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Giorno: 28 Ottobre 2015

Domani su Rai 3 vetrina nazionale dei prodotti di stagione ferraresi

da: ufficio stampa Coldiretti Ferrara

Domani 29 ottobre, dalle 16:30 su Rai 3, vetrina nazionale per i prodotti di stagione ferraresi. L’azienda San Carlo di Copparo a Geo & Geo

In onda su RAI 3, nel corso del popolare programma Geo & Geo, uno spaccato delle produzioni ferraresi che saranno rappresentate da Fernando Tosi, dell’azienda agricola San Carlo di Copparo. Zucche in primo piano, ma anche confetture e verdure inconsuete, dal cavolo riccio al topinanbur a fare da sfondo alla storia di una azienda agricola multifunzionale.
Dalla zucca violina a quella di Halloween, dalla confettura di zucca caramellata, ai fagioli ruviotti, dal cavolo rapa al topinambur: questi ed altri prodotti espressione di biodiversità e di recupero di varietà dimenticate, faranno da sfondo alla storia dell’azienda agricola San Carlo di Copparo, ed in particolare di Fernando Tosi, che sarà in studio con la conduttrice Sveva Sagramola per raccontare una storia di impresa multifunzionale, da anni attiva nella vendita diretta, nella trasformazione dei propri prodotti, della didattica in fattoria, della filiera agricola, vissuta e messa in atto dopo varie esperienze lavorative esterne all’azienda agricola di famiglia.
Una bella occasione per raccontare l’esperienza di un’azienda multifunzionale e le caratteristiche di alcuni prodotti di stagione del nostro territorio, che sarà possibile seguire a partire dalle 16.30 su Rai 3, a Geo & Geo, evidenziando la concretezza del percorso di Coldiretti attraverso Campagna Amica nel dare opportunità alle imprese agricole e approfondire i punti di contatto con i cittadini e consumatori.

Il 21 e 22 novembre a Bobbio si terrà il Convegno Internazionale “L’eredità di San Colombano, memoria e culto attraverso il Medioevo”

da: Ufficio Stampa Sbarcheo

Appuntamento il 21 e 22 novembre 2015 nell’Auditorium Santa Chiara a Bobbio (Pc). Il 23 novembre prossimo ricorre il 1400° anniversario della morte di San Colombano morto proprio a Bobbio (PC) nel 615 e qui sepolto nella cripta della Basilica a lui dedicata. Sul sarcofago che contiene le sue spoglie sono scolpiti gli episodi più salienti del suo operato.

