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Giorno: 6 Maggio 2019

Inaugurata la casa della salute di Bondeno. Bergamini: “Lavoriamo affinchè sia davvero la casa di tutti i cittadini”

Da: Ufficio Stampa
BONDENO (FERRARA), 04-05-’19.
E’ un momento di grande emozione per tutta la nostra comunità perché ripariamo oggi (a sette anni dal sisma) la Casa della Salute. Completamente antisismica e con servizi indispensabili per il territorio. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno contribuito ad arrivare a questo risultato, affatto scontato. A cominciare dal consiglio comunale, che ha sostenuto la nostra proposta di contribuire all’acquisto dell’apparecchiatura radiologica all’interno di quella che, ci auguriamo, possa diventare davvero la “casa di tutti i cittadini di Bondeno”». Il sindaco Fabio Bergamini ha aperto così i lavori della giornata inaugurale del nuovo presidio sanitario di via Dazio 113/a e che ha un nuovo ingresso (e parcheggio) sul lato di viale Borgatti. Da qui, numerosi cittadini ed istituzioni hanno potuto avere accesso per visitare la nuovissima struttura, dislocata su tre piani e che – è stato il messaggio comune trasmesso nel corso della mattinata di sabato – ha soprattutto una filosofia nuova di assistenza: una presa in carico del paziente secondo i criteri della medicina di iniziativa. La ristrutturazione della parte del Borselli adibita a Casa della Salute (il primo stralcio) ha un valore complessivo di 2 milioni e 808mila euro, ma a questo ne seguirà un secondo da 9 milioni e 280mila euro. «Finanziamento – ha aggiunto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – che voteremo il prossimo 22 maggio, perché è doveroso completare l’opera iniziata. Inoltre, proseguiamo in un percorso di creazione di Case della Salute che sono anche di comunità e prossimità». Un segno di inclusione si è avuto già all’atto inaugurale con il personale del limitrofo Polo sociosanitario che ha accompagnato alla cerimonia gli stessi ospiti della Rsa. «Del resto – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali, Cristina Coletti – nella Casa della Salute trovano sede numerose nostre associazioni locali, perché si tratta di un plesso che faremo crescere piano piano, con la partecipazione e secondo le necessità di tutti». Il concetto viene sviluppato dal direttore generale dell’Azienda Usl, Claudio Vagnini: «Svilupperemo qui percorsi di assistenza di primo livello – dice al pubblico – e di prossimità, che vuol dire anche contattare direttamente a domicilio quei pazienti affetti da cronicità. Prossimità significa fare in modo che i servizi vadano incontro al cittadino (come avviene a Pilastri nel Punto salute; ndr). Quando ci si occupa di salute, occorre tenere in considerazione la collocazione di una struttura (qui è immersa in un bellissimo parco), la viabilità. Lavoriamo per una prevenzione vera, educando il cittadino ad occuparsi della sua stessa salute, ma per creare una rete assistenziale dobbiamo lavorare anche con le associazioni che sono già dentro alla struttura». Mentre la direttrice sanitaria dell’Ausl, Nicoletta Natalini, ha passato in rassegna ciascun servizio presente nella nuova Casa della Salute, la direttrice del Distretto Ovest, Annamaria Ferraresi, ha ricordato il percorso che ha portato al risultato, inaugurato sabato: «E’ stato un lavoro complesso, condiviso con l’amministrazione locale, che ha portato (pietra dopo pietra) a questo risultato, che fa parte della nostra progettualità di interventi nel Distretto Ovest». Un ringraziamento finale è andato agli studenti del corso di ristorazione dello Ial, i quali hanno curato il buffet.

