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Giorno: 29 Ottobre 2016

Una Mostra al Mese (novembre 2016)

Da: Organizzatori

Roberto Benati, artista di strada alla sua prima mostra personale, nella quale espone i suoi ‘capolavori’ gonfiati, attorcigliati e compositi … palloncini!

Vi divertirete con il suo divertimento!
La novantasettesima ‘Mostra al Mese’ di Auxing è aperta fino al 30 novembre 2016; oltre a questa Temporanea, è visitabile la Mostra Permanente degli artisti che hanno esposto precedentemente.
(orari: feriali 14:00 – 23:00/ sabato 14:00 – 18:00/ festivi su appuntamento)
Ingresso Libero (le mostre sono aperte a tutti e non solo ai soci)

Caccia al Fantasma a Bondeno (la finale 2016) lunedì 31 ottobre 2016

Da: Organizzatori

Tutto pronto a Bondeno per la grande manifestazione di HALLOWEEN del 31 ottobre. Sarà protagonista la ‘Caccia al Fantasma’ – IL Grande Gioco Spettacolo per gruppi e famiglie, l’evento straordinario che unisce il gioco allo spettacolo, spaziando nella letteratura, nella fiaba, nella moda, nella storia, nel mito e nella leggenda, nel teatro in un unico grande e suggestivo Spettacolo.

Alle ore 20.30 il paese sarà invaso da ‘Fantasmi attori’ che daranno vita ad una sorta di caccia al tesoro umana. Daranno informazioni al pubblico partecipante, informazioni precise ma birichine, e grazie alle informazioni e ad ‘indizi ad hoc’ che saranno posizionati nelle vetrine delle numerose attività commerciali aderenti all’iniziativa, il pubblico che avrà a disposizione una mappa e una scheda apposita, dovrà riuscire ad indovinare quale personaggio rappresentano questi fantasmi. Vince chi entro le ore 22.30 riesce ad indovinare più personaggi possibili nel minor tempo. Tantissimi i premi per le prime tre squadre di vincitori e tantissimi altri premi di consolazione. Verrà premiato il gruppo partecipante più ‘caratteristico’. Negozio aperti e attività gastronomiche funzionanti con specialità a tema di alta qualità e prezzi in convenzione con la manifestazione. Tantissimi i gruppi iscritti, con una partecipazione straordinaria di gruppi provenienti da tutta Italia: Genova, Milano, Roma, Bologna e tante altre squadre dai paesi vicini oltreché a quelle di Bondeno
Dalle ore 19.30 – sarà presente il punto informazioni e il tavolo Giuria per punzonatura e ritiro e riconsegna della scheda di partecipazione.
Le iscrizioni sono gratuite. Si partecipa o da soli o con la propria famiglia o con il proprio gruppo di amici. Le schede di partecipazione si possono trovare presso i negozianti che espongono la Locandina Qui Iscrizioni ‘Caccia a Fantasma’ oppure direttamente online al link : http://www.piuweb.net/eventi/eventi-caccia-al-fantasma/. Al link potrete trovare anche il Regolamento e tutte le informazioni necessarie per la partecipazione.
Vince il singolo o il gruppo che indovina più ‘Fantasmi’ nel minor tempo possibile. Il gioco inizia alle ore 20.30 e termina alle ore 22.30. Alle 22.30 i Fantasmi dal palco di piazza Garibaldi (piazza del Municipio) si presenteranno al pubblico e il pubblico (mentre la giuria effettua lo spoglio delle schede) imparerà se ha dato le giuste soluzioni. Informazioni telefoniche al n. 347 6467094
Iscrizioni on line su: http://www.piuweb.net/eventi/eventi-caccia-al-fantasma/
Community: https://www.facebook.com/Caccia-Al-Fantasma-865625123489946/

Eccellenza ferrarese tra i premiati dei Capitani dell’Anno 2016

Da: Organizzatori

Personaggi che non hanno bisogno di presentazioni anche nell’edizione 2016 con, in primo piano, un’eccellenza ferrarese come i Vivai Fratelli Zanzi. L’importante realtà è stata rappresentata, nella cerimonia di premiazione a Bologna, dal capitano Giovanni: azienda del Ferrarese di respiro internazionale, nel settore ortofrutticolo, attiva in Europa, Asia, Medio Oriente e Nord Africa, con una percentuale sempre crescente di esportazioni. Capace di produrre ogni anno oltre 3 milioni di piante da frutto e 15 milioni di piante di fragole. Accanto a grandi realtà dell’imprenditoria emiliano romagnola, anche Cultura, start up e iniziative rivolte al Sociale. Il sostegno di Consultinvest Impresa, ma anche tanta Cultura e Solidarietà. Questa la ricetta vincente di un Premio che, a Bologna come a Milano, a Firenze piuttosto che a Parma, è diventato sinonimo di eccellenza. Un riconoscimento, Capitani dell’Anno, che non premia i bilanci ma uomini e donne che hanno avuto idee importanti e hanno saputo trasformarle in solide realtà. Capaci di fronteggiare una concorrenza internazionale quantomai agguerrita, in un mercato che non fa più sconti a nessuno. Bologna è tornata a vestire, per la diciassettesima volta (ma ‘Capitani’, di anni, ne festeggia ben 21) i panni di capitale dell’imprenditoria emiliano romagnola con la cerimonia di consegna dei Premi 2016, svoltasi presso l’Aula Magna della Fondazione Ant Italia onlus. Capitani dell’Anno (realizzato con il sostegno di Consultinvest e la collaborazione di Adaci e Air Berlin), nato anche e soprattutto per incoraggiare l’Italia che produce e porta il buon nome del Paese nel mondo, è tornato con un’edizione speciale dedicata sempre alle imprese ma anche a chi fa impresa, con numeri impressionanti, nel mondo del Sociale. Il palcoscenico, per una volta, è stato quello della Fondazione Ant. Una scelta non casuale perché è proprio a due motori di questa realtà che sono andati gli ‘speciali Solidarietà’: il professor Franco Pannuti e sua figlia Raffaella, oggi Presidente della Fondazione Ant. Bastano pochi numeri come motivazione per il riconoscimento: dal 1985 a oggi ANT ha assistito (e il dato è aggiornato solo al dicembre 2015), in modo completamente gratuito 113.000 malati oncologici in 10 regioni italiane.
Che si tratti di Sociale o di imprese grinta, determinazione, coraggio restano le caratteristiche base anche dei Capitani 2016. Con in più, per gli imprenditori, la voglia di ribaltare le condizioni di un mercato a prima vista inaccessibile. Uomini ma anche donne, con le loro storie di successi, di sfide, di ansie.
Personaggi che non hanno bisogno di presentazioni anche in questa edizione emiliano romagnola: basti pensare alla Vivai Fratelli Zanzi (rappresentata sabato dal capitano Giovanni), azienda del Ferrarese di respiro internazionale, nel settore ortofrutticolo, attiva in Europa, Asia, Medio Oriente e Nord Africa, con una percentuale sempre crescente di esportazioni. Capace di produrre ogni anno oltre 3 milioni di piante da frutto e 15 milioni di piante di fragole o alla Baiocchi di Praticello di Gattatico (Re) che, dal 1915, è sinonimo di allevamenti di altissima qualità: si deve a Enrico e al padre Andrea la nascita, dal 2008, dell’ormai famoso e pregiato Parmigiano Reggiano delle Vacche Rosse, rinomato per le sue proprietà organolettiche e per il suo inconfondibile sapore. Ancora tradizione legata al mondo agricolo con la Famiglia Davolio Marani del Reggiano, dal 1800 specializzata, con il suo Molino, nella produzione di farine di grano tenero di varie tipologie, soprattutto per la pizza.
Ma quest’anno, al fianco di secolari attività, abbiamo trovato anche giovanissime ‘imprese’ come quella messa in moto da Alessandro Cillario e Stefano Onofri. Cubbit.net è il sistema che trasforma gli hard disk esterni in cloud, semplicemente collegandoli a un router. Ancora alta specializzazione, questa volta nel campo del vetro, con Ugo Biondi che, con Alberto e Matteo Benuzzi hanno ritirato il premio per i pezzi unici creati dalla Vetreria Bazzanese. Una realtà bolognese che lavora al fianco delle star dell’architettura e vanta oggi una gamma di proposte creative di altissimo livello, che coniugano in sé il valore estetico di un vero e proprio prodotto artistico.
Spazio, come in tutte le edizioni di Capitani dell’Anno 2016, alla Cultura con ben due premi. Il primo è andato al sindaco di Lugo, Davide Ranalli, per la sua attenzione al ‘Rossini’, il più antico teatro comunale dell’Emilia-Romagna tra quelli tuttora esistenti. Al suo primo anno di mandato, Ranalli ha triplicato i fondi per la cultura: ‘quasi 800mila euro — ha precisato — perché la qualità di un comune non si misura in chilometri di asfalto’. Il secondo riconoscimento ha premiato invece l’impegno di Claudia Casali, direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche (Mic) di Faenza, dichiarato nel 2011 Monumento testimone di una cultura di pace dall’Unesco.
Uno speciale riconoscimento è andato, al termine della mattinata a Renzo Zarantonello, presidente di Adaci, l’associazione che è diventata, in Italia, un preciso riferimento culturale e professionale per chi opera negli Approvvigionamenti, Supply Management, Gestione Materiali, Logistica e Facility Management.
“Ogni nostro evento – afferma Fabio Raffaelli, giornalista e ideatore del Premio Capitani – parla alla grande maggioranza degli imprenditori. Un premio al coraggio individuale prima ancora che ai bilanci, un pubblico ‘grazie’ a tutti quegli imprenditori che ogni giorno rischiano del proprio, offrendo posti di lavoro e sviluppando innovazione tecnologica. Persone che lottano contro una crisi economica perdurante all’interno di un contesto di mercato sempre più competitivo. Naturalmente – conclude l’organizzatore – il Premio è anche un’occasione per guardarci in faccia e dirci cosa non va e come si può migliorare, oltre ad una grande esperienza diretta per i tanti giovani che ad ogni edizione dei ‘Capitani’ hanno affollato la sala”.
“Siamo orgogliosi – dichiara Maurizio Vitolo, amministratore delegato di Consultinvest – di sostenere questa iniziativa che, in ognuno dei sei eventi, dà spazio all’imprenditoria di alto profilo, sia che si tratti di industria, sia che si parli di cultura o di ricerca. Un’occasione preziosa per dare ampio spazio e visibilità a storie imprenditoriali, come la nostra, con un forte radicamento nel territorio e, al tempo stesso, con un dinamismo che permette di diffondere un’offerta di prodotti e servizi d’eccellenza”.
Elenco premiati Emilia Romagna Capitani dell’ anno 2016
Giovanni Zanzi
Vivai F.lli Zanzi (Ferrara)
Ugo Biondi – Alberto e Matteo Benuzzi
Vetreria Bazzanese (Bologna)
Famiglia Baiocchi
Az.Agr. Baiocchi Enzo (Reggio Emilia)
Famiglia Davolio Marani
Davolio Marani Luigi e Antonio (Reggio Emilia)

