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Giorno: 23 Giugno 2016

Coldiretti: con 100 giorni all’anno rubati all’attività agricola è ora di dire basta alla burocrazia inutile

da: Ufficio Stampa Coldiretti

Gulinelli: “E’ indispensabile, soprattutto dopo la riforma del Rio, accelerare i processi di vera semplificazione degli adempimenti burocratici che gravano sulle imprese, eliminando la burocrazia inutile che porta via tempo alle imprese e non serve a nulla”.

Ci vuole più di un anno per vedersi liquidare i danni da animali selvatici, più di tre mesi per ottenere la qualifica di Imprenditore agricolo e molti mesi per le pratiche edilizie in agricoltura. Sono solo alcuni degli esempi di burocrazia inutile che hanno spinto migliaia di agricoltori insieme con i loro trattori a scendere in piazza davanti alla Regione Emilia Romagna.
Insieme con la necessità di prevenire e controllare i danni da animali selvatici, la semplificazione è stata la principale richiesta fatta dagli agricoltori che vogliono eliminare gli adempimenti burocratici superflui, che tolgono all’attività d’impresa 100 giorni di lavoro all’anno e che si traducono in una perdita di competitività nei confronti dei colleghi di altre regioni e dei concorrenti stranieri.
Con la riforma “Del Rio” che ha azzerato le Province – spiega Coldiretti – diventa fondamentale accelerare i processi di semplificazione dandoattuazione al principio del “silenzio assenso” previsto dall’articolo 11 della Legge Regionale 19 del 2015 che a distanza di cinque anni viene applicata solo per il settore vitivinicolo, perché mancano le delibere applicative che la rendano applicabile in altri campi come ad esempio per i carburanti agricoli, i danni da fauna selvatica, la qualifica di imprenditore agricolo, le pratiche edilizie in agricoltura, la qualifica di operatore agrituristico. “Semplificazione della burocrazia inutile e norme per il territorio che mettano gli imprenditori agricoli in grado di competere sia con i loro colleghi di altre regioni, sia con quelli del resto d’Europa sono fondamentali per la sopravvivenza delle nostre aziende” ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello a nome dei soci di tutta la regione.
“ Lentezze e ritardi, per non dire immobilismo dell’assessore all’Agricoltura, caccia e Pesca, Simona Caselli aggravano sempre di più la situazione – aggiunge Sergio Gulinelli, presidente di Coldiretti Ferrara – e solo nell’ultimo periodo c’è stato un lungo ritardo nell’assegnazione dei fondi del Piano regionale di Sviluppo Rurale per quanto riguarda i fondi destinati alla lotta integrata, che l’assessore all’Agricoltura fino a un mese fa aveva annunciato di voler pagare per la lotta integrata: solo il 25 per cento delle domande, lasciando fuori 3 domande su 4, nonostante ne avessero i requisiti”.
“In una Regione che pretende di essere tra le più green d’Europa – commenta il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – c’è voluto l’annuncio della volontà della nostra organizzazione di muovere i trattori per sbloccare la situazione e reperire le risorse. Non possiamo accettare questi ritardi in un settore che produce alimenti di eccellenza, molti dei quali competono con il resto d’Europa e con il mondo, come dimostra il record di 5,8 miliardi di esportazioni raggiunti dal settore agroalimentare regionale”.
Nel mirino degli agricoltori c’è anche la necessità di rivedere le zone vulnerabili ai nitrati. Dopo la presentazione all’inizio del 2015 dello studio dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), che ha fatto seguito allo studio supportato dalla Università di Ferrara del 2011, che ha scagionato definitivamente gli allevamenti, accertando finalmente la responsabilità nell’inquinamento delle acquesotterranee da parte anche di settori diversi dalle attività agricole, l’assessore regionale all’Agricoltura, dopo aver dichiarato l’impegno “per una maggior flessibilità nelle pratiche agronomiche, alla deroga ai carichi di organico nelle zone vulnerabili e ai periodi di divieto”, invece di predisporre immediatamente un nuovo piano di gestione con la conseguente modifica dellezone vulnerabili ai nitrati, non ha praticamente fatto più nulla, contrariamente a ciò che hanno invece fatto regioni limitrofe come la Lombardia.
“Non possiamo – dice Tonello – perdere ulteriore tempo: se vogliamo tutelare davvero l’ambiente e sostenere i prodotti di elevata qualitàdell’agricoltura, non possiamo più chiedere soltanto alla zootecnia di addossarsi oneri e vincoli che dipendono da attività diverse. È necessario che l’Emilia Romagna presenti sollecitamente a Bruxelles una proposta di modifica delle aree con un nuovo piano che tenga conto delle nuove fonti di inquinamento non agricole come comprovato dallo studio Ispra”.