SCHEDA TECNICA
La nuova Casa della Salute “Fratelli Borselli” comprende la palazzina della medicina di gruppo, ma nella nuova struttura antisismica trovano spazio lo sportello Cup, l’accettazione dei prelievi e dei campioni biologici. Un’area accoglienza con un infermiere, un punto informativo, il servizio di accoglienza sociale ed altri co-gestiti dai volontari delle associazioni. Inoltre, un ambulatorio a gestione infermieristica per pazienti affetti da cronicità (quali diabete, scompenso cardiaco, bronco pneumopatia cronica ostruttiva). Un ambulatorio per i pazienti stomizzati e per la distribuzione dei presidi, mentre in quello polispecialistico ci si occuperà di disturbi cardiologici, pazienti geriatrici, disturbi cognitivi e urologici. I totem supportati da monitor faciliteranno l’ingresso ai servizi, gestendo al meglio le attese.
Al primo piano, un ambulatorio polispecialistico dermatologico, Orl, chirurgico, di medicina dello sport, di endocrinologia, ortopedia, il consultorio familiare, il servizio di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, di igiene pubblica e vaccinazioni pediatriche, un servizio di salute degli anziani, con la presenza anche di un medico geriatra.
Al secondo piano, ci saranno l’ambulatorio oculistico (con strumentazioni diagnostiche complete), sale riunioni per incontri con le associazioni, dei medici delle cure primarie ed attività formative; quindi, studi medici, una sala ristoro. Sono funzionali alla nuova struttura anche la Cra (il Centro residenza anziani del Borselli), il punto di distribuzione ausili (di riferimento per tutto il Distretto Ovest), la sede dell’Assistenza domiciliare integrata e lo studio del medico di continuità assistenziale, ovvero quella che era conosciuta come “guardia medica”.

Intervento di Andrea Maggi “Ferrara Cambia”

Da: Ferrara Cambia
“START UP CAMPUS FRARA”
AGEVOLAZIONI PER CHI AFFITTA A STUDENTI: LO STUDENTE TROVACASA E LA PERSONA ANZIANA TROVA COMPAGNIA

Con un singolare tempismo, la nostra Università in questa campagna elettorale è stata catapultata al centro dell’attenzione anche dalla parte politica che in passato ha espresso “preoccupazione” per l’aumento di immatricolati e per alcuni disagi che si sono manifestati per quanto riguarda gli alloggi. Andrea Maggi, Capolista di “Ferrara Cambia” così commenta questo “nuovo” interesse per l’Ateneo ferrarese. “C’è stato un assordante (ma credo significativo) silenzio in merito proposta di sperimentazione avviata dal nostro Rettore circa nuove modalità di accesso al corso di laurea in Medicina e Chirurgia con un contestuale aumento dei posti”.
Una proposta – continua Maggi – che ha portato al centro dell’attenzione nazionale il nostro Ateneo che, se avviata, terrebbe conto del disperato bisogno di medici in Italia di qui a dieci anni e che verrebbe incontro alle giuste aspettative dei tantissimi giovani che si vedono preclusa la loro vocazione sulla base di quiz del tutto aleatori che non consentono di accertare appieno la predisposizione per diventare medici.
La prossima Amministrazione comunale dovrà sostenere e rafforzare il rapporto con la Sua Università, valorizzando sempre più sul territorio lo straordinario patrimonio di attività di ricerca scientifica e di eccellenze. Solo una stretta collaborazione tra Comune e Università potrà attirare verso il nostro territorio investitori pubblici e privati in settori innovativi creando nuovi posti di lavoro. Intendiamo realizzare un campus per startup innovative (“Startup Campus Frara”) con l’obiettivo di rendere sempre più connessi didattica, ricerca e acquisizione di competenze e mondo del lavoro, valorizzando i giovani talenti in ambito universitario”.

Non solo. Vogliamo che chi affitta a canone calmierato appartamenti agli studenti universitari fuori sede possa godere da subito di incentivi fiscali. Tra proprietari di case, spesso anziani soli e studenti si potrà creare un sodalizio vincente: il giovane trova casa e la persona anziana trova compagnia. Con questo si combatterà anche il fenomeno degli affitti in nero e le truffe che hanno spesso come vittime le persone anziane e sole. Un modo per avvicinare le generazioni per un aiuto reciproco. I 20.000 studenti universitari vanno visti come parte integrante, forza attiva ed elemento di vivacità della vita cittadina. “Pensiamo a cosa sarebbe Ferrara – chiosa Maggi – senza la sua Università.