Capitani Solidarietà
Professor Franco Pannuti
Fondazione Ant Italia Onlus
Raffaella Pannuti
Fondazione Ant Italia Onlus

Capitani della Cultura
Sindaco Davide Ranalli
Teatro Rossini di Lugo
Claudia Casali
Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza

Capitani dell’ innovazione
Alessandro Cillario
Cubbit

Speciale Associazioni
Renzo Zarantonello
Presidente Adaci

Mostra in Castello: G. Bassani e le sue poesie

Da: Organizzatori

Domenica 30 Ottobre 2016 alle ore 15.00, nella Via Coperta del Castello Estense (accesso dal cortile) la Fondazione Giorgio Bassani e Arch’è Associazione Culturale Nereo Alfieri hanno programmato una visita guidata gratuita alla mostra fotografica ‘G.Bassani e le sue poesie’

La mostra, organizzata dal Fotoclub Ferrara Bfi, è stata realizzata grazie alla fondamentale collaborazione della Fondazione Giorgio Bassani. A cento anni dalla sua nascita, Ferrara ha voluto rendere omaggio a Bassani poeta attraverso i suggestivi scatti di 26 fotografi del club ferrarese, scatti che accompagnano i testi integrali di altrettante poesie del nostro grande concittadino.
Accompagna Silvana Onofri, comitato scientifico della Fondazione Giorgio Bassani e presidente dell’associazione Arch’è, letture dell’attrice Gioia Galeotti.
Sarà presente Paola Bassani, figlia dello scrittore e presidente della Fondazione a lui intitolata che risponderà a eventuali domande sul padre e sulle innumerevoli iniziative in Italia e all’estero collegate al centenario
Si ricorda che dal 3 al 30 novembre, la mostra sarà esposta presso la Biblioteca Comunale Giorgio Bassani – via G. Grosoli 42 e sarà visitabile in orario dei apertura al pubblico

Rassegna di incontri con scrittori ‘Autunno da sfogliare’

Da: Comune di Tresigallo

Parte l’edizione 2016 della rassegna d’incontri ‘Autunno da sfogliare’. Come nelle passate edizioni, anche in questo periodo ci sarà la presenza di importanti autori.

Tre gli incontri in programma, a partire dal 4 novembre alle ore 21: con lo scrittore Paolo Maietti che presenterà il suo ultimo libro ‘Perché Ferrara è troppo bella: storie vere con proverbi dialettali’, (Faust edizioni 2016). Paolo Maietti continua a ritrovare ‘nell’angolo migliore dello scrigno dei ricordi’ episodi e aneddoti inediti, abbinando con originalità a ciascun racconto uno o più proverbi in dialetto, e in questo modo ci svela la nostra meravigliosa città.
Secondo appuntamento letterario certamente da non mancare è quello del 18 novembre (sempre ore 21) con la scrittrice Cinzia Tani, giornalista scrittrice, autrice di programmi televisivi e radiofonici, che parlerà di storie al femminile tratte dai suoi libri ‘Donne pericolose: passioni che hanno cambiato la storia’, (Rizzoli 2016) e ‘Mia per sempre: quando lui la uccide per rabbia, vendetta, gelosia’, Mondadori 2013.
Infine il terzo e ultimo incontro sarà in calendario il prossimo 16 dicembre, sempre alle ore 21: In occasione del Centenario della nascita di Giorgio Bassani converseranno sul suo romanzo ‘Il Giardino dei Finzi Contini’ Portia Prebys e Gianni Venturi, curatori del ‘Centro Studi Bassaniani’ di Casa Minerbi a Ferrara.
Un appuntamento di grande importanza culturale che vede appunto la presenza di Portia Prebys, compagna per 25 anni di Giorgio Bassani e del professore Gianni Venturi studioso dell’opera di Bassani

Viaggi della Memoria per non dimenticare il Novecento

Da: Istituto Storia Contemporanea Ferrara

Aperto il bando per la provincia di Ferrara grazie all’Istituto di Storia Contemporanea

Si chiamano Viaggi della Memoria i progetti finalizzati a preservare e a trasmettere ai giovani il ricordo dei drammatici eventi legati alla storia del Novecento. Non solo, intendono valorizzare il ruolo e l’attività dei luoghi cardine, potenziare gli strumenti rivolti allo studio e alla formazione, e a promuovere la riflessione sul significato attuale di quelle vicende. Trarre insegnamento dal passato favorisce la partecipazione dei nuovi cittadini alla vita democratica, contrastando ogni forma di pregiudizio, di razzismo, di xenofobia e di violenza, specie in un periodo tanto controverso.
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha affidato all’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, come a tutti gli altri organi di conservazione e divulgazione della storia comune, il ruolo di capofila per raccogliere le idee sul territorio. Scuole di qualsiasi ordine e grado, enti locali, fondazioni e associazioni no-profit della nostra provincia potranno presentare i progetti entro e non oltre giovedì 1 dicembre, presso i locali dell’Istituto stesso, in vicolo Santo Spirito, 11. La documentazione necessaria a compilare la domanda si trova in homepage su www.isco-ferrara.com e, per ulteriori specifiche, è sufficiente scrivere a istitutostoria.ferrara@gmail.com, o chiamare lo 0532/207343.
La direttrice Anna Quarzi è appena rientrata dall’ultimo viaggio, insieme alle classi dell’Istituto tecnico ‘Aleotti’, dei licei ‘Roiti’ e ‘Dosso Dossi’. Dove e come si può conservare la memoria per progettare il nostro futuro?, è la domanda che ha spinto il gruppo di giovani e adulti, di allievi, docenti e ricercatori a recarsi in Francia, per completare un percorso iniziato in Germania l’anno scorso. Dal Meis di Ferrara, che ha collaborato con l’Anpi alla resa dei contenuti e alla realizzazione dell’itinerario, sono arrivati al Memorial des Enfants Juifs Extermines d’Izieu, al Centre d’Histoire de la Resistance et de la Deportation di Lione, fino a Grenoble, dove molti ebrei ferraresi fuggirono dopo le Leggi razziali del 1938. «Visitando i luoghi in cui si sono manifestati con forza i grandi avvenimenti – spiega la direttrice – i ragazzi toccano con mano le stanze e gli oggetti di altri esseri umani. Possono così rendersi conto dell’intensità del vissuto altrui, che nessun libro per quanto ben scritto ci potrà mai restituire. Gli allievi del ‘Dosso Dossi’, una volta tornati dal Campo di concentramento di Saschenhausen, hanno montato un resoconto video, ma senza usare le foto di ciò che hanno visto, bensì le inquadrature dei loro occhi intenti a orientarsi – e conclude – È la prova di cosa suscita la storia dentro di loro e non più come fosse un’eco lontana».

