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Da: Archibiblo Ferrara

INTERNAZIONALE A FERRARA 2016
Dal 30 settembre al 2 ottobre si terrà la decima edizione di “Internazionale a Ferrara”, una delle iniziative più significative del panorama culturale italiano. La manifestazione, ospitata nei prestigiosi spazi del centro storico di Ferrara affronta tematiche di grande attualità e di rilevanza sociale, economica e politica, in grado di suscitare l’interesse e il coinvolgimento di un numeroso e attento pubblico, in gran parte giovane.

In Biblioteca Ariostea sono previste le seguenti iniziative:

ore 11.30 Libri
Ugo Biggeri e Claudia Vago presentano ‘Non con i miei soldi!’
Con Stefano Feltri, Il Fatto Quotidiano
Un libro di Ugo Biggeri, Andrea Baranes, Andrea Tracanzan e Claudia Vago per combattere l’analfabetismo finanziario. Una grammatica e una sintassi per leggere i fenomeni finanziari e per fare le nostre scelte di cittadini consapevoli.

ore 14.00 Diritti
Che piacere avervi qui
Tre esempi positivi di accoglienza ai rifugiati in Italia
Alessandra Annoni, Università di Ferrara
Carlo Balestri, Uisp nazionale
Mervat Sayegh, rifugiata siriana
Federico Tsucalas, Cooperativa Camelot e progetto Vesta
Introduce e modera Stefania Mascetti, Internazionale

ore 16.00 Libri
Jonathan Nossiter presenta ‘Insurrezione culturale’
Con Gian Luca Farinelli, Cineteca di Bologna
Contadini e vignaioli naturali hanno aperto uno squarcio attraverso il quale è passata una rivoluzione a cui dovrebbe guardare il mondo della cultura, del cinema, dell’arte, dell’editoria, se vuole cercare un terreno fertile sul quale rilanciare la propria esistenza.

Info: www.internazionale.it/festival

lunedì 3 ottobre ore 17
A COSE NUOVE, UOMINI NUOVI

Filosofi, Matematici e Tecnici tra bonifiche e trasmissione della scienza antica nella Ferrara del XVI secolo
Conferenza di Alessandra Fiocca, Dipartimento di matematica Università di Ferrara

Al crepuscolo del Rinascimento si assiste a un profondo cambiamento nella distribuzione delle competenze tra varie categorie professionali: letterati, filosofi, ingegneri e architetti, matematici e astronomi, insegnanti nelle Accademie, nelle Università o nei Collegi religiosi. Gli esempi di matematici impegnati nei diversi settori della tecnica sono molteplici, così come di tecnici con un background scientifico e matematico che fonda le sue radici nell’antichità classica. Saranno presentati alcuni protagonisti di questa stagione culturale, attivi a Ferrara nel secondo Cinquecento, allo scopo di evidenziare il cambiamento di mentalità e i frutti che la circolazione delle idee e lo scambio di conoscenze hanno prodotto.

A cura di Accademia delle Scienze di Ferrara

martedì 4 ottobre ore 17
INFORMAZIONE
Conferenza di Sergio Gessi
Introduce Francesco Lavezzi
Ogni avvenimento di cui non siamo diretti testimoni ci viene comunicato in forma di notizia. Per questo l’informazione è così importante: da essa discendono conoscenza e consapevolezza, che sono gli elementi su cui ciascuno fonda le proprie opinioni in riferimento ai fatti. Se l’informazione è carente o manipolata, il tessuto sociale ne patisce: gli individui perdono il filo della realtà e si smarriscono fra le nebbie delle insinuazioni, insidiati dai trafficanti di verità, spacciatori di notizie forgiate ad arte per assecondare interessi precostituiti. L’informazione è un pilastro fondamentale della democrazia: se vacilla, con esso traballa tutto il sistema.
Durante l’incontro ragioneremo di informazione nelle sue molteplici accezioni: parleremo del diritto del cittadino ad essere informato, del diritto-dovere della stampa di informarlo, di come il giornalista svolge il proprio mestiere, dell’ambiguità del concetto di informazione in ordine alle questioni di realtà e verità, di cronisti onesti e di pennivendoli. Ma anche di quella volta che a Timisoara e di quell’altra che nel Golfo Persico…
Per il ciclo Le Parole della Democrazia a cura dell’Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