Per commemorare l’evento l’International Network “Making Europe: Columbanus and his Legacy” (Costruire l’Europa: Colombano e la sua eredità) ha promosso nel 2015 tre convegni (a maggio a Bangor in Irlanda, a settembre a Luxeuil in Francia) l’ultimo dei quali si terrà proprio a Bobbio il 21 e 22 novembre prossimi
“L’eredità di San Colombano. Memoria e culto attraverso il medioevo” tratterà i temi della memoria e del culto del santo, delle reliquie, degli scritti di Colombano e dei suoi monasteri come luoghi di pellegrinaggio ma sarà anche l’occasione per presentare i nuovi dati archeologici emersi dagli scavi condotti dalla Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna in molti anni di indagini
Sabato 21 novembre
h. 8.30-9.00 Accoglienza
h. 9.00-9.30 Saluti e apertura dei lavori
h. 9.30-10.15: P. J. Geary ( Institute for Advanced Study, Princeton), Columbanus remembered, forgotten, and transformed in the long Middle Ages
Sessione I. Culto e reliquie di san Colombano
h. 10.15-10.45: E. Bozoky (Université de Poitiers et Centre d’Etudes supérieures de Civilisation médiévale), La fama du saint: miracles et reliques (keynote paper)
h. 10.45-11.15: G. Zaccagnini (Consulta della Congregazione delle Cause dei Santi), Culto e reliquie di san Colombano in Italia nel Medioevo (secc. VII-XV)
h. 11.15-11.45: Ch. Meriaux (Université de Lille 3), Fuit eius studii, ut multos sua facundia erudiret. Le culte et le souvenir de saint Colomban et de ses disciples dans le Nord de la Gaule du haut Moyen Âge
Pausa
h. 12-12.20: P. Lendinara (Università degli Studi di Palermo), Testimonianze di san Colombano in Inghilterra medievale
h. 12.20-12.40 : A.-Y. Bourges (Élève diplômé de l’École pratique des hautes études, IVe Section, Paris-Sorbonne), Un saint peut en cacher un autre: le culte de Colomban en Bretagne
h. 12.40-13: D. Ó Corrain (University College Cork), Columbanus and his countrymen
Discussione
Sessione II. L’agiografia colombaniana: Giona e la produzione agiografica sul santo in età medievale
h. 15.00-15.30: S. Boesch Gajano (Università degli Studi di “Roma Tre”), La Vita Columbani nel contesto della produzione agiografica altomedievale (keynote paper)
h. 15.30-16: A. Dubreuco (Université de Lyon 3 “Jean Moulin”), Le corpus des textes colombaniens. Élaboration et tradition manuscrite
h. 16.00-16.20 : P. Chiesa (Università degli Studi di Milano), Giona oltre Colombano: vita e contesto di un biografo
h. 16.20-16.40: E. Tremp (Stiftsbibliothek St. Gallen), Saint Colomban dans les manuscrits hagiographiques et liturgiques de l’abbaye de Saint-Gall
Pausa
Discussione
Il territorio bobbiese: uno sguardo
h. 17.30-18.00: R. Conversi (Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna), Gli insediamenti in Val Trebbia e nelle valli contermini tra il VII e il IX secolo e le loro relazioni con il monastero di Bobbio nei risultati degli scavi archeologici
h. 18.00-18.20: M. Catarsi-P. Raggio (Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna), L’Appennino parmense tra radicamento patrimoniale bobbiese e rete itineraria: il contributo della ricerca archeologica
h. 18.30: Presentazione del volume “Miracula sancti Columbani: la reliquia e il giudizio reale”, a cura di Alain Dubreucq e Alessandro Zironi, Firenze, Sismel (Per Verba, 31), 2015
Domenica 22 novembre
Visita al Museo Archeologico di Travo (Piacenza) in Val Trebbia a cura di Roberta Conversi, Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna.
Prenotazione necessaria, scheda d’iscrizione su http://diana.lett.unipmn.it/bacheca/bobbio/default.html
Pranzo
Sessione III. I monasteri colombaniani come luoghi di memoria e di pellegrinaggio
h. 14.00-14.30: J. Smith (University of Glasgow), Columbanus in context: the dissemination of relics in early medieval Europe (keynote paper)
h. 14.30-15.00: E. Bhrethnach (The Discovery Programme, Dublin), An island in transformation: Ireland during Columbanus’s lifetime
h. 15.00-15.30: E. Destefanis (Università degli Studi del Piemonte Orientale, Vercelli), Bobbio e il pellegrinaggio colombaniano tra fonti scritte e fonti archeologiche
h. 15.30-16.00: C. Newman (National University of Ireland, Galway), C. BOURKE, Clonmore and Bobbio
Pausa
h. 16.30-17.00: P. Erhart (Stiftsarchiv St. Gallen), Tra Luxeuil e Bobbio: il monastero di San Gallo come centro di pellegrinaggio
h. 17.00-17.20: R. Savigni (Università degli Studi di Bologna, Ravenna): L’eredità di Colombano in Pascasio Radberto e nella cultura monastica carolingia e post-carolingia
h. 17.20-17.40: M. Stansbury (National University of Ireland, Galway): Habent sua fata bibliothecae. The Growth, Death and Afterlife of the Bobbio Library
Discussione
h. 18.15-19.00: J.-M. Picard (University College Dublin), Conclusioni
Per l’iscrizione al convegno http://diana.lett.unipmn.it/bacheca/bobbio/default.html
La Basilica di San Colombano fu costruita nel 1456, sopra la precedente chiesa dell’anno 1000. Dell’antico complesso abbaziale romanico restano la torre campanaria, l’absidiola e uno splendido mosaico pavimentale nell’attuale cripta rinvenuto nel 1910 a – 2, 35 m dal piano di calpestio
Sull’ampia superficie musiva (messa in luce solo in parte) sono raffigurati temi sacri e relativi alla scansione medievale del tempo, che si svolgono su quattro registri sovrapposti, alternati da fasce di disegni geometrici. Sono raffigurate scene del racconto del secondo Libro dei Maccabei, scene con animali fantastici e la ruota del tempo svolta con la Teoria dei Mesi, dove l’inizio dell’anno è fissato a Marzo (ab incarnazione Domini, celebrata il 25 marzo).
Nato a Navan in Irlanda nel 542 circa, San Colombano (in gaelico: Colum Bán, «colomba bianca»; latino: Columbanus Bobiensis) era un monaco missionario noto per aver fondato da abate numerosi monasteri e chiese in Europa; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalle Chiese ortodosse e dalla Chiesa anglicana.
Grazie alle sue numerose fondazioni, contribuì alla diffusione in Europa del monachesimo irlandese. Stabilì una regola monastica che fu in seguito assimilata a quella benedettina e introdusse con il Paenitentiale l’uso della confessione privata in sostituzione di quella pubblica per il sacramento della penitenza.
Papa Benedetto XVI lo ha definito “santo europeo”. San Colombano stesso scrisse in una lettera che gli europei dovevano essere un unico popolo, un “corpo solo” che viene unito da radici cristiane in cui le barriere etniche e culturali vanno superate; usò anche per la prima volta l’espressione latina totius Europae
maggiori info e programma in pdf su http://www.archeobologna.beniculturali.it/mostre/bobbio_2015.htm