Dalla Bernstein School of Musical Theatre arrivano i Muffins per Carloween

Da: Organizzatori

Lunedì 31 ottobre l’apprezzata compagnia teatrale I Muffins sarà ospite del pomeriggio di Carloween, la seconda edizione della festa di Halloween promossa dall’Associazione Mayr+Verdi per animare Via Carlo Mayr dalle 16.00 alle 19.00 con iniziative gratuite per tutti i bambini.

Sarà un gioco- spettacolo quello che I Muffins porteranno in Via Carlo Mayr in occasione di Carloween, insieme a laboratori creativi, esibizioni di danza e tante sorprese per far vivere alla città un pomeriggio di giochi e divertimento. Via Carlo Mayr, lunedì 31 ottobre – ore 16.00
I performers della Bernstein School of Musical Theatre apriranno il pomeriggio di Carloween, la festa di Halloween in Carlo Mayr programmata per lunedi 31 Ottobre dalle 16.00 alle 19.00. Streghe, vampiri e fantasmi accoglieranno i bambini per coinvolgerli in giochi e balli a tema in un pomeriggio di vero divertimento. A completare la proposta artistica del pomeriggio le coreografie di ‘Nightmare before Christmas’ del gruppo JazzLab di Laura Govoni in programma per le 16.30 e le 19.00.
Il programma del pomeriggio del 31 ottobre è distribuito in diversi punti di via Carlo Mayr, da Via Porta Reno a Via Gioco del Pallone, con giochi gratuiti per tutti i bambini, laboratori creativi e spettacoli di intrattenimento. Durante tutto il pomeriggio, dalle 16.00 alle 19.00 saranno allestiti in vari punti della via laboratori creativi per realizzare bacchette, magiche, mostri e zucche decorate, mentre per i più ingegnosi, Spazio Aperto realizza un laboratorio creativo per realizzare maschere con materiali di recupero. I negozi di Via Carlo Mayr che partecipano all’evento saranno contraddistinti da una vetrofania e accoglieranno tutti i bambini che vorranno divertirsi con il tradizionale gioco ‘Trick or Treat’ o ‘Dolcetto o Scherzetto’ aspettandoli con golosi dolci. A completare l’atmosfera mostruosa, tre streghe realizzeranno trucchi divertenti e mostruosi a tutti i bambini che lo desiderano. Carloween sarà anche un pomeriggio di grandi giochi, realizzati in collaborazione con FEshion Eventi e con I Muiffins, che coinvolgeranno tutti i bambini in una grande caccia al tesoro gratuita con streghe, fantasmi e vampiri, in programma per le 17.00 (possibilità di prenotarsi al 3455711740 o iscrizione in loco).
Per i più grandi Carloween proseguirà anche dopo le 19.00 con tante proposte gastronomiche dei locali di Via Carlo Mayr che per l’occasione realizzeranno menù a tema, aperitivi e altre sorprese.
L’evento Carloween: Halloween in Carlo Mayr vuole essere anche un momento di sensibilizzazione e un’occasione per fare del bene alle persone meno fortunate, in particolar modo ai bambini, e infatti l’Associazione di Volontariato Giulia onlus che ha collaborato alla realizzazione dell’evento sarà presente durante il pomeriggio per raccogliere fondi per il progetto di volontariato rivolto a sostenere i bambini oncologici del territorio ferrarese.
L’evento è promosso dall’Associazione Mayr + Verdi con il patrocinio e il contributo del Comune di Ferrara.

Prossime iniziative

Da: Istituto Gramsci

Lunedì 31 ottobre, alle 17 al Ridotto Comunale
Un incontro sull’ ebraismo per approfondire la proposta di danza del comunale
Seconda conferenza dedicata all’approfondimento dei temi del Focus Mediterraneo, proposto dal Teatro Comunale di Ferrara per la Stagione di danza 2016/2017. La conferenza, dal titolo ‘Ebraismo: legge, popolo, terra’ sarà tenuta da Piero Stefani, studioso di ebraismo, che cercherà di definire l’ebraismo. Compito alquanto arduo a fronte di una accentuata pluralità di modi tanto religiosi quanto laici di essere e definirsi ebrei.
L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Istituto Gramsci di Ferrara è a ingresso libero.
Giovedì 3 novembre ore 17 Biblioteca Ariostea
Ciclo Le parole della Democrazia
Politica
Conferenza di Gianfranco Pasquino, Professore Emerito di Scienza politica, Università di Bologna
Introduce Pietro Pinna
Né definire né studiare la politica è impresa facile (ma neanche ‘farla’ è facile). Nel corso del tempo, gli uomini e le donne hanno cercato e sperimentato, spesse volte inventato modalità diverse per convivere e per organizzarsi al fine di perseguire nel migliore dei modi i loro obiettivi di vita, ma si sono anche sanguinosamente scontrati nella definizione e nel perseguimento di questi fini, dentro i loro territori e nel conflitto fra territori. La guerra, come scrisse memorabilmente von Clausewitz, è “la continuazione della politica con altri mezzi”. Gli uomini e le donne continuano incessantemente a cercare le migliori modalità di convivenza, ma anche di libertà personale e di assegnazione, distribuzione, ridistribuzione delle risorse e dei valori per loro importanti all’interno di ciascuna società utilizzando tutti gli strumenti a loro disposizione. In ogni tempo e in ogni luogo non sono mancati coloro che hanno non soltanto criticato, ma disprezzato la politica. I critici della politica dispongono anche di buoni argomenti. Spesso, la politica ‘politicata’ è inquinata dalla corruzione e macchiata dall’incompetenza; spesso i politici sono inadeguati e autoreferenziali e gli stessi cittadini sono egoisti e menefreghisti; spesso i meccanismi e le strutture della politica sono carenti e obsoleti; spesso è la stessa politica malfatta che peggiora le condizioni, le opportunità, la qualità della vita. La critica è tanto necessaria quanto utile. Però, un conto è la legittima critica delle modalità con le quali viene fatta la politica in un sistema politico e dei comportamenti concreti dei singoli politici e del ceto politico nonché dei propri concittadini. Infatti, rarissimamente la società civile è effettivamente migliore della ‘sua’ politica. Un conto, sostanzialmente diverso, è il rigetto totale e indiscriminato della politica. Questo atteggiamento è, da un lato, irrealistico e illusorio, poiché in tutti i sistemi politici ci sono e ci saranno sempre uomini e donne che vorranno fare politica e che la faranno. Dall’altro, è antidemocratico e controproducente. Sono i regimi non democratici, in tutta la gamma delle loro forme, che mettono fine alla politica, all’espressione delle preferenze da parte di donne e uomini liberi, alla loro competizione e alla loro ricomposizione possibile e mutevole, alle loro opportunità di scelta fra alternative.
(G. Pasquino, Politica e Istituzioni, Milano, 2016)

Architetture sonore di Myra Melford ‘Snowy Egret’

Da: Jazz Club Ferrara

Lunedì 31 ottobre, in collaborazione con Bologna Jazz Festival, il Jazz Club Ferrara ospita ‘Snowy Egret’, visionario progetto dell’eclettica pianista e compositrice chicagoana Myra Melford, ispirato a ‘Memory of Fire’, trilogia sulla storia delle Americhe dell’autore uruguaiano Eduardo Galeano. Con lei Ron Miles alla cornetta, Liberty Ellman alla chitarra, Stomu Takeishi al basso acustico e Gerald Cleaver alla batteria.

Lunedì 31 ottobre (ore 21.30), in collaborazione con Bologna Jazz Festival, il Jazz Club Ferrara ospita ‘Snowy Egret’, visionario quintetto guidato dall’eclettica pianista e compositrice chicagoana Myra Melford.
‘Snowy Egret’ fa parte di un ampio e ambizioso progetto articolato in immagini, performance di danza, recitazione e musica, denominato ‘Language of Dreams’ e ispirato a ‘Memory of Fire’, trilogia sulla storia delle Americhe dell’autore uruguaiano Eduardo Galeano.
In linea con l’estetica della pianista di Chicago la musica di ‘Snowy Egret’ risulta sofisticata, rigorosa nelle sue geometrie, articolata nello sviluppo, complessa nei significati, percepibile a più livelli ma con una linea comunicativa più diretta e immediata che la rendono maggiormente accessibile rispetto ad altre sue testimonianze discografiche. 
Indispensabile poter contare su musicisti dalla forte personalità, ma altresì capaci di mettersi al servizio delle idee della leader. E così ecco servita una ‘band da sogno’, come l'ha definita la stessa Myra Melford. Gerald Cleaver e la sua batteria sono gioia per le orecchie, cantabilità e invenzioni poliritmiche che si fondono a meraviglia; la cornetta di Ron Miles è carica di storia, non spreca una nota e riverbera di luce soffusa. La chitarra di Liberty Ellman è secca, essenziale, lievemente dissonante, inaspettatamente romantica. Il basso di Stomu Takeishi, depurato dall’arsenale elettronico che solitamente lo accompagna, risulta il vero propulsore melodico del gruppo. Su tutti, ma senza essere invasiva o predominante, Myra Melford. Il pianoforte si insinua con dolcezza tra le trame mobili della scrittura, è seducente e nello stesso tempo affilato come una lama di rasoio.
Myra Melford è cresciuta alle porte di Chicago in una dimora progettata dal celebre architetto Frank Lloyd Wright. Il suo rapporto con l’arte e la cultura in genere è stato profondo e multidisciplinare sin dall’infanzia, per poi confluire, spontaneamente, nei suoi lavori. Nel corso di oltre vent’anni di carriera, la Melford ha pubblicato altrettanti album con svariate formazioni di cui fa parte, in duo con Han Bennink (‘Eleven Ghosts’, 1996), Ben Golberg (‘Dialogue’, 2016) e in solo, facendo incetta di prestigiosi premi e riconoscimenti tra cui quello di ‘Pianista dell’anno’ (2008 e 2009) da parte della Jazz Journalists Association.
Iinformazioni
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena 333 5077059 (dalle 15:30)
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.
Dove
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi Gps è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.
Costi e Orari
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al Wine Bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera AccademiKa, per i possessori di un abbonamento annuale Tper, per gli alunni e docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio ‘G. Frescobaldi’ di Ferrara)
Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro
NB Non si accettano pagamenti Pos
Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

Ultimo appuntamento autunnale con gli omaggi al Duca

Da: Ente Palio Ferrara

Ultimo appuntamento con gli ‘straordinari’ Omaggi al Duca di questo Autunno Ariostesco.