“Compleanno d’autore 2019”

Da: Biblioteca di Tresigallo
La Biblioteca di Tresigallo festeggia il dodicesimo compleanno nella
Casa della Cultura con la rassegna “Compleanno d’Autore”.

Quest’anno sono previsti tre appuntamenti, si inizia con una grande
storia d’amore: il romanzo di Mary Barbara Tolusso “L’esercizio del
distacco” Bollati Boringhieri, 2018, poi torna Cristiano Cavina con
“Ottanta rose mezz’ora”, Marcos y Marcos, 2019, un inaspettato romanzo
erotico e crudo e infine Gaia Conventi scrittrice ferrarese, presenta la
sua trilogia di gialli comici :“Misfatto in crosta (con cane fetente)”
“Giallo di zucca, nuovo di zecca” “Pasticcio padano”, Le Mezzelane, 2018.

Durante gli incontri sarà possibile acquistare il libro degli autori

Al termine di ogni incontro piccolo buffet

La rassegna si chiude con una cena al ristorante “La lanterna” di
Tresigallo per festeggiare tutti insieme.

Per info e prenotazioni: Biblioteca di Tresigallo

Italia in Comune al confronto con AFARC

Da: Informazioni Alberto Bova
Il candidato sindaco per la lista Ferrara Concreta – Italia in Comune Alberto Bova ha partecipato sabato mattina al confronto pubblico con i candidati sindaci organizzato da A.F.A.R.C., associazione ferrarese delle imprese, degli agenti e dei rappresentanti di commercio. L’incontro è stato occasione per evidenziare l’importanza di intervenire sulle aree più emarginate e sofferenti e la necessità di impegnarsi nello sviluppo della viabilità e della sicurezza stradale. “Dobbiamo tornare ad occupare le periferie e le frazioni, dobbiamo permettere di tenere aperti le botteghe e i piccoli esercizi commerciali e per far questo proponiamo un rimborso a bando di TARI per un fatturato fino a 100.000 euro e di TARI e IMU per fatturato inferiore 50.000 euro, proprio per favorire il mantenimento delle iniziative produttive”, spiega il candidato sindaco Alberto Bova. Italia in Comune sostiene il progetto della Cispadana, il potenziamento della Ferrara-mare e l’ampliamento a tre corsie dell’autostrada A13. Si avanza inoltre il progetto di una circonvallazione EST per limitare il traffico cittadino verso il centro e si propone di intervenire sulla viabilità cittadina attraverso una più attenta ed efficace manutenzione, perché “la sicurezza stradale – sottolinea Bova – passa obbligatoriamente per la manutenzione”.

La nuova stagione di Ferrara Musica

Da: Ferrara Musica
stagione concertistica 2019-2020

Le orchestre, i direttori e i solisti
Les Concert des Nations e Jordi Savall
La Chamber Orchestra of Europe diretta da Matthias Pintscher, solista Emanuel Ax
La Mahler Chamber Orchestra diretta da Daniel Harding, solista Matthias Goerne
L’Orchestra Haydn diretta da Arvo Volmer, solista Kristóf Baráti
La European Union Youth Orchestra diretta da Vasily Petrenko e Iván Fischer nella residenza di primavera 2020
L’Orchestra da Camera di Mantova, solista e direttore Alexander Lonquich

I pianisti
Aleksandar Madžar
Mariangela Vacatello
Alexander Malofeev
La musica da camera
Archos Quartet
EUYO Ferrara Chamber Academy
Progetto Lauter
Sol Gabetta e Nelson Goerner
Lorenza Borrani e Alexander Lonquich
Casa Beethoven a cura dell’Orchestra Città di Ferrara
Tra musica e teatro
Concerto per Amleto: con Fabrizio Gifuni, la Mitteleuropa Orchestra e le musiche di Šostakovič