LA NOTA
Passione e divieti: Spal, Bondi e l’onda anomala del tifo

Bandiere, striscioni, un cappellino, la sciarpa coi colori della società, la trombetta, la vuvuzela (ve la ricordate? Quella che ci ha stordito e reso antipatici i mondiali di calcio in Sud Africa), fischietto e – per chi va “alla Spal” allo stadio Mazza di Ferrara – l’immancabile cuscino bianco-azzurro per il seggiolino. Questo è l’elenco dei ferri del mestiere del tifoso, che deve essere anche dotato di: voce, per cantare o per commentare; conoscenze provate di gnoseologia delle dinamiche societarie e del mercato; diploma di studi di semantica degli schemi di gioco; una laurea in storia e civiltà delle sua squadra del cuore, deve aver superato i test in metrica dello slogan azzeccato e – dulcis in fundo – deve avere una comprovata esperienza sul campo, pena l’esclusione. Perché, si sa, la passione per uno sport ti muove per il mondo ma non sono ben visti i tifosi occasionali.
Essere un tifoso è una cosa seria. Qualcuno paragona il tifo sportivo ad una fede, in realtà lo fanno soprattutto i sociologi appellandosi all’estremismo, alla società senza valori quando non sanno più spiegare perché, nonostante le regole e i divieti, le tifoserie diventano violente, ma lo fanno anche gli stessi tifosi che sono passati da bambini dalla parrocchia rionale alla curva della loro squadra. Qualcuno lo ha trasformato davvero in fede : i tifosi di Diego Armando Maradona hanno fondato la Iglesia Maradoniana (la Chiesa Maradoniana), culto parodistico che conta seguaci in più di 60 paesi e 600 città nel mondo, si dice siano più di 120.000, inclusi calciatori illustri come Messi e Ronaldinho.
Qualcun altro ne fa una ragione di vita e c’è invece chi la definisce una malattia. Lo ammetteva anche Pier Paolo Pasolini: “Non ha importanza dove si è nati, quando come e dove si sono avuti i primi approcci con il calcio, per diventare un appassionato, un tifoso. Il tifo è una malattia giovanile che dura tutta la vita. Io abitavo a Bologna. Soffrivo allora per questa squadra del cuore, soffro atrocemente anche adesso, sempre.”.
Sta di fatto che i tifosi spesso sono materia di discussione quanto o più della stessa squadra che sostengono. Nascono come funghi siti web e pagine dei social media dei gruppi, spesso molto movimentate e caotiche ma che aprono una finestra interessante sulla tipologia umana dei tifosi, specie di quelli “di casa nostra”.
Prendiamo i supporter ferraresi della Spal 2013 e Bondi Pallacanestro Ferrara. I primi, che vedono la loro squadra capolista in Lega Pro, si sono visti negare dai prefetti delle città ospitanti il diritto di andare a seguire i loro beniamini nelle trasferte di Mantova e Macerata. A favore dei tifosi bianco-azzurro si sono schierati il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani e l’assessore allo Sport, Simone Merli. “Ci sembra assurdo penalizzare le persone che hanno piacere e voglia di vivere un momento sportivo importante per la nostra città. Si potevano pensare soluzioni alternative considerando che i tifosi ferraresi (uomini, donne e bambini) sono serenamente appassionati della loro squadra”, hanno stigmatizzato da Palazzo Municipale. Nel frattempo la tifoseria si sta organizzando sul web: lì dove non saranno ammessi invitano ad andare alla stadio i tifosi o i simpatizzanti, o gli amici dei simpatizzanti residenti fuori dall’Emilia Romagna. E’ una forma di protesta ma anche un tentativo di far sentire a presenza ferrarese sul campo ai “ragazzi”.
I tifosi della pallacanestro ferrarese, invece, non vivono un momento felice: la squadra sta andando malissimo, a dirlo è la classifica, e loro sono insistentemente concentrati sulle vicende della società, protestano, si fanno desiderare sulle tribune, contestano apertamente la mascotte della squadra, un cappellaccio gigante…
Ma il tifo quanto fa bene allo sport? Gli atleti cosa sentono, cosa gli arriva? Il tifo è davvero ‘il dodicesimo uomo in campo?’. Lo abbiamo chiesto ad un atleta storico, Luigi ‘Gigi’ Pasetti, classe 1945, che ha giocato nella gloriosa Spal della presidenza Mazza in serie A, con Fabio Capello ed Edoardo ‘Edy’ Reja, ma anche con la Juve e il Palermo alla fine degli anni sessanta. ‘Fa bene, fa molto bene allo sport. Il tifo dà morale, carica, per i giocatori è importante perché in campo arriva il sostegno, spinge… fa la differenza. Non è un caso che tutte le squadre statisticamente hanno più possibilità di vincere quando giocano in casa. E poi fuori casa, beh, quando un giocatore è equilibrato sa che nel campo avversario non dovrà ascoltare i tifosi dell’altra squadra. Ci vuole un orecchio selettivo: a me funzionava quando ero in campo, sentivo solo le voci e i cori dei nostri tifosi, il resto scompariva. Poi, questa caratteristica tutta italiana che i tifosi mettano – o pretendano – di mettere bocca negli affari societari della propria squadra del cuore è un’arma a doppio taglio. Quando le cose vanno bene si crea un bel rapporto di reciproco sostegno, quando poi le cose non girano bene nascono i dissensi : qua un presidente capace sa dare ascolto alle idee del suo tifo ma non si fa certamente condizionare, almeno questo è quanto accade nello sport ferrarese”.