Domenica 30 ottobre, alle 11:30, il biancazzurro Rione San Benedetto porterà in scena il Canto IV de ‘L’ Orlando Furioso’ che porterà il pubblico a vivere la tormentata storia d’amore tra Ruggero e Bradamante dalla cui unione nascerà la stirpe Estense, per volontà del destino, a gloria e onore della città di Ferrara. Successivamente, alle 16:30 sarà la volta del Rione San Paolo che narrerà, tra amore, magie e duelli, la scena finale del poema. Grazie alla richiesta di Isabella d’Este di conoscere le sorti di Ruggero e Bradamante, Ludovico Ariosto narrerà del ritorno di quest’ultimo alla Corte di Carlo Magno. Insomma una domenica caratterizzata da poesia, storia ed incantesimi come, ormai, è tradizione delle Contrade e della Corte Ducale del Palio più antico del mondo.

L’APPUNTAMENTO
Al Boldini arriva The Harvest

Da: Organizzatori

The Harvest – il film. Storie di nuovo caporalato agricolo in Italia

The Harvest è il docu-musical che racconta la vita della comunità sikh vittima di caporalato e costretta all’uso delle sostanze dopanti che vive nelle campagne dell’Agro Pontino.
I membri di questa comunità indiana, che abitano la provincia di Latina, lavorano soprattutto come braccianti agricoli e sono impiegati nella raccolta degli ortaggi. Sono gli uomini e le donne che raccolgono le verdure e le insalate vendute nei più grandi supermercati per finire sulle tavole di tutta Italia.
Prima la semina e poi il raccolto. Tutti i giorni fino a 12 ore al giorno. È questo il lavoro da schiavi dei sikh nelle campagne per solo 3 euro l’ora. Nella vita dei sikh gli episodi di sfruttamento all’ordine del giorno sono: caporalato, cottimo, basso salario, violenza fisica e verbale sono le prassi quotidiane nei rapporti di lavoro.
Ma non solo. Come denunciato da diverse associazioni del territorio, un altro fenomeno inquietante dilaga tra i lavoratori dei campi: il doping. Per poter sostenere i faticosissimi ritmi di raccolta nelle serre, sempre più braccianti hanno iniziato ad assumere le meta-anfetamine, gli oppiacei e gli antispastici. Tutte sostanze dannose per il corpo ma ritenute necessarie per sopportare il dolore fisico provato nel massacrante lavoro.

Il Film
Per la prima volta il film The Harvest racconterà la storia della comunità sikh dell’Agro Pontino attraverso un genere inedito: il docu-musical. Le interviste sul territorio ai lavoratori sikh e agli operatori del settore, saranno accompagnate da musiche e balli provenienti dalla tradizione bhangra grazie alla partecipazione del gruppo indiano ‘Bhangra Vibes’. È attraverso l’espediente artistico del musical che il regista Andrea Paco Mariani infatti vuole denunciare l’assurdità dell’uso del doping nei campi per sopravvivere alla fatica del lavoro.

La Comunità Sikh
La comunità sikh che proviene dalla regione indiana del Punjab è migrata in Italia per la prima volta intorno agli anni ottanta. Uno dei territori maggiormente popolato dalla comunità sikh è quello della provincia di Latina, dove vivono oltre 35mila indianti del Punjab. Ed è proprio in ragione della vocazione agricola delle terre dell’Agro Pontino che le famiglie si sono insediate perlopiù nel sud-pontino e nelle zone del parco nazionale del Circeo, dove hanno trovato da sempre lavoro come braccianti.

La Produzione
The Harvest, prodotto da Smk Videofactory, è un film indipendente che si finanzia grazie al diretto coinvolgimento di tutti coloro che vogliono che sia realizzato. Per questo verrà realizzato grazie a un crowdfunding e poi rilasciato in licenza Creative Commos.
Chi Siamo
Smk Videofactory è una casa di produzione indipendente nata nel 2009 a Bologna. In questi anni ha prodotto documentari su temi sociali e inchieste. Crede fermamente nei nuovi modelli di produzione dal basso e nel fatto che un modo diverso di fare audiovisivo sia possibile. Il primo progetto di crowdfunding risale al 2011 con il film ‘Tomorrow’s Land’. Alla prima opera sono seguiti: ‘Kosovo vs Kosovo’ (2012), ‘Green Lies’ (2014), ‘Vite al Centro’ (2014), ‘Quale Petrolio?’ (2016).
Nel 2013 fonda Distribuzioni dal Basso: il portale che sostiene la circolazione di opere audiovisive di registi emergenti e di case di produzione indipendenti in tutta Italia.

Contatti
Il Sito www.theharvest.it
Il Crowfunding www.theharvest.it/la-coproduzione-popolare-del-film
Facebook www.facebook.com/theharvestdocumentary
Twitter @SmkVideofactory
La Distribuzione www.distribuzionidalbasso.com
Mail press@smkvideofactory.com /info@smkvideofactory.com

Calendario eventi Novembre 2016 Ibs + Libraccio

Da: Organizzatori

Sarà un mese ricco di incontri alla libreria Ibs – Libraccio di Ferrara: venerdì 4 Lucia Larese ci spiegherà come fare spazio e ordine nella propria casa in modo semplice ed efficace, eliminando il disordine per sempre, presentando il libro ‘Decluttering. Spaceclearing tra le stanze della nostra vita’ (Edizioni Mediterranee).
A partire da sabato 5 novembre riprenderà l’iniziativa ‘Libraio per un giorno’ che vedrà protagonisti Alice Bolognesi di Arci Ferrara, Marino Pedroni, direttore artistico del Teatro Comunale di Ferrara, e la scrittrice Giuliana Berengan. L’ultimo sabato del mese sarà invece dedicato alle mamme che vorranno ascoltare i consigli di Elisa Dondi e del gruppo di auto-aiuto ‘AllattiAMOlo’.
Sabato 5 Guido Barbujani presenterà il suo ultimo libro edito da Laterza ‘Gli africani siamo noi. Alle origini dell’uomo’ discutendo della nostra vicenda evolutiva in compagnia di Gaetano Sateriale.
Da martedì 8 Palazzo San Crispino ospiterà la mostra ‘Il pensiero creativo e Le navi volanti’ a cura di Silvia Faini e Francesco Rossi. La giornata si concluderà con ‘Schegge di Napoli’, una lettura/spettacolo con Andrej Longo in occasione dell’uscita del suo ultimo libro ‘L’altra madre’ (Adelphi).
Giovedì 10 novembre, per il ciclo ‘Uno sguardo al cielo. Percorsi di avvicinamento all’elaborazione del lutto’ Teresa Manes presenta ‘Punto e a capo. La vita dopo il suicidio di mio figlio’ (Erickson).
Da venerdì 11 a domenica 13 la libreria si dedicherà alla rassegna di Giallo Ferrara: i protagonisti della terza edizione saranno Andrea Molesini, Gianni Simoni, Piergiorgio Pulixi, Enrico Pandiani, Andrea Vitali, Aldo Pagano, Pasquale Ruju e Claudio Chiaverotti.
Martedì 15 ci immergeremo nelle atmosfere della Roma del secolo di ferro con Marcello Simoni e il suo ultimo thriller storico ‘Il marchio dell’inquisitore’ (Einaudi)
Mercoledì 16 si parlerà di ‘Salute bene comune’ in compagnia della prof.ssa Fulvia Signani dell’Università degli Studi di Ferrara.
Venerdì 18, in collaborazione con Circomassimo Arcigay Arcilesbica Ferrara, Marino Buzzi presenterà ‘L’uomo che cade’ (Mursia), uno struggente romanzo d’amore, morte e rinascita.
Sabato 19 i più piccoli potranno divertirsi a decorare con i pastelli per tessuto di Pentel con il laboratorio ‘Fabric Fun’. La partecipazione è gratuita previa prenotazione per un massimo di 20 partecipanti.
Alle 18 lo scrittore triestino, Premio Campiello 2005, Pino Roveredo parlerà invece del suo ultimo romanzo ‘Mastica e sputa’ edito da Bompiani.
A partire dal 20 ritorna in libreria la rassegna curata da Fabrizio Fiocchi, ‘Se una domenica d’inverno uno scrittore’, sponsorizzata da Banca Mediolanum (Via Saraceno 16/24 – 44121 Ferrara) che vedrà protagonisti Loriano Machiavelli ed Elena Stancanelli, finalista del Premio Strega 2016, il 27 novembre.
Lunedì 21 si parlerà del nostro Giorgio Bassani in compagnia della figlia Paola che presenterà la biografia dello scrittore ferrarese ‘Se avessi una piccola casa mia. Giorgio Bassani, il racconto di una figlia’ appena pubblicata da La Nave di Teseo; a presentarla sarà Massimo Raffaeli, curatore del volume, e Vittorio Sgarbi.
Mercoledì 23 Paolo Bianchi presenterà ‘L’intelligenza è un disturbo mentale’ (Cairo) romanzo che racconta di un uomo che soffre di bipolarismo di tipo due e della sua lotta per convivere con la malattia: gruppi di auto-aiuto, psichiatri, medicine, ricoveri.
Giusi D’Urso, biologa nutrizionista, venerdì 25 offrirà spunti di riflessione ad educatori, a chi si occupa di nutrizione pediatrica e soprattutto alle famiglie, presentando il volume ‘Il cibo dell’accudimento’ (Mds editore).
Il pomeriggio di sabato 26 sarà dedicato ai piccoli con un laboratorio realizzato da Eleonora ispirato all’elefantino Elmer. La partecipazione è gratuita previa prenotazione per un massimo di 15 partecipanti. L’iniziativa è aderente al format Bookplay, in collaborazione con Netsity (per informazioni vai su www.netsity.it)

