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Giorno: 25 Gennaio 2021

Università. In Emilia-Romagna dalla prossima settimana riprende la didattica in presenza
potranno partecipare alle attività fino al 50% degli iscritti

Università. In Emilia-Romagna dalla prossima settimana riprende la didattica in presenza, potranno partecipare alle attività fino al 50% degli iscritti. Salomoni: “Importante risultato in termini di diritto allo studio, nessuna sovrapposizione con gli spostamenti delle scuole superiori”. Corsini: “Grazie all’impegno della Regione nel potenziare il trasporto pubblico locale le simulazioni non prevedono criticità legate al sovraffollamento”

Via libera questo pomeriggio in Conferenza Regione-Università: a seconda dei calendari didattici, si riprende a partire dal 1° febbraio. Precedenza a laboratori, tirocini e studenti dei primi anni. Gli esami saranno garantiti da remoto. Le discussioni di laurea e le proclamazioni restano a distanza, mentre i tirocini esterni continueranno ad essere in presenza se si svolgono in realtà per cui la riapertura è consentita

Bologna – Con l’inizio del secondo semestre, a partire dal primo di febbraio gradualmente anche le università dell’Emilia-Romagna sono pronte a riprendere le attività in presenza: dal 1° febbraio negli atenei della Regione si inizia a tornare in aula nel rispetto dei protocolli di sicurezza sempre in vigore ed entro il limite del 50% degli iscritti per sede dell’ateneo. Il tutto sempre garantendo contemporaneamente il proseguimento delle lezioni a distanza.

La decisione è arrivata nel corso della Conferenza Regione-Università, a cui hanno partecipato l’assessore regionale all’Università Paola Salomoni, il collega alla Mobilità e trasporti Andrea Corsini e i rettori o i loro rappresentanti dell’Università di Bologna, dell’Università di Ferrara, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dell’Università di Parma e delle Università Cattolica e Politecnica di Milano, per quanto riguarda le sedi distaccate a Piacenza.

Le università si sono assunte l’impegno di adottare piani di organizzazione della didattica che prevedano al massimo il 50% degli iscritti in presenza, assicurato anche dai sistemi di prenotazione e sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza; ad avere la priorità saranno le attività laboratoriali e assimilabili e i tirocini curricolari interni e in alcuni casi i primi anni di corso. Le sedute di laurea e le proclamazioni, quando previste, si svolgeranno esclusivamente da remoto, per gli esami invece deve essere garantita agli studenti la possibilità di svolgerli a distanza con l’alternativa della presenza nel caso le condizioni lo permettano o quando sia previsto l’utilizzo di strumenti o spazi specifici.

Per quanto riguarda invece i tirocini curriculari da svolgere al di fuori degli atenei, potranno continuare ad essere effettuati in presenza, ma sempre nel rispetto delle indicazioni tecniche e operative definite dalle linee guida per la riapertura delle attività che ospiteranno gli studenti in tirocinio.

In merito alle Accademie di belle arti e i conservatori la Conferenza ha deciso di fare riferimento alle indicazioni previste dall’ultimo decreto del ministero dell’Università e della ricerca.

Ogni università riprenderà le lezioni secondo il proprio calendario didattico: c’è chi tornerà in aula già a partire dal 1° febbraio, almeno per quanto riguarda alcuni corsi di laurea, mentre in altri casi le attività ricominceranno a partire da marzo. Nella maggior parte degli atenei sarà data la precedenza, per ovvi motivi formativi, agli studenti dei primi anni.

A rendere possibile il ritorno in presenza degli studenti concorrono anche i significativi investimenti della Regione sul trasporto pubblico locale, tema su cui gli atenei si stanno contemporaneamente confrontando con le rispettive prefetture e aziende dei trasporti. Gli oltre 500 autobus aggiuntivi predisposti dall’Emilia-Romagna, che si aggiungono ai 3.200 ordinariamente in funzione, secondo i monitoraggi e le simulazioni tanto dell’ente quanto delle società di trasporto, interpellate anche dalle Università, saranno in grado di garantire pienamente le necessità di movimento degli studenti, anche in considerazione del fatto che non sono previste sovrapposizione di orari in entrata o in uscita con gli alunni delle scuole superiori.

“A partire dalla prossima settimana ricomincia il secondo semestre e le università partiranno con attività in presenza secondo le modalità che i singoli atenei hanno previsto e che potranno arrivare fino al 50% degli studenti in aula- dichiara l’assessore Salomoni-. Gli orari saranno concordati per non impattare con gli spostamenti delle scuole secondarie. È un importante risultato in termini di diritto allo studio che si aggiunge alla ripresa delle lezioni in presenza degli studenti delle superiori”.

“La Regione ha investito in maniera efficace sul potenziamento del trasporto pubblico locale durante questa pandemia- sostiene l’assessore Corsini-, anche con la capienza ridotta dei mezzi le previsioni dei nostri uffici e dell’aziende dei trasporti ci forniscono un quadro rassicurante dove non dovrebbero emergere criticità legale al sovraffollamento, anche in considerazione del fatto che non sono previste sovrapposizioni di orari con gli studenti delle scuole superiori”. /JF

Servizio civile fra gli ultimi: incontri informativi

Da: Comunità Papa Giovanni XXIII

Servizio civile fra gli ultimi

A partire dal 27 gennaio gli eventi informativi per i progetti in Emilia Romagna.

Giovani, fra i 18 e i 28 anni, impegnati in attività di sostegno a minori, persone con disabilità, vittime delle dipendenze, persone senza fissa dimora, donne vittime di tratta, detenuti in pena alternativa, ma anche comunicazione e progettazione: sono le proposte attivate dalla Comunità Papa Giovanni XXIII all’interno del bando per il Servizio Civile Universale.

Si terranno:

il giorno 27 gennaio alle ore 17.30, in collaborazione con CESC Project e AIAS Pesaro – Associazione Italiana Assistenza Spastici, l’incontro online di presentazione dei progetti attivati nella provincia di Rimini (27 posti);

il giorno 28 gennaio alle ore 17.30 l’incontro online di presentazione dei progetti attivati nella provincia di Piacenza (1 posto) e in Lombardia (12 posti);

il giorno 4 febbraio alle ore 17.30, in collaborazione con CESC Project, l’incontro online di presentazione dei progetti attivati nella provincia di Forlì – Cesena (19 posti) e Ravenna (3 posti);

il giorno 8 febbraio alle ore 14.00, in collaborazione con CESC Project, SCUBO, Come Pensiamo ed Albero di Cirene, l’incontro online di presentazione dei progetti attivati nelle provincie di Bologna (22 posti), Ferrara (3 posti) e Modena (2 posti).

Alcuni progetti attivati in Italia prevedono le Misure aggiuntive UE che consentono di svolgere un periodo di servizio indicativo di 2 mesi in un altro paese Europeo .

I giovani ricevono un contributo spese di 439,50 euro mensili. Nei progetti all’estero viene aggiunta una diaria giornaliera che va dai 13 ai 15 euro a seconda del Paese di destinazione.

Possono partecipare al bando i giovani, senza distinzione di sesso, che al momento della presentazione della domanda hanno compiuto 18 anni e ne hanno meno di 29; è concessa una deroga ai giovani che hanno interrotto, a causa dell’ emergenza sanitaria , il servizio civile nel bando 2019, anche se hanno già compiuto i 29 anni. È possibile presentare domanda di adesione entro il 15 febbraio 2020.

«Il servizio civile per i giovani può essere una palestra di vita. – spiega Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII – Un’occasione per divenire cittadini attivi, difendendo gli ultimi ed educando alla pace».