Ferrara futurista nel manifesto di Zoltan Istvan, candidato Usa alle presidenziali 2016

da: Roberto Guerra

Ferrara futurista nel manifesto per Zoltan Istvan. L’americano è candidato Usa per le presidenziali 2016

E’ certamente una azione più mediatica ma il personaggio è assai noto: ovvero Zoltan Istvan, futurologo e futurista americano candidato per il Transhumanist Party alle presidenziali Usa 2016, nonché – per la cronaca, celebre scrittore di fantascienza con Transhumanist Wager, collaboratore di Huffington Post e National Geographic Channel , intervistato da Financial Time e testate del genere, attualmente in tour on the road elettorale in Usa. incentrato sulla cosiddetta longevità come rivoluzione sanitaria prossimo ventura. E Ferrara persino con Roby Guerra, da anni nel movimento futurista e transumanista italiano promotrice di un manifesto The Italian Futurismo per Zoltan Istvan- (da Guerra stesso intervistato un paio di volte in questi mesi per hPlus magazine-Usa- e MeteoWeb; Estropico e AsinoRosso-Italia) con gli stessi Lorenzo Barbieri e Raimondo Galante, ferraresi e che vanta le firme di diversi futuribili italiani. Tra essi persino Pierfranco Bruni del MIBACT, Antonio Saccoccio, leader del nuovo futurismo italiano, Emmanuele Pilia, dirigente del transumanesimo italiano, Sandro Battisti figura di spicco del Connettivismo fantascientifico italiano (tutti di Roma) il filosofo padovano Cristiano Rocchio, l’icona futurpop transumanista pittrice Giancarla Parisi di Torino, il promotore del futurismo arabo Pierluigi Casalino (edito anche da La Carmelina edizioni di Ferrara). Il discorso è avveniristico, la tendenza è verso un futuro Partito della Scienza, dopo la rivoluzione di Internet. Non a caso il programma di Istvan è fortemente liberal e quasi gauche 2.0, anche con punti di contatto con i 5Stelle italiani, reddito minimo di esistenza.ecoscienza, ecc., pur in orizzonti futuristi basati sulla conoscenza, le nuove tecnologie e l’etica scientifica radicali. In ogni caso anche nell’avanguardia pura, Ferrara e i suoi spesso ignorati futuristi pure di spicco nazionale (basta vedere i background) segnala dinamiche sorprendenti, veri e propri marziani in patria….

Venerdì 30 ottobre alla Sala Estense di Ferrara in scena “Ossessioni@MobyDick”

da: Agire Sociale

Venerdì 30 ottobre, alle 21, presso la Sala Estense di Ferrara, quinto appuntamento della rassegna “La Società a Teatro 2015” con lo spettacolo “Ossessioni@MobyDick”. A portare in scena lo spettacolo sarà Ullallà Teatro, compagnia padovana conduttrice del laboratorio teatrale DinDonDown, per la regia di Pippo Gentile.