In via di approvazione il divieto delle vendite promozionali prima dei saldi

Da: Ascom Ferrara

E’ in via di approvazione dalla Giunta regionale dell’Emilia Romagna probabilmente nella seduta del 31 ottobre (od al più tardi il 7 novembre) il provvedimento – da tempo invocato e sollecitato da Federazione Moda Italia (sistema Confcommercio) – che vieta le vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti la partenza dei saldi veri e e propri.
“Si tratterebbe di un cambiamento importante – commenta Giulio Felloni presidente provinciale di Ascom Confcommercio e di Federazione Moda Italia – che uniformerebbe la nostra regione alle altre italiane. Si tratta di un risultato sul quale abbiamo lavorato almeno da un anno come Confcommercio e Federazione Moda sia a livello locale che regionale. Se il provvedimento verrà approvato sarà un importante punto fermo che regolamenta questo settore e che verrà a vantaggio sia degli operatori sia dei consumatori che finalmente avranno chiarezza e trasparenza nelle norme e nei tempi” conclude il presidente Felloni.

Halloween Walk 30 ottobre 2016

Da: Organizzatori

‘FEshion Eventi’ è lieta di invitarvi alla ‘Halloween Walk’, una passeggiata della solidarietà, organizzata a favore della ‘Associazione Giulia Onlus’, che si terrà domenica 30 ottobre, in occasione della festa di Halloween.

Il ricavato della serata sarà devoluto all’ ‘Associazione Giulia Onlus’ che da anni si occupa della cura e dell’assistenza dei bimbi oncologici, ricoverati presso l’ospedale di Cona.
Programma della giornata:
– Ritiro Palloncino di Halloween dalle 9.30 alle 10.30 presso la gelateria ‘Era Glaciale’ con possibilità di essere truccati dalle due truccatrici, messe a disposizione della manifestazione dall’agenzia ‘Animazione Eventi’
– Ritrovo davanti al Duomo alle 10.30 di domenica 30 ottobre
– Partenza alle 10.45
– Giro Podistico (non competitivo) di 5 km, passando per via Porta Reno, Piazza Travaglio, entrando nel sottomura per sbucare in via Medaglie D’oro, quindi passeggiare in Corso Giovecca, svoltare in via Bersaglieri ed arrivare di nuovo sul Listone
– Rientro alle 11.45 circa
– Dolce Golosità alla Zucca da ritirare presso la gelateria ‘Era Glaciale’
Costo:
– 10€ con dolce, palloncino di Halloween (bimbi 5€) e possibilità di essere truccati
Si ringrazia per il supportato all’evento:
– Studio Tecnico Fabio Altieri
– Punto Wind Piazza Trento e Trieste
– Gelateria ‘Era Glaciale’
Procedura per iscriversi:
– Scaricare il coupon
– Pagare quota al Punto Wind in Piazza Trento e Trieste
– Ritrovarsi entro le 10.35 davanti al Duomo il 30 ottobre
Per ulteriori informazioni: contattare Alessandra Scotti al 3495878324
email: feshioncoupon@gmail.com o visitando il sito: www.feshioncoupon.it

Il 15 dicembre si vota per il rinnovo del Consiglio provinciale

Da: Provincia di Ferrara

Giovedì 15 dicembre prossimo si voterà per il rinnovo dei dodici membri del Consiglio provinciale di Ferrara.

Potranno votare, ed essere eletti, sindaci e consiglieri comunali in carica nei 24 Comuni del territorio ferrarese. Le operazioni di voto si svolgeranno nella sala Torre San Paolo in Castello Estense dalle otto alle venti del 15 dicembre, mentre lo scrutinio inizierà alle otto del giorno successivo.
Il Consiglio uscente era stato eletto nel settembre 2014 con le nuove regole stabilite dalla legge Delrio dell’aprile dello stesso anno, che ha trasformato le Province in enti di secondo livello, cioè non più elette dai cittadini. La stessa norma ha stabilito la durata in carica dei Consigli provinciali per due anni, mentre i presidenti per quattro.
A un biennio di distanza occorre dunque procedere al rinnovo dell’organo consiliare, in attesa delle disposizioni che seguiranno l’esito del referendum di riforma costituzionale, il quale prevede la definitiva abolizione della parola ‘Provincia’ dal nuovo testo della Carta.
Il sistema di ripartizione dei dodici seggi del Consiglio provinciale di Ferrara avverrà in base ai voti ponderali dei vari candidati, ossia il risultato di quelli assoluti di ciascuno moltiplicati per un indice numerico attribuito a ogni comune in base alla popolazione residente.

Sistema informativo territoriale. La cartografia dei sei Comuni sull’web

Da: Comune di Copparo

Presentato in Consiglio Comunale dell’Unione dei Comuni Terre e Fiumi il nuovo Sistema informativo territoriale, la piattaforma WebSit (link dai siti di Unione e dei singoli Comuni) consente la gestione unitaria del territorio dei sei Comuni dell’Unione uniformando le modalità di accesso alle informazioni.
Lo strumento è accessibile da web e permette di avere accesso a molte informazioni riguardo al territorio dei Comuni dell’Unione, come ad esempio: geolocalizzare tutti i tipi di dati (proprietari e non) disponibili presso l’Ente, di convertirli nei diversi sistemi di coordinate e di fornirli all’utenza interna ed esterna all’Ente perfettamente sovrapposti;
mettere a disposizione, attraverso un accesso riservato, tutte le informazioni utili ed indispensabili per consentire le attività di controllo del territorio sotto il profilo ambientale, urbanistico, di equità fiscale e welfare attraverso l’integrazione del Sistema Territoriale con gli applicativi in uso presso Comuni e Unione (Tributi, Anagrafe, Edilizia Privata e Attività produttive); rendere disponibile ai cittadini, liberi professionisti, imprese e servizi di pronto intervento, uno strumento informativo di visualizzazione, consultazione e interazione online (con accesso libero, con accesso personalizzato o attraverso credenziali Federa) sull’intero territorio dell’Unione.
Sulla piattaforma Web sono state caricate, ad oggi, tutte quelle banche dati alfanumeriche e cartografiche (Toponomastica, Grafo Strada, Codici ecografici ed Edifici, ‘Censuario-Cartografico-Planimetrico del Catasto’, DB Topografico, Urbanistica e Cdu, Anagrafe, ecc.) di base che costituiscono l’ossatura di un Sistema Informativo Territoriale aperto all’integrazione con progetti specifici.
Le prossime versioni del sistema permetteranno anche l’adeguamento alla nuova piattaforma del Progetto Osservatorio delle Famiglie per il monitoraggio di sovvenzioni e contributi erogati ai singoli cittadini e ai loro nuclei familiari; la De-materializzazione dell’archivio dell’Edilizia e del procedimento per la presentazione informatica delle pratiche edilizie e delle attività produttive attraverso Suaper e Sieder.
Nel prossimo futuro il sistema sarà implementato con nuovi progetti in ambito di protezione civile, tributi e fiscalità, pubblica illuminazione, strade e quant’altro necessiti di fonti informative territoriali di riferimento per l’incrocio di banche dati specifiche.