Campagna abbonamenti da sabato 4 maggio
Il programma 2019-2020 della stagione Concertistica di Ferrara Musica propone nove mesi di appuntamenti nel segno del 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven e nel segno delle grandi orchestre di Claudio Abbado, assieme a tanta musica da camera e concerti pianistici di grande interesse.
Il cartellone ripartirà in settembre dall’EUYO Ferrara Chamber Academy, con due concerti inediti, il primo dedicato alla Prima Sinfonia di Mahler in versione da camera, il secondo incentrato sulla rivisitazione delle Stagioni di Vivaldi firmata dal compositore britannico Max Richter. Saranno preceduti al pomeriggio da due appuntamenti riservati ai giovani musicisti italiani che parteciperanno allo stage formativo collegato alla residenza. L’Euyo Brass and Percussion Ensemble sarà poi per la prima volta di scena nel marzo 2020, a completare una proposta cameristica esclusiva per la nostra città.
L’anniversario di Beethoven è sottolineato dalla proposta di quattro Sinfonie con approcci interpretativi e accostamenti specifici, come la Terza e la Quinta dirette da Jordi Savall a capo dell’orchestra Le Concert des Nations con strumenti d’epoca. Per la Seconda Sinfonia è stato previsto un abbinamento per stile e tonalità al Concerto per violino ed orchestra in re maggiore, interpreti l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano diretta da Arvo Volmer, solista Kristóf Baráti, per la prima volta ospite di Ferrara Musica. Il concerto dell’EUYO diretto da Iván Fischer con la partecipazione del soprano Christina Landshamer avvicenderà le Quarte Sinfonie di Beethoven e Mahler, i due pilastri del sinfonismo mitteleuropeo. Sempre con il grande compositore tedesco (di cui verrà proposta la Grosse Fuge) si aprirà il concerto di Daniel Harding e la Mahler Chamber, che eseguiranno inoltre la Sinfonia “Praga” di Mozart e un’antologia di Lieder schubertiani con il baritono Matthias Goerne. Vasily Petrenko sarà nuovamente a capo dell’EUYO con un programma che partirà dalle beethoveniane Creature di Prometeo per concludersi con le strepitose Feste romane di Respighi, coinvolgendo il norvegese Truls Mørk nel Concerto per violoncello e orchestra di Schumann. La stagione si concluderà venerdì 8 maggio 2020 nel segno di una grande festa, che chiuderà il cerchio delle celebrazioni beethoveniane: Alexander Lonquich eseguirà in un’unica serata tutti e cinque i Concerti per pianoforte, in veste di solista e direttore dell’Orchestra da Camera di Mantova.
Di notevole rilievo si annunciano altri due appuntamenti orchestrali: la Chamber Orchestra of Europe ritornerà in cartellone diretta da Matthias Pintscher con il pianista Emanuel Ax nel Concerto in re minore K. 466 di Mozart e il Balletto Pulcinella di Stravinsky, eseguito integralmente. Fabrizio Gifuni, attore tra i più importanti del teatro e del cinema italiani, sarà voce recitante di prestigio nel Concerto per Amleto che la Mitteleuropa Orchestra proporrà con una selezione di musiche di scena e per il cinema di Dmitrij Šostakovič.