Nel progetto artistico di Ullallà Teatro ispirato all’opera di Herman Melville è questo andare sotto la superficie che attira moltissimo. In Moby Dick andare sotto la superficie, immergersi, è il punto di vista più interessante da cui guardare. Non solo alla disabilità, ma a tutte le cose che ci circondano. Perché permette di guardarle in un modo diverso.
Biglietto 5 euro

Domani all’Expo di Milano Ascom Ferrara presenta la cucina ferrarese

da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Pane e Pasticcio di Maccheroni di Ferrara, Aglio Dop di Voghiera, il Bagigino (cioè l’acciuga) di Valle Campo, la Piadina di Comacchio ed infine il Tartufo dell’Alto Ferrarese (Bondeno e Sant’Agostino): sono loro gli “ambasciatori gustosi” del territorio della provincia di Ferrara e che saranno domani (29 ottobre) a mezzogiorno protagonisti a Milano all’Expo nella sala Confcommercio all’interno del prestigioso Padiglione Italia.

L’appuntamento è stato organizzato e promosso da Ascom Confcommercio, da Ferrara Incoming e vede il supporto dell’Associazione camerale dell’Innovazione e di Carisbo. Spiega Giulio Felloni, presidente provinciale di Ascom Ferrara che presenta l’iniziativa: “Pubblico e Privato debbono coordinarsi e lavorare a stretto contatto nessuno può fare da solo. Il turismo enogastronomico sull’onda dell’Expo dedicato all’alimentazione, può essere un motore trainante dei flussi turistici. Un lavoro che come Ascom vede un nostro impegno e concreto di valorizzazione del nostro territorio provinciale come un unico sistema che integra arte, cultura, paesaggi, commercio. Insomma saperi e sapori”. La delegazione, guidata da Davide Urban, direttore generale di Ascom Ferrara vedrà tra gli altri il segretario generale dell’Unione regionale di Confcommercio E-R Andrea Babbi, il presidente di Ascom Bondeno Cento e Sant’Agostino Marco Amelio oltre alle presenze istituzionali del primo cittadino di Sant’Agostino Fabrizio Toselli, dal vicesindaco di Bondeno Simone Saletti. Entrambi saranno accompagnati da due tartufini (Salvatore Salvi e Filippo Menghini quest’ultimo dell’associazione Al Ramiol), che illusteranno la loro esperienza sulle tracce del profumato tubero nelle aree golenali e nel bosco della Panfilia. Sempre in tema di profumi non potrà mancare l’Aglio di Voghiera il cui percorso sarà raccontato da Neda Barbieri presidente del Consorzio Aglio di Voghiera Dop. A completare il quadro le esperienze di Alessandro Farinelli con la Piadina Ciliegia di Comacchio che bene si accompagna all’acciuga di Valle Campo protagonista dell’innovativa realtà imprenditoriale della famiglia Nordi , curata nei suoi aspetti di marketing proprio da Ascom Ferrara. Il tutto sotto gli occhi vigili di due veterani dell’enogastronomia ferrarese il pane ed pasticcio di maccheroni.
Una promozione che sposa nel piatto il pubblico e il privato, associazione di categoria e mondo dei volontariato, operatori del settore e consorzi di tutela con un unico obiettivo promuovere il territorio di Ferrara e della provincia, un tesoro di arte, cultura e sapori.

LA SEGNALAZIONE
Io sono un temporale, tutta l’energia dell’eterno Jovanotti

Levate l’ancora, diritta avanti tutta questa è la rotta questa è la direzione, questa è la decisione.
Io sono un temporale.

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Ancora aeroporto di Roma Fiumicino, attendendo l’arrivo del mio sogno di futuro (questa volta aspetto e non parto). Mi imbatto nel libro di Jovanotti, mi attira subito il titolo, Gratitude. Lo compro. E poi amo le canzoni di Lorenzo, ancora di più da quando mi è stata dedicata “A te”, una canzone che ogni donna dovrebbe sognare di ricevere. Una melodia intensa, una dichiarazione d’amore unica, una forza che, scorrendo le pagine candide del libro che ho fra le mani, capisco bene da dove ha origine. Di Jovanotti amo poi l’energia, la passione, l’allegria, la profondità, la tenerezza, la dolcezza, la forza che ha dentro, quella che infonde, che trasmette con le note ma anche, e soprattutto, con le parole. Trasparenti come lui sa essere, frasi (s)composte da quel giovane stralunato che era (a mio parere che sembrava), dal poeta che è diventato (ma che a mio avviso già era). Sono frasi e pensieri di una purezza intensa, di una persona che, un po’ come me, non è mai la stessa, che ha il coraggio e la voglia di scrivere sempre una nuova canzone, di abbandonarsi al sogno ed alla sua energia guida, di lottare per quanto è giusto e bello, per quanto è forte, pulito ed immenso. Per l’amore, la sola cosa veramente importante della vita. E’ un “ammalato di vita” colui che dipinge note e righe, che percorre in bicicletta le campagne della Toscana, partorendo idee e scrivendo nell’aria, quasi disegnando magici cerchi concentrici. Mi ci immedesimo ancora, quando faccio la stessa cosa con la scrittura percorrendo giardini e parchi, volando su mille aerei attraverso mille nuvole e cieli. Un incrocio fra un poeta e un guerriero, innamorato delle sue Francesca e Teresa, tenero marito e padre, ragazzo dall’animo sempre vivo, impegnato nel sociale e riconoscente alla Terra Madre, l’Africa. Questo libro mi piace perché mi ritrovo nelle sensazioni vissute in Africa, nella percezione che quella terra ti cambia, e che, una volta anche solo sfiorata, ti influenza e condiziona nel modo di pensare, di rivedere le priorità, di capire il tempo, di accarezzare gli essere umani, la loro sofferenza e la loro gioia.

