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Giorno: 26 Settembre 2019

Presentazione libro “Le lotte bracciantili del dopoguerra nel ferrarese”

Da: L’Approdo Fondazione

La Fondazione “L’Approdo”, in collaborazione con L’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, ha pubblicato gli atti dei convegni aventi per argomento: “Le lotte bracciantili del dopoguerra nel ferrarese”.
Erano 120.000 i braccianti in provincia di Ferrara nell’immediato dopoguerra e le loro condizioni di lavoro erano molto gravi perché il reddito era scarso perchè l’agricoltura offriva poche giornate lavorative nell’arco dell’anno ed i salari erano molto bassi.
Le rivendicazioni sindacali erano concentrate essenzialmente su tre questioni: aumento delle giornate lavorative attraverso nuove coltivazioni (allora c’era solo grano, mais, bietole e canapa); l’imponibile agraria che significava imporre al padrone un certo numero di giornate lavorative nei mesi invernali per lavori di assetto agrario (sistemazione di fossi, scoline ed altre opere idrauliche); la gestione del collocamento direttamente da parte delle organizzazioni sindacali (il Governo aveva invece deciso di dar vita al Collocamento statale).
A fronte di queste rivendicazioni, le risposte da parte padronale non erano adeguate e lo Stato fece una nuova legge per il collocamento statale.
Di qui la decisione di intraprendere, da parte dei sindacati, delle forze politiche della sinistra e dei lavoratori, grandi manifestazioni di lotta e tante giornate di sciopero. La reazione fu molto dura perché a più riprese intervenne la polizia (in particolare il reparto della “celere”), provocando ferimenti, arresti ed anche alcuni morti.
Il libro vuole ricordare quei fatti e quel periodo drammatico della storia ferrarese e rendere onore a chi ha molto sofferto.
In particolare ricordare i tre casi dei braccianti uccisi: Fernando Ercolei, in piazza a Bondeno il 24 novembre 1948, rimasto mortalmente colpito dal mitra di un poliziotto; Maria Margotti, mondina di Filo, rimasta uccisa a Molinella il 17 maggio 1949 a seguito dello sparo di un carabiniere; e Aristide Mazzoni, bracciante di Ferrara, ucciso in campagna il 4 giugno 1949 dall’agrario Eden Boari che a sua volta fu ucciso dai compagni di Mazzoni.
Come detto questo libro ricostruisce, a 70 anni di distanza, quel periodo e vuole consegnare, a tutti coloro che sono interessati, una pagina di storia della nostra provincia. In particolare ai giovani affinché conoscano i sacrifici, le lotte e le conquiste di quella generazione, uscita da 20 anni di fascismo e da 5 anni di guerra e che ha poi dovuto combattere anche dopo per la ricostruzione del proprio paese.

copertina_indice libro

Vernocchi: 350 milioni di euro di danni solo per pere, pesche e nettarine.

Da: Ufficio Comunicazione e Turismo Confcooperative Ferrara

“Al vertice di oggi tra ministero e regioni è emersa la gravità del fenomeno”. Sono 486.000 le giornate di lavoro andate in fumo, compreso anche l’indotto, secondo le prime stime dei danni da cimice asiatica e da patologie connesse ai cambiamenti climatici.
 
“Valutiamo positivamente la riunione di oggi sull’emergenza cimice asiatica, perché finalmente è emersa in tutta la sua gravità la dimensione del fenomeno e ci si è potuti rendere conto, dati alla mano, degli enormi danni creati alle colture, che ammontano, secondo le stime elaborate dal CSO – Centro Servizi Ortofrutticoli, a oltre 350 milioni di euro solo per pere, pesche e nettarine e a 486.000 giornate di lavoro andate in fumo, compreso anche l’indotto”. Così Davide Vernocchi, Coordinatore Settore Ortofrutticolo dell’Alleanza Cooperative Agroalimentari, commenta gli esiti dell’incontro svoltosi oggi al Ministero delle politiche agricole con le regioni per affrontare l’emergenza causata dai danni della cimice asiatica e delle patologie connesse ai cambiamenti climatici.

“Speriamo adesso che si apra uno spiraglio – prosegue Vernocchi – , perché molte aziende ortofrutticole sono a rischio chiusura e probabilmente non riusciranno a continuare la loro attività. A nostro avviso, è opportuno operare su tre fronti: individuare misure di sostegno immediato alle aziende con piani straordinari; far sì che le aziende dispongano di strumenti efficaci per la difesa già a partire dalla prossima campagna; avviare collaborazioni con la ricerca per individuare percorsi sostenibili nel rispetto dell’ambiente”.

E’ una grave situazione che mette in ginocchio un intero comparto produttivo fondamentale ma mette in crisi anche intero indotto collegato a tale comparto. Il problema non è solo economico, ma anche sociale.