L’ANNIVERSARIO
Una nuova edizione come regalo di compleanno all’Antologia di Spoon River

“…Al fianco di Mary, baciandola con l’anima sulle labbra
all’improvviso questa prese il volo”.

Questo verso fu letto casualmente da una giovanissima Fernanda Pivano, scorrendo le pagine di un libro avuto in prestito dal suo Cesare Pavese: Fernanda voleva sapere che differenza ci fosse tra letteratura inglese e quella americana e la risposta di Pavese fu consegnarle una raccolta di epitaffi scritti dall’avvocato e poeta Edgar Lee Masters.
Quei versi, quelle storie, quelle voci narranti, così vibranti entrarono profondamente dentro la giovane Pivano che da allora si dedicò anima e corpo alla loro traduzione in italiano, per poi consegnare alla stampa nel 1943: la prima versione tradotta dell’Antologia di Spoon River.
C’era il Fascismo allora in Italia e il libro poté uscire solo grazie allo stratagemma di Cesare Pavese e Fernanda Pivano, che lo intitolarono “Antologia di S.River”, facendo intendere il riferimento a chissà quale santo. Poco tempo dopo la diffusione del libro fu bloccata dal regime che lo bollò come “immorale” e la sua traduttrice pagò con il carcere l’aver sfidato i dettami della dittatura fascista. Come lei stessa ha successivamente dichiarato: “Era superproibito quel libro in Italia. Parlava della pace contro la guerra, contro il capitalismo, contro, in generale, tutta la carica del convenzionalismo. Era tutto quello che il governo non ci permetteva di pensare. Mi hanno messo in prigione e sono molto contenta di averlo fatto”.
La missione era però compiuta: Fernanda non solo aveva capito la differenza tra la letteratura inglese e quella americana, ma aveva consegnato ai posteri quella che rimane una pietra miliare della letteratura statunitense, di cui quest’anno si festeggia il centenario. La pubblicazione dell’Antologia di Spoon River, nella sua versione definitiva, risale infatti al 1916.
Tra il 1914 e il 1915 il poeta americano Edgar Lee Masters aveva pubblicato sul “Mirror” di St. Louis una serie di epitaffi successivamente raccolti nell’Antologia di Spoon River. Composto di 19 storie, per un totale di 244 personaggi, ogni poesia descrive la vita di un personaggio, a coprire quasi tutte le tipologie umane: la giovane fanciulla, il vecchio ubriacone, il ragazzo infermo, la maestra zitella e l’ottico. E molte altre ancora che suscitano un sorriso, una lacrima oppure la totale indifferenza, se non disappunto e disprezzo, al lettore che diventa visitatore del cimitero di un immaginario paesino perso nelle colline dell’Illinois.
Nella prefazione a una delle edizioni italiane dell’opera, Fernanda Pivano scrive che “l’autore definiva questo libro qualcosa di meno della poesia e di più della prosa”. Il tono degli epitaffi è narrativo e mai declamatorio: la voce dei protagonisti, fantasmi narratori della propria vita, è vibrante seppur lontana. Hanno perso la vita, ma non sono scevri da passioni del tutto umane: Constance Hately ci confessa di aver odiato le figliastre, il giudice Somers si lamenta di essere stato meno amato dell’ubrico del paese, Minerva Jones è stata poetessa e donna violata e derisa. Francis Turner, la cui anima volò via baciando Mary, Herbert Marshall che ci lascia una verità struggente -“Questo è l’amaro della vita: che solo in due si può essere felici; e che i nostri cuori sono attratti da stelle che non ci vogliono”- senza dimenticare l’inno alla gioventù di Alexander Throckmorton “il genio è saggezza e gioventù”.
E così, di tomba in tomba, di vita in vita, di lamento in lamento, nell’abisso dei sentimenti umani, innalzati o derisi, nell’amore o nella incomprensione, la voce dei morti diventa quella dei vivi.
Oltre a Fernanda Pivano, come detto prima traduttrice del capolavoro di Masters, non si può dimenticare l’elegante versione del compianto poeta Antonio Porta e la celebrazione in musica che ispirandosi all’opera fece Fabrizio De Andrè nel suo celeberrimo “Non al denaro non all’amore nè al cielo”.
Ora, in occasione della celebrazione del centenario, Mondadori, per sottrarre i versi al logorio della fama, propone una nuova traduzione, affidata a Luigi Ballerini, poeta, critico, italianista nelle università americane, il quale si propone di seguire più il metro e la lirica che la prosa, rileggendo l’Antologia come un testo classico.
Gli abitanti della Collina tornano a parlarci delle loro vite… e anche delle nostre.

Bene gli interventi della Regione a sostegno dei Casoni Vallivi

Da: Ascom Ferrara

“Sono due le buone notizie di questo autunno – commenta Gianfranco Vitali, presidente di Ascom Comacchio – per il turismo nel territorio di Comacchio e del Parco del Delta: nelle settimane scorse la fermata dal prossimo 11 dicembre del treno Italo a Ferrara; la seconda, recentissima, il finanziamento da parte della Regione Emilia-Romagna per il cospicuo importo di 2,4 milioni di euro per sostenere il progetto di recupero comunale dei casoni di valle e dei relativi percorsi naturalistici che si è classificato tra i primissimi in regione. Come Ascom Confcommercio accogliamo con favore questo intervento della Regione e dell’’assessorato al Turismo che va nella direzione da noi caldeggiata da tempo, da un lato di valorizzare il Parco del Delta come destinazione focale del nostro turismo, e dall’’altro di arrivare all’’auspicato allungamento della stagione turistica per fare di Comacchio una meta non solo estiva, ma appetibile tutto l’’anno – considera Vitali e prosegue – Ora tocca al mondo degli imprenditori, sostenuti e coordinati da Confcommercio, arricchire di proposte turistiche l’’offerta del territorio per raccogliere le opportunità che scaturiranno da questo progetto di recupero. Assume sempre più valore in questo senso l’idea di un coordinamento unico tra operatori che permetta di gestire al meglio e in maniera integrata il marketing della nostra Costa e del Parco del Delta”. E piena soddisfazione viene espressa dal direttore generale di Ascom Ferrara, Davide Urban:”E’ un importante riconoscimento delle tradizioni e del valore delle architetture peculiari di Valle e che rendono davvero unico il territorio. Ora davvero bisogna moltiplicare gli sforzi tra Pubblico e Privato per promuovere questa unicità”.

Felci e licheni: pomeriggio botanico in museo

Da: Comune di Ferrara

Giovedì 3 novembre 2016, alle ore 16.00, Pier Luigi Nimis docente di botanica presso l’Università di Trieste e Alessandro Alessandrini e Fausto Bonafede dell’Istituto per i Beni Culturali ed Ambientali dell’Emilia-Romagna presenteranno le loro ultime realizzazioni editoriali dedicate ai licheni italiani ed alle felci dell’Emilia-Romagna.

The Lichens of Italy. A second annotated catalogue. Pier Luigi Nimis, Trieste, Eut Edizioni Università di Trieste , 2016. – 742 p. ; 28 cm, Isbn 9788883037542, 2016.
I licheni vengono spesso associati alle tundre artiche e agli ambienti freddi, ma l’Italia, con 2704 specie, è oggi uno dei paesi europei con la più alta biodiversità lichenica (per la Finlandia, ad esempio, si conoscono solo 1673 specie).
Nel nostro Paese i licheni abbondano sia in ambienti naturali che su monumenti in pietra, di cui sono tra le principali cause di bioalterazione, divenendo rari soltanto in ambienti inquinati. Per questo sono ampiamente usati come bioindicatori della qualità dell’aria, con centinaia di studi svolti negli ultimi decenni in tutta Italia.
Il monumentale catalogo dei licheni d’Italia redatto dal Prof. Pier Luigi Nimis, appena pubblicato da Eut, la casa editrice dell’Università di Trieste, fornisce una sintesi di tutte le specie presenti in Italia, specificandone la distribuzione regionale, l’ecologia e gli aspetti sistematici e nomenclaturali.