Nelle pagine di Gratitude, ritrovi, oltre ai 25 anni di musica di Jovanotti, la forza delle origini, dei battiti del ritmo e del cuore che su di esso canta, delle pulsioni della danza e della musica, della magia delle note e degli accordi, cogli l’energia allo stato puro. Lui con la musica, io, con modestia, nella scrittura. Ad entrambi arriva il lampo geniale ed autentico dell’ombelico del mondo, del pensiero positivo, della voglia di credere nei sogni, del non sentire la fatica quando si percorre il cammino in cui si confida. Entrambi viviamo nel desiderio forte, e talora feroce, del cambiamento perpetuo. Anche io, poi, ho avuto la percezione che con l’arrivo della mia metà, “fosse spuntata improvvisamente un’ala, o una ruota, o un nuovo paio di antenne aggiuntive, come se avessi scoperto una parte della mia vita che stava sigillata in qualche stanza e che lui (lei per il nostro autore …) mi ha aperto“…. “Un luogo dove il maschile e il femminile si incontrano“. Queste parole hanno sfondato il mio cuore, potrei averle scritte io se solo avessi potuto immaginarle. Quando desideri intensamente qualcosa devi capire cosa sei disposto a perdere, perché si deve essere consci, sempre, che si deve perdere qualcosa per conquistare il nuovo. Accettando la felicità. E io lo sto capendo, reinventandomi continuamente, anche perché “il mondo comincia ogni giorno“. Per fortuna. Grazie Lorenzo.

Jovanotti, Gratitude, Einaudi, 2013, pag. 176

Sabato 31 ottobre alla Sala Estense spettacolo per bimbi e famiglie “Un Halloween da brivido”

da: FEshion Coupon

Sabato 31 ottobre dalle ore 16 alle ore 20, in Sala Estense a Ferrara si terrà un divertente pomeriggio per i bimbi e le loro famiglie, tra giochi e teatro, organizzato da “FEshion Eventi” in collaborazione con “La Giostra Magica” in occasione della festa di Halloween.
L’evento è finalizzato a raccogliere fondi per l’ “Associazione Giulia Onlus”, che da anni si occupa dei bambini oncologici del territorio ferrarese.
Ecco nel dettaglio il programma:
ore 16,00-18,00:
Laboratorio teatrale e messa in scena dello spettacolo “Un Halloween da Brivido”
Attraverso piccoli esercizi/gioco di teatro, in bambini diventeranno veri e propri attori dello spettacolo a tema Halloween,e si prepareranno per stupire mamma e papà con la loro performance sul palcoscenico!
Lo spettacolo è studiato in modo che i bimbi possano sia interpretare il personaggio dell’eventuale costume che indossano,che scegliersi un personaggio in loco (ci saranno a disposizione 30 costumi teatrali per bambini con differenti personaggi)
Durante le prove non è necessario che i genitori siano presenti (anzi in qualche modo è sconsigliato…sennò si rovinano la sorpresa dello spettacolo ore 18,00:
ShowTime: Un Halloween da Brivido
Genitori seduti in silenzio pronti per godersi lo spettacolo,e pronti a tutto, perchè di certo in uno spettacolo di Halloween potrebbero anche loro ritrovarsi coinvolti in qualche scherzetto!
Lo spettacolo sarà ovviamente aperto a tutti,in modo da permettere anche alle altre famiglie di vivere la festa di Halloween con noi,e di partecipare dopo lo show, alla sfilata in maschera.
ore 19,00: Sfilata delle mascherine di Halloween,giochi e balli di gruppo!
Sfilata delle maschere di Halloween: anche in questo caso per i bimbi che lo richiedono metteremo a disposizione i costumi,in modo da essere tutti insieme a tema sul palcoscenico!
Non sarà una semplice sfilata; infatti bambini e adulti verranno coinvolti in giochi di animazione,in un ritmo calzante che ha la sua esplosione in un grande finale di balli di gruppo tutti insieme.
Costo del biglietto:
5€ (sia adulti che bambini)
Per info e prenotazioni contattare il 3495878324 (Alessandra)

