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Giorno: 25 Febbraio 2015

LA SEGNALAZIONE
Premio Andrei Stenin Photo Contest

da MOSCA – Ne avevamo parlato qualche mese, a pochi giorni di distanza dalla notizia della sua morte in Ucraina, passando di fronte all’agenzia stampa russa presso la quale lavorava [vedi]. Era stato annunciato, e ora eccolo, il premio fotografico a lui intitolato, l’Andrei Stenin International Press Photo Contest, organizzato con il patronato della Commissione della federazione russa presso l’Unesco. Oggi le tante fotografie già inviate provengono principalmente da San Pietroburgo, Novosibursk, Vladivostok, Veliky Novgorod, Yekaterinburg ma anche da giovani europei della Moldavia, dell’Armenia, del Portogallo o di Cipro. Qualcuna arriva anche dall’Iran. Il Contest è in memoria del giovane Andrei Stenin, il fotoreporter ucciso a 33 anni in Ucraina e si rivolge ai giovani come lui, a coloro che, fra i 18 e i 34 anni, necessitino di un supporto alla loro eccellenza professionale. Nella giuria ci sono grandi nomi e rappresentanti di importanti istituzioni culturali russe attive nel campo della fotografia, come il direttore del famoso Multimedia Art Museum in Moscow (Mamm), Olga Sviblova, il plurivincitore e membro del World Press Photo Contest, Yury Kozyrev, e i responsabili dei dipartimenti fotografia di Reuters e Associated Press, Grigory Dukor e Denis Paquin. La cerimonia di consegna dei premi avverrà a Mosca il 3 giugno 2015. Si potrà partecipare, dal 2 febbraio al 15 aprile 2015, in quattro categorie: top news, attualità, sport e vita di ogni giorno. Ai primi tre classificati per ogni categoria andrà una somma fra i 25000 e i 50000 rubli, ma a colui che si aggiudicherà il “gran premio” andranno 500000 rubli (circa 7000 euro con un cambio attuale sfavorevole…). Ma l’importanza di questo premio non è certo il riconoscimento economico quanto la possibilità di essere selezionati da grandi professionisti fra i nuovi talenti per entrare a far parte, a pieno titolo, di nuovi progetti. Lavori italiani ancora non ne vediamo. Segnaliamo questa iniziativa anche per questo, perché i nostri giovani talenti del fotogiornalismo si facciano avanti.

Il ruolo della regolazione nei servizi ambientali: Garanti e Authorities

Propongo l’approfondimento di un tema importante e poco dibattuto: la forza della regolazione. Sto parlando di un sistema di regolazione forte (ai vari livelli, Stato e Regioni), coerente in tutti i suoi diversi aspetti, che sia in grado di valorizzare senza equivoci sia le prerogative imprenditoriali del gestore sia i diritti degli utenti. Sembra un principio condiviso, ma allo stesso tempo un tema poco valorizzato; invece forse, al crescere della forza dei gestori, dobbiamo in contrapposizione migliorare le debolezze istituzionali. In alcuni anni infatti è radicalmente modificato il mercato dei servizi pubblici e lo scenario di riferimento: siamo di fronte ad un contesto altamente dinamico in cui molte variabili e soprattutto forti interlocutori diventano protagonisti del sistema e tra questi una componente fondamentale del sistema è dato dalla intensa attività delle imprese di servizi pubblici ambientali che hanno negli anni sviluppato le loro strategie in una forte e innovativa politica industriale; in cui le trasformazioni societarie, le alleanze, le nuove acquisizioni e soprattutto i processi di unificazione hanno radicalmente modificato il quadro della offerta realizzando un nuovo mercato competitivo nei servizi pubblici locali.

Il settore dei servizi ambientali sta crescendo nei valori della dimensione di scala e degli ambiti territoriali ottimali come esigenza di integrazione, e le imprese con interessi collettivi devono garantire in modo costante la congruenza delle prestazioni, le condizioni di sviluppo tecnologico, la verifica continua della qualità attesa ed erogata. Questi importanti elementi sono ancora più importanti in vista della riforma dei servizi pubblici locali a rilevanza economica compresi il ciclo dei rifiuti e la gestione delle risorse idriche. Un fattore critico determinante sarà come le gare dovranno essere indette nel rispetto degli standard qualitativi, quantitativi, ambientali, di equa distribuzione sul territorio e di sicurezza, quindi in modo che i requisiti tecnici ed economici siano proporzionati alle caratteristiche e al valore del servizio.