Per iscriversi agli incontri formativi è necessario compilare il modulo di iscrizione al link: https://comunitpapagiovannixxiii.od1.vtiger.com/shorturl.php?id=600eef05478856.71832821&rid=A6282&redirurl=https%3A%2F%2Fserviziocivile.apg23.org%2F2021%2F01%2F20%2Fincontri-online-sul-servizio-civile-in-italia-e-con-misure-ue-iscriviti-e-scopri-di-piu%2F&type=click&redirtxt=serviziocivile.apg23.org&rv=94bbf0ab8dac4a616ad7f3a0ce2068f9

Per informazioni:
Numero Verde: 800.913596
Whatsapp: 340.2241702

LO STRISCIONE PER GIULIO REGENI:
un mezzo risarcimento, ma meglio tardi che mai

Oggi è il 25 gennaio del 2021. Sono passati esattamente 5 anni dal rapimento, dalle torture e dalla morte di Giulio Regeni. La verità che la famiglia e tutti gli italiani chiedono non è ancora venuta fuori. Colpa dell’Egitto, ma non solo. L’Egitto è un partner commerciale troppo importante (deve acquistare soprattutto aerei italiani) e, per compiacerlo, il governo italiano si guarda bene dal ritirare il proprio ambasciatore a Il Cairo.
Intanto, da 5 anni, sul palazzo comunale di tantissime città italiane rimane appeso lo striscione giallo di Amnesty International per chiedere la verità sulla morte di Giulio Regeni.
Fino a un anno e mezzo fa a Ferrara lo striscione giallo è rimasto lungo lo scalone del municipio, quando una notte è stato rimosso con un atto vandalico di matrice fascista. In tutto questi mesi si sono moltiplicate le voci di gruppi, associazioni, organi di stampa – anche questo giornale – per chiedere al nuovo Sindaco leghista Alan Fabbri  di ripristinarlo nella medesima posizione. Giunta e Sindaco hanno continuato a fare orecchie da mercante e avanzare scuse risibili.
Solo oggi, dopo più di  500 giorni, lo striscione è stato ripristinato, anche se collocarlo su Palazzo Paradiso appare un risarcimento a metà, perché appeso sul palazzo sede del Comune aveva un valore simbolico diverso e più alto. Bentornato comunque, meglio tardi che mai, senza quello striscione Ferrara era un po’ orfana: oggi, esattamente come cinque anni fa, vogliamo la VERITA’ PER GIULIO REGENI.

In copertina: lo striscione per Giulio Regeni appeso sulla facciata di Palazzo Paradiso, sede della Biblioteca Ariostea – foto di Beniamino Marino

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: 25 gennaio

Coronavirus. L’aggiornamento in Emilia-Romagna: 1.164 nuovi positivi, di cui 561 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. Oltre 1.100 i guariti, casi attivi in calo

10.436 i tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. Quasi il 95% dei casi attivi è in isolamento a casa, senza sintomi o con sintomi lievi. L’età media nei nuovi positivi è di 46,6 anni. 76 i decessi. Vaccinazioni: alle 16 somministrate complessivamente 134mila dosi

Bologna – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 211.606 casi di positività, 1.164 in più rispetto a ieri, su un totale di 10.436 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’11%, dato che risente del minor numero di tamponi che vengono fatti la domenica, nella maggioranza dei casi su persone con sintomi e quindi con maggiori possibilità di esito positivo.

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, in questa prima fase riguardante il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani: il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale on line, sul nuovo portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid.

Alle 16 sono state somministrate complessivamente 134mila dosi.

Si ricorda che, a causa dei tagli pari a circa il 50% delle dosi fornite la scorsa settimana – decisa autonomamente da Pfizer-BioNtech – anche per i prossimi giorni in Emilia-Romagna la priorità è data ai richiami, con la somministrazione della seconda dose a chi ha ricevuto la prima, e ai degenti delle Cra.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 561 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 309 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 477 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,6 anni.

Sui 561 asintomatici, 370 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 28 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 12 con gli screening sierologici, 9 tramite i test pre-ricovero. Per 142 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 274 nuovi casi, Modena con 200, poi Ravenna (107), Rimini (104), Reggio Emilia (102), Ferrara (92) e Cesena (83); a seguire Imola (61), Parma (52) e le province di Forlì (49) e Piacenza (40).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 8.629 tamponi molecolari, per un totale di 2.901.428. A questi si aggiungono anche 38 test sierologici e 1.807 tamponi rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.156in più rispetto a ieri e raggiungono quota 151.122.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 51.289 (-68 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 48.645 (-110), il 94,8% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 76 nuovi decessi: 5 a Piacenza (due donne, di 88 e di 92 anni e tre uomini, di 82, 91 e 92 anni); 5 in provincia di Parma (tre donne di 83, 85, 87 anni, e due uomini di 85 e 91 anni); 8 nella provincia di Reggio Emilia (tutti uomini: due di 80 anni, uno di 84 anni, due di 85 anni, uno di 86 anni, uno di 87 anni e un 90enne); 9 nella provincia di Modena (tre donne – di 72, 82 e 93 anni – e 6 uomini, rispettivamente di 64, 77, 83, 86, 87 e 91 anni); 20 in provincia di Bologna (13 donne – di 74, 75, 81, 86, 87 anni, quattro di 89, una di 93, una di 94, una di 96 e una di 98 anni – e 7 uomini, rispettivamente di 77, 78, 79, 84, 86, 94 e 95 anni); 11 nel ferrarese (4 donne – di 81, 90, 93 e 94 anni – e 7 uomini di 67, 80, 81, 82, 85, 91 e 95 anni); 10 in provincia di Ravenna (4 donne – di 62, 84, 88 e 89 anni; 6 uomini di 78, 82, 84, 85, 93, 94 anni); 4 in provincia di Forlì-Cesena (due donne di 91 e 92 anni; due uomini di 69 e 78 anni); 3 nel riminese (due donne di 38 e 88 anni, e un uomo di 77). Infine, si segnala il decesso di un uomo di 76 anni diagnosticato dall’Ausl di Rimini ma residente in provincia di Pesaro-Urbino.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 9.195.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 222 (+3 rispetto a ieri), 2. 422 quelli negli altri reparti Covid (+39).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 19 a Piacenza (+1), 15 a Parma (numero invariato rispetto a ieri), 20 a Reggio Emilia (invariato), 44 a Modena (-2), 44 a Bologna (+7), 15 a Imola (+1), 25 a Ferrara (-1), 11 a Ravenna (-2), 1 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (-1) e 24 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 17.987 a Piacenza (+40 rispetto a ieri, di cui 27 sintomatici), 14.919 a Parma (+52, di cui 28 sintomatici), 28.162 a Reggio Emilia (+102, di cui 28 sintomatici), 37.558 a Modena (+200, di cui 125 sintomatici), 41.855 a Bologna (+274, di cui 136 sintomatici), 6.673 casi a Imola (+61, di cui 28 sintomatici), 12.101 a Ferrara (+92, di cui 31 sintomatici), 16.139 a Ravenna (+107, di cui 32 sintomatici), 7.845 a Forlì (+49, di cui 37 sintomatici), 8.915 a Cesena (+83, di cui 61 sintomatici) e 19.452 a Rimini (+104, di cui 70 sintomatici).

Hera: lavori alla rete idrica Benvignante

Da: Francesco Reggiani, Gruppo Hera

Benvignante: mercoledì 27 gennaio manutenzione straordinaria sulla rete idrica

Dalle 8:30 alle 16:30 di mercoledì 27 gennaio, Hera eseguirà interventi di manutenzione straordinaria sulla condotta idrica in via Strada Matteotti a Benvignante, Comune di Argenta.

Per eseguire lavori, sarà necessario interrompere il servizio per le utenze coinvolte nella località di Benvignante e potranno verificarsi possibili cali di pressione nelle località di Consandolo, Boccaleone e Argenta.

Al fine di limitare il disagio, sarà a disposizione gratuita dei cittadini un servizio sostitutivo con autobotte, in località Benvignante in via Nazionale angolo Strada delle Lame.