Acquisti Immobiliari con e senza mutuo

da: organizzatori

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite effettuate attraverso le proprie agenzie nel secondo semestre del 2015. La ricerca ha evidenziato che, a livello nazionale, il 55,5% delle transazioni immobiliari sono state realizzate grazie all’ausilio di un mutuo bancario, mentre il 44,5% sono state concluse con pagamento in contanti. Rispetto ad un anno fa (II semestre 2014), si registra un leggero aumento della percentuale di coloro che acquistano con il mutuo (+1,1%).
Tra le grandi città, quella dove si è registrato un maggior ricorso al finanziamento è stata Bologna (61,3% delle compravendite), seguita da Verona (60,9%) e Roma (59,3%). Al contrario è Napoli la città dove risulta esserci la percentuale maggiore di acquisti in contanti (52,2%), mentre al secondo posto c’è Firenze (46,7%).
Attraverso i dati raccolti dalle agenzie Kìron ed Epicas, l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha confrontato l’importo medio erogato nelle principali province italiane. Nel secondo semestre 2015 il mutuo medio è risultato 112.000 €. Le province dove il ticket medio risulta più elevato sono Roma e Milano, rispettivamente con 128.400 € e 124.800 €; seguono Firenze e Napoli con 118.500 € e 117.400. Dalla parte opposta, emergono i dati delle province di Genova, dove in media si erogano 93.800 €, Bari con 105.000 € e Bologna con 105.900 €.

Utimo valzer del Principe di Salina e nuovi appuntamenti

da: Associazione Culturale Ferrara Off

Sabato 25 giugno – ore 21
Maria Paiato legge ‘Il Gattopardo’
di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Quarta e ultima puntata
Domenica 26 giugno – ore 19
Per la rassegna ‘Domeniche d’Estate’
incontro con Elio Talon

Ultimo week-end di appuntamenti all’interno del teatro Ferrara Off prima “dell’uscita estiva dalle proprie mura”. Già dalla prossima settimana, infatti, il Teatro sarà impegnato, ogni settimana fino al 15 ottobre, in alcuni dei più suggestivi luoghi della città per l’iniziativa ‘Biblioteca itinerante di letteratura’, un omaggio a Giorgio Bassani autore e editore nel centenario della sua nascita. Sabato 25 giugno, alle ore 21, dopo il successo dei primi tre appuntamenti, le cui registrazioni audio sono ascoltabili sul sito del Teatro Ferrara Off, Maria Paiato darà voce all’ultima puntata de ‘Il Gattopardo’, completando la lettura integrale del romanzo di Tomasi di Lampedusa. Quest’ultima serata porterà alla riscoperta della scena più famosa del testo, resa ancor più celebre dal film di Luchino Visconti: verrà rievocato il magnifico ballo, nei saloni di oro pallido di palazzo Ponteleone, in onore di Tancredi e Angelica, sulle note di un valzer di Verdi. È consigliata la prenotazione tramite il sito www.ferraraoff.it o telefonando al numero 333.6282360. Ingresso: euro 8 soci Ferrara Off, euro 5 under 20, euro 10 non soci (comprensivi di tessera associativa).
Inoltre domenica 26 giugno, alle ore 18, l’ultimo appuntamento delle ‘Domeniche d’estate’, ciclo di eventi gratuiti di poesia e letteratura, è dedicato al poeta e artista Elio Talon che, in conversazione con Monica Pavani, guiderà il pubblico attraverso le sue poesie; l’evento si terrà nello spazio bianco di Ferrara Off dove è allestita la mostra ‘Germoglia’ in cui Elio Talon ha presentato opere in ceramica raku e terracotta. La serata è ad ingresso libero e sarà accompagnata da un rinfresco coi prodotti di Biopastoreria.

