. Ogni notte una camera diversa. Davanti a me c’era il mondo, con i suoi infiniti sentieri.
Accendevo le giornate come fiammiferi. Ne raccoglievo le capocchie nel mio taccuino.

Solo nelle stazioni, dove la gente si abbraccia, avvertivo la solitudine, come una fitta.
Fu in uno di quei momenti che la vidi, dietro una vetrina: la pelle scura, Charlotte era là ad aspettarmi
Abbracciato a Charlotte, la mia fedele borsa di viaggio.

Mi raggiunge un profumo caldo di cibo fumante.
Abbasso il tavolinetto pregustando la sorpresa della cena: torno di nuovo bambino mentre cerco di indovinare quale pietanza nascondono le scatole minute ordinate sul vassoio.
“Succo d’arancia, per favore”.
Il vino no, grazie, ho smesso di bere.
Voglio godermi ogni istante. Voglio godermi le nuvole. Le vedo trascolorare, accese dal sole che arde lontano. È un’eruzione di cielo.

Abbasso sugli occhi la mascherina.
“Buona notte”.
“Buona notte, signore, sogni d’oro”.
Un sogno, un sogno ce l’avrei: viaggiare per sempre.
Quando morirò, vorrei essere cremato.
Le mie ceneri, siate gentili, riponetele in Charlotte.

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