Al termine dei lavori il cliente è pregato di lasciare scorrere l’acqua per qualche minuto prima di utilizzarla.

L’azienda si scusa con i clienti per i disagi eventualmente arrecati e assicura il massimo impegno nel contenere al minimo i tempi dei lavori, ricordando che in caso di urgenza (segnalazione guasti, rotture, emergenze varie) è gratuito e attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette il numero di pronto intervento 800.713.900 per i servizi acqua, fognature e depurazione.

Riunione in Prefettura per il disinnesco dell’ordigno bellico ritrovato a Boccaleone di Argenta (FE)

Da: Gianni Molinari, Ufficio Stampa Prefettura di Ferrara

RIUNIONE IN PREFETTURA PER IL DISINNESCO DELL’ORDIGNO BELLICO RITROVATO A BOCCALEONE DI ARGENTA (FE)

Una bomba d’aereo di 500 libbre General Purpose di fabbricazione statunitense sarà fatta brillare dagli artificieri dell’8° Reggimento Guastatori Paracadutisti Folgore di Legnago (VR)

Si è svolta stamane in Prefettura la riunione di pianificazione delle attività per il disinnesco di una bomba d’aereo inesplosa del peso di 500 libbre General Purpose di fabbricazione statunitense, rinvenuta il 15 gennaio scorso all’interno di un fondo agricolo privato situato nel territorio comunale di Argenta, nella frazione di Boccaleone. Nel corso della riunione, presieduta in videoconferenza dal Prefetto Michele Campanaro, è stato messo a punto il piano di intervento complesso, con il supporto operativo dell’8° Reggimento Guastatori Paracadutisti Folgore di Legnago (VR).
Erano presenti il Sindaco di Argenta Andrea Baldini, il rappresentante dell’8° Reggimento Guastatori Paracadutisti Guastatori Paracadutisti Folgore di Legnago capitano Raffaele Granato, il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Antonio Marchese, il Comandante della Sezione di Polizia Stradale Marco Coralli, il Presidente della sezione provinciale della Croce Rossa Italiana Nicola Angiuli, il rappresentante dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile Laura Crociani, nonché i rappresentanti delle Aziende di erogazione dei servizi e delle forniture essenziali.
Nel corso dell’incontro, è stata anzitutto effettuata l’analisi del rischio generato dagli effetti di una eventuale detonazione accidentale dell’ordigno, che è stato immediatamente posto in sicurezza dopo il rinvenimento e per il quale, in vista delle operazioni di disinnesco e brillamento, sarà realizzata in loco dal personale militare una struttura di contenimento. La realizzazione della “camera di espansione” inizierà lunedì 1° febbraio prossimo e, conclusa l’opera di contenimento, è stata indicato in domenica 14 febbraio prossimo il d-day per il disinnesco ed il brillamento, in un sito individuato d’intesa con l’Amministrazione locale di Argenta, in possesso dei requisiti tecnici.
Sarà, quindi, avviata sin dai prossimi giorni l’opera di informazione e sensibilizzazione della popolazione locale coinvolta, 531 argentani residenti nelle abitazioni ricadenti nel raggio d’azione di 468 metri, interessati allo sgombero totale per circa 4 ore, tempo necessario per completare le operazioni di disinnesco e spostamento dell’ordigno.
“Ho disposto un ulteriore sopralluogo congiunto sul posto del rinvenimento, nella giornata di giovedì 28 prossimo – ha aggiunto il Prefetto Campanaro – in presenza di tutte le componenti necessarie che saranno interessate all’operazione del 14 febbraio prossimo. Per il coordinamento degli interventi costituirò presso la sede municipale apposito Centro Operativo Misto, coordinato dal mio dirigente di Protezione Civile, il viceprefetto Vincenzo Martorano, che sovraintenderà a tutte le operazioni in occasione del d-day”.
Durante le operazioni di disinnesco e brillamento da parte degli artificieri, saranno mobilitate Forze dell’Ordine incaricate di garantire la sicurezza della zona, anche mediante servizi antisciacallaggio, squadre di Vigili del Fuoco, operatori della Croce Rossa, volontari di Protezione civile ed operatori dei servizi e delle infrastrutture coinvolte.

RIATTIVATA LA PIATTAFORMA ‘VIVICOPPARO’

Da: Cristina Romagnoli, Comune di Copparo

RIATTIVATA LA PIATTAFORMA ‘VIVICOPPARO’
Insieme a ‘Io compro a Copparo’, uno strumento per dare impulso
all’economia locale

È in fase di riattivazione ‘ViviCopparo’, il portale web
dell’Amministrazione Comunale dedicato alle imprese attive sul
territorio, che consentirà, con l’inserimento delle informazioni di
contatto e ogni altra notizia utile, di promuoverle e dar loro ampia
visibilità. Dopo uno stop, la piattaforma già esistente ha ripreso la
sua funzionalità per sostenere le attività che stanno affrontando questo
lungo periodo di limitazioni legate all’emergenza sanitaria. Insieme
alla campagna ‘Io compro a Copparo’, anche la nuova operatività del sito
e della sua pagina social vuole essere utile strumento per dare impulso
all’economia locale.
Duplice l’obiettivo. Dare visibilità sul web alle realtà locali facendo
crescere il valore del loro brand attraverso pagine-vetrina, in cui
ognuna potrà presentarsi declinando tutte le informazioni utili: chi
siamo, cosa facciamo, dove siamo, news, eventi, vendita prodotti
on-line. E far nascere uno spirito di relazione fra le attività
partecipanti, nell’ottica di creare una rete in una sorta di centro
commerciale connesso.
‘ViviCopparo’ si presenta con un’impostazione grafica interattiva,
leggera e moderna, in un contesto chiaro e preciso, con una
comunicazione efficace e veloce, per un’immediata ricerca delle
informazioni.
Nella convinzione che facendo squadra si potranno sostenere il tessuto
economico e sociale copparese, la partecipazione di ciascuno risulta
particolarmente importante. Agli interessati dunque è stato inviato
l’invito a fornire i dati, le ultime novità e tutte le informazioni che
si ritengano utili per il completo aggiornamento delle pagine. Per
informazioni Ufficio Comunicazione info@vivicopparo.it;
https://www.vivicopparo.it/.

Commemorazione delle vittime del bombardamento del campanile

Da: Cristina Romagnoli, Comune di Copparo

COMMEMORAZIONE DELLE VITTIME DEL BOMBARDAMENTO CAMPANILE
Nel rispetto delle disposizioni anticovid, sabato 30 gennaio si
ricorderà la strage del 1945