Grande spazio sarà riservato al repertorio di musica da camera: la violoncellista argentina Sol Gabetta e la violinista Lorenza Borrani, eseguiranno antologie di Sonate romantiche di Schubert, Franck, Schumann, Brahms e Janáček, rispettivamente in duo con Nelson Goerner e Alexander Lonquich. Il giovanissimo Archos Quartet proporrà al pubblico rare esecuzioni di Quartetti d’archi di Brahms e dell’italiano Leone Sinigaglia.
Programmi inusuali e momenti antologici caratterizzeranno i recital pianistici, in continuità con quelli già programmati nella scorsa stagione. Per la prima volta suoneranno a Ferrara Mariangela Vacatello, talento italiano di rilievo internazionale, l’enfant prodige russo Alexander Malofeev e il pianista serbo Aleksandar Madžar, cui toccherà il compito di riunire in un’unica serata tutta l’opera pianistica di Ravel.
E sempre attorno a Beethoven sono costruiti i due progetti di formazione del pubblico, a partire da Lauter, dedicato agli studenti dei Licei della città: Stephen Waarts, Nicola Bruzzo, Karolina Errera, Alexey Stadler e Gabriele Carcano eseguiranno il Trio op. 11 e la Sonata op. 53 del grande compositore tedesco, assieme al Quintetto di Šostakovič. L’Orchestra Città di Ferrara in collaborazione con Associazione Culturale Bal’danza darà vita al nuovo ciclo “Casa Beethoven”, con sette appuntamenti della domenica mattina al Ridotto tra gennaio e marzo.
Anche per questa stagione saranno confermati quattro incontri divulgativi curati da Valentino Sani a introduzione dei concerti da camera. Verrà potenziato il progetto territoriale Ferrara Musica per la Città, con oltre trenta appuntamenti promossi in collaborazione con le istituzioni e Associazioni musicali cittadine, collegati alla stagione per nuclei tematici: Conservatorio Frescobaldi, Associazione Musicisti Ferrara (ciclo “Classica d’ascolto”), Centro Culturale Astor Piazzolla, Associazione Bal’danza, Teatro Off, Jazz Club Ferrara, Ferrara Piano Festival e Circolo Culturale Frescobaldi Amici della Musica.
Gli abbonamenti alla stagione saranno articolati nelle consuete modalità: Large a tutti i concerti, Carnet 5 per cinque concerti a scelta, e Pianochamber, un abbonamento tematico ai concerti dedicati al pianoforte e alla musica da camera. Rinnovo, spostamenti e nuovi Large e Pianochamber saranno possibili da sabato 4 maggio a sabato 11 maggio, Carnet 5 da sabato 11 a sabato 18 maggio. Ripresa autunnale per gli abbonamenti Large, Pianochamber e Carnet a partire da martedì 10 settembre.
Per informazioni è possibile consultare il sito web di Ferrara Musica: www.ferraramusica.it