mercoledì 5 ottobre ore 17
Luigi Dal Cin
L’ORLANDO PAZZO NEL MAGICO PALAZZO (Ferrara Arte Editore, 2016)
Dialoga con l’autore Angela Poli, Responsabile Sezione Ragazzi della Biblioteca Ariostea
‘Chi è quel pazzo che sradica gli alberi del bosco a mani nude?’
E quell’altro che singhiozza disperato, trasformato in cespuglio di mirtillo?
Chi è quella bellissima ragazza di cui tutti s’innamorano?
Come sono finiti intrappolati, insieme agli altri personaggi dell’Ariosto, nel magico palazzo di mago Atlante?’.

In occasione dei 500 anni dalla prima edizione dell’Orlando furioso, in concomitanza con la mostra di Palazzo dei Diamanti a Ferrara Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi, i principali personaggi del poema ariostesco sono di nuovo convocati nel vorticoso labirinto del palazzo di mago Atlante. Utilizzando la varietà dei toni e degli stili che lo stesso Ariosto ha adoperato nella sua opera, Luigi Dal Cin ci racconterà in anteprima il suo nuovo libro Orlando Pazzo nel Magico Palazzo, illustrato da Pia Valentinis, per togliere quella patina polverosa che a volte soffoca l’immaginario dei grandi classici, per avvicinare l’incanto dell’Orlando furioso al cuore dei giovani lettori di oggi, per svelare chi resterà alla fine, quando il palazzo incantato si dissolverà come fumo e chiudendo il libro i personaggi svaniranno.
Luigi Dal Cin, nato a Ferrara, ha pubblicato oltre 100 libri di narrativa per ragazzi. Tradotti in 10 lingue ha già ricevuto una decina di premi nazionali di letteratura per ragazzi, tra cui il Premio Andersen come autore del miglior libro 6/9 anni. Fa parte della giuria di concorsi letterari, è docente di corsi di scrittura sullo scrivere per ragazzi, è autore e regista per il teatro. Sulla sua opera sono state discusse Tesi presso diverse Università italiane. Dal 2010 collabora con Palazzo dei Diamanti con un progetto editoriale e teatrale per raccontare le mostre d’arte ai più giovani. Instancabile e appassionata la sua attività di spettacoli, incontri e laboratori di scrittura con i ragazzi nei teatri, nelle scuole e nelle biblioteche di tutta Italia.
A cura di Ferrara Arte in collaborazione con Biblioteca Comunale Ariostea
Con il sostegno di Eni, partner unico del progetto didattico A cavallo dell’ippogrifo
Con il Patrocinio del Comitato Nazionale V Centenario dell’Orlando furioso – Mibact

giovedì 6 ottobre ore 17
Paola Zanardi (a cura di)
COSCIENZA STORICA E IMPEGNO CIVILE
Saggi in onore di Mario Miegge, (Mimesis 2016)

Il volume, che inaugura la collana del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, raccoglie i saggi presentati nel corso di una giornata di studi organizzata dalla sezione di Filosofia nel marzo del 2015, per ricordare Mario Miegge, professore emerito dell’Università e protagonista per molti anni della vita culturale ferrarese. I diversi interventi affrontano i temi e gli aspetti più rappresentativi della riflessione di Miegge, dalla filosofia morale alla storia religiosa, dall’impegno politico alle tematiche sociologiche del lavoro e dell’economia.

Con la curatrice Paola Zanardi, docente di Storia della Filosofia dell’Università di Ferrara, ne discute Gian Luca Potestà, docente di Storia del Cristianesimo dell’Università Cattolica di Milano.