Furono 93 le vittime innocenti del bombardamento che bersagliò Copparo
il 30 gennaio 1945, colpendo il suo campanile, che oggi ne ospita il
sacrario. Malgrado l’emergenza sanitaria, il ricordo di questa terribile
pagina di storia avrà luogo: alle 10.30 verrà celebrata la messa,
seguita dalla deposizione della corona, in una cerimonia che dovrà
rispettare le misure anticovid.
In quel tragico martedì di 76 anni or sono le squadriglie di bombardieri
leggeri della RAF, decollati dall’aeroporto di Cesenatico, sorvolarono
il paese, ritenuto un luogo sicuro perché sede di un ospedale militare.
Quattro le ondate: durante i due sorvoli della mattina e i due del primo
pomeriggio, furono sganciate sul territorio 48 bombe da 500 libbre e 72
bombe da 250 libbre. Il centro fu devastato: il campanile del 1184, la
chiesa, la canonica, l’asilo, l’ospedale e le abitazioni circostanti ne
furono il bersaglio e sotto le loro macerie morirono 93 persone, adulti
e molti bambini frequentanti l’asilo, le scuole medie e superiori,
presenti nella canonica.
Le vittime furono, Carla Arnofi, Walter Azzolini, Ercole Baccarini, Ezio
Balboni, Primo Balboni, Anna Bellini, Ferruccio Bersanetti, Arte
Bonazza, Maria Bonazza, Virgina Boechi, Attilio Brancaleoni, Marianna
Brancaleoni, Ottavio Brandani, Gabriele Brunetti, Giovanni Brunetti,
Marina Brunetti, Giuseppina Buzzoni, Umberto Camatarri, Giorgio Canè,
Nerina Canè, Jolanda Caselli, Federico Castaldini, Franca Castellari,
Lola Castellari, Ines Cavallari, Carlo Cesini, Federico Cesini, Maria
Cesini, Livio Chiarabelli, Giuseppina Cocco, Ada Codecà, Giuliano
Cordan, Zorè Cocchi, Giuliano Curarati, Luciano Curarati, Natalino
Curarati, Oriele Curarati, Appio De Scrovi, Vitaliano Emiliani, Alcide
Fabbiani, Faustino Farina, Vincenzo Farina, Giuseppina Fasano, Lucia
Finessi, Parisina Finessi, Enrica Fogli, Maria Fogli, Ustilla Fogli,
Egle Foglia, Luigia Foglia, Franca Foresti, Adalgisa Fusi, Angelo
Grandi, Maria T. Guidorzi, Amelia Lanzoni, Jolanda Lanzoni, Cornelio
Lichenti, Raimondo Livesi, Fioravante Lombardi, Silvana Malservisi,
Virgilio Marandella, Giuseppina Marchesini, Adolfo Maccanti, Amalia
Maccaferri, Marta Marangoni, Bice Marchi, Adriana Marchi, Pietro Mari,
Marcella Melchiori, Maglio Migliorini, Arturo Minghini, Gaetano
Munerati, Ugo Musacci, Franco Muzzioli, Franco Munerati, Cimbro
Occhiali, Mafalda Orsini, Franca Orsini, Paola Piacentini, Grazia Pinna,
Maneo Punzetti, Marisa Romanini, Lidia Sabbadini, Gino Simoni, Giuseppe
Trippa, Paolo Turati, Antonio Turra, Mario Turra, Clara Verlato, Egle
Sandoli, Giuseppe Zambelli, Aldino Zannoni, Vittorio Zannoni.

La loro memoria continua a essere per Copparo occasione di riflessione e
un momento per consolidare il senso di appartenenza alla comunità.

Nuovo centralino telefonico Voip in Provincia da martedì 26 gennaio

Da: Francesco Lavezzi, Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Nuovo centralino IP della Provincia di Ferrara

Martedì 26 gennaio tra le 13,30 e le 14,30 i telefoni della Provincia di Ferrara non saranno raggiungibili e per eventuali comunicazioni urgenti si potrà far riferimento al numero 0532/206008.
La momentanea interruzione è dovuta alle operazioni di configurazione per l’entrata in funzione del nuovo centralino con telefoni VOIP (voce tramite protocollo internet), ossia la tecnologia che rende possibile effettuare le chiamate utilizzando una connessione internet.
Al termine del passaggio alla nuova piattaforma tutti i numeri telefonici rimarranno gli stessi, consultabili sul sito istituzionale http://www.provincia.fe.it/personale_rubrica.
Questo intervento di aggiornamento tecnologico si inserisce nel più ampio piano di digitalizzazione dei servizi in corso da alcuni anni in Provincia, come del resto auspicato dalla normativa in vigore e dagli atti di indirizzo dell’Agenzia per l’Italia Digitale.

La Provincia presenta il programma lavori strade per il 2021

Da: Francesco Lavezzi, Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Presentato ai sindaci e consiglieri provinciali il programma di lavori stradali della Provincia per il 2021

Sono 4,5 i milioni di euro che la Provincia riesce a investire nel 2021, per i lavori di manutenzione straordinaria lungo gli 860 chilometri delle 70 strade provinciali di competenza.
Di questi, 4 milioni sono fondi statali (che saliranno a 6 milioni nel 2022 e 2023) e 500 mila finanziati dalla Regione Emilia-Romagna (compresi i rimborsi per frane e calamità, come alluvioni e trombe d’aria).
A questi si aggiungono 2 milioni di risorse che l’amministrazione provinciale mette a disposizione dal proprio bilancio per interventi di manutenzione ordinaria: ripresa buche, sfalci erba, potature, impianti di illuminazione, segnaletica, guard rail, piano neve e ispezioni a ponti e cavalcavia.
È, in sintesi, il programma che il vicepresidente, Nicola Minarelli, ha presentato ai sindaci e consiglieri provinciali riuniti in videoconferenza, “per una condivisione – ha detto – dell’insieme dei lavori messi in cantiere per il 2021, tenuto conto delle risorse limitate a disposizione rispetto a un quadro di fabbisogno annuo complessivamente stimato, fra manutenzione straordinaria e ordinaria, di almeno 25 milioni “.
“Con 18,5 milioni in meno rispetto alle reali necessità – ha spiegato Minarelli – abbiamo dovuto mettere a punto un modello in grado di evidenziare una scala di priorità, basato su diversi indicatori, come i volumi di traffico, specie quello pesante, l’incidentalità, l’importanza delle Sp per i collegamenti con altri assi viari, nonché i gradi di usura di pavimentazioni, guard rail, ponti, cavalcavia e segnaletica”.
Con queste premesse, la proposta dell’amministrazione che ha sede in Castello Estense è di utilizzare i 4,5 milioni a disposizione quest’anno sul capitolo manutenzione straordinaria, suddividendoli in 2.750.000 per i nuovi asfalti, 250mila per nuovi guard rail e 1,5 milioni da destinare ai ponti.
Se si pensa che per rifare un chilometro di nuovo manto stradale di superficie (dello spessore di 3 centimetri) occorrono in media 60mila euro, che possono arrivare a 150mila se occorre consolidare il sottofondo stradale, è spiegato il motivo per il quale nel 2021 la Provincia riesce a programmare nuovi asfalti per 43,3 chilometri lungo alcuni tratti delle Sp 1(via Comacchio), 2 (via Copparo), 4 (Copparo Migliarino), 6 (Cento-Finale Emilia), 9 (Bondeno-Casumaro), 15 (via del Mare), 16 (Copparo-Codigoro), 25 (Poggio Renatico-Santa Maria Codifiume), 34 (Sant’Agostino-Buonacompra), 37 (San Nicolò-Masi Torello), 45 (Bondeno-Finale Emilia), 50 (Vigarano-Poggio Renatico), 54 (Codigoro-Pomposa-Volano), 66 (San Matteo della Decima), 69 (Virgiliana) e 70 (Cispadana).
A conclusione del programma asfalti proiettato al 2024, saranno 146,8 i chilometri di nuovi manti che sarà possibile mettere in sicurezza rispetto alla lunghezza complessiva della rete viaria di 860 chilometri e 35 le Sp interessate dai cantieri sul totale di 70.
Per quanto riguarda ponti e cavalcavia, nel 2021 la Provincia conta di mettere mano a nove strutture di attraversamento, fra cui i lavori di maggiore importo sono San Zagno sulla Sp 1, ponte Burana sulla Sp 9, a Serravalle lungo la Sp 12, sul fiume Idice Sp 38 e sul Cavo Napoleonico sulla Sp 66.
Cinque saranno i chilometri di nuovi guard rail che sarà possibile installare in corso d’anno lungo la Sp 16 (Copparo-Codigoro), nel tratto compreso tra Copparo e Jolanda di Savoia.
I due milioni di risorse proprie per la manutenzione ordinaria, l’amministrazione provinciale li utilizzerà nel 2021 per rifare la segnaletica verticale, 1,3 milioni (costo al chilometro 1.500 euro), quella orizzontale per 500mila (costo al chilometro 1.200) e per la potatura di 5mila alberi (costo unitario 400 euro).
A seguito della presentazione, il sindaco di Lagosanto, Cristian Bertarelli, ha suggerito l’inserimento tra i criteri per determinare la scala di priorità quello del traffico per emergenze e urgenze, secondo le tratte maggiormente utilizzate da questa tipologia di veicoli.
La sindaca di Codigoro, Alice Zanardi, ha poi richiamato l’attenzione sulla necessità di sistemazione guard rail lungo la Sp 68, cui è stato risposto che entro marzo per la quasi totalità della 68 (49 chilometri), insieme con altri tratti delle Sp 60 (8,5 chilometri), 66 (7,5 chilometri), 67 (11,2 chilometri) e 69 (2 chilometri), è previsto il trasferimento delle competenze ad Anas.
Il primo cittadino di Comacchio, Pierluigi Negri, ha posto invece il tema competenze di alcune strade ex regionali (Mezzano e Valle Pega), su cui è stato concordato un prossimo incontro con i tecnici della Provincia per fare il punto sullo stato dell’arte.
Infine, il sindaco di Poggio Renatico, Daniele Garuti, ha chiesto lumi sull’iter riguardante la realizzazione dell’autostrada regionale Cispadana e della terza corsia dell’A13.