Agricoltura. Cimice asiatica, vertice a Roma con la ministra Bellanova degli assessori regionali

Da: Agenzia Stampa Giunta Regionale Emilia Romagna

L’assessore Caselli: “Il Piano nazionale contiene tutte le nostre richieste: sostegno alla ricerca, introduzione dell’antagonista e attivazione degli indennizzi da inserire nella prossima finanziaria. E chiederemo aiuto anche a Bruxelles”

Oltre 250 milioni di danni per le pere e le pesche dell’Emilia-Romagna. L’assessore: “Rassicurazioni anche sul mantenimento del budget per la nuova Politica agricola comune, con un ruolo forte delle Regioni, e il no ai dazi minacciati da Trump”

Bologna – “Abbiamo un piano nazionale contro la cimice asiatica, che contiene le nostre richieste e che sarà approvato in via definitiva il 10 ottobre. E sui danni, davvero ingenti per gli agricoltori, è stato individuato il percorso normativo da seguire (dlgs 102/04) per i fondi da destinare agli indennizzi che dovranno essere inseriti in misura congrua nella prossima legge Finanziaria. Inoltre, il problema verrà portato in sede comunitaria nel Consiglio dei ministri europeo previsto per il 14 ottobre”. Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, al termine dell’incontro fra gli assessori regionali del Nord Italia e la ministra Teresa Bellanova, oggi al dicastero a Roma, dedicato all’emergenza cimice asiatica.

Nella sola Emilia-Romagna si contano danni per oltre 120 milioni di euro tra perdita di produzione e minor qualità delle pere, che superano i 200 milioni se si considera anche la fase post raccolta (logistica, manodopera, imballaggi, costi commerciali, ammortamenti, e costi fissi). E vanno oltre i 267 milioni in tutte le regioni del Nord Italia. Danni che sfiorano i 50 milioni di euro per il comparto pesche e nettarine, sempre sommando produzione e post raccolto (circa 89 milioni di euro nelle regioni del Nord Italia).

La cimice asiatica presenta dunque il conto dell’annata 2019, complice anche un meteo che ha risentito particolarmente del cambiamento climatico in atto, ed è un conto salato che rischia di mettere in ginocchio l’intero settore dell’ortofrutta con ripercussioni pesanti anche sull’occupazione.

“La notizia buona è che abbiamo un piano nazionale contro la cimice asiatica- spiega Caselli dopo il vertice nella Capitale- che contiene le nostre richieste e sarà approvato in via definitiva il 10 ottobre. Quindi avanti col sostegno alla ricerca del Crea e delle regioni, introduzione dell’antagonista naturale e attivazione degli indennizzi agli agricoltori (legge 102), consapevoli, vista l’entità economica dei danni, che i finanziamenti andranno trovati in seno alla prossima legge Finanziaria e noi vigileremo perché sia garantita la necessaria e congrua copertura al provvedimento. L’altra cosa importante è che il tema è stato ritenuto di rilevanza nazionale, visto che tutte le Regioni italiane hanno sottoscritto il documento delle Regioni del Nord, e che sarà anche portato dalla Ministra Bellanova in sede Ue il 14 ottobre prossimo. Siamo tutti consapevoli dell’assoluta urgenza di azioni concrete, per evitare che gli agricoltori decidano di espiantare: un disastro economico-sociale cui si aggiungerebbe un disastro ambientale”.

“Inoltre, per quanto riguarda la nuova Politica agricola comune- prosegue Caselli- siamo ancora in fase di discussione ma abbiamo avuto forti rassicurazioni dalla ministra Bellanova sull’impegno a battersi perché si evitino i tagli ipotizzati, mantenendo quindi il budget attuale, e per la difesa dell’agricoltura mediterranea con un ruolo forte delle Regioni. E proprio a questo proposito abbiamo consegnato il documento sulla Pac, condiviso unanimemente dalle regioni italiane, che – nei suoi 28 punti – rimarca l’importanza dei territori e delle loro specificità per far andare di pari passo sostenibilità economica, sociale e ambientale”.

“Infine, abbiamo trovato ampia convergenza anche sulla questione dei dazi americani minacciati dal presidente Trump- chiude Caselli-. Sosterremo perciò tutte le iniziative che la ministra vorrà intraprendere nelle sedi europee per cercare, attraverso uno sforzo negoziale, di scongiurare questa terribile e ingiusta decisione”.

Presentazione della nuova scuola di musica e tre “open days” per conoscere tutte le novità!

Da: Segreteria Generale Comune di Comacchio

Si è svolta mercoledì 25, con un ottimo riscontro di pubblico, la presentazione della neonata “Civica Scuola di Musica Comacchio”, che aprirà i battenti il prossimo 30 settembre con i diversi corsi individuali e collettivi.
Presso il piano nobile di Palazzo Bellini, alle ore 17.00, è stata illustrata l’offerta formativa della nuova scuola, che finalmente andrà a coprire il fabbisogno del bacino del Delta, che da ora si dota di un’istituzione riconosciuta dalla Regione Emilia Romagna e che vanta la presenza di docenti di altissimo livello.
 
