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Mese: Agosto 2014

Sabato 9 agosto a Cueva Summer Jazz approda la verve del Carlo Atti Trio

da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Il sassofonista bolognese, incluso di diritto tra i più validi improvvisatori della scena italiana, sarà coadiuvato dalla brillante ritmica di due giovani e autentici talenti come Riccardo Di Vinci al contrabbasso ed Enrico Smiderle alla batteria nella reinterpretazione assolutamente originale degli standard più amati.

Sabato 9 agosto (ore 22.00) Cueva Summer Jazz giunge al quarto appuntamento e accende una nuova notte di grande musica con l’imprevedibile verve del Carlo Atti Trio. Completa la formazione capitanata dal sassofonista bolognese la brillante ritmica di due giovani talenti, Riccardo Di Vinci al contrabbasso ed Enrico Smiderle alla batteria.
Metter mano agli standard, si sa, può rivelarsi arma a doppio taglio. Il rischio di risultare banali striscia dietro l’angolo tanto che ognuno di noi, almeno una volta, è inciampato in qualche noiosa reinterpretazione. Questo non è certo il caso di un bopper di razza come Carlo Atti che, da sempre, opera una rivisitazione della tradizione jazzistica assolutamente originale prestando dovuto rispetto alle peculiarità armoniche e ritmiche dei brani che la costituiscono. Incluso di diritto tra i più validi improvvisatori della scena italiana, Atti – lungi dall’elaborare scalette o repertori preconfezionati – darà vita ad una performance autentica in cui atmosfere swinganti si alterneranno a suadenti ballads, arditi assolo accenderanno la miccia di una sezione ritmica che, seppur giovane, si è già fatta largo sulla scena jazzistica italiana ed europea.
Carlo Atti si avvicina alla musica all’età di sei anni, complice un flauto traverso. È al conservatorio che affianca a quest’ultimo il sax tenore che riconosce immediatamente come proprio strumento principe.
Ancor adolescente si trasferisce nel capoluogo emiliano per proseguire gli studi alternati ad un ascolto spassionato di vinili. Sarà il maestro Giorgio Baiocco ad introdurlo nel modo del jazz e a porre le basi del debutto in veste di leader al Capolinea di Milano.
Da quel momento la carriera di Atti subisce una vigorosa impennata. Prendono forma prestigiose collaborazioni con artisti come Steve Grossman, Larry Nocella, Sal Nistico, Massimo Urbani, Ares Tavolazzi, Marco Tamburini, Pietro Tonolo, Bobby Durham ecc. Numerose si succedono le esibizioni in prestigiosi Festival e club, i premi e le registrazioni che conducono ben presto il sassofonista ad allargare i propri confini per approdare oltreoceano. Tutt’oggi Carlo trascorre diverso tempo nella Grande Mela, dove la sua insaziabile curiosità incontra nuova ispirazione.

Il prossimo appuntamento in programma è fissato per sabato 16 agosto con il Brasile di As Madalenas, nuovo duo formato da Cristina Renzetti e Tati Valle.

Cena a partire dalle ore 20:00. Inizio concerti ore 22:00. In caso di maltempo gli eventi si svolgeranno all’interno del locale. Cocktail bar aperto per chi volesse partecipare al solo concerto.
Per informazioni e prenotazioni: www.lacuevapomposa.it , tel. 0533 719121 – 340 1545322

Sabato 09 agosto – Ristorante La Cueva, Abbazia di Pomposa – Ore 22.00
in collaborazione con Jazz Club Ferrara
Carlo Atti Trio
Carlo Atti, sassofono;
Riccardo Di Vinci, contrabbasso;
Enrico Smiderle, batteria

DOVE
Ristorante La Cueva
via Centro, 26 Abbazia di Pomposa – Codigoro (FE)

NB: in caso di maltempo i concerti si svolgeranno all’interno del locale

INFORMAZIONI
Infoline e prenotazione cena 0533 719121 – 340 1545322
www.lacuevapomposa.it

COSTI E ORARI
Ingresso gratuito, cocktail bar aperto per chi volesse assistere al solo concerto
Cena a partire dalle ore 20.00
Concerto ore 22.00

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
solejazzclubferrara@gmail.com
cell. 339 6116217

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Nota di Luigi Vitellio su intervista a Eric Zaghini

da: Responsabile Organizzazione PD Ferrara

Leggo le parole del sindaco di Berra, Eric Zaghini e mi permetto alcune considerazioni.
Prima di tutto sfatare un mito, per cui nel PD ci sarebbero alcuni candidati garantiti: a breve faremo una direzione provinciale in cui affronteremo il tema della campagna elettorale, sul metodo e nel merito delle questioni da affrontare e sulle modalità di selezione delle candidature come Consigliere, ricordando che in queste elezioni vince chi prende una preferenza in più.

E’ fondamentale impostare questa campagna elettorale sui contenuti.
I ragionamenti di area vasta hanno un senso se inseriti in un quadro regionale che sappia valorizzare le specificità territoriali; non possiamo pensare di combattere questa crisi se non affrontando insieme questa battaglia, non difendendo i nostri campanili, ma attuando sinergie tra enti territoriali e non solo.
Non credo però che la soluzioni sia legare i candidati Consiglieri ai candidati Presidenti.

Sdoganare le cordate all’interno del nostro Partito può portare solo a un risultato : la distruzione del nostro partito.

Un candidato deve essere portatore di interessi locali nelle Istituzioni e non essere “uomo di fiducia” di chi vince, ne risentirebbe la democrazia ed il confronto politico.

Abbiamo tanto da fare il percorso e’ ancora lungo, affrontiamo tutte le discussioni per rilanciare il nostro territorio, ma affrontiamolo nelle sedi opportune che sono già state convocate.

Abbiamo bisogno di tutti per affrontare un vero cambiamento radicale, ma per favore non facciamo una classifica di chi “rinnova di più”.

Non distribuiamo patenti di rinnovatori, ma riempiano il partito di quelle discussioni che troppo spesso appaiono sul giornale e troppo poco nei nostri organi collegiali di discussione dove è importante partecipare .

“Il cambiamento non puo’ essere SOLO di qualcuno”

Luigi Vitellio – Responsabile Organizzazione PD Ferrara

Un omaggio a Mina per l’ultima tappa di “Jazz in rosa”

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Chiusura con il botto per la rassegna “Jazz in rosa”, che sabato 9 agosto, dalle ore 21.30 nel giardino della casa museo “Remo Brindisi” del Lido di Spina renderà omaggio ad una delle icone della musica italiana di tutti i tempi, la grandissima Mina. Rossella Graziani, con una straordinaria performance interpreterà buona parte del repertorio musicale di Mina, l’artista che più di ogni altra ha fatto proprie le sonorità del jazz, consegnando alla storia autentici capolavori in musica. Rossella Graziani, voce raffinata, dalle potenti capacità espressive, vanta un curriculum di collaborazioni musicali di grande livello, che spaziano dal jazz, al blues, al funk all’ever green della canzone italiana ed internazionale. Come corista ha collaborato con Paolo Belli, gli Skiantos, Irene Grandi, partecipando anche a numerose trasmissioni televisive. Il live, rigorosamente ad ingresso gratuito, è dunque l’ultima tappa della rassegna “Jazz in rosa”, promossa ed organizzata dall’Assessorato alle Istituzioni Culturali. Un evento imperdibile per coloro che stanno soggiornando sulla costa comacchiese.

Comacchio: grandi eventi con il concerto alla Manifattura dei Marinati e la festa di San Cassiano a Comacchio

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

In attesa del ferragosto anche a Comacchio si moltiplicano le occasioni di svago, nel segno della cultura e della tradizione con eventi irripetibili, assolutamente da non perdere. Come si è detto nei giorni scorsi, lunedì 11 agosto, alle ore 21.30 nella magnifica location della Sala Fuochi della Manifattura dei Marinati (Via Mazzini, 200) si esibirà, AD INGRESSO GRATUITO, Ramin Bahrami, giovane pianista iraniano, ritenuto il più grande interprete al mondo del repertorio musicale di Bach. L’evento culturale fa parte della rassegna musicale Emilia Romagna Festival (vedasi il comunicato stampa qui allegato, già trasmesso nei giorni scorsi). In occasione della festa patronale di San Cassiano, mercoledì 13 agosto, il “Mercatino dei ragazzi” tornerà ad animare il centro storico, dalle ore 17 alle ore 19. “Rendiamo vecchio ciò che è nuovo” è lo slogan che accompagna questa seconda edizione della riuscita iniziativa lanciata ad inizio estate e rivolta ai bimbi dai 6 ai 14 anni. Sino al 12 agosto restano aperte le iscrizioni obbligatorie (ma rigorosamente gratuite), presso l’Ufficio Pubblica Istruzione (tel. 0533/318703, Dott.ssa Giorgia Mezzogori, e-mail: giorgia.mezzogori@comune.comacchio.fe.it). Sempre il 13 agosto, alle ore 18 in duomo Mons. Luigi Negri, Arcivescovo della Diocesi di Ferrara-Comacchio, benedirà i vulicepi, tradizionali imbarcazioni vallive, che alle ore 18.30 gareggeranno nella consueta regata storica di “San Cassiano”, che avrà luogo lungo l’argine Fattibello, sotto la direzione dell’ANMI di Comacchio. Dopo la santa messa, presieduta dall’arcivescovo, si svolgerà la processione lungo le vie del centro storico con il busto reliquiario di San Cassiano. Alle ore 20 nella antica Pescheria, di fronte al Ponte degli Sbirri, sarà inaugurata la nuova mostra temporanea, “Perle d’acqua dolce” che accoglie le opere di Maria Luisa Scaramelli. L’esposizione pittorica, ad ingresso gratuito, sarà visitabile sino al 10 settembre prossimo. Per informazioni: I.A.T. di Comacchio (Via Agatopisto, 1 tel. 0533-314154). Luna park, animazione, maxi-tombola a cura dell’Avis arricchiranno il programma della festa patronale, sino al gran finale con lo spettacolo pirotecnico, in programma a mezzanotte.

Comitato di Salvaguardia del Delta: l’ AUSL informi i cittadini

da: Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta

“Contro l’etica della verità significa a favore di un’etica del dubbio. Al di là delle apparenze, il dubbio non è affatto il contrario della verità. In un certo senso, ne è la ri-affermazione. È incontestabile che solo chi crede nella verità può dubitare, anzi: dubitarne.”, così recita una citazione di Gustavo Zagrebelsky. Il Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta crede nella ricerca di ciò che è rispondente alla realtà, in relazione a determinati fatti, e compie il dovere civico di porre delle domande, sempre però mettendosi in dubbio. In merito al comunicato stampa dell’AUSL di Ferrara possiamo esprimere profonda soddisfazione nel ravvisare che, l’Azienda Sanitaria ferrarese, abbia informato la cittadinanza nell’ambito dell’appalto aggiudicato alla Manutencoop Facility Management S.p.A. (società soggetta alla direzione e coordinamento di Manutencoop Società Cooperativa, colosso cooperativistico bolognese). Tale soddisfazione deriva non solo dalla nota di per se, ma anche da quanto riportato dalla cronaca locale, di questi giorni, in merito al nostro quesito: ovvero che l’AUSL di Ferrara aveva espresso, in prima battuta, che “… non era tenuta a informare…”, concetto che sicuramente troverà ampio riscontro legale ma che sinceramente, come cittadini, non troviamo corretto dato che riteniamo che chi tratta la cosa pubblica debba, sempre e comunque, rendere conto di ogni operazione, specialmente in un caso come questo ove l’appalto si è indirettamente intrecciato con vicende giudiziarie che hanno portato all’arresto, disposto dal Tribunale del Riesame di Milano, del Presidente di Manutencoop, Claudio Levorato, motivandolo, come riportato dalla stampa locale, in “… può ripetere il reato e inquinare le prove…” ed anche “… il numero uno del colosso cooperativo è accusato di rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio e turbativa d’asta in concorso con la presunta «cupola degli appalti» e per ora rimarrà libero perché i legali di Levorato faranno ricorso in Cassazione…”, quindi crediamo fermamente che le nostre preoccupazioni e perplessità siano più che giustificate. Per quanto concerne il periodo di durata dell’appalto si tenga conto che il Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta, come ogni altro cittadino del resto, si è avvalso degli organi di stampa per informarsi, precisando che sino ad oggi l’AUSL Ferrara non aveva diramato nessun comunicato stampa, e proprio sulla stampa nazionale viene indicata la seguente notizia “… Va a Manutencoop facility management il global service dell’Usl di Ferrara. La società bolognese si è aggiudicata, davanti ad altri due concorrenti, il bando da 63,1 milioni riguardante l’affidamento del multiservizio manutentivo globale e il servizio energia per gli immobili di pertinenza dell’azienda sanitaria per il periodo di 12 mesi. Il prezzo offerto è stato di 47,5 milioni. La procedura è stata gestita da Intercent-ER Agenzia regionale di sviluppo dei mercati telematici…”, ergo saremo ben lieti se l’Azienda vorrà porre in essere ques’ultimo concetto espresso nel comunicato stampa “… Si ricorda, infine, che ai fini della tutela di tutti gli operatori impegnati in questa operazione di gara, qualsiasi inesattezza che venisse presentata, verrà valutata e analizzata in ogni suo ambito…” facendo quantomeno rettificare la notizia divulgata e facilmente reperibile su Internet. Infine chiediamo all’AUSL Ferrara, facendo sempre riferimento alla stampa locale “… non è da escludere che nei prossimi giorni la dirigenza dell’azienda sanitaria intervenga sulla vicenda giudiziaria che vede coinvolto il presidente di “Manutencoop”…”, di intervenire sulla vicenda: dal momento che un appalto da 47 milioni di euro rappresenta un grande impegno, che abbia durata di 12 mesi o 9 anni, per la spesa pubblica e chi gestisce il denaro pubblico non può esimersi dal dimostrare che tutte le strade, per la tutela di un tale investimento, siano state intraprese in difesa del bene della collettività.