A cura dell’Associazione Culturale Amici della Biblioteca Ariostea

venerdì 7 ottobre ore 17
Tina Matarrese e Marco Praloran (a cura di)
LUDOVICO ARIOSTO, ORLANDO FURIOSO SECONDO L’EDITIO PRINCEPS DEL 1516
(Torino, Einaudi, 2016)

Intervengono Tina Matarrese e Cristina Montagnani (Università di Ferrara)

Ci si può chiedere perché commentare la prima forma dell’opera quando esiste una tradizione di commenti nella sua ultima forma, l’Orlando furioso del 1532? Perché la distanza tra le due edizioni ha comportato mutamenti di progetto sul piano letterario, linguistico e ideologico, considerati i forti e veloci cambiamenti che segnano la letteratura volgare in quegli anni con la trasformazione di generi e forme e l’assestamento del toscano letterario come lingua “nazionale”. Il Furioso del ’16 possiede pertanto ragioni diverse da quelle del Furioso del ’32: una freschezza inventiva che risente della eredità dell’Innamoramento boiardesco, di cui raccoglie e perfeziona la tecnica dell’entrelacement; così come la lingua, ancora vicina alla koiné “illustre” d’ambito cortigiano, con i suoi latinismi e alcuni tratti padani, ma già impregnata di toscano letterario: se non “un capolavoro assoluto” certo un’opera dotata di una “sua autentica forza espressiva”, per citare i giudizi di critici come Segre, Dionisotti e Caretti. Un’opera che risponde una dimensione più familiare e, si potrebbe dire, più municipale, e anche partecipa più da vicino alle vicende della casa estense nel loro intersecarsi con le storie fantastiche, grazie all’apertura della narrazione alla storia vera e alla realtà contemporanea, non potendo il poeta ignorare il drammatico scenario di guerre e invasioni al tempo della composizione dell’opera.

Tina Matarrese ha insegnato Linguistica italiana all’Università di Ferrara. È autrice del volume Il Settecento nella serie di «Storia della lingua italiana» del Mulino (1993). Ha curato il volume Il Boiardo e il mondo estense nel Quattrocento (con Giuseppe Anceschi, Antenore 1998) e pubblicato Il poema epico-cavalleresco nella storia della lingua italiana e saggi sul Boiardo e l’ Ariosto.

Marco Praloran ha insegnato Letteratura italiana e Linguistica italiana all’Università di Udine, quindi Storia della lingua italiana all’Università di Losanna. Tra i fondatori della rivista “Stilistica e metrica italiana”, ha pubblicato diversi saggi: Metro e ritmo nella poesia e, postumo, La canzone di Petrarca. Orchestrazione formale e percorsi argomentativi). Altro suo centro di interesse lo stile e le strutture narrative del poema cavalleresco, con studi sul Boiardo e l’ Ariosto.

In occasione dei Cinquecento anni dalla pubblicazione della edizione dell’Orlando furioso Con il patrocinio del Comitato Nazionale V Centenario dell’Orlando furioso – Mibact

sabato 8 ottobre ore 11
Giancarlo Petrella
À LA CHASSE AU BONHEUR

I libri ritrovati di Renzo Bonfiglioli e altri episodi di storia del collezionismo italiano del Novecento
Presentazione di Dennis E. Rhodes (Biblioteca di Bibliografia, vol. 202, Olschki Editore, 2016)
Saluto di Enrico Spinelli, direttore del Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara

Parteciperà, insieme all’autore, Daniele Ravenna, Direttore generale del Gabinetto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