Sono intervenuti in questa giornata: il sindaco Marco Fabbri, l’assessore alla cultura Alice Carli, la cons. Regionale Marcella Zappaterra, il dirigente Roberto Cantagalli e i vertici della “civica scuola di musica comacchio” Giorgio Borgatti e Alessandro Vanzini.
Il Sindaco Fabbri e l’Assessore Carli si sono detti “entusiasti per il coronamento di quello che è un vero e proprio sogno per la città di Comacchio, che acquisisce così un tassello importante rispetto all’offerta culturale che l’Amministrazione propone ai propri cittadini. Il nostro territorio, si arricchisce di un gioiello desiderato e prezioso. Da oggi, chiunque voglia accostarsi alla musica, potrà farlo, qui a Comacchio”.
Questo progetto, fa parte di quello più ampio che, a breve, vedrà la nascita della “Casa delle Arti”, ovvero un luogo che possa ospitare musica, ma anche teatro ed altre discipline artistiche. Ubicata nell’edificio dell’ex “Museo della Nave Romana”, fra poche settimane saranno fruibili le prime aule, nel frattempo le lezioni della “Civica Scuola di Musica Comacchio” si terranno presso le Scuole Medie “Zappata” di Comacchio.
Gli insegnati ed il personale della nuova scuola sono a disposizione anche oggi (venerdì) per l’ultimo giorno degli “Open Days”, per avere tutte le informazioni sui corsi, iscrizioni e per provare gli strumenti.

Salute mentale. Prevenzione, diagnosi e cura: dalla Regione 38 milioni di euro per i servizi socio-sanitari del territorio.

Da: Agenzia Stampa Giunta Regionale Emilia-Romagna

L’assessore Venturi: “La vera sfida non è solo trattare il disagio quando è conclamato, ma rintracciarlo già nelle sue forme più precoci”

Via libera dalla Giunta alla ripartizione dei fondi 2019 tra le Aziende sanitarie. Tra i destinatari degli interventi anche i giovani affetti da autismo, con disturbi del comportamento alimentare e difficoltà di apprendimento

Bologna – Intercettare prima il disagio, rafforzando i servizi territoriali. La Giunta regionale ha approvato la ripartizione fra le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna di 38 milioni di euro per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle persone con patologie psichiatriche, disturbi mentali e disagi psichici, e altri legati al comportamento alimentare o alle difficoltà di apprendimento nei giovani e giovanissimi. Risorse specifiche che vanno ad aggiungersi a quelle già previste ordinariamente dalle Ausl.

Le ha stanziate la Regione per il 2019 nell’ambito del “Piano attuativo di Salute mentale e superamento degli ex Ospedali psichiatrici”. Fondi che serviranno a finanziare, da Piacenza a Rimini, interventi socio-sanitari per la salute mentale. Destinatari, appunto, persone che soffrono di patologie o disagi psichici, pazienti dimessi dagli ospedali psichiatrici e da quelli psichiatrico-giudiziari, ragazzi e ragazze affetti da autismo, con disturbi come anoressia e bulimia o giovani che presentano difficoltà nell’apprendimento.

“Con questo ingente impegno finanziario la Regione conferma il proprio impegno nel garantire servizi sempre più qualificati e incisivi nel campo della salute mentale, dalla prevenzione alla diagnosi, alla cura- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Un piano di interventi che poneparticolare attenzione verso bisogni assistenziali sempre più diffusi soprattutto tra i più giovani, perché la vera sfida non è solo trattare il disagio quando è conclamato, ma rintracciarlo già nelle sue forme più precoci”.

Gli interventi finanziati
La maggior parte delle risorse, 34,7 milioni di euro, è destinata al “Fondo per l’autonomia possibile” finalizzato a interventi di assistenza socio-sanitaria e percorsi terapeutico-riabilitativi dei pazienti affidati ai Centri di Salute mentale, delle persone dimesse dagli ex ospedali psichiatrici e psichiatrico-giudiziari e dalle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), specializzate nella cura delle persone affette da disturbi mentali e sottoposte a regimi detentivi.

340 mila euro sono poi riservati all’assistenza residenziale delle persone con disturbi del comportamento alimentare, alla quale la Regione ha dedicato un’attenzione particolare istituendo il programma “Disturbi del comportamento alimentare-Rete residenziale”. Due le strutture accreditate in regione: “In Volo” a Parma e “Residenza Gruber” a Bologna. Ancora in materia di disturbi del comportamento alimentare, 480 mila euro sono destinati all’assistenza dei pazienti più giovani, tra 12 e 25 anni.

400 mila euro sono riservati al programma “Esordi psicotici” finalizzato a ottimizzare il sistema di riconoscimento e trattamento precoce delle persone, adolescenti e giovani adulti, ad alto rischio di psicosi. Infine, 550 mila vanno al “Programma regionale operativo per disturbi specifici di apprendimento” (diagnosi e presa in carico di pazienti residenti di età compresa tra 6-18 anni) e 280 mila per quello “Disabilità intellettive” rivolto a bambini e adolescenti tra 0 e 17 anni di età.

Oltre un milione di euro la cifra che finanzia il “Programma autismo” per l’assistenza territoriale delle persone con disturbo dello spettro autistico; la somma viene ripartita in relazione alla popolazione residente nella fascia 0-17 anni al 1^ gennaio 2019. Tale somma si aggiunge a quanto assegnato alle Aziende sanitarie nel 2019 (2 milioni di euro) per l’aumento delle attività in fase di intercettazione del disturbo e di presa in carico nella fascia di età 0-6 anni.