Depurazione in Emilia Romagna, ancora troppe criticità alle foci di fiumi e torrenti. Fuorilegge 7 punti su 11

da: ufficio stampa Goletta Verde

Sono sette i punti risultati “fuorilegge”, di cui cinque “fortemente inquinati”, rispetto agli 11 monitorati lungo 141 Km di costa emiliana, nei quali è stata evidenziata una carica batterica al di sopra dei valori consentiti dalla legge. Nel mirino finiscono in particolare le foci di fiumi e torrenti, ma in due casi anche i prelievi effettuati in prossimità di spiagge hanno evidenziato la presenza di acque inquinate da scarichi non depurati adeguatamente. Se da un lato le precipitazioni che hanno interessato il territorio nei giorni precedenti il campionamento possono aver in qualche modo “alterato” il risultato delle analisi, dall’altro è evidente che le criticità riscontrate non sono di certo nuove in questa regione e riguardano allo stesso tempo sia i comuni costieri che quelli dell’entroterra. Si tratta di esempi che testimoniano come – anche in una regione come l’Emilia-Romagna in cui esiste un alta percentuale di depurazione dei reflui urbani – sia necessario non abbassare la guardia sul fronte del controllo degli scarichi, soprattutto in caso di precipitazioni, durante le quali il sistema depurativo va in tilt. Legambiente propone quindi un piano strategico per la costa che deve essere al centro delle azioni della futura giunta regionale: risorse per mettere in sicurezza il territorio e ricostruire fasce naturali sulla linea di costa, bloccare estrazioni di gas e cementificazione, adeguare il sistema fognario al carico di abitanti equivalenti nel periodo estivo e dare vita ad un Parco Nazionale del Delta del Po.

È questa la fotografia scattata dalla celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che in questi giorni ha fatto tappa in Emilia Romagna. L’istantanea sulle acque costiere dell’equipe tecnica della Goletta Verde è stata presentata questa mattina, in conferenza stampa a Marina di Ravenna, da Lorenzo Frattini, presidente Legambiente Emilia-Romagna; Simone Nuglio, portavoce Goletta Verde e Giacinto De Renzi del Circolo Legambiente Ravenna.
In occasione della conferenza stampa, inoltre, Legambiente ha donato simbolicamente degli stivaloni di gomma e delle nettarine al sindaco di Ravenna – sottrattosi al confronto odierno con l’associazione – per ribadire, con i primi, di affrontare al più presto il problema della subsidenza che porterebbe all’innalzamento del livello delle acque e assumersi la responsabilità di tutelare le future generazioni, il patrimonio naturalistico, economico e turistico del territorio; temi completamente ignorati e fuori dall’agenda politica locale e regionale.

“Le nostre analisi non vogliono certo sostituirsi al monitoraggio effettuato dagli organi competenti né, tantomeno, avere la pretesa di una patente di balneabilità – sottolinea Simone Nuglio, portavoce di Goletta Verde -. I punti risultati fuori dai limiti di legge riguardano, ancora una volta, foci di fiumi, di norma non adibite alla balneazione. Il nostro obiettivo è proprio quello di allargare la panoramica delle criticità che riguardano i nostri mari, con particolare attenzione alle foci dei torrenti e dei fiumi dove continuiamo a riscontrare i principali problemi. E questo vale a maggior ragione se queste situazioni di criticità si ripetono da anni. È degno di nota il sistema di segnalazione per il divieto di balneazione messo in campo, ma questo è solo un utile strumento per tutelare la salute dei bagnanti; tale strumento non risolve certo il problema che continua ad essere l’inadeguatezza dei sistemi fognari che vanno in sofferenza in caso di precipitazioni, non più definibili, queste ultime, eventi eccezionali, soprattutto in virtù dei cambiamenti climatici. I dati Istat indicano che il 22% degli italiani non è servito da un adeguato sistema di depurazione; l’obiettivo della buona qualità delle acque imposto dall’Unione europea entro il 2015 rischia di essere l’ennesimo impegno non rispettato dal nostro Paese”.

“Non serve invocare piani nazionali per sbloccare solo le grandi opere – dichiara Lorenzo Frattini, presidente Legambiente Emilia Romagna – ma serve un piano di azione locale e regionale che metta al centro i veri problemi della costa: messa in sicurezza del territorio, adeguamento rete idrica e fognaria, riqualificazione del patrimonio edilizio ricettivo obsoleto e valorizzazione vera delle ricchezze naturalistiche che abbiamo e che sono assolutamente sottovalutate sul versante della promozione turistica. Le proposte di Legambiente per un Piano strutturale della costa sono chiare: divieto totale al prelievo di acqua sotterranea a mezzo di pozzi nei territori litoranei, al fine di eliminare completamente la quota di subsidenza artificiale; no alle estrazioni di idrocarburi; stop al cemento, fissando come obiettivo regionale il consumo di suolo netto pari a zero al 2030; adeguamento del sistema fognario al carico di abitanti equivalenti nel periodo estivo e dare vita ad un Parco Nazionale del Delta del Po, per raggiungere un’unità di governance, superando i particolarismi amministrativi dei due parchi regionali”.
I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente nei giorni 29 e 30 luglio scorso. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.
Cinque, come detto, i punti monitorati che hanno riportato un giudizio di “fortemente inquinato”. Si tratta dei prelievi eseguiti alla foce del fiume Conca a Misano Adriatico; alla foce del torrente Marano a Riccione (un dato che Goletta Verde riscontra ormai da diversi anni); alla foce del canale sulla spiaggia di Torre Pedrera/Bellaria-Igea Marina e alla foce del fiume Ausa di Rimini; alla foce del canale navigabile Porto Garibaldi a Comacchio. Due, invece, i punti risultati “inquinati”: alla spiaggia a sud della foce del fiume Uso (località Igea marina/Bellaria) a Ballaria e alla spiaggia a nord della fiume del fiume Rubicone (località Gatteo a mare) di Gatteo.
Entro i limiti di legge, invece, gli inquinanti riscontrati nelle acque prelevate alla spiaggia a sud della foce del canale Tagliata a Cesenatico; alla foce canale Cupa Nuovo nel comune di Cervia; alla foce del canale in destra Reno (località Casl Borsetti) di Ravenna e alla foce del canale Logonovo (lido degli Estensi) a Comacchio.

Per quanto riguarda la città di Rimini, si continuano a registrare le assurde e intollerabili criticità sulla depurazione: anche quest’anno dopo le forti piogge i fiumi si sono trasformati in vere e proprie cloache come dimostrano i nostri dati e le segnalazioni delle ultime settimane. Apprendiamo con piacere che i cantieri stanno andando avanti e ci auguriamo che terminati i lavori, speriamo il prima possibile, non si registrino più tali notizie. Infatti, se da una parte il buon sistema di informazione, segnalazione e cartellonistica permette di rendere consapevoli i bagnanti sul rischio inquinamento, d’altra parte è assurdo continuare a convivere con questa situazione che si protrae ormai da diversi anni.
Passi avanti, in ogni caso, sul fronte della depurazione sono stati sicuramente portati avanti in questi anni in tutta la Regione, così come confermano i dati del Censimento Istat delle acque per uso civile (riferiti all’anno 2012) secondo i quali confluiscono in impianti di depurazione (secondari o avanzati) il 67,1 per cento dei carichi urbani complessivi, rispetto ad una media italiana del 57,6 e delle regioni del Nord-Ovest del 61,5 per cento. Sempre sul fronte della depurazione, vale però la pena ricordare che proprio alla vigilia della stagione balneare l’Unione Europea ha nuovamente avviato una procedura di infrazione ai danni dell’Italia per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane (procedura n. 2014/2059 del 31 marzo 2014) – dopo già due condanne a carico del nostro Paese – che coinvolge anche dieci agglomerati urbani dell’Emilia-Romagna (Bagnacavallo-Villanova; Bologna-Area Metropolitana; Fusignano; Bagno di Romagna; Bondeno; Decima; Fanano; Fiumalbo; Lizzano in Belvedere; San Bartolomeo in Bosco) per un totale di 696.896 abitanti equivalenti. Questi agglomerati, secondo l’Ue, risultano non conformi alla normativa, perché non è stato dimostrato che tutto il carico generato riceva un adeguato trattamento secondario.

Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche il corretto smaltimento degli olii esausti. Proprio per questo anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che da 30 anni si occupa della raccolta e del riciclo dell’olio lubrificante usato su tutto il territorio nazionale, è main partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega Elena Susini, responsabile della Comunicazione del COOU. L’olio usato si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Lo scorso anno in Emilia-Romagna il COOU ha raccolto 16.066 tonnellate di olio usato, evitandone così lo sversamento nell’ambiente.

I RISULTATI DELLE ANALISI DI GOLETTA VERDE DEL MARE IN EMILIA-ROMAGNA*

*prelievi effettuati tra il 29 e il 30 luglio 2014

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Il Monitoraggio scientifico
I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente che anticipa il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità). Le analisi chimiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo.
Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai chilometri di costa di ogni regione.

LEGENDA
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 500 UFC/100ml
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml

Su www.legambiente.it/golettaverde sezione Analisi è possibile visualizzare la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi.

Agosto: le chiusure dell’Università di Ferrara

da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Le Segreterie studenti e gli Uffici amministrativi con sede a Palazzo Renata di Francia, (via Savonarola, 9), e nel Complesso di Santa Lucia, (via Ariosto, 35), rimarranno chiusi da lunedì 11 a venerdì 15 agosto compreso. Le attività riprenderanno regolarmente lunedì 18 agosto.
Per informazioni in merito alla chiusura dei Dipartimenti e delle strutture dell’Università, consultare la sezione Unife News del sito www.unife.it

Venerdì 15 agosto la Villa Romana di Russi è in festa: divertimento e cultura con laboratori artigianali, visite guidate e assaggi di porchetta.

da: ufficio stampa SBArcheo Emilia-Romagna

Dalle 17 alle 21, rievocatoti in costume d’epoca illustrano mestieri, ricette e attività degli antichi romani.

Nell’anno che celebra il bimillenario della sua morte, avvenuta a Nola nel 14 d.C., l’imperatore Ottaviano Augusto va menzionato anche per una festa nota a tutti, quel Ferragosto (da feriae Augusti) istituito proprio da lui nel 18 a.C. per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli.
E non c’è luogo migliore del complesso rustico della Villa Romana di Russi, nel ravennate, per ricordare l’origine pagana di questa festività che il calendario cattolico assegnerà poi all’Assunzione di Maria.
Venerdì 15 agosto, dalle 17 alle 21 (ultimo ingresso ore 21), i volontari della Pro Loco di Russi e del Gruppo Ravennate Archeologico, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna e il Comune di Russi, organizzano la quarta edizione de “Le Ferie di Augusto”, originale Ferragosto nell’area archeologica che conserva i resti dell’importante complesso residenziale e produttivo di età romana sviluppatosi per far fronte alle esigenze alimentari della flotta militare romana che, dall’epoca di Augusto, aveva sede a Ravenna.
A partire dalle ore 17 sarà possibile tuffarsi nella vita quotidiana nella Villa Rustica di Russi così come si svolgeva duemila anni fa, con contorno di visite guidate, laboratori interattivi di creta, mosaico ed erbe officinali e realizzazione di coroncine votive vegetali legate ai miti.
Tema dominante di questa quarta edizione sarà la coltivazione e l’uso delle erbe officinali nel mondo romano. Il pubblico potrà consultare piccole guide alla cucina di Apicio, con i condimenti e le salse a base di erbe, e a conclusione della serata potrà gustare la porchetta condita con aromi vegetali.
L’area archeologica sarà allestita in modo da ricreare tradizioni e momenti della vita pubblica e privata degli antichi abitanti del complesso. I volontari, in abbigliamento d’epoca, presidieranno le aree del sito in cui si svolgevano attività particolari, illustrando il proprio mestiere, uso e funzione dei tanti oggetti utilizzati e la funzione della struttura in cui si trovano, rispondendo alle domande dei visitatori.

http://www.archeobologna.beniculturali.it/mostre/russi_15ago2014.htm

Venerdì 15 agosto (Ferragosto) la Villa Romana è aperta dalle 9 alle 21 (ultimo ingresso ore 21)
Ingresso € 2,00 – ridotto € 1,00
Informazioni presso: Pro Loco di Russi tel. 0544587670 (martedì e venerdì 10-11.30) – 338 4016346 proloco@comune.russi.ra.it
Ufficio Informazione Turistica tel. 0544 587671
Villa Romana di Russi tel. 0544581357

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La villa rustica di Russi conobbe il massimo splendore tra il I e il II sec. d.C. quando il complesso venne completamente ristrutturato, anche scenograficamente, da un proprietario probabilmente arricchitosi vendendo le eccedenze agricole alla flotta militare romana che, dall’epoca di Augusto, aveva sede a Ravenna.
È in questo periodo che la villa, gestita da un liberto con mansioni di fattore (procurator) al comando di un gran numero di schiavi, esce dall’autosufficienza per diventare una macchina da sesterzi.
Le dimensioni della cucina comune testimoniano che vi si potesse cucinare per un gran numero di persone, quale doveva essere il personale della villa nei momenti di maggiore impegno come l’aratura, la semina e la mietitura (generalmente di cereali) e, per quanto riguarda il vino, la potatura delle viti, la raccolta e pigiatura dell’uva.
Dei due magazzini presenti nella villa, quello di dimensioni maggiori, collegato al torcularium, era destinato alla conservazione delle anfore vinarie mentre l’altro, con un piano interno soprelevato, serviva per conservare i prodotti più delicati e sensibili all’umidità, come le granaglie.
Il proprietario (dominus) viveva in villa saltuariamente, più che altro per controllare i momenti clou delle fasi produttive. Il suo alloggio era comunque lussuoso, con sala da pranzo (triclinium), stanza per ricevere (tablinum), impianto termale e pavimenti a mosaico.
Lo scavo di alcuni pozzi ha restituito una buona campionatura di ceramiche da mensa e un discreto numero di vasi, pentole e tegami esposti nell’Antiquarium Comunale della Rocca.
Molto importanti anche i resti vegetali e le ossa di animali che documentano, con buona divisione cronologica, le diverse fasi di occupazione legate alle vicende della vicina Ravenna.
Dopo un periodo di decadenza coincidente con l’allontanamento della flotta militare, la villa è parzialmente rioccupata quando la corte imperiale si trasferisce a Ravenna (V e il VI sec.) per poi essere definitivamente abbandonata in epoca medievale. Già sul finire del VII secolo d.C., l’area è ampiamente incolta mentre boschi ed acque si riappropriano del territorio: le ossa di castoro rinvenute testimoniano un ambiente ricco di acqua corrente ma totalmente privo di presenze umane.