Inaspettate come le opportunità

Quando ci sembra di vedere tutto nero, di avere davanti a noi troppi ostacoli da superare, muri troppo alti da valicare, dobbiamo pensare che dietro vi si celino delle opportunità.
Non sempre le cose vanno come vorremmo o come avevamo precedentemente calcolato, ma questo non significa che siano sbagliate. Ecco che l’inaspettato si rivela e con un po’ di fortuna, può essere sorprendente.

“Ogni muro è una porta”
Ralph Waldo Emerson

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

La moda vista da Giovanni Boldini

Tulle, ricami e ricchi accessori. Siamo nella Belle Époque e Boldini è il ritrattista più in voga.
I suoi modelli, spesso celebrità, vengono rappresentati come figure alla moda, in tutta la loro bellezza e ricercatezza. Sono questi i caratteri che contraddistinguono l’opera del pittore e che, talvolta, egli sembra quasi esagerare.
Il tocco dell’artista riesce magicamente a far sentire tutte le donne più belle e ciò avviene tramite abiti e accessori lussuosi, che arricchiscono e delineano i corpi delle modelle.
Le pose plastiche, ricche di sensualità, vengono animate da pennellate veloci che rendono appieno la naturalezza delle stoffe e la dinamicità della composizione.

In mostra fino al 2 giugno, ‘Boldini e la moda’ a Palazzo dei Diamanti

Non c’è pace per noi

L’altra settimana me ne stavo bello comodo in cucina a bere un caffè con mio zio, Gianfranco Daspo.
Mio zio Gianfranco Daspo fa il medico a Cuba ormai da anni e ogni tanto, circa annualmente, mi viene a trovare e si ferma di solito per una settimana.
Quest’anno, ovviamente, voleva sapere tutto sulle elezioni amministrative prossime venture qui a Ferrara e confesso che mi sono dovuto preparare per tempo alla sua maestosa tempesta di domande.
Io purtroppo non posso votare qui – anche se Ferrara è la città che amo, città in cui ho i miei orizzonti, i miei progetti ecc. – e devo dire che questa cosa mi uccide.
Tuttavia non è il caso di perdere tempo a spiegare perché io non ho la possibilità di votare a Ferrara, sarebbe troppo lungo e doloroso, andiamo dunque dritti al dunque.
Mio zio Gianfranco Daspo voleva sapere con chiarezza quale sarà il futuro di Ferrara e io – dopo avere pensato a lungo – ho deciso di portare fuori mio zio Gianfranco Daspo – tipo il cane con la cacca – così da permettergli di contemplare egli stesso il caos attuale e quello prossimo venturo.
Siamo quindi usciti e mio zio Gianfranco Daspo inizialmente mi è parso un po’ spaesato.
A suo dire le vetrine del centro gli provocavano un fastidioso disturbo alla vista, una cosa che gli impediva – sempre a suo dire – anche di pensare.
Io non me la sono proprio sentita di contestare un uomo di scienza – un medico poi – anche se nei giorni precedenti il nostro incontro mi ero riguardato compulsivamente l’abecedario di Gilles Deleuze sganasciandomi di brutto quando arrivava la parte sui dottori in medicina.
Ma vabbè, non divaghiamo.
Anche perché – purtroppo – poco dopo, mio zio Gianfranco Daspo è svenuto, rovinando tonfosamente al suolo in via Garibaldi.
La dinamica non mi è ancora ben chiara ma l’unica cosa certa è che ci era appena passato di fianco un uomo abbastanza alto e un po’ rotondo, uno con quella faccia un po’ così che hanno un po’ tutti quelli che giocano a Dungeons & Dragons o leggono libri sui folletti lì, quella roba “fantasy” che io trovo noiosissima.
Insomma, uno di quei tipi che di solito studiano o han studiato ingegneria e hanno quel capello perennemente un po’ così, diciamo ben lubrificato e – come dice un mio caro amico – caudato.
Insomma boh, sarà stato quell’abbagliante, lucido e lubrificato capello caudato ma mio zio è caduto, stramazzato in via Garibaldi, incapace di rialzarsi.
La cosa triste è che poi ha iniziato a dimenarsi tipo tarantolato, sembrava senza vertebre e emetteva piccoli peti a ritmo costante tipo musica techno o come si chiama.
Fortunatamente passava di lì un ragazzo con addosso una maglietta di Bob Marley che – sostenendo di essere un veterinario – ha assestato una strana manovra al collo di mio zio Gianfranco Daspo che – in neanche un minuto – è tornato come nuovo, bello carico e in posizione eretta.
Dell’uomo caudato invece nessuna traccia.
Sparito, proprio come quelle fate e quei folletti di quei libri che tanto mi annoiano.
Ma vabbè, questa è un’altra storia, staremo a vedere.
Cordiali saluti.

Non c’è pace per noi (Impact, 1986)

Zanotelli: “Abbiamo risorse per fare del mondo un paradiso, ribelliamoci all’ingiustizia”

“Sei persone nel mondo possiedono tante ricchezze quante sono distribuite fra il cinquanta per cento della popolazione mondiale. Ripeto: i sei uomini più ricchi hanno ciò che è suddiviso fra 3 miliardi e 700 milioni di individui. E l’un per cento ha quanto il 90%”. Parla con trasporto Alex Zanotelli, missionario comboniano, per molti anni attivo in Africa e oggi impegnato come prete di frontiera al rione Sanità di Napoli.