Ripartizione delle risorse per Azienda sanitaria
Questa la ripartizione dei fondi tra le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna: 6,8 milioni di euro all’Ausl di Bologna, 6,3 milioni Ausl Romagna; 5,9 milioni Ausl Parma; 4,5 milioni Ausl Reggio Emilia; 4,3 milioni Ausl Ferrara; 4 milioni Ausl Modena; 3,2 milioni Ausl Imola e 3 milioni Ausl Piacenza./Ti.Ga.

Lorenzo Rizzieri 28 Settembre, presso libreria Libraccio di Ferrara

Da: Organizzatori

Sabato 28 settembre
Alle ore 18:00
Presso il portico di Palazzo San Crispino
Libreria Libraccio di Ferrara

Lorenzo Rizzieri
presenta
“Tutto parte dalla terra.
Carni, una filiera per il benessere e la sostenibilità”
Mondadori

Dialoga con l’autore Elena Benedetti

Lorenzo Rizzieri, proprietario dell’omonima macelleria e salumeria in provincia di Ferrara, ci accompagna per le campagne italiane da allevatori, piccoli agricoltori e bottegai. L’obiettivo, partendo dalle sue conoscenze della terra e del mestiere, è illustrare come si è evoluto un lavoro antico come quello del macellaio, anello di
congiunzione tra il mondo dell’agricoltura e quello dell’allevamento, che hanno sempre interagito tra loro e si sono trasformati insieme. Depositario di una forte passione per il suo lavoro e di un ricco patrimonio di conoscenze tramandate dal padre e dal nonno, l’autore ci racconterà i cambiamenti intervenuti, affronterà il rapporto tra cibo, salute e ambiente e le problematiche economiche e sociali della filiera in Italia, dando voce a coloro che lavorano nel settore e offrendo ai lettori una valida guida all’acquisto e al consumo consapevole della carne.

Comune e Provincia di Ferrara per il futuro del Castello Estense

Da: Ufficio Stampa Provincia di Ferrara

Il Castello Estense e il suo futuro come contenitore della storia artistica e culturale di Ferrara e provincia, è stato il tema al centro dell’incontro tra Comune e Provincia.
Il sindaco Alan Fabbri ha guidato la delegazione dell’amministrazione comunale del capoluogo, della quale hanno fatto parte gli assessori Marco Gulinelli e Andrea Maggi, oltre al direttore generale Sandro Mazzatorta e alla dirigente Ethel Guidi.
Della Provincia, invece, oltre alla presidente, Barbara Paron, hanno fatto parte i dirigenti Stefano Farina e Andrea Aragusta, oltre ad Angela Ugatti, l’ingegnere che segue la fase di progettazione che interesserà il prossimo cantiere del Castello per un valore complessivo di 15,2 milioni: sette per i lavori post sisma, altri sette per la riorganizzazione degli spazi al secondo piano del monumento e 1,2 per il restauro degli affreschi al piano nobile.
Le parti hanno preso l’accordo di attivare il tavolo permanente di concertazione, previsto dall’attuale convenzione tra i due enti per la gestione del monumento simbolo di Ferrara con scadenza dicembre 2020, per valutare le proposte e i progetti culturali ed espositivi che riguarderanno il Castello Estense nei prossimi anni.

Il 30 settembre Federmanager Ferrara presenta Progetto Seneca e nuovo contratto nazionale

Da: Organizzatori

Incontro pubblico il 30 settembre alle 18 all’Hotel Carlton di Ferrara

Ferrara, 24 settembre 2019 – Lunedì 30 settembre Federmanager Ferrara, Associazione dei manager, dirigenti, quadri e alte professionalità di Ferrara e Provincia, promuove un’occasione di confronto sul Progetto Seneca, in fase di avvio, e sul nuovo contratto nazionale dei dirigenti di azienda industriale, recentemente approvato a livello nazionale. Apre i lavori e introduce Giorgio Merlante, Presidente Federmanager Ferrara.
Ad illustrare il Progetto Seneca, realizzato in collaborazione con le Federmanager Bologna – Ravenna, Mantova, Modena, Perugia e Terni, oltre le rispettive Confindustria territoriali, sarà il Vicepresidente di Federmanager Ferrara Paolo Bassi.
Il progetto è uno dei primi approvati e finanziati da 4.Manager, associazione costituita nel 2017 da Confindustria e Federmanager per sostenere la crescita dei manager e delle imprese e mette in contatto PMI che valutano possibilità di miglioramento aziendale in aree strategiche – quali operation, ICT, produzione e vendite, organizzazione, amministrazione e finanza – con manager iscritti a Federmanager in possesso di specifiche competenze in tali ambiti per la realizzazione di progetti mirati.
Proprio in queste settimane, sono aperte le adesioni sia da parte delle aziende, sia da parte dei manager.
Moderati da Andrea Barbieri, membro del consiglio direttivo di Federmanager Ferrara e consigliere nazionale, saranno invece Giacomo Pirazzoli, Responsabile di territorio della sede di Ferrara di Confindustria Emilia Area Centro e Sergio Menarini, Responsabile Servizio sindacale, contrattuale e legale di Federmanager Bologna – Ravenna, a fare il punto sulle novità contenute nel nuovo contratto, che nel ferrarese interessa i 300 iscritti all’associazione ma anche una più vasta platea di manager.
L’accordo che rinnova il CCNL dei dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi è stato firmato da Federmanager e Confindustria il 30 luglio scorso. Il nuovo contratto decorre dal 1° gennaio 2019 e ha una durata di 5 anni, con scadenza 31 dicembre 2023 e si applica a tutto il management italiano operante nel settore industriale.
Le principali novità riguardano i capitoli della retribuzione, la gamma di tutele previste in caso di malattia, non autosufficienza, invalidità e morte, il sistema di welfare contrattuale (previdenza complementare, assistenza sanitaria integrativa, politiche attive del lavoro, formazione). Un articolo ad hoc è stato intitolato a un tema molto attuale, quello delle pari opportunità.
L’incontro promosso da Federmanager Ferrra e patrocinato da Allianz Assicurazioni e Banca Generali, si svolge dalle 18 alle 20 presso l’Hotel Carlton in piazza Sacrati a Ferrara. Dopo l’intervento dei relatori, il pubblico può intervenire con domande e riflessioni sui temi della serata, che si chiude in modo conviviale con un aperitivo.
La partecipazione è gratuita e aperta al pubblico. E’ gradita la prenotazione: scrivere a ferrara@federmanager.it oppure telefonare dalle 9 alle 12 al numero 0532 202756.