Incontro con Vice-Sindaco Lodi 25 gennaio

Da: SULPL e DICCAP Ferrara

POLIZIA LOCALE TERRE ESTENSI: AL VIA I TEST MOLECOLARI RICHIESTI DAI SINDACATI AUTONOMI. DICCAP E SULPL CHIEDONO ALL’AMMINISTRAZIONE UN CAMBIO DI PASSO PER QUANTO RIGUARDA I SERVIZI DI ORDINE PUBBLICO

Si è svolto stamattina l’incontro con il Vice-Sindaco Lodi richiesto dai Sindacati DICCAP e SULPL a cui ha partecipato anche il Comandante Rimondi.
I Sindacati hanno posto all’attenzione dell’amministrazione diverse tematiche già anticipate all’amministrazione con apposite richieste scritte.
Nell’incontro odierno l’amministrazione ha rinnovato ai Sindacati Autonomi la volontà di voler continuare ad investire nel Corpo di Polizia Locale, sono in fase di consegna le nuove divise, le dotazioni di sicurezza, ed è stato garantito un deciso impegno nella formazione nelle materie di competenza, e per l’armamento che è in dirittura d’arrivo.
Per quanto riguarda le nuove sedi del Comando Nelle prossime settimane verrà effettuato lo spostamento degli Uffici di Pontelagoscuro nella sede di via IV Novembre, mentre Lodi ha riferito che la Nuova Caserma sarà inaugurata entro il 2021.
Da quanto appreso all’incontro inoltre entro l’estate si arriverà alla riorganizzazione complessiva del Comando, anche alla luce delle ricognizioni per il personale attuale dal Comandante Rimondi.
I funzionari Sindacali Zamboni e Falcitano hanno inoltre portato all’attenzione dell’amministrazione alcune problematiche molto sentite dagli Agenti e collegate all’impiego delle pattuglie della Polizia Locale in occasione del Mercato del Lunedì e del Venerdì.
I Sindacati Autonomi ritengono di fondamentale importanza che si giunga ad una riorganizzazione del servizio in modo da poter garantire sia più sicurezza per gli operatori che un miglior controllo sull’Area Mercatale.
Allo stesso modo i Sindacati autonomi hanno chiesto al Vice-Sindaco una riorganizzazione dell’attuale servizio in Zona GAD e che ad oggi vede impegnata una pattuglia della Polizia Locale a supporto delle altre Forze di Polizia.
Falcitano e Zamboni ritengono di fondamentale importanza che si dia un cambio di passo nella gestione di questi servizi di supporto alla Questura per finalità di ordine pubblico.
E’ stato chiesto anche al Vice-Sindaco un impegno dell’amministrazione affinché si possa dare agli Operatori Comunali di Mobilità le necessarie strumentazioni per poter svolgere il loro lavoro di supporto agli Agenti in piena sicurezza e con la relativa pensione integrativa, come da richiesta della RSU di riferimento del DICCAP in delegazione trattante.
Novità anche sul fronte dei Test per lo screening sul Covid, infatti l’amministrazione accogliendo le diverse richieste inoltrate dal DICCAP, ha preso i contatti con l’AUSL per inserimento della Polizia Locale negli screening delle altre forze di Polizia ed oggi vi sarà un sopralluogo dell’Ausl di Ferrara per individuare locali idonei all’interno del Comando di via Bologna per l’esecuzione dei Tamponi rapidi a tutto il personale alle dipendenze del Corpo.
Nelle prossime settimane il DICCAP invierà ulteriori proposte per la riorganizzazione dell’orario di lavoro dopo la consultazione del personale che è avvenuta nei giorni scorsi
L’obbiettivo è di far sì che anche a Ferrara si possa far fare un passo deciso in avanti per rendere la Polizia Locale estense al passo con i tempi ed in grado di essere finalmente impiegata sul territorio dando al contempo agli Agenti la possibilità di poter lavorare in sicurezza e sopratutto con le idonee precauzioni per evirare il contagio.

DIARIO IN PUBBLICO
Fragilità, parola mistificata

Nei pochi oggetti di qualità che ornavano la nostra casa un tempo spiccavano alcuni vasi antichi e soprattutto dei piccoli bassorilievi in terracotta. Bambino curioso come pochi mi compiacevo di maneggiarli o di giocarci. Scattava allora l’ammonizione di nonna o di mamma: “Nanin, stai attento che son fragili!”, con immediato ritiro dell’oggetto.

Ora mi ritrovo ‘fragile’ come quegli oggetti e la reazione è rabbiosa perché, purtroppo, da filologo e/o italianista non sopporto più l’abuso stomachevole di alcune parole-simbolo che invadono ogni piega pubblica e privata dell’esserci. E mi viene da imprecare sia contro la seria ammonizione degli scienziati che masticano la parola ‘fragile’ come fosse un biscottino e le infinite interpretazioni che i poco informati speakers o pseudo giornalisti o attori o comparse in tv, sui social, e via enumerando danno di questa parolaccia. E ripensando al senso della parola di fronte, allo svenevole slogan filmato da Tornatore, sorge altissimo l’inno di guerra che incita a dire “Fragil, to nona! Che per i non ferraresi significa Fragile! Un c….o”.

Siamo di fronte al peggio, anche rispetto all’ ‘assolutamente sì/no‘, che ormai viene usato anche nei privatissimi bagni di casa nostra. Travolti dalle ‘problematiche/tematiche’ e dagli imprestiti da lingue straniere (ah, i lockdown!) mi aggiro spaesato nella selva dei segni oscuri e trovo pace nel leggere non solo prosa ma anche poesia.

Forse avrò qualche risposta alla mia domanda, ma non l’ho ancora incontrata oltre la “canna pensante” di Pascal: “L’uomo non è che una canna, la più fragile di tutta la natura; ma è una canna pensante”. O questo splendido pensiero di Michelangelo:”Desti a me quest’anima divina e poi la imprigionasti in un corpo debole e fragile, com’è triste viverci dentro”.
Quindi, Illustrissimi, datevi una mossa e smettetela di usare in modo coatto e cretino le parole! Quelle sì sono fragili; più degli oggetti della mia infanzia.

Stiamo per uscire anche dal tormentone provocato dall’assunzione di Ovadia e dalle dimissioni del presidente Resca e del CdA del Teatro Comunale di Ferrara. Per fortuna! A mio piccolo avviso l’unico che ne esce con onore è un membro del dimissionario Cda: Massimo Acanfora Torrefranca. Ne dirò, forse, le ragioni in altro momento. Ora a un non-fragile vecchio, Pier Luigi Pizzi, 91 anni, è stata affidata la Presidenza del Teatro comunale.