Felci dell’ Emilia- Romagna: distribuzione, monitoraggio e conservazione / Fausto Bonafede … [et al.]. – Bologna : Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna, 2016. – 202 p. : ill. ; 21×21 cm.Isbn 9788897281498.
Le ‘Felci’, sono piante molto antiche prive di fiori e di semi, rimaste fedeli (uniche tra le piante vascolari) alla spora quale meccanismo di dispersione della specie attraverso il vento. Il loro aspetto è in genere poco vistoso e i luoghi di crescita sono spesso umidi, ombrosi e in ogni caso lontani dalla luce e dai colori dei prati fioriti. Forse per questo le Pteridofite sono state relativamente trascurate sia dal botanico professionista sia da quello dilettante, anche se di recente si nota un sensibile aumento di interesse.
Eppure questo complesso gruppo di organismi esercita un fascino particolare tutto concentrato nella forma e nella struttura della fronda, un capolavoro di adattamento alla vita nel sottobosco più folto, negli anfratti rocciosi, sulle ceppaie degli alberi, sulla superficie dell’acqua.
Andare in cerca di Pteridofite significa quindi frequentare luoghi poco luminosi, nascosti, appartati; dove il verde profondo e la quiete rendono straordinario il momento della scoperta di una specie rara.
Il desiderio di far conoscere e di proteggere queste piante particolari è uno dei motivi per cui è stato a suo tempo realizzato l’Atlante regionale (Bonafede & al., 2001) e ora questo lavoro di aggiornamento e monitoraggio, che consiste non solo nel catalogo aggiornato delle entità presenti in Emilia-Romagna, ma anche nella rappresentazione della loro distribuzione geografica.
Il libo in versione pdf è scaricabile da
http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/I/libri/pdf/Felci_dell_Emilia-Romagna.pdf

Hera: il 4 novembre possibili disservizi causa sciopero

Da: Hera

Hera informa che venerdì 4 novembre potrebbero verificarsi disagi nello svolgimento dei servizi, anche presso gli sportelli commerciali e i call center aziendali, causa uno sciopero proclamato da un’organizzazione sindacale e articolato su tutta la giornata.
Hera ricorda che saranno garantite le prestazioni minime, assicurate per legge, e che al termine dello sciopero i servizi torneranno alla normale operatività.

Commemorazione 4 Novembre 2016 a Copparo

Da: Comune di Copparo

Il Sindaco e le Associazioni Combattentistiche e d’Arma invitano alla commemorazione del ‘4 Novembre’.
La cerimonia si svolgerà in orario pomeridiano con questo programma:
Venerdì 4 Novembre 2016
ore 15.30 – Ritrovo presso Atrio Comunale
ore 15.45 – Fontana Monumento ai Caduti, Deposizione Corona d’Alloro e lettura Messaggio Presidente della Repubblica
ore 16.00 – Fontana Monumento ai Caduti – Solenne Benedizione.

L’EVENTO
Riaprono al pubblico le sale del Cinquecento della Pinacoteca Nazionale

di Maria Paola Forlani

Non è possibile isolare la Pinacoteca Nazionale dalla sua sede storica, il palazzo dei Diamanti, esemplare dimora principesca del Rinascimento italiano e immancabile punto di riferimento per tutta l’architettura tardo quattrocentesca.
Il palazzo sorge all’incrocio fra la vecchia via degli Angeli (l’attuale corso Ercole I) e la via dei Prioni (oggi corso Biagio Rossetti), nella parte moderna della città voluta da Ercole I d’Este alla fine del Quattrocento.

Nel 1842 il Comune di Ferrara acquistò dagli eredi della famiglia Villani il palazzo dei Diamanti per sistemarvi la Pinacoteca, costituita sei anni prima, e l’Ateneo Civico. Da quel momento le sorti del patrimonio artistico cittadino furono legate a questo edificio, divenuto per la cultura locale una sorta di simbolo della signoria estense, considerata l’età dell’oro di Ferrara, in contrapposizione ai secoli della dominazione pontificia. Se tale scelta era in effetti giustificata dall’importanza architettonica e urbanistica del palazzo, episodio centrale dell’Addizione Erculea, è singolare osservare che l’edificio si trovò anche al centro dell’estrema vicenda estense a Ferrara. Infatti, a partire dal 1586 il palazzo fu residenza di Cesare d’Este, cugino del duca Alfonso II e suo successore a causa della mancanza di eredi diretti, che in seguito alla devoluzione di Ferrara al papa nel 1598 dovette abbandonare la capitale del ducato e trasferire la corte a Modena. La documentazione relativa a questi anni ci informa con una certa puntualità sui cospicui lavori di decorazione intrapresi da Cesare, che fanno seguito a un trentennio nel quale il palazzo era appartenuto al cardinale Luigi, quasi sempre assente da Ferrara.
Fu proprio alla morte del cardinale (nel 1586) che Cesare ereditò il palazzo, nel quale andò ad abitare insieme alla moglie Virginia de’ Medici, figlia di Cosimo I e di Camilla Martelli, che sposò a Firenze nel febbraio dello stesso anno. Al ritorno a Ferrara il matrimonio fu festeggiato proprio a palazzo dei Diamanti con un torneo a piedi nella sala grande e corte bandita per otto giorni.

Il palazzo, pur avendo subito manomissioni nel corso della sua storia, conserva fortunatamente ampie tracce delle decorazioni commissionate da Cesare. Al piano nobile dell’edificio, dove si snoda il percorso della Pinacoteca Nazionale, sono riconoscibili alcuni ambienti di cui i documenti ci danno notizia. In particolare si conserva l’ampio salone che fu teatro dei festeggiamenti per il matrimonio di Cesare, in cui sono esposti affreschi staccati da alcune chiese ferraresi.
La straordinaria carpenteria del soffitto, un cassettonato risalente alla seconda metà del XVI secolo, è pressoché unica per le sue dimensioni.

Le due porte che si aprono sulla parete sud del salone immettono nell’ala della Pinacoteca in cui sono esposte opere del Cinquecento, prevalentemente di scuola ferrarese. I primi tre ambienti di questa ala, che si affaccia su corso Rossetti, costituivano l’appartamento di Virginia de Medici.
Vi si conserva parte della decorazione realizzata negli anni di Cesare: ciascun ambiente reca un ricco cassettonato e un fregio in parete con ornati a grottesche. Gli sfondati del soffitto delle prime due stanze furono privati già in antico dei dipinti che vi erano inseriti.
Queste sale si sono riaperte dopo lungo lavoro di restauro e si presentano al visitatore in un allestimento più moderno, con nuovi colori alle pareti e una diversa disposizione delle opere.
La riapertura delle sale chiude un cantiere durato più di quattro anni e passato attraverso diverse fasi. All’indomani del terremoto del maggio 2012, per permettere il risarcimento delle grandi lesioni prodottesi nella parete cui è addossato il polittico Constabili, è stato necessario smontare l’imponente pala d’altare. Oltre a permettere nuove indagini sull’opera, i cui risultati sono stati esposti in una mostra, l’intervento ha permesso di collocare all’interno di una struttura posta alle spalle del polittico la centrale di un nuovo impianto di condizionamento e riscaldamento in grado di assicurare il rispetto dei moderni standard conservativi museali nelle cinque sale dell’ala del palazzo affacciatesi su corso Biagio Rossetti.
Una terza fase dei lavori avviati nel febbraio 2015 grazie a un cospicuo finanziamento del MiBACT, ha permesso il rinnovamento delle strutture tecnologiche di questa sezione della Pinacoteca e in particolare dell’impianto d’illuminazione, e di procedere a un completo riallestimento delle collezioni, dopo aver tinteggiato le pareti e rimodernato le sale eliminando il disturbo estetico provocato da interventi ormai obsoleti. Il controsoffitto della sala Costabili, concepito negli anni Sessanta dall’architetto Pancaldi, è stato parzialmente ripristinato e adeguato alle moderne tecnologie di aerazione e illuministica e ora permette di combinare un’illuminazione zenitale diffusa con una specificatamente dedicata a ciascuno dei preziosissimi dipinti esposti in sala.

Il percorso di visita culmina con il grandioso polittico dipinto da Garofalo e Dosso per Antonio Costabili, complesso cantiere artistico le cui fasi e la cui interpretazione simbolica sono ancora dibattute dalla critica. La sala si presenta ora al visitatore interamente ripensata per offrire nuove letture e nuovi confronti fra le opere dei due maggiori pittori del Rinascimento estense. Essa è anticipata da un piccolo ambiente in cui sono affiancate opere eseguite dai due artisti prima e dopo il lavoro comune al polittico e si prospetta al pubblico il problema critico della fase giovanile dell’attività di Dosso, grazie all’esposizione della tavola raffigurante Il banchetto di Erode, recentemente acquistato dal MiBACT per la Pinacoteca ferrarese.

DIARIO IN PUBBLICO
Note in calce alle politiche culturali ferraresi

“Ohhh! Ohhh!” I suspiria, le interiezioni di ammirazione giustamente si sprecano nel commentare la mostra ariostesca del Palazzo dei Diamanti, che nel momento di maggior gloria sembra debba fare i conti con la situazione di risistemazione dell’adiacente Pinacoteca Nazionale, collocata storicamente al piano superiore del Palazzo stesso.
Pochi giorni fa sono stato invitato dal sindaco di Ferrara assieme ai presidenti e ai rappresentanti di alcune associazioni culturali ferraresi – e non delle minori – a discutere il progetto di trasferimento della Pinacoteca Nazionale nelle sale recuperate dallo svuotamento degli uffici in Castello come suggeriva e indicava il Ministro Franceschini. Purtroppo non ho potuto presenziare perché ero a Varsavia al grande convegno – ça va sans dire – dedicato al primo Orlando Furioso. Gli amici cortesemente mi hanno riferito della posizione approvata da tutte le associazioni chiamate in causa: percorrere ogni strada senza preclusioni, ma soprattutto pensare questo problema all’interno di quello ben più prioritario di una strategia globale che interessi non solo il destino della Pinacoteca, ma tutta la risistemazione dei poli museali.