Venerdì 8 agosto, all’interno di “Tutte le Direzione in Summertime”, Panama Beach ospita il trio Jazz Alfonso, Conte e Bianchetti

da: Il Gruppo dei 10

L’onda musicale della quarta edizione di “Tutte le Direzione in Summertime”, la ricca rassegna di musica e spettacolo organizzata dal Gruppo dei 10, continua a travolgere il Panama Beach di Porto Garibaldi. Venerdì 8 agosto l’accogliente atmosfera dell’’unconventional restaurant & beach’ in viale dei Mille 30 ospiterà il collaudato gioco jazzistico di un trio classico come quello formato da Matteo Alfonso al pianoforte, Lorenzo Conte al contrabbasso e Giancarlo Bianchetti alla batteria.
Matteo Alfonso, nato a Venezia nel 1976, studia pianoforte classico dall’età di 8 anni e trasforma questa sua passione in un lavoro: parallelamente agli studi classici di pianoforte e composizione inizia l’attività professionale nel 1994. Come pianista collabora stabilmente con Eliot Zigmund e Pietro Tonolo. Si esibisce come sideman in numerosi festival e rassegne con artisti quali Bobby Watson, Ray Mantilla, Mauro Negri, Tom Kirkpatrick, Rosario Giuliani, Sandro Gibellini, Robert Bonisolo, Fabrizio Bosso, Gianni Cazzola, Fabio Morgera, Carlo Atti, e partecipa alla realizzazione di numerosi cd. Tra le esperienze professionali più importanti figurano l’ingaggio in trio al “Rockefeller Center” di New York nel 1999 e quello da parte di Pierre Cardin per la realizzazione di alcuni arrangiamenti eseguiti in prima assoluta a Parigi e Pechino nel 2004.
Curriculum internazionale anche per il contrabbassista veneziano Lorenzo Conte. Nella sua carriera ha collaborato con moltissimi musicisti sia europei che americani tra cui Jesse Davis, Eddie Henderson, Ronnie Mathews, Art Farmer, John Hicks, Ferenc Nemeth, Mike LeDonne, Pietro Tonolo, Dado Moroni, Gianni Basso, Steve Grossman, Rosario Giuliani, Slide Hampton, Bobby Watson, Flavio Boltro e altri. Ha suonato a lungo con il quartetto di Tom Kirkpatrik e collabora stabilmente con Robert Bonisolo, Paolo Birro, Andrea Pozza, il gruppo Jazz Breakers e altri. Nella sua attività discografica figurano 10 cd con il batterista Bobby Durham e registrazioni con il flautista Sam Most e l’altista Lee Konitz.
Giancarlo Bianchetti è conosciuto nel panorama nazionale per essere stato il chitarrista di Vinicio Capossela dal 1995 al 2004, ma è molto apprezzato in ambito jazzistico anche come batterista. Nato a Molinella nel 1970, ha studiato chitarra classica presso il conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, coltivando parallelamente la sua passione per tamburi, piatti e percussioni. Musicista sopraffino, di spessore, intelligente e fuori dagli schemi, ha suonato con musicisti italiani quali Carlo Atti, Luigi Bonafede, Alberto Borsari, Luciano Milanese, Andrea Papini, Andrea Pozza, Marco Tamburini, Ares Tavolazzi, Jimmy Villotti, Riccardo Zegna e stranieri quali Robert Bonisolo, Bobby Watson, Eliot Zigmund, Steve Grosmann, Jack Walrath, Tony Scott e Bibi Rovere.
Cena alle 20.30 e a seguire concerto. Per informazioni e prenotazioni contattare i numeri 0533 326226 e 335 7002223, visitare la pagina Facebook https://www.facebook.com/ilgruppodei10?fref=ts o scrivere a ilgruppodei10@gmail.com.

Incontro sul problematico aumento della popolazione dei gabbiani

da: Segreteria del Sindaco, Comune di Comacchio

Con riferimento alla petizione presentata nei giorni scorsi, relativa alla problematica legata all’aumento della popolazione dei gabbiani nei centri abitati, si rende noto che il Sindaco ha convocato per i prossimi giorni un incontro alla presenza dell’Ausl, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Provinciale e Ente di gestione per i Parchi – Delta del Po.
Preme sottolineare che la questione sta rivestendo oramai carattere nazionale ( vedi casi registrati a Venezia, Rimini ma anche a Roma e Napoli ) e che tale specie rientra, comunque, tra la Fauna Selvatica Protetta.
Ciò nonostante l’Amministrazione si è impegnata fin da subito, aprendo un tavolo di discussione, per dare una risposta alla cittadinanza.

Replica su Musei e trasferimento degli uffici Comunali

da: Segreteria del Sindaco, Comune di Comacchio

In riferimento agli articoli di stampa apparsi nei giorni scorsi appare doveroso intervenire per fornire chiarimenti.
Bisogna andare indietro di tanti decenni, al 1986, per iniziare a sperare nella nascita di un grande museo del territorio, un percorso molto lento e tortuoso e fatto di promesse dei vari politici che si sono susseguiti. Ci sono stati diversi stop, in ultimo il più tragico pochi anni fa, con il crollo di alcuni intonaci del soffitto dopo pochi mesi dalla conclusione dei lavori di restauro sotto la guida del direttore dei lavori, Arch. Guido Zarattini.
Le affermazioni del consigliere Di Munno e dei vari esponenti politici di turno, sono quindi del tutto imprecise ed in parte non veritiere; tutto ciò forse anche dovuto al fatto che il gruppo berlusconiano, impegnato in questi giorni nel censimento del gabbiano reale e rappresentato dal consigliere Di Munno, nel corso dello storico consiglio comunale del 4 giugno u.s. risultava assente alla trattazione del punto relativo agli allestimenti museali. Occasione persa, per chi si riscopre solo sui quotidiani paladino della cultura e in cui avrebbe potuto interpellare direttamente l’Amministrazione Comunale, ma soprattutto la Soprintendenza e il Comitato Scientifico nel merito delle questioni.
Veniamo ad oggi. Nulla è stato ufficializzato o deciso (se non l’apertura del museo), sono state fatte delle ipotesi e sono in corso delle consultazioni rispetto al futuro utilizzo degli ulteriori spazi.
Quello che c’è di vero è che il carico della nave romana verrà trasferito all’interno dell’ex ospedale San Camillo, non come scelta di imperio di questa Amministrazione, ma come soluzione condivisa con il comitato scientifico che cura l’allestimento degli spazi del nuovo museo e che ne ha riconosciuto la valenza strategica fin dal 2001, anno in cui si sanciva che il carico doveva essere una sezione del nuovo museo, sia per ragioni economiche che per avere una gestione unitaria.
Quello che c’è di falso sono le dichiarazioni dei due rappresentanti di forza italia, dalle quali emerge un dato solo: non conoscono gli spazi dell’ex ospedale, né tanto meno il progetto del comitato scientifico in quanto l’area espositiva risalente al periodo spinetico sarà ampliata a differenza del progetto dei miei predecessori, mentre le sale espositive del piano terra di Palazzo Bellini non verranno intaccate.
C’è di vero che il trasferimento del carico lascerà degli ambiente vuoti e che si sta ragionando sul loro futuro utilizzo.
C’è di falso che l’Amministrazione stia spendendo 200.000,00 euro per il trasloco dell’ufficio del sindaco ma lo farà per il trasporto dei reperti. Si sottolinea che i costi totali per allestire il nuovo museo e trasferire i reperti da Ferrara sono molto più alti di questi 200.000,00.
C’è di falso che è stato deliberato il trasloco della biblioteca e degli uffici del sindaco, per i quali non esiste nessun atto formale.
C’è di vero che è prioritario rendere accessibile la biblioteca ai disabili e metterla in sicurezza anche dal punto di vista della prevenzione incendi, dato che nessuno ha mai pensato che la biblioteca dovesse essere un luogo sicuro e per tutti.
C’è di vero che si sono ipotizzati spostamenti anche di uffici, compresi quello del Sindaco, ad oggi solo valutazioni, sui cui non è stata presa alcuna decisione definitiva, avendo questa Amministrazione un’unica priorità: aprire il nuovo museo.
C’è di vero che i progettisti non vengono più scelti per provenienza politica o a chiamata diretta, ma solo dopo aver fatto bandi ad evidenza pubblica.
Il lavoro intrapreso da questa Amministrazione vede un progetto grandioso mai arrivato fino a queste fase e con una grandezza tale da farlo divenire uno dei musei più importanti a livello europeo. Le forze politiche e sociali dovrebbero finalmente concentrarsi su un progetto reale di apertura del museo invece che su sterili chiacchiere da bar.
La minoranza dovrebbe valutare con attenzione il progetto e la fase dei lavori, perché continuare a non capire e/o a non voler riferire il vero?
Leggere le carte e il progetto scientifico è un dovere per non sviare i cittadini che da 30 anni aspettano chiarezza e l’apertura del museo, e raccolte di firme, strumentali e fondate su falsi presupposti, sono superflue e prendono solo in giro la comunità.

La campagna elettorale per le regionali è vicina e siamo felici di apprendere da autorevoli esponenti politici che il patto del Nazzareno – tanto in voga oggi – a Comacchio sia avvenuto già a partire dagli anni settanta, a dimostrazione che destra e sinistra fingono di contrapporsi solamente durante i periodi elettorali

Cittadinanza attiva e dialogo,
il new deal dei musulmani bolognesi

di Angela Cammarota

Dopo un silenzio durato sei anni la comunità islamica di Bologna si presenta alla città con un volto nuovo, quello di Yassine Lafram 28 anni, e tante idee per abbattere il muro

Di moschee a Bologna ce ne sono almeno dieci e sono sale di preghiera riconosciute formalmente come associazioni. Non ci sono cupole o minareti a segnalare la loro presenza, perché questi centri di culto hanno sede in ex garage, capannoni, appartamenti affittati e gestiti a spese della comunità di fedeli. Stando alle stime di Palazzo d’Accursio sono circa 25mila i musulmani bolognesi. Varcata la soglia di quella che dall’esterno sembra essere soltanto la porta di una vecchia autorimessa si entra a piedi nudi in un luogo sacro a tutti gli effetti. Disseminate sul territorio, queste piccole moschee prendono il nome di “centro culturale islamico”, e sono lo specchio di una comunità multietnica, dove accanto a bangladesi, africani, magrebini, kosovari ci sono anche italiani convertiti alla religione del Profeta, o meglio, secondo l’espressione che loro preferiscono essere chiamati, “ritornati” all’Islam.
Nel 2007 volevano permutare il loro terreno in viale Felsina con uno di proprietà del Comune per costruirci quella che allora fu definita “la grande moschea”, un centro islamico con una serie di servizi annessi. Accantonato quel progetto, la loro sfida oggi è la cittadinanza attiva, la partecipazione diretta alla vita della città partendo dai quartieri nei quali risiedono. Così il centro culturale islamico “Nurul Hidaya”, a due passi da porta San Vitale, contribuisce al decoro urbano di via Torleone; e quello di via Pallavicini aderisce, insieme con altre associazioni, al progetto partecipativo “Bella fuori”, che intende riqualificare il quartiere, partendo dalle richieste dei suoi abitanti.
A parlarne è Yassine Lafram coordinatore della Cib, comunità islamica bolognese, il coordinamento che raggruppa sette delle dieci moschee presenti in città, nato lo scorso giugno per “abbattere il muro di silenzio, superare le divisioni interne e presentarsi difronte alla cittadinanza e alle istituzioni come un corpo unico”. Marocchino d’origine, 28 anni e due figli, ex mediatore culturale al Cie di Bologna e voce del pubblico del programma di La7, “Anno Uno”, Lafram oggi rappresenta la realtà islamica bolognese.