Intanto godo come un riccio ad apprendere la nomina di Procida a capitale della cultura. Chi ha letto qualche volta i miei trascorsi letterari forse ricorderà la descrizione dell’isola incantata. E prepotente mi ritorna in mente la raccomandazione che l’Amatissima mi fece dal letto dell’ospedale mentre la salutavo partendo per gli USA: “Gianni, se andrai ancora sulla nostra isola porta un rametto di gelsomino con te e mettilo nella mia casa”. Procida è per me tra i pochissimi luoghi che hanno una valenza, legata soprattutto alla universalità della poesia. E chi vi ha abitato non può che rendersene conto. Così salendo verso la fortezza dei d’Avalos potevi incontrare Beppe Barra, o sua madre e se eri particolarmente fortunato, Elsa con i suoi amici.

Di questa consapevolezza è ora testimone diretto un ricco volume, il n.18, 2020 della rivista Contemporanea, pubblicato sia online che in cartaceo da Fabrizio Serra editore. Il mio paziente e straordinario tecnico (san) Lorenzo Caruso sta cercando di recuperare tutte le testimonianze che affidai al computer del mio soggiorno procidano. Spero che riaffiorino. Semmai sarà la memoria che comincerà il lavoro di riappropriazione del passato e che, se le forze mi sosterranno, sarà l’ultimo atto d’amore per Elsa.

E’ notte. Ho appena visto il film Anne Frank. Vite parallele. Di grande qualità e necessità. Basterebbe solo vedere come Helen Mirren legga le pagine del Diario di Anne, i movimenti della bocca, l’espressione degli occhi per capire che la memoria va preservata e affidata all’arte affinché quest’ultima possa codificarne l’universalità e la necessità.

Per leggere gli altri interventi di Gianni Venturi nella sua rubrica Diario in pubblico clicca  [Qui]

Svastica sulla porta della sede PD:
la condanna dei pensionati Cgil

Da: SPI CGIL Ferrara

Con un grave gesto hanno imbrattato la porta della Sede del Circolo del PD di Porotto. L’hanno sfregiata con una svastica, simbolo dei movimenti razzisti, antisemiti della Germania nazista. Simbolo di morte per milioni di persone, che ricordiamo nel Giorno della Memoria. Quel giorno il 27 gennaio 1945 le forze antinaziste arrivarono ad Auschwitz, in Polonia per mostrare al mondo l’orrore del campo di concentramento, uno dei luoghi del genocidio nazista, liberandone i pochi superstiti.

Non vogliamo rimanere indifferenti a fronte di tali brutali provocazioni e riconfermiamo,  come ci ricorda spesso Liliana Segre, che:<<L’indifferenza è più colpevole della violenza stessa. È l’apatia morale di chi si volta dall’altra parte: succede anche oggi verso il razzismo e altri orrori del mondo. La memoria vale proprio come vaccino contro l’indifferenza.>>
Pertanto mentre questa forte testimonianza di Liliana Segre scuote le coscienze, altri oggi hanno sporcato con una svastica la porta di una sede democratica del nostro territorio.
Lo Spi Cgil, e le Leghe cittadine di Ferrara esprimono piena solidarietà democratica ai dirigenti e militanti del PD e condannano il gesto che offende la comunità Ferrara, per confermare la volontà di intensificare il nostro impegno per impedire che l’odio e la violenza possa prevalere sul confronto democratico.

Spi Cgil Ferrara e le tre Leghe cittadine dello Spi, Ferrara Nord Ovest, Ferrara Centro Est e Masi Torello e Ferrara Sud

Hera è per la 12esima volta Top Employer

Da: Francesco Reggiani

Hera è per la 12esima volta Top Employer

La multiutility, dopo essere stata riconosciuta, nel 2020, come migliore azienda in Italia, ottiene nuovamente la certificazione d’eccellenza per la gestione delle risorse umane. Premiata la strategia che mette al centro le persone con investimenti su welfare, formazione e diversity, con un’organizzazione che promuove l’agilità del lavoro e la digitalizzazione

Sono i lavoratori e le lavoratrici la vera chiave del successo di un’azienda. Lo sa bene il Gruppo Hera, che continua a investire risorse, attenzione e impegno sulla propria squadra di oltre 9.000 dipendenti. E i risultati si vedono, come attesta la certificazione internazionale d’eccellenza per la gestione delle risorse umane Top Employer, assegnata alla multiutility anche nel 2021, per il 12esimo anno consecutivo. Il riconoscimento viene conferito dall’ente olandese Top Employer Institute, che elabora una ricerca sulla qualità della gestione delle risorse umane, prendendo in esame più di 1.600 imprese.

Hera, riconosciuta come migliore azienda nel 2020, è stata nuovamente certificata Top Employer per la propria strategia d’impresa, dove l’attenzione alle risorse umane costituisce da sempre un elemento fondante, grazie alle migliori pratiche in materia di welfare, condizioni di lavoro, sviluppo e formazione, diversity e innovazione. La multiutility mette infatti le persone al centro delle proprie politiche, con processi progettati fin dal principio intorno ai lavoratori per accrescere e innovare le loro competenze, garantire percorsi di mobilità e sviluppo, e favorire l’autoapprendimento.
Il Gruppo si distingue anche per modalità organizzative che promuovono l’agilità del lavoro e la digitalizzazione, con un progetto di smart working avviato già dal 2017 e che ha gettato le basi per affrontare efficacemente l’emergenza che ha interessato il Paese, mantenendo inalterata la qualità e l’efficienza dei servizi e tutelando al tempo stesso la salute e la sicurezza di dipendenti e clienti. Nel 2020, la multiutility ha messo in campo fin da subito un ventaglio di misure per garantire la vicinanza ai lavoratori: dal potenziamento degli strumenti tecnologici per favorire la collaborazione e il dialogo tra colleghi, al ripensamento della formazione per superare i nuovi vincoli da remoto, fino all’attivazione di una polizza assicurativa Covid-19 per i dipendenti con tutte le spese coperte dall’azienda.

Tra i fiori all’occhiello delle politiche delle risorse umane della multiutility spicca anche il piano integrato di welfare aziendale Hextra, rivolto a tutti i dipendenti, per un investimento di circa 4,5 milioni di euro nel solo 2020. Il Gruppo propone inoltre ai lavoratori campagne di sensibilizzazione, prevenzione, cura, benessere a 360° e istruzione.

La multiutility si conferma anche ai primi posti tra le imprese italiane che investono sullo sviluppo personale e professionale dei dipendenti, con 26 ore di formazione pro capite all’anno, per un totale di circa 236.000 ore erogate, grazie a un investimento di circa 2 milioni. In questo ambito, è fondamentale il ruolo svolto da HerAcademy, la corporate university del Gruppo, che permette di dialogare con le aziende e le principali istituzioni. Inoltre, attraverso il filone di iniziative Hera Educational, il Gruppo rafforza costantemente il suo ruolo nel territorio, consolidando le partnership con i diversi attori del sistema educativo.

Resta infine centrale l’impegno per la sostenibilità e la garanzia delle pari opportunità, l’inclusione e la valorizzazione delle diversità: lo testimoniano la presenza del Gruppo nel “Diversity & Inclusion Index” 2020 di Refinitiv (ex Thomson Reuters) e l’ingresso nel “Bloomberg Gender-Equality Index” 2020. A novembre 2020, nell’ambito dei fattori ESG, che comprendono anche la gestione e lo sviluppo delle risorse umane, Hera è stata valutata come “Industry leader” ed inclusa nel Dow Jones Sustainability Index World ed Europe, uno dei più autorevoli indici borsistici di valutazione della responsabilità sociale, che raggruppa le aziende nel mondo con le migliori performance di sostenibilità .