Ma a livello nazionale il sistema non è stato ancora ben affrontato. Anche perché questo bisogno di ‘governance’ nei servizi pubblici ambientali, porta con sé anche elementi di conflitto o di interessi contrapposti in cui a finalità sociali e di miglioramento della qualità della vita si intersecano esigenze economiche di tipo societario. Infatti servirebbe in particlare una autorità ‘terza’ per la regolazione delle tariffe. Il passaggio nei servizi pubblici dalla situazione, talvolta monopolistica, alla liberalizzazione e alla competizione implica dunque che fra il produttore di servizi e l’utente si inserisca la figura (nuova per la nostra cultura economica) del Regolatore che svolga un ruolo di analisi (evidenziare l’esistente), di controllo (vigilanza e segnalazione), ma anche attivo (proposizione).
Le problematiche della regolazione e il percorso riformatore nei settori di pubblica utilità hanno sviluppato processi innovativi attraverso l’introduzione delle ‘Authorities’ come organismi regolatori che agiscono in posizione di indipendenza ed hanno poteri più persuasivi che decisori. Per la migliore efficacia del ruolo e delle funzioni, occorre assicurare una crescente capacità di vigilanza su questioni che incidono direttamente sui cittadini.
Serve dunque una figura (nuova per la nostra cultura economica) rappresentata dal Garante (o Autorità) che svolga un ruolo di analisi (evidenziare l’esistente), di controllo (vigilanza e segnalazione), ma che abbia anche un ruolo attivo (proposizione). Le problematiche della regolazione e il percorso riformatore nei settori di pubblica utilità hanno cercato di assolvere a questo compito con la introduzione dei Authorities come organismi regolatori. Le Authorities agiscono in posizione di indipendenza ed hanno però poteri più persuasivi che decisori. Ad oggi poche leggi regionali prevedono di individuare organismi di garanzia e quelle che l’hanno costituita poi non l’hanno avviata nelle forme previste; per rifiuti e sistema idrico insieme è stata solo la Regione Emilia Romagna ad avere costituito specifica Autorità di vigilanza, ma poi ci ha ripensato e ha tolto la funzione (che per dieci anni ha svolto il sottoscritto). Sul ruolo e sulla attività svolta si lascia il giudizio alle istituzioni. Non tocca certo a chi scrive valutare se le scelte sono state corrette, né se si è svolto in modo sufficiente il compito assegnato; posso solo garantire che si ho cercato di operare con impegno e dedizione, ricercando un ruolo di “facilitatore” dello sviluppo del sistema ed avendo l’autorevolezza (non certo l’autorità) come obiettivo, anche se si è avvertito qualche debolezza e limite di ruolo rispetto alle scelte da attuare.

Ciò che occorre riportare è che si avverte in modo crescente a livello nazionale, ma anche regionale, la necessità di una nuova governance basata sul dialogo ambientale ma che sviluppi nuovi regolamenti, nuove organizzazioni orientati verso una democrazia ecologica che possa favorire in materia ambientale la concertazione, il confronto dinamico tra interessi talvolta contraddittori, la negoziazione, in una prospettiva di sviluppo sostenibile. L’approccio globale di riferimento deve essere quello di conciliare la protezione e valorizzazione dell’ambiente con lo sviluppo economico ed il progresso sociale. In questa logica bisogna rafforzare le professionalità e le competenze delle strutture pubbliche perché è l’ente pubblico che regola i servizi pubblici e deve farlo con capacità e responsabilità.

“De même, la compétence humaine doit être mise au service des collectivités territoriales, au risque à défaut d’assister à une privatisation des politiques publiques par suite de la dépendance excessive des collectivités envers des cabinets privés dont l’indépendance et la compétence doivent être vérifiées. “Le Grenelle Environnement”, pag. 30

IMMAGINARIO
Era notte.
La foto di oggi…

Oggi alle 17 alla Sala Boldini, Via Previati 18 a Ferrara, nell’ambito delle celebrazioni del 70° della Resistenza, 1943-’45/2013-’15, ci sarà la proiezione gratuita del film Era notte a Roma di Roberto Rossellini.