Sabato 28 settembre 2019 raduno Barbershop Italiano presso Scuola di Musica Moderna di Ferrara

Da: Organizzatori

Quando: sabato 28 settembre 2019 dalle 18 alle 23

Cosa: Primo Raduno Barbershop Italiano

Dove: Aula magna Stefano Tassinari – Scuola di Musica Moderna – Via Darsena, 57 FERRARA

Chi: 7 quartetti vocali maschili e femminili da tutta Italia e un coro misto, allievi della scuola di musica moderna. Riuniti nella associazione BAFFI.

Ingresso libero

Sabato 28 settembre a Ferrara si terrà il primo raduno nazionale degli appassionati di Barbershop, lo stile americano di canto a cappella. Il raduno si svilupperà in due momenti: una rassegna in cui tutte le formazioni italiane convenute proporranno alcune canzoni e dopo un rinfresco, una festa per tutti i partecipanti: artisti e pubblico.

Cosa è il Barbershop?

Il Barbershop è un modo di cantare a cappella, cioè senza l’accompagnamento di strumenti, canzoni celebri come canti popolari, standard jazz, colonne sonore o hit della musica pop. Si tratta fondamentalmente di un canto armonizzato, in cui un solista viene tipicamente accompagnato da tre compagni, che sostituiscono con l’armonia prodotta dalle 4 voci l’accompagnamento di uno strumento musicale. Il nome “Barbershop” nasce, agli inizi del secolo scorso, dal luogo dove, secondo la leggenda comune, gli uomini si riunivano nel tempo libero: aspettando il loro turno dal barbiere ingannavano il tempo cantando e armonizzando sui successi del momento.

Il genere viene formalizzato e codificato nei primi decenni del 900, periodo in cui negli USA raggiunge la massima popolarità, e al giorno d’oggi conta decine di migliaia di appassionati in tutto il mondo.

Il Barbershop in Italia:

Il Barbershop italiano nasce a Ferrara: nel 2009 un musicista ferrarese, Michele Semenza, cantante e Direttore di coro, decide che è il momento di provare in prima persona quel genere che ascolta in rete o nei film americani: arruola 3 colleghi e amici e fonda il primo quartetto Barbershop italiano, il Ferrara Barbershop Quartet. Qualche arrangiamento comprato negli USA e provato al volo fa subito innamorare i 3 e da allora il quartetto è in attività stabile in tutta Italia. Passa qualche anno e cominciano a nascere spontaneamente in Italia altri quartetti, e Michele Semenza può finalmente tirare fuori dal cassetto il sogno di creare una realtà associativa nazionale. Nel 2016 nasce quindi una associazione italiana che riunisce i gruppi e i cantanti del genere, col nome di BAFFI (Barbershop Association For Formations of Italy). BAFFI fa parte del World Harmony Council, il consiglio mondiale formato dai presidenti della quindicina di associazioni nazionali.

Il Barbershop a Ferrara:

Uno degli scopi della neonata associazione è quello di promuovere la diffusione e la conoscenza del genere: nasce quindi a Ferrara, presso la Scuola di Musica Moderna, un corso di Barbershop, in cui gli allievi imparano a cantare in coro e in quartetto secondo i canoni dello stile. Il docente è Michele Semenza, il Presidente dell’associazione BAFFI, che da qualche anno frequenta il Director’s College dell’Harmony University a Nashville, il maggiore raduno formativo per gli appassionati di tutto il mondo.

Il corso ha cominciato da poco il suo terzo anno, e ogni anno ha visto più o meno raddoppiato il numero di iscritti, contando al momento 35 allievi appassionati, ed è il primo in Italia per numero di iscritti.

Un progetto sperimentale dello scorso anno scolastico ha visto anche la formazione di un quartetto femminile di allieve del Liceo Roiti.