Animali Selvatici: E-R, 2,3 mln € di danni, 25 mila posti di lavoro a rischio

da: ufficio stampa Coldiretti

Oltre 2,3 milioni di euro di danni da animali selvatici subiti nell’ultimo anno dalle aziende agricole dell’Emilia Romagna. Sono questi i numeri per difetto della lotta quotidiana che gli agricoltori dell’Emilia Romagna conducono per salvare campi e allevamenti da animali ormai fuori controllo.
Lo hanno denunciato questa mattina a Bologna migliaia di agricoltori di Coldiretti Emilia Romagna provenienti da tutta la regione, scesi in città per protestare contro l’abbandono in cui versa il territorio regionale che potrebbe peggiorare nei prossimi anni anche a causa di una proposta di legge dell’assessorato regionale all’Agricoltura che abbasserebbe gli indennizzi riconosciuti agli agricoltori che già oggi non coprono tutti i danni per colture e allevamenti.
Secondo le stime di Coldiretti a rischio sono oltre 25 mila posti di lavoro, 18 mila dei quali nel solo settore degli allevamenti. Solo negli ultimi dieci anni – ricorda Coldiretti – in Emilia Romagna hanno chiuso oltre 1.500 allevamenti bovini, passando dalle 5.000 stalle del 2005 alle 3.500 del 2015. In sofferenza soprattutto gli allevamenti di pecore e capre: in soli 6 anni, tra il 2010 e il 2016 hanno chiuso oltre 700 allevamenti (–23 per cento), passando da 3.306 a 2.554.
A rischio – spiega Coldiretti regionale – sono innanzitutto gli allevamenti di pecore e capre colpiti da lupi e da cani rinselvatichiti che solo nell’ultimo anno hanno ucciso oltre 300 pecore, ma non mancano i danni indiretti per gli allevamenti bovini a causa di danni alle colture foraggere e ai cereali, e per i prodotti frutticoli, sottoposti tutti i giorni agli attacchi degli uccelli, e a molti prodotti orticoli danneggiati dalle nutrie.
Le colture di mais, grano e foraggere sono danneggiati soprattutto da cinghiali, ormai fuori controllo. Branchi di questi animali scorrazzano indisturbati nei campi danneggiando i cereali e i prati-pascolo rendendo inutilizzabile il foraggio, alimento fondamentale per gli allevamenti che producono Parmigiano Reggiano per cui fondamentale è l’utilizzo di foraggere provenienti dal territorio regionale. I danni da cinghiale indennizzati nell’ultimo anno hanno superato i 700 mila euro di valore, un dato inferiore ai reali danni prodotti da questi animali. Anche perché la loro rapida diffusione su tutto il territorio crea situazioni di pericolo perfino sulle strade. Secondo i dati dell’Asaps, Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale, nel 2015 ci sono stati in Italia 214 episodi gravi di incidenti di animali stradali, di cui 171 con animali selvatici, in cui hanno perso la vita 18 persone e 145 sono rimaste ferite.
La situazione dei danni è grave anche per la frutta sottoposta agli attacchi degli uccelli. Corvi, storni, ghiandaie, piccioni procurano danni per 500 mila euro. Un discorso a parte meritano le nutrie, animali completamente estranei al territorio dell’Emilia Romagna che hanno ormai colonizzato più dei due terzi del territorio regionale (71%), fino a raggiungere, secondo le stime di Coldiretti regionale, il rapporto di una nutria ogni cinque abitanti, con danni diretti alle colture agricole (foraggi e ortaggi, soprattutto cocomeri e meloni) per 173 mila euro. I danni più rilevanti provocati da questi animali riguardano però gli argini dei canali e dei fiumi, provocando smottamenti e causando esondazioni che mettono in pericolo anche mortale persone e abitazioni (vedi l’esondazione del fiume Secchia a Modena nel 2014).
“Controllare la diffusione degli animali selvatici – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – è un imperativo per la tutela dell’ambiente e del territorio perché mettono a rischio anche la biodiversità. Chiediamo perciò alla Regione efficaci politiche di controllo della diffusione di animali selvatici per la tutela delle imprese agricole e del territorio”.