La prematura scomparsa nel 1963 del bibliofilo ferrarese Renzo Bonfiglioli (1904-1963) segnò il dissolvimento di una delle più prestigiose raccolte private, non solo italiane, del Novecento, formata da sceltissime edizioni a stampa dei secoli XV e XVI, alcune delle quali in esemplare unico. La passione collezionistica era nata durante i mesi di detenzione nel campo di prigionia di Urbisaglia tra il 1940 e il 1941. Nel Dopoguerra Bonfiglioli radunò una collezione cavalleresca e ariostesca per certi versi irripetibile, che comprendeva pressoché tutte le edizioni a stampa, a cominciare (unico al mondo) dalle tre prime edizioni del poema. Altrettanto irripetibile la collezione di edizioni stampate dal tipografo di origini ferraresi Niccolò Zoppino che sfiorava le 200 unità. Di quella raccolta libraria, fatalmente dispersa, riemerge un sostanzioso nucleo alla Beinecke Library dell’Università di Yale.

Giancarlo Petrella è dal 2002 docente presso l’Università Cattolica di Milano-Brescia. Nel 2015-2016 ha insegnato presso l’Università degli Studi di Bergamo. Dal 2002 al 2005 presso l’Università di Sassari. È autore di un centinaio di contributi e monografie riguardanti l’incunabolistica e la produzione, circolazione e conservazione del libro tra Rinascimento ed Età Moderna (tra cui L’officina del geografo. La Descrittione di tutta Italia di Leandro Alberti e gli studi geografico-antiquari tra Quattro e Cinquecento, Milano, Vita e Pensiero, 2004; Arnaldo Segarizzi storico, filologo, bibliotecario. Una raccolta di saggi, Trento, Provincia autonoma, 2004; Uomini, torchi e libri nel Rinascimento, Udine, Forum, 2007; Fra testo e immagine. Stampe popolari del Rinascimento in una miscellanea ottocentesca, Udine, Forum, 2009; La Pronosticatio di Johannes Lichtenberger. Un testo profetico nell’Italia del Rinascimento, Udine, Forum, 2010; Gli incunaboli della biblioteca del Seminario Patriarcale di Venezia, Venezia, Marcianum Press, 2010; L’oro di Dongo ovvero per una storia del patrimonio librario del convento dei Frati Minori di Santa Maria del Fiume, Firenze, Olschki, 2012; I libri nella torre. La biblioteca di Castel Thun: una collezione nobiliare tra XV e XX secolo, Firenze, Olschki, 2015).

In occasione dei Cinquecento anni dalla pubblicazione della edizione dell’Orlando furioso Con il patrocinio del Comitato Nazionale V Centenario dell’Orlando furioso – Mibact