Yassine, perché la Cib ha il tuo volto?

Yassine-Lafram
Yassine Lafram rappresentante della comunità islamica di Bologna

Faccio parte del mondo dell’associazionismo dall’età di 15 anni. Ho iniziato con l’associazione Giovani musulmani d’Italia, dove sono cresciuto, poi un anno fa l’idea del coordinamento. Incontrai tutti i responsabili delle moschee per presentare loro la mia idea. Quindi decidemmo di esporci mediaticamente attraverso un coordinatore invece che di un presidente perché non volevamo che una moschea capeggiasse la altre. Hanno avuto fiducia in me.

Da dove nasce la necessità di un coordinamento tra i centri di cultura islamica bolognesi?
Nasce da una considerazione: è il momento di aprire una nuova pagina con la città. Dopo il fallimento del progetto della “grande moschea” ci siamo chiamati fuori e chiusi in noi stessi. Allora ci furono errori di comunicazione che generarono fraintendimenti, malintesi, tra la comunità musulmana, la cittadinanza e le istituzioni.  I cittadini bolognesi non si sentivano coinvolti in questo progetto. Sembrava quasi che questa moschea fosse calata dall’alto. In quell’occasione la comunità islamica non è stata capace di preparare il terreno per un eventuale dibattito, dimostrando alla città di essere già parte integrante di essa. La richiesta era semplice: pregare in un luogo dignitoso per loro e per la città, non in uno scantinato, un ex appartamento, un capannone, come è la maggior parte dei luoghi di culto dei musulmani oggi. Per questo vogliamo aprire un nuovo canale di comunicazione, capace di essere un punto di riferimento per i musulmani, i cittadini bolognesi, e le istituzioni locali. Vogliamo rivolgerci alla città intera: alla società civile bolognese, ai quartieri, alle associazioni, ai comitati cittadini: ci vogliamo rivolgere veramente a tutti.

In che modo?
Per esempio attraverso incontri di quartiere che possono riavvicinare i musulmani bolognesi ai loro concittadini nativi.

Per esempio?
La moschea di via Torleone contribuisce al mantenimento del decoro della strada, ridipingendo i muri e i portici da scritte e tag. Mentre la moschea di via Pallavicini è stata coinvolta nel progetto di riqualificazione urbana “Bella Fuori” del quartiere San Vitale. Quindi vogliamo raccogliere queste buone prassi e condividerle con le nostre altre realtà. Cercare di far tesoro di queste esperienze, esaltarle, metterle alla luce del sole. Sui mezzi d’informazione le buone notizie fanno fatica a circolare, ci impegniamo noi a farlo, a informare direttamente i cittadini perché le nostre moschee non restino isolate e percepite come fonte di disagio o degrado per il quartiere, al contrario vogliamo farne un faro.

Quindi il progetto della “grande moschea” è abbandonato o accantonato?
Se vuoi creare una moschea, ma hai dalla tua parte solo il Comune e il resto della città è contro di te, non ha senso che tu vada avanti. Per questo noi oggi non vogliamo costruire dei muri ma formare persone, una comunità islamica sempre più integrata sempre più bolognese, sempre più cittadina, che abbia un forte senso civico, e abbia a cuore il bene comune, il benessere di questa città. Questo è il punto cruciale su cui poggia la Cib. Il coordinamento nasce appunto per ricucire i rapporti con la città, riaprire quella pagina che è stata chiusa sette anni fa. La moschea non ci interessa, è un discorso passato.

Su questo punto siete tutti d’accordo?
Sì. Certo sarebbe ipocrita dire che le condizioni dei nostri luoghi di preghiera siano perfette. Nessuno di noi è contento di pregare in uno scantinato, ma questa è la situazione attuale, il dato di fatto. Tutti noi vorremmo incontrarci in un ambiente dignitoso, non chiediamo la moschea con il minareto e la cupola, ma luoghi alla luce del sole, non nascosti, o relegati in zone industriali. Potrebbe essere un discorso che si riaprirà, ma non adesso, più avanti, ora non rappresenta la nostra priorità. La mia intenzione come coordinatore è quella di aiutare almeno le moschee esistenti a sistemare le proprie carte: gli statuti, l’atto costitutivo, quindi migliorare la loro situazione attuale.

Quanto costa a un’associazione la gestione dei locali?
La moschea di via Pallavicini, per esempio, ci costa mensilmente 5mila euro circa. L’ultima ristrutturazione, invece circa 8mila euro: abbiamo dovuto acquistare tappeti nuovi, imbiancare le pareti esterne, sistemare un po’ di buche. Poi lì abbiamo un problema di risparmio energetico, per cui abbiamo dovuto mettere un parquet in laminato con tre strati di isolante termico. Noi siamo una comunità operaia, gente che lavora nelle fabbriche con uno stipendio che rasenta i 1200 euro al mese, tutto quello che abbiamo realizzato è stato grazie al contributo economico e professionale dei nostri lavoratori.

Il vostro terreno di via Felsina è stato da poco bonificato proprio con un progetto di cittadinanza attiva. Pensate di utilizzarlo in qualche modo?
Stiamo ragionando su che cosa se ne potrebbe fare in futuro, di certo non ci costruiremo una moschea, perché non ne ha le condizioni. Ci siamo detti: “intanto sistemiamolo, rendiamolo decoroso”.

Yassine, qual è la tua sfida per l’integrazione?
Bisogna ripartire dai nuovi cittadini perché fra noi ci sono italiani e bolognesi perchè pagano le tasse, ma stranieri di fatto perché non viene riconosciuta la loro appartenenza al territorio che vivono. Gli immigrati non sono ospiti. I ragazzi di seconda generazione, per esempio, sono cittadini a pieno titolo, che vanno riconosciuti come tali. Quando si parla di giovani bisogna pensare anche a loro, come quando si parla della popolazione bolognese bisogna considerare anche quelle migliaia di immigrati che hanno scelto Bologna come città.
Considera che mia madre è cittadina italiana perché lavora, versa i contributi. Io che
ho scelto di studiare, che ho frequentato l’università e ho iniziato a lavorare tardi, sono stato penalizzato, di fatto sono meno cittadino italiano di lei. Ma mia madre non parla italiano come me, non conosce l’Italia come la conosco io, non ha le chiavi della città, come noi di seconda generazione, che però non abbiamo diritto neanche al voto amministrativo. È da qui che Bologna deve ripartire.

Cinema nel parco, tre imperdibili serate con tre imperdibili film: “Venere in pelliccia”, “The Grand Budapest Hotel“ e “La vita di Adele”

da: Arci Ferrara

L’iniziativa Cinema nel Parco, realizzata da Ferrara sotto le stelle e Arci Ferrara con la collaborazione dell’Amministrazione Provinciale e del Comune di Ferrara, propone alle 21.30 nel parco adiacente a Palazzo Diamanti, rispettivamente giovedì, venerdì e sabato:

VENERE IN PELLICCIA di Roman Polanski
In un teatro parigino, dopo una giornata passata a fare audizioni per trovare l’attrice che possa interpretare il lavoro che si prepara a mettere in scena, Thomas si lamenta al telefono del basso livello delle candidate. Nessuna di loro possiede lo stile necessario per il ruolo da protagonista. Mentre sta per uscire appare Vanda, un vero e proprio vortice di energia, sfrenata e sfrontata. Vanda incarna tutto quello che Thomas detesta. E’ volgare e stupida e non si fermerà davanti a niente pur di ottenere la parte. Praticamente costretto, Thomas decide di lasciarla provare e con stupore vede Vanda trasformarsi. Non solo la donna si procura oggetti di scena e costumi, ma capisce perfettamente il personaggio (che d’altronde ha il suo stesso nome), di cui conosce tutte le battute a memoria. L’audizione si prolunga e diventa più intensa e l’attrazione di Thomas si trasforma in ossessione.

THE GRAND BUDAPEST HOTEL di Wes Anderson

GRAND BUDAPEST HOTEL narra le avventure di Gustave H, leggendario concierge di un lussuoso e famoso albergo europeo, e di Zero Moustafa, un fattorino che diviene il suo più fidato amico. Sullo sfondo il furto e il recupero di un celebre dipinto rinascimentale, la violenta battaglia per impadronirsi di un’enorme fortuna di famiglia ed una dolce storia d’amore.

LA VITA DI ADELE di Abdellatif Kechiche

A 15 anni, Adele ha due certezze: è una ragazza, e una ragazza di solito esce con i ragazzi. Il giorno in cui intravede il blu dei capelli di Emma, sente che la sua vita sta per cambiare. Sola con i suoi dilemmi adolescenziali, cambia l’idea che ha di se stessa e sente trasformarsi il modo in cui gli altri la guardano.

Biglietto intero: 6 euro, ridotto: 4 euro. La riduzione è valida per i soci Arci, studenti Università di Ferrara.
In caso di maltempo la proiezione si terrà presso la Sala Boldini, in via Previati, 18.
Abbonamenti 10 ingressi 50 euro
Abbonamenti 10 ingressi soci Arci 30 euro
Gli abbonamenti saranno validi dal 27 giugno al 24 agosto.

Informazioni: www.arciferrara.org, t. 0532.241419 / Sala Boldini t. 0532.247050 / Parco Diamanti 320.3570689

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 6 agosto

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 6 agosto 2014

CRONACACOMUNE

BIBLIOTECA ARIOSTEA – L’8 agosto nuove letture per bambini a partecipazione gratuita
Venerdì alle 10 appuntamento sotto ‘L’Albero delle storie’
06-08-2014

Nuovo appuntamento venerdì 8 agosto alle 10 nel giardino della biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17), con le letture de ‘L’albero delle storie’. Ancora una volta, all’ombra del monumentale ginkgo biloba di palazzo Paradiso, i bambini tra i 4 e i 10 anni potranno ascoltare le storie divertenti e avventurose loro riservate dal ciclo di narrazioni curato dalla Sezione Ragazzi della biblioteca comunale, in collaborazione con l’associazione Amici della biblioteca Ariostea.
I piccoli partecipanti, accompagnati da genitori, nonni o tate, potranno assistere gratuitamente alle narrazioni proposte di volta in volta da voci diverse e con diverse tecniche narrative. Al termine di ogni appuntamento, i bambini che lo vorranno potranno poi trasformare in disegni le immagini e le emozioni evocate dai racconti.
All’ombra degli alberi sarà inoltre esposta una rassegna di libri scelti tra l’ampia collezione della Sezione Ragazzi dell’Ariostea, disponibili al prestito per continuare anche a casa a coltivare il piacere della lettura. In caso di maltempo l’incontro si svolgerà in sala Agnelli.
La rassegna proseguirà ogni venerdì, alle 10, fino al 29 agosto prossimo.
Nella settimana di Ferragosto l’appuntamento sarà eccezionalmente anticipato a giovedì 14.
Per informazioni contattare il numero di telefono 0532 418211.

CONCITTADINA CENTENARIA – La consegna della targa venerdì 8 agosto
Gli omaggi dell’Amministrazione comunale a Bice Bedendo
06-08-2014

Sarà l’assessore comunale Roberto Serra a consegnare venerdì 8 agosto alle 18.30 alla concittadina neo centenaria Bice Bedendo la tradizionale targa di benemerenza dell’Amministrazione comunale accompagnata da una lettera di auguri del sindaco.

La consegna avverrà nel corso dei festeggiamenti organizzati all’agriturismo ‘Le Civette’ a Chiesuol del Fosso (via Vecchio Reno, 26).

Case di cura accreditate: consegnate le comunicazioni di fine indagine all’assessore regionale e al direttore generale Sanità

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Bologna – Nell’ambito delle indagini in corso presso la Procura della Repubblica di Bologna, aventi a oggetto presunte irregolarità nelle procedure di accreditamento per l’alta specialità cardiochirurgica di alcune case di cura private dell’Emilia-Romagna, dalla stessa Procura sono state oggi notificate all’assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti, al direttore generale alla Sanità e Politiche sociali Tiziano Carradori e a Bruna Baldassarri dirigente dell’assessorato, insieme alle comunicazioni di fine indagine anche la richiesta di ulteriori approfondimenti istruttori.
Si apre ora una fase successiva delle indagini in cui i diretti interessati porteranno ulteriori elementi di approfondimento, che potranno confermare insieme alla piena legittimità di tutti gli atti adottati dalla Giunta regionale anche la correttezza personale e professionale dell’assessore e dei dirigenti coinvolti.
Si rinnova la piena collaborazione con la magistratura, proseguendo con serenità l’attività istituzionale.

Raccolta del pomodoro, “le premesse per un esito soddisfacente ci sono tutte”, afferma l’assessore Rabboni, oggi nel ferrarese

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Agricoltura – L’assessore Rabboni nel ferrarese fa un bilancio sul pomodoro da industria: “Superfici in crescita per questa eccellenza dell’Emilia-Romagna. Estate anomala, ma siamo fiduciosi per un positivo prosieguo della campagna di raccolta”

Bologna – La campagna di raccolta del pomodoro registra un ritardo di circa una settimana, complici le piogge di questo ultimo periodo, attestandosi su un dato medio di raccolta del 12%, con punte del 15 in provincia di Ferrara. “Ma nonostante l’anomalo meteo di questa estate – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni – siamo fiduciosi per un positivo prosieguo della campagna. Le premesse per una raccolta pienamente soddisfacente per produttori e agricoltori ci sono tutte”.