Domenica 26 giugno in programmazione il film di Atom Egoyan “Remember” presso Arena Cinematografica Estiva la Romana Parco Pareschi C.So Giovecca 148

da: Alice Bolognesi

Remember è la storia ai giorni nostri di Zev che scopre che la guardia nazista che assassinò la sua famiglia circa 70 anni fa vive attualmente in America sotto falso nome. Malgrado le evidenti sfide che la scelta comporta, Zev decide di portare a termine una missione per rendere una giustizia troppo a lungo rimandata ai suoi cari, portandola a compimento con la sua stessa mano ormai tremolante. La sua decisione dà l’avvio a uno straordinario viaggio intercontinentale con conseguenze sorprendenti.

L’arena è organizzata dall’Associazione Ferrara sotto le stelle con Arci Ferrara, con il Patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Università di Ferrara.
Quest’anno al Parco sarà possibile acquistare abbonamenti da 10 ingressi che avranno validità per tutta la durata della manifestazione.

ABBONAMENTO 10 INGRESSI – 50 €
ABBONAMENTO 10 INGRESSI, SOCI ARCI – 35 €
validità dal 18 giugno al 28 agosto
TESSERAMENTO ESTIVO – 7,50€

INGRESSO: INTERO 6 €; RIDOTTO 4,50 € (Soci Arci, studenti Università di Ferrara e possessori della fidelity card – Gelateria La Romana).
Inizio proiezioni ore 21.30. Apertura Parco ore 21.00
In caso di maltempo le proiezioni si svolgeranno presso la Sala Boldini, via Previati 18.

Sabato 25 giugno in programmazione il film di Sarah Gavron “Suffragette” presso Arena Cinematografica Estiva la Romana parco Pareschi C.So Giovecca 148

da: Alice Bolognesi

Suffragette ripercorre la storia delle militanti del primissimo movimento femminista, donne costrette ad agire clandestinamente per condurre un pericoloso gioco del gatto con il topo con uno Stato sempre più brutale. In lotta per il riconoscimento del diritto di voto, sono donne che appartengono alle classi colte e benestanti e tra loro alcune lavorano, ma sono tutte costrette a constatare che la protesta pacifica non porta ad alcun risultato. Radicalizzando i loro metodi e facendo ricorso alla violenza come unica via verso il cambiamento, queste donne sono disposte a perdere tutto nella loro battaglia per l’eguaglianza: il lavoro, la famiglia, i figli e la vita.

L’arena è organizzata dall’Associazione Ferrara sotto le stelle con Arci Ferrara, con il Patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Università di Ferrara.
Quest’anno al Parco sarà possibile acquistare abbonamenti da 10 ingressi che avranno validità per tutta la durata della manifestazione.

ABBONAMENTO 10 INGRESSI – 50 €
ABBONAMENTO 10 INGRESSI, SOCI ARCI – 35 €
validità dal 18 giugno al 28 agosto
TESSERAMENTO ESTIVO – 7,50€

INGRESSO: INTERO 6 €; RIDOTTO 4,50 € (Soci Arci, studenti Università di Ferrara e possessori della fidelity card – Gelateria La Romana).
Inizio proiezioni ore 21.30. Apertura Parco ore 21.00
In caso di maltempo le proiezioni si svolgeranno presso la Sala Boldini, via Previati 18.