lunedì 10 ottobre ore 17
Arnaldo Ninfali
FEBBRE DI SPAL
Viaggio sentimentale di un indomito tifoso dalla serie “D” alla “B”
(Faust Edizioni, collana di sport ‘Eupalla’2016)
Con prefazione di Gigi Delneri
Dialoga con l’autore Corrado Magnoni, giornalista sportivo di Telestense
Saluto di Valentina Ferozzi, presidente del Coordinamento Spal Clubs
Con la partecipazione di Campioni della S.P.A.L. (a sorpresa) dall’epoca di Paolo Mazza in avanti
Sarà presente l’editore Fausto Bassini
Saranno proiettate fotografie rare o inedite
“Una storia importante, della quale c’è da andare fieri ed io posso vantarmi di averne fatto parte. Passione e amore, come ce ne sono in poche piazze al mondo.” (Luigi Delneri)
Dalla dolorosa caduta in serie “D” della Real Spal alla gloriosa ascesa della S.P.A.L. 2013 dei ferraresi Colombarini-Mattioli, che riconquista la “B” in soli tre campionati: un racconto in presa diretta di un tifoso-scrittore d’eccezione che ha seguito la rinascita della Società Polisportiva Ars et labor – giornata per giornata, in un turbine di gioie e magoni – per le testate on-line Chespal.it e Lospallino.com. Nel sano delirio di febbre bianco-azzurra il passato e il presente si intrecciano: i “Ciao zzio” della mascotte Pendenza e i “Zigo gol” guidati dallo stadio intero, le danze di Massei e le cavalcate di Di Quinzio sulla fascia, le telecronache di Carosio al Comunale e quelle di Sovrani al Mazza; i 320km di un ciclista tifoso da Bolzano per festeggiare la squadra e uno speciale talent scout Angelo Benini… con interviste a storici campioni: Osvaldo Bagnoli e l’onore di giocare nella Spal di Mazza; Giulio Boldrini record di presenze in maglia biancazzurra; Gianfranco Bozzao che marcava Gigi Meroni; Silvano Mencacci che segnò 4 gol a Zoff in una partita; Luigi Pasetti ‘bandiera’ ferrarese doc; Sergio Pellissier da Ferrara alla Nazionale; Arturo Bertuccioli e l’ultimo gol della Spal in “A”; Gianfranco Zigoni e l’ultimo gol subìto dalla Spal in “A”
Arnaldo Ninfali (Ferrara, 1948). Nato a Vigarano Mainarda (come il ‘presidentissimo’ Paolo Mazza), testimone oculare degli anni d’oro della Spal in serie “A”, tra tetraedri pubblicitari dello Zabov a centrocampo e pizze da Orsucci nei dopopartita invernali, a vent’anni si trasferisce a Verona dove tuttora vive. Insegnante di Lettere e Latino, ha pubblicato Scandalo ’60 (2012) e La vela e altri racconti (2014). Sito Internet: www.arnaldoninfali.com.
Con la collaborazione del Centro Coordinamento Spal Clubs di Ferrara

martedì 11 ottobre ore 16.30
AUGURI, AMATO POETA E SCRITTORE !
Ferrara festeggia i settant’anni di Roberto Pazzi
Coordina Dalia Bighinati
Intervengono Gerardo Passannante, Alfredo Luzi, Serena Piozzi, Paolo Vanelli, Ranieri Varese, Matteo Bianchi, Sandra Vergamini e Anna Maria Quarzi
Saluti del vicesindaco di Ferrara Massimo Maisto
La città di Ferrara e gli allievi della Scuola di scrittura creativa “Itaca” festeggiano il 70° compleanno di Roberto Pazzi attraverso i ricordi e l’interpretazione delle opere dello scrittore, poeta e giornalista ferrarese.
“Sono morto da più di vent’anni,ma ancora non so staccarmi dalla mia città. Bella com’è, i forestieri m’invidiavano sempre di viverci e io non avevo forza di deluderli. Che ne sapevo di come si vivesse altrove? Avrei dovuto andarmene, spezzare la catena che mi legava a questo centro di pianura, sprofondato in una depressione non solo geografica”. (Le città del Dottor Malaguti, Roberto Pazzi, Corbo Editore)
Roberto Pazzi è nato ad Ameglia (Sp) nel 1946 e vive a Ferrara. Laureatosi in lettere classiche a Bologna, con Luciano Anceschi, ha insegnato nella scuola superiore e nell’università a Ferrara e a Urbino. Tradotto in ventisei lingue, è considerato tra i più originali e visionari scrittori italiani. Vincitore di importanti riconoscimenti tra i quali: Grinzane Cavour, Montale, Selezione Campiello, Procida, Bergamo, Hemingway, Castiglioncello e finalista al Premio Strega. Attualmente, dopo dodici anni di collaborazione esclusiva al Corriere della Sera, scrive in Italia sulle pagine culturali di diversi quotidiani italiani fra i quali Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno e all’estero su The New York Times.