E’ stata la Ferrara Food, impresa di trasformazione di Argenta (Fe), la meta della tradizionale visita che l’assessore Rabboni ha svolto questa mattina per l’inizio della campagna 2014 di raccolta del pomodoro. L’assessore regionale era accompagnato dal presidente dell’Organismo interprofessionale del pomodoro, Pier L uigi Ferrari, dai sindaci di Argenta e Ostellato e dai rappresentanti delle organizzazioni di prodotto della provincia di Ferrara. Ferrara Food fa parte del gruppo Sfir e lavora oltre 170 mila tonnellate di prodotto, proveniente quasi esclusivamente dal ferrarese e coltivato in circa 2500 ettari.

Attualmente Il territorio di Ferrara presenta una forte vocazione per questa coltura: è al secondo posto dopo la provincia di Piacenza e ha una sua peculiarità per disponibilità di superfici e di acqua, oltre che per una significativa produzione biologica. “L’Italia – aggiunge Rabboni – è leader nella Ue ed è al secondo posto nel mondo. La nostra regione produce circa il 35% del pomodoro nazionale, vanta marchi commerciali di primissimo piano e una realtà di produttori fortemente organizzati. Inoltre, da alcuni anni è attivo l’Organismo interprofessionale del pomodoro per il nord Italia, per quel gioco di squadra fondamentale per crescere. Tutto ciò fa del pomodoro un’eccellenza dell’Emilia-Romagna”.

Rabboni si è detto amareggiato per l’esito del complesso negoziato nazionale sugli aiuti accoppiati del I° pilastro Pac: “Il pomodoro meritava molto più dei 160 euro a ettaro decisi dalla Conferenza Stato-Regioni, purtroppo siamo stati soli nel sostenere le richieste del comparto. Ora confidiamo nella revisione del 2017 anche alla luce delle risposte del mercato”.

Dal nuovo Psr 2014-2020, intanto, arrivano importanti novità: vi sono considerevoli risorse per progetti di innovazione e trasferimento tecnologico per le imprese che opereranno in rete e altri finanziamenti saranno possibili per i progetti di filiera di cui potranno beneficiare le imprese del comparto. Gli organismi interprofessionali come quello del pomodoro, potranno essere beneficiari diretti di alcune misure finanziarie dedicate alle reti di impresa.

All’incontro era presente, fra gli altri, anche Luca Bonomi, presidente di Ferrara Food, che ha sottolineato come la qualità di prodotto, servizio e innovazione possa essere l’arma vincente rispetto ai competitori europei, che possono vantare minori costi per la filiera.

Servizi educativi per la prima infanzia: online sul sito della Regione il report annuale con i dati 2012/2013

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Rimangono stabili i servizi (1.018 nidi d’infanzia, 38.278 posti), calano i bambini iscritti (-2,3%). Raggiunto il 33,7% della copertura dei posti. L’assessore Marzocchi: “Un risultato importante, che colloca l’Emilia-Romagna in linea con gli obiettivi europei”

Bologna – 1.018 nidi d’infanzia per 38.278 posti, 33.223 bambini iscritti, 33,7% di posti coperti rispetto al totale dei potenziali utenti. Sono alcuni dei dati pubblicati nel rapporto annuale sui “Servizi educativi per la prima infanzia in Emilia-Romagna”, relativo al 2012/2013, online sul sito http://sociale.regione.emilia-romagna.it/.

“E’ stato superato l’obiettivo del 33% indicato nel 2000 dal Consiglio europeo di Lisbona – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – . Si tratta di un risultato importante, raggiunto grazie al sistema di offerta integrata pubblico-privato e allo sforzo economico compiuto dalla nostra Regione: nonostante i fondi nazionali per i servizi dedicati alla prima infanzia siano stati azzerati da oltre tre anni, da parte nostra abbiamo deciso di mantenere invariato il finanziamento, che per il 2014 ha superato gli 11 milioni di euro, di cui oltre 7 destinati a nidi, micronidi, piccoli gruppi educativi”.

In Emilia-Romagna il numero dei nidi d’infanzia rimane stabile rispetto all’anno 2011/2012: 1.018 contro 1.016. Trenta i nuovi servizi aperti, mentre altri sono stati chiusi, hanno ridotto la capienza o sono stati riaperti dopo un lungo periodo di sosta, anche in seguito al terremoto. In aumento i posti disponibili (38.278 contro 37.974), mentre registra un calo del 2,7% il numero di bambini iscritti, dovuto in parte alla diminuzione delle nascite, che nel 2012 sono diminuite del 6,2% rispetto al 2009. La percentuale di bimbi stranieri iscritti nei servizi educativi è del 10,2% (stabile rispetto all’anno precedente), mentre i bambini non italiani da 0 a 2 anni rappresentano il 23,1% del totale.

Considerando che i bambini residenti da 0 a 2 anni sono 121.630, l’indice di copertura dei posti ammonta al 33,7%. Rimane tra le province una certa variabilità: si passa dal 24,9% di Rimini al 40,5% di Bologna, che fa registrare un aumento dell’1,1% dei posti coperti rispetto all’anno precedente.

Le domande d’iscrizione presentate sono state 21.835, l’11% in meno rispetto all’anno precedente; al 31 dicembre 2012 i bambini in lista d’attesa erano 3.064 (il 14% delle domande totali), poi scesi a 2.092 al 30 maggio successivo. A livello regionale, quindi, la percentuale delle liste d’attesa è stata del 9,6%, scesa di quasi il 5% rispetto all’anno 2011/2012.

“I servizi per l’infanzia – aggiunge Marzocchi – costituiscono per la Regione Emilia-Romagna un’occasione di crescita qualificata dei bambini, ma anche un volano per l’economia, poiché facilitano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle nuove generazioni di genitori e la condivisione degli impegni di cura verso i propri figli”.

Il report, a cadenza annuale, contiene anche i dati relativi alle scuole d’infanzia paritarie (comunali e private), frutto della rilevazione statistica condotta dalla Regione coinvolgendo tutte le scuole, statali e non, del territorio. A questo proposito, sono 117.023 i bambini da 3 a 6 anni che vengono accolti dal sistema integrato, il 47,2% dei quali frequenta scuole d’infanzia statali, mentre il 52,8% quelle non statali (comunali e private).

“Rimane forte il nostro impegno verso il parlamento e il governo – conclude l’assessore – per sollecitare l’approvazione del disegno di legge sui servizi educativi da 0 a 6 anni. Dev’essere previsto un adeguato sostegno da parte dello Stato che possa consentire alle Regioni di rafforzare tutto l’asse prescolare, di fondamentale importanza per la formazione dei bambini e per il sostegno alle famiglie”.

Dove vai se la banana
non ce l’hai

Ho atteso -invano- che qualche autorità, ente, associazione, singolo cittadino, un giornalista sportivo esprimessero, a Ferrara, uno straccio di opinione sulle incredibili vicende dell’ormai -a detta di tanti- impresentabile candidato alla presidenza Fgci, Carlo Tavecchio. Fiumi d’inchiostro e tantissime dichiarazioni prima di incredulità poi di condanna hanno stigmatizzato le ripetute gaffes del Nostro. Persino la Fifa ha chiesto chiarimenti. Molte società calcistiche , le associazioni dei calciatori ed allenatori, intellettuali, hanno manifestato la propria indignazione per dichiarazioni irresponsabili che oggettivamente incentivano fenomeni di discriminazione razziali.
Anche il Coni ha fatto capire a Tavecchio che non è il caso di insistere sulla sua candidatura. E Ferrara? Rien de rien. La città è preda di nebbie sempre più spesse. Siamo stati puntualmente informati delle gesta dei nostri eroi domenicali e degli angoscianti interrogativi che ci tolgono il sonno; 4-4-2 o meglio il 3-4-3? Nessuno che abbia chiesto al mondo sportivo ferrarese , all’assessore allo Sport e sopratutto alla Spal cosa ne pensavano e come ci si schierava nella assemblea di Lega Pro. Purtroppo ora sappiamo come è andata: la società biancazzurra si è unita al carrozzone pro Tav(ecchio) sostenendo dirigenti che sono da decenni incollati col mastice alle loro poltrone (magari strepitano contro quei politici che non “mollano mai”) e sono i responsabili della crisi del calcio italiano sempre più ai margini in Europa e nel mondo. Delle scelte sciagurate di costoro hanno soprattutto sofferto proprio la serie C (uno e due) -un inferno calcistico- ed i settori giovanili.
Cosa sperino che cambi con Tavecchio e Macalli (alle prese con la magistratura per vicende calcistiche) i Colombarini, gente seria e onesta a cui Ferrara deve gratitudine, è un mistero. Qualcuno in cerca di giustificazioni per conservare lo statu quo sostiene che è una lotta di potere tra società impegnate solo nella difesa di gretti interessi. Se cosi cari signori il calcio, lo sport, i suoi valori bla-bla… sono finiti. E se credo ancora in quei valori e voglio che si affermino su Optì Pobà mangiatore a tradimento di banane non posso glissare fingendo di non aver sentito.
L’altra obiezione forte che si propina ai gonzi (sempre meno) è che lo sport è autonomo. Una stupidaggine che la storia smentisce da sempre. Fatti? Le olimpiadi di Berlino nel 1936 volute da Hitler furono prima di tutto una manifestazione politica per mostrare la “forza” della Germania e la possanza della “razza Ariana”. Mussolini ai campionati del mondo di calcio nel ’34 e nel ’38 impose agli atleti il saluto fascista. I generali golpisti, Videla in testa si pavoneggiarono ai mondiali del ’78 vinti dall’Argentina. Chi non rammenta le epiche sfide tra Urss e Usa , tra Germania dell’Est e dell’Ovest che dallo sport cercavano una primazia che voleva essere anche di sistemi. Persino la Primavera di Praga trovò nella sfida di Hockey tra Urss e Cecoslovacchia (vinta da quest’ultima) una spinta verso il cambiamento poi tragicamente soffocato.
E’ risaputo, per venire a tempi più recenti che i mondiali in Brasile e le prossime Olimpiadi sono state volute da un governo traballante che puntava alla vittoria dei carioca per sperare di sopravvivere. E da noi? Nel Bel Paese? Beh, il monarchico Lauro vide sempre nel Napoli una protesi elettorale. Il duo Andreotti / Evangelisti usarono ed abusarono politicamente della loro “fede” romanista. Lo stesso Berlusconi “sperava che le vittorie rossonere gli portassero qualche voto in più.” E si potrebbe continuare smentendo l’ipocrisia dello sport “autonomo dalla politica”. Del resto quando un evento coinvolge milioni di persone, se non miliardi, è impensabile che non diventi un fatto politico, un dato culturale, di costume, economico, espressione di popoli talvolta avversi l’un contro l’altro, o anche solo collocati a nord o sud del pianeta. Mi dolgo dell’insensibilità della mia città su questi ed altri argomenti. Alberto Sordi canta nel film Polvere di Stelle “dove vai se la banana non ce l’hai”. Le sortite dell’impresentabile Tavecchio rischiano che nei prossimi campionati di A, B, e C che i fruttivendoli vengano presi d’assalto prima delle partite per far partire dopo il classico buu… il lancio delle banane. Prossimo sport olimpico.

Rimodulare la TARI a favori delle imprese del Terziario: la richiesta di Ascom a Cento

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

“La Tassa dei rifiuti in questi ultimi anni è salita oltre in media del 20% e la situazione si è complicata creando ulteriori incertezze a tutti livelli. Il prossimo mese di settembre ci sarà l’emissione della bolletta rifiuti: per i nostri pubblici esercizi e commercianti questo rappresenta un vero salasso – spiega Marco Amelio, presidente Ascom Confcommercio di Cento – Le tariffe hanno subito un aumento esponenziale che ha colpito in particolare modo quelle categoria di attività “sensibili” come ristoratori, fioristi ed ancora negozianti di frutta e verdura. Siamo in una situazione paradossale perchè i consumi delle famiglie sono calati e dall’altro l’introduzione della raccolta differenziata che doveva calmierare il costo del servizio non ha ancora prodotto effetti tangibili. Ascom intende portate all’attenzione dell’Amministrazione Comunale tutta l’urgenza di questa situazione che rischia di rendere settembre un mese caldissimo: vogliamo proporre una serie di modifiche del regolamento. In particolare – aggiunge il presidente – bisogna ripensare al punto della quantità dei rifiuti prodotti: infatti è impensabile che un ristorante o un albergo paghi interamente per il totale della superficie indipendentemente dalla vera produzione . Non è possibile che un albergo, dotato di una ventina di camere, paghi 26mila euro di TARI od una pizzeria qualcosa come 12mila…”.
In definitiva per Ascom è necessaria l’introduzione di criteri che tengano in considerazione la stagionalità, i rapporti tra le aree destinate alla produzione piuttosto che i locali accessori od espositivi, pensando nel contempo ad un sistema che premi i comportamenti virtuosi legati allo smaltimento differenziato.
“E’ nostra intenzione – chiude Amelio – convocare un assemblea dei nostri associati appena trascorse le festività di Ferragosto per raccogliere istanze da condividere in un documento condiviso da presentare a Cmv e Comune di Cento. Tra le richieste anche di realizzare una maggiore rateizzazione del pagamento della TARI (su somme cospicue) in modo da far respirare i nostri associati e nel frattempo proseguire il percorso già intrapreso con il Comune per rivedere le tariffe”.

provincia-ferrara

Chiude temporaneamente la caffetteria del Castello Estense per trasloco

da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Chiude temporaneamente la caffetteria al piano nobile del Castello Estense, gestita da Orsatti Group Congress srl di Ferrara.
Il motivo della sospensione del servizio è dovuto alla necessità di trasferire la struttura al piano terra e più precisamente all’interno dell’ex sede dell’Ufficio informazioni turistiche (Iat), nel cortile del Castello.
La riapertura della caffetteria è annunciata per mercoledì 20 agosto.