Alle 21 sempre alla Sala Boldini ci sarà poi la proiezione Perfidia di Bonifacio Angius, unico film italiano in concorso a Locarno. Al termine incontro con Mario Olivieri, attore protagonista. Qui il trailer.

dalla recensione di Era notte a Roma di Aldo Spiniello per www.sentieriselvaggi.it

Era notte a Roma quando giunsero gli alleati e l’ansia della liberazione poté finalmente sciogliersi in un pianto a dirotto. Ed era una notte che durava, ininterrotta, ormai da mesi, opprimeva i destini della gente comune, un buio che incideva negli animi, modificandone i comportamenti e le relazioni. Adda passà ‘a nuttata, diceva, tra speranza e rassegnazione, Eduardo De Filippo. La resistenza non è l’impresa di quei pochi che prendono le armi e combattono: è una pratica silenziosa, che si esercita nella costanza del vivere giorno per giorno. Dopo il successo de Il Generale Della Rovere (Leone d’oro a Venezia nel 1959), Rossellini decide di tornare a Roma città aperta, per scrivere la pagina conclusiva della “sua” liberazione. Ma sconta ancora una volta il destino di essere sempre troppo avanti o troppo oltre, quel destino di chi riesce a pensare al tempo come a una manifestazione dell’eterno. Perché, nel 1960, non si può perdonare a nessuno la “presunzione” di tornare su dei fatti storici ancora intoccabili, senza più l’urgenza del presente (come era accaduto per Roma città aperta) o il filtro asettico della prospettiva ideologica (l’abbraccio eretico tra russi e americani). Ma Rossellini, come al solito, parla anche d’altro. Il padre del neorealismo è sempre più un figlio degenere per la critica italiana. Segno magnifico di una giovinezza eterna e pura. Il cinema di Rossellini racconta le sue storie e i suoi personaggi e solo attraverso questo sguardo intimo torna alla Storia. Perché non le idee astratte, ma l’uomo è la misura del mondo, del tempo e degli eventi. La guerra e la resistenza, osservati dalla prospettiva di due occhi che guardano al fondo delle cose, appaiono non solo e non più come questioni di teoria politica o di una presa di posizione militante. La guerra e la resistenza sono fatti del cuore, che sconvolgono e rimettono in moto l’animo delle persone. La tragedia di un’epoca e di una nazione viene illuminata e prende forma dal fuoco di un melodramma privato, le cui faville bruciano e ridefiniscono i contorni del racconto, del contesto, del campo e del fuori campo. La Storia scorre, ma il suo incedere è scosso dalla tensione e dalla lotta di quei sentimenti perpetui, su cui si concentra ogni zoom possibile. Gli stessi ideali, la pace, la fratellanza, la libertà, nascono da un’ansia interiore. La presa di coscienza, se c’è, non è mai pensata a priori, ma è il prodotto lento e faticoso di un vissuto. Esperia non sa, non capisce, va avanti come può, ha paura, sbaglia e si dispera. Ma in ogni caso vive e perciò cambia. Cambia perché le batte il cuore e la obbliga a uno slancio che, se avesse ragionato freddamente, non avrebbe mai avuto. E proprio quello slancio svela la possibilità di una ricostruzione, di un umanità condivisa aldilà barriere di qualsiasi codice astratto di regole. Il linguaggio non è solo il suono informe delle parole, è qualcosa di terreno e carnale, si esprime nei volti, nelle rughe e nelle lacrime. Ogni essere, vibrando, emette il suo suono e parla la sua lingua, ma è pur sempre parte del coro. Le tragedie non ci impediranno di cantare Auld Lang Syne, mano nella mano, col cuore gonfio. Forse davvero la vita è meravigliosa.