mercoledì 12 ottobre ore 17
LE SORELLE BRONTË
Una famiglia eccezionale caposaldo della letteratura dell’Ottocento
Letture critiche di Silvia Lambertini e Matteo Pazzi
La Compagnia del libro ha deciso di avventurarsi nel mondo letterario delle sorelle Brontë.
Charlotte, sorella maggiore, autrice di“Jane Eyre”, Emily, autrice di “Cime tempestose”, Anne, sorella minore, autrice di “La signora di Wildfell Hall”, un trio di scrittrici vittoriane della prima metà dell’Ottocento, dotate di uno straordinario talento narrativo, capaci di pubblicare tre romanzi nello stesso anno (il 1847). Onde evitare i pregiudizi allora diffusi nei confronti delle donne, adottarono pseudonimi maschili. Accanto alle tre autrici la Compagnia riserverà un piccolo spazio anche all’opera poetica del fratello Branwell Brontë.
A cura della Compagnia del Libro in collaborazione con Associazione Gruppo del Tasso di Ferrara

giovedì 13 ottobre ore 17
Isabella Bertasi, Ilaria Bertazzoni, Eleonora Cinti, Dario De Serri, Andrea Moretti, Elisa Orlandini, Matteo Pazzi, Eleonora Rossi, Sara Suzzi e Sabina Zanquoghi
IL BATTELLO SCALZO
Racconti per bambini e ragazzi
Alla presenza degli autori introduce Alberto Amorelli
La raccolta nasce da quello sconfinamento letterario apparso nell’alveo della cultura ferrarese a partire dal 2011-2012. Una peculiarità del Battello scalzo è la polifonia delle strade espressive adottate dalle autrici/autori. L’ epoca attuale è sconosciuta e tutta da scoprire. Le innovative voci letterarie ferraresi vivono un allontanamento verso qualcosa e non da qualcosa. Questa “cosa arcana e stupenda” chiamata XXI secolo necessita di narrazioni per ragazzi o bambini innovative dal punto di vista stilistico e contenutistico, di una poesia libera dalla camicia di forza dell’ estetica e dal settarismo dei movimenti letterari novecenteschi, di una narrativa lungimirante a tal punto da non giudicare con la puzza sotto il naso generi letterari come la letteratura per l’infanzia, il noir e il fantasy al pari di prodotti espressivi di terza categoria. Non necessariamente un racconto scritto per un bambino è infantile.
A cura dell’ Associazione Gruppo del Tasso di Ferrara

venerdì 14 ottobre ore 17
ORLANDO PAZZO
L’INFLUENZA DEL FURIOSO NEI MAGGI DRAMMATICI DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO
Relatore Gian Paolo Borghi
Introduce Roberto Roda

Le manifestazioni di benvenuto alla primavera hanno notevole importanza nella storia della cultura popolare. Nell’Appennino tosco-emiliano alcuni rituali superstiti si praticano ancora: i maggi drammatici sono spettacoli teatrali all’aperto, riconducibili a queste ritualità originarie. Il maggio drammatico o “maggio epico” è una delle più antiche forme di teatro popolare oggi esistenti. Le trame dei copioni dei Maggi drammatici sono di fantasia, ma spesso fanno riferimento ai poemi cavallereschi, tanto amati dalla cultura popolare. È quindi naturale che l’Orlando Furioso costituisca un filone molto importante nei Maggi dell’Appenino tosco-emiliano. Sviluppa il tema Gian Paolo Borghi, fra i più apprezzati studiosi italiani in materia di spettacolo popolare ed esperto di maggi drammatici.

Nell’ambito del ciclo di iniziative IL PRESENTE REMOTO promosso dal Centro Etnografico Ferrarese e curato da Roberto Roda
Con il patrocinio del Comitato Nazionale V Centenario dell’Orlando furioso – Mibact