Primo raduno: L’evento di sabato è il primo momento in cui (praticamente) tutti i quartetti italiani canteranno insieme, ed è un’occasione unica per il pubblico di ascoltare il Barbershop nella sua varietà e ricchezza.

Sul palco si alterneranno, oltre ai padroni di casa Ferrara Barbershop Quartet e al coro residente della scuola, tre quartetti bolognesi (Pitch Pie, Swinging Boars e Smo’keys), il Barbershop Squartet di Genova, i Quattrosenza di Bergamo e i Sintagma di Feltre.

L’inizio dell’evento è programmato per le 18, e dopo un breve saluto introduttivo, sarà il momento della rassegna, che avrà la durata di circa 90 minuti, a seguire un rinfresco per tutti e un momento di festa in cui tutti gli artisti potranno approfondire la conoscenza fra loro e col pubblico, che è benvenuto in ogni momento della manifestazione.

Borracce alle scuole nella settimana dell’Onu per l’ambiente

Da: Ufficio Stampa Comune di Bondeno

Francesca aria poltronieri: «messaggio positivo per le nuove generazioni, all’insegna del rispetto dell’ambiente»
 
Bondeno (Ferrara), 26-09-2019.
Nasce all’insegna del rispetto e della cura dell’ambiente il progetto delle nuove borracce distribuite nella mattinata all’interno del Centro Studi Superiore di Bondeno. Tutte le classi presenti, per lanciare un messaggio di speranza per il pianeta. «L’Istituto superiore diretta do Licia Piva ha donato le borracce alle classi prime, mentre il Comune ha provveduto a donarle a tutte le restanti classi e ai docenti, per trasmettere l’importanza di piccoli gesti quotidiani, nella cura e tutela dell’ambiente – dice l’assessore alla cultura, Francesca Aria Poltronieri –. I ragazzi potranno in questo modo servirsene, in classe, senza fare uso delle bottigliette di plastica, che sappiamo rappresentare un problema nelle gestione dei rifiuti». Un progetto che ha ricevuto un contributo anche da parte di Clara Spa. Il gesto della donazione delle borracce è simbolico, ma al tempo stesso educativo, ed in tal senso è stata unanime l’adesione all’iniziativa, come ha spiegato ai presenti la dirigente scolastica dell’Istituto (che ospita il Liceo scientifico e l’Ipssc), la professoressa Licia Piva. «Il nostro impegno a difesa dell’ambiente ha radici lontane – ricorda l’assessore Poltronieri – come dimostrano le iniziative organizzate in collaborazione con Legambiente, dal titolo “Puliamo il mondo” che vuole dare un segnale contro il degrado e l’abbandono dei rifiuti, in cui i bambini accompagnati dal personale delle scuole e dai docenti provvedono a raccogliere cartacce e plastica gettate nei parchi pubblici. Mentre sull’uso consapevole della plastica abbiamo dato un segnale inequivocabile già da diversi anni, eliminando completamente le bottigliette, i piatti, i bicchieri e le posate in plastica dalle nostre mense scolastiche sostituendo il tutto con materiali compostabili e biodegradabili., accompagnati dall’utilizzo dell’acqua del sindaco. La risposta dei nostri studenti, sia alle primarie, che alle secondarie di primo e secondo grado, è sempre stato positiva ed entusiasta e continueremo per questo motivo a collaborare con le scuole per i progetti di educazione ambientale».


(In foto: la dirigente scolastica Licia Piva e l’assessore Poltronieri)

Adesione al “Protocollo d’intesa per la prevenzione e la lotta ai fenomeni del bullismo e della devianza giovanile”

Da: Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Ferrara

Presieduta dal Prefetto di Ferrara Michele Campanaro, si è riunita a Palazzo don Giulio d’Este la Conferenza Provinciale Permanente, alla presenza dei 13 Sindaci ed Amministratori locali che hanno sottoscritto stamane l’adesione al “Protocollo d’intesa per la prevenzione e la lotta ai fenomeni del bullismo e della devianza giovanile”.
Presenti all’incontro il Sindaco di Ferrara Alan Fabbri, il Questore Giancarlo Pallini, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Gabriele Stifanelli, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Cosimo D’Elia, il rappresentante della Procura della Repubblica Rita Vincenzi, il ProRettore dell’Università degli Studi di Ferrara Stefano Bonnini, il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Giovanni Desco, il Direttore dell’U.O. Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL di Ferrara Luisa Garofani, il delegato dell’Ordine degli Avvocati Piero Giubelli, oltre ai Sindaci ed Amministratori locali dei Comuni di Argenta, Bondeno, Codigoro, Goro, Jolanda di Savoia, Lagosanto, Masi Torello, Mesola, Ostellato, Portomaggiore, Terre del Reno, Vigarano Mainarda e Voghiera.
Con l’odierna adesione, il Protocollo d’Intesa amplia il suo ambito d’applicazione a tutti i comuni della provincia di Ferrara, mettendo a disposizione dei dirigenti scolastici, con l’inizio del nuovo anno scolastico 2019-2020, un articolato “pacchetto formativo” rivolto agli studenti delle scuole pubbliche primarie e secondarie e, da quest’anno, anche delle scuole paritarie, per promuovere la cultura della legalità, prevenire e contrastare i comportamenti di bullismo e cyber bullismo e le dipendenze da sostanze legali ed illegali.
“La complessità e la rilevanza delle problematiche connesse ai fenomeni del bullismo, del cyber bullismo, del consumo di sostanze stupefacenti e, in senso più ampio, dei comportamenti a rischio fra i giovanissimi, soprattutto in ambito scolastico, impone – ha ricordato il Prefetto – interventi di tipo integrato e multidisciplinare, superando la frammentarietà delle azioni e facendo squadra fra tutte le Istituzioni a vario titolo competenti. Per questo esprimo oggi viva soddisfazione di fronte alla corale decisione assunta da tutti i Sindaci della provincia di Ferrara di aderire convintamente al Protocollo d’Intesa”.
Nei prossimi giorni, il Gruppo di Lavoro previsto dal Protocollo metterà a punto la proposta formativa che sarà sottoposta a dirigenti scolastici, per consentire l’avvio degli incontri con gli studenti entro il mese di ottobre.