“Siamo orgogliosi di ricevere anche per il 2021 questa certificazione, che attesta una volta di più gli investimenti che facciamo per le risorse umane – ha affermato il Presidente Esecutivo del Gruppo Hera Tomaso Tommasi di Vignano – Un riconoscimento ancor più significativo in un periodo complesso come questo, dove abbiamo dimostrato di saper rispondere alle difficoltà con resilienza, ottenendo risultati di qualità, all’insegna della sostenibilità e generando valore per gli stakeholder e sul territorio. Abbiamo raggiunto questo traguardo grazie al lavoro di tutti i nostri dipendenti, e su di loro vogliamo continuare a investire per il benessere, la formazione, lo sviluppo, fornendo le migliori condizioni di lavoro possibili, in un contesto inclusivo e partecipativo”.

Rinvio elezioni ordine dei commercialisti

Da: Federico di Bisceglie, Ufficio Stampa Ordine dei Commercialisti Ferrara

“Rinviate le elezioni del consiglio dell’Ordine causa Covid”

La pandemia non risparmia gli ordini professionali. Dopo una prima proroga alle elezioni del rinnovo di Presidenza e Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili, arriva un altro rinvio, a seguito di ricorso presentato al Consiglio di Stato che ha accolto i rilievi del ricorrente volti a garantire una maggiore presenza femminile all’interno degli organismi elettivi. Salvo ulteriori proroghe le elezioni avverranno in modalità remota presumibilmente nel mese di luglio prossimo. Nel frattempo, però, teniamo a dire che l’Ordine non si ferma e che il futuro candidato Presidente, Riccardo Carrà, coadiuvato dalla squadra di attuali consiglieri, sta lavorando assiduamente per portare avanti le proposte contenute nel programma elettorale. “All’interno del nostro programma – spiega Riccardo Carrà, attuale Vice Presidente e candidato alla Presidenza – abbiamo inserito una serie di punti sui quali inizieremo a lavorare per dare al nostro Ordine un nuovo slancio e per renderlo sempre più centrale nell’ambito del dibattito cittadino. Da questo punto di vista mi preme sottolineare che, tra le priorità che mi stanno particolarmente a cuore, c’è sicuramente il rafforzamento dei rapporti con le istituzioni (dal Comune alla Camera di Commercio, passando per l’Agenzia delle Entrate e gli altri Ordini professionali)”. In più, spiega il commercialista, “ci siamo posti come obiettivo quello di dare sempre più spazio ai giovani professionisti, in modo da garantire al nostro Ordine un dinamismo e una freschezza che senz’altro possono giovare anche alla possibilità di essere propositivi”. Da questo punto di vista fondamentale sarà “raccontare la nostra professione anche a partire dalle scuole secondarie di secondo grado, con le quali intendiamo stipulare apposite convenzioni”. Assieme a Carrà, i candidati alla nuova compagine del Consiglio sono: Milena Cariani, in veste di Vice Presidente, gli attuali consiglieri Alberto Lodi, Susanna Zaniboni, Patrizia Argentesi, Elisabetta Fini, Marco Bolognesi e i nuovi Andrea Pavanelli, Alessandro Spaccamonte, Federica Rizzi, Alessandro Ventaglio, Roberta Lambertini, Federica Losenno e Francesco Bongiorno.

Confagricoltura Ferrara, Cavalcoli: “GDO e Rete del lavoro di qualità binomio perfetto per un incremento delle importazioni dall’estero”

Da: Leonora Guerrini

CAVALCOLI (Confagricoltura Ferrara): GDO E RETE DEL LAVORO DI QUALITA’, BINOMIO PERFETTO PER UN INCREMENTO DELLE IMPORTAZIONI DALL’ESTERO
“Esattamente un anno fa, nel corso del convegno di apertura di Marca, l’evento che celebra le private label a marchio Gdo, tenutosi a BolognaFiere, l’Associazione della distribuzione moderna annunciò solennemente, innanzi all’ormai ex Ministro dell’Agricoltura Bellanova, che la GDO a partire dal 2021 avrebbe lavorato esclusivamente con fornitori agricoli iscritti alla Rete del Lavoro di Qualità, al fine di stimolare la filiera ad attuare comportamenti etici e responsabili, a garanzia di legalità e rispetto dei contratti, con esplicito riferimento al fenomeno del caporalato. La mia prima considerazione a questo annuncio fu che i rappresentanti della distribuzione moderna non avessero ben chiaro cosa in realtà fosse la Rete del lavoro di Qualità”. E’ quanto afferma il Direttore di Confagricoltura Ferrara Paolo Cavalcoli, che prosegue. “Già qualche anno fa Confagricoltura ebbe modo di esprimere forte preoccupazione per il valore che alcuni operatori commerciali stavano attribuendo all’iscrizione alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, considerandola come condizione indispensabile per la fornitura dei prodotti agricoli, poiché in tal modo si snatura uno strumento che, secondo la legge istitutiva, avrebbe dovuto promuovere la regolarità sul lavoro e favorire la selezione delle aziende agricole da controllare da parte degli organi di vigilanza, al fine di concentrare l’azione ispettiva sulle imprese non iscritte. Consentire uno sbocco di mercato solo alle imprese agricole iscritte alla Rete significa alterare in modo surrettizio la libera concorrenza e limitare l’attività di impresa. Tanto più se si considera che la mancata iscrizione alla Rete non è sinonimo di occupazione irregolare, giacché l’iscrizione viene negata anche in presenza di violazioni amministrative lievi e meramente formali che, in alcuni casi, nulla hanno a che vedere con la regolarità del lavoro. Premessa la mia personale perplessità circa il fatto che l’iscrizione ad una rete possa rappresentare una soluzione per sconfiggere la piaga del caporalato, mi chiedo piuttosto se non sarebbe stato più corretto, nei confronti di tutti, che la GDO creasse un proprio cartello etico, definendo gli impegni di cui farsi carico. Ciò che intendo dire – prosegue Cavalcoli – è che se da un lato può essere comprensibile e condivisibile che la GDO faccia leva sull’etica e sul consumo di prodotti ottenuti da un’agricoltura sostenibile, dall’altro occorre che venga meno quell’ambiguità basata sulla concorrenza, proposta sugli stessi scaffali dei supermercati, di prodotti esteri svincolati da quegli stessi obblighi cui sono sottoposti i produttori italiani, che oltre al rispetto di normative fitosanitarie estremamente rigorose, sono chiamati, tra l’altro, a subire gli effetti di richieste di sconti e aste al ribasso. Perciò se davvero la GDO intende proporre ai propri consumatori solo prodotti che sono stati raccolti nel più rigido rispetto di ogni norma esistente in materia di lavoro, sicurezza, previdenza, fisco, ecc., allora andrebbe eliminato dagli scaffali ogni prodotto che non rispetti quei canoni, anche quando proviene dall’estero. Già oggi le aziende sono chiamate a seguire disciplinari rigorosissimi e a disporre di certificazioni quali GlobalGap, Grasp ecc., che forniscono garanzie sul rispetto della salute e dei diritti dei lavoratori, sulla normativa in materia di lavoro, sulla salubrità del prodotto, certificazioni che la GDO pretende di ricevere dalle aziende per mettere in vendita i loro prodotti; c’era davvero bisogno di questa Rete del Lavoro di Qualità la cui adesione, voglio ricordare, non è obbligatoria ed alla quale oggi è iscritto meno dell’1% delle aziende agricole? Qualche giorno fa – conclude il Direttore di Confagricoltura Ferrara – il Presidente dell’Associazione Distribuzione Moderna ha sottolineato, con una punta di amarezza, che il termine per iscriversi alla Rete del lavoro agricolo di qualità al fine di poter lavorare con la GDO, è slittato di sei mesi. Credo che invece dovrebbe compiacersene, se non vuole correre il rischio di non riuscire ad approvvigionare di prodotti italiani (riconosciuti come i più sicuri al mondo) i propri supermercati, dovendo incrementare le importazioni dall’estero, dato che alle aziende straniere l’iscrizione alla Rete non è richiesta. Di questo dovrebbero preoccuparsi anche i sindacati dei lavoratori, perché se le aziende non dovessero più trovare sbocchi per i loro prodotti, queste finirebbero per chiudere, ed i relativi lavoratori per trovarsi dall’oggi al domani senza un lavoro. Tutto ciò premesso, mi chiedo come ci possa essere qualcuno che davvero creda che alla produzione agricola italiana serva questo ulteriore elemento di distinzione”.