Qualche giorno fa il Ministro del Mibact Franceschini, che si diceva fosse il primo sostenitore convinto del trasferimento, accompagnando il rapper Jovanotti alla visita della mostra orlandesca a Palazzo dei Diamanti e direttamente interpellato sulla questione, rispondeva che era una tra le possibili probabilità di intervento. Dall’intervista rilasciata dalla nuova direttrice della Pinacoteca Nazionale, Martina Bagnoli, che spiegava all’inviato della Nuova Ferrara la sistemazione delle opere cinquecentesche nelle sale appena restaurate dell’ala destinata ad accogliere in una nuova prospettiva museografica le opere cinquecentesche della Pinacoteca – a cominciare dall’immensa Pala Costabili di Garofalo e Dosso – possiamo già cogliere una perplessità, se non una precauzione, significativa: tenersi fuori dallo scottante problema.
Così riferiscono i cronisti: “Sul trasferimento futuro della Pinacoteca al Castello Estense, secondo alcuni progetti in cantiere, la direttrice Bagnoli non vuole addentrarsi a considerazioni e decisioni che sono appannaggio della politica e di chi amministra la città e il ministero e si limita a dire che si tratta di un’opportunità da esplorare nel tempo”.
Dunque si tratterebbe di una probabilità, anche se molte voci davano per sicura l’adesione della direttrice al progetto di trasferimento. Inoltre, mentre si limita a spiegare la nuova sistemazione delle sale cinquecentesche con un comprensibile entusiasmo – “Verrà dato ampio spazio all’attività didattiche e alle iniziative culturali collaterali, come concerti e conferenze che già fanno parte in questi mesi del programma della Pinacoteca nazionale” – Martina Bagnoli specifica che “Il rapporto poi con le Gallerie d’Arte Moderna del Comune è ottimale, soprattutto come in questi casi dove l’esposizione al piano terra dei Diamanti riguarda molto da vicino anche le opere che sono esposte nelle nostre sale al piano superiore. Sia per l’Orlando Furioso che per la prossima rassegna dedicata a Bononi ci sono ottimi agganci per lavorare in sinergia. Mi trovo bene a Ferrara – conclude la direttrice – città dove rispetto ad altre realtà, c’è una buona e radicata politica culturale”.

Riassumendo:
1) si è auspicato un trasferimento della Pinacoteca in Castello o almeno della parte più importante di essa;
2) si penserebbe a un futuro smembramento delle collezioni;
3) occorre dare spazio e pensare al futuro delle mostre di Ferrara Arte che, non rinunciando al Palazzo dei Diamanti, devono risolvere anche il problema della frattura provocata dall’attraversamento del giardino obbligatoria per raggiungere le ultime sale;
4) si deve pensare a dove collocare frattanto le collezioni di arte moderna quasi invisibili per lo stato della Palazzina dei Cavalieri e del Palazzo Massari fortemente danneggiati dal sisma e che ora ruotano nelle sale del Castello o sono in tournée.

Naturalmente queste incongruenze non sono passate sotto silenzio, non solo per gli immediati commenti che esse hanno provocato. Per esempio c’è la reazione del critico e storico d’arte Ranieri Varese, che sottolinea come potrebbe apparire azzardata la decisione di affidare la direzione di un museo quasi esclusivamente composto di opere rinascimentali a una studiosa, seppur ottima, di arte medievale. Ma ciò che maggiormente ha colpito le associazioni culturali invitate a esprimere un parere è che il progetto dell’eventuale smembramento delle collezioni della pinacoteca venga preso in considerazione senza tener conto contestualmente della sistemazione di tutto il patrimonio museale della città. Esigenza ritenuta prioritaria e sulla quale già da tempo si erano appuntate le sollecitazioni per aprire un tavolo di discussione a cui l’amministrazione non ha mai dato risposta.
Di conseguenza ci si deve aspettare una proposta da parte delle associazioni.Queste l’hanno già avanzata nel 2011, quando l’Associazione Amici dei Musei e Monumenti ferraresi pubblicò gli atti del convegno di studio “Musei a Ferrara. Problemi e prospettive”, tenutosi al Museo Nazionale Archeologico nelle giornate del 18 e 19 novembre, curati da Francesca Zanardi Bargellesi. Già a quel tempo ci si promise di rivederci assieme all’amministrazione, ma il progetto non fu mai messo in essere. Ecco che ora sembra sia giunto il momento, mentre sempre più clamorosi appaiono i risultati della nuova risistemazione della riforma voluta dal Mibact,che da ottimi a deludenti, in quanto, al di là dello stesso quadro di riferimento, ciò che si ottiene o si cerca di ottenere non dipende solo dalla capacità dirigenziale di coloro che sono proposti alla gestione mussale, ma dallo stato del museo stesso.
Come si può pensare di proporre cambiamenti di qualità se questi ultimi non tengono conto della scarsità del personale, quasi mai sostituito allorché si giunge al pensionamento della forza-lavoro? O non si garantiscono servizi essenziali? Un esempio a caso che coinvolge proprio il Palazzo dei Diamanti: i servizi igienici situati all’uscita del percorso delle mostre sono assolutamente inadatti alle esigenze dei diversamente abili. Anzi, sono pericolosi!
Si pensi poi alla caccia di consenso e di ritorno economico proprio sotto le feste natalizie che assommano la maggior parte degli ‘eventi’ attorno al peggiore e ormai obsoleto avvenimento principale: l’incendio del Castello. C’è chi dice che lo spettacolo sempre più ripetitivo e pericoloso sia fortemente voluto dalle associazioni degli albergatori. Ovviamente la verità non si conosce; certo è che appare perlomeno improduttivo il forzato allontanamento delle opere d’arte custodite in Castello nei due giorni precedenti e il frettoloso ritorno al loro posto ovviamente per non incorrere nella giusta indignazione dei turisti molti dei quali pretendono di visitare il Castello al di là della sua ‘esplosione’ colorata. Con la valorosa protesta di Flavia Franceschini, che suggerisce di sostituire l’incendio con uno spettacolare volo dei personaggi dell’Orlando Furioso, siamo ormai in pochi a continuare una battaglia dettata unicamente dal riscontro economico. Così l’incendio accompagnato dai ‘concerti’ dove ci si può sbracciare e ululare alzando le braccine, le necessarissime tavolate di mangiarini dentro e fuori il nobile edificio, la pacifica invasione delle strade del centro sperando che le urgenze fisiologiche non vengano soddisfatte negli angoli nascosti, diventano il simbolo delle ‘feste’ ferraresi.
Per carità non sono tanto barbogio o millenario da non capire le esigenze della folla. Benissimo! Ma risparmiate il Castello. E pensate che già città più avvertite, da Torino a Londra, proibiscono di usare edifici storici per questo spettacolo. Ci sono tecniche innovative che propongono fuochi d’artificio senza il botto. In più sarei curioso di sapere quanto ci sia di riscontro economico dopo i trasferimenti e le messe in sicurezza.

Siamo nell’età del fantasy e probabilmente accostarsi alle grandi opere della nostra tradizione culturale va fatto con gli stessi strumenti con i quali ci misuriamo ogni giorno: internet, telefonini, smart, tablet, le protesi delle nostre mani impongono e dettano i parametri con cui si misura la nostra Storia. Nascono così opere amatissime che la stravolgono fino al falso patente. Penso alla rilettura di un momento centrale della nostra cultura e tradizione operata dalla serie televisiva “I Medici” così potentemente falsa da provocare la reazione di uno storico, Franco Cardini, che già all’inizio era stato coinvolto nella stesura della sceneggiatura. Si potrebbe obiettare: eppure i fumetti di Zac o lo spettacolo di Ronconi usano le ottave ariostesche per presentare il poema. Certo! Ma non avrebbero mai osato stravolgere la storia.
Un altro esempio che è una furbata di un regista che amo molto, Paolo Sorrentino. Il suo “Young Pope” è un delirio di improbabilissime situazioni e per lo più noioso e brutto. Se tuttavia andate a vedere il risultato finale sono queste due le serie televisive che ottengono maggiori consensi. Forse come l’incendio del ferrarese Castello.
Sarebbe il caso di concludere. Ma perché non ti ritiri tra i tuoi libri? E la smetti, direbbe l’amatissimo Camilleri, di rompere i cabasisi?
La risposta è semplice. Esiste ancora in chi scrive – che ha avuto la fortuna di poter nella vita svolgere un mestiere, forse l’unico, per il quale era predisposto – una indicazione etica a cui non potrà mai rinunciare: quella che si concretizza nel contestualizzare i fatti nella Storia con la esse maiuscola. Quella Storia così potentemente tradita e disprezzata che produce oltre all’incendio del Castello (in fondo piccola, ma significativa cosa) anche l’atteggiamento di una popolazione o meglio di molti abitanti del paese di Gorino che non vogliono accettare la Storia e assieme a quella anche la pietà.