La città di Comacchio e la città di Polanica-Zdrój stipulano un patto di amicizia

Da: Segreteria Generale – Comune di Comacchio

Sabato 28 settembre, all’interno del contesto della XXI^ Sagra dell’Anguilla, si svolgerà un momento istituzionale molto importante. Il Comune di Comacchio stringerà un Patto d’Amicizia con la città polacca di Polanica-Zdrój. Alla presenza del Sindaco Marco Fabbri e dell’omologo polacco il Sig. Mateusz Jellin, verrà ufficializzato il rapporto che lega le due comunità. L’appuntamento è a Palazzo Bellini – piano nobile, alle ore 15.30.

Sono anni ormai che molti abitanti di Polanica-Zdrój, soprattutto giovani sportivi, scelgono Comacchio ed i suoi lidi come meta per le vacanze estive. Una consuetudine e una conoscenza che ora sente l’esigenza di essere definita con rapporti di amicizia e cooperazione più strutturati.

La città polacca di Polanica-Zdrój è situata nel distretto di Klodzko nel voivodato della Bassa Slesia. Circondata dalle montagne e immersa nel verde, è famosa per i suoi centri termali. Ambiente naturale, cultura, enogastronomia, tradizioni e attività sportive sono alcune tra le caratteristiche che accomunano le nostre due località.

Con particolare soddisfazione, lo scorso 28 marzo 2019, è pervenuta presso il Comune di Comacchio, una lettera dal Sindaco Jellin indirizzata al Sindaco Fabbri.

Sul documento, erano riportati commenti entusiasti per il nostro territorio e per le attività sportive che, ormai da diversi anni, molti giovani svolgono presso i nostri Lidi durante l’estate, confermando ancora una volta quanto Comacchio e il Delta siano una meta turistica molto apprezzata in Italia quanto all’estero!

La prima occasione per l’incontro istituzionale è stata individuata in concomitanza con la Sagra dell’Anguilla, momento ideale per far apprezzare tutte le nostre specialità gastronomiche e per ammirare il patrimonio culturale della nostra Città. Il Sindaco Jellin, con una delegazione, arriveranno a Comacchio nella mattinata di venerdì 27 settembre per ripartire la domenica 29 verso Polanica-Zdrój.

Attestati al Merito del Restauro, Premi Mary Shelley, Assocastelli Real Estate, Loira e Lomellina, Basilica Palladiana, Regione Veneto

Da: Segreteria Assocastelli

Assegnati gli attestati al merito del restauro
Ferrara – Nella cornice di Villa Ruffo Massari di Voghiera sono stati consegnati gli Attestati al Merito del Restauro “Cardinale Tommaso Ruffo” in occasione del Salone del Restauro di Ferrara.

Assegnati i premi mary shelley
La Spezia –Nella cornice di Villa Magni Shelley a San Terenzo di Lerici sono stati consegnati i Premi Mary Shelley. Vincitrici Cesarina Ferruzzi con “Il Cielo a Sbarre” e Jennifer Radulovic con “Gainsbourg – Scandale!”.

Assocastelli real estate
Nominato il coordinatore
Genova – Francesco Ragusa è stato designato coordinatore di Assocastelli Real Estate la sezione dedicata alla gestione della compravendite e delle locazioni degli immobili d’epoca e storici di proprietà di Assocastelli.

Loira – lomellina avviata la partnership
Pavia – Grazie a Assocastelli, in collaborazione con l’Ecomuseo del Paesaggio Lomellino, avviata l’iniziativa “Dalla Loira alla Lomellina: mille chilometri di castelli” che verrà presentata ufficialmente a Vigevano nel mese di febbraio 2020.

Valorizzare il patrimonio alla basilica palladiana
Vicenza – La Basilica Palladiana di Vicenza ospiterà il convegno “Valorizzare il Patrimonio” promosso da Ala Assoarchitetti  e Rec Magazine e patrocinato da Assocastelli in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Vicenza.
Il coordinamento è affidato a Cesare Feiffer e Bruno Gabbiani con l’intervento del presidente di Assocastelli Ivan Drogo Inglese.