Giovedì 29 ottobre a Mirandola il film “I nostri ragazzi” di Ivano de Matteo per la rassegna “Cinema Movie Cult”

da: organizzatori

Giovedì 29 Ottobre alle ore 21:00 presso Hangar Social Live, via Brunatti 1, Mirandola (MO)

Rassegna Cinema Movie Cult: I nostri ragazzi (2014) regia di Ivano de Matteo.
Terzo appuntamento per Movie Cult, la rassegna cinematografica organizzata in collaborazione con l’associazione genitori di Mirandola. E’ giunto il momento del grande cinema italiano con I Nostri Ragazzi, film di Ivano de Matteo tratto dal best-sellers La Cena di Herman Koch. De Matteo dipinge un dramma famigliare a tinte thriller con uno straordinario poker d’attori che comprende Alessandro Gassman, Barbora Bobulova, Giovanna Mezzogiorno e Luigi Lo Cascio.

Sabato 31 ottobre al Circolo Arci Zone K The Cybermen in concerto

da: Circolo Arci Zone K

Rassegna “Zone K” – Sabato 31 Ottobre 2015

Sarà una serata tutta da ballare e dal sapore sixties, quella di Halloween al Circolo Arci Zone K (in Via Santa Margherita 331 a Malborghetto di Boara) grazie al sound garage e beat della band reggiano/bolognese The Cybermen.
Chitarre Rickenbacker, basso Danelectro, tastiera Eko Tiger e parrucche a caschetto: The Cybermen propongono brani di Kinks, Who, Kingsmen, Yardbirds, Sonics, Spencer Davies Group, Rolling Stones e tantissimi altri mostri sacri degli anni ’60, senza disdegnare puntate in ambiti più recenti, ma sempre ammiccanti al decennio d’oro della musica rock/beat (Prisoners, Creeps, Long Ryders e Fuzztones, tanto per citarne alcuni).
Zone K aprirà dalle ore 18 con l’aperitivo musicale a tema Horror di SCARAMANGA. Il concerto avrà inizio alle 22,30 circa e la festa continuerà anche dopo lo show con musica sino alle 2.
L’ingresso è gratuito e riservato ai soci Arci.

LA BELLEZZA CI SALVERA’
L’esperienza interiore di Gerusalemme

“Terra di pace quella promessa”, Terrasanta, si recita con continuità, ma ancora la brutale violenza quotidiana, non rispettosa dei diritti di ciascuno travolge questo lembo di costa posta ad oriente del Mediterraneo.
Percorro Gerusalemme, il centro spirituale delle tre religioni monoteiste, con ogni probabilità il luogo più affascinante e nel contempo il piὺ intrigante della terra. La presenza dei militari israeliani fuori e dentro le mura è talvolta discreta ma costante, e proporzionata al tasso di tensione del momento.
Città contesa, conquistata, sottomessa e poi perduta così per secoli, da chi la considera una irrinunciabile parte della propria tradizione storica, da chi ne contesta l’usurpazione da parte degli occupanti, da chi la celebra come il simbolo della propria identità religiosa e da chi rivendica con il proprio quarto di città il ricordo di un genocidio mai riconosciuto appieno dalla comunità internazionale.
Divisa in quattro settori, armeno, cristiano, ebraico e musulmano, Gerusalemme pare non possa trovare la pacifica convivenza fra gli uomini che la abitano, schiava di una molteplicità di simboli concentrati in pochissimi metri quadrati (meno di un chilometro), ma che valgono molto di piὺ di ciὸ che fisicamente si calpesta: un incrocio di culture millenarie, religioni e passioni, che incendiano troppo frequentemente le incomprensioni e il fanatismo religioso.