Le alunne del Montalcini creano il logo per l’emporio solidale argentano

Da: Prof. Alessandra Ferlini, addetta stampa IIS RL Montalcini

Le alunne della 3 A SSS del Montalcini creano tre possibili loghi dell’emporio solidale argentano

Grande fermento e soddisfazione per la classe terza indirizzo sociosanitario dell’Ipsia Montalcini di Argenta, che ha pensato e realizzato il logo dell’Emporio solidale, che dovrebbe essere inaugurato prossimamente ad Argenta.

Le alunne coordinate dai docenti della loro classe hanno creato tre loghi, tre nomi e tre slogan importanti e significativi: il primo di Zahiya Archour rappresenta l’Emporio Mondo e raffigura l’immagine di un mondo sorretto da due mani ed uno slogan che richiama alla felicità; il secondo illustra l’Emporio Rosa ed è stato realizzato da Sofia Manno, che riporta l’immagine di un carrello con una rosa al suo interno illuminata dal sole e sottolinea il fatto che l’Emporio rosa é veramente una “gran cosa”; il terzo disegno é quello di “Solidargenta” prodotto da tutta la classe 3 A SSS e rappresenta due mani accoglienti che sorreggono il logo del Comune di Argenta e richiama al fatto che l’Emporio solidale offre di tutto e di più, anche per le persone che di solito non si accontentano.

I tre i loghi sono stati votati da una giuria di docenti, che hanno curato il progetto assieme all’assessora alle politiche sociali Anna Ferrari.

A capo della giuria il Dirigente scolastico del Montalcini Prof. Diego Nicola Pelliccia, che ha applaudito l’iniziativa e l’impegno delle studentesse.

Il logo dell’Emporio é stato votato anche dalla Presidente Avis Annamaria Toschi quale rappresentante delle Associazioni di volontariato.

Ora il tutto é passato nelle mani dell’assessora Ferrari, che sta sbrigando tutte le pratiche per l’apertura dell’Emporio solidale argentano e che sottoporrà i lavori delle alunne al giudizio dell’intera giunta.

Un ringraziamento particolare al grafico Eugenio Chiarioni, docente del Montalcini che ha perfezionato i loghi realizzati dalle ragazze, ma il vero plauso va a queste alunne che hanno lavorato con entusiasmo e creatività, anche durante il periodo natalizio, e che ora vedono ripagate le loro fatiche con il prodotto terminato e graficamente perfezionato e con i complimenti della dirigenza, di tutto il consiglio di classe, delle associazioni di volontariato e dell’amministrazione comunale.

Se non ci sono cornamuse in cielo, io torno giù

Lione 21 luglio 2010, tappa francese del “Get Lucky tour”.
Il concerto è arrivato oramai alla sua conclusione. Manca solo un ultimo pezzo.
L’apertura è da brividi.
Il palco è nella semi oscurità, si sentono solo le note delle cornamuse.
Entra lui. Mark Knopfler in piedi è gigantesco.
Inizia a cantare Piper to the end
Si avverte subito che non si tratta solo di una dolcissima canzone.
‘Piper To The End’ l’ha scritta per suo zio Freddie, un suonatore di cornamusa del primo battaglione, Tyneside Scottish, ucciso in battaglia nei pressi di Arras, nel maggio 1940, all’età di soli vent’anni.
Naturalmente non può averlo conosciuto ma era molto affezionato al fratello di Freddie, Zio Kingsley. Fu lui quand’era bambino ad avergli insegnato a suonare il pianoforte boogie-woogie e trasmesso l’amore per il suono delle cornamuse.
Sono i primi concerti dove esegue pubblicamente questa canzone creata da pochi mesi.
Canta con voce calma, calda, la commozione è trattenuta dallo scandire con forza le singole parole, con voce ferma, tono su tono.
L’atmosfera è straordinariamente coinvolgente, colpisce l’espressione tirata sulla faccia del musicista.
Infatti più che quello di un lontano nipote, la sua interpretazione ricorda quella di un padre.
La canzone sembra una preghiera alzata fino al cielo dalla musica, in quel cielo dove, se non ci saranno le cornamuse il ragazzo, si dice nel testo, tornerà giù.
Le strofe avvolgono il pubblico coinvolto in quello che più che uno spettacolo ricorda una commemorazione.
Il violino entra in scena sulle ultime battute finali e Mark lascia parlare la chitarra.
Gli accordi fanno vibrare l’anima e anche ad ascoltarlo e vederlo oggi in video sembra di essere lì con lui.
È un crescendo .
Gli altri musicisti circondano Mark accompagnandolo a ricevere l’abbraccio della gente che ha capito.
Molti non trattengono una commozione che riposa sul dispiacere più grande… assistere impotenti alla perdita di una vita di soli vent’anni.
Adesso Knopfler guarda davanti a sé, col braccio alzato e il pugno chiuso saluta chi lo applaude girandosi prima da una parte e poi dall’altra.
La sua corporatura massiccia diviene in piedi ancora più imponente, ma non riesce a nascondervi dentro il suo sguardo commosso e ne fa dono a tutti .
È vestito con una normale camicia azzurra e un paio di jeans. Si toglie la chitarra e la appoggia alla sedia dove si era seduto per cantare: tutto normale… nessun divismo per uno dei più grandi chitarristi di questo mondo.
Sarà il suono della cornamusa conosciuta grazie a quel suo giovane zio ad accompagnarlo poi nella sua carriera e a consolare anche noi che continuiamo a vedere ragazzi strappati troppo presto dalla vita quando la Vita stessa dovrebbe rimanere attaccata ai loro capelli e ai loro sorrisi.

Piper to the end (Mark Knopfler, 2009)

Alessio Bolognesi e le antiche carte ferraresi

Alessio Bolognesi è un artista ferrarese, membro dell’ artistic street art and graffiti collective Vida Krei (VKB). Ama sperimentare, far evolvere il suo linguaggio ed esplorare nuove tematiche e soggetti.
Qualche anno fa un altro artista ferrarese, Daniele Cestari, gli regalò alcuni pacchi di antichi documenti d’archivio destinati al macero provenienti dal consorzio di bonifica di Bondeno. L’età di queste carte va dagli anni Quaranta dell’Ottocento alla metà del Novecento. Dopo circa un anno dalla ricezione del dono, Bolognesi provò a utilizzarle come sfondo dei suoi disegni; le prime prove furono alcune rappresentazioni del suo alter-ego Sfiggy, il personaggio con cui iniziò la sua carriera. Il risultato fu notevole e venne subito apprezzato: veniva a crearsi un contrasto interessante tra il disegno e il documento ingiallito, scritto a mano in bella grafia. Inoltre, lo sfondo non necessitando di importanti ritocchi permetteva all’artista di far cadere maggiormente l’attenzione sul soggetto disegnato. I documenti antichi ferraresi diventarono così uno sfondo frequente per molte sue opere appartenenti a diversi progetti.
Molti dei progetti di Bolognesi sono percorsi di comunicazione attraverso gli animali e il mondo naturale, legati a tematiche ambientali. Uno di questi è [R]evolve[r], in cui rappresenta la natura che si arma e si ribella contro i soprusi degli umani. È stata esposta per la prima volta nel 2018. Da questa serie ho scelto come immagine di copertina L’uccello che girava le viti del mondo, opera di tecnica mista su carta antica, che rappresenta un colibrì intento a far scattare l’allarme: “il mondo va a fuoco”. Il titolo è la citazione di uno dei romanzi di Murakami Haruki preferiti dall’autore. Ora quest’opera, insieme al suo remake a colori Open fire, appartiene a una collezione privata.