Assocastelli in regione veneto
Venezia – Il prossimo 1 ottobre si terrà a Palazzo Balbi l’incontro con l’Assessore al Turismo della Regione Veneto Federico Caner e il Presidente della Commissione Cultura e Turismo del Consiglio Regionale del Veneto Alberto Villanova. 
A guidare la delegazione di Assocastelli ci sarà il presidente Ivan Drogo Inglese e il console per il Veneto Alberto Rui.

Il Prefetto Campanaro ha ricevuto in visita di cortesia il Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, On. Vittorio Ferraresi

Da: Prefettura – Ufficio Territoriale del Governo di Ferrara

Il Prefetto Michele Campanaro ha ricevuto nel pomeriggio odierno, in visita di cortesia, il Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, On. Vittorio Ferraresi.
L’incontro con il Sottosegretario ha costituito l’occasione per uno scambio di informazioni e valutazioni sulle principali problematiche che interessano la provincia di Ferrara, in particolare su quelle connesse allo stato della sicurezza.
Il Prefetto Campanaro, nel ringraziare il Sottosegretario Ferraresi dell’attenzione, ha sottolineato “l’importanza di queste occasioni di confronto, utili a sviluppare, nei rispettivi ambiti istituzionali, più approfondite conoscenze sui temi di interesse per i cittadini e a favorire l’adozione, ad ogni livello di responsabilità, di proposte e iniziative tese alla tutela del bene comune e della coesione sociale”.

La mossa della Bce

La mossa della Bce di alimentare il circuito monetario con un nuovo Qe e il rilancio dei tassi zero non raggiungerà molti risultati se non sarà seguita da una politica fiscale altrettanto accomodante da parte degli stati. E il richiamo a spendere di più è stato fatto dallo stesso Draghi, in particolare rivolto alla Germania che ha accumulato abbastanza negli ultimi anni per poter operare un cambio di politica interna.
Anche dal Fmi sono venute indicazioni in tal senso, è un bene accumulare e pensare ai bilanci durante le fasi espansive dell’economia ma lo è altrettanto spendere quando questa necessita di stimoli. Seguire i cicli porta ad un eccessivo riscaldamento oppure a maggiore contrazione e quindi lo stato dovrebbe sempre operare in fase anticiclica, cosa che dopo anni di ostentata austerità e divinizzazione dei vincoli di bilancio si fatica a fare.
Il primo paese a raccogliere la sfida dovrebbe essere, per forza di cose, la Germania. E’ la prima economia dell’eurozona e quella anche la più influente politicamente. Invece ancora una volta il governatore della Bundesbank Jeans Weidmann ha apertamente criticato le mosse della Bce in un’intervista al Bild che ha oltretutto titolato “il Conte Draghila succhia i risparmi tedeschi”.
Dimenticano i tedeschi che anche grazie alle politiche della Bce i loro bund vengono prezzati a tasso zero oramai da anni sui mercati finanziari. E che questo ha prodotto come risultato un sostanziale abbassamento degli interessi pagati sul debito. Dai 63 miliardi di interessi pagati nel 2012, infatti, sono passati a pagarne 30 miliardi nel 2018, un aiutino considerevole all’abbassamento del debito pubblico sotto la soglia del 60%, uno dei target previsto dai Trattati europei.
Debito che complessivamente dal 2012 è diminuito di oltre 200 miliardi di euro e a cui si devono aggiungere gli oltre 500 miliardi di titoli di stato acquistati dalla Bce che contribuiscono appunto a tenere sotto lo zero gli interessi da pagare al mercato.
Il prof. Cesaratto, economista dell’Università di Siena, disse in un’intervista a questo giornale (https://www.ferraraitalia.it/intervista-al-prof-sergio-cesaratto-economista-alluniversita-di-siena-123315.html) che il problema della Germania è che pur avendo i fondamentali per assumere una leadership europea e mondiale non potrà mai farlo senza scrollarsi di dosso l’egoismo che la caratterizza. Gli Usa, pur con tutte le loro contraddizioni, alimentano il commercio mondiale attraverso una continua richiesta di beni ed un persistente deficit della loro bilancia dei pagamenti. Perché se qualcuno produce e vende, qualcun altro deve pur comprare. La Germania vuole solo vendere ed accumulare e i suoi costanti surplus di bilancio estero ed interno rendono impossibile lo sviluppo di un’economia equilibrata sia all’interno dell’eurozona che mondiale.
Il piano green della Merkel appena varato riflette questo modo di pensare. Si prevedono 50 miliardi di spesa entro il 2023 e di 100 miliardi entro il 2030, il che fa all’incirca 10 miliardi all’anno. Assolutamente insufficienti allo scopo e ad un riequilibrio strutturale interno ed estero e che lasciano intravedere la solita attenzione ai bilanci, che vengono posti sempre davanti a tutto e nonostante i grandi accumuli di capitali fatti finora.
Di questi 50 miliardi poi solo 5 dovrebbero venire dall’Amministrazione pubblica, gli altri da investimenti privati. Insomma, permane tutto l’egoismo dell’accumulo e l’attenzione ai propri bisogni. Niente che faccia pensare alla volontà di assumersi le responsabilità derivanti dalla sua posizione egemonica e l’intenzione di voler abbandonare il loro modello mercantilista di sviluppo destabilizzante “export-oriented”.