Attraversata l’affollata Porta di Damasco, la più nota e scenografica delle cinque porte aperte, con il suo arco monumentale a ogiva ricavato nelle poderose mura, ci si immerge nella folla vociante fra bancarelle e venditori di dolci, una sorta di stargate che apre verso una Gerusalemme senza tempo.
Lasciate alle spalle le possenti mura inizia la scoperta dell’interno della città, attraverso stretti vicoli in alcuni punti protetti dal sole da porticati, sotto i quali aprono piccole e sonnolente botteghe: si scopre una città inimmaginabile e inaspettata prima.
La Via Dolorosa, che sale fra ogni tipo di negozi posti ai suoi lati verso la Basilica del Santo Sepolcro, il Muro del Pianto, controllato a vista da telecamere e da metal detector, sormontato dalla Spianata delle Moschee sulla quale nel VII secolo d.C. venne edificata la dorata Cupola della Roccia visibile da diversi punti della città. Un itinerario mistico e interiore che non trova eguali in nessuna altra parte del mondo.
Si deve entrare in questo luogo di storia in silenzio, il mattino presto per carpirne lo spirito e scoprire i suoi anfratti piὺ misteriosi, senza la nervosa e confusionaria presenza di torme chiassose di pellegrini cristiani e non solo che la invadono.
A quell’ora la città appare calata in una dimensione ancora immobile nella quale i secoli non sembrano trascorrere, dove ogni angolo rimane impresso negli occhi tenuti ben aperti di ogni osservatore curioso, ma rimane pur sempre una città per sognatori.
Un palcoscenico reale, vero, che ci riporta alle atmosfere dei numerosi film storici, i colossal degli anni Sessanta del secolo scorso, che narravano di rivolte delle popolazioni locali contro l’Impero Romano, di Pilato, dell’Orto degli Ulivi e dell’epilogo supposto deicida della crocifissione di Cristo sul Calvario. Le epiche Crociate che ci hanno fatto conoscere Goffredo di Buglione e Solimano, che costarono migliaia di vittime fra civili di ogni fede, fanti e valorosi cavalieri senza paura, che ispirarono Torquato Tasso nella Gerusalemme Liberata, la prima crociata fra le molteplici combattute.

Gerusalemme, crogiuolo di sentimenti, deve essere protetta dall’odio stagnante e senza fine che si palpa ad ogni crocicchio e salvata dalla autodistruzione verso la quale corre velocemente.
Vanno protetti i monaci etiopi che da secoli pregano dietro le porte socchiuse delle cellette situate nel complesso del Santo Sepolcro, vanno protetti i simboli e le tradizioni di ciascuna etnia a religione, le pietre scolpite testimoni di migliaia di anni di storia dell’uomo e gli uomini stessi, che hanno il diritto di indossare, sempre, i loro paramenti cosi come di professare la propria religione senza timori, e va protetta la memoria dell’Olocausto allo Yad Vashem, contro ogni follia umana.
Alleggerito per un momento dai pregiudizi e dalla propria fede e senza dover tradurre ciò che mi scorre davanti in una lettura occidentale, tento di comprendere e processi locali millenari, che continuano a condizionare da un lato la spiritualità e dall’altro gli equilibri geopolitici nel mondo.
Il senso che percorre questa città è al centro dell’anima di ciascuno di noi.
Gerusalemme non puὸ lasciare indifferenti, deve obbligatoriamente emozionare.
Gerusalemme non la si può raccontare oltre: bisogna andarvi e viverla.

IMMAGINARIO
Baviera amore mio
La foto di oggi…

Per chi è rimasto incantato dalla bellezza della regione bavarese e dal fascino ancora emanato da Ludwig II, oggi pomeriggio Antonio Quarta presenta il suo libro “La Baviera di Ludwig” alla Biblioteca Bassani, alle ore 17.30.

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La copertina

Curata da Este Edition, la pubblicazione si presenta come un diario ma è anche una buona guida, una raccolta di esperienze, il racconto di un viaggio e una relazione storico-culturale.

Antonio Quarta è nato nel 1961 a Genova, attualmente risiede a Ferrara. Questa è la sua prima pubblicazione.

GERMOGLI
Aemilia nostra.
L’aforisma di oggi…

28 ottobre 2015 Si tiene oggi nel padiglione 19 della Fiera di Bologna la prima udienza preliminare dell’inchiesta Aemilia, la storica indagine condotta dalla procura distrettuale antimafia di Bologna ai danni del clan Grande Aracri di Cutro, presente da anni in Emilia Romagna. 219 imputati e 189 capi di imputazione: sono questi i numeri del terremoto ‘ndrangheta in Emilia Romagna.

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Enzo Ciconte

In Emilia Romagna ci sono le forze e le capacità per una nuova Liberazione dalla mafia (Enzo Ciconte)

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

ACCORDI
Jerusalem.
Il brano di oggi…

 “Confida nel Tuo nome il respiro di tutta la Terra” sono le parole che chiudono Gerusalemme, il bel brano di Amedeo Minghi dedicato alla Città Santa, culla spirituale delle culture più antiche del nostro mondo che tanto andrebbe preservata ma che, al contrario, troppo spesso diviene teatro di odio e fanatismo.

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta…

Leggi l’articolo intonato:
LA BELLEZZA CI SALVERÀ – L’esperienza interiore di Gerusalemme

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