lunedì 17 ottobre ore 17
Zena Roncada
QUI COME ALTROVE
Ovvero La donna che ripara i sogni e altre storie (Effigie Edizioni, Milano 2016)
Dialogano con l’autrice, Edoardo Penoncini e Matteo Pazzi
“Ci sono autori, autrici, il più delle volte però accade alle donne, che sebbene abbiano vissuto di lettura, accompagnato creazioni artistiche, esercitato un ruolo importante per ostinate e coraggiose comunità letterarie, delle grandi città o delle province, il più delle volte però nelle periferie del regno, restano di poche parole. Poche parole e giuste. Poche parole sufficienti a tessere racconti pieni di grazia; si tratta di voci allo stesso tempo energiche e discrete, per lo più discrete, poco esibite, appartate. Qui come altrove, pubblicato da Effigie, si compone di cinquantasei voci, storie, dotate di quel raro dono per certe narrazioni, di essere universali e straordinariamente locali, territorialmente definite e concrete.”(Francesco Forlani)
Zena Roncada, di Borgofranco sul Po, vive tra le nebbie e i pioppi della Bassa Padana, a ridosso del Po. È insegnante e autrice di testi per la scuola. Si occupa di semiotica, linguistica, di didattica della lingua italiana, con scritti e interventi nell’ambito della formazione. Ama scrivere storie che raccontano la sua terra e la sua gente, nel presente e nel passato.
A cura del Gruppo Scrittori Ferraresi

martedì 18 ottobre ore 17
ADDIO A BERLINO: IL LIBRO, IL MUSICAL, IL FILM
Con Matteo Galli, Università di Ferrara
Per la rassegna Libri in Scena, in occasione dello spettacolo Cabaret , nel calendario della Stagione di prosa 2016-2017 del Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara
A partire dalla raccolta di testi berlinesi di Cristopher Isherwood (Goodbye to Berlin, 1939, The Berlin Stories, 1945) verranno ricostruiti i molteplici adattamenti intermediali: dal play I am a camera (1951) di John van Druten, al film tratto da esso (1955, regia di Henry Cornelius), dal musical di John Kander e Fred Ebb del 1966 fino ad arrivare al film di Bob Fosse con Liza Minnelli (1972), che conquistò ben otto premi alla cerimonia degli Oscar.

A cura di Associazione Culturale Amici della Biblioteca Ariostea in collaborazione con Teatro Comunale “Claudio Abbado” di Ferrara

mercoledì 19 ottobre ore 17
ARIOSTO: CIAK SI GIRA!
Ne parla Arianna Chendi, Biblioteca Comunale Ariostea
Celeberrima la trasposizione teatrale e la conseguente riduzione televisiva dell’Orlando furioso, firmata da Luca Ronconi. Essa però non è l’unica testimonianza cinematografica dei personaggi e delle figure tratte dal poema ariostesco.
Anche le gesta dei paladini di Francia, che fanno da sfondo alle vicende narrate da Ludovico Ariosto, sono state numerose volte il soggetto di pellicole più o meno famose. Ancora, scandagliando il mondo del cinema si possono trovare alcune sorprendenti presenze ariostesche che verranno scoperte insieme nel corso dell’incontro.
In occasione dei Cinquecento anni dalla pubblicazione della prima edizione dell’Orlando furioso
Con il patrocinio del Comitato Nazionale V Centenario dell’Orlando furioso – Mibact

giovedì 20 ottobre ore 16,30
IL GIARDINO DEI DESIDERI
Una lettura dell’Orlando Furioso
Conferenza di Monica Farnetti
Il Garden Club Ferrara aprirà l’anno sociale 2016-2017 con un evento dedicato a Ludovico Ariosto: Monica Farnetti, scrittrice, docente di letteratura italiana alla Università di Sassari, intratterrà con una conferenza speciale curata in occasione delle celebrazioni legate al centenario della prima pubblicazione a Ferrara dell’Orlando Furioso.

“Come vivono il giardino, luogo al quale per tradizione è affidata la capacità di conciliare l’essere umano coi propri desideri, i personaggi dell’Orlando furioso? Tenuto conto che si tratta – tolte poche e grandi eccezioni – di individui animati da un desiderio instabile, cieco, ingannevole, pazzo, invidioso e raramente fedele? Come e quanto il giardino riesce nel suo compito di insegnare agli esseri umani a desiderare, nel poema per eccellenza centrato sulla contraddittorietà e l’inconsistenza delle passioni?”.