In Sardegna, la Gallura muore di sete l’incredibile contrasto fra agricoltura e turismo

da: ufficio stampa A.N.B.I. A

Permane grave la situazione idrica della Gallura, dove il previsto incremento di quasi il 20% nel turismo sta mettendo in ginocchio il settore primario sia nella componente agricola che zootecnica.
“E’ il paradosso della mancanza di programmazione” commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
A causare la carenza d’acqua, che sta fortemente penalizzando l’irrigazione indispensabile per prodotti di qualità, è lo scarso apporto di piogge che, nonostante un certo recupero nelle settimane recenti, limita a 54 milioni di metri cubi l’acqua contenuta nel bacino del Liscia, cioè circa la metà della capacità dell’invaso. Un livello così basso, destinato prioritariamente all’uso umano, limita fortemente, se non addirittura impedisce l’irrigazione con pesanti ripercussioni sul reddito delle imprese rurali.
“La soluzione – indica il Presidente ANBI in sintonia con il locale Consorzio di bonifica – non può essere nel breve periodo, ma deve prevedere la creazione di un vero e proprio sistema del Liscia, creando le infrastrutture di collegamento per nuovi apporti dalla rete idrica minore al bacino principale e realizzando anche una serie di invasi medio piccoli per fungere da serbatoi supplementari nei momenti critici.”
Se la Gallura è in emergenza, anche il resto della Sardegna, però, soffre per una disponibilità d’acqua nei bacini, alla vigilia dei grandi afflussi turistici, praticamente dimezzata rispetto alla capacità degli invasi.
“Quanto accade in Sardegna – sottolinea Vincenzi – è l’ennesima dimostrazione della necessità di programmare lo sviluppo della rete irrigua nel Paese, indispensabile per produrre l’86% del made in Italy agrolimentare.”
Pur con situazioni differenziate è tutto il Sud, infatti, a vivere l’estate con qualche apprensione idrica, mentre paiono superati i timori di grande siccità, che aleggiavano durante l’inverno sulle regioni centro settentrionali.
“L’avvio concreto di quanto previsto per i 300 milioni residui del Piano Irriguo Nazionale – conclude il Presidente ANBI – testimonierebbe la volontà del Governo di dare risposta ad una questione che, oltre a limitare lo sviluppo economico del settore primario, crea insostenibili conflitti fra settori come, nel caso sardo, fra agricoltura e turismo.”

Burocrazia e danni animali selvatici: Emilia-Romagna già migliaia di agricoltori in piazza con trattori

da: ufficio stampa Coldiretti

Sono già migliaia gli agricoltori di Coldiretti che con i loro trattori sono arrivati in viale della Fiera 8, presso la Terza Torre, dove si trova l’ufficio dell’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Simona Caselli, pronti a sfilare alla volta della piazza della Regione in viale Aldo Moro 52. A scatenare la mobilitazione sono stati il peso della burocrazia inutile che affligge l’agricoltura regionale, con gravi ritardi nell’applicazione di norme di semplificazione, e i danni non più sostenibili causati alle aziende da animali selvatici ormai fuori controllo. L’obiettivo degli agricoltori chiamati a raccolta da Coldiretti è evitare norme che renderebbero impossibile la prevenzione e il risarcimento dei danni da animali selvatici, sollecitare l’applicazione di normative rimaste nel cassetto, che fanno perdere ogni anno centinaia di giorni di tempo agli imprenditori agricoli, e accelerare la revisione delle aree vulnerabili ai nitrati.
“Assessore Caselli giù le mani dal nostro territorio”, “basta danni da animali selvatici”, “i miei campi non sono la dispensa dei cinghiali”, “La burocrazia inutile uccide le imprese”, “100 giorni dedicati alla scartoffie: BASTA”, sono alcune delle richieste che si leggono su cartelli e striscioni.
In piazza davanti alla Regione, dove alle 10.00 parleranno i dirigenti di Coldiretti Emilia Romagna guidati dal presidente Mauro Tonello, è allestita una mostra fotografica dei danni da animali selvatici e una esposizione di tutti i prodotti messi a rischio dagli attacchi di animali selvatici fuori controllo, dai lupi ai cani rinselvatichiti, dai cinghiali alle nutrie.

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