OGGI – IMMAGINARIO CINEMA

Ogni giorno immagini rappresentative di Ferrara in tutti i suoi molteplici aspetti, in tutte le sue varie sfaccettature. Foto o video di vita quotidiana, di ordinaria e straordinaria umanità, che raccontano la città, i suoi abitanti, le sue vicende, il paesaggio, la natura…

[clic sulla foto per ingrandirla]

una scena del film Era notte a Roma di Roberto Rossellini
una scena del film Era notte a Roma di Roberto Rossellini

ACCORDI
Il ragazzino con la chitarra.
Il brano di oggi…

Ogni giorno un brano intonato a ciò che la giornata prospetta selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

[per ascoltarlo cliccare sul titolo]

Blue Jay Way – The Beatles

Da chitarrista e da persona che è ancora in grado di litigare pesantemente al minimo affronto ai Beatles oggi per me è di nuovo un giorno rosso.
Ho iniziato a suonare a 15 anni, imponendomi di fare tutto da solo, praticamente chiudendomi in casa rifiutando le cover dei Guns che tanto allietavano gli altri ragazzi al mio paesello.
Avevo capito in fretta che non me ne fregava niente dei virtuosismi, così come l’aveva capito in fretta anche George Harrison.
Forse è Lui il primo Santo Protettore del chitarrista poco avvezzo ai massaggi al manico.
A me è sempre stato parecchio simpatico, vuoi per quel suo stile di chitarra davvero sul pezzo, vuoi per la sua condizione di “ragazzino con la chitarra” fra due teste calde come lui e John, vuoi anche per la sua ricerca sul sitar e bla-bla-bla-l’India ma soprattutto per il suo eterno oscillare fra la cherubinicità e un’attrazione assurda per le “peggiori” cose materiali.
Così questa schizofrenia attraversa tutta la sua vita come autore di canzoni e semplice essere umano.
Un continuo rimbalzare fra una fede cieca in dio e nell’amore e un rancore quasi punkeggiante.
Ma non è un po’ la condizione in cui siamo tutti?
E’ per forza un dentro e fuori dal baratro vivendo in un mondo come questo.
Non mi ricordo chi l’ha detto, forse il sig. Winston ma in fondo se vuoi bene a qualcuno gli vuoi bene prendendo il pacchetto intero, non il pacchetto da 10.
Io addirittura prenderei le 100’s. E le 100’s, si sa, non le fanno da 10.
Ecco perché per onorare il vecchio George nel giorno in cui è nato, la cosa migliore mi sembra questo pezzo in cui forse, come mai prima, riuscì a far convivere tutte le sue luci e tutte le sue ombre.
Auguri, ceffo.

George Harrison
l’album Magical Mystery Tour dei Beatles

Selezione e commento di Andrea Pavanello, ex DoAs TheBirds, musicista, dj, pasticcione, capo della Seitan! Records e autore di “Carta Bianca” in onda su Radio Strike a orari reperibili in giorni reperibili SOLO consultando il calendario patafisico. Xoxo <3 Radio Strike è un progetto per una radio web libera, aperta ed autogestita che dia voce a chi ne ha meno. La web radio, nel nostro mondo sempre più mediatizzato, diventa uno strumento di grande potenza espressiva, raggiungendo immediatamente chiunque abbia una connessione internet.
Un ulteriore punto di forza, forse meno evidente ma non meno importante, è la capacità di far convergere e partecipare ad un progetto le eterogenee singolarità che compongono il tessuto cittadino di Ferrara: lavoratori e precari, studenti universitari e medi, migranti, potranno trovare nella radio uno spazio vivo dove portare le proprie istanze e farsi contaminare da quelle degli altri. Non un contenitore da riempire, ma uno spazio sociale che prende vita a partire dalle energie che si autorganizzano attorno ad esso.

radio@radiostrike.info
www.radiostrike.org

GERMOGLI
Umiltà.
L’aforisma di oggi…

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la giornata…

Ezra_Taft_BensonPrima il Papa, ora il Presidente della Repubblica. Due istituzioni diverse che stanno dando esempi di umiltà, ad un Paese che ne ha fortemente bisogno.

“La superbia si preoccupa di chi abbia ragione. L’umiltà si preoccupa di che cosa sia giusto”.
(Ezra Taft Benson)

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