Cominciamo dalla fine, padre Alex: come si esce da questo pantano?
Abbiamo il diritto e il dovere di ribellarci, la situazione è intollerabile. C’è bisogno di una rivoluzione culturale se vogliamo uscire dalla situazione drammatica in cui ci troviamo. Il nostro mondo si regge su produzione e consumo ed è su quel meccanismo che dobbiamo far leva per metterlo in crisi… Le banche sono al centro del sistema, abbiamo il diritto di chieder conto di come vengono utilizzati i soldi che depositiamo. Molti impieghi, per esempio, sono funzionali ad alimentare il traffico d’armi. E allora usiamo la minaccia del ritiro. Certo, se lo fa uno conta nulla, ma se lo facciamo in tanti creiamo un cortocircuito. E poi abbiamo il dovere di praticare acquisti secondo criteri etici, verificando che ciò che comperiamo non sia stato prodotto attraverso forme di sfruttamento del lavoro, molto frequente a carico di donne e minori. E in questi casi bisogna boicottare. Ci sono già stati molti episodi che dimostrano l’efficacia di queste forme di contrasto, d’altronde vanno a toccare proprio le arterie del sistema. Boicottaggio, consumo critico e consapevole sono le nostre risorse. Ma dobbiamo muoverci.

Come ci siamo ridotti così?
Dal dopoguerra e fino alla metà degli anni Ottanta comandava la politica, che pur con le sue storture aveva una visione d’insieme. Poi c’è stata l’eclissi della politica e il timone è passato nelle mani dell’economia e della finanza, che hanno un solo obiettivo: il profitto. Oggi tutto è finalizzato alla produzione e al consumo, si generano grandi guadagni, la redistribuzione è minima e il divario fra ricchi e poveri è sempre più grande e inaccettabile. Si muore ancora di fame e tante persone nel mondo sopravvivono in condizioni di miseria estrema. Abbiamo le risorse e le ricchezze per garantire a tutti una vita dignitosa e invece va sempre peggio. Mai come oggi l’uomo ha prodotto tanta ricchezza. E mai come oggi ci sono state tante ingiustizie e tanti squilibri.

E poi incombe la catastrofe ambientale…
Ci restano 12 anni per scongiurare il disastro. Se interveniamo subito ce la possiamo cavare con uno ‘tsunami’, se no andiamo verso un’ecatombe. L’acqua è sempre più scarsa, se le cose non cambiano sarà il petrolio di domani. Chi avrà i soldi potrà permettersi ‘l’oro blu’, gli altri moriranno di sete…

Qualcuno invoca il padreterno.
Dio non si immischia in queste faccende, non viene a far miracoli, lui ci ha messo a disposizione tutto ciò di cui abbiamo bisogno, noi ci siamo inguaiati e ora tocca a noi tirarci fuori.

Però sembriamo quelli del Titanic: l’orchestra suona e noi spensierati corriamo verso il baratro…
E’ così. Ci hanno addormentati con le pantofole davanti alla tv. Manca la consapevolezza della gravità della situazione. Gli organi di informazione in maggioranza assecondano gli interessi ‘dei padroni’, d’altronde giornali e tv sono proprietà dei ricchi che hanno tutto l’interesse a mantenere questo stato di cose. Però, cercando e documentandosi, si trova anche chi segnala i pericoli, il problema è che siamo spesso ottenebrati e fatichiamo a renderci conto del disastro che incombe proprio perché sui canali ufficiali se ne parla solo marginalmente.

Fra le voci fuori dal coro lei considera anche quella di papa Francesco?
Certamente, il papa è straordinario e ha pronunciato parole nette di condanna per questo modello di capitalismo. In “Laudato si’” scrive: “Oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri”. E in un altro libretto, “Terra, casa lavoro”, sono raccolti i tre principali discorsi di papa Francesco riferiti a giustizia sociale e ridistribuzione delle ricchezze, rivolti ai movimenti popolari. E’ significativo che siano stati pubblicati dal Manifesto. Le sue sono parole chiarissime, ma inascoltate dai potenti della terra. E persino la Chiesa tace, le esortazioni del papa non sono divulgate, neppure ‘Laudato sì’ è stato diffuso nelle parrocchie.