Venerdì 8 agosto si vola in mongolfiera per il Compleanno dei Lidi Pomposa-Scacchi

da: organizzatori

C’è un motivo in più, venerdì 8 agosto, per festeggiare ai Lidi di Pomposa e Scacchi il ‘Carnevale dell’Estate’: perché insieme a giochi, spettacoli e sfilate di maschere e carri allegorici la tradizionale festa di compleanno per la fondazione dei “lidi delle famiglie” sarà anche “Pomposa-Scacchi Balloon Day”, ovvero la possibilità di ammirare il mare dal cesto di…una mongolfiera.
L’iniziativa è di “Aspettando la Sagra dell’Anguilla…e non solo”, cartellone-contenitore di appuntamenti itineranti che, con il coordinamento di Delta Input, il contributo di Comune di Comacchio, Provincia e Camera di Commercio di Ferrara e la collaborazione – fra gli altri – di Volania Calcio e Consorzio Volontario Lidi Pomposa-Scacchi, propone fino al 21 settembre – per accompagnare la vigilia della grande kermesse dedicata alla ‘regina delle valli’ – cene con menu a tema accompagnati a ‘doc delle sabbie’, passeggiate in bicicletta; performance musicali ‘en plein air’ abbinate a pranzi informali per tutta la famiglia, escursioni guidate con integrazione barca+bici ed intermezzi gustosi, un campionato di calcetto per master e amatori, grandi e piccini, senior e coppie e, appunto, un appuntamento straordinario per salire – gratis – su un aerostato.
L’appuntamento per grandi e soprattutto piccini (naturalmente accompagnati dai genitori) è all’area verde di fronte al parcheggio Sagano dove – condizioni meteo permettendo – l’aerostato sarà ancorato e si alzerà in volo vincolato (gratuito) dalle 17,30 al tramonto.
Dopo l’appuntamento straordinario ai Lidi Pomposa-Scacchi, il tour di “Aspettando la Sagra dell’Anguilla…e non solo”, raggiungerà Lido delle Nazioni fra il 5 ed il 7 settembre; Lido di Spina dal 12 al 14 settembre e Lido degli Estensi dal 19 al 21 settembre.
Il programma completo di “Aspettando la Sagra dell’Anguilla…e non solo” è consultabile sul sito www.eventicomacchio.it

Il maestro del thriller storico Marcello Simoni ospite dell’ultimo appuntamento di Autori a Corte

da:organizzatori

Qualcuno lo ha già definito il maestro del thriller storico. Stiamo parlando del vincitore del 60° Premio Bancarella, Marcello Simoni, una delle sorprese più interessanti della letteratura italiana degli ultimi anni, che sta collezionando con i suoi libri successi a ripetizione in Italia e all’estero, protagonista, giovedì 7 agosto alle 21,30 nel Giardino delle Duchesse, del quarto e ultimo appuntamento con “Autori a corte”, rassegna di incontri letterari con degustazione ideata da Federico Felloni e Vincenzo Iannuzzo, organizzata dall’associazione culturale Charles Bukowski in collaborazione col gruppo editoriale Este Edition – Edizioni La Carmelina ed il patrocinio del Comune di Ferrara. L’incontro con Simoni (dalle 21,30), sarà l’occasione per presentare il suo ultimo romanzo: “L’Abbazia dei cento peccati” (Newton Compton) – uscito da pochissimi giorni e già al top delle vendite – con la conduzione della giornalista Vittoria Tomasi. Si tratta di un romanzo storico, ambientato in epoca medievale, che racconta con minuzia di particolari di un pericoloso segreto legato a oscuri personaggi, malvagi e angoscianti, dove religione, nobiltà e sangue si intrecciano in un mistero impenetrabile e tenebroso. La serata si aprirà come di consueto alle 20 con una degustazione gratuita, offerta dall’azienda vinicola Zanatta e proseguirà alle 20,30 con “Antipasto d’autore”, conversazione tra scrittori ferraresi dedicato per tale circostanza al tema: “Il romanzo”. Gli ospiti, intervistati da Leonardo Punginelli, saranno Luigi Bosi col libro “Al tempo dei lupi” e Franco Mari con “Il Marrano”. A fine presentazione gli autori incontreranno il pubblico per autografi e dediche. Solo per quest’ultima serata vi sarà l’opportunità di acquistare le opere presentate dal gruppo editoriale Este Edition-La Carmelina al prezzo speciale di cinque euro. Informazioni: tel. 0532 1825598 (orari ufficio) – cell. 392 9452716, www.este-edition.com, www.edizionilacarmelina.it.

L’omaggio di Vienna a Michelangelo Antonioni

di Maria Cristina Nascosi Sandri

Senza di loro il Cinema non si sarebbe chiamato, forse, cinema. Parafrasando au rebours lo Shakespeare di Romeo and Juliet e di “una rosa sarebbe sempre una rosa, pur con un altro nome”, piace qui ricordare l’anniversario della scomparsa di due giganti della cinematografia di ogni tempo, due autentici intellettuali e, come tali, due antesignani a tutto tondo, dalla cultura davvero sconfinata: Michelangelo Antonioni ed Ingmar Bergman, mancati a poche ore di distanza l’uno dall’altro, il 30 luglio 2007.
Risale a dieci anni fa la fine della carriera su pellicola di Antonioni: sono, infatti, del 2004 l’episodio da lui diretto, Il filo pericoloso delle cose (uno dei tre del film collettaneo Eros, gli altri due registi erano Steven Soderbergh e Wong Kar-Wai) ed il corto Lo sguardo di Michelangelo (rarefazione visiva, specie di sublime testamento spirituale che prevale sui suoni, sui rumori), ma immortali rimarranno i suoi insegnamenti sulla Settima arte come tali saranno, mutatis mutandis, quelli di Bergman.
La musica, in tutte le sue pellicole, è sempre stata per Antonioni elemento di grande passione, ricerca, sperimentazione, essenziale eppure mai ‘coprente’ l’immagine, l’inquadratura, mai prevalente.
Per più di un decennio, dal corto N.U. Nettezza Urbana, del 1948 e dal suo primo lungometraggio, Cronaca di un amore, del 1950, Antonioni lavora con Giovanni Fusco, ottimo musicista, anche lui aperto alle sperimentazioni.
Poi, casualmente, la loro collaborazione ha una battuta d’arresto: Giorgio Gaslini, grande jazzista, musicista, compositore, mancato pochi giorni fa, una sera del 1961, dona, per riconoscenza e stima a Marcello Mastroianni, un suo nuovo disco jazz di estrema d’avanguardia intitolato Tempo e relazione, forse primo esempio di jazz europeo. Inconsapevolmente ma non troppo, Mastroianni lo ‘passa’ la sera stessa ad Antonioni, con cui stava girando le prime scene de La notte.
Così il regista lasciò temporaneamente, per una ‘parentesi’, Giovanni Fusco, autore di impronta romana, e scelse Gaslini per l’ambientazione e l’atmosfera tutta milanese di questo suo film, dopo avergli telefonato una domenica mattina, chiedendogli di ascoltare tutto quanto il musicista aveva scritto fino ad allora – come narra lo stesso Gaslini in una vecchia intervista, aggiungendo: “E’ stato un grande artista. E la vita ha voluto che lo incontrassi. Probabilmente senza di lui non avrei mai intrapreso la parte di carriera che ha riguardato il cinema. Non sapevo che quel film sarebbe stato un capolavoro e che la mia musica avrebbe vinto il Nastro d’Argento”. Gaslini ha scritto, nel tempo, colonne sonore per 42 film.

Vienna in questi giorni, e fino al 17 agosto, rende omaggio ad Antonioni con una mostra fotografica su Blow up all’Albertina di Vienna [vedi], una delle più grandi raccolte mondiali di grafica.
Il cult-movie, girato nel 1966, ha immortalato per sempre la swinging London: precursore anche in questo caso, il regista ferrarese ha coniugato in contemporanea cinema e fotografia, arte e moda (specchio dei tempi), rendendo il testo filmico una pietra miliare, un classico per sempre, insuperato ed imitato.
In mostra, autori come David Bailey – il più ‘celebrato’ nel film – Terence Donovan, Richard Hamilton, John Hilliard, Don McCullin, Ian Stephenson, John Stezaker e molti altri.
Presenti, inoltre, le famose foto di Blow-Up di una coppia di amanti ripresi in Maryon Park dal protagonista del film che ritiene di aver ‘documentato’, per caso, con queste foto, un omicidio che ‘tuttavia’ non ‘rivelano’ un cadavere.
Le immagini ed il loro doppio – in questo caso, come direbbe Antonin Artaud – descrivono una ambivalenza/ambiguità del tutto e del niente, nella loro rappresentazione vero/fittizia, insegnamenti che son divenuti retaggio imprescindibile per i fotografi contemporanei.
E come direbbe Michelangelo: “L’assoluta misteriosa realtà che nessuno vedrà mai – come le nuvole, metafora di vita, da sempre rappresentano una perenne ricerca di quanto sta oltre le cose e le immagini”.

Mecenate mecenate…

Visionario e/o mecenate? Anche in Italia si può, alla fine… e per ottenere risultati, in questo nostro Paese allo sbando, bisogna essere un po’ visionari…
E noi siamo contenti, ci congratuliamo con chi ha saputo esserlo. Non ci interessano le motivazioni, poco importa che il governo abbia ottenuto la fiducia in Senato sul decreto cultura e che il provvedimento, già approvato alla Camera, sia oggi legge e includa misure come l’“art bonus”, un credito d’imposta del 65 per cento per le donazioni dei mecenati. Anzi, ce ne felicitiamo. Se questo era il motore, la chiave giusta di svolta, ben venga. Soddisfatti, poi, che a capirlo sia stato un ferrarese. Di colpo (e finalmente) si abbattono due barriere che, per troppo tempo, hanno monopolizzato il dibattito (sterile) italiano: quella del rapporto tra pubblico e privato, e quella della separazione tra tutela e valorizzazione. Felicitazioni, dunque!
Non si può fare un torto a un privato e “giudicarlo” se vuole recuperare parte di quanto investe per la cultura. L’importante è che lo faccia, visto che le nostre istituzioni, ormai, non hanno mezzi, forza e soprattutto vera volontà di farlo. La bellezza ci salverà…

mecenate-mecenate
Diego Della Valle, patron della Tod’s e sponsor del restauro

Certo, perché, dopo mille polemiche, si è conclusa, il 29 luglio, la prima fase del restauro finanziato da Tod’s. Tornano a splendere le arcate del Colosseo, tornano alla loro bellezza originaria i primi cinque archi dell’Anfiteatro Flavio, simbolo di Roma nel mondo. Diego Della Valle, patron della Tod’s e sponsor del restauro.
Un mecenate, degno erede del primo Gaio Clinio Mecenate, cavaliere romano influente consigliere di Ottaviano Augusto, e di Lorenzo de’ Medici, munifici protettori e benefattori di poeti e artisti.

L’ambizioso progetto di far tornare il Colosseo a com’era nell’80 d.C. (quando fu inaugurato dall’Imperatore Tito) raggiunge un primo traguardo ma il completamento dell’opera, finanziato con ben 25 milioni di euro, è previsto per il 2016.
Lo splendido e amato monumento, oggi, torna a risplendere con quelli che furono, secoli fa, i suoi bellissimi colori naturali: giallo, ocra, miele e avorio.
Per rimuovere i depositi e le croste nere di smog e altri detriti sedimentati negli anni, i restauratori hanno utilizzato procedure ad hoc per non intaccare il materiale lapideo: acqua nebulizzata a temperatura ambiente, senza aggiunta di solventi. Gli operai nei giorni scorsi avevano smantellato le impalcature, restituendo ai romani e soprattutto ai turisti una porzione completamente restaurata delle arcate.
Al restauro hanno contribuito le migliori professionalità del nostro Paese, dagli archeologi agli architetti, dagli ingegneri ai restauratori, fino agli operai specializzati.
Commentando l’avanzamento dei lavori, Della Valle ha affermato che “l’operazione Colosseo abbia aperto una strada che ha permesso, anche sotto una sfaccettatura legale, di leggere ciò che si può fare. Tutti quelli che vogliono investire per sostenere il grande patrimonio culturale possono farlo con più ‘facilita’ e hanno meno alibi per non farlo”. L’imprenditore si è, poi, augurato che “che molti altri imprenditori si attivino per i monumenti messi a posto. Mi farò carico di chiamare amici imprenditori per destinare parte dei loro utili a queste cose”.
Pecunia non olet, quindi, lasciatemelo dire, e qui ancora meno…

IL PROGETTO DI RESTAURO
Il progetto, presentato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2011, prevede il restauro del prospetto settentrionale e meridionale del monumento, compresa la realizzazione di nuove cancellate al primo ordine; il restauro dei sotterranei (ipogei) e degli ambulacri; l’integrazione degli impianti; la realizzazione di un centro servizi che consenta di portare in esterno le attività di supporto alla visita, che sono attualmente all’interno del monumento. Recentemente, Della Valle ha anche annunciato che l’associazione no-profit “amici del Colosseo” è costituita e inizierà a funzionare dai primi di settembre». Si sta individuando il luogo adatto per posizionare il centro di accoglienza che servirà alle persone anziane, ai disabili e a chi vuole informazioni sul monumento.

