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La Cooperativa Sociale Integrazione Lavoro è lieta di invitarvi presso il Fienile di Baura in Via Raffanello 79 (FE)
al secondo appuntamento di ????????.
Dopo la prima semina autunnale (avvenuta il 9 ottobre 2021 con presentazione del libro “I cuccioli dell’ISIS” di Stefano Luca),
la seconda semina avverrà sabato 9 aprile 2022

CON L’ATTORE E REGISTA TEATRALE ANTONIO VIGANO’, DI TEATRO LA RIBALTA

☑️Alle 17.00 presentazione del libro “?? ???????? ??? ???? ?? ??????”, un volume che capovolge la prospettiva fra teatro e malattia sostenendo e dimostrando che non è il teatro che cura le ferite della condizione umana, ma che è quella stessa fragilità, in tutte le sue forme, a curare il teatro e rinnovarne le forme, le poetiche, lo scopo.

Il libro raccoglie numerosi contributi di studiosi, critici e operatori chiamati da Viganò a confrontarsi su un’idea di teatro che si oppone alla dittatura dell’Uguale e del Normale e propone nuove strade, muovendo dall’incontro con la differenza. Nel libro si trovano quindi pensieri e pratiche che scardinano regole, prassi consolidate e i codici stessi del teatro, facendo di questo spazio creativo un elemento di rinnovamento artistico, ma soprattutto umano.
Con Viganò sarà presente anche Stefano Masotti, psicoterapeuta esperto di teatro e marginalità, che per questo libro ha scritto il saggio “Arte teatrale, pedagogia, cura”.

?Per partecipare: accesso libero, Green pass base,
prenotazione al ??? ?? ?? ???.

☑️Alle 19.00 un momento di convivialità insieme agli ospiti, con l’????????? a cura del nostro staff, con finger food e stuzzicheria (15 euro, bevande comprese).
?Per partecipare: accesso libero, Green pass rafforzato,
prenotazione al ??? ?? ?? ???.

☑️Alle 20.30 Viganò ci accompagnerà nel racconto della sua stra-ordinaria compagnia Teatro La Ribalta, di cui è regista e direttore artistico. Con video e performance dal vivo scopriremo la sua comunità di danzatori e “attori-di-versi” che, come sostiene lo stesso regista, “… vogliono sviluppare la loro legittima stranezza. Lavoratori dello spettacolo dal vivo che sono stra-ordinari solo e unicamente nel loro modo di essere in scena e per la professionalità che hanno scelto di praticare”.
?Per partecipare: accesso libero, Green pass base,
prenotazione al ??? ?? ?? ???.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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