A proposito dei vertiginosi squilibri fra ricchezza e povertà, anche nella conferenza che ha tenuto a Ferrara, allo spazio Grisù su invito dell’associazione ‘Il battito della città’, ha segnalato come fra i sei uomini più ricchi quattro sono i signori del web. E’ un caso?
Certo che no: è la prova che l’informazione oggi è il bene più prezioso, chi la possiede vince. E il web, i social media, il traffico di dati generato attraverso i nostri smartphone rappresentano le fonti di approvvigionamento. Sanno tutto di noi, ci spiano di continuo. Quelle informazioni sono oro, chi le possiede comanda il tavolo. E noi gliele regaliamo, storditi e inconsapevoli dell’uso che ne verrà fatto. Siamo al controllo totale. E’ ridicolo e grottesco che poi ci riempiano di moduli da firmare a garanzia della privacy. E’ carta straccia. Siamo osservati istante per istante. Per dire: il centro controllo del Pentagono è in grado di processare milioni di telefonate al minuto.

Lei per molti anni è stato missionario in Africa, cosa ci dice di quella terra?
E’ un continente piegato agli interessi economici dell’Occidente, che per cinquecento anni è stato padrone del mondo e ha depredato l’Africa d’ogni ricchezza. La tribù bianca ha colonizzato quelle terre, schiavizzato la sua gente, imposto i propri valori. Ma ora è finita l’epoca dell’oro nero, ciò che conta non è più il petrolio, che ormai va ad esaurimento, adesso sono la tecnologia e l’informatica i nuovi motori propulsivi del sistema. Le migrazioni dall’Africa sono conseguenza delle depredazioni compiute dall’uomo bianco, il frutto amaro di un sistema profondamente ingiusto. Anche per questo abbiamo il dovere di accogliere chi chiede ospitalità. E nei prossimi anni a causa delle mutazioni climatiche e dell’aumento delle temperature il fenomeno si intensificherà: si prevedono 135 milioni di migranti in arrivo entro il 2030. Cosa pensiamo di fare? Riace è un esempio per tanti: offrire accoglienza e far rinascere i nostri borghi spopolati. Ma abbiamo visto come si sta cercando di soffocare questo modello. Il processo contro il sindaco Mimmo Lucano è un processo politico, quel che sta avvenendo mi fa piangere il cuore.

Durante la conferenza il pubblico è rimasto impressionato dalla sua capacità di snocciolare nomi, dati e cifre senza mai consultare un appunto…
Ho buona memoria e la tengo allenata leggendo tanto, tantissimo: saggi solo saggi. Gli anni ci sono, ottanta ormai, ma la testa per fortuna funziona ancora bene.

Anche per ragioni anagrafiche è rientrato in Italia e ora ha concentrato il suo impegno a Napoli, rione Sanità. Com’è la situazione?
Difficile, come in tutte le periferie delle grandi città. Se andiamo avanti così fra qualche anno la situazione sarà esplosiva. Questi ragazzini armati di coltelli colpiscono alla luce del sole, animati da una rabbia senza precedenti, figlia di un disagio profondo. Non c’è solo indigenza, ma una totale povertà culturale che forse è anche peggio. Un tempo anche le famiglie più povere si alimentavano di valori morali, c’era il senso della comunità, della solidarietà, il rispetto. Oggi per i ragazzi l’unica cosa che conta è il denaro e per procurarselo sono pronti a tutto, la vita vale nulla. La strada per guadagnare facilmente è la droga, ne circola tanta e questo alimenta i problemi. Servirebbero scuole aperte, inclusione, e invece… E’ anche questa la ragione per cui mi muovo poco e malvolentieri da Napoli, se si vuole avere davvero cura delle persone e delle cose bisogna essere sempre vigili e presenti.

Un’ultima domanda: come fa l’un per cento della popolazione a tenere a freno tutto il resto?
Quel che consente a pochi di fare il proprio comodo sono gli armamenti. Si calcola che siano stati spesi lo scorso anno 1.736 miliardi di dollari in armi e materiale bellico. Se investissimo questi soldi in sviluppo trasformeremmo il nostro mondo nel paradiso terrestre.

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