L’esempio viene dall’Uruguay

da: Claudio Riccadonna

Colpisce l’immagine di un signore di quasi 80 anni, di nome Mujica, attuale presidente dell’Uruguay, il quale, ispirandosi a ideali di sobrietà e di morigeratezza, quindi ad uno stile di vita assolutamente spartano, abbia deciso “coraggiosamente” di vivere con circa 800 euro al mese, donando il resto del proprio stipendio, circa il 90%, ai bisognosi del proprio Paese. Certamente Mujica non ha tradito il proprio mandato, a fronte di alcuni governi cleptocratici del Terzo Mondo. Appare una soluzione surreale ed anacronistica, visti i “tempi”.
Stride, peraltro,il confronto con quella pletora di politici italiani, indipendentemente dal simbolo partitico, legati saldamente a indifendibili privilegi e ad “opportune” ed intoccabili convenienze; taluni sono stati protagonisti, peraltro, nel corso degli ultimi anni, sia a livello centrale che periferico, indipendentemente dallo schieramento partitico (di destra, centro o sinistra che siano…), di scandali moralmente squalificanti e mortificanti, proprio nella gestione di quella che dovrebbe essere la sacra “res publica”. Il malaffare ha ormai raggiunto tutti i livelli dello Stato e delle Regioni. Forse è proprio la gestione del potere che innesca un “irresistibile circolo vizioso” distruttivo per la collettività!
Tutto ciò, peraltro, stona a fronte delle 150 imprese che mediamente chiudono ogni giorno sul territorio nazionale, a fronte delle numerose famiglie economicamente esasperate che, con stipendi normali, erosi nel potere d’acquisto, non sanno più “dove sbattere la testa” per sbarcare il lunario della terza settimana, a dispetto di tanti incolpevoli ed “invisibili” disoccupati over 40 e over 50 (secondo i dati ISTAT quasi due milioni in Italia, considerati vecchi per un reinserimento nel mondo del lavoro), nonché in considerazione di tutti quei pensionati costretti a tirare avanti con qualche centinaia di euro al mese.
Qualcuno potrebbe affermare con un certo nervosismo: “Sciagurato il giorno in cui Pericle, politico ateniese dell’antichità, introdusse il criterio della mistoforia, cioè della retribuzione delle cariche pubbliche!” Sappiamo che Pericle si spinse in tale direzione anche per rendere possibile ai meno abbienti la partecipazione alla vita politica. Tuttavia oggi…
Speriamo di poterci, in un prossimo futuro, riscattare da valutazioni, forse, qualunquistiche, ma purtroppo, nella sperimentata quotidianità, così fastidiosamente realistiche .

Proseguono le mostre nell’antica Pescheria seicentesca ai piedi del Ponte degli Sbirri

da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Prosegue sino al 9 agosto prossimo la mostra di Giampaolo Rossetti nell’antica Pescheria seicentesca ai piedi del Ponte degli Sbirri in centro storico. La mostra è una delle tante esposizioni temporanee che si susseguiranno sino a metà ottobre in una location di straordinario fascino, scrigno delle antiche tradizioni legate alla pesca. Questi gli orari di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 23. Il sabato si potrà visitare la mostra, rigorosamente ad INGRESSO GRATUITO, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 01. L’artista può essere contattato al seguente recapito: 347/3896602. Il 13 agosto, alle ore 20 in concomitanza con la festa patronale di San Cassiano, sarà inaugurata “Perle d’acqua dolce”, l’esposizione personale dell’artista Maria Luisa Scaramelli. La mostra, sempre ad ingresso gratuito, sarà visitabile sino al 10 settembre prossimo. “Tutte le esposizioni temporanee allestite nella Pescheria Vecchia – dichiara l’Assessore alla Cultura Alice Carli -, sono volute per conferire maggiore visibilità agli artisti locali e, al contempo, puntano a valorizzare, attraverso l’arte, la nostra Pescheria seicentesca. Per fare questo, la scorsa primavera abbiamo emanato un bando, grazie al quale sono state calendarizzate mostre, che risultano particolarmente apprezzate, non solo dagli abitanti, ma anche dai turisti che visitano il centro storico di Comacchio.” Le mostre temporanee termineranno il 15 ottobre prossimo e spaziano dalla pittura, alla scultura, dalla fotografia all’arte grafica.

Salute, all’Emilia-Romagna 180 milioni in più

da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

POLITICHE PER LA SALUTE – AUMENTANO DI 180 MILIONI LE RISORSE PER IL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE NEL 2014 DALLA SUDDIVISIONE DEL FONDO SANITARIO NAZIONALE. LUSENTI: “RISULTATO CHE PREMIA IL CONTRIBUTO DETERMINANTE DELLA REGIONE ALL’INTESA SUL RIPARTO DEI FONDI E ALL’ACCORDO SUL PATTO PER LA SALUTE, DANDO ULTERIORI CERTEZZE DI STABILITA’ AL SISTEMA SANITARIO REGIONALE”

Bologna – Sono 180 milioni le risorse in più sulle quali può contare il Servizio sanitario regionale per il 2014, dopo la ripartizione del Fondo sanitario nazionale approvata oggi dalla Conferenza delle Regioni.

“Questo aumento di risorse, superiore alle previsioni, rappresenta una profonda boccata d’ossigeno per tutta la sanità regionale che guarda così alla chiusura dell’anno con prospettive più certe e solide. Poter contare su maggiori finanziamenti è anche il risultato del contributo determinante dato dalla Regione Emilia-Romagna all’intesa sul riparto del Fondo nazionale, così come all’accordo sul Patto per la salute, scaduto da oltre un anno e raggiunto nei giorni scorsi, e anche al Decreto sugli standard ospedalieri”, ha dichiarato l’assessore alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti, al termine della Conferenza delle Regioni.

Il totale delle risorse, che secondo la suddivisione del Fondo sanitario nazionale spettano alla Regione Emilia-Romagna nel 2014, ammonta a 7.927.444.444, con un aumento di 180 milioni rispetto al 2013.

“Grazie all’ iniezione di nuove risorse – ha concluso Lusenti – nei prossimi mesi potranno essere adottati gli opportuni strumenti di programmazione regionale, completando così un lungo lavoro che ha consentito di avere ora una cornice di maggiori certezze e condizioni di ulteriore stabilità per il sistema sanitario dell’Emilia-Romagna”.

Comune di Ferrara, tutti i comunicati del 5 agosto

da: ufficio stampa Comune di Ferrara

La newsletter del 5 agosto 2014

VIABILITA’ – Modifiche al traffico in via Ippodromo giovedì 7, 14, 21 e 28 agosto
La circolazione nelle giornate delle corse al trotto all’Ippodromo Comunale
05-08-2014

In occasione delle giornate dedicate alle corse al trotto, in programma all’Ippodromo Comunale di Ferrara, giovedì 7, 14, 21 e 28 agosto in via Ippodromo dalle 14 fino alle 20 saranno in vigore il divieto di transito (eccetto i residenti, gli autorizzati e i clienti delle attività commerciali) e il divieto di sosta (con rimozione su ambo i lati della carreggiata ad esclusione degli spazi a pettine esistenti).

GIUNTA COMUNALE – Le principali delibere approvate nella riunione del 5 agosto
Interventi per la sicurezza in una serie di edifici comunali. Dalla Regione contributi per la mobilità sostenibile e la prevenzione del disordine urbano
05-08-2014

Assessorato ai Lavori Pubblici e Mobilità, Sicurezza Urbana, Protezione civile, assessore Aldo Modonesi:

Per una trentina di edifici comunali verifiche sugli impianti di messa a terra

Sono 35 gli edifici di proprietà comunale, in gran parte scuole, ma anche biblioteche e sedi di uffici dell’Amministrazione, inseriti nel programma di interventi approvato stamani dalla Giunta per la verifica degli impianti di messa a terra e di protezione dalle scariche atmosferiche. Le verifiche, obbligatorie per legge, saranno svolte da organismi abilitati che accerteranno per ciascun edificio l’eventuale necessità di eseguire lavori impiantistici di adeguamento, per i quali si provvederà poi di volta in volta con singoli ordini di servizio.

La somma messa a disposizione per gli interventi ammonta a 100mila euro e sarà finanziata con parte dell’avanzo di amministrazione previsto dal bilancio preventivo comunale 2014.

Al Torrione di San Giovanni interventi per la sicurezza antincendio

Comprende sia interventi edili che impiantistici il progetto, approvato stamani dalla Giunta, per l’adeguamento alle norme antincendio della struttura del torrione di San Giovanni che, dal 1997, ospita le attività del Jazz Club Ferrara.

In programma l’installazione di rilevatori di fumo a barriera in tutti i locali, collegati a 4 nuovi evacuatori di fumo e calore che saranno installati sul coperto del fabbricato; lo spostamento del quadro elettrico e del contatore in uno spazio più sicuro e la compartimentazione della caldaia murale con l’installazione di un pannello in cartongesso con porta tagliafuoco.

La spesa complessivamente prevista per le opere ammonta a 55mila euro e sarà finanziata con parte dell’avanzo di amministrazione previsto dal bilancio preventivo comunale 2014.

Mobilità sostenibile: in arrivo contributi regionali per l’acquisto di veicoli elettrici in dotazione al Comune

Permetteranno di rinnovare l’ormai obsoleta dotazione di autocarri del Settore comunale Opere

Pubbliche gli otto veicoli elettrici che il Comune di Ferrara acquisterà grazie a un contributo regionale per la promozione della mobilità sostenibile. L’operazione sarà resa possibile dalla sottoscrizione, decisa stamani dalla Giunta, di un protocollo di intesa con cui la Regione si impegna a finanziare l’acquisto di veicoli elettrici a servizio dei Comuni sottoscrittori

dell’Accordo per la Qualità dell’aria 2012/2015, per una somma complessiva di oltre due milioni di euro, nell’ambito del progetto ‘Mi muovo elettrico – free Carbon City’.

Il finanziamento regionale di 167.500 euro assegnato a Ferrara consentirà, in particolare, l’acquisto di cinque autocarri (tre di tipo ‘van’ e due di tipo ‘combi’) e di tre quadricicli pesanti. In base all’accordo, l’Amministrazione comunale provvederà alla copertura dei costi relativi all’individuazione e realizzazione delle colonnine di ricarica dedicate (stimati in 15mila euro) e alla copertura delle spese del noleggio delle batterie per i veicoli (stimate in 35.800 euro per 5 anni). Ulteriori spese di gestione non sono previste, dal momento che le colonnine di ricarica verranno allacciate al contatore di erogazione di energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico presente nella struttura comunale di viale Marconi.

Per la fornitura dei veicoli sarà costituito un Gruppo d’acquisto comprendente tutti i Comuni aderenti all’accordo e sarà bandita una gara attraverso l’Agenzia regionale Intercenter.

Assessorato alla Pubblica Istruzione, Pari Opportunità, Cooperazione Internazionale, assessore Annalisa Felletti:

Il calendario 2014-15 per i nidi e le scuole d’infanzia comunali

E’ prevista per il prossimo 8 settembre l’apertura delle porte dei nidi e delle scuole d’infanzia comunali per l’inizio dell’anno scolastico 2014-15. A prevederlo è la delibera approvata oggi dalla Giunta, che fissa al 26 giugno prossimo la chiusura delle attività didattiche, con le due consuete interruzioni del periodo natalizio, dal 24 dicembre al 6 gennaio (compresi), e del periodo pasquale, dal 2 al 7 aprile (compresi).

I servizi degli spazi bambini ‘Piccola casa’ e ‘Piccole gru’ prenderanno, invece, il via il 15 settembre prossimo per concludersi sempre il 26 giugno 2015, mentre i Centri bambini e genitori saranno aperti dal 29 settembre al 5 giugno.

Assessorato alla Sanità, Servizi alla Persona, Politiche Familiari, assessore Chiara Sapigni:

Sicurezza e coesione sociale: al via un nuovo progetto per l’area della stazione e non solo

Potrà contare su un finanziamento regionale di 77mila euro il nuovo progetto comunale ‘Area Stazione …e oltre’ mirato a promuovere la sicurezza e la coesione sociale nelle zone cittadine della Stazione ferroviaria, del quartiere Barco e del Foro Boario. L’iniziativa, oggetto di un accordo di programma approvato oggi dalla Giunta, prevede una serie di azioni di prevenzione, tra cui: interventi strutturali e manutentivi sulla pubblica illuminazione per la prevenzione della criminalità e del disordine urbano diffuso; il coinvolgimento dei comitati di residenti nella progettazione di soluzioni condivise per l’incremento della sicurezza; la valorizzazione dell’associazionismo delle comunità straniere per favorire l’integrazione socio-culturale; e interventi sulle condizioni di utilizzo degli spazi pubblici, per facilitare la fruizione del quartiere e l’integrazione sociale anche in termini intergenerazionali.