A cura del Garden Club Ferrara

venerdì 21 ottobre ore 17
CERVANTES, IL ‘DON CHISCIOTTE’ E LA MODERNITÀ
In occasione del quarto centenario (1547-1616) di Miguel de Cervantes
Ne Parla Claudio Cazzola
Introduce Marcello Folletti
“I classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti”: nessuna migliore presentazione di questa può assolvere al compito, graditissimo, di rileggere una volta ancora il “Don Chisciotte”, sulla scorta della definizione n. 9 stilata da Italo Calvino (= Perché leggere i classici, Milano, Mondadori, 1991, p. 15). I motivi possono essere molteplici, a cominciare dalla ingegnosa trovata compositiva secondo la quale Cervantes non è l’autore del testo – e nemmeno un trascrittore di esso, come accade ad Alessandro Manzoni – bensì un semplice scopritore di una raccolta di scartafacci in vendita presso l’Alcaná di Toledo, fatti da lui tradurre dall’arabo in castigliano. Il fortunato ritrovamento consente alla vicenda appena iniziata di continuare, ricca di tranelli narrativi splendidamente godibili. Quanto alla modernità del “Don Chisciotte”, si ascolti la seguente testimonianza: “Ma alla domanda, ahimé ricorrente, se i classici sono attuali, ho già dato una volta una risposta tra provocazione e convinzione: il problema non è se i classici sono attuali, il problema è se lo siamo noi rispetto a loro. Loro lo sono sempre, basta leggerli, noi non sempre, basta sottoporci alla stessa prova”. Parole del mai abbastanza rimpianto Giuseppe Pontiggia. (I classici in prima persona, Mondadori, 2006, pp. 33-34)
A cura di Istituto Gramsci e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

lunedì 24 ottobre ore 17
NATALIA GINZBURG A CENTO ANNI DALLA NASCITA
L’invincibile ansia di dire la verità su se stessa
A cura di Rita Montanari e Daniela Cappagli
Pochi ricordano che nel marzo del 1990 l’autrice di “Lessico familiare” venne in biblioteca Ariostea a presentare il libro di Rita Montanari “Cara sorella, caro fratello”. A memoria di quella speciale occasione e in segno di gratitudine, le curatrici offrono una interessante rivisitazione dell’opera della celebre scrittrice (Palermo 1916 – Roma 1991).
Figura di primo piano del Novecento, amica di Italo Calvino e Cesare Pavese, voce semplice e originale della letteratura italiana contemporanea. Importante anche il suo impegno politico (eletta per due legislature alla Camera dei Deputati) in un periodo particolarmente difficile della storia italiana.
Con la collaborazione del Gruppo Scrittori Ferraresi e del Gruppo del Tasso

martedì 25 ottobre ore 16
APERTURA ANNO SOCIALE 2015-2016
DEL COMITATO FERRARESE DELLA DANTE ALIGHIERI
Dopo il saluto e l’introduzione della presidente Luisa Carrà Borgatti si procederà alle votazioni ed elezione del nuovo direttivo per il prossimo quadriennio.

A seguire sarà la presentazione del XIX Quaderno della Dante 2015-2016 e quindi all’illustrazione del volumetto Premio Dante 2016.
La “Dante Alighieri” di Ferrara, fondata 1897 da Pietro Niccolini, presidente fino al 1932, si è caratterizzata negli anni, insieme alle altre numerose sedi italiane, per l’intensa attività volta a proporre iniziative culturali collegate alla vita della città e rivolte in particolar modo alle nuove generazioni e al mondo della scuola, a promuovere viaggi culturali e a creare sodalizi con le associazioni culturali di altri paesi, incrementando il numero di soci in tutto il mondo.
A cura della Società Dante Alighieri di Ferrara

mercoledì 26 ottobre ore 17
Pietro Fallica
GITA BODH

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


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