Gli interventi programmati comporteranno una spesa complessiva di 110mila euro, sostenuta per la restante quota di 33mila euro con risorse comunali.

Ferrara amplia la propria rete di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati

E’ di 109.550 euro il contributo assegnato, per il 2014, dal Ministero dell’Interno al Comune di Ferrara per l’ampliamento di ulteriori 16 posti del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati in funzione sul territorio. Il finanziamento consentirà di allargare la rete di accoglienza attivata a Ferrara nel 2006 e che attualmente già garantisce ospitalità e assistenza a 64 cittadini stranieri, tramite l’attività degli operatori della cooperativa sociale Camelot cui sarà affidata anche la gestione dei nuovi posti.

Supporto a situazioni di non autosufficienza

Ammontano complessivamente a 3.580 euro i contributi destinati a una serie di beneficiari del Progetto ‘C.A.S.A.’ (Cura Assistenza Sostegno Autonomia) mirato al sostegno a dipendenti e pensionati pubblici (e loro famigliari di primo grado) in condizione di parziale o totale non autosufficienza, residenti nel comune di Ferrara.

Il progetto, finanziato dall’Inps gestione ex Inpdap, è coordinato dall’assessorato alla Sanità e Servizi alla Persona del Comune di Ferrara e offre un sostegno principalmente economico per l’utilizzo di servizi specifici, tra i quali: assistenza domiciliare, sostegno alle spese per assistente familiare, sostegno ai costi di ricovero in casa protetta, accompagnamento sociale, ginnastica a domicilio, riattivazione cognitiva, motoria e logopedia, formazione ai familiari che hanno in cura persone non autosufficienti.

Assessorato alla Contabilità e Bilancio, Partecipazioni, Progetti Europei, assessore Luigi Marattin:

Anche il Comune di Ferrara partner di un progetto europeo per la gestione delle emergenze

Ci sarà anche il Comune di Ferrara tra i partner del progetto dal titolo ‘Schoolem’ (‘A shared school emergency for a social response to disaster relief’) che sarà candidato all’assegnazione di fondi europei nell’ambito del bando sulla sicurezza del Programma Horizon 2020. Coordinato dall’Università di Ferrara, il progetto prevede la realizzazione di una ricerca sulla resilienza dei cittadini in caso di disastri o pericoli ambientali, studiando su scala urbana, il miglioramento della diffusione e divulgazione delle informazioni sulla percezione dei rischi e la gestione delle emergenze in caso di necessaria evacuazione per disastri naturali (terremoti, alluvioni, ecc). Tra i partner coinvolti figurano i Vigili del Fuoco di Ferrara, il CFR – Consorzio Futuro in Ricerca di Ferrara, l’Università di Trieste (Pianificazione delle emergenze), l’INGV di Roma, l’associazione Psicologi Liberi Professionisti, l’Università dell’Ulster – Irlanda del Nord (Built Environment Research Institute), la Città di Coimbra (Portogallo) – Protezione dei rischi e pericolo idrogeologico, e Madeira, Segreteria Regionale per l’Educazione e le Risorse Umane, l’Università di Nova Gorica in Slovenia (Master ETCAEH) e l’Università di sociologia di Berlino.

Il Comune di Ferrara parteciperà al Progetto mettendo a disposizione le competenze tecniche degli uffici dell’Istituzione scolastica, della Protezione civile e dell’Ufficio Sicurezza. Gli studi in programma vedranno inoltre il coinvolgimento di docenti e allievi delle scuole di Ferrara di ogni ordine e grado, compresi nidi e scuole d’infanzia.

Il progetto avrà un costo totale di 1.613.975 euro e, in caso di approvazione da parte dell’Unione Europea, il Comune di Ferrara riceverà un finanziamento di 160.125 euro senza dover contribuire con altre somme in denaro, se non attraverso l’imputazione delle spese del personale coinvolto nelle attività progettuali.

Assessorato al Commercio, Semplificazione Amministrativa, Servizi Informatici, Patrimonio, assessore Roberto Serra

Locali comunali a disposizione dell’Andos

Resteranno a disposizione della sezione ferrarese dell’Andos (Associazione nazionale donne operate al seno) per sei anni i locali comunali di via Darsena concessi per lo svolgimento delle attività dell’associazione a un canone annuo agevolato di 600 euro.

Dal Comune il supporto a due manifestazioni cittadine di settembre

E’ già in calendario per il prossimo 6 settembre l’edizione 2014 di ‘Street dinner’, appuntamento gastronomico con location a sorpresa nel centro storico di Ferrara. Per la preparazione dell’evento, alla sua quinta edizione, il Comune di Ferrara ha già garantito il proprio supporto organizzativo e logistico ai promotori: la Strada dei Vini e dei Sapori della Provincia di Ferrara e l’agenzia di viaggi Link Tours.

La collaborazione logistica e organizzativa del Comune sarà assicurata anche all’iniziativa ‘Pizza street’, con cui il 12, 13 e 14 settembre prossimi il gruppo FEshion coupon e la pizzeria ‘Andrea&Lauretta’ animeranno via Voltapaletto trasformando la storica strada del centro cittadino in una pizzeria sotto le stelle.

Assessorato alla Cultura, Turismo, Giovani e Personale, vicesindaco Massimo Maisto:

A Ferrara la ‘Fiera nazionale del Commercio equo e solidale’

E’ in programma a Ferrara dal 3 al 5 ottobre prossimi l’edizione 2014 di ‘Tuttaunaltracosa – Fiera nazionale del Commercio equo e solidale’ a cui l’Amministrazione comunale garantirà la propria adesione e collaborazione, concedendo tra l’altro l’utilizzo degli spazi di piazza Ariostea e dei Giardini 20 e 29 maggio 2012. Nata nel 1993, la manifestazione itinerante, promossa dall’associazione ‘Botteghe del Mondo’ intende portare idee, prodotti e informazioni sugli sviluppi dei progetti del Commercio equo e solidale e vuole offrire l’occasione per consolidare le realtà equosolidali locali, imprimendo un impulso ai consumi consapevoli e favorendo la nascita di nuove forze imprenditoriali nel settore.

Assessorato al Decentramento e Sport, assessore Simone Merli:

Contributi ad associazioni sportive

E’ di 1.270 euro il contributo destinato dal Comune di Ferrara alla Polisportiva Ravalle a parziale sostegno delle spese per l’organizzazione, nel maggio scorso, di iniziative ludico sportive rivolte ai giovani nel campo sportivo di Ravalle.

Altri 2.850 euro saranno invece suddivisi tra una serie di associazioni che nelle scorse settimane hanno organizzato manifestazioni sportive nel territorio comunale: Centro Sportivo Italiano, G. S. D. Ferrara che cammina, A.S.D. Atletica Estense, Federazione Italiana Karate Tradizionale e Discipline Affini e Atletica Folgore.

Sostegno all’organizzazione di eventi sportivi in città

Sarà piazza Castello a ospitare il prossimo giovedì 21 agosto le iniziative dello ‘Spal Day’, per la cui organizzazione il Comune di Ferrara offrirà la propria collaborazione e il proprio sostegno operativo. L’evento è promosso dalla Società SPAL 2013 per la presentazione promozionale al pubblico degli atleti e delle squadre partecipanti alla stagione calcistica 2014-2015.

E’ invece previsto per domenica 21 settembre il passaggio a Ferrara della 24a edizione del Gran Premio Nuvolari, manifestazione sportiva internazionale di regolarità riservata alle auto storiche a cui il Comune di Ferrara garantirà il proprio supporto organizzativo e logistico. L’evento è promosso dalla Scuderia Mantova Corse in collaborazione con il Club Officina Ferrarese del Motorismo storico.

SERVIZIO COMMERCIO – Provvedimenti in vigore dal 6 al 31 agosto nel sottomura di via Baluardi
Ferrara Music Park 2014: vietata la vendita di bevande in bottiglie e lattine
05-08-2014

Per evitare il verificarsi di situazioni di pericolo durante le serate della rassegna Ferrara Music Park 2014, il Servizio Commercio del Comune di Ferrara ha adottato un provvedimento per la regolamentazione della vendita di bevande nell’area della manifestazione. In base alla disposizione, durante l’intero periodo di svolgimento della rassegna, dal 6 al 31 agosto prossimi, dalle 19 alle 4, è vietata la vendita per asporto di bevande di qualunque genere contenute in recipienti di vetro o metallo o altro materiale rigido, da parte di tutte le attività dislocate nel sottomura di via Baluardi.
Il provvedimento riguarda anche eventuali esercizi di vendita ambulante presenti nella zona.

GIARDINO DELLE DUCHESSE – Spettacolo sabato 9 agosto alle 21,15
La favola de ‘La Bella addormentata nel bosco’ raccontata dai burattini della tradizione fiorentina
05-08-2014

(Comunicato a cura dell’associazione ‘Il Baule Volante’)

La decima edizione della rassegna estiva di Teatro per bambini e famiglie ‘Favole sotto gli alberi’ prosegue, sabato 9 agosto alle 21,15, nel Giardino delle Duchesse (ingresso da via Garibaldi 6, Ferrara), con lo spettacolo: “La Bella addormentata nel bosco” della compagnia Pupi di Stac di Firenze, che presenterà uno spettacolo dal sapore antico, realizzato con bellissimi burattini tradizionali.
La trama dello spettacolo è quella nota al grande pubblico: per celebrare il battesimo della tanto sospirata figlioletta, un Re e una Regina invitano tutte le fate del regno affinché le facciano da madrina. Ognuna delle fate dona qualcosa alla neonata: chi la bellezza, chi la saggezza, chi il talento musicale. Sopraggiunge però una fata cattiva che non era stata invitata e che, per vendicarsi dell’onta, dona alla bambina una maledizione: “Prima che il sole tramonti sul suo sedicesimo compleanno, ella si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio e morrà!”
La celeberrima fiaba, scritta da Perrault alla fine del ‘600 con una trama terribile e poi ripresa dai Grimm nell’800, è nota soprattutto per la serena versione cinematografica di Walt Disney, oltre che per il recentissimo successo del film “Maleficent”.
Lo spettacolo presentato sabato sera al Giardino delle Duchesse è invece interpretato dai burattini tradizionali fiorentini e ambientato in una bellissima scenografia raffigurante un grande castello medievale con torri, terrazzi, spalti e stanze segrete. Il magnifico castello fa da sfondo alla vicenda rappresentata, secondo i canoni della tradizione, da moltissimi burattini a guanto, con ricchi vestiti, gioielli e dettagli curati da artigiani esperti.
In questo mondo fatato vivono il Re e la Regina insieme a molti servitori. Fra questi sono introdotte in questa versione della fiaba i personaggi di Berto e Faustina, buffi camerieri che ricordano le figure tradizionali di uno Zanni e di una Colombina, assieme ad una cuoca e a uno stalliere, servi sciocchi, che assistono alla vicenda sdrammatizzando le scene più paurose ed emozionanti. Tutti i burattini in scena incarnano i personaggi tradizionali del teatro in baracca e della commedia dell’arte, tutti, naturalmente, parlano e comunicano direttamente con il pubblico dei bambini con il loro comico e forte accento toscano che suggerisce l’idea di uno spettacolo dal sapore antico.
Non mancano certamente le Fate buone e la Fata cattiva, il Principe a cavallo e la vecchia tessitrice con il fuso. Così come non mancherà un’ultima, inattesa, emozione prima del necessario lieto fine: uno spettacolo veramente per tutti, per tornare bambini con una fiaba antica, rappresentata in stile tradizionale da una compagnia che ha alle spalle quasi settant’anni di storia.

La compagnia, infatti, fu fondata a Firenze, nel lontano 1946, dal burattinaio Carlo Staccioli. Nei loro primi anni di vita I Pupi di Stac rappresentavano un repertorio tradizionale con canovacci farseschi e avventurosi tipici della tradizione italiana. Anche il giovane Paolo Poli entrò in baracca con Stac in virtù di un già notevole virtuosismo vocale. Nel 1958 fu poi sostituito dalla sorella maggiore Laura, che portò in dote, oltre ad una ancor più spiccata duttilità interpretativa, anche una fondamentale innovazione drammaturgica, attingendo alla fonte delle fiabe popolari toscane. Il sodalizio Poli-Stac affinò una linea teatrale inconfondibile che rese I Pupi fiorentini assolutamente e fortemente connotati nel panorama del Teatro di Figura Italiano. Nonostante la prematura scomparsa di entrambi i fondatori, a distanza di quasi settant’anni, i loro eredi hanno conservato e sviluppato il repertorio e lo stile teatrale già tracciato, hanno ricevuto premi e riconoscimenti in Italia ed Europa, hanno fondato e promosso la categoria ministeriale del Teatro di Figura Italiano. Questa che da sempre è considerata come La compagnia dei burattini di Firenze è oggi diretta da Enrico Spinelli, figlio di Laura Poli, che prosegue con passione la tradizione di famiglia.

Lo spettacolo è per tutti i bambini a partire dai 4 anni
L’ingresso è di 5 euro per i piccoli e di 6 euro per i grandi.
In caso di maltempo lo spettacolo si terrà alla Sala Estense di piazza Municipale.

Informazioni: Il Baule Volante – Andrea Lugli – Paola Storari 0532/770458 – 347/9386676.
ilbaulevolante@libero.it www.ilbaulevolante.it